LINEE GUIDA REGIONALI PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI DA ATTIVITA DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE DGRV 1773, 28 agosto 2012

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1 LINEE GUIDA REGIONALI PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI DA ATTIVITA DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE DGRV 1773, 28 agosto 2012 Laura Fornasiero Limena 14 dicembre 2012 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE OBIETTIVI: indicazioni gestionali e normative per produzione e gestione rifiuti generati da attività di costruzione e demolizione; DOVE: sia nel luogo di produzione (cantiere), sia negli impianti di recupero, fissi e mobili, operanti con autorizzazione ordinaria o in regime semplificato. ESCLUSIONI: il riutilizzo di componenti derivanti dallo smontaggio e dalla demolizione selettiva di fabbricati. 1

2 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE a) rifiuti generati da attività di costruzione e demolizione (C&D): rifiuti da operazioni di C&D, cui sono attribuiti i CER del capitolo 17 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compresi i terreni di bonifica) ; altri rifiuti prodotti nelle attività di C&D (esempio, rifiuti da imballaggi) cui sono attribuiti CER diversi dai 17 b) sito di intervento: area complessiva di intervento (individuata, nei casi previsti dalla normativa vigente, da appositi titoli autorizzativi, ad es. permesso a costruire, DIA, autorizzazioni di opere) entro la quale si svolgono le attività che originano i rifiuti generati da attività di costruzione e demolizione c) aggregato riciclato: prodotto derivante dal recupero di rifiuti (non pericolosi) da C&D conforme a quanto previsto dall art. 1 della circolare del ministero dell ambiente 15/7/2005, n. UL/2005/5205 e dotato di sistema di attestazione di conformità (marcatura CE) secondo le specifiche norme di riferimento applicabili in funzione dell utilizzo (UNIEN e 12620); d) lotto: quantitativo di aggregato riciclato prodotto in condizioni omogenee e conforme alle note 3 riportate negli allegati alla circolare del Ministero dell Ambiente 15/7/2005, n. UL/2005/5205. I RIFIUTI PRODOTTI DALLE ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE codificati all interno del Catalogo Europeo dei Rifiuti all interno del capitolo 17 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compresi i terreni di bonifica) Allegato A1 DGRV 1773/12 composizione fortemente influenzata dalla tipologia di edificio e dall epoca di costruzione 2

3 COMPOSIZIONE DEI RIFIUTI DA C&D 3

4 SOGGETTI COINVOLTI INDAGINE PRELIMINARE Obiettivi: 1. valutare tipologia e caratteristiche della struttura oggetto di intervento; 2. attività svolte nella struttura per verificare se e come abbiano influito sulle caratteristiche qualitative dei materiali oggetto di demolizione; 3. caratteristiche del sito e dell area circostante (ad esempio: spazi di accesso, vicinanza di abitazioni e di altri edifici, possibilità di movimentazione e deposito in cantiere, ecc.); 4.presenza di eventuali criticità causate ad esempio dalla presenza di amianto, cisterne interrate, condutture, impianti, rifiuti abbandonati pericolosi e non, ecc.. 4

5 ATTIVITÀ PRELIMINARI ALLA DEMOLIZIONE Obiettivi: rimuovere dalla struttura eventuali criticità. In particolare: - bonifica amianto; - rimozione o messa in sicurezza cisterne interrate; - rimozione, deposito e successivo avvio a smaltimento/recupero dei rifiuti pericolosi e non pericolosi eventualmente presenti. - eventuale rimozione componenti riutilizzabili (infissi, porte, strutture metalliche, ecc.).. GESTIONE DI RIFIUTI PARTICOLARI Obiettivo: rimuovere dalla struttura eventuali criticità 1. RIMOZIONE DI MATERIALI CON PRESENZA DI AMIANTO Piano di lavoro (art. 256 del D.Lgs. 9/4/2008, DGRV n. 265/2011), da inviare a ULSS, almeno 30 giorni prima dell inizio lavori. Impresa che effettua intervento di rimozione: documenta a impresa che effettua la demolizione la corretta esecuzione dell intervento. 2. SERBATOI INTERRATI Presenza di residui di sostanze, anche pericolose? Contaminazioni del terreno? Assenza regolamentazione specifica su rimozione serbatoi interrati Riferimenti: bonifica dei siti contaminati (D.Lgs. n. 152/06 Parte IV Tit. V). DGR n. 3964/2004: modalità e criteri per rimozione di serbatoi interrati presso gli impianti stradali di carburanti, compresi quelli ad uso privato 5

6 GESTIONE DI RIFIUTI PARTICOLARI Obiettivo: rimuovere dalla struttura eventuali criticità 3. PRESENZA DI PAVIMENTAZIONI IN ASFALTO rimozione in maniera selettiva e stoccaggio separato eventuale caratterizzazione (idrocarburi policiclici aromatici (IPA), idrocarburi pesanti e leggeri, ) per impianto di destino 4. PRESENZA DI GUAINE BITUMINOSE E ALTRI MATERIALI DI RIVESTIMENTO E ISOLANTI (ES. LANA DI VETRO E LANA DI ROCCIA) POTENZIALMENTE PERICOLOSI) da rimuovere preventivamente alla demolizione della struttura per evitare di contaminare il rifiuto inerte con rifiuti non idonei. GESTIONE DI RIFIUTI PARTICOLARI Obiettivo: rimuovere dalla struttura eventuali criticità 5. PRESENZA DI IMPIANTI CONTENENTI PCB Possono essere contenuti solitamente in unità impiantistiche datate, quali: Trasformatori elettrici, Condensatori, altri impianti che prevedevano l impiego di liquido idraulico e diatermico. L eventuale presenza di PCB va accertata tramite analisi, in conformità a quanto stabilito dal DM 11/10/2001. In caso di contaminazione sia l olio dielettrico che l apparecchiatura sono da considerarsi pericolosi e smaltiti secondo normativa di settore. Rimozione e avvio a recupero/smaltimento di rifiuti abbandonati presso il sito: particolare attenzione va posta al deposito in condizioni di sicurezza dei rifiuti aventi caratteristiche di pericolo (a.e. oli minerali, batterie, frigoriferi, televisori, ecc) e al loro avvio agli impianti autorizzati.. 6. RIMOZIONE E AVVIO A RECUPERO/SMALTIMENTO DI RIFIUTI ABBANDONATI PRESSO IL SITO Da rimuovere preventivamente alla demolizione della struttura per evitare di contaminare il rifiuto inerte con rifiuti non idonei. 6

7 VALORIZZAZIONE COMPONENTI RIUTILIZZABILI materiali e componenti edilizi dismessi che possono essere riutilizzati: esclusi dal regime dei rifiuti e considerati come un qualunque altro materiale da costruzione: smontati in modo da preservarne le prestazioni residue o il valore estetico artistico evitando movimentazioni e accumuli alla rinfusa. LA GESTIONE IN CANTIERE Produttore del rifiuto: l impresa che svolge attività da cui derivano i rifiuti di C&D. Modalità gestione rifiuti: deposito temporaneo presso il cantiere di produzione. Corretta programmazione e gestione del cantiere di C&D: differenziare i rifiuti prodotti, suddividendoli per categorie omogenee fin dalla loro produzione. 7

8 GESTIONE DEL DEPOSITO TEMPORANEO DEI RIFIUTI PRESSO IL CANTIERE Nel deposito temporaneo: - deve essere rispettato il criterio temporale/quantitativo previsto dalla norma; - i rifiuti devono essere stoccati in modo da tenere separati i rifiuti pericolosi da quelli non pericolosi e di distinguere le diverse tipologie in modo da facilitare il successivo avvio a recupero/smaltimento; - deve essere posta una adeguata segnaletica con l indicazione del rifiuto in deposito; Qualora i diversi rifiuti siano avviati presso l impianto di gestione attraverso un unico trasporto, questo dovrà essere effettuato in modo da tener distintele diverse tipologie di rifiuti, suddivisi per codice CER, e ognuno dovrà essere accompagnato dal rispettivo formulario di identificazione. Le terre e rocce di scavo (sia quelle gestite come rifiuti che come sottoprodotti ai sensi della normativa vigente) e i rifiuti da costruzione e demolizione possono essere accumulate separatamente anche sul suolo in terra battuta, purché sagomato con adeguate pendenze in modo da evitare ristagni da acque meteoriche. Gli altri rifiuti (legno, metalli, cartoni, plastica ecc.) è opportuno siano posti in adeguati contenitori e/o cassonetti. 8

9 9

10 ALLEGATO A 2 - DGRV 1773/2012 La dimostrazione che la demolizione è stata condotta con MODALITÀ SELETTIVA è effettuata predisponendo un apposita dichiarazione (allegato 2) resa dal titolare dell impresa che effettua la demolizione. 10

11 QUALI PARAMETRI RICERCARE?? RESPONSABILITA DEL PRODUTTORE Tipo Di Demolizione Individuazione Ed Eventuale Caratterizzazione Analitica Del Rifiuto Prodotto Gestione Dei Rifiuti In Cantiere Destinazione Del Rifiuto Adempimenti Amministrativi (F.i.r., Autorizzazioni Destinatario, Trasporto C/P o C/T) 11

12 IMPIANTI DI TRATTAMENTO REGIME ORDINARIO: - AUTORIZZAZIONE EX ART. 208 D.LGS. 152/06 REGIME SEMPLIFICATO: - ISCRIZIONE AL REGISTRO PROVINCIALE EX ART. 214 D.LGS. 152/06. - RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI DM E S.M.I. - CARATTERISTICHE TECNICHE DM E S.M.I. ALLEGATO 5. IMPIANTI DI TRATTAMENTO Il lay out deve individuare: rifiuti, distinti tra quelli in ingresso all impianto e quelli prodotti dall attività; lavorato in attesa di caratterizzazione prima della loro definitiva qualifica di M.P.S. (a tal fine all interno dell impianto dovrà essere individuata una specifica area da destinare a tali verifiche aventi dimensioni tali da poter stoccare un quantitativo di materiale almeno pari alle dimensioni del lotto di materiale sottoposto a verifica dei requisiti (max m3); materie prime secondarie qualificate come M.P.S. dopo caratterizzazione; le aree di collocazione delle attrezzature e dei macchinari utilizzati; le aree di manovra e (se presente) di carico / scarico; i punti di emissione / scarico. 12

13 IMPIANTI DI TRATTAMENTO: ASPETTI GESTIONALI MITIGAZIONE AMBIENTALE Principali fattori di impatto ambientale impianti di recupero degli inerti: Il RUMORE prodotto dalla fase di macinazione la produzione di POLVERI Per limitare tali problematiche si suggeriscono i seguenti accorgimenti tecnici: 13

14 I PRODOTTI DAL RECUPERO DEI RIFIUTI DA C&D VERIFICA DEI REQUISITI DI QUALITA AMBIENTALE: NORME UNI EN 13285:2010: requisiti per miscele non legate impiegate per la costruzione e la manutenzione di strade, aeroporti e altre aree soggette a traffico CIRCOLARE MINISTERIALE UL 5202/2005 GGP «Indicazioni per l operatività nel settore edile, stradale e ambientale, ai sensi del Decreto Ministeriale 8 Maggio 2003 n. 203» che prevede l obbligo di copertura del fabbisogno annuale di manufatti e beni da parte degli enti pubblici e delle società a prevalente capitale pubblico, con una quota di materiali riciclati non inferiore al 30%. Allegato C: C1: corpo dei rilevati; C2: sottofondi stradali; C3: strati di fondazione (delle infrastrutture di trasporto e di piazzali civili e industriali); C4: recuperi ambientali, riempimenti, colmate; C5: strati accessori aventi funzioni antigelo, anticapillare, drenante, ecc. I PRODOTTI DAL RECUPERO DEI RIFIUTI DA C&D VERIFICA DEI REQUISITI PRESTAZIONALI: MARCATURA CE «SISTEMA 4 O SISTEMA 2+» ex DM 11/04/2007 Applicazione della direttiva n. 89/106/CE sui prodotti da costruzione, recepita con D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246, relativa all individuazione dei prodotti e dei relativi metodi di controllo della conformità degli aggregati Per agli aggregati per calcestruzzi, a quanto sopra vanno aggiunte le prescrizioni previste dal D.M. 14/1/2008 Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni 14

15 I PRODOTTI DAL RECUPERO DEI RIFIUTI DA C&D FREQUENZA PROVE Prove di caratterizzazione per lotti almeno secondo modalità definite nelle note 3 degli allegati alla Circolare del Ministero dell ambiente 15/7/2005, n Riduzione numero prelievi per impianti recupero a prodotto costante: applicazione sistema di Controllo di Produzione di Fabbrica (FPC Factory Production Control conforme ad una delle norme UNI EN 12620, 13242, 13043) e certificato da organismo terzo abilitato: un solo controllo ogni m m m3 in funzione della costanza di risultati (chimici e prestazionali) conformi alle specifiche riscontrata dalle prove di caratterizzazione. I PRODOTTI DAL RECUPERO DEI RIFIUTI DA C&D NON conformità singoli lotti alle caratteristiche ambientali?? I materiali restano RIFIUTI e pertanto gestiti come tali 15

16 GRAZIE DELL ATTENZIONE 16

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