Gli invasi Artificiali e la gestione. Angelo Felli

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Gli invasi Artificiali e la gestione. Angelo Felli"

Transcript

1 Gli invasi Artificiali e la gestione Angelo Felli ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

2 Parte prima: Ing. Paola Galliani Invasi artificiali, la loro classificazione, competenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, elementi conoscitivi sul loro dimensionamento. benefici indotti sul territorio. Parte seconda: Ing. Angelo Felli Interrimento degli invasi artificiali. Progetti di gestione. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

3 Sommario Interrimento degli invasi artificiali. Alcune definizioni. L interrimento degli invasi in Italia. Progetti di gestione. Inquadramento normativo. Contenuti del progetto di gestione. La gestione dei sedimenti. Fluitazione. Rimozione tramite dragaggi. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

4 Introduzione: schema definizioni tecnico-normative volume di invaso volume morto volume utile di regolaz. originaria intersezione tra paramento di monte e piano di campagna Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

5 Competenze invasi artificiali Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

6 Interrimento degli invasi artificiali. Alcune definizioni. Grado di interrimento percentuale del serbatoio: il rapporto, espresso in percentuale, tra il volume di interrimento presente nell invaso ed il corrispondente volume di invaso al tempo iniziale. GI% = (V V Ti ) INT ΔT 100 Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

7 Interrimento degli invasi artificiali. Alcune definizioni. Tasso percentuale medio annuo di Interrimento o perdita di capacità di invaso è il rapporto tra il volume di interrimento medio annuo e il volume d invaso al tempo iniziale. TI% = (V INT V ) Ti medio annuo 100 Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

8 Due esempi significativi Diga di Quarto % 90.00% 80.00% 70.00% 60.00% 50.00% Grado di Interrimento 40.00% 30.00% 20.00% 10.00% 0.00% 01/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2010 Grado di interrimento % Anni di esercizio Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

9 Due esempi significativi % Diga di Comunelli Grado di interrimento % 90.00% 80.00% 70.00% 60.00% 50.00% 40.00% 30.00% 20.00% 10.00% Grado di Interrimento 0.00% 01/01/ /01/ /01/ /01/ /01/ /01/2010 Anni di esercizio Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

10 L interrimento degli invasi in Italia. E stata effettuata una stima dell entità complessiva dell interrimento dei grandi serbatoi italiani : campione di n 285 serbatoi pari a circa il 52% del (543) parco totale corrispondenti ad un volume complessivo di invaso potenziale di 7, 35 miliardi di m3 pari a circa il 55% del volume totale di invaso potenziale di tutte le grandi dighe italiane (13,35 miliardi di m3). Stima dell interrimento complessivo pari a circa Mm3 (4 miliardi di m3) corrispondente al 30% del volume totale originario degli invasi. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

11 L interrimento degli invasi in Italia. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

12 Progetti di gestione. Inquadramento normativo. Legge 319/76 (legge Merli) sulla tutela delle acque dall inquinamento. Articolo 40 Decreto legislativo 152/1999. Decreto Ministero dell Ambiente 30 giugno Articolo 114 Decreto Legislativo 152/2006. Articolo 43 del D.L.201/2011 convertito con L.214/2011 decreto salva Italia Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

13 Progetti di gestione. Inquadramento normativo. Legge 319/76 (legge Merli) sulla tutela delle acque dall inquinamento. Lo scopo era di regolamentare gli scarichi industriali. In un interpretazione restrittiva della legge anche gli scarichi delle dighe sono stati assimilati agli scarichi industriali. Il limite del liquido allo scarico di 80 mg/l che di fatto era incompatibile con i valori che solitamente si riscontrano sia durante le piene naturali dei corsi d acqua e sia in occasione dell apertura degli scarichi di fondo per effettuare possibili operazioni di spurgo e disinterro, come fino ad allora erano state effettuate, con concentrazioni superiori di oltre due ordini di grandezza. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

14 Progetti di gestione. Inquadramento normativo. Articolo 40 Decreto legislativo 152/1999. Riconosce che gli scarichi delle dighe non devono essere assoggettati alla disciplina degli scarichi industriali e che le operazioni di svaso, sghiaiamento e sfangamento sono finalizzate ad "assicurare il mantenimento della capacità di invaso. Impone al gestore la predisposizione di un Progetto di gestione dell invaso da sottoporre a parere preventivo dalla regione competente. Stabilisce che il progetto di gestione debba essere redatto sulla base di criteri che saranno definiti, successivamente, dal Ministero dell Ambiente e dal Ministero delle Infrastrutture. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

15 Progetti di gestione. Inquadramento normativo. Decreto Ministero Ambiente 30 giugno Stabilisce che: Il gestore predisponga il Progetto di Gestione, e lo presenti alla regione, per l approvazione previo parere preventivo dell'amministrazione competente a vigilare sulla sicurezza dell'invaso e dello sbarramento. Il Progetto di gestione e' finalizzato a definire il quadro previsionale delle operazioni di svaso, sfangamento e spurgo per assicurare il mantenimento della capacità utile dell'invaso e per garantire il funzionamento degli organi di scarico e di presa. Le operazioni di svaso, sfangamento e spurgo devono essere eseguite tutelando la risorsa idrica ed in conformità alle e prescrizioni contenute nei piani di tutela delle acque e nel rispetto degli obiettivi di qualità dei corpi idrici interessati e nel rispetto della normativa ambientale. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

16 Progetti di gestione. Inquadramento normativo. Articolo 114 Decreto legislativo 152/2006. Ribadisce le indicazioni già formulate nel vecchio Decreto legislativo 152/1999. Stabilisce che il progetto di gestione debba essere redatto sulla base di criteri che saranno definiti, successivamente, dal Ministero dell Ambiente e dal Ministero delle Infrastrutture. Stabilisce che, in attesa della definizione dei nuovi criteri, i gestori che abbiano necessità di rimuovere i sedimenti, possano seguire i criteri di cui al decreto del 30 giugno A oggi i nuovi criteri non sono stati ancora definiti. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

17 Progetti di gestione. Inquadramento normativo. Comma 9 articolo 43 del D.L.201/2011 convertito con L.214/2011 decreto salva Italia. Stabilisce che: i concessionari o i richiedenti la concessione di derivazione d acqua da grandi dighe, che non abbiano ancora redatto il progetto di gestione dell invaso ai sensi dell articolo 114, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono tenuti a provvedere entro il 31 dicembre Questa prescrizione vale per le grandi dighe mentre, per le restanti, si resta in attesa dei criteri di cui all Articolo 114 Decreto legislativo 152/2006 Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

18 Progetti di gestione. Contenuti CARATTERIZZAZIONE DI BASE Piano operativo A Piano operativo B Piano operativo C Piano operativo N Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

19 Caratterizzazione di base Descrizione geografica del territorio e ubicazione invaso Descrizione dello sbarramento Caratteristiche del bacino idrografico Caratterizzazione dell invaso Caratterizzazione del corpo idrico di valle Programma generale delle attività di svaso/ sfangamento Effetti potenziali sull ecosistema e misure di mitigazione Piano delle manovre sistematiche Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

20 Piano operativo modalità operative di sfangamento; monitoraggio pre, durante e post operazione; misure di mitigazione; piano delle comunicazioni. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

21 Gestione dei sedimenti Asportazione di materiale: operazione di sfangamento o sghiaiamento che utilizza sistemi di pompaggio o di dragaggio. Fluitazione: operazione di sfangamento che fa esitare a valle, prevalentemente a bacino vuoto, il materiale solido sedimentato, trascinato o disperso nella corrente idrica, attraverso gli organi di scarico di fondo. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

22 Asportazione di materiale Dragaggio e Scavo Dragaggio: rimozione dei sedimenti avviene tramite l impiego di draghe, classificate in meccaniche ed idrauliche Le prime utilizzano apparati per lo scavo meccanico (fresatura, sgretolamento ed incisione della roccia o dei sedimenti più compatti); le seconde i sistemi di aspirazione che risucchiano sedimenti e materiali incoerenti con pompe. Scavo: Lo scavo viene condotto attraverso l impiego di una ascavatore e richiede l allontanamento delle acque che può essere realizzato tramite: palancole; strutture di contenimento; deviazione temporanea o permanente del fiume e/o corpo idrico; Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

23 Asportazione di materiale esempi di Dragaggio Draga meccanica a benna Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

24 Asportazione di materiale esempi di Dragaggio Benna convenzionale Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

25 Asportazione di materiale esempi di Dragaggio A sinistra draga a benna a tenuta stagna e a destra draga a benna con braccio articolato Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

26 Asportazione di materiale esempi di Dragaggio Draga idraulica Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

27 Asportazione di materiale esempi di Dragaggio Draga idraulica turbosoffianti Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

28 Fluitazione Scarico di fondo Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

29 Fluitazione Scarico di fondo Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

30 Fluitazione Misurazione in continuo del solido sospeso opacità acque Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

31 Fluitazione Misurazione tramite coni imhoff Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

32 Gestione dei sedimenti inquadramento normativo La normativa europea, recepita in Italia, per i sedimenti dragati, due CER Codici Europeo Rifiuti * fanghi di dragaggio, contenente sostanze pericolose fanghi di dragaggio, diversa da quella di cui alla voce La stessa normativa stabilisce che : L inclusione di una sostanza o di un oggetto nell elenco non significa che esso sia un rifiuto in tutti i casi. Pertanto, anche in relazione alla qualità del sedimento, abbiamo due possibilità operative: I sedimenti sono rifiuti = Smaltimento in discarica. I sedimenti non sono rifiuti = utilizzo Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

33 Gestione dei sedimenti Possibilità di utilizzo dei sedimenti dragati procedure semplificate (DM 5 febbraio 1998 e s.m.i.); procedure cessazione della qualifica di rifiuto (rif. art. 184-ter d.lgs 152/2006 come modificato dall art. 12 del d. lgs 205/2010); sedimenti spostati all'interno di acque superficiali purché non pericolosi, sono esclusi dall'ambito di applicazione della normativa rifiuti. (rif. comma 3 art. 185 d.lgs 152/2006 come modificato dall art. 13 del d. lgs 205/2010); Sottoprodotto (rif. art. 184-bis d.lgs 152/2006 come modificato dall art. 12 del d. lgs 205/2010) Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

34 Procedure Semplificate (DM 5 febbraio 1998 e s.m.i.); caratteristiche: materiale composto da limi, argille, sabbie e ghiaie con contenuto in acqua <80%, non pericoloso*, idrocarburi totali <30 mg/kg SS, PCB <0,01 mg/kg SS, IPA <1 mg/kg SS, pesticidi organoclorurati <0,01mg/kg SS, coliformi fecali <20 MPN in 100 ml; salmonelle assenti in 5000 ml; attività di recupero: formazione di rilevati e sottofondi stradali; esecuzione di terrapieni e arginature, utilizzo per riprofilare porzioni della morfometria della zona d'alveo; recupero è subordinato all'esecuzione del test di cessione UNI 10802; quantità massime di rifiuti recuperabili 500 tonnellate/anno; quantità massime messe a riserva tonnellate/annue. * rif. art. 5 DM 5 aprile 2006 n. 186 Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

35 Procedure cessazione della qualifica di rifiuto (rif. art. 184-ter d.lgs 152/2006 come modificato dall art. 12 del d. lgs 205/2010); Un rifiuto cessa di essere tale, quando è stato sottoposto a una operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni: a.la sostanza o l'oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici; b.esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto; c. la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici; d.l'utilizzo della sostanza o dell'oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute umana. L'operazione di recupero può coincidere con la verifica delle predette condizioni. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

36 SOTTOPRODOTTO a. la sostanza o l'oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto; b. è certo che la sostanza o l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da Parte del produttore o di terzi; c. la sostanza o l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; d. l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana. Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

37 GRAZIE PER L ATTENZIONE Ing. Angelo Felli 11 Febbraio

Rifiuti, sottoprodotti, End-of-waste

Rifiuti, sottoprodotti, End-of-waste Rifiuti, sottoprodotti, End-of-waste Genova 15 aprile 2016 Sabrina Sicher Definizione di rifiuto (art. 183 d. lgs. 152/06) RIFIUTO «qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore: si disfi o Azione

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO RIFIUTO O NON RIFIUTO?

TERRE E ROCCE DA SCAVO RIFIUTO O NON RIFIUTO? SETTORE TUTELA TERRITORIO Servizio Gestione Rifiuti TERRE E ROCCE DA SCAVO RIFIUTO O NON RIFIUTO? D.Lgs 3 aprile 2006, n.152 e s.m.i. D.M. 10 agosto 2012 n. 161 Terra e roccia da scavo NON RIFIUTO Terra

Dettagli

Visto il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e successive modifiche ed integrazioni;

Visto il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e successive modifiche ed integrazioni; Decreto del Ministro dell Ambiente e della Tutela del Territorio 30 giugno 2004 Criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi, ai sensi dell articolo 40, comma 2, del decreto legislativo

Dettagli

Gestione Invasi in Emilia-Romagna

Gestione Invasi in Emilia-Romagna Gestione Invasi in Emilia-Romagna Sandra Monducci Camilla Iuzzolino Giornate di Studio PIANI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE Strategie, Indicatori, Criticità Bologna 10-11 Dicembre 2014 Centro Italiano Studi

Dettagli

Torino, Ottobre 2011

Torino, Ottobre 2011 per i progetti di gestione degli invasi e per l esecuzione delle operazioni: contenuti ed esperienze di applicazione Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione

Dettagli

Terre e rocce da scavo: riferimenti normativi, procedure e applicazioni pratiche:

Terre e rocce da scavo: riferimenti normativi, procedure e applicazioni pratiche: Terre e rocce da scavo: riferimenti normativi, procedure e applicazioni pratiche: a) premessa normativa b) gestione delle terre e rocce c) strategie e tecniche di campionamento Premessa normativa Terre

Dettagli

Adempimenti ambientali di competenza delle CCIAA. Aggiornamento Febbraio 2017

Adempimenti ambientali di competenza delle CCIAA. Aggiornamento Febbraio 2017 Adempimenti ambientali di competenza delle CCIAA Aggiornamento Febbraio 2017 1 Ecocerved scarl AreaAmbiente Accesso ai servizi L accesso da parte degli utenti avviene dal portale AreaAmbiente che contiene

Dettagli

Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 288 del 10 dicembre Serie generale DELLA REPUBBLICA ITALIANA. Roma - Venerdì, 10 dicembre 2010

Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 288 del 10 dicembre Serie generale DELLA REPUBBLICA ITALIANA. Roma - Venerdì, 10 dicembre 2010 Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 288 del 10 dicembre 2010 - Serie generale Spediz. abb. post. 45% - art. 2, comma 20/b Legge 23-12-1996, n. 662 - Filiale di Roma GAZZETTA UFFICIALE PARTE

Dettagli

Gazzetta Ufficiale N. 269 del 16 Novembre 2004 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO

Gazzetta Ufficiale N. 269 del 16 Novembre 2004 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO Gazzetta Ufficiale N. 269 del 16 Novembre 2004 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO DECRETO 30 giugno 2004 Criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi, ai sensi dell'articolo

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO

TERRE E ROCCE DA SCAVO TERRE E ROCCE DA SCAVO Le novità introdotte dal decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 2017, n. 120 Enrico Alberico Tecnico U.O.C. Bonifiche e Attività Estrattive Dipartimento di Brescia Agenzia

Dettagli

Le nozioni di sottoprodotto e materia prima secondaria. Avv. Andrea Farì

Le nozioni di sottoprodotto e materia prima secondaria. Avv. Andrea Farì Le nozioni di sottoprodotto e materia prima secondaria Avv. Andrea Farì Cambio di prospettiva: il rifiuto da problema ambientale a risorsa La nozione di rifiuto Prima fase: interpretazione estensiva (finalità

Dettagli

I progetti di gestione degli invasi artificiali in Lombardia: opportunità e criticità

I progetti di gestione degli invasi artificiali in Lombardia: opportunità e criticità I progetti di gestione degli invasi artificiali in Lombardia: opportunità e criticità Normativa e organizzazione LR 26/2003 artt. 43 e 44 - riparto delle competenze tra Regione e Province LR 8/98 costruzione,

Dettagli

ENEL GREEN POWER S.p.A. Convegno dighe ed invasi Sghiaiamento Rio Freddo

ENEL GREEN POWER S.p.A. Convegno dighe ed invasi Sghiaiamento Rio Freddo ENEL GREEN POWER S.p.A Convegno dighe ed invasi Sghiaiamento Rio Freddo Sghiaiamento invaso di Rio Freddo M. Fumagalli Dati caratteristici diga Diga a volta centrale a doppia curvatura impostata su due

Dettagli

PROGETTO ORDINARIO USO DELL ACQUA E SALVAGUARDIA AMBIENTALE E DELLA BIODIVERSITÀ NEI BACINI DI ADDA, MERA, POSCHIAVINO E INN

PROGETTO ORDINARIO USO DELL ACQUA E SALVAGUARDIA AMBIENTALE E DELLA BIODIVERSITÀ NEI BACINI DI ADDA, MERA, POSCHIAVINO E INN PROGRAMMA DI COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA I T A L I A S V I Z Z E R A 2007-2013 SVIZZERA PROGETTO ORDINARIO USO DELL ACQUA E SALVAGUARDIA AMBIENTALE E DELLA BIODIVERSITÀ NEI BACINI DI ADDA, MERA,

Dettagli

CONFINDUSTRIA VICENZA LA GESTIONE DEI RESIDUI DI PRODUZIONE

CONFINDUSTRIA VICENZA LA GESTIONE DEI RESIDUI DI PRODUZIONE CONFINDUSTRIA VICENZA LA GESTIONE DEI RESIDUI DI PRODUZIONE Rifiuti, sottoprodotti, materiali che hanno cessato la qualifica di rifiuto (End of Waste) ed esclusioni dalla disciplina dei rifiuti Vicenza,

Dettagli

LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO

LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO alla luce della L. 9 agosto 2013 n. 98 GEOlogica Studio professionale associato di Geologia Via Ambrogio da Bollate, 13-20021 Bollate (MI) Tel e fax 02/38300883 Info@GEO-logica.com

Dettagli

cpl concordia I ecomondo 2011 BIOGASINNOVATION: Forsu, la nuova frontiera del biogas

cpl concordia I ecomondo 2011 BIOGASINNOVATION: Forsu, la nuova frontiera del biogas cpl concordia I ecomondo 2011 BIOGASINNOVATION: Forsu, la nuova frontiera del biogas Inquadramento normativo e mercato Impianto trattamento rifiuti con produzione di biogas Substrati in ingresso Trattamento

Dettagli

SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI UTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. (Aggiornamenti introdotti dalla Legge di Conversione n.

SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI UTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. (Aggiornamenti introdotti dalla Legge di Conversione n. SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI UTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO (Aggiornamenti introdotti dalla Legge di Conversione n.98 del 09/08/2013) Articolo 184 bis del D.lgs. 152/2006, comma 2 bis: IL D.M. 161/2012

Dettagli

GESTIONE DELLE MATERIE RELAZIONE SULLA GESTIONE DELLE MATERIE E approvato. Dott. Ing. Ivo Fresia. verificato. Dott. Ing.

GESTIONE DELLE MATERIE RELAZIONE SULLA GESTIONE DELLE MATERIE E approvato. Dott. Ing. Ivo Fresia. verificato. Dott. Ing. approvato Dott. Ing. Ivo Fresia verificato elaborato Dott. Ing. Giuseppe Campi GESTIONE DELLE MATERIE RELAZIONE SULLA GESTIONE DELLE MATERIE E2.08.01 Dott.sa Geol. Emilia Mitidieri 00 EM GC FR Giugno 2018

Dettagli

STRUTTURA E CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI GESTIONE RIFIUTI DA ATTIVITÀ ESTRATTIVE

STRUTTURA E CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI GESTIONE RIFIUTI DA ATTIVITÀ ESTRATTIVE Assessorat du Territoire et de l Environnement Assessorato Territorio e Ambiente STRUTTURA E CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI GESTIONE RIFIUTI DA ATTIVITÀ ESTRATTIVE Gennaio 2015 Schema rappresentativo dei

Dettagli

La simbiosi industriale nelle imprese cooperative dell Emilia Romagna 25 ottobre 2017

La simbiosi industriale nelle imprese cooperative dell Emilia Romagna 25 ottobre 2017 La simbiosi industriale nelle imprese cooperative dell Emilia Romagna 25 ottobre 2017 Roma Dott.ssa Barbara Zanetti Gerarchia della prevenzione dei rifiuti Art.179 a) Prevenzione b) Preparazione per il

Dettagli

COMMISSIONE MARITTIMA

COMMISSIONE MARITTIMA RIFERIMENTI NORMATIVI E STRUMENTI Legge n. 84/1994 Riordino della legislazione in materia portuale DM 24.1.1996 Direttive inerenti le attività istruttorie per il rilascio delle autorizzazioni relative

Dettagli

Diga di Saretto Comune di Acceglio. La gestione di un invaso. ENEL Produzione ing. Barettini San Damiano Macra 18 ottobre 2014

Diga di Saretto Comune di Acceglio. La gestione di un invaso. ENEL Produzione ing. Barettini San Damiano Macra 18 ottobre 2014 Diga di Saretto Comune di Acceglio La gestione di un invaso ENEL Produzione ing. Barettini San Damiano Macra 18 ottobre 2014 Asta del T. Maira Produzione idroelettrica Profilo idraulico Asta del T. Maira

Dettagli

L.R. 11/2015, art. 14 B.U.R. 18/1/2017, n. 3 D.lgs. 152/2006, art DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 2 gennaio 2017, n. 05/Pres.

L.R. 11/2015, art. 14 B.U.R. 18/1/2017, n. 3 D.lgs. 152/2006, art DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 2 gennaio 2017, n. 05/Pres. L.R. 11/2015, art. 14 B.U.R. 18/1/2017, n. 3 D.lgs. 152/2006, art. 114 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 2 gennaio 2017, n. 05/Pres. Regolamento per la procedura di approvazione dei progetti di gestione

Dettagli

- PROGETTO DEFINITIVO -

- PROGETTO DEFINITIVO - FERROVIE APPULO LUCANE RADDOPPIO SELETTIVO IN CORRISPONDENZA DELLA STAZIONE DI VENUSIO PER L INCROCIO DINAMICO DEI TRENI - PROGETTO DEFINITIVO - 5 4 3 2 1 0 Gennaio 2018 MBarbara MBarbara PStasi Prima

Dettagli

PRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA 5

PRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA 5 PRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA 5 Indicare nella Tabella 1 e nella Tabella 2 i quantitativi, rispettivamente, di materiali prodotti destinati al recupero e destinati allo smaltimento che si ha stimato

Dettagli

Strumenti normativi vigenti per la circular economy

Strumenti normativi vigenti per la circular economy Strumenti normativi vigenti per la circular economy Relatore: Stefano Maglia 23 novembre 2017, ore 11 #Sharing3FVG Webinar realizzato da IALFVG e parte degli 80 di #Sharing3FVG, progetto cofinanziato dal

Dettagli

Secondo incontro dal local support group di CESME

Secondo incontro dal local support group di CESME Secondo incontro dal local support group di CESME L Elenco regionale dei sottoprodotti dell Emilia-Romagna Bologna, 21 marzo 2017 Ing. Lucia Faccenda Servizio Giuridico dell ambiente, rifiuti, bonifica

Dettagli

Caffaro e Brescia I nuovi dati. I sedimenti delle rogge

Caffaro e Brescia I nuovi dati. I sedimenti delle rogge Caffaro e Brescia I nuovi dati I sedimenti delle rogge Brescia, 20 ottobre 2015 Dott. Geol. Sandro Zaniboni Caratterizzazione Rogge Scopo del lavoro proposto Conferma «Modello Concettuale» Quadro dettagliato

Dettagli

Capitolo 9: Contaminazione ambientale relativa alle rogge (A cura di A. Capretti)

Capitolo 9: Contaminazione ambientale relativa alle rogge (A cura di A. Capretti) Capitolo 9: Contaminazione ambientale relativa alle rogge (A cura di A. Capretti) 9.1 Premessa. Come riportato nel modello concettuale le acque delle rogge sono state uno dei veicoli di diffusione dell

Dettagli

Autorità di Bacino. DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE (legge 18 maggio 1989 n.183 art.12)

Autorità di Bacino. DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE (legge 18 maggio 1989 n.183 art.12) DELIBERA N. 1 Seduta del 3 marzo 2004 OGGETTO: Adozione dei Progetti di Piano stralcio per l assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta-Bacchiglione, ai sensi dell art.

Dettagli

RIFIUTI PLASTICI QUADRO NORMATIVO E POSSIBILI EVOLUZIONI

RIFIUTI PLASTICI QUADRO NORMATIVO E POSSIBILI EVOLUZIONI RIFIUTI PLASTICI QUADRO NORMATIVO E POSSIBILI EVOLUZIONI REACH APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO AI MATERIALI RECUPERATI Marino Lamperti Unionplast CAMPO APPLICATIVO: - Sostanze - Miscele - Articoli LE PARTI

Dettagli

Einführung - Introduzione

Einführung - Introduzione Einführung - Introduzione Invasi: Sedimenti e progetto di gestione Stauanlagen: Ablagerungen und Führungsprojekt Prad am Stilfserjoch - Prato allo Stelvio Ing. Arturo Magno Finalità del progetto di gestione

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO pubblicato il decreto che ne definisce le procedure per l utilizzo come sottoprodotti

TERRE E ROCCE DA SCAVO pubblicato il decreto che ne definisce le procedure per l utilizzo come sottoprodotti TERRE E ROCCE DA SCAVO pubblicato il decreto che ne definisce le procedure per l utilizzo come sottoprodotti Entrerà in vigore il 6 ottobre 2012 il Decreto Ministeriale 10 agosto 2012 n 161 che stabilisce

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 39/32 DEL

DELIBERAZIONE N. 39/32 DEL Oggetto: Verifica della capacità di laminazione per l invaso della diga di Is Barrocus sul Fiume Fluminimannu in Comune di Isili (Direttiva P.C.M. 27/2/2004). Il Vicepresidente della Regione, d'intesa

Dettagli

Pericolosità idraulica a valle delle dighe

Pericolosità idraulica a valle delle dighe Convegno nazionale Longarone (BL) 13 settembre 2013 Pericolosità idraulica a valle delle dighe L utilizzo delle dighe per la laminazione delle piene in Provincia di Trento ing. Roberto Bertoldi Dirigente

Dettagli

L Autorità di vigilanza e controllo sulle Grandi Dighe : Modifiche dell assetto istituzionale

L Autorità di vigilanza e controllo sulle Grandi Dighe : Modifiche dell assetto istituzionale Torino, Giornata mondiale dell acqua 20-3-2009 Associazione Idrotecnica Italiana Incontro di studio La sicurezza dei serbatoi artificiali e dei territori La sicurezza idraulica delle dighe e dei territori

Dettagli

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 AVVERTENZA 11

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 AVVERTENZA 11 DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 AVVERTENZA 11 PARTE PRIMA DISPOSIZIONI COMUNI E PRINCIPI GENERALI NOTE INTRODUTTIVE 13 ARTICOLI 1-3SEXIES 14 PARTE SECONDA

Dettagli

DIGA DI VULCI SUL FIUME FIORA

DIGA DI VULCI SUL FIUME FIORA DIGA DI VULCI SUL FIUME FIORA RINNOVAMENTO DELLE CARATTERISTICHE FUNZIONALI E PRESTAZIONALI DELLO SBARRAMENTO DI VULCI Provvedimento di esclusione VIA prot.dva/2014/37301 del 13/11/2014 Prescrizione d)

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 39/33 DEL

DELIBERAZIONE N. 39/33 DEL Oggetto: Verifica della capacità di laminazione per l invaso della diga di Genna Is Abis sul Fiume Cixerri nei Comuni di Uta e Villaspeciosa (Direttiva P.C.M. 27/2/2004). Il Vicepresidente della Regione,

Dettagli

Dai rifiuti ai prodotti. MPS e sottoprodotti alla luce del regolamento REACH

Dai rifiuti ai prodotti. MPS e sottoprodotti alla luce del regolamento REACH Dai rifiuti ai prodotti. MPS e sottoprodotti alla luce del regolamento REACH Alessandra Pellegrini Responsabile Area Ambiente e Territorio Federchimica Ecomondo 11 Novembre 2011 I documenti di riferimento

Dettagli

Bologna, 11 dicembre Clara Bravi, Regione Lombardia - Pietro Genoni, ARPA Lombardia

Bologna, 11 dicembre Clara Bravi, Regione Lombardia - Pietro Genoni, ARPA Lombardia 1 Il progetto di gestione - obiettivi Pianificazione ed attuazione delle operazioni di gestione del materiale sedimentato nell invaso (svaso, sfangamento, spurgo). Assicurare il mantenimento e ripristino

Dettagli

ENEL PRODUZIONE ESPERIENZE DI GESTIONE E SPUNTI DI RIFLESSIONE

ENEL PRODUZIONE ESPERIENZE DI GESTIONE E SPUNTI DI RIFLESSIONE ENEL PRODUZIONE ESPERIENZE DI GESTIONE E SPUNTI DI RIFLESSIONE F.Fornari - Responsabile ICI SNO G. Barettini - Responsabile UB CN/EAS M. Sciolla Responsabile UB CN ENEL Idroelettrico in Piemonte 19 8 1

Dettagli

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 1 di 5 12/07/2016 12.54 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 19 maggio 2016, n. 123 Regolamento recante inserimento di prodotti greggi o raffinati costituiti prevalentemente

Dettagli

RELAZIONE. 1. Trasporto di materiale flottante

RELAZIONE. 1. Trasporto di materiale flottante RELAZIONE Con il presente progetto di legge si intende agire sul Titolo V della Legge regionale del 12 dicembre 2003 numero 26. Vengono introdotti regolamenti regionali al fine di considerare azioni di

Dettagli

AUTORITA INTERREGIONALE

AUTORITA INTERREGIONALE AUTORITA INTERREGIONALE di BACINO della BASILICATA www.adb.basilicata.it Piano di bacino stralcio del bilancio idrico e del deflusso minimo vitale NORME DI ATTUAZIONE Collaborazione Sogesid S.p.A. Consulenza

Dettagli

REGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICIALE N. 13 DEL 01/04/2010

REGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICIALE N. 13 DEL 01/04/2010 REGIONE PIEMONTE BOLLETTINO UFFICIALE N. 13 DEL 01/04/2010 Autorità di bacino del fiume Po Parma Deliberazione24 febbraio 2010, n. 1/2010 Atti del comitato istituzionale - Adozione del Piano di Gestione

Dettagli

Decreto legislativo 117/2008 Rifiuti prodotti nelle industrie estrattive

Decreto legislativo 117/2008 Rifiuti prodotti nelle industrie estrattive Decreto legislativo 117/2008 Rifiuti prodotti nelle industrie estrattive Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie e che modifica la direttiva 2004/35/CE

Dettagli

Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE

Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE Inquadramento nazionale nell applicazione delle Direttive 2000/60/CE e 2006/18/CE Maurizio Pernice Scanu Gabriela Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare Ecomondo Rimini, 9 novembre

Dettagli

COMUNE DI MELDOLA AREA ESTRATTIVA VERNACCHIA POLO 22

COMUNE DI MELDOLA AREA ESTRATTIVA VERNACCHIA POLO 22 COMUNE DI MELDOLA AREA ESTRATTIVA VERNACCHIA POLO 22 1. INQUADRAMENTO Comune di: Meldola. Località: Vernacchia. Elaborato cartografico di riferimento: Tavola 255 SO - Cusercoli. Tipo di materiale di cui

Dettagli

CSS: ASPETTI NORMATIVI E PROBLEMATICHE APERTE

CSS: ASPETTI NORMATIVI E PROBLEMATICHE APERTE CONVEGNO I combustibili solidi secondari (CSS) e la nuova normativa nazionale Rimini, 09 novembre 2011 CSS: ASPETTI NORMATIVI E PROBLEMATICHE APERTE Pasquale De Stefanis ENEA Unità Tecnica Tecnologie Ambientali

Dettagli

ANCE Torino Collegio Costruttori Edili Torino 12 ottobre 2017 Dott. Cesare Rampi Studio Planeta

ANCE Torino Collegio Costruttori Edili Torino 12 ottobre 2017 Dott. Cesare Rampi Studio Planeta ANCE Torino Collegio Costruttori Edili Torino 12 ottobre 2017 Dott. Cesare Rampi Studio Planeta Articoli di riferimento Art. 2 definizione di «sito di produzione» Art. 4 c.2 utilizzi previsti Art. 24 criteri

Dettagli

ELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino

ELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino (Legge 18 maggio 1989 n. 183 D.P.R. 9 ottobre 1997 art. 3 comma 3) ELENCO ALLEGATI SETTEMBRE 1999 AUTORITA' DI BACINO

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE

TERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE TERRE E ROCCE DA SCAVO MATERIALI DA DEMOLIZIONE Presentazione della banca dati regionale delle discariche e degli impianti di trattamento di rifiuti inerti Gli adempimenti, le autorizzazioni e la destinazione

Dettagli

LA GESTIONE DEI RIFIUTI

LA GESTIONE DEI RIFIUTI IL TESTO UNICO AMBIENTALE CON LE MODIFICHE INTRODOTTE DAL D.LGS. 04/2008 LA GESTIONE DEI RIFIUTI Anno 2008 La gestione dei rifiuti Rev.01 1 Campo di applicazione La parte 4 del TU e le s.m.i. disciplinano

Dettagli

Acqua Aspetti qualitativi della risorsa acqua: applicazione in Italia della Direttiva WFD 2000/60CE.

Acqua Aspetti qualitativi della risorsa acqua: applicazione in Italia della Direttiva WFD 2000/60CE. Aspetti qualitativi della risorsa acqua: applicazione in Italia della Direttiva WFD 2000/60CE. In questi ultimi 30 anni la normativa italiana sulla risorsa idrica ha subito una progressiva evoluzione passando

Dettagli

DELIBERA N. 156 RELATIVA ALLA SEDUTA DEL C.I. DEL 19 giugno 2007 Pagina 1 di 6. Autorità di Bacino

DELIBERA N. 156 RELATIVA ALLA SEDUTA DEL C.I. DEL 19 giugno 2007 Pagina 1 di 6. Autorità di Bacino Pagina 1 di 6 CRITERI PER LA DEFINIZIONE DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE DEL BACINO DEL FIUME SERCHIO, DI CUI ALLE DELIBERE DI COMITATO ISTITUZIONALE N. 121 DEL 1 AGOSTO 2002 E N. 152 DEL 20 FEBBRAIO 2007.

Dettagli

Controllo delle dighe in esercizio in Sicilia

Controllo delle dighe in esercizio in Sicilia Controllo delle dighe in esercizio in Sicilia 26 Aprile 2017 Ing. Angelica Catalano Ing.Calogero Morreale Ing. Fabrizio Altese Ing. Francesca Gagliano Ing.Luigi Sanfilippo Ing. Salvatore Castaldo Trinità

Dettagli

Art. 61. Competenze delle regioni

Art. 61. Competenze delle regioni Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (artt. 61, 114 e 133) Norme in materia ambientale [Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 88 del 14-04-2006] Art. 61 Competenze delle

Dettagli

Regione Lombardia. Giunta Regionale Direzione Generale Ambiente, Energia e Reti U.O. Sviluppo sostenibile e valutazioni ambientali

Regione Lombardia. Giunta Regionale Direzione Generale Ambiente, Energia e Reti U.O. Sviluppo sostenibile e valutazioni ambientali Regione Lombardia Giunta Regionale Direzione Generale Ambiente, Energia e Reti U.O. Sviluppo sostenibile e valutazioni ambientali Criteri, modalità e metodologie per lo svolgimento delle procedure di verifica

Dettagli

RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA

RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA ELABORATO: A CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE À À RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA DATA : Maggio 2017 IL PROGETTISTA : Ing. Nafez Saqer COLLABORATORI: Ing. Elena Cantalamessa Ing. Elena Guerrini Geom.

Dettagli

B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 3. B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 3

B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 3. B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 3 SCHEDA B - DATI E TIZIE SULL IMPIANTO ATTUALE B.1.1 Consumo di materie prime (parte storica) * 3 B.1.2 Consumo di materie prime (alla capacità produttiva) 3 B.2.1 Consumo di risorse idriche (parte storica)

Dettagli

e rischio idraulico Applicazione alle reti fognarie Invarianza idraulica, idrologica Ruolo del gestore Crema, 23 maggio 2019

e rischio idraulico Applicazione alle reti fognarie Invarianza idraulica, idrologica Ruolo del gestore Crema, 23 maggio 2019 Invarianza idraulica, idrologica e rischio idraulico Ruolo del gestore Applicazione alle reti fognarie ing. Sara Fertonani Servizio Fognatura di Padania Acque SpA Crema, 23 maggio 2019 1 Gestore unico

Dettagli

Messa a punto del piano di caratterizzazione dei sedimenti nei piccoli porti e risultati nell area di studio

Messa a punto del piano di caratterizzazione dei sedimenti nei piccoli porti e risultati nell area di studio Messa a punto del piano di caratterizzazione dei sedimenti nei piccoli porti e risultati nell area di studio Dott.ssa Elena Romano, Ing. Sara Dastoli Roma, 27 giugno 2013 CARATTERISTICHE DEI PICCOLI PORTI

Dettagli

MONITORAGGIO DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI PER LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI. Monitoraggio gestione invasi: proposte ed esperienze

MONITORAGGIO DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI PER LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI. Monitoraggio gestione invasi: proposte ed esperienze Giornate di Studio Piani di monitoraggio ambientale: strategie, indicatori, criticità 10-11 dicembre 2014 Bologna MONITORAGGIO DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI PER LA VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI Monitoraggio

Dettagli

Uno strumento innovativo per l ottimizzazione dell uso delle risorse: le piattaforme di simbiosi industriale

Uno strumento innovativo per l ottimizzazione dell uso delle risorse: le piattaforme di simbiosi industriale 10 FORUM EUROPEO L INNOVAZIONE PER LA COMPETITIVITÀ L innovazione senza ricerca? Uno strumento innovativo per l ottimizzazione dell uso delle risorse: le piattaforme di simbiosi industriale Marcello Peronaci

Dettagli

Tipologia di cantieri

Tipologia di cantieri I rifiuti da costruzione e demolizione e le terre e rocce da scavo gestione, tecnologie operative e problematiche affrontate dall impresa edile per il loro trattamento e riutilizzo Tipologia di cantieri

Dettagli

D.M. 10 agosto 2012 n. 161

D.M. 10 agosto 2012 n. 161 D.M. 10 agosto 2012 n. 161 Regolamento recante la disciplina dell utilizzo delle terre e rocce da scavo 2012 GEOlogica Via Ambrogio da Bollate,13 20021 Bollate (MI) Tel. E fax (r.a.) 02 38300883 www.geo

Dettagli

GESTIONE AMBIENTALE DELLE ACQUE METEORICHE

GESTIONE AMBIENTALE DELLE ACQUE METEORICHE In collaborazione con: Con il patrocinio di: GIORNATA DI FORMAZIONE SU RISORSE IDRICHE ATTUAZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE NEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO GESTIONE AMBIENTALE DELLE ACQUE METEORICHE

Dettagli

La codifica ambientale-merceologica dei terreni risanati in relazione alle possibili filiere di recupero

La codifica ambientale-merceologica dei terreni risanati in relazione alle possibili filiere di recupero La codifica ambientale-merceologica dei terreni risanati in relazione alle possibili filiere di recupero Luigi Righini Ordine Interprovinciale dei Chimici di Parma e Piacenza LA PROFESSIONALITA DEL CHIMICO

Dettagli

LE MODIFICHE AL D.M. 7 APRILE 2006 E L USO DEL DIGESTATO

LE MODIFICHE AL D.M. 7 APRILE 2006 E L USO DEL DIGESTATO LE MODIFICHE AL D.M. 7 APRILE 2006 E L USO DEL DIGESTATO Paolo AMMMASSARI - MiPAAF Daniela QUARATO - MiPAAF Ferrara, 20 maggio 2011 Revisione del decreto effluenti Aggiornamento delle basi normative Introduzione

Dettagli

1.0 22/11/2012 LINEE GUIDA PER LA GESTIONE RIFIUTI A CARICO DEGLI AGGIUDICA TARI DI APPAL TI E SERVIZI. Responsabile. Attività. Redazione Verifica

1.0 22/11/2012 LINEE GUIDA PER LA GESTIONE RIFIUTI A CARICO DEGLI AGGIUDICA TARI DI APPAL TI E SERVIZI. Responsabile. Attività. Redazione Verifica LINEE GUIDA PER LA GESTIONE RIFIUTI A CARICO DEGLI AGGIUDICA TARI DI APPAL TI E SERVIZI i. Attività Responsabile Redazione Verifica Condivisione Approvazione Unità Organizzazione, Sviluppo e Qualità Condirettore

Dettagli

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione Il Piano di tutela delle acque SCOPO Costituisce uno specifico piano di settore

Dettagli

DIGA di SARETTO Riqualificazione generale e miglioramento capacità di scarico

DIGA di SARETTO Riqualificazione generale e miglioramento capacità di scarico DIGA di SARETTO Riqualificazione generale e miglioramento capacità di scarico ENEL Produzione ICI TO ing. Fornari San Damiano Macra, 18 ottobre 2014 Diga di Saretto Descrizione delle opere ¾Diga in terra

Dettagli

COMUNE DI CESENA AREA ESTRATTIVA "IL TREBBO" POLO 37

COMUNE DI CESENA AREA ESTRATTIVA IL TREBBO POLO 37 COMUNE DI CESENA AREA ESTRATTIVA "IL TREBBO" POLO 37 1. INQUADRAMENTO Comune di: Cesena. Località: il Trebbo. Elaborato cartografico di riferimento: Tavola 255 SE - Borello. Tipo di materiale di cui è

Dettagli

SI RIPORTA DI SEGUITO L INDICE COMPLETO DEL VOLUME: RIFIUTI E NON RIFIUTI

SI RIPORTA DI SEGUITO L INDICE COMPLETO DEL VOLUME: RIFIUTI E NON RIFIUTI SI RIPORTA DI SEGUITO L INDICE COMPLETO DEL VOLUME: RIFIUTI E NON RIFIUTI RIFIUTI E NON RIFIUTI INDICE - SOMMARIO Introduzione 3 I rifiuti nella storia e la storia dei rifiuti 5 PARTE PRIMA I PRINCIPI

Dettagli

IMPIEGO DEI SOA NEGLI IMPIANTI A BIOGAS

IMPIEGO DEI SOA NEGLI IMPIANTI A BIOGAS IMPIEGO DEI SOA NEGLI IMPIANTI A BIOGAS impiego della pollina - aspetti normativi - 1 Presentazione dello Studio Lo studio legale Robaldo-Ferraris, specializzato in diritto amministrativo e, in particolare,

Dettagli

Indice argomenti del volume. RIFIUTI: IL PERCORSO GESTIONALE La normativa quadro sui rifiuti letta dalla parte dei controllori e dei controllati

Indice argomenti del volume. RIFIUTI: IL PERCORSO GESTIONALE La normativa quadro sui rifiuti letta dalla parte dei controllori e dei controllati Indice argomenti del volume RIFIUTI: IL PERCORSO GESTIONALE La normativa quadro sui rifiuti letta dalla parte dei controllori e dei controllati Diritto all ambiente Edizioni - 2016 RIFIUTI: IL PERCORSO

Dettagli

PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO

PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO COMUNE DI PELLA PROVINCIA VCO PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO TERRE E ROCCE DA SCAVO SISTEMAZIONE DI VIA VIGNACCIA su territorio comunale Novara, maggio 2017 Il progettista Ing. G. Escuriale RELAZIONE UTILIZZO

Dettagli

«IL RUOLO DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO RIFIUTI INERTI TRA ECONOMIA CIRCOLARE E OSTACOLI AUTORIZZATIVI»

«IL RUOLO DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO RIFIUTI INERTI TRA ECONOMIA CIRCOLARE E OSTACOLI AUTORIZZATIVI» «IL RUOLO DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO RIFIUTI INERTI TRA ECONOMIA CIRCOLARE E OSTACOLI AUTORIZZATIVI» Francesco Immediata Consorzio ASTRA L impiego degli aggregati riciclati per costruzione strade e riempimento

Dettagli

COMUNE DI GALEATA AREA ESTRATTIVA PRATO - AMBITO 2

COMUNE DI GALEATA AREA ESTRATTIVA PRATO - AMBITO 2 COMUNE DI GALEATA AREA ESTRATTIVA PRATO - AMBITO 2 1. INQUADRAMENTO Comune di: Galeata. Località: Podere Prato. Elaborato cartografico di riferimento: Tavola 254 SE - Rocca San Casciano. Tipo di materiale

Dettagli

Sedimenti marini: caratterizzazione, dragaggio, trattamento e riutilizzo Ad un anno dal Decreto del Ministero dell Ambiente 173/2016, quali novità?

Sedimenti marini: caratterizzazione, dragaggio, trattamento e riutilizzo Ad un anno dal Decreto del Ministero dell Ambiente 173/2016, quali novità? Sedimenti marini: caratterizzazione, dragaggio, trattamento e riutilizzo Ad un anno dal Decreto del Ministero dell Ambiente 173/2016, quali novità? Ing. Laura D Aprile Dirigente della Divisione III Bonifiche

Dettagli

Articolo 1. Progetto di dragaggio

Articolo 1. Progetto di dragaggio Dm Ambiente 7 novembre 2008 Disciplina delle operazioni di dragaggio nei siti di bonifica di interesse nazionale, - Articolo 1, comma 996, legge 27 dicembre 2006, Ministero dell'ambiente e della tutela

Dettagli

Condizioni per escludere le TRS dal regime dei rifiuti

Condizioni per escludere le TRS dal regime dei rifiuti Condizioni per escludere le TRS dal regime dei rifiuti Articolo 186 comma 1 a) siano impiegate direttamente nell'ambito di opere o interventi preventivamente individuati e definiti; b) sin dalla fase della

Dettagli

2. CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTI PORTUALI

2. CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTI PORTUALI 2. CARATTERIZZAZIONE SEDIMENTI PORTUALI Come già evidenziato la caratterizzazione dei sedimenti portuali oggetto di escavo deve essere sempre condotta ai sensi del D.M. 24.01.1996 dal momento che tale

Dettagli

a normativa prevede per il recupero e smaltimento dei rifiuti un doppio regime: Iscrizioni Albo Gestori Ambientali

a normativa prevede per il recupero e smaltimento dei rifiuti un doppio regime: Iscrizioni Albo Gestori Ambientali ANGELO DI BIASI a normativa prevede per il recupero e smaltimento dei rifiuti un doppio regime: Ordinario : Autorizzazioni Semplificato: comunicazioni Iscrizioni Albo Gestori Ambientali Regime ordinario

Dettagli

Sistemi di raccolta differenziata e tariffazione

Sistemi di raccolta differenziata e tariffazione Sistemi di raccolta differenziata e tariffazione I comuni con incremento della raccolta differenziata >30% hanno visto diminuire i propri rifiuti del 20% dal 2010 al 2013 I comuni con incrementi

Dettagli

Workshop W LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO.

Workshop W LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO. Workshop W LA GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO Terre e rocce da scavo Dal 06/10/2012 al 26/06/2013 Art. 184 U Art. 185 Art. 184 bis 4 condizioni DM 161/2012 2 Terre e rocce da scavo Dal 26/06/2013 al 21/08/2013

Dettagli

SETTORE DIRETTIVE EUROPEE NORMATIVA NAZIONALE NORMATIVA REGIONALE NOTE

SETTORE DIRETTIVE EUROPEE NORMATIVA NAZIONALE NORMATIVA REGIONALE NOTE R.D. n. 1443/27 (ricerca e coltivazione di sostanze minerali e delle acque termali e minerali) R.D. n. 1775/33 (Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici) DIR 75/440/CEE

Dettagli

SETTORE BONIFICHE, AUTORIZZAZIONI RIFIUTI ED ENERGETICHE

SETTORE BONIFICHE, AUTORIZZAZIONI RIFIUTI ED ENERGETICHE REGIONE TOSCANA DIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIA SETTORE BONIFICHE, AUTORIZZAZIONI RIFIUTI ED ENERGETICHE Responsabile di settore: RAFANELLI ANDREA Decreto non soggetto a controllo ai sensi della D.G.R. n.

Dettagli

Autorità di Bacino. DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE (legge 18 maggio 1989 n.183 art.12)

Autorità di Bacino. DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE (legge 18 maggio 1989 n.183 art.12) DELIBERA N. 5 Seduta del 03 marzo 2004 OGGETTO: D.Lgs. 152/99. Adempimenti previsti dall art. 44, comma 4. Definizione degli obiettivi e delle priorità di intervento per la redazione dei Piani di tutela

Dettagli

SCHEDA «H»: SCARICHI IDRICI. Pagina 1 di 5

SCHEDA «H»: SCARICHI IDRICI. Pagina 1 di 5 SCHEDA «H»: SCARICHI IDRICI Totale punti di scarico finale N Sezione H1 - SCARICHI INDUSTRIALI e DOMESTICI N Scarico finale 1 Impianto, fase o gruppo di fasi di provenienza 2 Volume medio annuo scaricato

Dettagli

Possono essere eseguite prove di laboratorio e pilota di soil remediation e per ogni altra attività di bonifica e messa in sicurezza.

Possono essere eseguite prove di laboratorio e pilota di soil remediation e per ogni altra attività di bonifica e messa in sicurezza. CE.R.I.S. svolge attività di analisi dei terreni ai fini agronomici utilizzando metodi ufficiali SISS (Società Italiana Scienza del Suolo), ma anche a fini ambientali con metodi ISPRA. In particolare possono

Dettagli

VALORI INQUINANTI NEI SEDIMENTI E NELLE ACQUE DELLA DIGA DEL PERTUSILLO SUPERIORI AI LIMITI DI LEGGE

VALORI INQUINANTI NEI SEDIMENTI E NELLE ACQUE DELLA DIGA DEL PERTUSILLO SUPERIORI AI LIMITI DI LEGGE VALORI INQUINANTI NEI SEDIMENTI E NELLE ACQUE DELLA DIGA DEL PERTUSILLO SUPERIORI AI LIMITI DI LEGGE Sono stati illustrati il 17.11.2011, nel corso di una conferenza stampa presso la sede della CGIL di

Dettagli

COMUNE DI CIVITELLA DI ROMAGNA AREA ESTRATTIVA "S. MARTINO" AMBITO 1

COMUNE DI CIVITELLA DI ROMAGNA AREA ESTRATTIVA S. MARTINO AMBITO 1 COMUNE DI CIVITELLA DI ROMAGNA AREA ESTRATTIVA "S. MARTINO" AMBITO 1 1. INQUADRAMENTO Comune di: Civitella di Romagna. Località: S. Martino in Varolo. Cartografia di riferimento (C.T.R. 1: 25.000): Tav.

Dettagli

Verifica della capacità di laminazione dell invaso di Pedra e Othoni sul Fiume Cedrino in Comune di Dorgali (Direttiva P.C.M.

Verifica della capacità di laminazione dell invaso di Pedra e Othoni sul Fiume Cedrino in Comune di Dorgali (Direttiva P.C.M. Allegato C alla Delib.G.R. n. 30/12 del 20.6.2017 Tavolo Tecnico di cui all articolo 50 Piani di laminazione delle Norme di Attuazione del PAI, integrate con la deliberazione del Comitato Istituzionale

Dettagli

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 PARTE PRIMA DISPOSIZIONI COMUNI E PRINCIPI GENERALI NOTE INTRODUTTIVE 11 ARTICOLI 1-3SEXIES 12 PARTE SECONDA PROCEDURE PER

Dettagli

All. INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO E MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN LOCALITA' VILLA POPOLO DI TORRICELLA SICURA - PRIMO LOTTO FUNZIONALE

All. INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO E MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN LOCALITA' VILLA POPOLO DI TORRICELLA SICURA - PRIMO LOTTO FUNZIONALE COMUNE DI TORRICELLA SICURA REGIONE ABRUZZO DIREZIONE LAVORI PUBBLICI AREE URBANE, SERVIZIO INDRICO INTEGRATO, MANUTENZIONE PROGRAMMATA DEL TERRITORIO - GESTIONE INTEGRATA DEI BACINI IDROGRAFICI, PROTEZIONE

Dettagli

avv. Andrea Martelli Convegno sul tema: Controlli di qualità e mercato degli aggregati naturali, riciclati e artificiali Ferrara, 24 Settembre 2015

avv. Andrea Martelli Convegno sul tema: Controlli di qualità e mercato degli aggregati naturali, riciclati e artificiali Ferrara, 24 Settembre 2015 I controlli di qualità previsti dalla normativa ambientale sugli aggregati riciclati avv. Andrea Martelli Convegno sul tema: Controlli di qualità e mercato degli aggregati naturali, riciclati e artificiali

Dettagli