PROTEZIONE ANTIDEFLAGRANTE. I modi di protezione negli impianti elettrici antideflagranti
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- Isidoro Filippo Romani
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1 PROTEZIONE ANTIDEFLAGRANTE I modi di protezione negli impianti elettrici antideflagranti
2 LA COMBUSTIONE Combustibile Energia di innesco Comburente
3 Un po di storia Inghilterra 1913: esplosione per cause elettriche in una miniera di carbone
4 Energia di innesco U.E.L. L.E.L.
5 Sorgenti di innesco Archi Scintille Temperatura superficiale
6 Elettricità statica Non va sottovalutata l enorme energia che accumuliamo e scarichiamo a terra quando ci carichiamo di elettricità statica Capacità di un uomo: 300 pf (circa) Per sfregamento può caricarsi anche per 1500 V E= ½ C V 2 = ½ x 300 x x = 330 µj Il propano si innesca a 260 µj
7 Modi di protezione Contenimento Prevenzione Segregazione
8 Contenimento L esplosione viene contenuta all interno di apposite custodie che non permettono la sua propagazione all esterno
9 Prevenzione Viene aumentata l affidabilità dei componenti elettrici che nel modo normale di utilizzo non possono scintillare, né raggiungere temperature superficiali pericolose
10 Segregazione Vengono separate fisicamente parti elettriche in tensione o superfici calde dalla miscela esplosiva, in modo da non permettere mai il contatto con la fonte di innesco
11 I modi di protezione normati Metodo Contenimento Prevenzione Segregazione Modo di protezione Ex d Ex e Ex i Ex p Ex m Ex o Ex q
12 Scelta dei modi di protezione Zona d installazione Dimensioni fisiche del materiale da proteggere Facilità di manutenzione ordinaria e straordinaria Affidabilità del sistema e sua flessibilità Costi di realizzazione e di manutenzione
13 APPLICAZIONI: Quadri elettrici Motori elettrici Trasformatori MT Sale controllo Ex p a sovrapressione interna Norme di riferimento: IECex EN (ex EN50016) CEI EN (ex CEI 31-2) Caratteristica principale è la mancanza di limiti dimensionali della costruzione
14 Ex m per incapsulamento APPLICAZIONI: Componentistica elettronica Condensatori Reattori Trasformatori Norme di riferimento: IECex EN (ex EN 50028) CEI EN (ex CEI 31-13) Impossibile alcun intervento manutentivo o di riparazione
15 Ex o per immersione in olio APPLICAZIONI: Trasformatori Interruttori Norme di riferimento: IEC EN CEI 31-5 Apparecchiature con organi in movimento Presenta difficoltà di manutenzione e richiede sistemi che garantiscano il costante livello dell olio
16 Ex q sotto sabbia Norme di riferimento: IEC APPLICAZIONI: Trasformatori Condensatori Dispositivi elettronici EN CEI 31-6 Rispetto all incapsulamento in resina permette la manutenzione dell apparecchiatura
17 Ex i a sicurezza intrinseca Norme di riferimento: IEC APPLICAZIONI: Strumentazione Misura Controllo Regolazione dei processi EN CEI 31-9 L impiego è limitato ai circuiti di bassissima potenza
18 Ex d a prova di esplosione APPLICAZIONI: Quadri elettrici Armature illuminanti Interruttori Unità di comando Norme di riferimento: IEC ex EN (ex EN 50018) CEI EN (ex CEI 31-1) Tutte le apparecchiature che in condizioni di esercizio ordinario possono dar luogo a scintille o sovratemperature
19 Esplosione in custodia Ex d
20 Sezione di giunto di laminazione Coperchio Vite di fissaggio Corpo Giunto di laminazione
21 Apparecchiature Ex d
22 Batteria Ex d
23 Ex e a sicurezza aumentata APPLICAZIONI: Apparecchiatura non scintillante Custodie Morsetti Norme di riferimento: IEC EN (ex EN 50019) CEI EN (ex CEI 31-7) Viene quasi sempre utilizzato in combinazione ad altri modi di protezione, dando luogo ad apparecchiature anche molto complesse
24 Apparecchiature Ex e Ex ed
25 Ex n semplificato APPLICAZIONI: Apparecchiature illuminanti Quadri elettrici Unità di comando Controllo e segnalazione Norme di riferimento: IEC EN ( ex EN 50021) CEI EN (ex CEI 31-11) In Zona 2 è una alternativa ai modi di protezione Ex d, Ex e, usati in Zona 1 Non prevede la protezione in caso di guasti
26 Ex n semplificato Apparecchiature non scintillanti Ex na Apparecchiature scintillanti Contatti protetti Ex nc Respirazione limitata Ex nr Limitazione di energia Ex nl Pressurizzazione semplificata Ex np
27 Apparecchiature Ex n
28 Differenze tra Ex d e Ex e Negli anni si è fatta una gran confusione tra i due modi di protezione, che sono quelli maggiormente usati per le normali applicazioni impiantistiche in Zona 1 Cerchiamo di fare chiarezza ed analizzare i pro e i contro dei due modi di protezione
29 Quadri Ex d Ex e Ex d Ex e
30 Operatori Ex d Ex e Ex e Ex d
31 Operatore stagno Operatori Ex d Ex e Pulsante Ex d Giunto di laminazione Contatti standard Contatti Ex d Morsetti Ex e
32 Quadro Ex de Passaggi sigillati Custodia Ex d Custodia Ex e
33 Apparecchiature illuminanti Armatura Ex d Custodia Ex d Componenti std Armatura Ex e Custodia Ex e Componenti Ex d Ex m
34 Armatura Ex d Custodia Ex d Componenti std
35 Armatura Ex e
36 Custodia Ex e Guarnizioni tenuta Corpo in policarbonato
37 Portalampada protetti Ex e Portalampada Ex e
38 Interruttore di sicurezza Interruttore Ex d
39 Reattore elettronico Ex d Reattore Ex d
40 Blocco di chiusura Blocco di chiusura Chiave
41 Conclusioni Un modo di protezione universale non esiste Ogni metodo è stato concepito per particolari applicazioni impiantistiche Qualunque metodo è valido se applicato rispettando i criteri propri di costruzione e viene mantenuto lo stato originale di sicurezza,da una accurata manutenzione Nessun sistema è infallibile
42 Impianto in tubo
43 Entrata diretta in cavo Pressacavo barriera
44 Entrata indiretta in cavo Custodia Ex d Passanti sigillati Custodia Ex e
45 Impianto in cavo
46 Errori pericolosi
47 Gazzetta dello Sport Scatola di derivazione su palina Filettatura rovinata
48 Montaggio armatura illuminante No bloccaggio Flessibile stagno
49 E le viti??? manca c è manca
50 Cassetta di derivazione Flessibile stagno Mancano bloccaggi
51 Accrocchio Presa-Spina Spina industriale Spina Ex d
52 Giunti di bloccaggio Manca il tappo Manca il tappo
53 Armatura illuminante Tubo PVC Senza bloccaggio
54 Senza bloccaggi MANCA VITI
55 ARRIVEDERCI
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