Facoltà di Scienze della Formazione Formazione e Sviluppo delle Risorse Umane A.A. 2011/2012

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1 Facoltà di Scienze della Formazione Formazione e Sviluppo delle Risorse Umane A.A. 2011/2012 Sociologia dell Innovazione dell Impresa Prof. D. Diamantini FONDI PARITETICI INTERPROFESSIONALI Gruppo: Bottigliero Alessandra Castelnuovo Federica Cobianchi Annalisa Fusar Imperatore Eleonora Roso Barbara

2 INDICE I FONDI INTERPROFESSIONALI p. 3 Cosa sono i Fondi Paritetici Interprofessionali? p. 3 Consiglio di Lisbona: La società della conoscenza p. 4 Rapporto Isfol 2012 p. 9 ANALISI DEI FONDI INTERPROFESSIONALI p. 12 L attività dei Fondi paritetici interprofessionali p. 12 ANALISI COMPARATIVA: FONDIMPRESA & FONDITALIA p. 21 Fondimpresa p. 21 Fonditalia p. 28 Confronto tra i due fondi p.38 METODOLOGIA & INTERVISTE p. 40 Analisi metodologica del report e delle interviste p. 40 Guida alle interviste p.40 Syngenta p. 42 Axxam p. 45 ANALISI COMPARATIVA: SYNGENTA & AXXAM p. 47 CONCLUSIONI p. 48 BIBLIOGRAFIA p. 50 SITOGRAFIA p. 50 Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 2

3 I FONDI INTERPROFESSIONALI Cosa sono i Fondi Paritetici Interprofessionali? I Fondi Paritetici Inteprofessionali nazionali per la formazione continua sono organismi di natura associativa, promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali, attraverso specifici Accordi Interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Possono essere istituiti Fondi Paritetici Interprofessionali per ciascuno dei settori economici dell industria, dell agricoltura, del terziario e dell artigianato; gli Accordi Interconfederali possono prevedere l istituzione di Fondi anche per settori diversi, nonché, all interno degli stessi, la costituzione di un apposita sezione per la formazione dei Dirigenti. I Fondi Paritetici Interprofessionali finanziano piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, che le imprese in forma singola o associata decideranno di realizzare per i propri dipendenti. Oltre a finanziare, in tutto o in parte, i piani formativi sopra elencati, con le modifiche introdotte dall art. 48 della legge 289/02, i Fondi Interprofessionali potranno finanziare anche piani formativi individuali, nonché ulteriori attività propedeutiche o comunque connesse alle iniziative formative. I Fondi finanziano i piani formativi attraverso due modalità: l avviso o bando pubblico, in cui si stanziano le risorse e si raccolgono proposte il conto aziendale, dove il contributo è commisurato alle somme accantonate dalle aziende. Il piano formativo si occupa dell intero fabbisogno formativo aziendale: prevede il dettaglio delle attività, i contenuti, le metodologie adottate, i tempi e i costi. Ecco alcune fattispecie di piano formativo: piano formativo aziendale: è presentato da un unica azienda e ha come destinatari i lavoratori di quell azienda, piano formativo individuale: ha per destinatari i singoli lavoratori, piano formativo pluriaziendale: è un piano presentato congiuntamente da più aziende, piano settoriale o territoriale: è un piano che coinvolge una pluralità di aziende e si riferisce a particolari aree geografiche e/o specifici settori economici. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 3

4 Il Fondo finanzia la realizzazione dei percorsi formativi relativi ai ruoli professionali presenti nelle diverse aree aziendali, nonché processi formativi trasversali quali la salute e la sicurezza sul lavoro, la formazione del personale Over 45, le Pari Opportunità e la Responsabilità Sociale dell'impresa. Il principale vantaggio che, almeno potenzialmente, i Fondi paritetici interprofessionali presentano rispetto agli enti di Formazione tradizionali sono : la stretta connessione con il tessuto produttivo e, conseguentemente, una migliore comprensione del fabbisogno formativo delle aziende e del territorio di appartenenza. Ad aderire ai vari Fondi sono principalmente le microimprese (da 1 a 9 dipendenti). Tra i destinatari delle diverse iniziative sono comprese differenti tipologie di beneficiari: oltre ai lavoratori temporaneamente sospesi per crisi congiunturale sono considerati anche i lavoratori con contratti a progetto e apprendisti di imprese in crisi. In particolare, nell ultimo avviso (3/2010) viene favorito il coinvolgimento degli assunti dalle liste di mobilità e dei giovani fino a 30 anni assunti a tempo indeterminato (in entrambi in casi è necessario essere in questa condizione da meno di 6 mesi). I Fondi fino a oggi costituiti e autorizzati, rappresentativi di una larga parte del mondo delle imprese e dei lavoratori, sono: Fondo Artigianato, Fon.Coop, Fondimpresa, Fondo Dirigenti PMI, Fondo Formazione PMI, FonDir, For.Te, Fon.Ter, Fondoprofessioni, Fond.E.R, Fon.Ar.Com, For.Agri, FondAzienda, Fondo Banche Assicurazioni, FormAzienda, FondItalia, FonServizi, Fo.In.Coop e Fond.Agri. Consiglio di Lisbona: La società della conoscenza Il Consiglio europeo tenutosi a Lisbona il marzo del 2000 segna una tappa decisiva per l orientamento della politica e dell azione dell Unione Europea. Il fenomeno storico, sociale ed economico che ritroviamo alle fondamenta di tale evento è identificabile nel fatto che in Europa, da qualche anno a questa parte, è in atto una rapida evoluzione verso una società ed una economia basata sulla conoscenza. Il buon esito della transizione ad un economia ed una società basata sulla conoscenza deve essere accompagnato da un orientamento verso l istruzione e la formazione permanente. A valle del Consiglio di Lisbona, l obiettivo strategico condiviso per il primo decennio, è di fare dell Europa L economia della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di organizzare una crescita economica sostenibile, con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 4

5 coesione sociale. Si mira con ciò a far partecipare tutti i cittadini alla società della conoscenza, la cui economia si basa sulla creazione e sullo scambio di beni e servizi immateriali. In questo tipo di universo sociale, riveste una cruciale importanza l aggiornamento dell informazione, delle conoscenze e delle competenze. Per raggiungere questo obiettivo la strategia globale deve: Predisporre il passaggio verso un economia e una società basate sulla conoscenza; Modernizzare il modello sociale europeo, investendo sulle persone; Promuovere l inclusione sociale; Sostenere lo sviluppo di un sistema economico; Sviluppare una politica attiva dell occupazione. La situazione italiana Il sistema della formazione continua in Italia però ha cominciato a strutturarsi solo recentemente, infatti se si effettua un confronto con gli altri Paesi europei sui parametri di Lisbona vi è un sostanziale ritardo su tutti i fronti. Gli elementi su cui si struttura il nuovo sistema formativo ruota su tre dispositivi legislativi che orientano il sistema della formazione: 1. Il Fondo Sociale Europeo: è lo strumento operativo principale attraverso il quale l Unione Europea finanzia e sostiene le attività di formazione in tutti gli Stati membri. 2. La Legge 236/93 ( Interventi urgenti a favore dell occupazione ): ha permesso di avviare in Italia un sistema di formazione continua co-finanziato da risorse nazionali, configurandosi come uno degli strumenti principali della Formazione Continua. La Legge introduce alcuni meccanismi di novità, che diventeranno fondanti con l ingresso dei Fondi Paritetici Interprofessionali 3. I Fondi Paritetici Interprofessionali: completano il tassello della formazione continua in Italia. Il loro ingresso ha generato effetti significativi nella promozione della formazione continua, introducendo nella sfera di autonomia delle organizzazioni, l onere di programmare, organizzare e gestire buona parte degli interventi di formazione continua rivolta ai lavoratori occupati del settore privato. Sul versante della governance, i fondi sono gestiti pariteticamente dalle Associazioni Imprenditoriali e dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori. Nascono da Accordi Interconfederali sottoscritti dalle parti sociali più rappresentative a livello nazionale. Sul versante della mission, il loro compito è quello di contribuire al miglioramento della qualità della formazione continua nel nostro Paese. Il raggio di azione è ben delimitato e riguarda la promozione e lo sviluppo della formazione continua per aumentare la competitività delle imprese e l occupabilità dei lavoratori dipendenti. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 5

6 Questi tre dispositivi legislativi possono essere letti come indicatori che puntualizzano il fatto che nei prossimi anni la formazione sarà sempre più finanziata. In Italia a partire dal 2003, con l istituzione dei primi dieci Fondi Paritetici Interprofessionali, si realizza quanto previsto dalla legge 388 del 2000, che consente alle imprese di destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all INPS (il cosiddetto contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria ) alla formazione dei propri dipendenti. I datori di lavoro potranno infatti chiedere all INPS di trasferire il contributo ad uno dei Fondi Paritetici Interprofessionali, che provvederà a finanziare le attività formative per i lavoratori delle imprese aderenti. Figura 1 Processo antecedente l'adesione ad un qualsiasi fondo interprofessionale La formazione continua Per Formazione Continua (FC) si intende la formazione finalizzata al lavoro a cui i soggetti accedono in base a progetti di miglioramento/arricchimento delle proprie conoscenze e competenze elaborati a livello individuale. Nel Memorandum sull istruzione e la formazione permanente della Commissione Europea, redatto a conclusione del summit di Lisbona nel 2000, si legge chiaramente che il lifelong learning è chiamato a perseguire due finalità distinte e al tempo stesso interdipendenti: la promozione dell occupabilità e dell adattabilità dei lavoratori, affinché possano diventare Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 6

7 concorrenziali sul mercato del lavoro e adattabili alle esigenze delle imprese la promozione di una cittadinanza attiva, al fine di rendere i cittadini in grado di cooperare sempre più attivamente ai vari livelli territoriali e istituzionali (da quello locale a quello comunitario) in tutte le sfere della vita pubblica, in particolare nel campo sociale e politico. L istruzione e la formazione lungo tutto l arco della vita rappresentano il modo migliore per affrontare la sfida del cambiamento. L obiettivo è quello di mettere le persone al centro del progetto europeo attraverso politiche che puntino ad investire nel capitale umano e introdurre il principio dell apprendimento continuo come condizione per godere di opportunità protratte a tutta la vita. La formazione assume un duplice ruolo: rafforzamento dei lavoratori inseriti nel mercato del lavoro agisce sulla capacità di adattamento dei lavoratori e delle imprese ai frequenti cambiamenti dei sistemi di produzione. Le funzioni attribuite alla Formazione Continua sono tre: contrasto alla disoccupazione promozione del cambiamento innovazione. In Italia si inizia a parlare di FC nel 1978 con l art 25 della legge 845 con cui viene istituito il Fondo di rotazione il cui obiettivo è dare sistematicità agli interventi formativi finanziati dal Fondo Sociale Europeo e gestire la formazione professionale iniziale e continua tenendo conto delle specificità territoriali. Nel 1993 viene stipulato un accordo tra le organizzazioni sindacali, Confindustria e il Governo. Nel 1997 con la legge 236 viene avviato in Italia un sistema di formazione continua co-finanziato da risorse nazionali, configurandosi come uno degli strumenti di promozione della Formazione. L art 17 della legge 196 stabilisce che lo 0,30% delle risorse dell azienda sono destinate agli interventi di formazione dei lavoratori nell ambito dei piani formativi aziendali e territoriali concordati tra le Parti Sociali in particolare verso lavoratori collocati in mobilità e lavoratori disoccupati per i quali l attività formativa è propedeutica all assunzione. L articolo prevede inoltre che il finanziamento avvenga tramite uno o più fondi nazionali. Nel 2000 con la legge n.53, Parti Sociali e Governo si sono impegnate a: Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 7

8 destinare risorse al finanziamento di progetti di formazione dei lavoratori, garantire dei percorsi di formazione continua per i lavoratori. In Italia la FC viene sostenuta finanziariamente attraverso: iniziative regionali, interventi del Fondo Sociale Europeo, Fondi paritetici interprofessionali. Le indicazioni prioritarie rimangono quelle previste dal DD 202/V/2010 e riguardano: Piani formativi aziendali, territoriali, settoriali; Piani straordinari di intervento ai sensi della Legge n. 2/2009 e della legge 183/2010 art. 36; Voucher individuali con priorità per: lavoratori di qualsiasi impresa privata con età superiore ai 45 anni; lavoratori di qualsiasi impresa privata in possesso del solo titolo di licenza elementare o di istruzione obbligatoria; giovani disoccupati; Interventi di formazione continua a favore dell auto-imprenditorialità; Azioni ed interventi volti al ricollocamento dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali nel periodo I soggetti che si occupano della gestione del sistema delle politiche formative sono: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le Regioni, gli Enti locali e le Parti Sociali. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è chiamato a svolgere, accanto a compiti di vigilanza e controllo, una funzione strategica di monitoraggio delle attività finanziate. Alle Regioni sono stati affidati compiti riguardanti l istruzione, la formazione professionale e l educazione degli adulti. Le Parti Sociali invece sono chiamate ad agire sia a livello nazionale che regionale nella definizione delle linee strategiche di sviluppo della formazione esterna alle imprese per gli apprendisti, della formazione continua e del sistema di formazione professionale. E solo a partire dal 2004 che vengono erogate le prime risorse per i piani formativi. I Fondi possono finanziare i Piani formativi aziendali, territoriali o individuali. Tuttavia essi forniscono anche dei servizi supplementari alle imprese come l individuazione delle figure professionali oggetto degli interventi nonché l elaborazione dei piani formativi. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 8

9 Rapporto Isfol 2012 L Istituto per lo Sviluppo della Formazione professionale dei Lavoratori (Isfol) è un ente pubblico di ricerca che svolge e promuove attività di studio, ricerca, sperimentazione, valutazione, consulenza e assistenza tecnica per lo sviluppo della formazione professionale, delle politiche sociali e del lavoro. Contribuisce al miglioramento delle risorse umane, alla crescita dell occupazione, all inclusione sociale. Il sistema delle competenze nei processi di innovazione delle politiche attive del lavoro Le attuali prospettive di riorganizzazione del mercato del lavoro, ispirate ad un modello in cui i rapporti di lavoro siano sintesi tra necessità di flessibilità e sicurezza, rendono evidente l esigenza di reimpostare, con formule innovative, le strategie di welfare del prossimo futuro. La questione è come conciliare le imprescindibili necessità di garanzia occupazionale dei lavoratori e le esigenze del sistema delle imprese che, immerse in un mercato caratterizzato dalla crisi, dal dinamismo della domanda e dalla competitività globalizzata, sopravvivono solamente grazie a flessibilità strategica e operativa. Conciliare questa manifesta contrapposizione di interessi non è una operazione semplice. Il punto da cui partire può essere quel bene comune che i lavoratori e le aziende condividono nelle nuove forme di divisione del lavoro: la qualità professionale del lavoro. In questo modo infatti gli attori possono costruire condizioni di reciproca convenienza: i lavoratori possono formare le proprie garanzie occupazionali rinforzando la dimensione professionale anche attraverso l opportunità di accedere all apprendimento derivante dalla partecipazione attiva alle nuove forme di organizzazione del lavoro; le imprese hanno la possibilità di godere benefici della flessibilità e al contempo patrimonializzare l investimento nei nuovi modelli di divisione del lavoro. In altre parole, il terreno entro cui ricomporre questa apparente contrapposizione presente nel mercato del lavoro è quello dell apprendimento, da considerarsi come parte integrante e saliente di un nuovo welfare, riconoscendolo come dispositivo di garanzia del diritto individuale ad acquisire competenze funzionali al mantenimento dei mutevoli requisiti di occupabilità richiesti dal sistema produttivo, nonché strumento di adattabilità ad un mercato del lavoro caratterizzato da una componente di flessibilità crescente. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 9

10 È questa una prospettiva non nuova, a lungo dibattuta in sede europea, quando già dai primi anni del 2000 si indicava la necessità di una riforma del welfare non più ispirata alle garanzie occupazionali quanto piuttosto al mantenimento dei requisiti di occupabilità dei cittadini e dei lavoratori europei. Questo scenario è stato, per motivi diversi, trascurato, il medio periodo si è concluso e gli effetti della mancata riorganizzazione del welfare iniziano ad essere manifesti nel mercato del lavoro. Si è dunque accumulato un ritardo che allo stato attuale sembra essere però di natura più decisionale che tecnica. Sul piano nazionale si osservano alcune problematiche di base dalle quali occorre partire per trarre insegnamenti utili per il futuro: il mancato dibattito sul valore d uso e sul valore di scambio delle competenze, che ha generato molti fraintendimenti sugli strumenti proposti a livello nazionale ed europeo; il mancato riconoscimento della continuità logico-operativa, e quindi di sistema, del tema delle competenze. Uno sguardo all Europa: il FSE a sostegno dell adattabilità dei lavoratori e delle imprese Il Fondo Sociale Europeo è uno dei più importanti strumenti finanziari dell'unione Europea. Nell'ambito delle politiche comunitarie la sua azione si esplica nello sviluppo e nel finanziamento di una serie di progetti volti allo sviluppo e alla promozione della coesione tra i diversi stati membri, nel quadro del Trattato di Roma siglato nel 1957, che sancì la nascita della Comunità Economica Europea. Le linee di intervento su cui si snoda la sua azione si basano su una piattaforma di programmazione, risultato della collaborazione sinergica di diversi enti: i Ministeri competenti, la Commissione Europea, le Regioni e le parti sociali. Il FSE è solo uno dei quattro fondi strutturali esistenti, il FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale), il FEOGA (Fondo europeo agricolo di Orientamento e Garanzia) e lo SFO ( Strumento finanziario di Orientamento per la Pesca), con cui coopera al fine di ridurre gli scostamenti tra le aree più ricche e quelle più arretrate dell'unione Europea. Nel periodo il Fondo Sociale Europeo (FSE) ha sviluppato una strategia molto articolata sul tema della adattabilità dei lavoratori e delle imprese, individuando tre obiettivi specifici, ciascuno dei quali dedicati ad un tema prioritario. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 10

11 Il primo obiettivo è quello dedicato allo sviluppo della formazione continua; il secondo e il terzo sono finalizzati rispettivamente a intervenire sull organizzazione e sulla qualità del lavoro e a sviluppare servizi di anticipazione del cambiamento. L orientamento presenta forti potenzialità sul tema generale dell adattabilità, dal momento che gli obiettivi specifici in cui si articola consentono di finanziare tipologie di azione non esclusivamente formative ma anche strutturali per le imprese, come gli interventi sull organizzazione del lavoro e sull anticipazione e gestione del cambiamento. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 11

12 ANALISI DEI FONDI INTERPROFESSIONALI L attività dei Fondi paritetici interprofessionali Le ultime disposizioni normative riguardanti i Fondi interprofessionali hanno provveduto ad estendere a tutto il 2011 le misure adottate a partire dal 2009 per fronteggiare la crisi economica, in deroga alla normativa vigente. La prima disposizione, contenuta nella Legge n. 220 del 13 dicembre 2010 (Legge di stabilità 2011), ha ribadito quanto già sancito dalla finanziaria 2010, prevedendo la possibilità per i Fondi di concorrere al trattamento delle indennità per i lavoratori in cassa integrazione e in mobilità, entro determinati limiti e per i soli lavoratori delle imprese aderenti. Nella stessa disposizione si prevedeva inoltre l estensione degli interventi in deroga a favore di apprendisti e collaboratori a progetto a rischio di perdita di lavoro. Tale disposizione relativa ai target è stata confermata in un secondo provvedimento, definito nell art. 10 della Legge n. 148 del 14 settembre 2011, che consente in tal modo ai Fondi di finanziare, in modo permanente, i piani che possono coinvolgere lavoratori con contratti di apprendistato e con contratto a progetto. Il Ministero del Lavoro ha riconosciuto e autorizzato ad operare due nuovi Fondi interprofessionali: Fo.In.Coop e Fond.Agri portando quindi a 20 il numero complessivo dei Fondi. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 12

13 Andamento e caratteristiche settoriali e territoriali delle adesioni delle imprese La registrazione delle adesioni ai Fondi da parte delle imprese viene puntualmente registrata dall Inps. Come si evince dalla tabella si ha una fotografia delle adesioni complessivamente maturate a novembre 2011, oltre , al lordo di tutte le imprese etichettate come cessate e di quelle considerate sospese. Come si può osservare gli ultimi due aggregati ammontano a circa imprese che, per diversi motivi, pur comprendendo anche realtà tutt ora aderenti, non possono tuttavia essere considerate versanti lo 0,30%. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 13

14 Dimensioni medie delle imprese aderenti ai Fondi L ingresso sempre più significativo di unità piccole e micro ha avuto un riscontro nelle dimensioni medie delle imprese aderenti, che tra il 2010 e il 2011 è significativamente sceso di quasi 3 dipendenti, assestandosi al valore più basso dal In generale le diminuzioni più rilevanti riguardano proprio i Fondi che storicamente si caratterizzano per una presenza significativa di medie e grandi imprese come Fon.Coop, Fondimpresa, Fondo Banche Assicurazioni e Fondo Formazione Servizi Pubblici Industriali e che prevalentemente attingono le nuove adesioni dal bacino delle micro e piccole imprese. Le micro-imprese continuano a rappresentare, in termini di adesioni, il serbatoio principale dei fondi: complessivamente rappresentano circa l 83% delle aderenti. Tale quota sale per quei Fondi che si rivolgono a settori produttivi notoriamente caratterizzati dalle piccole e micro imprese, come il mondo del piccolo commercio, dell artigianato o dei servizi alla persona e alle imprese. Non a caso la loro presenza supera il 90% presso Fon.Ar.Com, Fondazienda, Fondo Artigianato Formazione, FondItalia e Fondoprofessioni. Di contro le medie e le grandi imprese assumono un peso specifico unicamente presso quei Fondi che fanno riferimento a settori notoriamente contraddistinti da grandi imprese come quello delle utilities (è il caso di Fondo Formazioni Servizi Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 14

15 Pubblici Industriali), dell assicurativo bancario (Fondo Banche Assicurazioni), o di comparti del manifatturiero, in particolare chimico farmaceutico, alimentare e metalmeccanico con una significativa presenza di grandi aziende, spesso multinazionali, come è il caso di Fondimpresa. Ripartizione per settore La ripartizione per settore indica in parte il grado di specializzazione dei Fondi, in gran parte dipendente dalle caratteristiche del mondo associativo di riferimento. In questo senso è possibile distinguere tra Fondi che hanno una maggiore vocazione settoriale, laddove uno o due settori raccolgono oltre la metà delle imprese, da altri che hanno natura più trasversale. Tra i primi vanno sicuramente annoverati Fondo Banche Assicurazioni, al cui settore di riferimento appartengono oltre l 80% delle adesioni, Fond.ER, con oltre il 70% delle imprese del settore sanitario, For.Agri e lo stesso Fondimpresa in cui due settori, manifatturiero e costruzioni edili, raccolgono circa il 60% delle adesioni. Nel tempo, tuttavia, la connotazione settoriale va progressivamente perdendo di significato: la maggiore articolazione e complessità del sistema di produzione, evidentemente, crea affinità tra imprese maggiormente legate ad altri fattori, quali la vicinanza a filiere o reti, o a sistemi territoriali multisettoriali. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 15

16 I piani formativi Nel periodo compreso tra il gennaio 2010 e il giugno 2011, i Fondi paritetici hanno approvato oltre piani formativi a loro volta articolati in oltre iniziative (mediamente circa 6 per ogni Piano), per un totale di oltre 95 milioni di ore di formazione destinate a più di 1 milione e 900 mila partecipanti appartenenti a più di imprese. Nell intervallo di tempo preso in considerazione è interessante notare come il numero dei piani approvati nell intera annualità 2010 risulti di poco inferiore al numero dei piani approvati nel solo primo semestre Questo dato è interpretabile alla luce della concentrazione nella scadenza di molti avvisi, che, pur pubblicati nel 2010, cadeva nell anno successivo. È il caso di Fondimpresa che nel 2010 ha finanziato oltre piani a fronte dei circa 7 mila del 2011, che fanno tuttavia riferimento ad avvisi pubblicati nel Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 16

17 Analogamente il Fondo Forte e Fondartigianato nel 2011 hanno rifinanziato le graduatorie a valere su avvisi pubblicati nel 2010, per far fronte ad una domanda di gran lunga superiore all offerta. Nei tre semestri considerati, i piani aziendali, anche nella forma interaziendale, coinvolgono circa l 88% delle partecipazioni dei lavoratori e il 59% delle imprese. I piani territoriali e settoriali confermano la loro validità come strumenti di aggregazione adatti al coinvolgimento delle piccole e piccolissime imprese, come si evince dal rapporto tra imprese e lavoratori coinvolti. Ancora scarsamente utilizzato è il piano formativo individuale, anche se risulta in crescita rispetto al 2008 e se ne riscontra l uso anche presso i Fondi non dedicati esclusivamente ai dirigenti. Parametri finanziari La distribuzione delle iniziative approvate per classi di costo evidenzia dimensioni generalmente contenute (del resto in linea con la prevalenza dei piani aziendali e con le dimensioni medie delle imprese aderenti). Oltre il 42% dei piani approvati ha una dimensione compresa tra i 10 mila e i 50 mila euro ed è molto rilevante anche la quota delle iniziative di dimensione ridotta: il 39% circa ha un costo che non supera i 10 mila. I costi unitari sono dunque decisamente contenuti. Il costo medio orario complessivo (ottenuto dal rapporto tra il costo totale dei piani e il monte ore di formazione) è pari a circa 9,6 euro, significativamente al di sotto rispetto a quanto solitamente riscontrato nella formazione cofinanziata attraverso altre fonti. Allo stesso tempo sono relativamente ridotti i costi per singola impresa e partecipante. Nel complesso sembra ridursi, almeno per quanto riguarda la formazione finanziata dai Fondi, lo storico gap che vede l Italia registrare costi unitari di formazione continua superiori rispetto ad altre realtà europee. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 17

18 Finalità dei Piani formativi Tra le finalità dei piani formativi approvati, il Mantenimento/aggiornamento delle competenze conferma una posizione di rilievo con il 43%, seguita dalla Competitività di impresa/innovazione che registra un 30%. Rispetto alle annualità 2009 e al primo semestre 2010, se da una parte si osserva una diminuzione della formazione in ingresso nel numero dei lavoratori partecipanti (che passa dal 17% all 8%), dall altra si registra un incremento per quanto riguarda sia la Mobilità esterna, outplacement, ricollocazione (che passa dallo 0,4% al 14,7%) sia la Delocalizzazione/Internazionalizzazione (che aumenta dall 1,9% al 4,8%), a evidenziare un attenzione verso temi diversamente legati al periodo di crisi, anche nel tentativo di rilanciare le attività, riallocando le risorse umane disponibili. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 18

19 Le caratteristiche dei lavoratori e delle imprese coinvolte L analisi delle partecipazioni alle iniziative di formazione per tipologia contrattuale, evidenzia, come prevedibile, una forte prevalenza di lavoratori con contratto a tempo indeterminato (74%). Non è tuttavia secondaria la partecipazione di lavoratori con altre tipologie, coerentemente con la realtà di molte imprese, in cui si registra la compresenza di personale con diverse forme contrattuali: nello specifico è significativa la quota di formati con contratto a tempo determinato (11%) e con un rapporto di lavoro a tempo parziale (9,5%), nonché di lavoratori atipici (3,7%), quota quest ultima che, assieme agli apprendisti, sembra destinata a salire in relazione alle ultime novità normative. Età dei lavoratori coinvolti nella formazione La partecipazione è sostanzialmente bilanciata tra le classi d età centrali, con una prevalenza degli appartenenti alla classe anni. Ancora scarsa è invece la partecipazione dei lavoratori più giovani e di quelli più anziani. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 19

20 Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 20

21 ANALISI COMPARATIVA: FONDIMPRESA & FONDITALIA Dopo aver analizzato le caratteristiche dei fondi interprofessionali italiani, data la vastità dell argomento, abbiamo deciso di focalizzarci su due dei principali fondi: Fondimpresa e Fonditalia. Definizione del fondo Il Fondo paritetico interprofessionale Fondimpresa è un associazione costituita da Confindustria CGIL, CISL, UIL che nasce per promuovere la formazione continua dei quadri, degli impiegati e degli operai nelle imprese di qualunque settore economico, con lo scopo di trovare risposte a tre tipi di esigenze: la necessità di sostenere la riproduzione del patrimonio di conoscenze e competenze; la necessità di innovare le competenze, in modo da rispondere: o a dinamiche esogene (evoluzione dei fattori produttivi, normativi e di mercato), rispetto alle quali le imprese vengono sollecitate a rendere coerente il proprio sistema di competenze professionali; o ad esigenze endogene di qualificazione dei modelli produttivi, legate al passaggio da logiche funzionali, caratterizzate dalla divisione del lavoro, a logiche di processo, in cui prevalgono le esigenze di coordinamento e di integrazione fra le diverse risorse; rispondere e prevenire le situazioni di possibile precarietà cognitiva dei lavoratori. La strategia del Fondo negli ultimi anni è stata quella di superare il finanziamento di programmi di formazione ad ampio raggio, per focalizzare l impegno verso programmi più specialistici. In particolare viene incentivata, in modo netto, la formazione per l innovazione di processo e di prodotto. Il Fondo è stato riconosciuto con decreto ministeriale il 28 novembre 2002 e riunisce ben aziende iscritte e dipendenti registrati nel Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 21

22 Fondimpresa rappresenta il più grande Fondo interprofessionale presente sul territorio nazionale e la sua attività può essere riassunta in tre punti: Formazione bilaterale: ossia coinvolgimento delle parti sociali nella progettazione e nella gestione degli interventi formativi, Piani aziendali di sviluppo e Avvisi aggregati: i primi sono finalizzati a rispondere ai bisogni particolari delle imprese, mentre i secondi favoriscono la condivisione e l aggregazione di imprese accomunate da fattori produttivi, di filiera o territoriali comuni, Fondo Anticrisi: interventi a favore dei lavoratori in Cassa Integrazione o precari, interventi tesi a favorire la ripresa delle aziende in crisi. L'attività di Fondimpresa è iniziata nel 2004, con una fase cosiddetta di start up, nel corso della quale il Fondo ha promosso una serie di Programmi di Preminente Interesse Settoriale e Territoriale (PISTE). Mission ed obiettivi L'obiettivo principale di Fondimpresa è rendere semplice ed accessibile alle aziende (anche quelle di piccole dimensioni) e ai lavoratori, l'utilizzo della formazione, leva indispensabile per favorire l'innovazione e lo sviluppo. Ci troviamo in un contesto caratterizzato dall economia della conoscenza", basato cioè sulla centralità del know-how nello sviluppo della capacità competitiva delle imprese. Gli obiettivi generali del Fondo consistono nel: finanziare piani formativi, aziendali, settoriali e territoriali o di tipo individuale, condivisi tra le parti sociali e che perseguano gli obiettivi di miglioramento della competitività delle imprese e il potenziamento dell occupabilità dei lavoratori, promuovere, con le rappresentanze dei singoli settori e con il concorso delle Articolazioni Territoriali (AT) interessate, piani formativi di natura nazionale e territoriale, finanziare studi e ricerche strumentali all organizzazione del Fondo e al funzionamento dei piani formativi, sostenere e sviluppare le analisi dei fabbisogni professionali e formativi, volte a fornire indirizzi strategici e operativi al Fondo, svolgere funzioni di indirizzo, sostegno tecnico e di coordinamento per lo sviluppo delle attività di progettazione e di implementazione dei piani di formazione continua, Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 22

23 realizzare azioni sistematiche di migliorarne la qualità, l efficienza e l efficacia. monitoraggio di piani formativi con l obiettivo di Settori e adesioni Le adesioni sono in costante crescita. Alla fine del 2011 le aziende iscritte al Fondo (al netto delle cessazioni Inps) sono oltre 100 mila e occupano 3,8 milioni di lavoratori. Aree tematiche Il piano formativo può riguardare uno dei seguenti ambiti: Salute e sicurezza; Ambiente: o Gestione e certificazione ambientale di sistema e di prodotto; o Bilanci ambientali e miglioramento continuo delle prestazioni ambientali; o Aspetti tecnici e normativi della gestione ambientale e del rapporto tra aziende, territorio, produttori e consumatori, con particolare riferimento a: Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 23

24 Igiene Gestione rifiuti e tracciabilità Gestione risorse idriche e sostanze chimiche Tecnologie e metodologie per il miglioramento ambientale Tecnologie in materia di efficienza energetica ed energie rinnovabili Tecniche, metodologie in materia di carichi e impatti ambientali ed energetici. innovazione tecnologica sviluppo organizzativo competenze tecnico-professionali gestionali e di processo riqualificazione. Canali di finanziamento Fondimpresa utilizza due canali di finanziamento accessibili entrambi per tutte le aziende: il Conto Formazione e il Conto di Sistema. Conto Formazione Il Conto formazione è individuale, ed è costituito dal 70% del contributo obbligatorio dello 0,30% sulle retribuzioni dei propri dipendenti versato al Fondo tramite l'inps. In questo modo l azienda ha piena libertà nel disporre di tale canale di finanziamento e nel decidere modi e tempi per svolgere la formazione dei propri dipendenti. Le tipologie di piano finanziabili sul Conto Formazione sono: Piano Formativo Aziendale Piano Formativo Aziendale Multiregionale Piano Formativo Interaziendale Piano Formativo Interaziendale Multiregionale Voucher formativo (Piano Aziendale Individuale). Le risorse del Conto possono finanziare fino ai due terzi della spesa complessiva di ciascun Piano formativo, mentre il restante terzo resta a carico dell'impresa titolare e può essere coperto con la spesa sostenuta per i propri dipendenti in relazione alle ore di partecipazione alle attività di formazione. Con il Conto Formazione ogni impresa può avviare il proprio piano formativo entro un mese dalla presentazione. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 24

25 Conto di Sistema Con il Conto di Sistema alla piccola impresa è data la possibilità di trovare risorse, partner, assistenza. Si tratta infatti di un conto collettivo orientato a favorire l'aggregazione di imprese su piani formativi comuni, in ambito settoriale o territoriale. Nel Conto di Sistema confluisce il 26% dei contributi versati a Fondimpresa dalle imprese aderenti. Fondimpresa mette a disposizione le risorse del conto di sistema tramite la pubblicazione di Avvisi, in modo da garantire massima trasparenza e pari opportunità di accesso. Il proponente Possono presentare la domanda di finanziamento e realizzare i Piani formativi: le imprese beneficiarie dell attività di formazione oggetto dei Piani per i propri dipendenti, già aderenti a Fondimpresa alla data di presentazione della domanda di finanziamento gli enti accreditati per attività di formazione secondo le normative regionali le Università pubbliche e private riconosciute gli Istituti tecnici che rilasciano titoli di istruzione secondaria superiore altri soggetti, pubblici o privati, legittimati a svolgere le attività oggetto della procedura. Ciascun Soggetto può presentare domanda di finanziamento singolarmente, in Associazione Temporanea, o in Consorzio e il Piano formativo per essere valido deve prevedere la partecipazione di almeno 5 aziende aderenti a Fondimpresa e di un numero di lavoratori destinatari della formazione non inferiore a 80. Il soggetto proponente deve svolgere in prima persona le attività del piano, salvo eventuali deleghe o affidamenti a partner qualificati preventivamente autorizzati da Fondimpresa, secondo le modalità previste. Piano formativo Nel Piano formativo devono essere previste: 1) Attività preparatorie e di accompagnamento: analisi della domanda diagnosi e rilevazione dei bisogni formativi delle aziende beneficiarie definizione di competenze critiche o emergenti Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 25

26 predisposizione di programmi operativi per la formazione del personale, sulla base delle competenze richieste dalle strategie aziendali definizione di metodologie e modelli di formazione continua sulle tematiche di riferimento altre attività propedeutiche o di accompagnamento alla realizzazione della formazione. 2) Attività non formative: progettazione delle attività del Piano promozione delle attività e delle azioni del Piano individuazione, selezione ed orientamento dei partecipanti monitoraggio e valutazione delle attività e delle azioni del Piano diffusione e trasferimento dei risultati altre attività formative idonee a garantire la migliore riuscita delle azioni formative. 3) Attività di erogazione della formazione, sulla base delle modalità definite nel Piano presentato a Fondimpresa e nella progettazione di dettaglio. In ogni Piano sono ammesse più modalità di erogazione della formazione: Aula Seminari Affiancamento Training on the job Coaching Sessioni di formazione in ambiente strutturato (interno o esterno all impresa). Partecipazione a seminari o ad eventi di aggiornamento e scambio professionale, aziendali, interaziendali o esterni all azienda. Attività formative rivolte al miglioramento delle competenze e dei comportamenti in situazione di lavoro in relazione alla gestione e alla tutela ambientale, mediante affiancamento da parte di persone in possesso di maggiore esperienza. Attività formative pianificate e organizzate per favorire l acquisizione di competenze operative sul luogo di lavoro in relazione alla gestione e alla tutela ambientale, insegnando ad utilizzare gli strumenti di lavoro tramite esperienza pratica, laboratori, etc. Attività formative programmate, con il supporto di un coach, per sviluppare ed ottimizzare le competenze in materia ambientale e le caratteristiche personali necessarie a mettere in atto una performance efficace, in relazione agli obiettivi assegnati al lavoratore. Il Piano deve illustrare in modo chiaro i percorsi formativi che prevedono modalità di verifica e certificazione delle competenze acquisite dai partecipanti. Le azioni formative devono avere una durata di norma non inferiore alle 8 ore e non superiore alle 80 ore. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 26

27 Destinatari Sono destinatari dei Piani formativi esclusivamente i lavoratori, occupati in imprese che hanno aderito a Fondimpresa prima dell avvio dell azione formativa alla quale partecipano, per i quali esista l obbligo del versamento del contributo integrativo. Tra i destinatari del Piano sono inclusi i lavoratori con contratti di inserimento o reinserimento, i lavoratori posti in cassa integrazione guadagni, anche in deroga, i lavoratori con contratti di solidarietà e i lavoratori a tempo determinato con ricorrenza stagionale, anche nel periodo in cui non sono in servizio, a condizione che l impresa di appartenenza assicuri la quota di co-finanziamento, se dovuta, in base al regime di aiuto prescelto. Durata del piano formativo Ciascun Piano formativo deve concludersi entro 11 mesi dalla data di ricevimento della comunicazione di ammissione a finanziamento del Piano stesso da parte di Fondimpresa, con l obbligo di portare a termine tutte le attività di erogazione della formazione entro 10 mesi dalla data di ricevimento della comunicazione di ammissione a finanziamento del Piano. La rendicontazione finale del Piano formativo deve essere presentata nei 60 giorni successivi alla conclusione del Piano, comunque entro 14 mesi dalla data di ricevimento della comunicazione di ammissione a finanziamento del Piano stesso da parte di Fondimpresa. Fondimpresa si riserva in ogni caso di valutare, anche in base alle proprie esigenze organizzative, eventuali richieste di proroga dei predetti termini, purché adeguatamente motivate. Finanziamento dei piani e modalità di erogazione Le risorse del conto di sistema complessivamente destinate al sostegno dei Piani formativi sono pari a ,00 di euro. Per quanto riguarda l erogazione, questa viene concessa con le seguenti modalità: un anticipo fino al 70% dell importo del finanziamento, da richiedere entro 120 giorni dalla data di comunicazione di ammissione al finanziamento; il saldo dell importo del finanziamento concesso, se dovuto, entro 60 giorni dall approvazione della rendicontazione finale da parte di Fondimpresa. Ciascun Piano deve rispettare un parametro di costo massimo, al netto del costo dei partecipanti alla formazione, pari a 165 per ora di corso svolta ed i costi ammissibili nel preventivo finanziario e nel rendiconto di ciascun Piano comprendono le seguenti spese: Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 27

28 erogazione della formazione, per docenti, tutor, coordinatori didattici, relativi viaggi e trasferte, aule ed attrezzature didattiche, materiali didattici e di consumo, ivi compresi materiali, forniture e servizi direttamente connessi all erogazione della formazione, rapportati alla quota di effettivo utilizzo nel Piano, test e prove di verifica dell apprendimento, verifica e certificazione delle competenze acquisite; partecipanti alla formazione, per retribuzioni ed oneri del personale nelle ore di formazione, coperture assicurative obbligatorie per legge, viaggi e trasferte dei dipendenti in servizio che partecipano alla formazione; attività preparatorie e di accompagnamento ed attività non formative per personale ed esperti, viaggi e trasferte, materiali di consumo e forniture. Gestione del piano, per costi diretti e indiretti relativi al coordinamento generale. Lavoratori sospesi, riferiti ai lavoratori in cassa integrazione, anche in deroga, o con contratti di solidarietà, che partecipano alla formazione nel periodo di sospensione del rapporto di lavoro. Definizione del fondo Il Fondo Formazione Italia Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua è un organismo di natura associativa promosso dalla Confederazione datoriale FederTerziario (Federazione Italiana del Terziario, dei Servizi, del Lavoro Autonomo e della Piccola Impresa Industriale, Commerciale ed Artigiana) e dalla Confederazione Sindacale UGL (Unione generale del Lavoro) attraverso uno specifico Accordo Interconfederale che riguarda tutti i settori economici. Il Fondo nasce il 30 giugno 2008 da un processo di confronto tra UGL e FederTerziario, con l obiettivo di rispondere alla necessità di innovare il dialogo tra le parti sociali sulla base delle opportunità offerte dalla legge 388/00 in materia di pariteticità. Il Fondo è stato autorizzato ad operare dal Ministero del Lavoro con decreto del 12 febbraio FondItalia, dopo aver analizzato e studiato il funzionamento dei fondi interprofessionali, ha elaborato una propria strategia organizzativa ed operativa, caratterizzata dai seguenti elementi: Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 28

29 Tempi di finanziamento coerenti con le reali necessità formative delle imprese: per rispondere alle esigenze formative delle imprese, fino a quel momento vincolate dai limiti imposti da bandi ed avvisi, viene introdotta la procedura a Sportello, come principale strumento di finanziamento alla formazione (lo Sportello infatti permette di presentare i progetti con cadenza mensile nel corso dell intero anno e garantisce tempi di finanziamento ridotti). Pari opportunità a tutte le imprese: le piccole e le micro imprese, a causa della loro debolezza organizzativa, incontrano una serie difficoltà nel ricorrere ai tradizionali canali di finanziamento. FondItalia, con l istituzione del conto aziende, offre anche a queste piccole realtà, maggior possibilità di accedere alla formazione finanziata. Il conto aziende infatti stimola la cooperazione e la ricerca delle sinergie organizzative e finanziarie tra le imprese, poiché si basa sull aggregazione del gettito di più realtà aziendali in un unico conto per la formazione. Adeguato finanziamento alla formazione: FondItalia destina il 70% netto del gettito derivante dallo 0,30% della formazione nelle imprese. Concertazione semplificata: vengono eliminate le problematiche legate alla trattativa sindacale, in quanto FondItalia garantisce che l accordo di concertazione per i piani formativi venga definito esclusivamente con i referenti nazionali delle parti sociali che promuovono il fondo( FederTerziario ed UGL), in tempi rapidi e certi. Finanziamento per formazione obbligo di legge: FondItalia riconosce l importanza di soddisfare tutti i fabbisogni formativi e si propone di finanziare la formazione su qualsiasi tema, compresi quelli "obbligo di legge", come ad esempio Sicurezza, ECM, HACCP, etc. Mission e obiettivi FondItalia non ha fini di lucro ed opera a favore delle imprese e dei relativi dipendenti per contribuire allo sviluppo e alla crescita delle aziende aderenti al fondo e per promuovere il miglioramento delle competenze dei lavoratori. Gli obiettivi di FondItalia, possono essere così sintetizzati: offrire contributi a sostegno delle attività formative per i lavoratori delle imprese aderenti a livello aziendale, settoriale, territoriale e/o tematico individuate e concordate tra le parti sociali in coerenza con la programmazione regionale e con le funzioni di indirizzo attribuite in materia al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche sociali; promuovere iniziative propedeutiche direttamente collegate all offerta formativa animata e sostenuta dal fondo. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 29

30 Settori e adesioni Dalla data della sua costituzione, Fonditalia ha già raccolto deleghe di imprese per un totale di circa lavoratori. L attività del fondo è estesa a tutti i settori : economico, dell industria, dell agricoltura, del terziario e dell artigianato. Figura 2 settori di provenienza delle imprese aderenti a FondItalia Fig.3 Distribuzione territoriale delle Imprese aderenti a FondItalia (Febbraio 2011) Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 30

31 Aree tematiche Le aree tematiche su cui FondItalia intende orientare i propri finanziamenti sono: prevenzione, sicurezza e salute del lavoro; sviluppo della filiera agro-alimentare e dell economia contadina; implementazione dei servizi nel settore socio-sanitario; innovazione delle tecniche e metodologia di organizzazione aziendale; gestione e valorizzazione delle risorse umane e promozione del diversity management in un ottica di pari opportunità di genere e di provenienza; innovazione delle tecniche di gestione dei cicli produttivi e mercati innovativi; competenze e qualifiche nei processi di internazionalizzazione e mercati transnazionali; trasferimento di nuove tecnologie di prodotto; gestione dei processi innovativi indotti dalle nuove tecnologie. Canali di finanziamento FondItalia ricorre ai seguenti canali di finanziamento: Il conto formativo: per le imprese medio - grandi, FondItalia mette a disposizione il 70% del relativo gettito per piani formativi aziendali, non soggetto alla normativa di aiuti di stato, in una modalità diretta e non competitiva, con possibilità di cumulo della relativa disponibilità su base pluriennale. Eventuali risorse derivanti dalla portabilità da altri Fondi, vengono messe a disposizione al 100% non appena disponibili. Il conto aziendale: il conto aziende, si basa sull aggregazione del 70% del gettito di più imprese in un unico conto, che verrà messo a disposizione di un soggetto, delegato dalle aziende stesse. Le risorse vengono versate sul conto aziendale man mano che l INPS le inoltra al Fondo. Il Fondo di Rotazione: una quota significativa del gettito risultante dai versamenti delle imprese che non aderiscono al Conto Aziende e non hanno un Conto Formativo, viene messo a disposizione tramite appositi avvisi, suddividendo le risorse su base territoriale e/o settoriale, ed assegnandole su base competitiva. Il proponente e l attuatore Il proponente è il soggetto che promuove l adesione delle imprese a FondItalia ed è autorizzato, con esplicita delega delle aziende, ad amministrare le risorse finanziarie maturate grazie all'atto di adesione stesso. Progetto: I Fondi Interprofessionali Pagina 31

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