L espulsione di una Scuola a Monteverde per consentire la demolizione dell edificio per costruire nuovi appartamenti.

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1 L espulsione di una Scuola a Monteverde per consentire la demolizione dell edificio per costruire nuovi appartamenti. Premessa La scuola Arcobaleno ( si trova dal 1994 nel quartiere Monteverde, a Roma in Via Innocenzo X n. 4, in una struttura in affitto che ospita circa 300 bambini dai 2 ai 14 anni. La scuola è privata, gestita da una cooperativa, ed è di ispirazione Steineriana. Il 15 Aprile 2011 i genitori dei bambini iscritti alla Scuola Arcobaleno sono stati convocati per una riunione nella quale gli è stato comunicato che il proprietario dell edificio aveva ceduto la struttura e che i nuovi proprietari avevano intenzione di non rinnovare alla scuola il contratto in scadenza. Volontà della nuova proprietà è, infatti, di realizzare al posto della scuola nuovi appartamenti, progetto per il quale aveva già ottenuto il cambio di destinazione d uso dell edificio e il permesso di costruire appartamenti dal Comune di Roma. Nella riunione del 15 aprile ai genitori è stato comunicato che l amministrazione della Scuola aveva accettato la proposta di lasciare la struttura con la fine dell anno scolastico e di abbandonare il quartiere Monteverde. Pochi giorni dopo nel quartiere sono comparsi depliant di un progetto residenziale denominato Verde Pamphili, un complesso edilizio di nuova costruzione a Monteverde e dal sito internet, oltre a identificare l area con l attuale sede della Scuola Arcobaleno, si può leggere che L intervento prevede circa 18 mesi di lavorazione, con un inizio stimato entro il primo semestre del 2011.

2 Dalle immagini l edificio risulta di 7 piani, costruito su tre fronti per almeno appartamenti dal carattere del tutto anonimo. Immagine del progetto presa dal sito Confrontando l immagine del progetto ripresa dal sito con la situazione esistente si comprende come sia prevista la completa demolizione di tutti gli edifici presenti.

3 Domanda: è possibile realizzare un operazione immobiliare di questo tipo a Monteverde? La procedura prevista per un edificio di questo genere prevede che sia il Comune a decidere se un cambio di destinazione d uso e poi un intervento di demolizione e ricostruzione siano coerenti con la normativa di piano regolatore e comunque compatibili con i caratteri del quartiere. Ma cosa prevede il piano regolatore? Le tavole del Piano regolatore generale vigente, prese dal sito del Comune, individuano il tessuto in cui è inserito l edificio, all interno della Città Storica, come T5 Tessuti di espansione ottonovecentesca a lottizzazione edilizia puntiforme, comune a molte altre aree di Monteverde vecchio. La definizione all articolo 30 delle Norme Tecniche di attuazione del PRG di Roma è la seguente Sono Tessuti di espansione otto-novecentesca a lottizzazione edilizia puntiforme i tessuti di edifici isolati nel lotto formatisi, dentro e fuori la cinta muraria, su aree non urbanizzate, sulla base di impianti urbani pianificati in genere nei Piani regolatori del 1883 e 1909, ma anche esternamente ad essi per aggregazione di singoli lotti o per progetti unitari, alcuni dei quali ispirati ai principi della città giardino. Tra le trasformazioni possibili negli ambiti T5 è ricompresa anche la demolizione e ricostruzione (categoria DR2), come definita dall articolo 25 comma 4: DR2: Demolizione e ricostruzione, anche con aumento di SUL (superficie utile lorda), ma senza aumento di Vft (volume fuori terra), finalizzata al miglioramento della qualità architettonica, anche in rapporto al contesto, e/o all adeguamento funzionale di edifici ricadenti nei Tessuti T4, T5, T6, T7, T8, T9; Sempre l articolo 30 individua gli obiettivi delle trasformazioni consentite: Gli interventi ammessi devono tendere, oltre agli obiettivi generali di cui all art. 24, comma 2, alla conservazione dei caratteri peculiari e agli obiettivi specifici dei diversi Tessuti, come descritti nella parte III dell elaborato G2. Guida per la qualità degli interventi Gli obiettivi generali (descritti all articolo 24, comma 2) sono:

4 All interno della Città storica, gli interventi edilizi e urbanistici, nonché le iniziative di promozione sociale ed economica, sono finalizzati alla conservazione e valorizzazione delle qualità esistenti, nel rispetto delle peculiarità di ciascuna delle componenti insediative a) la conservazione dei tessuti edilizi esistenti e degli specifici e stratificati caratteri storicomorfologici, anche attraverso l eliminazione delle superfetazioni; e) il restauro dei complessi e degli edifici speciali con la conferma, la riscoperta e la valorizzazione del loro ruolo storico-morfologico, funzionale e simbolico nella struttura urbana;. Per quanto riguarda invece la parte III del elaborato G2 Guida per la qualità degli interventi, si può leggere come obiettivi specifici per i Tessuti di espansione otto-novecentesca a lottizzazione edilizia puntiforme T5 (pag. 68): Gli interventi dovranno tendere, oltre agli obiettivi generali di cui all'art. 20 comma 2, ai seguenti obiettivi specifici: a) la conservazione dei caratteri peculiari del tessuto; b) la valorizzazione e riqualificazione delle sistemazioni delle aree di pertinenza attraverso la conservazione a verde degli spazi privati, delle recinzioni e delle partizioni di confine dei lotti o, nel caso di originari progetti unitari, del disegno degli spazi aperti di pertinenza dell'isolato; c) la ristrutturazione o sostituzione degli edifici con tipologia edilizia incongrua col tessuto, caratterizzati da un'altezza eccessiva o da una disposizione planimetrica in contrasto con le regole di impianto urbano e con i passaggi pedonali originari, attraverso una diversa e più adeguata configurazione planovolumetrica; d) la ricollocazione e riconfigurazione morfologica dei corpi di fabbrica accessori che non costituiscano parte organica dell'impianto originario e che hanno occupato gli spazi aperti interni, attraverso demolizione e ricostruzione secondo criteri organici e compatibili con i caratteri tipomorfologici e architettonici e sistemazione dell'area di sedime preesistente secondo i criteri definiti nel precedente punto b. E inoltre significativo sottolineare come l edificio di Via Innocenzo X n. 4 è identificato tra gli elaborati del Piano regolatore (Carta per la qualità, elaborato G1b) tra gli edifici con tipologia edilizia speciale, ad impianto seriale, come Scuola.

5 La normativa in vigore per questi edifici è definita dall articolo 16 delle N.T.A. del Piano: Art.16. Carta per la qualità 1. Nell elaborato G1. Carta per la qualità sono individuati gli elementi che presentano particolare valore urbanistico, architettonico, archeologico e monumentale, culturale, da conservare e valorizzare. Tali elementi sono così articolati: a) morfologie degli impianti urbani; b) elementi degli spazi aperti; c) edifici con tipologia edilizia speciale;. Al comma 3 si specifica come La disciplina degli elementi è quella delle componenti di PRG nelle quali tali elementi ricadono, nel rispetto di quanto previsto nella Parte seconda e nella Parte terza dell elaborato G2. Guida per la qualità degli interventi. Salvo specificare al comma 4. come In particolare, con riferimento alla classificazione di cui al comma 1, dovranno essere osservate le seguenti categorie d intervento: - elementi di cui alla lett. c): categorie d intervento ammesse dalle norme di tessuto per gli edifici di interesse storicoarchitettonico, salvo interventi di carattere più trasformativo su parti degli edifici espressamente consentiti dall Elaborato G2. Guida per la qualità degli interventi ; Proprio le caratteristiche del tessuto e dell edificio impongono una particolare attenzione rispetto alle prescrizioni di tutela. In particolare occorre leggere con attenzione l articolo 24 delle N.T.A. che specifica le modalità di intervento nella città storica. Laddove si specifica che per le trasformazioni, oltre alla normativa specifica per i diversi tessuti, occorre una Verifica preventiva dell interesse storico-architettonico che in particolare riguarda proprio la demolizione e ricostruzione perché gli interventi sono ammessi previa verifica, da parte del Comune, dell interesse storico-architettonico degli edifici esistenti, da effettuare in base alle disposizioni di cui agli articoli 25, comma 5, e 36, comma 5, e ai criteri appositamente definiti nella Guida per la qualità degli interventi.

6 Il comma 7 dell articolo 24 inoltre specifica: 9. Nel caso di interventi diretti, la verifica deve concludersi prima della richiesta del titolo abilitativo, e può avvenire secondo i seguenti procedimenti: a) di iniziativa pubblica, mediante la pre-individuazione d ufficio, in sede di aggiornamento della Carta per la qualità, anche per ambiti e per fasi successive, degli edifici su cui sono ammessi o preclusi gli interventi di cui al comma 5, lett. d); b) di iniziativa pubblica, mediante Programma integrato, nelle forme di cui all art. 14, ad esito di sollecitazione, valutazione e approvazione, da parte del Comune, delle proposte o istanze private d intervento; c) di iniziativa privata, mediante istanza dei proprietari interessati, corredata da apposita relazione tecnico-scientifica rivolta all Ufficio competente, che acquisisce il parere del Comitato per la qualità urbana e edilizia, secondo le modalità di cui al comma 12. Dunque ci deve essere una relazione tecnico-scientifica e un parere del Comitato per la qualità urbana e edilizia. A questo comitato, chiamato COQUE, è stato richiesto di sapere se il parere è Stato dato ma a voce ci è stato risposto che queste informazioni non possono essere date. E stata presentata richiesta protocollata ma non si ha ancora risposta. Comma 12 che esplicita un ruolo del Comitato per la qualità urbana e edilizia rispetto al progetto, e una specifica attenzione ai contenuti previsti dagli elaborati del Piano. 12. Gli strumenti urbanistici esecutivi e i progetti edilizi ammessi con modalità diretta sono predisposti secondo i contenuti e le modalità stabilite nell elaborato G2. Guida per la qualità degli interventi ; ove riguardino interventi di categoria RE, DR, AMP, NE, sono obbligatoriamente sottoposti, ai fini dell approvazione o abilitazione, al parere consultivo del Comitato per la qualità urbana e edilizia, che si esprime entro 45 giorni dalla richiesta del responsabile del procedimento, decorsi infruttuosamente i quali si prescinde dal parere medesimo. Conclusioni Sul sito della Società che propone la vendita degli appartamenti è scritto L intervento prevede circa 18 mesi di lavorazione, con un inizio stimato entro il primo semestre del Alcune domande sorgono con tutta evidenza e esigono una risposta: 1. Nel Piano regolatore vigente l edificio ha una destinazione a istituto scolastico ed è indicato come edificio con tipologia speciale, all interno di un tessuto dove l obiettivo prevalente è la conservazione. Risulta dunque evidente che se il Comune di Roma ha concesso il cambio di destinazione d uso da scuola a residenziale, e ne consentirà la demolizione e ricostruzione, questo avverrà malgrado gli elaborati del Piano prevedano la conservazione dei caratteri del tessuto e individuino come destinazione proprio quella scolastica. 2. La società prevede di iniziare gli interventi di demolizione entro poche settimane e di terminarli entro il Dunque è prevedibile che il progetto abbia già avuto approvazione da parte del Comune di Roma. E così? Il Comune di Roma ha concesso il cambio di destinazione d uso? Il Comitato per la qualità urbana e edilizia ha dato parere positivo a un intervento di demolizione e ricostruzione malgrado il nuovo intervento sia evidentemente intensivo, di scarsa qualità e aumenti il carico urbanistico nell area? Oppure si è scelto di far scadere i 45 giorni previsti dalla normativa da parte del COQUE per procedere con silenzio assenso? Perché non è stato in alcun modo coinvolto il Municipio XVI? 3.

7 4. Se il COQUE ha dato parere positivo o sono stati fatti scadere i termini per il parere vuol dire che il Comune di Roma si è assunto la responsabilità di valutare positivamente la demolizione dell edificio sostenendone l incongruità con il tessuto, come previsto dalle N.T.A. del piano nel caso di edifici caratterizzati da un'altezza eccessiva o da una disposizione planimetrica in contrasto con le regole di impianto urbano e con i passaggi pedonali originari, attraverso una diversa e più adeguata configurazione plano volumetrica. Ora è evidente che questa interpretazione rappresenterebbe una chiara forzatura perché si tratta di un edificio scolastico articolato, perché composto da strutture diverse e di un certo pregio - ma comunque diverso per tipologia dagli edifici residenziali intorno. Il Comune, attraverso i propri uffici e il parere del Comitato per la qualità urbana e edilizia, aveva tutti gli elementi per impedire questo esito e in ogni caso ha portato a stravolgere quanto prevede il PRG. Particolarmente grave risulta che il Comune di Roma abbia potuto accettare la sostituzione degli edifici esistenti in quanto incongrui, e dunque accettare che possano essere sostituiti da un intervento, come quello che si può vedere nel depliant, questo si del tutto estraneo al tessuto esistente, sovradimensionato, dannoso e incompatibile con un quartiere come Monteverde. 5. Ma il Comune di Roma e il Municipio XI si sono chiesti se a Monteverde un operazione di questo tipo abbia senso da un punto di vista urbanistico e per chi vive nel quartiere? Visto che mancano asili e parcheggi con questo intervento la situazione non farà che peggiorare. 6. Il Comune di Roma e il Municipio XVI saranno responsabili, se questo intervento avrà il triste esito che sembra configurarsi, di aver portato alla demolizione di un edificio a Monteverde ricompreso in un tessuto tutelato dal Piano regolatore. Vogliono aprire le porte a una devastazione del quartiere con altri interventi di demolizione approvati sotto silenzio? Stiamo tornando al Sacco di Roma degli anni 60?

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