SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ EDUCATIVE DIDATTICHE. Disciplina: Religione Classe: I AM A.S Docente: Emanuela Cerato
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1 SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ EDUCATIVE DIDATTICHE Disciplina: Religione Classe: I AM A.S Docente: Emanuela Cerato PREMESSA Anche quest anno la programmazione risulterà aderente ai contenuti proposti dai programmi vigenti ma allo stesso tempo farà propri i suggerimenti provenienti dalle linee tracciate dalla Riforma. In particolare sarà recepito per tutte le classi quanto previsto dalle nuove Indicazioni Nazionali pubblicate nel giugno OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI DELLA DISCIPLINA L'Insegnamento della Religione Cattolica (I.R.C.) è rivolto a tutti gli alunni desiderosi di conoscere ed approfondire la cultura religiosa in generale e quella cristiana in particolare. Tale insegnamento concorre a promuovere, insieme con le altre discipline, il pieno sviluppo della personalità degli alunni; contribuisce a maturare un migliore livello delle conoscenze e capacità critiche proprie della S. S. II. L educazione cui esso tende partecipa di questa istanza di formazione auspicata dai programmi scolastici in accordo con il Dettato Costituzionale e Concordatario, nei quali si riconosce il valore della cultura religiosa e il contributo dei valori del Cristianesimo cattolico al patrimonio storico del popolo italiano. Quale disciplina curricolare, l I.R.C. possiede contenuti e strumenti specifici per una lettura della realtà storico-culturale, viene incontro ad esigenze di verità e di ricerca di senso, contribuisce alla formazione della coscienza morale, offre elementi per scelte consapevoli e responsabili di fronte al problema religioso. Perseguendo l obiettivo generale di far maturare capacità di confronto tra il Cattolicesimo e le altre religioni e sistemi di significato, è in grado di offrire un valido contributo allo sviluppo del dialogo interculturale, così necessario nella società attuale, favorendo l eliminazione di tensioni e conflitti, creando un clima di reciproca stima, collaborazione ed impegno a favore della giustizia e nella promozione degli autentici valori umani, culturali e religiosi. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI COMPORTAMENTALI Alla fine dell anno scolastico, gli alunni dovranno essere in grado di: collaborare attivamente al processo di insegnamento apprendimento sviluppare la capacità di socializzare in modo corretto essere tolleranti nei confronti degli altri sviluppare atteggiamenti di solidarietà nei confronti dei compagni bisognosi o in difficoltà usare il proprio tempo in modo consapevole e propositivo sviluppare la capacità di svolgere il proprio lavoro in modo responsabile rispettare orari e regole della vita comunitaria mantenendo un comportamento corretto nei confronti del Dirigente Scolastico, dei docenti, del personale ATA e dei compagni utilizzare con cura e responsabilità ambienti, strumenti e materiali scolastici usare la lingua italiana nelle relazioni interpersonali con i docenti utilizzare un linguaggio consono all ambiente scolastico
2 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI TRASVERSALI capacità di leggere e interpretare documenti capacità di comunicare in modo efficace utilizzando linguaggi appropriati a seconda del contesto capacità di formulare giudizi personali effettuare scelte e prendere decisioni ricercando e assumendo informazioni DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI Vd. scheda di programmazione a seguire. SCELTA DEI METODI Metodi utilizzati in ambito comportamentale : Il raggiungimento degli obiettivi comportamentali richiede l adozione delle seguenti metodologie: richiesta di rispetto delle regole d Istituto attraverso: controllo delle giustificazioni di assenze e ritardi in caso di ingresso in classe alla prima ora di lezione della mattinata; controllo della puntualità dei ragazzi nel rientro in classe dopo l intervallo; richiesta di rispetto degli ambienti, degli arredi e delle strumentazioni della scuola; richiesta di rispetto dell insegnante, dei compagni e di tutto il personale della scuola; atteggiamento di rispetto nei confronti degli allievi; segnalazione di eventuali situazioni problematiche verificatesi durante le ore di lezione attraverso trascrizione sul registro di classe e/o comunicazione al coordinatore; richiesta dell uso della lingua italiana da parte degli studenti, anche nei colloqui non prettamente disciplinari; richiesta, nelle interazioni verbali formali ed informali, di un linguaggio adeguato all ambiente scolastico; richiesta di autonomia nello svolgimento dei compiti assegnati; coinvolgimento degli allievi, quanto più possibile, durante le ore di lezioni, in modo da stimolare una partecipazione attiva; comunicazione dell esito di interrogazioni, giustificando la valutazione, al fine di rendere consapevoli gli studenti del loro percorso; promozione dell aiuto reciproco tra gli allievi; offerta di occasioni di recupero di una valutazione negativa. Metodi utilizzati in ambito cognitivo: lezione frontale lezione dialogata brainstorming, discussione guidata, tecniche di partecipazione lavori di gruppo richiesta di interventi dal posto proposte di problemi concreti e ricerca di soluzioni non codificate (problem solving) assegnazione di lavoro individuale domestico di approfondimento o ricerca correzione in classe dei lavori assegnati individualmente se e quando possibile, interventi di esperti esterni
3 VALUTAZIONE E VERIFICA Vengono adottati i seguenti strumenti di valutazione: domande ed interventi lavori scritti individuali o di gruppo Considerando le ultime circolari ministeriali, ivi compreso il Decreto di Regolamento sulla Valutazione degli Alunni DPR. N 122 del 2009, la griglia di valutazione viene formulata come segue: Ottimo: L alunno partecipa in modo attivo e vivace a tutte le proposte, dimostrando interesse e impegno lodevoli. È ben organizzato nel lavoro, che realizza in modo autonomo ed efficace. È molto disponibile al dialogo educativo. Raggiunge esiti ottimi rielaborando criticamente ed espone con correttezza e proprietà terminologica. Sa problematizzare. Distinto: L alunno dà il proprio contributo con costanza in tutte le attività; si applica con serietà; interviene spontaneamente con pertinenza ed agisce positivamente nel gruppo. È disponibile al confronto critico e al dialogo educativo, raggiungendo una conoscenza completa dei contenuti trattati. Buono: L alunno dimostra per la disciplina un buon interesse, che può rivelarsi a volte settoriale, partecipa volentieri al dialogo educativo soprattutto se stimolato, interagisce quasi sempre positivamente con i compagni, nel complesso coglie i nuclei essenziali e li trattiene. Sufficiente: L alunno ha un sufficiente interesse nei confronti degli argomenti proposti, partecipa non sempre attivamente all attività didattica in classe. Partecipa al dialogo educativo se stimolato, raggiunge una conoscenza minima dei contenuti trattati. Insufficiente: L alunno non dimostra il minimo interesse nei confronti della materia, non partecipa all attività didattica e non si applica ad alcun lavoro richiesto. Le sue conoscenze sono lacunose e frammentarie. Il dialogo è assente. La riconsegna agli alunni delle prove corrette avviene entro 15 giorni dalla somministrazione. La valutazione delle prove orali è comunicata agli alunni al massimo entro il successivo giorno di lezione. Nel valutare si tiene conto : dell impegno dimostrato della correttezza espositiva dei progressi effettivamente riscontrati rispetto alla situazione di partenza della capacità di analisi, sintesi e rielaborazione dei contenuti della capacità di operare collegamenti all interno della stessa disciplina e di discipline diverse STRUMENTI UTILIZZATI Verranno utilizzati i seguenti strumenti: libro di testo lavagna computer appunti fotocopie e schede fornite dall insegnante, documenti, testimonianze, articoli di giornale etc. strumenti multimediali: video (film, documentari ), ppt, file audio etc.
4 SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE PER U. d. A. 1. CULTURA E RELIGIONE. LA SCUOLA, LO STUDIO E L IRC : Riconoscere la valenza culturale della religione a partire dalle radici cristiane della cultura occidentale. 1. Conoscere il significato di cultura e il rapporto tra la cultura e religione; 2. Cogliere la valenza educativa e culturale della scuola e dell I.R.C. in particolare; 3. Conoscere i segni del cristianesimo in Italia e in Europa. 1. Distinguere la valenza culturale dell I.R.C. dalla valenza di fede propria della catechesi; 2. Valutare lo studio come percorso di crescita e di maturazione personale. Contenuti - cultura e religione. - l I.R.C. come disciplina culturale. - i segni del cristianesimo in Italia e in Europa. 2. LE DOMANDE DEI GIOVANI (IL BISOGNO DI SENSO). Crescere nella conoscenza e nella comprensione di noi stessi e della realtà che ci circonda. 1. Confrontarsi sulle grandi domande fondanti dell uomo e in particolare dell adolescente; 2. Confrontare le proprie esperienze con quelle degli altri per scoprire che abbiamo molte cose in comune; 3. Riflettere sul contributo che la dimensione spirituale può offrire per la crescita dell essere umano. 1. Scoprire il valore del porsi domande come fonte di ogni ricerca e scoperta; 2. Valutare il fatto religioso come un esperienza fondante dell umanità. 3. Prendere coscienza dei bisogni, delle ansie e paure dell adolescenza; 4. Crescere nella conoscenza e nell accettazione di sé; 5. Imparare a confrontarsi con gli altri. - la vita come progetto. - le domande di senso della vita e le domande degli adolescenti. - L adolescente e la ricerca della propria identità. - il rapporto con i coetanei e con gli adulti (famiglia e scuola). - valori, ideali e punti di riferimento dei giovani d oggi; - i condizionamenti (in particolare quelli televisivi e degli altri mass media). - Il senso della vita e il progetto di vita.
5 3. L UOMO SI INTERROGA (LA RISPOSTA RELIGIOSA). Prendere consapevolezza della complessità del fenomeno religioso attraverso il superamento dei modelli infantili di religiosità. 1. Definire le domande che possono essere alla base di una ricerca religiosa; 2. Distinguere le forme infantili di religiosità da quelle mature. 3. Conoscere gli elementi caratteristici dell homo religiosus e della religione. 1. Saper valutare il carattere religioso dei sentimenti dell infinito e delle dipendenza e dei grandi perché della vita; 2. Riconoscere in modo appropriato il linguaggio religioso rispetto alle diverse opzioni e tradizioni culturali. - fenomenologia del sacro; - la risposta religiosa; - la struttura della religione: testi sacri, luogo; - le diverse forme di conoscenza: empirica, simbolica, sapienziale. 4. L ORIGINE DEL MONDO FRA MITO E STORIA (U. d. A. pluridisciplinare, discipline coinvolte: Religione e Storia) Saper interpretare in modo adeguato il significato racchiuso nei due racconti biblici della creazione 1. Conoscere i due racconti biblici della creazione (Genesi 1-2). 2. Confrontare questi testi con i miti di origine di altre culture. 3. Confrontare le diverse concezioni di Dio presenti nei racconti analizzati. 1. Orientarsi tra alcune questioni di antropologia biblica e confrontarsi con altre antropologie - questioni di antropologia biblica (Gn.1-3). - epopea di Gilgamesh e miti greci; - antichi miti di origine del mondo. 5. STORIA DEL POPOLO EBRAICO Valorizzare l esperienza religiosa e culturale del popolo ebraico come modello del rapporto tra dio e l uomo. 1. Conoscere i fondamenti della religione e della cultura del popolo ebraico; 2. Conoscere le tappe principali della storia del popolo ebraico;
6 1. Riconoscere nell esperienza religiosa di Israele le radici del Cristianesimo; 2. Maturare considerazioni critiche su alcune vicende drammatiche della storia del popolo ebraico: schiavitù, esilio, diaspora, persecuzioni, Shoàh. - principali eventi storici più significativi; - principi fondamentali di etica, storia e dottrina; - l ebreo dalla nascita alla morte; - la Shoah 6. LA BIBBIA Saper riconoscere nella bibbia l unicità dell esperienza del popolo ebraico e della comunità cristiana e una delle radici fondamentali della cultura occidentale. 1. Acquisire informazioni essenziali sul testo biblico; 2. Conoscere gli elementi principali per un approccio critico al testo biblico; 3. Riflettere sull influsso che la Bibbia ha avuto in alcune espressioni significative della cultura e della civiltà europea. 1. Riconoscere la struttura e la ricchezza della Bibbia dal punto di vista storico-religioso; 2. Prendere coscienza del ruolo della Bibbia all interno della cultura occidentale. - introduzione al testo biblico (la struttura e la questione del canone). - contesto storico, modalità redazionali, generi letterari, autori, luoghi ed epoche di redazione dei testi - il ruolo della Bibbia dentro la cultura europea. - il canone (ebraico-cattolico-protestante). UNITÀ DI APPROFONDIMENTO: Il simbolo ed il linguaggio simbolico Prendere consapevolezza della complessità del fenomeno religioso attraverso l osservazione e l interpretazione del linguaggio simbolico della realtà e di quello umano. 1. Conoscere i principali simboli religiosi e la loro origine; 2. Riflettere sulla comunicazione simbolica. 1. Saper utilizzare ed interpretare correttamente i simboli - dagli smile alla croce: simboli pagani, religiosi, culturali. - la simbologia nella Bibbia: colori, numeri, animali un tuffo nell apocalittica. Montecchio Maggiore, 31 ottobre 2015 prof.ssa Emanuela Cerato
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