Prof. Luigi Puccinelli IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI. Sistemi Emergenza

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1 Prof. Luigi Puccinelli IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI Sistemi Emergenza

2 2 Hanno lo scopo di ridurre le conseguenze di guasti o rotture Sistemi attivi: eseguono o consentono di eseguire operazioni per evitare conseguenze peggiori Sistemi passivi: progettazione tale evitare conseguenze peggiori

3 attivi 3 Sistemi di allarme Impianto di rilevamento e soppressione di incendio Fonti energetiche alternative Impianto ossigeno di emergenza Protezione da ghiaccio Protezione da scariche atmosferiche Sistemi anti bloccaggio delle ruote in frenata Sistemi anticollisione

4 passivi 4 Progetto sedili e sistema di ritenuta Evacuazione occupanti Sistemi di inibizione incendio e esplosione serbatoi in caso di crash Crash switch Crash recorder

5 Sistemi di allarme 5 Segnalazione di anomalie : Prima del diffondersi di tecniche digitali cabina di pilotaggio piena di indicatori con strumenti o segnalazioni di stato; uso in queste di colori e/o lampeggi per segnalare anomalie Passaggio successivo ad un indicatore generale di presenza di anomalia e pannelli con indicazione specifica

6 Sistemi di allarme 6

7 Sistemi di allarme 7 La tendenza attuale è quella di eliminare la maggior parte degli strumenti sostituendoli con monitor nei quali il pilota sceglie cosa andare a visualizzare L indicazione del monitor può essere attivata automaticamente in caso di anomalia.

8 Sistemi di allarme 8

9 Sistemi di allarme 9 Standard industriale: Rosso lampeggiante e segnalazione acustica: allarme Giallo: avvertimento Verde o altri colori: funzionamento regolare L allarme deve essere riconosciuto: la luce resta rossa e il segnale acustico attivo fino al riconoscimento Il segnale acustico resta attivo fino al riconoscimento di tutti gli allarmi Al riconoscimento del singolo allarme la luce diventa fissa rossa se lo stato è ancora di allarme oppure diventa gialla o verde a seconda dei valori

10 Impianto di rilevamento e soppressione di incendio 10 È fondamentale avere sistemi in grado di rilevare prontamente la presenza di un incendio in modo da poter intervenire. I punti più pericolosi sono i punti con sviluppo di temperature maggiori, con presenza di fluidi infiammabili o con circuiti elettrici. Il problema maggiore si ha nelle zone che non possono essere sotto il controllo visivo dei passeggeri e dell equipaggio.

11 Impianto di rilevamento e soppressione di incendio 11 I sistemi di allarme incendio possono essere basati sul rilievo di temperatura o di fumi. Rilievo di temperatura: Puntiformi: lamine bimetalliche che aprono un contatto al disopra di una certa temperatura Continui: conduttori costruiti con materiali particolari in grado di cambiare caratteristiche (resistenza o capacità) ad una determinata temperatura Rilievo di fumi Sensori ottici

12 Impianto di rilevamento e soppressione di incendio 12 Viene segnalato un allarme incendio quando la condizione anomala dura un certo tempo per evitare falsi allarmi che potrebbero portare a conseguenze rischiose Uno dei punti con maggiore probabilità di incendio è il vano motore dove viene installato anche un sistema di soppressione dell incendio. Incendi in vani di carico o baie elettroniche possono essere dotati di sistemi di soppressione incendio In cabina vengono utilizzati estintori portatili

13 Impianto di rilevamento e soppressione di incendio 13 Per avere un incendio occorre avere: Combustibile Ossigeno Temperatura I sistemi di soppressione di incendio lavorano su uno o più di questi fattori

14 Impianto di rilevamento e soppressione di incendio 14 Negli estintori è contenuto qualcosa che tende a separare la fiamma dall aria e viene inviato per azione di gas in pressione che espandendosi fa abbassare la temperatura Esistono diversi tipi di estintori adatti a diversi impieghi Estintori a schiuma: rilasciano acqua che evaporando provoca abbassamento di temperatura Estintori a polvere Estintori a idrocarburi alogenati

15 Impianto di rilevamento e soppressione di incendio 15 In caso di atterraggio di emergenza si ha grosso rischio di incendio. La maggior parte di perdite di vite umane per un incidente con rottura del velivolo è dovuto all incendio Si studiano serbatoi antiincendio Si utilizzano interruttori automatici che staccano tutti i circuiti elettrici non utili nell emergenza

16 Fonti energetiche alternative 16 L energia utilizzata a bordo viene prelevata dai propulsori, in caso di emergenza è necessario avere fonti alternative: - Accensione Ausiliary Power Unit - Attivazione Emergency Power Unit - Uso batterie elettriche - Turbine esterne Ram Air Turbine

17 Fonti energetiche alternative 17

18 Fonti energetiche alternative 18 EPU Normalmente turbine mosse da gas prodotto da idrazina (N 2 H 4 ) In presenza di ossigeno si ha una reazione esotermica con produzione di azoto e vapore d acqua N 2 H 4 +O 2 N 2 +2H 2 O Il serbatoio di idrazina ha una capacità limitata e questo sistema è principalmente utilizzato in velivoli militari per controllare i comandi di volo e permettere un atterraggio di emergenza o l abbandono del velivolo.

19 Impianto ossigeno di emergenza 19 In caso di problemi all impianto di pressurizzazione è necessario avere un impianto per fornire ossigeno all equipaggio e ai passeggeri. Per l equipaggio Maschere con miscelatore aria/ossigeno Per i passeggeri Mascherine non a tenuta con rilascio di ossigeno

20 Sistemi anticollisione 20 Sono sistemi avionici che elaborano i dati forniti da radar, sono in grado di riconoscere il rischio di collisione ed intervenire su i comandi di volo con una manovra diversiva.

21 Sicurezza passiva strutturale 21 In atterraggi molto pesanti o con carrello retratto, l assorbimento dell energia è compiuto direttamente dalla struttura. Il progetto della parte inferiore della struttura e dei sedili è fatto in modo da limitare al massimo inconvenienti agli occupanti

22 Progetto sedili e sistemi di ritenuta 22 I sedili dei passeggeri devono resistere ai carichi dinamici riportati

23 Progetto sedili e sistemi di ritenuta 23

24 Evacuazione occupanti 24 I velivoli passeggeri devono essere dotati di uscite in grado di evacuare il velivolo nel più breve tempo possibile. Le norme richiedono l evacuazione in 90 secondi; anche se questo tempo si ottiene nelle simulazioni, difficilmente viene mantenuto nella realtà. Le porte normali e di emergenza sono dotate di scivoli che permettono un rapida discesa. Per i casi di ammaraggio tutti i sedili contengono un salvagente e gli scivoli possono essere utilizzati come canotti

25 Evacuazione occupanti 25 I velivoli militari da combattimento sono dotati di sedili eiettabili. Il pilota attiva una sequenza di lancio che permette l abbandono del velivolo e l arrivo a terra con paracadute anche da quota zero e velocità nulla.

26 26

27 Evacuazione occupanti 27 La sequenza di lancio comprende: Attivazione con maniglia dietro le spalle che portata davanti copre le faccia con una protezione Avvolgimento di cinture di sicurezza e tendi stivali Apertura passaggio nel tettuccio Lancio con razzi Apertura paracadute sedile Sgancio da sedile Apertura paracadute individuale Dopo la prima operazione il resto è tutto automatico e funzione della quota.

28 Crash switch 28 Interruttore di emergenza attivato da valori di accelerazioni corrispondenti a condizione di crash e in grado di attivare tutto quello che può servire per evitare incendi o dispersione di fluidi pericolosi.

29 Crash recorder 29 Volgarmente chiamate scatole nere, sono contenitori verniciati di colore molto vivace utili per avere informazioni sull ultimo periodo di vita di velivolo incidentato. Normalmente si ha: un registratore di voci che memorizza tutte le conversazioni svolte in cabina fra equipaggio e fra equipaggio e terra un registratore dei dati di volo e dei comandi

30 Crash Recorder 30

31 Crash recorder 31 Le specifiche di resistenza del crash recorder sono molto severe: Tempo di registrazione: 25 ore Numero di canali memorizzati: 300 Resistenza a urto: 3400g per 5.6 ms Resistenza al fuoco: 1100 C per 30 minuti Resistenza alla profondità: 7000m Vita dopo l incidente: 30 giorni

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