Scenari economici europei e italiani: analisi dell impatto sul settore bancario

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1 Banking Summit 213 «Le banche che si rinnovano, fare banca per la crescita» Scenari economici europei e italiani: analisi dell impatto sul settore bancario Gregorio De Felice Chief Economist Milano, 26 settembre 213

2 Agenda 1 Segnali di ripresa per l Eurozona 2 Per l Italia ancora incertezza 3 Le banche alla prova della recessione 1

3 Area euro: il peggio è alle spalle ma Negli ultimi tre mesi le indagini di clima hanno segnalato un recupero di attività economica da livelli assai depressi. Il PMI composito ha superato in estate il valore soglia di 5. La ripresa per il momento è ancora trainata dal manifatturiero e dal recupero dall export. Anche il ciclo delle scorte sembra aver svoltato. Gli indici di attività stanno migliorando anche in Spagna e Italia, trainati da una dinamica più sostenuta degli ordinativi esteri. Il peggio sembra alle spalle nell industria PMI man., ord.-scorte (+6m) -1 Prod. Ind. a/a, dx Il manifatturiero sembra aver toccato il minimo anche in Italia e Spagna 65, 6, 55, 5, 45, 4, PMI manif. Indici di attività 65, 6, 55, 5, 45, 4, 35, 35, ago 9 ago 1 ago 11 ago 12 ago 13 AE Fra Ger Ita Spa Fonte: Markit, Eurostat e elaborazioni Intesa Sanpaolo 2

4 la crescita rimarrà fiacca anche nel 214 La ripresa rimane però fragile e soggetta a rischi verso il basso. Dopo un 2 trimestre più forte delle attese, è probabile che il PIL dell area euro rimanga fermo nei mesi estivi. Produzione e ordini industriali in calo a luglio. La ripresa dovrebbe consolidarsi nel 214. La crescita del PIL (1,1%) rimarrà inferiore al trend (1,3%), penalizzata dal processo di aggiustamento degli squilibri interni in molti paesi membri, dal peso della politica fiscale e da condizioni finanziarie restrittive nella periferia I dati di produzione industriale suggeriscono rischi sul 213 T2 Pil, t/t, dx Prod. Ind., t/t I Paesi periferici continueranno a crescere al di sotto della media AE anche nel 215 Diff. di crescita con la media AE 3,5 2,,5-1, -2,5-4, -5,5-7, Sp It Pt Ol Irl Gr Bg Fr Au Ge Fonte: Eurostat e elaborazioni Intesa Sanpaolo 3

5 Il quadro delle previsioni dell area euro PIL (prezzi costanti, a/a) t/t Consumi privati Investimenti fissi Consumi pubblici Esportazioni Importazioni Var. scorte (contrib., % PIL) Partite correnti (% PIL) Deficit pubblico (% PIL) Debito pubblico (% PIL) Prezzi al consumo (a/a) Produzione industriale Disoccupazione (%) Euribor 3 mesi Fonte: Intesa Sanpaolo 4

6 BCE: tassi bassi ma recessione e deleveraging sganciano il credito dalla liquidità La BCE «si aspetta che i tassi di riferimento rimangano al livello corrente o a livelli inferiori per un esteso periodo di tempo». Non specifica le condizioni per un cambio di policy. Eurozona: andamento degli aggregati monetari e del credito durante la crisi (marzo 21 = 1) M1 M3 Credit to EA residents Credit to government lug-7 feb-8 set-8 apr-9 nov-9 giu-1 gen-11 ago-11 mar-12 ott-12 mag-13 Fonte: elaborazioni su dati BCE 5

7 I tassi a lungo termine europei restano legati a quelli USA Correlazione fra tassi swap euro e dollaro (finestra mobile di 12 variazioni settimanali) Tassi IRS a 1 anni su euro e dollaro nel 213: un po di divergenza, ma nessuno sganciamento 1,,8,6,4,2, -,2 -,4 -,6 -,8 3,5 3 2,5 2 1,5 EUR USD -1, /1 11/2 11/3 11/4 11/5 11/6 11/7 11/8 11/9 La linea rossa indica la media Fonte: elaborazioni su dati Thomson Reuters - Datastream Medie settimanali dei tassi. Fonte: Thomson Reuters - Datastream 6

8 Agenda 1 Segnali di ripresa per l Eurozona 2 Per l Italia ancora incertezza 3 Le banche alla prova della recessione 7

9 Anche in Italia l uscita dalla recessione è vicina I segnali di rimbalzo ciclico già presenti in primavera si sono rafforzati nei mesi estivi: le indagini segnalano che l attività economica non si deteriorerà ulteriormente. Nel secondo trimestre, la contrazione del PIL è risultata meno pronunciata che a inizio anno (-,3% da -,6% t/t): è probabile un ulteriore miglioramento nei mesi estivi. Per ora è una stabilizzazione dell attività, più che vera ripresa Gli indicatori anticipatori segnalano una svolta nel ciclo IESI +1t 8 Componente ciclica PIL 7 m-6 m-7 m-8 m-9 m-1 m-11 m-12 m Permane, ma si riduce, la divergenza tra domanda interna e estera Export netto (contrib. al PIL) a/a Domanda domestica (finale) a/a Nota: IESI= Istat Economic Sentiment Indicator; la componente ciclica del PIL (asse di destra) è ottenuta attraverso un filtro Hodrick- Prescott. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat 8

10 con alcuni «caveat» La ripresa arriverà con un ritardo di 1-2 trimestri e con minore intensità rispetto ai maggiori partner europei (Germania e Francia). Il recupero è più evidente per gli indici di fiducia che non per i dati reali. Il miglioramento del clima di fiducia di famiglie e imprese è trainato più dalle aspettative che non dai giudizi sul clima corrente - e più dalla valutazione sul clima economico nazionale che non dal giudizio sulla situazione personale degli intervistati. In ripresa fiducia delle imprese e dei consumatori ago 7 ago 8 ago 9 ago 1 ago 11 ago 12 ago 13 Fiducia delle imprese Fonte: Istat e elaborazioni Intesa Sanpaolo Fiducia dei consumatori Segnali di stabilizzazione per i consumi 85 s-6 s-7 s-8 s-9 s-1 s-11 s-12 s-13 Fiducia consumatori, media 3m Spesa per consumi t/t, dx

11 I segnali non sono univoci La produzione industriale è calata a sorpresa di oltre un punto percentuale a luglio dopo due mesi di sia pur lieve incremento, tornando sui minimi del 29. E un campanello d allarme, che indica come sia probabilmente ancora prematuro parlare di ripresa dell attività nell industria. A maggior ragione ciò vale per i servizi, che appaiono ancora più lontani dall uscita dalla recessione. Nell industria, il calo della produzione di luglio dovrebbe essere temporaneo g-5 g-6 g-7 g-8 g-9 g-1 g-11 g-12 g-13 g-14 PMI scorte-ord. +4m (sx inv.) Prod. ind. a/a, dx Più indietro rimane il settore dei servizi PMI servizi 35 PMI manif. 3 a-8 a-9 a-1 a-11 a-12 a-13 Fonte: Markit, Istat ed elaborazioni Intesa Sanpaolo 1

12 Il recupero sarà ancora trainato dall export Sia i giudizi delle imprese sull andamento degli ordini dall estero, che le indicazioni sulla domanda mondiale appaiono coerenti con una accelerazione dell export italiano nei prossimi mesi. Il miglioramento della bilancia commerciale è stato causato finora soprattutto dal crollo dell import: tra fine 213 e inizio 214 dovrebbe invece registrarsi un maggior contributo positivo delle esportazioni. Sia le valutazioni delle imprese sugli ordini dall estero che l andamento della domanda mondiale sono coerenti con una accelerazione dell export Esportazioni, prezzi correnti a/a % (sx) d-6 d-7 d-8 d-9 d-1 d-11 d d-13 Ordini dall'estero (indagine imprese) Export Italia a/a (sx) Fonte: Istat, Markit ed elaborazioni Intesa Sanpaolo Indice PMI globale (ponderato per pesi export IT) + 3m 11

13 Lo scenario di base in cifre Prevediamo un ritorno alla crescita t/t nell ultimo trimestre dell anno, seguito da un consolidamento della ripresa, su ritmi modesti, nel PIL (prezzi 25, a/a) var.ne % t/t Consumi delle famiglie Consumi collettivi Investimenti fissi Importazioni Esportazioni Contributo alla crescita: Commercio estero Domanda finale interna Prezzi al consumo (a/a) Disoccupazione (%) Reddito disponibile reale Tasso di risparmio Partite correnti (% PIL) Variazioni percentuali rispetto al periodo precedente, ove non diversamente specificato. Nota: le previsioni non incorporano il rialzo dell 1% dell aliquota ordinaria IVA dal 1 ottobre. Fonte: Intesa Sanpaolo 12

14 Agenda 1 Segnali di ripresa per l Eurozona 2 Per l Italia ancora incertezza 3 Le banche alla prova della recessione 13

15 Economia reale lontana dai livelli pre-crisi Le componenti del PIL, il reddito disponibile e i prestiti bancari ( 1 semestre semestre 28 su dati a prezzi costanti, percento) PIL -8,5 Produzione industriale -23,3 Investimenti -25,6 Reddito disponibile (*) -1,2 Consumi -7, Esportazioni -4,9 Prestiti bancari alle famiglie (**) 9,3 Prestiti bancari alle imprese -4, Note: (*) Stima Intesa Sanpaolo su 2 trimestre; (**) Famiglie consumatrici Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat e Banca d Italia 14

16 Sofferenze in aumento per effetto della crisi Lo stock di sofferenze lorde ha raggiunto 14 miliardi e il 7,2% dei prestiti a luglio. La crescita delle sofferenze ha accelerato a oltre il 2% da marzo in poi (+22,3% a/a in luglio). Rapporto Sofferenze / Prestiti (%) mld mld Discontinuità statistica lug8 lug9 lug1 lug11 lug12 lug13 Fonte: Banca d Italia, elaborazioni Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo 15

17 Esposizioni deteriorate salite al 14,1% dei prestiti I prestiti deteriorati ammontavano a 248 miliardi a marzo 213. Le partite incagliate crescevano del 31% a/a. Finanziamenti deteriorati, importo in miliardi di euro Sofferenze Partite incagliate Esposizioni scadute / sconfinanti Esposizioni ristrutturate dic8 mar9 giu9 set9 dic9 mar1 giu1 set1 dic1 mar11 giu11 set11 dic11 mar12 giu12 set12 dic12 mar13 Fonte: Banca d Italia 16

18 Prestiti in calo in tutti i settori produttivi Prestiti bancari al settore produttivo (variazione % a/a) 1% 8% 6% 4% 2% Manifatturiero Costruzioni Attività immobiliari Commercio Totale settori % -2% -4% -6% -8% -1% giu11 lug11 ago11 set11 ott11 nov11 dic11 gen12 feb12 mar12 apr12 mag12 giu12 lug12 ago12 set12 ott12 nov12 dic12 gen13 feb13 mar13 apr13 mag13 giu13 lug13 Fonte: Banca d Italia, elaborazioni Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo 17

19 Il gap coi tassi tedeschi è attorno a 1,5 punti percentuali Per i prestiti di importo contenuto a tasso variabile, il differenziale con i tassi tedeschi, negativo fino a giugno 211, è salito all 1,5% nel 2 semestre 212 (dall 1,3% del 1 semestre), mantenendosi poi sostanzialmente invariato. 7 Tassi sui prestiti fino a 1 milione a tasso variabile (*) alle società non finanziarie (%) Spagna Italia Germania Francia 1 lug9 gen1 lug1 gen11 lug11 gen12 lug12 gen13 lug13 (*) Tasso variabile e con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno. Fonte: BCE 18

20 Raccolta da clientela sostenuta dai depositi Raccolta da clientela delle banche italiane (var. % a/a) (*) Raccolta da clientela (*) Depositi (al netto depositi di controparti centrali) Obbligazioni (al netto titoli acquistati da IFM italiane) -15 lug9 lug1 lug11 lug12 lug13 Nota: (*) al netto di depositi con controparti centrali e obbligazioni acquistate da IFM italiane. Il totale dei depositi e la raccolta escludono le passività in contropartita dei prestiti ceduti e non cancellati. Fonte: Banca d Italia ed elaborazioni Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo 19

21 Prosegue la distensione del costo della raccolta Tassi sulla raccolta bancaria consistenze (%) 4 Medio raccolta Depositi Obbligazioni lug9 gen1 lug1 gen11 lug11 gen12 lug12 gen13 lug13 Fonte: Banca d Italia ed elaborazioni Intesa Sanpaolo 2

22 Forbice in calo e costo del cattivo credito in aumento erodono il margine operativo dell attività creditizia Stima margini dell attività bancaria a confronto con la situazione pre-crisi (pb, dati sistema bancario) vs Forbice Rettifiche su crediti Costi operativi Margine al lordo di costo del capitale e imposte -211 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Banca d Italia, Prometeia, dati societari 21

23 L efficienza delle banche è in deciso miglioramento Nel 212, i costi operativi del sistema bancario italiano si sono ridotti di oltre il 4%, del doppio per i maggiori gruppi. Il cost /income medio dei primi cinque gruppi bancari è calato in misura significativa. Il calo è proseguito nel 1 semestre Cost / income dei primi 5 gruppi bancari italiani (%) 6, 59,2 58, 57, semestre 213 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati societari 22

24 Negli ultimi anni, le banche hanno accelerato lo snellimento delle strutture Evoluzione del numero di dipendenti di sistema, perimetro banche italiane (migliaia, media annua) K Dipendenti dei primi 5 gruppi bancari italiani (migliaia, fine periodo) K semestre 213 Fonte: Banca d Italia Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati societari. 23

25 Il grado di patrimonializzazione si è rafforzato notevolmente Negli ultimi due anni il core Tier 1 ratio dei principali gruppi bancari italiani è aumentato di quasi 3 punti percentuali, sfiorando in media l 11%. Core Tier 1 ratio (%), primi 5 gruppi bancari italiani 12 1, ,8 8,9 +2,9pp Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati societari 24

26 Conclusioni Il quadro economico per l Eurozona sta evidenziando i primi segni di miglioramento. Per almeno altri diciotto mesi, la BCE manterrà i tassi di politica monetaria su valori prossimi allo zero. La stagione dei tassi medio-lunghi su livelli eccezionalmente bassi sta però terminando. Gli USA hanno già registrato rialzi significativi: la tendenza è destinata ad estendersi ai mercati europei. Qualche timido segnale positivo inizia ad emergere anche per l economia italiana. La dinamica del credito continua tuttavia a risentire dell accresciuto rischio e della forte recessione, che ha sottratto oltre un quinto alla produzione industriale. Il deterioramento della qualità del credito appesantisce i conti del sistema bancario: a questa tendenza le banche stanno reagendo con politiche di snellimento delle strutture e riduzione dei costi operativi. E essenziale che i segnali di stabilizzazione del ciclo si rafforzino e che nel 214 il PIL italiano possa finalmente rivedere il segno positivo: le conseguenze della mancata ripresa potrebbero risultare addirittura più gravi di quelle di un nuovo allargamento dello spread sui titoli di Stato. 25

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