FACTORING E PROBLEMATICHE RELATIVE AL FINANZIAMENTO DELLE IMPRESE. ringrazio gli organizzatori di questo convegno per avermi dato l opportunità di
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- Evelina Grassi
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1 FACTORING E PROBLEMATICHE RELATIVE AL FINANZIAMENTO DELLE IMPRESE Gentili Signore, Egregi Signori, ringrazio gli organizzatori di questo convegno per avermi dato l opportunità di esprimere, come imprenditore e rappresentante dell Associazione Industriale Bresciana, alcune impressioni sulle problematiche relative al finanziamento delle imprese ed il contributo che può offrire il factoring al riguardo. Le problematiche concernenti il ricorso a canali e strumenti di finanziamento sono ovviamente diverse a seconda che si tratti di piccole o grandi imprese. Per queste ultime i problemi sono indubbiamente molto più ridotti, potendo contare su una maggiore scelta di canali di finanziamento: da quelli tradizionali con le banche a quelli offerti dal mercato dei capitali. Per le piccole imprese il mercato dei capitali è praticamente precluso sia a causa della struttura e del funzionamento dello stesso, sia per la scarsa predisposizione delle piccole imprese ad accedervi. Si pensi al problema dell apertura del capitale a soggetti esterni al nucleo familiare e al coinvolgimento di questi nella gestione aziendale. D obbligo un richiamo al tanto dibattuto tema della crescita dimensionale; poiché tutti noi conosciamo la limitata dimensione della stragrande maggioranza delle imprese che costituiscono il nostro sistema produttivo. 1
2 Conseguentemente, il credito bancario è di fatto la principale, se non l esclusiva fonte di finanziamento di queste imprese, con tutto ciò che ne consegue nel bene e nel male. Nel bene, perché un rapporto stretto con le banche, soprattutto quelle radicate nel territorio, consente di ridurre le problematiche connesse alle asimmetrie informative che bloccano qualsiasi relazione con il mercato dei capitali. La conoscenza diretta dell imprenditore da parte della banca locale consente, spesso, di finanziare l impresa oltre i limiti intrinseci della propria capacità di credito. Le qualità dell imprenditore ed il proprio patrimonio finale permettono all impresa di avere finanziamenti che, gli indici reddituali e patrimoniali desunti dai bilanci, non giustificherebbero. Ma questo fattore come, e soprattutto per quanto tempo, potrà ancora giocare un ruolo chiave? Infatti questa situazione, corroborata anche dalla prassi del pluriaffidamento, che consente di suddividere il rischio di credito su più banche, sta però cambiando e subirà un drastico ridimensionamento con Basilea 2. Come ha illustrato il Professor Caselli nel suo intervento, il rapporto bancaimpresa subirà un profondo cambiamento con l entrata in vigore del nuovo accordo sui coefficienti bancari. Di questo le piccole imprese se ne sono già accorte da un po di tempo a questa parte. Alcune banche, che hanno sperimentato le procedure per il calcolo del rating e la conseguente determinazione dell importo dell affidamento 2
3 e del relativo tasso di interesse, hanno ridotto il credito o rivisto al rialzo il tasso di interesse in funzione del rating. In alcuni casi si è giunti a forme di razionamento del credito che hanno riguardato non solo le aziende con rating molto bassi, ma addirittura interi comparti produttivi quali il tessile, l abbigliamento, la produzione di casalinghi e maniglie, ecc Solo il fatto di appartenere ad uno di questi settori costringe le aziende a defaticanti trattative con le banche per avere ampliamenti di fidi e, in alcuni casi, per mantenere le linee di credito già concesse. Così facendo non si permette alle aziende di questi comparti di avere fidi proporzionati al loro capitale circolante, che peraltro è aumentato nell ultimo anno anche a causa del forte aumento delle materie prime, ma non si consente a queste aziende neppure di ottenere i finanziamenti necessari per effettuare gli investimenti necessari per diversificare e innovare le proprie produzioni, che è l unica strada per rimanere competitive nei confronti dei produttori dei paesi emergenti che hanno un costo del lavoro di gran lunga più basso. La difficoltà di avere finanziamenti per questi tipi di investimenti mette ulteriormente in crisi le piccole aziende, anche per il fatto che la loro capacità di autofinanziamento si è ridotta negli ultimi anni. Dovendo competere con concorrenti con costi di produzione più bassi, i loro margini si sono ridotti a danno della redditività. Ne è risultata così intaccata la capacità di autofinanziamento che è da sempre la fonte principale con cui le piccole aziende finanziano gli investimenti. 3
4 Da questa situazione, che rischia di penalizzare una parte consistente del nostro sistema produttivo ed economico, occorre agire su più fronti. In primo luogo le aziende devono riorganizzarsi per aumentare la loro produttività e conseguentemente la loro redditività in modo da migliorare il rating e la loro capacità di autofinanziamento. In secondo luogo occorre ricapitalizzare le aziende per riequilibrare i mezzi propri rispetto al capitale investito, con un effetto anche in questo caso di miglioramento del rating e quindi una maggiore capacità di credito. In terzo luogo è indispensabile ampliare le fonti di finanziamento, attraverso un ricorso a strumenti finora poco utilizzati come il factoring. Questo strumento consente infatti di ottenere una serie di prestazioni che vanno oltre il normale credito bancario. Il factoring, è infatti un servizio di credito attraverso il quale un impresa trasferisce una parte dei propri crediti ad un operatore specializzato (il factor) il quale si impegna a fornire alcune prestazioni quali: Gestione e riscossione dei crediti; Anticipazione sui crediti da riscuotere; Valutazione e selezione della clientela; Gestione della contabilità clienti. Il factoring si rivolge ovviamente a tutte le imprese, ma in particolare a quelle che hanno necessità particolari come le imprese: Di nuova costituzione, per risolvere eventuali iniziali problemi di liquidità e per il contenimento, in questa fase, dei costi legati alla realizzazione di 4
5 una struttura organizzativa sufficiente alla gestione di un presunto fatturato; In fase di espansione, che non dispongono, al momento, della liquidità necessaria ai fabbisogni finanziari; Con attività che presenta punte stagionali; Con necessità di ampliare le opportunità di accesso al credito bancario; Che operano con la pubblica amministrazione e le ASL. I vantaggi del factoring mi sembrano quindi evidenti: Apporta nuova liquidità facendo crescere il tasso di rotazione del capitale circolante; Accelera la riscossione dei crediti e snellisce le complesse procedure per il loro controllo; Migliora la gestione amministrativa attraverso la razionalizzazione della contabilità clienti; Migliora la gestione commerciale consentendo, attraverso la collaborazione con il factor, di evitare forniture rischiose e di raccogliere opportunità per la conclusione di contratti vantaggiosi. La caratteristica peculiare del factoring è infatti la possibilità, per l impresa, di ottenere un finanziamento alle proprie attività, sulla scorta non solo della situazione economica esistente, ma anche quella prevedibile per un determinato lasso di tempo. In particolare, con la stipula del contratto di factoring, la cessione dei crediti si realizza al momento in cui agli abituali debitori dell impresa cedente viene 5
6 comunicata l esistenza del suddetto contratto. Le cessioni dei singoli crediti (venuti in essere anche successivamente) risulteranno essere gli atti esecutivi della cessione globale, già realizzatasi mediante l accordo di factoring. In questo modo l azienda può ottenere un finanziamento dal factor, mediante cessione, non solo di crediti già maturati, ma anche (e questo è l aspetto più interessante) per crediti futuri, derivanti da contratti che dovranno ancora essere stipulati con un determinato debitore. In sostanza il factoring è un servizio di credito che può risolvere per molte imprese il problema del finanziamento del capitale circolante. Un problema di non secondaria importanza in un momento come questo di rilevante aumento dei prezzi delle materie prime e di conquista di nuovi mercati, con tutti i rischi che ne derivano in termini di rischio di credito nei confronti di clienti che non si conoscono. Un aiuto nella valutazione di questi rischi da parte del factor può essere molto utile per le imprese impegnate nell espansione dei propri fatturati in misura crescente nei mercati esteri. Lo scarso utilizzo del factoring da parte delle piccole e medie imprese deriva dal fatto che tale strumento è poco noto. D altra parte, la cultura finanziaria di queste imprese è ancora carente e dovremo impegnarci tutti, imprenditori, banche e operatori finanziari in genere, per migliorarla. L Associazione che ho l onore di rappresentare sta compiendo un grosso sforzo in questo senso mettendo a disposizione delle aziende associate, in particolare 6
7 quelle di piccole dimensioni, un apposita struttura per l assistenza e la consulenza in materia di credito e finanza. In conclusione, lasciando agli esperi il compito di tracciare le caratteristiche tecnico-giuridiche proprie di questa forma di finanziamento, auspichiamo che il loro rilancio possa conferire al sistema imprenditoriale un concreto supporto finalizzato a ridare slancio, vitalità, focalizzazione verso quegli obiettivi di ritorno alla competitività da molti evocati, ma da pochi nei fatti praticati. Agli imprenditori il compito di saper cogliere questa opportunità che il mercato del credito offre nel segno della semplicità, concreta fruibilità e, siamo convinti, grande professionalità. Grazie per l attenzione e buon proseguimento dei lavori. 7
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