Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale"

Transcript

1 Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Docente: Prof. Santo Marcello Zimbone Collaboratori: Dott. Giuseppe Bombino - Ing. Demetrio Zema Lezione n. 14: Ciclo e bilancio idrologico Anno Accademico

2 Indice Generalità sulle scienze idrologiche Il ciclo idrologico Il bilancio idrologico Il bilancio idrologico a scala di bacino Il bilancio energetico della Terra La circolazione atmosferica I regimi pluviometrici Generalità sul clima italiano I regimi pluviometrici in Italia Bilancio idrico globale del territorio nazionale

3 Materiale didattico Slides delle lezioni frontali Greppi M.: Idrologia. Il ciclo dell acqua e i suoi effetti, Ed. Hoepli, Milano, 1999 Moisello U.: Idrologia tecnica, Ed. La Goliardica Pavese, Pavia, 1999

4 Generalità sulle scienze idrologiche L idrologia (dal greco: υδρος - ydros, acqua e λογος - logos, studio υδρολογια - hydrologia = "studio dell acqua") è una scienza che studia: il movimento la distribuzione la qualità dell acqua sulla Terra Essa si indirizza specificamente verso: l analisi del ciclo idrologico la previsione ed il controllo delle piene la gestione e l uso l delle risorse idriche

5 Generalità sulle scienze idrologiche Lo specialista in idrologia è l idrologo,, che opera in diversi campi: scienza della Terra e dell ambiente geomorfologia geografia fisica ingegneria civile e ambientale

6 Generalità sulle scienze idrologiche Allo specialista in idrologia si richiedono competenze in tre campi specifici: 1. Gestione delle risorse idriche: : si devono definire i flussi idrici di ingresso in un sistema di gestione delle risorse idriche per diversi scenari (inclusi quelli relativi a condizioni di magra) e simulare il comportamento del sistema a fronte di diverse politiche di prelievo o di definizione dei vincoli ambientali (es.: a fronte di specifici valori di deflusso minimo vitale) In tale ambito l idrologia l fornisce indicazioni specifiche per la gestione e la pianificazione delle risorse idriche, dove la validità di diverse opzioni di uso sono esaminate con valutazioni di tipo economico, tecnico, legale e politico

7 Generalità sulle scienze idrologiche 2. Controllo delle acque superficiali e difesa del suolo: controllo degli eventi idrologici estremi, principalmente delle piene, nonché dei processi erosivi e di trasporto di sedimenti che hanno luogo durante le piene progettazione di interventi strutturali di controllo (arginature, briglie, ecc.) e di sistemi di gestione (perimetrazione di aree inondabili, previsione di piene, ecc.)

8 Generalità sulle scienze idrologiche 3. Controllo della qualità delle acque: analisi dell inquinamento di origine concentrata e diffusa prevenzione dei processi di diffusione di inquinanti o contaminanti nei diversi corpi idrici naturali (superficiali e profondi) progettazione e gestione delle operazioni di bonifica

9 Generalità sulle scienze idrologiche L idrologia e l ingegneria l delle risorse idriche si relazionano con vari altri campi della conoscenza: idrometeorologia idrologia delle acque superficiali idrogeologia (idrologia delle acque sotterranee) gestione dei bacini di drenaggio qualità delle acque, in cui l acqua l ha un ruolo centrale Di solito l oceanografial e la meteorologia non sono considerate incluse nelle scienze idrologiche

10 Generalità sulle scienze idrologiche I processi di gestione delle risorse idriche sono preceduti dall analisi analisi idrologica, che prevede lo studio di: distribuzione spaziale e temporale dell acqua circolazione dell acqua nelle diverse fasi (solida, liquida, vapore) e nei diversi ambienti disponibilità idrica proprietà fisiche e chimiche dell acqua e sue interrelazioni con l ambiente, l comprese quelle con gli organismi viventi

11 Generalità sulle scienze idrologiche La capacità di prevedere i fenomeni idrologici e quindi di verificare tali previsioni con l aiuto l delle osservazioni è resa complessa dal fatto che: i processi sono innescati dalle precipitazioni, le cui caratteristiche sono aleatorie ed incerte l estensione spaziale e la variabilità temporale dei processi sono tali da rendere estremamente difficili sia le previsioni, sia le misure

12 Il ciclo idrologico Il ciclo idrologico (o ciclo dell'acqua) rappresenta l insieme l di tutti i fenomeni inerenti alle acque nel loro naturale movimento sulla superficie terrestre, nell atmosfera, sulle terre emerse e negli oceani

13 Il ciclo idrologico Schema del ciclo idrologico della Terra

14 Il bilancio idrologico Il ciclo idrologico può essere descritto in termini sistematici analizzando i flussi in ingresso,, quelli in uscita,, le trasformazioni e le varie forme di immagazzinamento Il bilancio può essere formulato con riferimento ad un qualsiasi "volume di controllo, ovvero un elemento tridimensionale attraverso il quale si esplicano i flussi in ingresso ed uscita

15 Il bilancio idrologico L equazione generale che esprime il principio di conservazione della massa,, tramite il quale è possibile impostare un bilancio idrologico applicabile ad ogni volume di controllo, è la seguente: Essa sostiene che "la variazione nel tempo della massa d'acqua (M) corrispondente alla fase assegnata è pari alla differenza fra il flusso entrante (input, I) e quello uscente (output, O)"

16 Il bilancio idrologico L'unità territoriale più conveniente da assumere come volume di controllo per l'indagine idrologica è quella del bacino idrografico Altrettanto importante è l identificazione del periodo di riferimento nel quale effettuare il bilancio idrologico (scale temporali mensile, stagionale, annuale, pluriennale) In ogni caso è essenziale quando si effettua un bilancio idrologico fissare il volume di controllo ed il periodo di riferimento

17 Il bilancio idrologico Il bilancio di massa può essere applicato a tre diversi volumi di controllo: 1) Volume di controllo relativo alle acque superficiali 2) Volume di controllo relativo alle acque sotterranee 3) Volume di controllo complessivo

18 Il bilancio idrologico a scala di bacino Schema a blocchi per il bilancio idrologico a scala di bacino

19 Il bilancio idrologico a scala di bacino Nella figura i blocchi rappresentano forme di immagazzinamento dell acqua e le linee che li collegano rappresentano i singoli processi che trasferiscono l acqua da una forma di accumulo all altra altra Complessivamente il contorno tratteggiato blu delimita la parte del ciclo idrologico che rappresenta la trasformazione afflussi-deflussi operata dal bacino idrografico, che in questo caso è il volume di controllo

20 Il bilancio idrologico a scala di bacino Applicando l equazione l generale che esprime il principio di conservazione della massa al volume di controllo che ha la base coincidente con lo strato impermeabile su cui poggiano gli acquiferi, il limite superiore al di sopra della vegetazione ed un contorno cilindrico che passa per lo spartiacque del bacino, possiamo scrivere la seguente relazione per l unitl unità di tempo considerato: P + Q e = = E a + E a + E t + E v + T + Q + Q u + + V v + V s + V u + V a + V r

21 Il bilancio idrologico a scala di bacino P è la precipitazione complessiva sul bacino Q e è la quantità d acqua entrata nel bacino per scorrimento sotterraneo E a è la quantità d acqua evaporata dalla rete idrografica o da altri specchi d acqua d E a è la quantità evaporata dal velo d acqua d che copre la superficie del suolo durante e dopo la precipitazione E t è la quantità d acqua evaporata dallo strato areato del terreno E v è la quantità d acqua evaporata dalla copertura vegetale durante e dopo la precipitazione T è la quantità di acqua traspirata dalla vegetazione Q è il deflusso totale alla sezione di chiusura del bacino Q u è la quantità d acqua uscita dal bacino per scorrimento sotterraneo

22 Il bilancio idrologico a scala di bacino V v è l incremento del volume d acqua d immagazzinato dalla vegetazione ipotizzato in gran parte dovuto al fenomeno di intercezione vegetale I V s è l incremento del volume d acqua d immagazzinato nelle depressioni superficiali V u è l incremento del volume d acqua d immagazzinato come umidità nello strato del suolo areato V a è l incremento del volume d acqua d immagazzinato negli acquiferi V r è l incremento del volume d acqua d immagazzinato nella rete idrografica del bacino

23 Il bilancio idrologico a scala di bacino In particolare: i termini P + Q e rappresentano il flusso entrante o input i termini E a + E a + E t + E v + T + Q + Q u rappresentano il flusso uscente o output i termini V v + V s + v u + v a + V r rappresentano la variazione di massa d acqua d all interno del volume di controllo nel tempo considerato Più sinteticamente si può porre l evapotraspirazione ET pari alla somma dell evaporazione evaporazione e della traspirazione: ET = E a + E a + E t + E v + T

24 Il bilancio idrologico a scala di bacino Ugualmente, nell equazione equazione di bilancio globale si può condensare nella variazione complessiva di volume la somma dei termini corrispondenti nei cinque blocchi: V V = V v + V s + V u + V a + V r Pertanto l equazione l di continuità globale (bilancio idrologico di bacino) si può scrivere nella forma: P + Q e = ET + Q + Q u + V

25 Il bilancio idrologico a scala di bacino Spesso si può assumere che le due quantità Q e e Q u siano trascurabili o siano circa uguali tra loro La forma più sintetica dell equazione equazione di continuità globale risulta pertanto: P = ET + Q + V L equazione del bilancio idrologico ci dice che la precipitazione è pari alla somma delle perdite per evaprotraspirazione ET, del deflusso superficiale Q alla sezione di chiusura e dell incremento V V del volume d acqua immagazzinato in varie forme all interno del volume di controllo, assunto come rappresentazione del bacino nel tempo di riferimento considerato

26 Il bilancio idrologico a scala di bacino Le dimensioni utilizzate per la quantificazione dei flussi idrici (portate) sono: volume per unità di tempo (L 3 T - 1 ) (es( es: : m 3 s - 1 ) lunghezza per unità di tempo (quando ci si riferisce all unit unità di superficie) ) (L T - 1 ) (es( es: : mm h - 1 )

27 Il bilancio idrologico a scala di bacino Vale la pena porre l attenzione l sul caso di estremo interesse in cui il volume di controllo considera solo lo strato superficiale del terreno A meno della risalita capillare ritenuta trascurabile, l unico flusso idrico entrante nel volume di controllo è costituito dalla precipitazione P, depurata dell aliquota I trattenuta per effetto dell intercezione dalla copertura vegetale

28 Il bilancio idrologico a scala di bacino I flussi uscenti sono rappresentati: dalla componente superficiale del deflusso superficiale Q, dall infiltrazione F verso gli strati più profondi del suolo e dal contributo all evapotraspirazione ET Il termine V coincide, in questo caso, con il solo V s, cioè al volume di acqua immagazzinato nelle depressioni superficiali del terreno L equazione di bilancio pertanto diventa: P = ET + Q s + F + I + V s

29 Il bilancio idrologico a scala di bacino Nelle applicazioni pratiche la grandezza che più spesso è oggetto di investigazione è rappresentata dal termine Q (deflusso superficiale) Per questo motivo tutti quei fenomeni per i quali il deflusso superficiale alla sezione di chiusura risulta minore dell afflusso meteorico al bacino sono spesso indicati come perdite

30 Il bilancio idrologico a scala di bacino Facendo riferimento alla perdite del bacino è possibile introdurre le definizioni di pioggia efficace e pioggia netta La pioggia efficace è la frazione di pioggia che riesce effettivamente a raggiungere il suolo dopo la perdita per intercezione dovuta alla copertura vegetale La quantità di pioggia efficace, depurata delle altre perdite,, che effettivamente alimenta il deflusso superficiale è chiamata pioggia netta

31 LA CORREZIONE SI E E FERMATA QUI

32 Il bilancio energetico della Terra La comprensione delle caratteristiche climatiche e della distribuzione spaziale e temporale delle componenti del ciclo idrologico (es. precipitazione e deflusso) richiedono l analisi l della struttura del bilancio energetico del sistema Terra La distribuzione della radiazione sulla superficie del globo e sulla sua atmosfera induce degli squilibri di energia termica che mettono in moto i processi idrologici e meteorologici

33 Il bilancio energetico della Terra Una superficie appena sopra l atmosfera l e orientata perpendicolarmente a un raggio di sole riceve una radiazione solare di 1367 W/m 2 (detta anche costante solare ); posta questa pari a 100%, la figura mostra cosa accade mediamente a tale flusso di energia

34 La circolazione atmosferica La eterogenea distribuzione della radiazione sulla superficie terrestre dàd luogo ad un moto di circolazione atmosferica (nella troposfera), che nella sua versione più idealizzata (assenza di rotazione terrestre) assume la struttura indicata in figura

35 La circolazione atmosferica L energia è trasportata, a causa del gradiente di temperatura, che dàd origine a sua volta a gradienti di pressione, verso le zone polari come energia termica o come calore latente (vapore)

36 La circolazione atmosferica Ovviamente la distribuzione risultante viene ad essere influenzata anche dalla dislocazione geografica di terre emerse ed oceani e dalla presenza dei rilievi orografici La struttura idealizzata presenta una fascia di bassa pressione localizzata presso l Equatore ed una di alta pressione presso il Polo

37 La circolazione atmosferica Nella troposfera la temperatura dell aria decresce con la quota:

38 La circolazione atmosferica Cause del moto delle masse d ariad L energia del sole non riscalda uniformemente la Terra (a causa dell angolo fra raggi solari e superficie: l aria l più calda all equatore sale e l aria l più fredda ai poli scende La forza di Coriolis che, agendo sul moto dei fluidi che si muovono sulla superficie del pianeta, determina moti di circolazione in senso orario od antiorario a seconda che ci si trovi nell emisfero emisfero australe o boreale

39 La circolazione atmosferica Pertanto i fattori che determinano essenzialmente il regime pluviometrico di un dato punto della superficie terrestre sono: la latitudine (da cui dipende l irraggiamento l solare) la distanza dalla sorgente di umidità (perciò le precipitazioni sono più abbondanti lungo le coste esposte ai venti carichi di umidità che non all interno dei continenti, dove le masse d aria d arrivano più asciutte perché hanno perso una parte del loro contenuto d acqua) l orografia (la precipitazione generalmente aumenta con l altitudine) l

40 La circolazione atmosferica Processi di raffreddamento e sollevamento Le precipitazioni meteoriche sono causate dal sollevamento e dal successivo raffreddamento di masse d aria per: convergenza orizzontale o non-frontale la convergenza orizzontale (tipica delle zone tropicali) in un punto di bassa pressione genera uno spostamento verticale dell aria, che può condurre a condensazione e precipitazione

41 La circolazione atmosferica sollevamento frontale o ciclonico fronte caldo: la massa d aria d calda scivola su una massa di aria fredda; fronte freddo: la massa d aria d fredda si incunea al di sotto di una massa di aria calda: piogge prolungate ed estese di modesta intensità (fronte caldo) + piogge di medio-breve durata e forte intensità (fronte freddo)

42 La circolazione atmosferica sollevamento orografico la massa d aria d in moto è costretta a sollevarsi dall ostacolo: elevata piovosità sul versante esposto al vento dominante + aridità relativa sul versante riparato dal vento dominante

43 La circolazione atmosferica sollevamento convettivo una massa d aria d si solleva localmente per riscaldamento differenziale: nubifragio di breve durata e forte intensità (temporale)

44 La circolazione atmosferica Sollevamento frontale o ciclonico Zone di circolazione cicloniche: : i venti girano intorno ad un polo di bassa pressione in senso antiorario nell emisfero emisfero boreale Zone di circolazione anticicloniche: : i venti girano intorno ad un polo di alta pressione in senso orario nell emisfero emisfero boreale

45 La circolazione atmosferica Isobara: : luogo dei punti dell atmosfera aventi lo stesso valore di pressione Fronte: : superficie di separazione fra due masse d aria d provenienti da aree diverse e con temperature diverse

46 La circolazione atmosferica

47 I regimi pluviometrici

48 I regimi pluviometrici

49 Climi caldi: I regimi pluviometrici Zona equatoriale: precipitazioni convettive, regimi molto abbondanti ( mm/y) Zona sub-equatoriale: precipitazioni molto variabili ( mm/y) Zona tropicale: precipitazioni scarse ( mm/y)

50 Climi temperati: I regimi pluviometrici Zona sub-tropicale: inverni piovosi, estati secche (regime mediterraneo), viceversa nel regime sinico Zona delle medie latitudini: forti contrasti stagionali e geografici fra zone marittime, più piovose ed a distribuzione piovosa più uniforme (regime oceanico) e zone continentali, meno piovose con precipitazioni concentrate in estate (regime continentale)

51 Climi freddi: I regimi pluviometrici Zona sub-artica: piogge abbondanti nelle zone costiere (a clima più mite) ( mm/y) Zona artica: precipitazioni scarse di carattere nevoso (150 mm/y)

52 Generalità sul clima italiano A determinare il clima in Italia intervengono: - la posizione astronomica, compresa fra i 36 ed i 45 N di latitudine, sede di un fronte di convergenza da Nord e da Sud di masse d aria d di contrastanti caratteristiche termodinamiche - la posizione geografica, gravante sul lato occidentale della grande massa dei vecchi continenti, prossima all Oceano Atlantico ed all Africa Settentrionale - l estensione della penisola, in direzione Nord-Sud per oltre 10 di latitudine

53 Generalità sul clima italiano - l influenza del mare sul clima (almeno per la penisola), per la forma lunga e stretta della penisola nel Mar Mediterraneo - la configurazione orografica, influente in particolare sul clima invernale, con la barriera dell arco alpino a protezione dai venti freddi provenienti dal I e IV quadrante e con la dorsale appenninica a riparo del versante tirrenico dai venti freddi di Nord-Est

54 I regimi pluviometrici in Italia

55 I regimi pluviometrici in Italia

56 I regimi pluviometrici in Italia

57 I regimi pluviometrici in Italia

58 I regimi pluviometrici in Italia

59 I regimi pluviometrici in Italia

60 Caratteri distintivi: I regimi pluviometrici in Italia diminuzione della precipitazione al diminuire della latitudine coerenza della sua distribuzione con le linee fondamentali dell orografia influenza sulla sua distribuzione dell orientamento dei versanti rispetto alla direzione dei venti prevalenti

61 I regimi pluviometrici in Italia Nei mesi invernali (dicembre-febbraio) quando le formazioni cicloniche investono tutta l Italia, l le piogge risultano piuttosto uniformi sull intera penisola, fatta eccezione per limitate aree dell Appennino Centrale, in Calabria (superiori a 500 mm) e sulla pianura pugliese (inferiori a 200 mm)

62 I regimi pluviometrici in Italia Nei mesi estivi (giugno-agosto) si nota una netta diminuzione della piovosità con il diminuire della latitudine; la precipitazione si concentra sulle regioni alpine Valori di precipitazione di poco superiori a 100 mm predominano su vaste aree dell Italia centrale e lungo la dorsale dell Appennino Le precipitazioni si mantengono su valori generalmente inferiori a i 100 mm sul resto del territorio peninsulare ed ai 50 mm in Sicilia e Sardegna

63 Bilancio idrico globale del territorio nazionale Bilancio idrologico a scala nazionale 10 9 mm % m 3 /anno Afflusso meteorico medio annuo Evaporazione e traspirazione Deflussi superficiali Deflussi profondi Nota 1: la superficie dell Italia è pari circa a km 2 Nota 2: l afflusso l medio è maggiore rispetto a quello medio europeo (646 mm/anno) ed anche rispetto a quello medio delle terre emerse (730 mm/anno)

64 Bilancio idrico globale del territorio nazionale Questi volumi idrici, che sono potenzialmente sufficienti a soddisfare il fabbisogno complessivo nazionale, stimato in poco oltre m 3 /anno, sono però soggetti a consistenti variazioni stagionali che ne determinano una disuniforme distribuzione nel tempo, in controfase con le necessità derivanti dai fabbisogni Si verificano quindi maggiori disponibilità nella stagione di minore domanda e minori disponibilità in quella di maggiore domanda

65 Bilancio idrico globale del territorio nazionale Stagionalità dei deflussi dei corsi d acqua italiani Regime di deflusso dei Deflusso stagionale (in % del deflusso annuo) bacini inverno primavera estate autunno Alpini Appenninici impermeabili Appenninici permeabili Insulari del Po I dati indicano una forte stagionalità crescente al diminuire della latitudine dei deflussi, E quindi importante studiare i regimi fluviali

I FATTORI CHE DETERMINANO IL CLIMA

I FATTORI CHE DETERMINANO IL CLIMA UNITA N 10 I FATTORI CHE DETERMINANO IL CLIMA Quali sono i fattori che influenzano il clima? Si chiamano fattori climatici le condizioni che producono variazioni negli elementi del clima. Molto importante

Dettagli

La scuola integra culture. Scheda3c

La scuola integra culture. Scheda3c Scheda3c Gli ELEMENTI DEL CLIMA che caratterizzano le condizioni meteorologiche di una regione sono: la temperatura, la pressione atmosferica, i venti, l umidità e le precipitazioni. La temperatura è data

Dettagli

Erickson. Le carte geografiche, il tempo e il clima, il paesaggio italiano. Scuola primaria. Carlo Scataglini. Collana diretta da Dario Ianes

Erickson. Le carte geografiche, il tempo e il clima, il paesaggio italiano. Scuola primaria. Carlo Scataglini. Collana diretta da Dario Ianes Strumenti per la didattica, l educazione, la riabilitazione, il recupero e il sostegno Collana diretta da Dario Ianes Carlo Scataglini GEOGRAFIA facile per la classe quarta Le carte geografiche, il tempo

Dettagli

Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta

Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta Il clima delle Alpi e della Valle d Aosta Il clima delle Alpi Il clima della Valle d Aosta Precipitazioni durante l alluvione del 2000 Temperature estreme registrate in Valle d Aosta Il ruolo delle montagne

Dettagli

Acqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao

Acqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Acqua azzurra, acqua chiara Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Proprietà fisiche Ecosistemi acquatici Origine della vita Ciclo dell acqua Acqua Scoperte Sensazioni Leggi La

Dettagli

I Biomi. Corso di Ecologia Applicata - Prof. Simona Castaldi Dipartimento di Scienze Ambientali - SUN

I Biomi. Corso di Ecologia Applicata - Prof. Simona Castaldi Dipartimento di Scienze Ambientali - SUN I Biomi Corso di Ecologia Applicata - Prof. Simona Castaldi Dipartimento di Scienze Ambientali - SUN La vita delle piante e degli animali delle comunità naturali è determinata principalmente dal clima

Dettagli

FOTOVOLTAICO LA RADIAZIONE SOLARE

FOTOVOLTAICO LA RADIAZIONE SOLARE FOTOVOLTAICO LA RADIAZIONE SOLARE Il Sole Sfera di gas riscaldato da reazioni di fusione termonucleare che, come tutti i corpi caldi emette una radiazione elettromagnetica o solare. L energia solare è

Dettagli

Le correnti e le maree. Liceo Antonio Meucci Dipartimento di Scienze. Prof. Neri Rolando

Le correnti e le maree. Liceo Antonio Meucci Dipartimento di Scienze. Prof. Neri Rolando 1 Le correnti e le maree Liceo Antonio Meucci Dipartimento di Scienze Prof. Neri Rolando Le correnti marine Le correnti marine sono spostamenti orizzontali di ingenti masse di acqua che seguono direzioni

Dettagli

La pressione atmosferica e i venti

La pressione atmosferica e i venti La pressione atmosferica e i venti Come ogni materia sottoposta all attrazione terrestre anche l atmosfera ha un peso Pressione = rapporto fra il peso dell aria e la superficie su cui agisce A livello

Dettagli

Le regioni polari motori della circolazione oceanica e del clima globale

Le regioni polari motori della circolazione oceanica e del clima globale Giornata della cultura 16 Marzo 2006 Le regioni polari motori della circolazione oceanica e del clima globale Prof. Giancarlo Spezie Attendiamo però i risultati del carotaggio di Dome-C (EPICA Project)

Dettagli

Meteo Varese Moti verticali dell aria

Meteo Varese Moti verticali dell aria Movimento verticale dell aria Le masse d aria si spostano prevalentemente lungo direzioni orizzontali a seguito delle variazioni della pressione atmosferica. I movimenti più importanti sono però quelli

Dettagli

L'atmosfera è sede di fenomeni termodinamici e fluidodinamici, rappresentabili con modelli matematici molto complessi.

L'atmosfera è sede di fenomeni termodinamici e fluidodinamici, rappresentabili con modelli matematici molto complessi. Premessa L'atmosfera è sede di fenomeni termodinamici e fluidodinamici, rappresentabili con modelli matematici molto complessi. Clima: condizioni atmosferiche che si ripetono; fattori essenziali del clima

Dettagli

CICLO DELL ACQUA. Marco Carozzi

CICLO DELL ACQUA. Marco Carozzi CICLO DELL ACQUA Marco Carozzi Sommario Ciclo biogeochimico La molecola d acqua: breve introduzione Ciclo dell acqua ed elementi del ciclo evaporazione, evapotraspirazione, condensazione, precipitazioni,

Dettagli

la PRODUZIONE di ENERGIA ELETTRICA nel MONDO

la PRODUZIONE di ENERGIA ELETTRICA nel MONDO la PRODUZIONE di ENERGIA ELETTRICA nel MONDO & CONSUMI procapite 17.800 miliardi di kwh RESTO del MONDO La produzione e quindi il consumo degli Stati Uniti rappresenta, da solo, ¼ di quello mondiale. Il

Dettagli

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale

Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Docente: Prof. Santo Marcello Zimbone Collaboratori: Dott. Giuseppe Bombino - Ing. Demetrio Zema Lezione n. 13: Filtrazione Anno Accademico 2008-2009 2009 1 Indice

Dettagli

PARTE I. I processi idrologici. Lezione VI: La formazione dei deflussi (2) Dipartimento di Ingegneria Civile

PARTE I. I processi idrologici. Lezione VI: La formazione dei deflussi (2) Dipartimento di Ingegneria Civile 1 Corso di Laurea Specialistica in N.O. Giuseppe Aronica Corso di Idrologia Tecnica PARTE I Lezione VI: La formazione dei deflussi (2) 2 La trasformazione afflussi-deflussi Problema: determinare i deflussi

Dettagli

Meteorologia Sinottica Proprietà dell Atmosfera PRESSIONE ATMOSFERICA. (parte 3^) 1

Meteorologia Sinottica Proprietà dell Atmosfera PRESSIONE ATMOSFERICA. (parte 3^) 1 PRESSIONE ATMOSFERICA (parte 3^) 1 PRESSIONE ATMOSFERICA misura della pressione atmosferica: barometri barometro a mercurio (Torricelli( Torricelli) è il più accurato necessita di correzioni per: altitudine

Dettagli

Soluzione. Calcolo la frequenza di Brunt-Väisälä: Γ Γ=0.0127. Calcolo il periodo: = 2 =494.7. Ricavo la velocità del vento: = =10000 494.7 =20.

Soluzione. Calcolo la frequenza di Brunt-Väisälä: Γ Γ=0.0127. Calcolo il periodo: = 2 =494.7. Ricavo la velocità del vento: = =10000 494.7 =20. Problema 1 Uno flusso di aria secca scorre al di sopra di un terreno montano nel quale sono presenti due catene montuose parallele distanti 1 km nella direzione del vento. Il gradiente termico verticale

Dettagli

GLI AMBIENTI L Antartide L Antartide è un continente, sepolto sotto una calotta di ghiaccio Dai suoi bordi si staccano degli iceberg Dalla calotta di ghiaccio emergono cime di montagne fra cui un grande

Dettagli

Bianca Francesca Berardi Classe 1^ Liceo Esposizione di Geostoria a.s. 2012-2013 AL CENTRO DEL MEDITERRANEO

Bianca Francesca Berardi Classe 1^ Liceo Esposizione di Geostoria a.s. 2012-2013 AL CENTRO DEL MEDITERRANEO Bianca Francesca Berardi Classe 1^ Liceo Esposizione di Geostoria a.s. 2012-2013 AL CENTRO DEL MEDITERRANEO LA POSIZIONE E IL MARE La POSIZIONE al centro del Mediterraneo e la forma peninsulare rendono

Dettagli

1.6 Che cosa vede l astronomo

1.6 Che cosa vede l astronomo 1.6 Che cosa vede l astronomo Stelle in rotazione Nel corso della notte, la Sfera celeste sembra ruotare attorno a noi. Soltanto un punto detto Polo nord celeste resta fermo; esso si trova vicino a una

Dettagli

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. Per una migliore caratterizzazione del bacino idrologico dell area di studio, sono state acquisite

Dettagli

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione Foronomia In idrostatica era lecito trascurare l attrito interno o viscosità e i risultati ottenuti valevano sia per i liquidi

Dettagli

I collettori solari termici

I collettori solari termici I collettori solari termici a cura di Flavio CONTI, ing. LUVINATE (Varese) Tel. 0332 821398 Collettori solari a BASSA temperatura I collettori solari a bassa temperatura utilizzati normalmente negli impianti

Dettagli

Produzione del caldo e del freddo: energia dal sole e dalla terra

Produzione del caldo e del freddo: energia dal sole e dalla terra Produzione del caldo e del freddo: energia dal sole e dalla terra Impianto fotovoltaico L impianto fotovoltaico, posto sulla copertura dell edificio, permette di trasformare l energia solare in energia

Dettagli

Cenni di meteorologia e valutazione oggettiva delle condizioni meteorologiche.

Cenni di meteorologia e valutazione oggettiva delle condizioni meteorologiche. Cenni di meteorologia e valutazione oggettiva delle condizioni meteorologiche. Poiché le situazioni meteo estive sulle regioni alpine e appenniniche sono mutevoli e incostanti è bene conoscere gli elementi

Dettagli

Giugno 2015. Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Giugno 2015. Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Giugno 2015 In Piemonte il mese di Giugno 2015 è risultato al di sopra della media climatologica degli anni 1971-2000 dal punto di vista termometrico; leggermente superiore alla norma

Dettagli

IL PRE-PROCESSORE METEOROLOGICO CALMET-SMR. Una breve descrizione: caratteristiche, input, output, limiti

IL PRE-PROCESSORE METEOROLOGICO CALMET-SMR. Una breve descrizione: caratteristiche, input, output, limiti IL PRE-PROCESSORE METEOROLOGICO CALMET-SMR Una breve descrizione: caratteristiche, input, output, limiti Meteorologia per la qualità dell aria la valutazione della qualità dell aria e in particolare l

Dettagli

rendimento di un impianto) 4. Superficie a disposizione. Se si dispone di uno spazio sufficientemente

rendimento di un impianto) 4. Superficie a disposizione. Se si dispone di uno spazio sufficientemente CRITERI DI DIMENSIONAMENTO Impianti Fotovoltaici - Dimensionamento 1 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO Entrano in gioco molteplici fattori, per esempio: 1. Posizione geografica dell impianto (latitudine) 2. Irraggiamento

Dettagli

IL CLIMA IN EUROPA PRINCIPALI TIPI DI CLIMA CHE SI INCONTRANO IN EUROPA. ATLANTICO ALPINO MEDITERRANEO CONTINENTALE U N I T A N 1 1

IL CLIMA IN EUROPA PRINCIPALI TIPI DI CLIMA CHE SI INCONTRANO IN EUROPA. ATLANTICO ALPINO MEDITERRANEO CONTINENTALE U N I T A N 1 1 U N I T A N 1 1 IL CLIMA IN EUROPA PRINCIPALI TIPI DI CLIMA CHE SI INCONTRANO IN EUROPA. ATLANTICO ALPINO MEDITERRANEO CONTINENTALE Libro di geografia classe 1 - Scuola secondaria di primo grado Pagina

Dettagli

MODENA E IL SUO CLIMA

MODENA E IL SUO CLIMA Comune di Modena - SERVIZIO STATISTICA: note divulgative Pagina 1 di 2 MODENA E IL SUO CLIMA Modena, pur non essendo estranea al fenomeno del riscaldamento generalizzato, continua ad essere caratterizzata

Dettagli

Cos è una. pompa di calore?

Cos è una. pompa di calore? Cos è una pompa di calore? !? La pompa di calore aria/acqua La pompa di calore (PDC) aria-acqua è una macchina in grado di trasferire energia termica (calore) dall aria esterna all acqua dell impianto

Dettagli

Definizione onda di calore:

Definizione onda di calore: AGGIORNAMENTO DELLA TESI : ASPETTI CLIMATICI E METEOROLOGICI DELLE ONDATE DI CALORE IN VENETO NEL PERIODO 99-. Definizione onda di calore: T e 3 C per 3 giorni consecutivi ONDATE DI CALORE Nel il tempo

Dettagli

CLIMI E ZONE CLIMATICHE

CLIMI E ZONE CLIMATICHE CLIMI E ZONE CLIMATICHE Tempo atmosferico e clima TEMPO ATMOSFERICO (O METEOROLOGICO) = Condizioni atmosferiche di breve durata, che esistono in un dato momento in una determinata area Il tempo atmosferico

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

RADIAZIONE SOLARE. 99% dell energia compresa in λ 0.15 4 µ: 9% nell uv (λ < 0.4µ) 49% nel visibile (0.4 < λ < 0.8µ) 42% nell IR (λ > 0.

RADIAZIONE SOLARE. 99% dell energia compresa in λ 0.15 4 µ: 9% nell uv (λ < 0.4µ) 49% nel visibile (0.4 < λ < 0.8µ) 42% nell IR (λ > 0. BILANCIO AL TOP DELL ATMOSFERA RADIAZIONE SOLARE 99% dell energia compresa in λ 0.15 4 µ: 9% nell uv (λ < 0.4µ) 49% nel visibile (0.4 < λ < 0.8µ) 42% nell IR (λ > 0.8µ) L intensità della radiazione solare

Dettagli

Il clima degli ultimi 50 anni in Veneto

Il clima degli ultimi 50 anni in Veneto Abano Terme, 27 29 Aprile 2007 Il clima degli ultimi 50 anni in Veneto Adriano Barbi, Alessandro Chiaudani, Irene Delillo ARPAV Centro Meteorologico di Teolo Sabato 28 Aprile 2007 In collaborazione con

Dettagli

Ciclo idrologico nel bacino

Ciclo idrologico nel bacino Condensazione Evapotraspirazione Precipitazione Evaporazione Suolo Falda Precipitazione Intercettazione Ruscellamento Infilotrazione Ipodermico Ricarica Traspirazione Flusso di base Portata del fiume Evaporazione

Dettagli

Prof. Luigi Puccinelli IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI SPAZIO

Prof. Luigi Puccinelli IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI SPAZIO Prof. Luigi Puccinelli IMPIANTI E SISTEMI AEROSPAZIALI SPAZIO CONTROLLO TERMICO Equilibrio termico 2 Al di fuori dell atmosfera la temperatura esterna non ha praticamente significato Scambi termici solo

Dettagli

Cenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale.

Cenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale. Cenni di geografia astronomica. Tutte le figure e le immagini (tranne le ultime due) sono state prese dal sito Web: http://www.analemma.com/ Giorno solare e giorno siderale. La durata del giorno solare

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione

Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione Il presente depliant è stato stampato su carta riciclata. SISTEMI E MATERIALI INNOVATIVI PER L ISOLAMENTO TERMICO DEGLI EDIFICI ESISTENTI SISTEMI E MATERIALI

Dettagli

I dati ricavabili da suddette verifiche (tiranti, velocità, etc.) saranno comunque necessari per procedere con la fase progettuale esecutiva.

I dati ricavabili da suddette verifiche (tiranti, velocità, etc.) saranno comunque necessari per procedere con la fase progettuale esecutiva. INDICE 1. Premessa 1 2. Descrizione dei luoghi 1 3. Valutazione degli afflussi meteorici 3 4. Valutazione dei deflussi 6 5. Calcolo del DMV 7 6. Modifiche alle portate attese a seguito delle opere 10 1.

Dettagli

Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura

Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura Efficienza Energetica, il forziere nascosto dell industria sarda Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura Prof. Daniele Cocco Dipartimento di Ingegneria

Dettagli

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione

Dettagli

Oggi si possono elencare tre tecnologie principali che consentono di trasformare in energia utilizzabile (termica o elettrica) l energia del sole :

Oggi si possono elencare tre tecnologie principali che consentono di trasformare in energia utilizzabile (termica o elettrica) l energia del sole : L energia solare Per energia solare si intende l energia sprigionata dal Sole e trasmessa sulla Terra sotto forma di radiazione elettromagnetica (luce e calore). Sfruttando direttamente tale energia, attraverso

Dettagli

Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1

Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1 Gemellaggi per l Internalizzazione Regionale di Esperienze di successo (A.G.I.R.E. POR) A.G.I.R.E. POR - Bari 17.03. 2008 1 Fase 2.1.1 Trasferimento delle esperienze maturate dalla Regione Marche in materia

Dettagli

Istituto Figlie di Betlem classe V a.s. 2006/2007

Istituto Figlie di Betlem classe V a.s. 2006/2007 Istituto Figlie di Betlem classe V a.s. 2006/2007 Mettiamoci in gioco! Incontro con l esperta del Biolab nella nostra scuola Com è grande l Europa! Le alte e le basse pressioni atmosferiche comportano

Dettagli

ALLEGATO D ANALISI STATISTICA DEI DATI METEOROLOGICI

ALLEGATO D ANALISI STATISTICA DEI DATI METEOROLOGICI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AGENZIA PROVINCIALE PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE U.O. Tutela dell aria ed agenti fisici PIANO PROVINCIALE DI TUTELA DELLA QUALITÀ DELL ARIA ALLEGATO D ANALISI STATISTICA

Dettagli

I LAGHI E LA CAPACITA MODERATRICE DELLE PIENE

I LAGHI E LA CAPACITA MODERATRICE DELLE PIENE I LAGHI E LA CAPACITA MODERATRICE DELLE PIENE Luigi Natale -Università di Pavia LAGHI DELLA BILANCIA I LAGHI LOMBARDI E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO GIORNATA MONDIALE DELL ACQUA 22 MARZO 2014 L EQUAZIONE DEI

Dettagli

Le opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali

Le opere di difesa. Le opere di derivazione delle acque superficiali. Le opere di immissione nelle acque superficiali Le opere di difesa Le opere di derivazione delle acque superficiali Le opere di immissione nelle acque superficiali I corsi d acqua ricevono svariati apporti liquidi derivanti dalle attività antropiche,

Dettagli

PROVINCIA DI RAVENNA (Con la collaborazione di ARPA - SIMC)

PROVINCIA DI RAVENNA (Con la collaborazione di ARPA - SIMC) laborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 213 3 - L ONIZIONI MTOROLOGIH NL TRRITORIO LL PROVINI I RVNN (on la collaborazione di RP - SIM) 3.1 - Gli indicatori meteorologici

Dettagli

Termologia. Introduzione Scale Termometriche Espansione termica Capacità termica e calori specifici Cambiamenti di fase e calori latenti

Termologia. Introduzione Scale Termometriche Espansione termica Capacità termica e calori specifici Cambiamenti di fase e calori latenti Termologia Introduzione Scale Termometriche Espansione termica Capacità termica e calori specifici Cambiamenti di fase e calori latenti Trasmissione del calore Legge di Wien Legge di Stefan-Boltzmann Gas

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE E AMBIENTALI PRODUZIONE, TERRITORIO, AGROENERGIA LA PIOGGIA.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE E AMBIENTALI PRODUZIONE, TERRITORIO, AGROENERGIA LA PIOGGIA. DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRARIE E AMBIENTALI PRODUZIONE, TERRITORIO, AGROENERGIA LA PIOGGIA Marco Acutis Corso di studi in Produzione e Protezione delle Piante e dei Sistemi del Verde L acqua Fondamentale

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

IL TEMPO METEOROLOGICO

IL TEMPO METEOROLOGICO VOLUME 1 CAPITOLO 4 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE IL TEMPO METEOROLOGICO 1. Parole per capire A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: tempo... Sole... luce... caldo...

Dettagli

COSA E COSA E UNA POMP UNA

COSA E COSA E UNA POMP UNA COSA E UNA POMPA DI CALORE Una pompa di calore è un dispositivo che sposta calore da un luogo in bassa temperatura (chiamato sorgente) ad uno in alta temperatura (chiamato utenza), utilizzando dell energia.

Dettagli

1. PREMESSA... 2 2. PARAMETRI IDROLOGICI DI PROGETTO... 3 3. VERIFICHE IDRAULICHE... 5

1. PREMESSA... 2 2. PARAMETRI IDROLOGICI DI PROGETTO... 3 3. VERIFICHE IDRAULICHE... 5 INDICE 1. PREMESSA... 2 2. PARAMETRI IDROLOGICI DI PROGETTO... 3 3. VERIFICHE IDRAULICHE... 5 PROGETTO ESECUTIVO 1/9 1. PREMESSA La presente relazione descrive gli aspetti idraulici connessi con lo smaltimento

Dettagli

Fig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana.

Fig.1 Mappa freatimetrica a scala regionale dell acquifero non confinato dell alta pianura friulana. ACTION 2: Banca dati e implementazione del GIS, Definizione delle caratteristiche dei siti potenziali per l applicazione del metodo di RA degli acquiferi con particolare attenzione alla metodologia di

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Paesaggio Capire che cos è la geografia e di che cosa si occupa. Saper distinguere tra geografia fisica e umana. Capire il mondo in cui viviamo attraverso le

Dettagli

PRINCIPI DI TRASMISSIONE DEL CALORE

PRINCIPI DI TRASMISSIONE DEL CALORE PRINCIPI DI TRASMISSIONE DEL CALORE La trasmissione del calore può avvenire attraverso tre meccanismi: - Conduzione; - Convezione; - Irraggiamento; Nella conduzione la trasmissione del calore è riconducibile

Dettagli

prima volta il riscaldamento elettrico in un opzione conveniente.

prima volta il riscaldamento elettrico in un opzione conveniente. prima volta il riscaldamento elettrico in un opzione conveniente. *si veda la Legge dello spostamento di Wien La legge dello spostamento di Wien La legge di Wien afferma che se si riduce il numero di watt

Dettagli

FOTOVOLTAICO. www.si-web.it

FOTOVOLTAICO. www.si-web.it FOTOVOLTAICO Il TEAM di Si-Web ha lavorato con impegno e professionalità utilizzando informazioni provenienti da autorevoli fonti sia nazionali che internazionali, ciò nonostante quanto predisposto deve

Dettagli

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE: TERMODINAMICA DEI CICLI FRIGORIFERI AD ARIA ED ACQUA. Ing. Attilio Pianese (commissione Energia e Impianti)

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE: TERMODINAMICA DEI CICLI FRIGORIFERI AD ARIA ED ACQUA. Ing. Attilio Pianese (commissione Energia e Impianti) IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE: TERMODINAMICA DEI CICLI FRIGORIFERI AD ARIA ED ACQUA Ing. Attilio Pianese (commissione Energia e Impianti) SCOPO DEGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO Gli impianti di condizionamento

Dettagli

LA LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE

LA LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE GRAVIMETRIA LA LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE r La legge di gravitazione universale, formulata da Isaac Newton nel 1666 e pubblicata nel 1684, afferma che l'attrazione gravitazionale tra due corpi è

Dettagli

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 Roberto Barbiero Introduzione Un intensa nevicata ha interessato nella giornata dell 11 marzo 2004 molte regioni del nord Italia. Dalle prime ore della notte

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL BIENNIO DELL OBBLIGO DA RIPORTARE SUL P.O.F. A.S.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL BIENNIO DELL OBBLIGO DA RIPORTARE SUL P.O.F. A.S. SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL BIENNIO DELL OBBLIGO DA RIPORTARE SUL P.O.F. A.S. 2014-2015 ASSE DISCIPLINA DOCENTE SCIENTIFICO TECNOLOGICO SCIENZE INTEGRATE

Dettagli

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.

Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. 1 Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. A2A Calore & Servizi, società del gruppo A2A attiva nella gestione del teleriscaldamento nelle città di Milano, Brescia

Dettagli

Il Sole Variazioni dell energia solare entrante: Obliquità orbitale Attualmente l asse di rotazione terrestre è inclinato di 23.4 rispetto alla perpendicolare sul piano orbitale terrestre. Ogni 41 000

Dettagli

Fondamenti di meteorologia e climatologia. Esercitazione: lettura dei modelli meteorologici

Fondamenti di meteorologia e climatologia. Esercitazione: lettura dei modelli meteorologici Esercitazione: lettura dei modelli meteorologici Fondamenti di meteorologia e climatologia Contenuti dell esercitazione Durante l esercitazione sará utilizzato un software per la visualizzazione degli

Dettagli

-Il solare termico -

-Il solare termico - Tecnologie, applicazioni e impatto delle FER -Il solare termico - Massimiliano Fantini Project Manager Rinnova - Romagna Innovazione Bar-Camp: Jam Session di buone pratiche e progetti innovativi Principi

Dettagli

Cognome... Nome... LE CORRENTI MARINE

Cognome... Nome... LE CORRENTI MARINE Cognome... Nome... LE CORRENTI MARINE Le correnti marine sono masse d acqua che si spostano in superficie o in profondità negli oceani: sono paragonabili a enormi fiumi che scorrono lentamente (in media

Dettagli

I seguenti appunti necessitano di commento orale. Seppelfricke SD srl. Pompe di Calore e Geotermia

I seguenti appunti necessitano di commento orale. Seppelfricke SD srl. Pompe di Calore e Geotermia I seguenti appunti necessitano di commento orale. Seppelfricke SD srl Pompe di Calore e Geotermia Geotermia Termine che indica una serie di tecnologie che hanno in comune lo sfruttamento del sottosuolo

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Per effettuare il monitoraggio degli impianti fotovoltaici è stato scelto il metodo di acquisizione dati proposto dal Dott. Ing. F. Spertino, Dott. Ing.

Dettagli

VALUTAZIONE TECNICO ECONOMICA DEL SISTEMA AUTOMATICO DI ORIENTAMENTO CON INSEGUITORE SOLARE DELLA ZILIO S.p.a.

VALUTAZIONE TECNICO ECONOMICA DEL SISTEMA AUTOMATICO DI ORIENTAMENTO CON INSEGUITORE SOLARE DELLA ZILIO S.p.a. VALUTAZIONE TECNICO ECONOMICA DEL SISTEMA AUTOMATICO DI ORIENTAMENTO CON INSEGUITORE SOLARE DELLA ZILIO S.p.a. INTRODUZIONE I sistemi solari fotovoltaici per la produzione di energia sfruttano l energia

Dettagli

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.

Dettagli

TESTI SEMPLIFICATI LABORATORIO CORSO ALIS ISTITUTO COMPRENSIVO DI PONTE NOSSA A CURA DI:

TESTI SEMPLIFICATI LABORATORIO CORSO ALIS ISTITUTO COMPRENSIVO DI PONTE NOSSA A CURA DI: TESTI SEMPLIFICATI A CURA DI: CREMONESI MARIA ANGELA insegnante scuola primaria di Ponte Nossa BOSSETTI ALIDA insegnante scuola primaria di Ardesio SALVOLDI CHIARA facilitatrice linguistica LABORATORIO

Dettagli

FONTI RINNOVABILI SOLARE TERMICO LABORATORIO DI PROGETTAZIONE 4 A.A. 2009/2010. Facoltà di architettura L. Quaroni

FONTI RINNOVABILI SOLARE TERMICO LABORATORIO DI PROGETTAZIONE 4 A.A. 2009/2010. Facoltà di architettura L. Quaroni Facoltà di architettura L. Quaroni LABORATORIO DI PROGETTAZIONE 4 A.A. 2009/2010 FONTI RINNOVABILI SOLARE TERMICO MODULO DI IMPIANTI Architetto C. Naticchioni I dispositivi che consentono di ricavare direttamente

Dettagli

Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA. 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni

Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA. 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni 12 3.1 Peso dell aria I corpi solidi hanno un loro peso, ma anche i corpi gassosi e quindi l aria,

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

Appendice III. Criteri per l utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi

Appendice III. Criteri per l utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi Appendice III (articolo 5, comma 1 e art. 22 commi 5 e 7) Criteri per l utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi 1. Tecniche di modellizzazione 1.1 Introduzione. In generale,

Dettagli

ENERGIA E CENTRALI SOLARI

ENERGIA E CENTRALI SOLARI ENERGIA E CENTRALI SOLARI Si dice solare l energia raggiante sprigionata dal Sole per effetto di reazioni nucleari (fusione dell idrogeno) e trasmessa alla Terra sotto forma di radiazione elettromagnetica.

Dettagli

6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000

6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000 pag. 217 6. Risultati Di seguito si riportano i risultati relativi alle diverse simulazioni di diffusione atmosferica degli inquinanti effettuate. In particolare sono riportati i risultati sotto forma

Dettagli

PINCH TECHNOLOGY. Il target può essere: minima area degli scambiatori minimo consumo di energia minimo costo annuo totale

PINCH TECHNOLOGY. Il target può essere: minima area degli scambiatori minimo consumo di energia minimo costo annuo totale PINCH TECHNOLOGY Obiettivo => ottimizzare i flussi energetici nel sistema i.e. trovare la migliore disposizione degli scambiatori di calore (energia) necessari per ottenere le temperature finali richieste.

Dettagli

ARTIFICIAL TORNADO. ovvero. la soluzione per generare energia elettrica in modo continuo e a costo nullo sfruttando un fenomeno della natura

ARTIFICIAL TORNADO. ovvero. la soluzione per generare energia elettrica in modo continuo e a costo nullo sfruttando un fenomeno della natura ARTIFICIAL TORNADO ovvero la soluzione per generare energia elettrica in modo continuo e a costo nullo sfruttando un fenomeno della natura 1 Il controllo del fenomeno tornado creato artificialmente, consente

Dettagli

CICLO FRIGORIFERO PER RAFFREDDAMENTO

CICLO FRIGORIFERO PER RAFFREDDAMENTO CICLO FRIGORIFERO PER RAFFREDDAMENTO REGIONE CALDA Liquido saturo o sottoraffreddato Q out 3 2 Vapore surriscaldato valvola di espansione condensatore compressore P c evaporatore 4 1 Miscela bifase liquidovapore

Dettagli

impianti solari termici e pompe di calore Relatore: ing. Giuseppe Pullini EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO

impianti solari termici e pompe di calore Relatore: ing. Giuseppe Pullini EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO impianti solari termici e pompe di calore Relatore: ing. Giuseppe Pullini EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO La pompa di calore La pompa di calore è una macchina in grado di trasferire calore da un corpo

Dettagli

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ]

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ] Idrogeologia Oltre alle proprietà indici del terreno che servono a classificarlo e che costituiscono le basi per utilizzare con facilità l esperienza raccolta nei vari problemi geotecnici, è necessario

Dettagli

13. Campi vettoriali

13. Campi vettoriali 13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello

Dettagli

solare termico e pannelli fotovoltaici

solare termico e pannelli fotovoltaici Palestra scolastica, Odenwald, Germania Progettista: Martin Grün solare termico e pannelli fotovoltaici I parte: solare termico 1 IMPIANTI SOLARI TERMICI i sistemi solari termici convertono l energia solare

Dettagli

Siccità, Acqua e Coste. Studio Pilota. L impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione idroelettrica in Trentino, Italia

Siccità, Acqua e Coste. Studio Pilota. L impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione idroelettrica in Trentino, Italia C E N T R O T E M AT I C O l Siccità, Acqua e Coste Studio Pilota L impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione idroelettrica in Trentino, Italia Il Centro Tematico Siccità, Acqua e Coste del progetto

Dettagli

Bonifica dei fumi di stampaggio

Bonifica dei fumi di stampaggio Sesto Fiorentino 21 settembre 2007 Il rischio da agenti chimici nello stampaggio di materie plastiche Bonifica dei fumi di stampaggio Dott. Lucio Ros SPISAL Az. ULSS 9 Treviso Aspirazione localizzata La

Dettagli

Edifici Evoluti Bertelli Residenza via Mazzali

Edifici Evoluti Bertelli Residenza via Mazzali Progettazioni e Consulenze Termotecniche Edifici Evoluti Bertelli Residenza via Mazzali Presentazione in Milano - 19 novembre 2010 Per garantire il confort indoor negli Edifici Evoluti Bertelli gli impianti

Dettagli

Termodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA

Termodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA Termodinamica TERMODINAMICA Cosa è la termodinamica? La termodinamica studia la conversione del calore in lavoro meccanico Prof Crosetto Silvio 2 Prof Crosetto Silvio Il motore dell automobile trasforma

Dettagli

Stima della rifrattività radio superficiale in Sardegna

Stima della rifrattività radio superficiale in Sardegna Stima della rifrattività radio superficiale in Sardegna Ermanno Fionda (1), Fabrizio Pelliccia (2) (1) Fondazione Ugo Bordoni, Roma (I); ermanno@fub.it (2) Università di Perugia, Dip. di Ingegneria Elettronica

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA SCIENZE COMPETENZE

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA SCIENZE COMPETENZE CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA SCIENZE COMPETENZE - L alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. - Esplora i

Dettagli