DIREZIONE REGIONALE PER LA LOMBARDIA. Nuovi flussi informativi INAIL ISPESL REGIONI

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1 DIREZIONE REGIONALE PER LA LOMBARDIA Nuovi flussi informativi INAIL ISPESL REGIONI Dicembre

2 I N D I C E Introduzione pag. 3 Terminologia 5 Descrizione della realtà territoriale lombarda 12 Descrizione delle attività per Comparti 12 Distribuzione delle attività per codice ATECO 13 Descrizione del fenomeno stico 15 Infortuni denunciati 15 Infortuni definiti positivamente 16 Infortuni definiti positivamente avvenuti nei luoghi di lavoro 16 Infortuni stradali 17 Infortuni con obbligo di indagine penale 18 Infortuni mortali 20 Indicatori 20 Tasso standardizzato indennizzati 20 Indicatori di gravità degli 22 Malattie professionali 22 Tabelle 23 Report delle singole ASL ASL di Bergamo ASL di Brescia ASL di Como ASL di Cremona ASL di Lecco ASL di Lodi ASL di Mantova ASL di Milano Città ASL di Provincia Milano 1 ASL di Provincia Milano 2 ASL di Provincia Milano 3 ASL di Pavia ASL di Sondrio ASL di Varese ASL di Valcamonica e Sebino 2

3 Introduzione In seguito all accordo sottoscritto il 25 luglio 2002 da INAIL ISPESL e REGIONI, è stato avviato il progetto Nuovi flussi informativi che prevede la costituzione di un sistema informativo integrato per la prevenzione nei luoghi di lavoro. Una delle prime azioni è stata quella di fornire a ciascuna Regione e a ciascuna ASL le informazioni, in forma facilmente usufruibile, relative alle aziende ed agli contenute negli archivi INAIL e ISPESL. I dati sono forniti su supporto informatico, su CD, ed aggiornati annualmente. Al momento è stato distribuito il terzo aggiornamento che contiene: archivio aziende INAIL comprendente le aziende iscritte all ente assicuratore al primo gennaio degli anni 2000, 2001, 2002 e 2003; archivio aziende ISPESL aggiornato al 2002; archivio eventi: - sul lavoro avvenuti dal 2000 al 2004 denunciati all INAIL; - malattie professionali denunciate all INAIL dal 2000 al In particolare gli archivi INAIL forniti alle Regioni e alle ASL sono costituiti da record corrispondenti alle posizioni assicurative territoriali (PAT) che ogni azienda ha aperto presso l istituto assicuratore e da record costituiti dai singoli eventi ( e malattie professionali) denunciati e/o definiti. I due archivi sono collegati tra loro in modo che per ogni azienda è possibile associare gli eventi in essa verificatisi. Per facilitare l utilizzo delle informazioni contenute negli archivi, è stato fornito anche un apposito software, Epiwork, che permette la lettura della base dati. Epiwork propone analisi e report già predisposti che si possono estrarre dagli archivi con semplici comandi, ma permette anche analisi più complesse ed approfondite attraverso operazioni più laboriose. Comunque, l analisi e l utilizzo degli archivi è possibile anche con altri software che sono in grado di elaborare e trattare database. Nell'archivio sono contenute informazioni sugli avvenuti nel 2000, 2001, 2002, 2003 e I dati possono ritenersi consolidati limitatamente agli anni 2000 e Per il 2002 e, a maggior ragione per il 2003, è necessario attendere che il processo di definizione dei casi sia completato. Pertanto per la prima volta le Regioni, ma anche tutte le ASL, dispongono di una banca dati comune, che contiene informazioni utili alla conoscenza del territorio di competenza. Permette cioè di evidenziare le situazioni lavorative a maggior rischio e di conseguenza mette in grado di predisporre programmi di interventi di prevenzione. La disponibilità di queste informazioni ha reso possibile, sia a livello regionale che di singola ASL, un approfondita analisi della realtà territoriale, con modalità comuni e condivise, con il risultato di report che partono da un indice comune. In tal modo vengono soddisfatti alcuni obiettivi: - conoscenza del territorio da parte degli SPSAL e della struttura Regionale utile alla programmazione degli interventi preventivi - confronto e collaborazione tra INAIL e Regione, non solo a livello di Direzioni, ma anche operativamente a livello di strutture periferiche - acquisizione di una approfondita conoscenza della base dati Flussi informativi e maggior dimestichezza nella lettura delle informazioni in essa contenute. Riguardo a quest ultimo punto, la stesura del rapporto ha costituito anche un applicazione pratica delle conoscenze acquisite durante il corso di aggiornamento che si è tenuto nel giugno 2006 presso la sede INAIL di Sesto San Giovanni, che ha visto per la prima volta operatori ASL e INAIL insieme in qualità di discenti. 3

4 Le informazioni contenute nei Flussi Informativi, sono integrate in questa relazione da conoscenze derivate da altre banche dati, quali il registro regionale delle malattie lavoro correlate e il registro regionale degli mortali, completando in tal modo la conoscenza del proprio territorio. 4

5 Terminologia Si è ritenuto utile inserire un apposito capitolo con la definizione di termini tecnici per rendere più facile la lettura del rapporto. Si raccomanda la lettura della seguente sezione dedicata alla terminologia al fine di evitare errori interpretativi. Infortunio sul lavoro L articolo 2, DPR 1124 del 30/06/1965 Testo unico delle disposizioni per l assicurazione obbligatoria contro gli sul lavoro e le malattie professionali stabilisce che L assicurazione comprende tutti i casi di o avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o un inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un inabilità temporanea assoluta che comporti l astensione dal lavoro per più di tre giorni. A livello europeo, sono state intraprese alcune azioni di armonizzazione dei criteri e dei metodi da applicare per la registrazione dei dati relativi agli sul lavoro. I lavori del progetto relativo all'armonizzazione delle statistiche europee degli sul lavoro (ESAW) hanno avuto inizio nel 1990 e sono coordinati dall Istituto statistico delle Comunità europee (EUROSTAT). L'obiettivo perseguito è l'armonizzazione dei criteri e dei metodi da applicare per la registrazione dei dati sugli sul lavoro, in modo da creare, attraverso diverse fasi, uno strumento che consenta di valutare meglio gli effetti dell'applicazione delle misure adottate al fine di promuovere il miglioramento dell'ambiente di lavoro e di tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Poiché a livello europeo esistono registrazioni riguardanti che comportano inabilità temporanea a partire dalla soglia di un giorno e fino a tre giorni, è stato scelto di uniformare la definizione europea, per rendere confrontabili le statistiche nazionali, utilizzando il criterio dell astensione del lavoro superiore a tre giorni. I dati dei Nuovi Flussi sono conformi a queste indicazioni. Infortuni denunciati Rappresentano il totale degli notificati all Istituto Assicuratore. La denuncia degli è obbligatoria soltanto per i casi individuati dall art. 2 del sopra citato DPR 1124/65; tuttavia, vengono notificati all Istituto anche che non rientrano in questa definizione (ad esempio, durata della inabilità temporanea inferiore a 4 giorni). L archivio denunciati contiene tutti gli eventi notificati all INAIL a prescindere dal fatto che l o corrisponda alla definizione data dall art. 2 del DPR 1124/65; ovviamente non è possibile conoscere il numero di che non vengono notificati in quanto la denuncia non è obbligatoria. Altra possibile causa di sottostima del numero di è rappresentata dal lavoro irregolare o dalla mancata notifica di per i quali la denuncia sarebbe obbligatoria. Infortuni definiti Infortuni per i quali l Istituto Assicuratore ha concluso l iter sanitario e amministrativo ed ha assegnato un codice che rappresenta il tipo di definizione per ciascuna conseguenza. La definizione può essere positiva o negativa. Si ha definizione positiva in presenza di: inabilità temporanea; con esiti permanenti; morte con superstiti; morte senza superstiti; regolari senza indennizzo 5

6 La definizione è negativa quando l o viene respinto come o sul lavoro. Tutti gli denunciati vengono definiti anche se con tempi che possono giungere fino ad alcuni anni. Una delle cause del ritardo nella definizione è costituita dalla necessità di attendere la stabilizzazione dei postumi o la cessazione del periodo di inabilità temporanea assoluta; sono i casi più gravi che hanno una definizione più ritardata rispetto all epoca dell evento. Dopo che è trascorso un tempo congruo, tutti gli denunciati sono definiti (in pratica il numero di denunciati coincide con il numero di definiti per anno di evento) anche se non tutti gli sono riconosciuti dall Istituto. Per assicurare un buon compromesso tra la necessità di disporre di dati confrontabili in tempi non eccessivi e la necessità di avere dati il più possibile completi, il gruppo di lavoro nazionale ha scelto di considerare stabilizzati i dati dopo che sono trascorsi due anni dall anno di evento; eventuali definizioni successive non vengono più diffuse nell ambito dei nuovi flussi (compresi eventuali casi riaperti per aggravamento verificatosi dopo la definizione). Oggi, dunque, i dati (eccettuato l anno 2000 che è stato riportato dall elaborazione dello scorso anno) vengono osservati alla data del 31 dicembre 2003 e quindi non sono confrontabili con altre pubblicazioni edite dall INAIL che osservano il fenomeno stico oltre tale data. Infortuni con definizione positiva o riconosciuti Sono gli che corrispondono alla definizione prevista dall art. 2 del DPR 1124/65 per quanto riguarda gli aspetti sanitario e amministrativo. Rientrano negli riconosciuti le seguenti tipologie di definizione: TE = temporanea, PE = permanente, MS = mortale senza superstiti, MC = mortale con superstiti, RS = regolare senza indennizzo. Gli riconosciuti sono il dato più importante da considerare in quanto rientrano a pieno titolo nella definizione di o sul lavoro. I record di questi sono i più completi dal punto di vista delle informazioni registrate (ad esempio, sono quelli che hanno una descrizione abbastanza esaustiva sulle conseguenze dell evento). Infortuni indennizzati Sono una parte degli riconosciuti per i quali l INAIL eroga una prestazione economica. Rispetto agli riconosciuti mancano i casi regolare senza indennizzo. Gli indennizzati sono frequentemente utilizzati in pubblicazioni INAIL. I tipi di definizione dei casi di o sono: Temporanea: sono casi che hanno comportato una inabilità temporanea assoluta superiore a tre giorni e non hanno determinato postumi permanenti superiori alla percentuale stabilita per la definizione in permanente. Permanente: per gli avvenuti prima del 25/07/2000 sono considerati definiti in permanente quelli che hanno determinato postumi permanenti superiori al 10%; dopo tale data sono definiti in permanente quelli con postumi superiori al 5%. Prima del 25/07/2000 era valutata soltanto la capacità lavorativa; dopo tale data la percentuale comprende anche il danno biologico. Per questo motivo il grado di postumi degli attuali non è direttamente confrontabile con quelli avvenuti prima del 25/07/2000. Mortale con o senza superstiti: si tratta di soggetti deceduti in seguito all o sul lavoro. Regolari senza indennizzo: pur trattandosi di eventi riconoscibili come veri e propri sul lavoro, l INAIL non ha erogato prestazioni economiche; si tratta di casi particolari, per esempio, di dipendenti dello Stato che hanno avuto un o che ha determinato assenza dal lavoro ma non postumi permanenti o la morte (soltanto in questi ultimi due casi l INAIL 6

7 indennizza l assicurato; se si determina soltanto un periodo di inabilità temporanea l indennizzo è a carico dello Stato). Negativa: Il caso non possiede i requisiti per essere riconosciuto come o sul lavoro. La motivazione può essere di vario tipo (mancanza dell occasione di lavoro, soggetto non assicurato, assenza della lesione etc.) Franchigia: Sono che non hanno determinato una inabilità temporanea assoluta con assenza dal lavoro superiore a tre giorni pur presentando tutte le altre caratteristiche degli sul lavoro. Infortuni in itinere Si tratta di avvenuti nel tragitto tra sede del lavoro e abitazione salvo il caso di interruzione o deviazione del tutto indipendente dal lavoro o, comunque, non necessitate. Se non c è un servizio mensa aziendale comprende anche lo spostamento dal luogo di lavoro a quello del pasto. L interruzione o la deviazione è necessitata quando è dovuta a causa di forza maggiore, ad esigenze essenziali ed improrogabili o all adempimento di obblighi penalmente rilevanti. Comprende anche l uso del mezzo di trasporto privato purché necessitato; in questo caso sono esclusi gli cagionati direttamente dall abuso di alcolici, psicofarmaci e stupefacenti. Nel data base gli in itinere sono individuati da un flag di tipo amministrativo che consente di contraddistinguere con sicurezza questi casi. Infortuni stradali Allo stato attuale non è disponibile un metodo univoco per individuare gli avvenuti durante la circolazione sulle strade. Possono essere individuati, con tutte le riserve del caso relative alle informazioni disponibili per procedere alle codifiche delle caratteristiche dell o, gli eventi correlati all uso di mezzi di trasporto terrestre non su rotaie. Ovviamente non vi è la certezza che l o sia dovuto alla circolazione stradale (potrebbe essersi verificato all interno dell area aziendale o in un cantiere). Dopo il 2001, per la codifica delle modalità di accadimento dell o è stato gradualmente adottato il sistema ESAW che prevede otto variabili invece della coppia forma-agente precedentemente in uso. Si tratta di una applicazione sperimentale, per ora non disponibile in tutti i record, che può presentare qualche criticità soprattutto per i primi due anni di uso (2001 e 2002). A seguito dell introduzione delle codifiche ESAW l operatore INAIL non ha più introdotto i codici Agente materiale e Forma di accadimento. Per consentire le elaborazioni sulla totalità dell archivio, si è proceduto ad una transcodifica da ESAW alla coppia forma-agente (ma non tutti i record presentano la codifica ESAW non tutti i record hanno una codifica per Agente Materiale e Forma Accadimento). Naturalmente le incertezze su ESAW nella prima fase sperimentale di applicazione e le transcodifiche possono rendere poco attendibile il dato sugli stradali per gli anni 2001 e La classificazione ESAW è presente soltanto nei record con definizione positiva. Nel software distribuito nel 2002 e 2003 gli stradali erano individuati dall agente materiale 11 mezzi di trasporto terrestre non su rotaie e dalle forme di accadimento 91 alla guida di, 92 a bordo di, 39 travolto da. Nella edizione 2004 di Epiwork è stata aggiunta la forma 33 investito da. In questo elaborato i record di incidente stradale sono individuati con l aggiunta della forma 33 investito da ; per questo motivo i risultati sono diversi da quelli che si possono ottenere con il software Epiwork versione

8 Comparti La variabile comparti consente di analizzare gli eventi stici per lavorazioni omogenee. Nella forma attuale, il comparto è ottenuto dall aggregazione di voci di tariffa INAIL. I risultati ottenuti sono simili ma non direttamente confrontabili con quelli ottenuti mediante altri modi di classificare il comparto (ad esempio, per raggruppamenti di codici ATECO 91 come nella precedente versione di Epiwork). Il codice di tariffa non è disponibile per tutti i record; pertanto, quando si classificano gli per comparto, il totale è inferiore al numero di record presenti. Attenzione: in alcuni record esiste una discrepanza fra l attività codificata con la voce di tariffa INAIL e quella codificata con il codice ATECO: si tratta di informazioni provenienti da fonti diverse; si segnala che, se una azienda ha diverse posizioni assicurative, il codice ATECO è lo stesso per tutte mentre la voce di tariffa è diversificata in funzione dell attività svolta dal personale (ad esempio: impiegati e operai in lavorazione di marmo). 8

9 Codifica ATECO Settore A- Agricoltura, caccia e pesca Settore CB - Estrazione minerali non energetici Settore DA - Alimentare, bevande e tabacco Settore DB - Tessile e abbigliamento Settore DC - Conciaria prodotti in cuoio Settore DD - Legno Settore DE - Carta editoria Settore DF Produzione koke, raffinerie Settore DG - Prodotti chimici e fibre sintetiche Settore DH - Gomma e plastica Settore DI - Prodotti minerali non metalliferi Settore DJ - Produzione metallo e prodotti in metallo, Settore DK - Macchine, Apparecchi meccanici, Istallazioni, Montaggio Settore DL - Macchine elettriche e apparecchiature ottiche Settore DM - Fabbricazione mezzi di trasporto Settore DN - Altre industrie manifatturiere Settore E - Produzione e distribuzione energia, gas, acqua Settore F - Costruzioni Settore G - Commercio Settore H - Alberghi Settore I - Trasporti Settore J - Intermediazione finanziaria Settore K - Immobiliare, Noleggio, Informatica, Ricerca Settore L - Pubblica amministrazione Settore M -Istruzione Settore N - Sanità Settore O - Altri servizi pubblici Settore X - Attività non determinate 9

10 Comparto Gestione Industria Gestione Artigianato Gestione Terziario Gestione Altre attivita AGRINDUSTRIA -> Agrind. e Pesca -> Agrind. e Pesca -> Agrind. E Pesca -> Agrind. e Pesca PESCA -> Agrind. e Pesca -> Agrind. e Pesca -> Agrind. E Pesca -> Agrind. e Pesca AGRIND E PESCA ESTRAZIONI MINERALI IND. ALIMENTARE IND. TESSILE IND. CONCIARIA IND. LEGNO IND. CARTA IND. PETROLIO -> Ind. Chimica -> Ind. Chimica -> Ind. Chimica -> Ind. Chimica IND. CHIMICA IND. GOMMA IND. TRASF. NON METALLIFERI IND. METALLI METALMECCANICA IND. MECCANICA -> Metalmeccanica -> Metalmeccanica -> Metalmeccanica -> Metalmeccanica IND. ELETTRICA IND: MEZZI TRASPORTI -> Metalmeccanica -> Metalmeccanica -> Metalmeccanica -> Metalmeccanica ALTRE INDUSTRIE ELET. GAS ACQUA COSTRUZIONI COMM. RIP. AUTO -> Vedi Metalmeccanica -> Vedi Metalmeccanica -> Vedi Metalmeccanica > Vedi Metalmeccanica COMM. INGROSSO -> Commercio -> Commercio -> Commercio -> Commercio COMM. DETTAGLIO -> Commercio -> Commercio -> Commercio -> Commercio COMMERCIO ALBERGHI E RISTOR. ->Servizi ->Servizi ->Servizi ->Servizi TRASPORTI INTER. FINANZ. ->Servizi ->Servizi ->Servizi ->Servizi ATT. IMMOBILIARI ->Servizi ->Servizi ->Servizi ->Servizi PUBBLICA AMM.NE ->Servizi ->Servizi ->Servizi ->Servizi ISTRUZIONE ->Servizi ->Servizi ->Servizi ->Servizi SANITA SERV. PUBBLICI ->Servizi ->Servizi ->Servizi ->Servizi SERVIZI AGRICOLTURA STUDENTI PER CONTO STATO

11 PAT Posizione assicurativa territoriale Ogni record corrisponde ad una posizione assicurativa territoriale (PAT); la PAT non corrisponde all unità locale in quanto, allo stato attuale, esistono situazioni in cui una stessa unità locale può avere diverse PAT che corrispondono ai diversi rischi assicurati (ad esempio, operai ed impiegati). Nell archivio ditte ogni posizione assicurativa è ripetuta per ogni anno di competenza distribuito. In questo modo è possibile disporre delle informazioni sul numero di addetti per anno e correlare questa informazione con il numero di avvenuti. Numero di addetti Per la maggior parte dei record dell archivio aziende è disponibile il numero di artigiani autonomi e il numero di dipendenti. Questo ultimo dato è ricavato dal monte salari dichiarato dall azienda e non corrisponde al numero reale di lavoratori (si tratta di addetti stimati). Per le ditte alle quali viene applicata una polizza speciale, ad esempio cooperative di Pesca e Facchinaggio il dato non è disponibile. Alcune aziende si avvalgono della facoltà di accentrare le posizioni assicurative in una unica sede (art. 13 del provvedimento Modalità di applicazione delle nuove tariffe dei premi ). In questo caso tutti i lavoratori delle varie PAT vengono attribuiti alla sede madre con possibili distorsioni sul calcolo degli indicatori. Al momento non è possibile individuare in Epiwork le PAT per le quali l azienda si avvale dell accentramento della posizione contributiva (informazione invece presente negli archivi INAIL). In ogni caso gli indicatori che verranno illustrati nella seconda parte della relazione (frequenza) sono stati calcolati non per ogni singola PAT ma per l insieme delle PAT che compongono l azienda. Infortuni in luogo di lavoro. Comprende tutti gli che non rientrano nella tipologia degli in itinere e stradali. 11

12 Descrizione della realtà territoriale lombarda Le caratteristiche della realtà lavorativa lombarda vengono descritte basandosi sugli archivi aziende INAIL contenuti nel database Flussi Informativi. E necessario precisare alcuni aspetti, per un adeguata lettura dei dati:. 1) L unità degli archivi aziende è la PAT (posizione assicurativa territoriale) che non corrisponde all unità locale; il numero delle PAT è comunque una buona stima delle unità locali; 2) Sono state considerate le PAT che risiedono nel territorio regionale, mentre dalle analisi sono state escluse le PAT ubicate in altre regioni e presenti nell archivio in quanto almeno un loro dipendente ha subito un o in Lombardia 3) L archivio aziende contiene i dati riferiti alle aziende iscritte all INAIL il primo gennaio degli anni ) Nel numero totale delle imprese vengono considerate anche le PAT accentrate, poichè la scarsa incidenza del numero di PAT accentrate sul totale (0,3%) e dei relativi addetti non influenza sensibilmente i dati 5) L analisi dei settori lavorativi è stata condotta sia attraverso la distribuzione dei codici ATECO che per Comparti, che aggregano diverse tariffe INAIL, poiché si è ritenuto che le due classificazioni forniscano diverse informazioni tra loro complementari. Distribuzione delle attività per Comparti La numerosità delle PAT iscritte all INAIL il primo gennaio degli anni che vanno dal 2000 al 2003, con i relativi addetti, distribuite per Comparto, viene riportata in tabella 1/RL, che per questioni grafiche è stata divisa in due parti una relativa al 2000 e 2001, l altra al 2002 e al La tabella evidenzia immediatamente la non completezza della classificazione per comparti: all incirca il 2% delle PAT in ogni anno considerato non viene attribuita al comparto. La percentuale contenuta non influenza comunque la distribuzione per comparti del totale delle PAT. Qualche problema in più potrebbe essere creato dalla distribuzione degli addetti appartenenti alle PAT misclassificate, che si aggirano per gli anni 2002 e 2003 intorno al 7% degli addetti totali, con un netto aumento rispetto agli anni precedenti in cui la loro quota era solo dello 0,33% nel 2000 e dello 0,15% nel Gran parte di questo gruppo di PAT e dei relativi addetti, non sono classificate in quanto appartenenti a contratti speciali. Il comparto più rappresentato è quello dei servizi con un numero di PAT che si attesta in media su (43% circa di tutti i comparti) nei 4 anni considerati. Gli addetti aumentano dal 2000 al 2003 (passando da nel 2000 a nel 2003) anche se diminuiscono in termini percentuali (dal 43,07% del 2000 al 42,73 % del 2003) rispetto al totale dei comparti. Gli altri comparti ben rappresentati nella Regione sono le Costruzioni, il Commercio, la Metalmeccanica. Il comparto delle Costruzioni, rappresenta circa il 17% delle PAT totali, con poco più dell 8% degli addetti, evidenziando che nel settore sono soprattutto le piccolissime imprese ad essere rappresentate. Nei 4 anni considerati vi è stato un aumento sia del numero delle PAT (da del 2000 a del 2003 con un + 20%) sia del numero degli addetti totali (da del 2000 a del 2003 con un + 34 %) (vedi grafico 1). L 8% circa delle PAT appartiene al comparto della metalmeccanica con il 10% di addetti. Sono da evidenziare gli aumenti nel numero degli addetti dei comparti Trasporti (+25%), Commercio (+6%), Elettricità Gas e Acqua (+39%). 12

13 Per quanto riguarda gli altri comparti non si notano aumenti o diminuzioni significative sia nel numero delle posizioni assicurative sia nel numero degli addetti. Ulteriori approfondimenti potranno essere effettuati in sede di singola analisi territoriale. Analizzando la distribuzione territoriale nell ambito regionale dei due comparti più rappresentati, si osserva che i Servizi sono presenti soprattutto nella ASL Città di Milano con il 61% delle PAT e il 70% degli addetti, mentre le Costruzioni sono concentrate quasi esclusivamente nelle tre province di Milano, Bergamo, Brescia. Le stesse tre province raccolgono una cospicua quota di tutte le PAT. Grafico 1 PAT e addetti del comparto costruzioni in Lombardia negli anni dal 2000 al 2003 Distribuzione delle attività per codice ATECO L aggregazione dei dati secondo la classificazione ATECO, può far risaltare alcune caratteristiche non immediatamente evidenti nella distribuzione per Comparti. Ad esempio alcuni settori come l Istruzione, le attività di ristorazione, le attività immobiliari e finanziarie nella distribuzione per comparti sono aggregate nel comparto Servizi, mentre per ATECO costituiscono gruppi a sé stanti e quindi meglio analizzabili. La misclassificazione nel caso di ATECO è trascurabile e riguarda poco più dell 1% delle PAT, alle quali appartiene un numero di addetti trascurabile. La codifica per GRUPPO ATECO è una classificazione che tiene conto esclusivamente del tipo di attività svolta dall azienda. Il GRUPPO ATECO che ha la maggior incidenza in regione è costituito dal GRUPPO F Costruzioni con un numero di unità produttive locali che è passato da del 2000 a nel 2003 con un incremento pari al 20%, dati perfettamente sovrapponibili all analisi dell aggregazione per comparti precedentemente illustrata. Nel corso degli anni anche la percentuale sul totale delle attività è aumentata passando dal 17,16 % del 2000 al 19,09% del

14 Gli addetti occupati nelle Costruzioni sono passati dai nell anno 2000 ai nell anno 2003 con un aumento del 32%. Il Gruppo ATECO K corrispondente a Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese è il settore con il maggior numero di addetti in Lombardia. Altro dato interessante su scala regionale è costituito dai Gruppi G 50, G51, G 52, relativi al commercio all ingrosso ed al dettaglio che sommati occupano il secondo posto sia come numero di PAT sia come numero di addetti. Sono da segnalare inoltre alcuni Gruppi che nel corso dei 4 anni sotto osservazione hanno fatto registrare un decremento del numero di addetti totale. In particolare si evidenzia il gruppo DL Fabbricazione di macchine elettriche etc che passa dai addetti del 2000 ai del 2003 (- 17%), il gruppo DB Industrie Tessili e dell abbigliamento (-8%) ed il gruppo J Attività finanziarie (-6%). Da evidenziare infine un dato anomalo: nel gruppo M Istruzione. A fronte di un sostanziale equilibrio nel numero delle posizioni assicurative nei 4 anni considerati si passa dai addetti del 2000 ai del 2003 con incremento del 600%. La spiegazione di questo dato anomalo può essere ricercata nel meccanismo di conteggio del personale addetto tramite la DNA (Denuncia nominativa degli assicurati) che dal 1998 ha cominciato a fotografare la situazione occupazionale reale. Grafico 2 PAT e addetti del gruppo ATECO F Costruzioni in Lombardia negli anni dal 2000 al 2003! "## $ In conclusione la lettura dei dati contenuti nell archivio aziende, riferiti al periodo , evidenzia un aumento globale delle PAT e degli assicurati INAIL. L occupazione si concentra soprattutto in alcuni settori come quello delle costruzioni e di alcuni comparti del terziario. Contemporaneamente si assiste ad una lieve riduzione dell occupazione in alcuni settori produttivi classici. Anche dal punto di vista territoriale le attività si concentrano soprattutto nelle tre province di Milano, Bergamo, Brescia. 14

15 Descrizione del fenomeno stico Attualmente in Italia la fonte più completa di informazioni relative agli sul lavoro è l INAIL, che in base al DPCM del 9/1/86 e all articolo 7 del DLgs 502/92 trasmette queste informazioni alle Regioni. Le Regioni e le ASL utilizzano le informazioni sugli per pianificare le attività di prevenzione e pertanto si devono basare su dati consolidati ed affidabili, facilmente leggibili Infortuni denunciati Gli denunciati rappresentano il totale degli notificati all Istituto Assicuratore, comprendono quindi anche quelli che ad una più attenta analisi vengono definiti negativamente e cioè ritenuti non essere sul lavoro. E pertanto un dato molto grezzo, ma che comunque ci può già indicare qual è l ampiezza del fenomeno stico in un dato territorio, e che ci fa stimare il grado di segnalazione all ente assicuratore. Come detto in precedenza, la denuncia degli è obbligatoria soltanto per i casi individuati dall art. 2 DPR 1124 del 30/06/1965 Testo unico delle disposizioni per l assicurazione obbligatoria contro gli sul lavoro e le malattie professionali ; tuttavia, vengono notificati all Istituto anche che non rientrano in questa definizione (ad esempio, durata della inabilità temporanea inferiore a 4 giorni). L archivio denunciati contiene tutti gli eventi notificati all INAIL. La definizione degli è completa per gli anni 2000 e 2001, mentre una quota, pur se minima, degli avvenuti nel 2002, nel 2003 e nel 2004 è ancora in trattamento (aperta) e quindi non se ne conosce la conclusione. Nel quinquennio considerato è da rilevare il trend discendente del totale denunciati a partire dall anno 2001, mentre la tipologia di definizione maggiormente rappresentata è per ovvi motivi la temporanea. Da osservare, inoltre, l andamento degli regolari senza indennizzo, che a differenza di tutte le altre tipologie ha un andamento in costante aumento (in parte dovuto all estensione della tutela assicurativa a nuove categorie di lavoratori). Una quota non trascurabile di eventi denunciati, vengono poi in realtà non riconosciuti come sul lavoro (tabella 3/RL). Per una corretta lettura ed elaborazione dei dati riportati nella tabella 4 è necessario ricordare che le gestioni assicurate sono Industria, Agricoltura e la gestione Conto Stato. Nell ambito della Gestione Industria sono inoltre individuate ai fini tariffari le gestioni Industria, Artigianato, terziario e altre attività. Si osserva in tabella 4/RL la costante diminuzione degli in agricoltura e nelle gestioni aziende, industria e artigianato (gest. 110 e 113). Di segno opposto è invece l andamento relativo agli addetti ai servizi domestici, raddoppiato dal 2000 al 2004, ai dipendenti dello stato, nonché quello degli studenti. Nelle tabelle 5/RL e 6/RL, in cui gli denunciati sono distribuiti per gruppo ATECO e per Comparto, è immediatamente evidente l alto numero di, circa un terzo, non attribuiti ad alcun settore: si tenga conto che si tratta degli denunciati e quindi comprendenti anche i negativi, quelli ancora aperti e quelli in franchigia, e pertanto non classificati per settore. Le due tabelle evidenziano come i settori che hanno il maggior numero di eventi stici siano la metalmeccanica, l edilizia e i servizi. La metalmeccanica presenta una flessione degli negli anni, mentre le costruzioni e i servizi un aumento. Si tenga conto in questa sezione come nelle successive in cui vengono trattati numeri assoluti, che gli andamenti sono legati anche alle 15

16 variazioni del numero di occupati, un loro aumento accresce la probabilità di o, al contrario una loro riduzione diminuisce le probabilità Infortuni definiti positivamente Gli definiti positivamente sono tutti quelli che corrispondono alla definizione prevista dall art. 2 del T.U. sia per quanto riguarda l aspetto sanitario che quello amministrativo. Rientrano negli riconosciuti le seguenti tipologie di definizione: TE = temporanea, PE = permanente, MS = mortale senza superstiti, MC = mortale con superstiti, RS = regolare senza indennizzo. Mentre l analisi degli eventi denunciati ci permette una stima generale dell ampiezza del fenomeno stico, con gli definiti positivamente si entra più in merito ad alcune caratteristiche degli, anche perché sono quelli che rientrano a pieno titolo nella definizione di o sul lavoro. La tabella 7/RL evidenzia che il 2001 è l anno che nel quinquennio considerato è stato il peggiore per gli sul lavoro, non solo come frequenza, ma anche come gravità: si registrano infatti di cui 283 mortali, pari allo 0.21% degli totali. Nell ottobre 2001, nel grave incidente dell aeroporto di Linate, ci furono purtroppo 118 decessi molti dei quali riconosciuti dall INAIL come sul lavoro. A partire da tale anno infausto il trend è discendente per più di 6 punti percentuale, fino ad arrivare ai del Questo è un dato positivo, ancor più se si tiene conto dell aumento degli addetti come visto nel capitolo dedicato alle attività lavorative. Come per gli denunciati, anche per gli definiti positivamente si rileva la costante diminuzione degli in agricoltura, percentualmente analoga a quella delle gestioni aziende, industria e artigianato (gest. 110 e 113). Analogamente a quanto rilevato per il totale degli denunciati, è in aumento l andamento relativo agli addetti ai servizi domestici, per il quale si registra un raddoppio delle definizioni positive nel periodo di osservazione, dei dipendenti dello stato, nonché quello degli studenti (tabella 8/RL). La suddivisione per gruppi Ateco degli definiti positivamente evidenzia lo stesso andamento già analizzato nella tabella totale degli denunciati suddivisi per gruppi ATECO. I gruppi ATECO che presentano il maggior numero di sono: F costruzioni, DJ industria metalli e I trasporti. Nel gruppo ATECO DJ metallurgia, fabbricazione di prodotti in metallo, si osserva una riduzione del numero di pari al 14% dal 2000 al Negli altri due gruppi più rappresentativi Costruzioni e Trasporti il trend in valori assoluti è invece discontinuo, con un picco negativo per le costruzioni nel La suddivisione per comparto mette in rilievo i comparti Servizi Metalmeccanica e Costruzioni che fanno registrare le percentuali più alte di nel quinquennio. In particolare il comparto metalmeccanica passa dal 16,65 % del 2000 al 14,66 % del 2004 (-2%), mentre il comparto Servizi passa dal 16,22% al 21,42 % (+5,2%). Relativamente stabile è il comparto Costruzioni (+0,70% dal 2000 al 2004). Infortuni definiti positivamente avvenuti nei luoghi di lavoro In questo capitolo viene ulteriormente ristretto il campo degli da analizzare; vengono cioè considerati quegli definiti positivamente e che sono avvenuti nei luoghi di lavoro, vengono cioè esclusi gli stradali e quelli in itinere, trattati più avanti in capitoli specifici. Vengono 16

17 esclusi anche gli relativi agli addetti ai servizi domestici, agli studenti, agli sportivi professionisti. Sono quelli con maggior attinenza con l attività dei Servizi PSAL e sui quali si ha maggior possibilità di prevenzione. L andamento nel tempo e la distribuzione per settori rispecchia quanto avviene nel campione dei definiti positivamente totali, commentato nel capitolo precedente. Si rileva il trend discendente del totale considerati a partire dall anno Da rilevare l andamento degli regolari senza indennizzo, il cui numero è più che raddoppiato dal 2000 al 2004 a fronte di una diminuzione degli totali nei luoghi di lavoro nello stesso periodo pari al 9,41%. Trend discontinuo, invece, per gli definiti in permanente che troviamo in forte aumento nel triennio 2001/2003. I settori con più nel quinquennio preso in esame sono quello dell industria dei metalli e le costruzioni, con trend in diminuzione per il primo, mentre le costruzioni fanno rilevare un aumento nei 5 anni di + 1,5% (tabelle 12/RL e 13/RL). Si è ritenuto interessante presentare i dati anche distribuiti per sesso e per età, due variabili importanti nel mondo del lavoro. Nella distribuzione per sesso degli sui luoghi di lavoro, le femmine riportano un significativo aumento dal 2000 al 2005 (+2%). Una possibile causa potrebbe essere l aumento dell occupazione femminile. Più interessante appare l analisi della distribuzione degli per classi d età. Infatti si può notare che la classe d età più rappresentata è quella da 18 a 34 anni, ma nell arco del quinquennio vede un calo sensibile degli pari a -5,1%. Invece la classe d età (seconda in termini % come numero di ) aumenta dal 35% del 2000 al 39,70 del 2004 (+4,1%). E probabile che l andamento degli per fasce di età rispecchi un progressivo cambiamento della popolazione lavorativa: riduzione delle classi più giovani con aumento delle classi più anziane. Un dato da approfondire riguarda gli nella classe di età al di sotto dei 14 anni: bisognerà verificare se si tratta di errori di classificazione, per cui studenti sono stati erroneamente classificati come lavoratori, oppure se effettivamente si tratta di lavoratori di così giovane età. Infortuni stradali Negli ultimi anni gli da incidenti stradali sono aumentati anche a causa dei cambiamenti dell organizzazione che molti lavori stanno subendo; infatti spesso ai lavoratori è richiesta una maggior mobilità sia per recarsi nei posti di lavoro sia durante la propria attività. La presente sezione vuole fornire una visione generale del fenomeno stico in ambito stradale nel territorio lombardo. L analisi prende in considerazione le due seguenti tipologie di stradali definiti positivamente: 1. Infortuni stradali compresi quelli in itinere 2. Infortuni stradali in occasione di lavoro quindi con esclusione degli in itinere In entrambi i casi sono escluse dalle elaborazioni alcune categorie di assicurati: addetti ai servizi domestici, studenti e sportivi professionisti. In particolare per stradali si intendono tutti gli eventi correlati all uso di mezzi di trasporto terrestre non su rotaie. Deve intendersi come incidente stradale quello avvenuto sulla 17

18 pubblica via e causato da circolazione stradale, indipendentemente dal fatto che si tratti o meno di o in itinere Tale tipologia, quindi comprende anche gli in itinere, ovvero avvenuti nel tragitto tra sede di lavoro e abitazione salvo il caso di interruzione o deviazione del tutto indipendente dal lavoro o, comunque, non necessitate Per stradali in occasione di lavoro si intendono quelli strettamente collegati all attività lavorativa al netto di quelli in itinere. Dalla elaborazione dei dati emerge un andamento piuttosto anomalo del numero di stradali nel corso del quinquennio considerato: la maggior parte degli stradali si concentra infatti nel primo biennio, mentre nel 2002 il dato si dimezza per tornare a crescere nel biennio successivo, anche se a livelli minori. Tale trend è condizionato dai criteri di analisi dell evento: infatti fino al 2001 gli stradali erano individuati dall agente materiale ( 11 mezzi di trasporto terrestre non su rotaie ) e dalle forme di accadimento ( alla guida di, a bordo di, travolto da ). Dal 2002, a seguito della ristrutturazione informatica delle procedure di acquisizione dei dati, i tradizionali criteri di codifica degli sono stati progressivamente sostituiti dai codici europei della nuova metodologia ESAW che descrivono più esattamente le modalità di accadimento degli secondo otto variabili. Le variabili contatto e agente materiale del contatto esprimono una certa continuità con quelle tradizionali dell agente e della forma. Allo scopo di fornire un analisi più significativa dal punto di vista statistico tali variabili sono state transcodificate secondo una consolidata tabella di raffronto per analizzare le serie storiche degli incidenti stradali. Per questi motivi nella lettura del fenomeno stico in ambiente stradale è opportuno riferirsi soprattutto all ultimo triennio ( ) in quanto l analisi dei dati, a seguito dell introduzione della codifica Esaw, risulta essere più precisa e attendibile. La quota di stradali rappresenta una quota non trascurabile di tutti gli sul lavoro: nel quinquennio considerato gli stradali sono circa il 7% degli definiti positivamente. Dalla tabella 16/RL emerge anche che spesso le conseguenze degli incidenti stradali possono essere gravi o addirittura mortali. Più del 25% degli mortali avvenuti in Lombardia nel quinquennio sono causati da incidenti stradali. La distribuzione degli stradali per gruppo ATECO conferma un dato scontato e cioè l alto numero nel settore dei trasporti, ma evidenzia anche una certa frequenza di questi anche nei settori costruzioni e attività immobiliari. Anche i settori produzione di metalli e sanità presentano un certo numero di stradali. Considerando il triennio che come detto sopra è più preciso nel definire i casi di o stradale, questi sono in aumento nelle lavoratrici, mentre nei lavoratori rimangono piuttosto stabili. Questo indicherebbe una aumento dell occupazione femminile, ma anche un aumentata mobilità legata all occupazione delle lavoratrici. Dalla distribuzione per classi di età (tabella 19/RL) si rileva che una piccola quota di stradali avviene anche nella classe di età più giovane, dai 15 ai 17 anni. Alcune indicazioni possono emergere dalla lettura degli stradali avvenuti durante l attività lavorativa vera e propria, escludendo quindi quelli in itinere. Anche per questa categoria appare opportuno effettuare un analisi distinta del primo biennio rispetto agli ultimi tre anni, in quanto per il periodo la codifica dei casi è stata effettuata 18

19 con il sistema di codifica ESAW a 8 variabili, mentre per gli anni i casi sono stati codificati facendo riferimento alle 2 variabili forma di accadimento-agente materiale. In generale è importante sottolineare che, qualunque sia il criterio di distribuzione adottato, il dato, presenta una flessione per entrambi i periodi presi in considerazione con un decremento del numero dei casi sia nel 2001 rispetto al 2000 (25%) sia nel 2004 rispetto al 2002 (8,2%) Circa la metà degli stradali, sono avvenuti durante l attività lavorativa vera e propria. Considerando gli con esiti mortali, si osserva che la maggior parte di quelli dovuti ad incidenti stradali sono avvenuti durante la vera e propria attività lavorativa (220 su 283). Il confronto della tabella 17/RL con la tabella 21/RL, che rappresentano la distribuzione degli stradali per gruppo ATECO, nel primo caso gli stradali totali, nel secondo quelli avvenuti durante l attività lavorativa, con esclusione quindi degli itinere, evidenzia alcune differenze nei settori con la maggior frequenza di stradali. Nel settore dei trasporti gli avvenuti durante l attività lavorativa rappresentano il 74% di tutti gli stradali nel settore, e questo è un dato atteso, visto che il tipo di lavoro è proprio legato alla mobilità. Al contrario i settori sanità e produzione metalli, che abbiamo visto avere numerosi stradali, presentano rispettivamente il 31% e il 38% di questi sul totale degli stradali nei due settori, ad indicare che si tratta soprattutto di in itinere. Interessante il fatto che nelle costruzioni il 63% degli stradali che avvengono nel settore sono legati alla vera e propria attività lavorativa. Infortuni con obbligo di indagine penale In questo capitolo si prendono in considerazione gli che, in base al Codice Penale, dovrebbero comportare l apertura di un indagine di ufficio. Si tratta cioè di quei casi di o che hanno comportato delle lesioni gravi o gravissime: inabilità temporanea superiore ai 40 giorni, indebolimento permanente di un senso o di un organo, morte. Sono per i quali i Servizi PSAL sono chiamati ad effettuare le relative inchieste al fine di accertare le eventuali responsabilità penali per le lesioni subite dai lavoratori. L analisi di questi permette di stimare quindi l eventuale carico di lavoro per l esecuzione delle indagini di polizia giudiziaria per gli. Dalla selezione dei casi gravi sono stati esclusi gli in itinere e quelli stradali perché solitamente non di competenza dei Servizi PSAL, ma di altre istituzioni. Come si può notare in tabella 22/RL, negli anni la quota degli gravi è invariata nei cinque anni considerati. Il leggero aumento dal 2002 è dovuto al metodo di selezione e non ad un aumento effettivo degli gravi. Infatti dal 2002 al 2004 non sono stati esclusi gli stradali, per problemi di nuova metodologia di classificazione. In tabella 23/RL si riportano gli gravi distribuiti per anno e per ASL di competenza: si osserva che il numero di gravi è soprattutto evidente in alcune ASL che quindi sono chiamate ad un maggior carico di lavoro in questo campo, anche se la quota di gravi sul totale dei definiti positivamente non varia molto da ASL ad ASL, aggirandosi attorno ad un sesto. Cambia invece la quota di gravi sul totale degli definiti positivamente se vengono distribuiti per comparti. In tabella 24/RL si nota infatti che alcuni settori presentano una maggior frequenza di gravi sul totale rispetto alla media. Questo dato conferma la maggior pericolosità di alcuni settori lavorativi: costruzioni, trasporti, legno, estrazioni minerali, elettricità, gas, acqua. E necessario pertanto insistere lungo la via già da tempo intrapresa di convogliare parte delle risorse dei Servizi PSAL per interventi di prevenzione in questi settori. 19

20 Infortuni mortali E a tutti chiaro che la morte è la più drammatica delle conseguenze che possono accadere in seguito ad un o sul lavoro. Purtroppo si osserva che mentre il fenomeno stico nel suo insieme è in costante flessione, la sua quota più preoccupante, rappresentata dagli mortali, dopo aver conseguito significativi progressi durati fino verso la fine degli anni 80, a partire da quell epoca fa fatica a migliorare ulteriormente. Tanto è vero che sono state avviate numerose iniziative a livello nazionale e regionale per seguire il fenomeno, per capirlo, per conoscere le dinamiche di accadimento degli in modo tale da poter intraprendere azioni preventive che permettano di combatterlo. L iniziativa più importante messa in atto negli ultimi anni è l indagine integrata per l approfondimento dei casi di o mortale avvenuti dal 2002 al 2004 e che ha visto la partecipazione di INAIL ISPESL Regioni ed i cui primi risultati sono stati illustrati l 8 giugno 2006 per i casi della Regione Lombardia e l 11 luglio per l intero campione nazionale. A livello regionale è inoltre stato istituito dal 1999 un registro che raccoglie tutti gli mortali sul lavoro indagati dalle ASL lombarde. E pertanto utile un confronto tra i due archivi, regionale e INAIL, perché permette di completare le conoscenze sul fenomeno degli mortali. Infatti i due archivi sono sovrapponibili solo in parte, dato che le due istituzioni, operando con diverse finalità, presentano alcune peculiarità. Nel registro regionale non sono contenuti gli stradali, perché generalmente non vengono indagati dalle ASL, mentre invece indagano occorsi a pensionati, che l INAIL non affronta non avendo competenza su di essi. Nelle tabelle 26/RL e 27/RL si confrontano i due archivi su alcune variabili, prendendo in considerazione gli anni dal 2000 al La tabella 27/RL mostra come il numero di casi contenuti negli archivi INAIL sia superiore a quello del registro regionale, ciò è dovuto al fatto che negli archivi INAIL sono inseriti anche quei casi che solitamente non vengono affrontati dalle ASL: stradali, vittime di rapine o di armi da fuoco per eventi accidentali. Questa discrepanza di dati crea a volte delle incertezze sul reale conoscenza del fenomeno. Proprio per superare tali incertezze è stato avviato un confronto tra le due basi di dati. Indicatori I numeri assoluti delle aziende, degli addetti e degli eventi stici sopra riportati rappresentano la consistenza del fenomeno degli sul lavoro nel suo complesso. Ma per effettuare confronti e per capire se il fenomeno stico di una determinata ASL è più o meno grave rispetto ad altre ASL o alla Regione o al territorio nazionale, o per seguire l andamento stico negli anni in un determinato territorio, occorre mettere in rapporto gli con il numero di addetti calcolando così opportuni indicatori. Tasso standardizzato indennizzati Uno degli indicatori spesso utilizzati per rappresentare la frequenza, o meglio l incidenza, degli, è il tasso grezzo che esprime il numero medio di che si verifica ogni addetti (numero nell anno/totale addetti INAIL nell anno x 1000) ed è la più comune misura dell impatto esercitato dagli sulla popolazione lavorativa. Però questa misura è poco adatta a confrontare tra loro realtà territoriali differenti, le quali sono fortemente influenzate dalla diversa distribuzione di variabili che incidono sull evento in studio. Nel caso degli uno dei fattori più importanti è rappresentato dal settore economico: è noto che la probabilità di accadimento stico è influenzata dal settore economico. 20

21 L incidenza di è maggiore in edilizia o nel settore minerario; effettuare confronti tra due popolazioni lavorative ove la prevalenza di addetti nel comparto edile o minerario sono rispettivamente molto elevata e molto bassa, potrebbe portare a conclusioni fuorvianti. Per ovviare a questo problema, sono disponibili alcune misure in grado di annullare (o ridurre fortemente) l'effetto confondente della differente distribuzione per settore economico degli occupati nelle diverse Regioni/Province/ASL italiane. Il tasso standardizzato * è un indicatore costruito in modo artificiale che non corrisponde esattamente al valore reale, ma consente il confronto tra popolazioni diverse: un valore più elevato del tasso standardizzato in una provincia rispetto ad un'altra, esprime una maggiore occorrenza media annuale in quella provincia indipendentemente dalla composizione per settore economico degli addetti. Si è ricorso ad un metodo diretto di standardizzazione, considerando come distribuzione "standard" quella degli addetti dell'intero territorio nazionale appartenenti all artigianato e industria nell anno 2000, stratificati secondo 30 sottosezioni (prima lettera). In tal modo è permesso un confronto diretto tra Regioni e tra ASL e Province di diverse Regioni. In sostanza il tasso standardizzato di seguito calcolato rappresenta il numero di accaduti in territori diversi come se i lavoratori fossero distribuiti in numero uguale nei diversi settori economici di attività. La tabella 28/RL evidenzia rilevanti differenze fra ASL. Il dato dovrebbe essere almeno in parte dovuto alla effettiva diversa esposizione a rischio degli addetti pur appartenenti allo stesso ramo economico di attività. Tipico il caso di Milano Città con valore indice decisamente ridotto probabilmente dovuto al fatto che nel capoluogo regionale risiedono più che in altre province le sedi gestionali - amministrative di numerose società (nelle quali si svolgono attività di tipo impiegatizio a rischio stico contenuto) appartenenti a settori produttivi a maggior rischio * = Ti psti T st 1000 dove T st = Tasso standardizzato 1000 ; Σ = sommatoria psti ni Ti = = tasso nella popolazione in studio nella i esima classe di settore economico pi n i = eventi osservati nella popolazione in studio nella classe i esima di settore economico p i = popolazione di addetti nella popolazione in studio nella i esima classe di settore economico p sti = addetti Inail nella popolazione di riferimento (Italia, 2000) nella i esima classe di settore economico 21

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