Operazione verità sulle tariffe elettriche

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1 Coordinato da Valeria Lai agenzia adiconsum anno XVII - n luglio 2005 Stampato in proprio in luglio 2005 In questo numero: Speciale Operazione verità sulle tariffe elettriche Convegno - Roma, 13 luglio 2005 Prezzi e tariffe - Operazione verità sulle tariffe elettriche. Convegno del 13 luglio Il report -Le proposte di Adiconsum Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma

2 PREZZI E TARIFFE Operazione verità sulle tariffe elettriche Convegno - Roma, 13 luglio Il report, le proposte di Adiconsum. A Il report Per abbattere le tariffe elettriche c è un unica strada: eliminare gli oneri impropri! diconsum, avvalendosi di uno studio svolto da un qualificato Istituto di Ricerca (REF-ricerca e consulenza per l economia e la finanza) ha evidenziato e quantificato tutti gli oneri impropri che gravano sulle bollette elettriche. Oneri denunciati da più parti, ma dei quali sinora non si aveva una chiara idea quantitativa. La ricerca evidenzia che si tratta di importi rilevanti: circa 4 miliardi di euro all anno che gravano sul sistema elettrico. Rapportati ai consumi medi degli utenti vincolati, si potrebbero ridurre le bollette elettriche di circa il 15%, pari a circa 60 euro all anno in media per famiglia. Adiconsum propone che le Associazioni rappresentative di tutti i clienti vincolati (consumatori, artigiani, agricoltori, commercianti, ecc.) chiedano al Governo ed al Parlamento lo smantellamento graduale di questo retaggio di rendite, sussidi, clientele. In particolare: 1. Eliminare la rendita di posizione di Enel relativa alla cessione all Acquirente Unico dei contratti import di lungo periodo, che grava sui costi di acquisto dell energia per circa 250 milioni di euro all anno. 2. Eliminare le agevolazioni relative all energia prodotta dalle c.d. fonti assimilate, limitandole solo a quelle fonti effettivamente rinnovabili e sospendere la cessione dell energia prodotta dagli impianti CIP6 a prezzi inferiori a quelli di mercato. 3. Distribuire in modo equo le importazioni di energia a basso costo, riconoscendo alle famiglie ed alle piccole imprese il 50%, rispetto all attuale 25%. 4. Modificare la legge sull interrompibilità, che sussidia in modo ingiustificato i settori energivori (siderurgia, alluminio, ecc.). 5. Limitare i Certificati Verdi alla sola energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, escludendo rifiuti e cogenerazione. 6. Abolire la legge che ha introdotto l ICI sulle centrali elettriche e quella che ha caricato sulle bollette 100 milioni di euro per finanziare la riduzione dell IRPEF. Adiconsum sollecita nuove regole che permettano una maggiore concorrenza nel settore e sottolinea l esigenza di rafforzare il ruolo dell Autorità per l energia e dell Acquirente Unico, anche dopo il 2007, a garanzia e tutela delle famiglie e delle piccole imprese. Nel prossimo autunno Adiconsum realizzerà un analoga iniziativa sulla bolletta del gas, nella quale si annidano rendite rilevanti e ingiustificate, che costa alle famiglie italiane circa 1000 euro all anno. Test noi consumatori 2

3 Le proposte di Adiconsum Diagnosi e cura delle tariffe elettriche più alte d Europa. L a bolletta energetica pagata dalle famiglie italiane, tra elettricità e gas per il riscaldamento, raggiunge e spesso supera i euro all anno: pari a circa una mensilità del reddito di una famiglia operaia e a due mensilità per un pensionato. Si tratta di importi considerevoli che non possono non preoccupare una Associazione di consumatori come Adiconsum. Ecco la ragione del nostro impegno in questo campo: oggi parliamo delle bollette elettriche, tra qualche mese affronteremo anche quelle del gas. A cinque anni dall inizio della liberalizzazione, la bolletta elettrica per le famiglie e per le piccole imprese resta la più alta d Europa. La recente impennata del prezzo del petrolio, e le prospettive di ulteriori aumenti in futuro, sono lì a ricordarcelo. Con la partenza della borsa elettrica e la previsione della completa apertura del mercato alle famiglie, prevista per il luglio 2007, la liberalizzazione elettrica può dirsi avviata verso il suo assetto definitivo. Ma si tratta pur sempre di una liberalizzazione incompleta. Ad oggi, l analisi dei conti economici delle imprese elettriche dimostra come i miglioramenti di efficienza realizzati con il processo di liberalizzazione si siano trasformati in maggiori profitti per le imprese e tardino ad essere trasferiti ai consumatori finali. Anche dopo il luglio 2007, è impensabile che le famiglie e le piccole imprese possano acquistare l elettricità scegliendo fra offerte effettivamente concorrenti fra loro. La struttura oligopolistica della produzione, il peso di Enel, gli intrecci azionari e le intese fra i vari operatori elettrici, saranno sempre determinanti nella fissazione del prezzo dell energia elettrica. Per questi motivi sono decisive regole a salvaguardia della concorrenza ed è importante rafforzare il ruolo dell Autorità per l energia nella definizione di tariffe di riferimento, a tutela dei piccoli clienti. La causa principale degli alti costi della bolletta elettrica risiede quindi nella scarsa concorrenza nel settore, dovuta all incombenza dell operatore dominante Enel, nella insufficiente offerta di energia elettrica rispetto alla domanda, nella scarsa efficienza di molti impianti di produzione e nell elevato utilizzo di petrolio e gas, più costosi rispetto ad altre fonti. Tutto ciò contribuisce a mantenere elevato il prezzo dell energia elettrica, e comunque superiore a quello medio europeo. Si tratta di elementi ben noti, la cui soluzione richiede investimenti elevati e interventi strutturali, con risultati tangibili solo nel medio-lungo periodo. Interventi che tuttavia anche in questa sede sollecitiamo. Ciò che è meno noto, si legge nel Rapporto REF, è quell insieme di costi ulteriori che concorrono a mantenere alto il prezzo dell energia e che vanno di fatto a sostenere rendite di posizione, a favorire determinate categorie di utenza, a incentivare lo sviluppo del mercato libero, a danno di quello vincolato, e, da ultimo, a coprire i costi della riduzione dell IRPEF. Infatti, come ha esaurientemente documentato la relazione della Dott.ssa Saraceno, a partire dal 2001 ad oggi, a fronte di costi di trasporto e di distribuzione in diminuzione (in virtù delle deliberazioni dell Autorità) si registrano costi della generazione in aumento e oneri impropri più che triplicati. Pur consapevoli dell importanza degli elementi strutturali che determinano l alto costo dell energia elettrica in Italia (scarsa concorrenza, offerta insufficiente, impianti di produzione poco efficienti, ecc.), questa ricerca ha volutamente fatto emergere tutti quei costi impropri che non hanno una logica giustificazione e che gravano sul prezzo dell energia pagato dai piccoli consumatori per circa il 15%. Test noi consumatori 3

4 Al Ministero delle Attività Produttive ed al Governo nel suo insieme, all Autorità dell energia, al GRTN ed All acquirente Unico per le loro competenze, Adiconsum chiede di intervenire subito con decisioni amministrative o con provvedimenti di legge per eliminare tutti i costi impropri che gravano sulle bollette elettriche. Secondo quanto emerge dal Rapporto di REF, essi incidono sulla spesa media annua delle famiglie.da un minimo di 12 euro ad un massimo di 100 (in media 56) a seconda dei consumi. Se consideriamo inoltre che la maggior parte di questi costi gravano anche sull energia consumata dal mercato libero, abbiamo che a livello di sistema il costo complessivo di queste componenti tariffarie aggiuntive è di circa 4 miliardi di euro all anno. La presentazione della Dott.ssa Saraceno ha chiaramente documentato la natura e l incidenza di ciascuna di tali componenti tariffarie improprie. Il Rapporto REF ci ricorda, che i benefici della liberalizzazione si otterranno in pieno solamente quando la competizione a monte porterà ad una riduzione dei prezzi all ingrosso e quindi ad una riduzione dei costi di acquisto dell Acquirente Unico. Tuttavia nella presente fase di recessione, in cui molte famiglie fanno fatica a ad arrivare alla fine del mese, è evidente che l eliminazione degli oneri impropri sulle tariffe porterebbe a benefici immediati per le famiglie e le piccole imprese e contribuirebbe al rilancio dei consumi. Ecco in dettaglio le proposte di Adiconsum: 1. Eliminare la rendita di posizione di Enel relativa alla cessione all Acquirente Unico dei contratti di import di lungo periodo, che grava sui costi di acquisto dell energia per circa 250 milioni di euro all anno. 2. Rivedere i criteri di incentivazione alle fonti rinnovabili: a) CIP6. È assurdo che oltre a sostenere il costo della produzione elettrica da fonti rinnovabili, si continui a finanziare in tariffa anche gli impianti c.d. assimilabili (che rappresentano circa il 76% degli incentivi CIP6). Questi impianti, per la loro natura e redditività, non hanno alcuna necessità di essere incentivati. Anche se si tratta di materia complessa, chiediamo a tutte le Istituzioni competenti a individuare una via di uscita che ponga fine a questa palese ingiustizia. b) Sospendere la cessione dell energia prodotta dagli impianti CIP6 a prezzi inferiori a quelli di mercato. Questa scelta avvantaggia i consumatori che acquistano energia sul mercato libero a scapito delle famiglie e delle piccole imprese. c) Limitare la concessione del Certificati Verdi alla sola energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. L energia prodotta utilizzando i rifiuti e quella derivante dalla cogenerazione per teleriscaldamento non può essere considerata rinnovabile. Allargando i CV anche a fonti non propriamente rinnovabili porta il nuovo meccanismo a ripetere le distorsioni del CIP6. d) Intervenire per contenere l aumento del prezzo dei certificati verdi, che per effetto delle distorsioni collegate al CIP6, hanno visto aumentare il loro prezzo del 15% in due anni. 3. Distribuire in modo equo le importazioni di energia a basso costo (nucleare) fra mercato libero e mercato vincolato. Occorre rivedere la distribuzione delle quote, assegnando all Acquirente Unico la parte spettante in proporzione ai consumi del mercato vincolato, così come dispone la legge. 4. Modificare la legge del dicembre 2003 sul costo d interrompibilità. Questa legge ha ingiustificatamente ampliato il costo di un servizio per la sicurezza del sistema, per diventare un modo per garantire energia a basso costo a settori con elevati consumi (essenzialmente i settori siderurgico e alluminio). 5. Rivedere radicalmente i criteri di copertura dei costi di transizione (i c.d. stranded cost), i quali di fatto sono serviti per Test noi consumatori 4

5 rimpinguire gli extra profitti dei produttori (per il 60% ne ha beneficiato Enel), come chiaramente risulta dai bilanci aziendali 6. Abolire le recenti disposizioni di legge, che hanno sottratto alla SOGIN 100 milioni di euro (destinati a coprire le integrazioni alle comunità locali che ospitano le scorie nucleari) per finanziare la riduzione dell IRPEF, e quella che ha introdotto l ICI sulle centrali elettriche. Questi ulteriori costi rischiano di essere trasferiti sulle tariffe. 7. Responsabilizzare il GRTN, (anche in vista della sua privatizzazione) rispetto ai costi per il mantenimento degli standard di sicurezza. La ricerca evidenzia che molte delle voci che costituiscono la tariffa finale pagata in bolletta dalle famiglie e dalle piccole imprese vanno a coprire non i costi di produzione e fornitura dell energia elettrica, ma altri oneri, che sono causati da operazioni più o meno esplicite di redistribuzione tra i vari attori del mercato elettrico, a garantire buoni dividendi al Tesoro, principale azionista di Enel, ed a determinare un costo dell energia destinata al mercato vincolato più elevato di quella per il mercato libero. Adiconsum ritiene che occorra eliminare le distorsioni incluse nei servizi di dispacciamento e negli oneri generali di sistema e che l Acquirente Unico abbia un accesso più equo alle fonti meno costose, poiché ciò può contribuire a ridurre significativamente i prezzi dell energia elettrica per il consumatore domestico e per le piccole imprese. Ovviamente si tratta di mettere in discussione diritti acquisiti (CIP6), di non prorogare i benefici a favore di categorie particolari, di impedire incursioni esplicite ed implicite sulla bolletta elettrica a fini di copertura del deficit pubblico. Adiconsum invita le altre Associazioni dei Consumatori, le organizzazioni sindacali, le Associazioni degli artigiani, dei commercianti e degli agricoltori ad impegnarsi ed a collaborare per il raggiungimento di questi obiettivi. Sappiamo che non sarà facile, sia per la presenza di forti interessi delle categorie protette, sia per lo stato di sofferenza dei conti pubblici, che induce lo Stato a rastrellare risorse con nuove tasse e gabelle anche dai servizi pubblici essenziali. L obiettivo di controllare l inflazione e di contenere i prezzi non può dar luogo a contorte misure che riecheggiano provvedimenti di finanza creativa. Ci riferiamo al recente decreto che ha permesso di mantenere invariate le tariffe elettriche in questo trimestre. Lo spostamento in avanti di un anno del debito, non lo cancella, ma lo aumenta degli interessi. La politica del rinvio non è una buona politica. Ci riferiamo inoltre alle discussioni in corso per la cartolarizzazione degli stranded cost e del CIP6. Adiconsum è nettamente contraria a far gravare sulle prossime generazioni i costi ed i danni di una liberalizzazione incompiuta o mancata. Come è documentato nella ricerca questi costi, retaggio di un mercato protetto, producono ingiustificati profitti a talune imprese: più che rinviarli nel tempo, occorre intervenire drasticamente su di essi per annullarli, o quantomeno ridurli. Dobbiamo superare con i necessari investimenti l arretramento tecnologico dei nostri impianti produttivi, dotarci di una struttura di mercato meno concentrata e più trasparente per indurre nuovi investitori ad entrare nel nostro mercato e renderlo più concorrenziale. Solo da questa strategia possiamo attenderci benefici strutturali sui prezzi, poiché solo un mercato con regole stabili e trasparenti per renderlo più fluido e concorrenziale. Oggi abbiamo centrato l attenzione sulle tariffe elettriche. Nel prossimo autunno ci proponiamo di analizzare anche quelle del gas metano, che sono assai rilevanti per i bilanci delle famiglie, e sulle quali si concentrano rendite e distorsioni anche più rilevanti che nel settore elettrico. La ricerca e il resto della documentazione sono consultabili sul sito Test noi consumatori 5

6 un click e sei in adiconsum online per te tutte le notizie ed i servizi dell associazione news e attualità dei consumi comunicati stampa eventi (forum, seminari, convegni, corsi) dossier e studi specifici facsimile di reclami, ricorsi, richieste di risarcimento tutte le pubblicazioni (Test noi consumatori, Guide del consumatore, Adibank, CD Rom ecc.) iscrizione e consulenza online Partecipa anche tu alla nostra attività di difesa del consumatore: sei il benvenuto tra noi ADICONSUM, DALLA PARTE DEL CONSUMATORE. Direttore: Paolo Landi Direttore responsabile: Francesco Guzzardi Comitato di redazione: Angelo Motta, Fabio Picciolini Amministrazione: Adiconsum, via Lancisi 25, Roma Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma ADESIONI E ABBONAMENTI Adesione individuale: 31,00 ( 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al settimanale Adiconsum News + mensili Adifinanza, a cura del settore credito e risparmio, Consumi & diritti, a cura del Centro giuridico Adiconsum e Attorno al piatto, a cura del settore sicurezza degli alimenti e nutrizione: 25,00 ( 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al bimestrale La guida del consumatore : 25,00 ( 12,00 per gli iscritti Cisl) Adesione + Abbonamento a La guida del consumatore : 43,00 ( 27,00 per gli iscritti Cisl) I versamenti possono essere effettuati su c.c.p intestato ad Adiconsum Test noi consumatori 6

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