Materiali resistenti. Costi contenuti
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- Caterina Cara
- 8 anni fa
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2 Sun Ballast, l accessorio che dà equilibrio ed efficienza a tutti i pannelli fotovoltaici da copertura piana Basic, azienda leader nel settore della produzione di accessori per il fotovoltaico, presenta un prodotto innovativo: il Sun Ballast. Sun Ballast, è il supporto ideale per i pannelli fotovoltaici da copertura piana e coperture inclinate fino al 15%. Accessorio indispensabile per la modulazione dei pannelli fotovoltaici, può essere facilmente adattato ai pannelli di qualsiasi formato e tipologia. Nel nome stesso Sun Ballast è racchiuso il significato di zavorra ed equilibrio che rendono ancora più chiaro il senso e la funzionalità del prodotto. Con l aspetto di un cuneo, Sun Ballast non fa solo da supporto ma anche da zavorra per il pannello ed è lo strumento indispensabile per gestire il posizionamento dei pannelli fotovoltaici sui tetti piani. Innovativo, efficiente e modulabile, Sun Ballast è una soluzione ideale per rendere più funzionali e sicuri tutti i tipi di pannelli fotovoltaici. Modulabile a seconda della copertura e della posizione del tetto, Sun Ballast può essere installato in contemporanea ai pannelli fotovoltaici. Sun Ballast è la soluzione di nuova generazione che aiuta i pannelli solari a mantenere elevati rendimenti. Semplice da installare, perché strutturato come pezzo unico, senza altri accessori, Sun Ballast è anche un prodotto che ha un bassissimo impatto per l ambiente. Gli elementi minimi che lo costituiscono, i costi di produzione e montaggio contenuti e l alta adattabilità ne fanno un prodotto idoneo per tutte le esigenze di installazione. Montaggio semplice e sicuro Il montaggio di Sun Ballast è semplice e sicuro. Le caratteristiche tecniche essenziali e il la sua struttura in cemento armato rendono Sun Ballast affidabile e adatto ad ogni tipo di pannello solare ma ideale per i pannelli fotovoltaici montati su coperture piane. Il materiale di cui si costituisce Sun Ballast, il cemento armato, e le caratteristiche tecniche generali lo rendono adatto a qualsiasi tipo di installazione oltre che resistente all usura e al tempo. La sua forma a staffa e il materiale altamente resistente lo rendono adatto a sostenere diverse tipologie e formati di pannelli. Studiato e realizzato come sistema in cui il peso di zavorra + moduli, non supera i 25 kg/mq, soglia oltre la quale, la normativa prevede la verifica sismica dell edificio. Con la possibilità di essere installato in loco, Sun Ballast non richiede particolari accessori aggiuntivi per il montaggio e un unico pezzo riesce a resistere a diversi montaggi. Il montaggio non necessita l ausilio di attrezzature elettriche quali trapani, avviatori ecc. È sufficiente un filo per l allineamento ed una chiave a brugola per il serraggio dei ganci che abbracciano i moduli. Materiali resistenti Il materiale principale di Sun Ballast, il cemento armato, permette una bassissima usura nel tempo e la capacità di resistere anche alle perturbazioni più intense e a diverse condizioni climatiche. Così un unico Sun Ballast può resistere a varie installazioni successive. Oltre alla struttura, lo stesso assemblaggio di Sun Ballast è semplice e immediato e può essere agevolmente sistemato alla base del pannello solare senza bisogno di elementi aggiuntivi che potrebbero danneggiare la copertura o incidere sulla sua impermeabilizzazione. Il supporto Sun Ballast è arricchito nella struttura con prodotti impermeabilizzanti che potenziano le sue caratteristiche di resistenza nel tempo. Costi contenuti I costi di installazione dei pannelli fotovoltaici sono generalmente alti anche per la presenza di vari accessori ed elementi di giunzione. Sun Ballast, grazie alla struttura minimale e ai materiali di cui si costituisce, non comporta l impiego di accessori aggiuntivi per il montaggio, che, in molti casi, ha un costo superiore a quello dello stesso prodotto di supporto. Con Sun Ballast non sarà più necessario cambiare la piattaforma di montaggio dei pannelli o aggiungere elementi ma basterà adattare le caratteristiche modulabili di Sun Ballast alla tipologia del pannello. Un successo in linea con i tempi Il successo del nuovo prodotto è evidente. Come confermano i dati di vendita, Sun Ballast sta già registrando ottimi risultati ed è in linea con le migliori performances registrate per i prodotti della sua categoria. I motivi? Affidabilità, sicurezza ed efficienza sono solo alcune delle motivazioni che portano installatori e rivenditori di tutta Italia ad acquistare Sun Ballast. Ma non sono le uniche ragioni. Per Sun Ballast l azienda applica i principali accorgimenti per rendere più semplice ed efficace il montaggio che lo rendono anche un prodotto a basso impatto ambientale. Sun Ballast infatti rientra anche nell ampio e moderno concetto di sostenibilità ambientale, visti i pochissimi componenti di cui è composto e che sono quindi successivamente da smaltire ma vista anche la sua resistenza nel tempo. Così il supporto Sun Ballast può aumentare la stessa funzionalità e il rendimento dei pannelli fotovoltaici, grazie alla sua funzione di sostegno e alla possibilità di orientarlo nella maniera ottimale.
3 SCHEDA TECNICA DI MONTAGGIO ART Descrizione Il materiale principale di Sun Ballast è Calcestruzzo, che permette una bassissima usura nel tempo e la capacità di resistere anche alle perturbazioni più intense e a diverse condizioni climatiche. Carico Neve Carico Venti Secondo Norma UNI EN Norme di Riferimento 0-2,50 KN/m km/h (per carichi vento > 120 km/h si consiglia l applicazione dei carter paravento supplementari e/o il raddoppio delle zavorre di capofila). Eurocodice 1 (Azioni sulle strutture) Incidenza del Peso sul Solaio Zavorre + Moduli 15/18 kg/mq Posizonamento in Copertura Si consiglia di installare il sistema Sun Ballast ad una distanza di 100 cm oppure H1/6 da bordo dell edificio. Nel caso in cui si progetta di rimanere al di sotto di tale valore, si raccomanda di consultare un progettista esperto di strutture portanti. Applicazione Qualsiasi tipologia di tetto piano con pendenza max 5 ; a terra su terreni battuti con materiali inerti o pavimentazioni. Distanza tra le File Da 60 a 100 cm Inclinazione dei Moduli 11 Orientamento Modulo Orizzontale Peso Materiale 28 kg Calcestruzzo NOTE GENERALI Per qualsiasi informazione visita il sito ZAVORRA 11 ZAVORRA 11
4 SCHEDA TECNICA DI MONTAGGIO ART Descrizione Il materiale principale di Sun Ballast è Calcestruzzo, che permette una bassissima usura nel tempo e la capacità di resistere anche alle perturbazioni più intense e a diverse condizioni climatiche. Carico Neve Carico Venti Secondo Norma UNI EN Norme di Riferimento 0-2,50 KN/m km/h (per carichi vento > 120 km/h si consiglia l applicazione dei carter paravento supplementari e/o il raddoppio delle zavorre di capofila). Eurocodice 1 (Azioni sulle strutture) Incidenza del Peso sul Solaio Zavorre + Moduli 20/23 kg/mq Posizonamento in Copertura Si consiglia di installare il sistema Sun Ballast ad una distanza di 100 cm oppure H1/6 da bordo dell edificio. Nel caso in cui si progetta di rimanere al di sotto di tale valore, si raccomanda di consultare un progettista esperto di strutture portanti. Distanza tra le File Da 100 a 120 cm Applicazione Qualsiasi tipologia di tetto piano con pendenza max 5 ; a terra su terreni battuti con materiali inerti o pavimentazioni. Inclinazione dei Moduli 30 Orientamento Modulo Orizzontale Peso Materiale 43 kg Calcestruzzo NOTE GENERALI Per qualsiasi informazione visita il sito ZAVORRA 30 ZAVORRA 30
5 Graffa Centrale in Alluminio Articolo Graffa Terminale in Alluminio Articolo 23932, 23934, 23935, 23936, 23938, 23940, 23942, 23945, 23946, Vite per Graffe Centrali/ Terminali 8.8 zinc. M8x55 Articolo Vite per Graffe Centrali/ Terminali INOX A2 M8x55 Articolo Rondella Zigrinata M8 Articolo Guaina Articolo mm 750 mm 150 mm Elemento Giunzione Zavorre Articolo mm Carter Frangivento per Zavorra 11 (185x18) Articolo Per Zavorra 30 (185x34) Articolo mm 80 mm ACCESSORI
6 Norme Tecniche per le Costruzioni D.M Circ. 02 Febbraio N. 617 AZIONI DEL VENTO Generalità Il vento, la cui direzione si considera generalmente orizzontale, esercita sulle costruzioni azioni che variano nel tempo e nello spazio provocando, in generale, effetti dinamici. Per le costruzioni usuali tali azioni sono convenzionalmente ricondotte alle azioni statiche equivalenti definite al Peraltro, per le costruzioni di forma o tipologia inusuale, oppure di grande altezza o lunghezza, o di rilevante snellezza e leggerezza, o di notevole flessibilità e ridotte capacità dissipative, il vento può dare luogo ad effetti la cui valutazione richiede l uso di metodologie di calcolo e sperimentali adeguate allo stato dell arte che tengano conto della dinamica del sistema. Velocità di riferimento La velocità di riferimento v b è il valore caratteristico della velocità del vento a 10 m dal suolo su un terreno di categoria di esposizione II (vedi Tab. 3.3.II), mediata su 10 minuti e riferita ad un periodo di ritorno a 50 anni. In mancanza di specifiche ed adeguate indagini statistiche v b è data dall espressione: v b = v b,0 + k a (a s - a 0 ) v b = v b,0 per a s a 0 per a 0 < a s 1500 m (3.3.1) dove: v b,0 a k 0 a sono parametri funzionanti nella Tab e legati alla regione in cui sorge la costruzione in esame, in funzione delle zone definite in Fig ; a s è l altitudine sul livello del mare (in m) del sito ove sorge la costruzione. Tabella Valori dei parametri v b,0 a 0 k a Zona Descrizione v b,0 [m/s] a 0 [m] k a [1/s] 1 Valle D Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia (con l eccezione della provincia di Trieste) ,010 2 Emilia Romagna ,015 3 Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, (esclusa la provincia di Reggio Calabria) ,020 4 Sicilia e provincia di Reggio Calabria , Sardegna (zona a oriente della retta congiungente Capo Teulada con l isola di Maddalena) Sardegna (zona a occidente della retta congiungente Capo Teulada con l isola di Maddalena) , ,020 7 Liguria ,015 8 Provincia di Trieste ,010 9 Isole (con l eccezione di Sicilia e Sardegna) e mare aperto ,020
7 Per altitudini superiori a 1500 m sul livello del mare si potrà fare riferimento alle condizioni locali di clima e di esposizione. I valori della velocità di riferimento possono essere ricavati da dati supportati da opportuna documentazione o da indagini statistiche adeguatamente comprovate. Fatte salve tali valutazioni, comunque raccomandate in prossimità di vette e crinali, i valori utilizzati non dovranno essere minori di quelli previsti per 1500 m di altitudine. Azione Tangenziale del Vento L azione tangenziale per l unità di superficie parallela alla direzione del vento è data dall espressione: p f = q b c f (3.3.3) dove q b sono definiti ai e c f è il coefficiente d attrito, funzione della scabrezza della superficie sulla quale il vento esercita l azione tangente. Il suo valore può essere ricavato da dati suffragati da opportuna documentazione o da prove sperimentali in galleria del vento. Pressione Cinetica di Riferimento La pressione cinetica di riferimento (in N/m²) è data dall espressione: q b = ½ pv b ² (3.3.4) dove v b p è la velocità di riferimento del vento (in m/s); è la densità dell aria assunta convenzionalmente costante e pari a 1,25 kg/m³. Figura Mappa delle zone in cui è suddiviso il territorio italiano Azioni Statiche Equivalenti Le azioni statiche del vento sono costituite da pressioni e depressioni agenti normalmente alle superfici, sia esterne che interne, degli elementi che compongono la costruzione. L azione del vento sul singolo elemento viene determinata considerando la combinazione più gravosa della pressione agente sulla superficie esterna e della pressione agente sulla superficie interna dell elemento. Nel caso di costruzioni o elementi di grande estensione, si deve inoltre tenere conto delle azioni tangenti esercitate dal vento. L azione d insieme esercitata dal vento su una costruzione è data dalla risultante delle azioni su cui singoli elementi, considerando come direzione del vento, quella corrispondente ad uno degli assi principali della pianta della costruzione; in casi particolari, come ad esempio per le torri a base quadrata o rettangolare, si deve considerare anche l ipotesi di vento spirante secondo la direzione di una delle diagonali. Pressione del vento La pressione del vento è data dall espressione: p = q b c p c d (3.3.2) dove q b è la pressione cinetica di riferimento di cui al 3.3.6; è il coefficiente di esposizione di cui al 3.3.7; c p è il coefficiente di forma (o coefficiente aerodinamico), funzione della tipologia e della geometria della costruzione e del suo orientamento rispetto alla direzione del vento. Il suo valore può essere ricavato dai dati suffragati da opportuna documentazione o da prove sperimentali in galleria del vento; c d è il coefficiente dinamico con cui si tiene conto degli effetti riduttivi associati alla non contemporaneità delle massime pressioni locali e degli effetti amplificativi dovuti alle vibrazioni strutturali. Indicazioni per la sua valutazioni sono riportate al Coefficiente di Esposizione Il coefficiente di esposizione dipende dall altezza z sul suolo del punto considerato, dalla topografia del terreno, e dalla categoria di esposizione del sito ove sorge la costruzione. In assenza di analisi specifiche che tengano in conto la direzione di provenienza del vento e l effettiva scabrezza e topografia del terreno che circonda la costruzione, per le altezze sul suolo non maggiori di z = 200 m, esso è dato dalla formula: (z) = k r² c t In (z/z 0 ) [7 + c t In (z/z 0 )] (z) = (z min ) per z z min per z < z min dove k z r 0 z min sono assegnati in Tab. 3.3.II in funzione della categoria di esposizione del sito ove sorge la costruzione; è il coefficiente di topografia; Tabella 3.3.II - Parametri per la definizione del coefficiente di esposizione Categoria di Esposizione del sito k r z 0 [m] z min [m] I 0,17 0,01 2 II 0,19 0,10 5 III 0,20 0,30 8 IV 0,22 0,30 8 V 0,23 0,70 12 (3.3.5) In mancanza di analisi specifiche, la categoria di esposizione è assegnata nella Fig in funzione della posizione geografica del sito ove sorge la costruzione e della classe di rugosità del terreno definita Tab. 3.3.III. Nelle fasce entro i 40 km dalla costa delle zone 1, 2, 3, 4, 5 e 6, la categoria di esposizione è indipendente dall altitudine del sito.
8 Il coefficiente di topografia c t è posto generalmente pari a 1, sia per le zone pianeggianti sia per quelle ondulate, collinose e montane. In questo caso, la Fig riporta le leggi di variazione di per le diverse categorie di esposizione. Nel caso di costruzioni ubicate presso la sommità di colline o pendii isolati il coefficiente di topografia c t può essere valutato dal progettista con analisi più approfondite. Tabella 3.3.III - Classi di Rugosità del Terreno Classe di Rugsità del Terreno A B C D Descrizione Aeree urbane in cui almeno il 15% della superficie sia coperto da edifici la cui altezza media superi i 15 m Aree urbane (non di classe A), suburbane, industriali e boschive Aree con ostacoli diffusi (alberi, case, muri, recinzioni...); aree con rugosità non riconducibile alle classi A, B, D Aree prive di ostacoli (aperta campagna, aeroporti, aree agricole, pascoli, zone paludose o sabbiose, superfici innevate o ghiacciate, mari, laghi...) L assegnazione della classe di rugosità non dipende dalla conformazione orografica e topografica del terreno. Affinché una costruzione possa dirsi ubicata in classe A o B è necessario che la situazione che contraddistingue la classe permanga intorno alla costruzione per non meno di un km e comunque non meno di 20 volte l altezza della costruzione. Laddove sussistano dubbi sulla scelta della classe di rugosità, a meno di analisi dettagliate, verrà assegnata la classe più sfavorevole. ZONA 6 750m costa 500m mare 2 km 10 km 30 km A -- II IV V V B -- II III IV IV C -- II III III IV D I I II II III ZONE 7,8 mare costa 1,5km 0,5km A -- I B -- I C -- I D I I ZONE 1, 2, 3, 4, 5 ZONA 9 costa mare 500m 750m 750m mare costa 2 km 10 km 30 km A -- III IV V V V B -- III III IV IV IV C -- * III III IV IV D I II II II III ** * Categoria II in zona 1, 2, 3, 4 - Categoria III in zona 5 **Categoria III in zona 2, 3, 4, 5 - Categoria IV in zona 1 A -- I B -- I C -- I D I I Figure Definizione delle categorie di Esposizione
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