Per ognuna di queste funzioni è presente nella S.C. SMRIA un modulo funzionale in staff con il responsabile.
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- Geraldina Rosati
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1 PROCEDURA UNIFICATA E CONDIVISA DEI RAPPORTI TRA SERVIZI SOCIALI DELLA PROVINCIA E LA S.C. SMRIA (DSM) AUSL DI FERRARA PER L ATTIVITA SOCIO SANITARIA INTEGRATA PER MINORI. La mancanza di una procedura operativa unificata nelle attività psicosociali nella provincia di Ferrara costituisce un motivo di criticità che si esprime nella disomogeneità delle pratiche di lavoro e della competenza e formazione del personale. Questa criticità è stata affrontata nel corso del nei cosidetti Tavoli Provinciali ed avviata a soluzione con Protocolli, in via di perfezionamento nel primo semestre del 2005, per quel che riguarda le funzioni sovradistrettuali relative a: Gruppi di formazione/informazione per coppie con desiderio adottivo, istruttorie di adozione, gruppi di sostegno alla genitorialità adottiva. Accoglimento di disponibilità all affido familiare di coppie o singoli e valutazione della genitorialità, richieste di abbinamento minori su progetti di affidamento elaborati dalle equipe distrettuali, aggiornamento dell anagrafe provinciale delle risorse, gruppi di sostegno alle famiglie affidatarie, rapporti di collaborazione con l Associazione famiglie affidatarie. Valutazione del maltrattamento, trascuratezza ed abuso fisico e sessuale subito da minori, diagnosi e trattamento del minore e del genitore potenzialmente protettivo. Per ognuna di queste funzioni è presente nella S.C. SMRIA un modulo funzionale in staff con il responsabile. Questi protocolli vengono assunti come parte integrante della PUAPS. Nel protocollo che segue vengono quindi proposte modalità di intervento che riguardano il resto della attività sociosanitaria integrata per minori; le proposte nascono dalla rielaborazione di precedenti documenti e dalla pluriennale esperienza della loro applicazione in alcuni distretti dell AUSL di FE. L attività psicosociale di base, in ottemperanza dei compiti istituzionali previsti dalle leggi vigenti, riguarda tutte quelle situazioni di disagio psicologico infantile in cui le condizioni psicosociali sono significativamente anomale in relazione al livello di sviluppo del bambino e alle condizioni socioculturali prevalenti che, quindi, possono costituire fattori di rischio psicologicopsichiatrico importante. In particolare si fa riferimento a tutte le categorie dell asse V dell ICD 10. Si tratta, quindi, di relazioni familiari anomale, disturbo psichiatrico, devianza o handicap nel gruppo di sostegno primario del bambino, di comunicazioni intrafamiliari inadeguate o distorte e qualità anomale dell allevamento. La tipologia di problematiche affrontate con attività integrata psicosociale distrettuale può esser così sintetizzata: a) minori in condizioni di rischio per alterazione o inadeguatezza significativa dell ambiente psicosociale e delle relazioni familiari, b) minori vittime di grave trascuratezza o maltrattamento fisico e/o psicologico o abbandono,
2 c) minori contesi nelle separazioni in cui il disaccordo intrafamiliare tra adulti comporta rischio psicopatologico, d) minori con procedimento penale e/o civile da parte della Procura Minorile in corso per devianza, e) minori adottati per i quali il Tribunale per i Minorenni richiede un anno di affido preadottivo o di vigilanza, f) minori in affidamento familiare. Il Servizio Sociale detiene la titolarità giuridica del caso in tutte le situazioni in cui vi è il coinvolgimento dell Autorità Giudiziaria; ne discende, quindi, che il lavoro di rete come collegamenti tra Tribunale, Strutture educative, Famiglie, Servizi Sanitari ecc. ed il monitoraggio sistematico sul caso non possono che essere di competenza del Servizio Sociale. Le situazioni di disagio di cui sopra, con età del bambino compresa tra 0 e 17 anni, devono essere segnalate dal Servizio Sociale al Portale Unico della S.C. SMRIA (attivato già nell anno 2004) attraverso un modulo contenente la data di invio da parte del Servizio Sociale e quella di ricezione da parte della S.C. SMRIA e i dati anagrafici del minore, la presenza di eventuale richiesta da parte dell Autorità Giudiziaria, che deve essere allegata, con relativa specifica delle motivazioni e dei termini entro i quali rispondere, il tipo di intervento richiesto da parte del Servizio Sociale (es. consulenza, valutazione dell adeguatezza genitoriale, valutazione psicologica del bambino ecc) eventuali altri Servizi Sanitari e Sociali coinvolti nel caso. (Allegato n. 1) La S.C. SMRIA, una volta ricevuta la segnalazione del Servizio Sociale, assegna, dopo discussione in equipe, il caso allo specialista distrettuale competente che accoglie la richiesta e risponde per iscritto proponendo all Assistente Sociale un ipotesi di data per il primo appuntamento per la progettazione del caso e/o per l intervento diretto con l utente. (Allegato n.2) La tappa successiva del percorso di intervento può riguardare casi a bassa complessità nei quali può essere sufficiente un intervento di consulenza all assistente sociale da parte dello psicologo sulla gestione del caso; per tutti gli altri casi, che per la loro complessità non possono essere affrontati con la consulenza, è necessaria una vera e propria presa in carico congiunta (Psicologo-Assistente Sociale) del minore e/o della sua famiglia. Per questi casi si prevedono 2 fasi: fase di valutazione fase di trattamento Fase di valutazione: I compiti specifici di natura sanitaria, per l attività socio sanitaria integrata per minori, da svolgere possibilmente nel rispetto dei tempi e delle norme stabiliti dalla Autorità Giudiziaria, in questa fase sono: Valutazione psicologica delle relazioni familiari: si articola in una serie di colloqui con la famiglia nucleare e, al bisogno, con il nucleo familiare allargato, finalizzata
3 all accertamento delle disfunzioni e delle eventuali risorse (anche in compresenza con l A.S.) Valutazione del minore: si articola in serie di sedute di approfondimento sul disagio del bambino, con utilizzo di materiale testistico psicodiagnostico, finalizzata a individuare l entità della sofferenza psicologica, la presenza di patologia conclamata, il funzionamento adattivo e il tipo di attaccamento alle figure parentali. Diagnosi e prognosi: alla fine della fase di valutazione vengono prodotti una diagnosi di funzionamento familiare ed un profilo diagnostico del minore con annessa prognosi relativa alle condizioni di rischio. e viene inoltrata al Servizio Sociale una scheda di sintetico inquadramento diagnostico, qualora non si proceda per la relazione richiesta dall autorità giudiziaria. (Allegato n. 3) I compiti specifici di natura sociale, da svolgere possibilmente nel rispetto dei tempi e delle norme e di quelli stabiliti dall autorità giudiziaria In questa fase sono: Valutazione sociale delle relazioni familiari che si articola in una serie di colloqui con la famiglia nucleare e al bisogno col nucleo famigliare allargato, finalizzato all analisi e valutazione del funzionamento sociale del nucleo. Indagine sul contesto di vita socio relazionale del minore Valutazione e progetto. Vengono elaborati ed articolati in una relazione scritta all autorità giudiziaria, quando richiesto. Dalla diagnosi- prognosi e dalla valutazione sociale viene formulato un progetto integrato di interevento/trattamento e viene elaborata congiuntamente una relazione scritta per l autorità giudiziaria, quando richiesto. Nel corso della valutazione sono opportuni, specialmente in presenza di significativi riscontri clinici e del contesto sociale, momenti di incontro e di scambio di informazioni fra assistente sociale e psicologo referente del caso. Progettazione condivisa con la A. S.: in essa, sulla scorta dei dati valutativi, clinici e sociali, viene predisposta la fase del trattamento nelle due opzioni principali di:. 1. Intervento/trattamento del minore all interno della sua famiglia di origine In generale si può prevedere una fase acuta di intervento intensivo ed una fase di mantenimento con attività dilazionate nel tempo. L intervento/trattamento, che può avvalersi anche di altri professionisti della S.C. SMRIA si articola in: Progettazione condivisa con l Assistente Sociale con attenta disamina delle iniziative più opportune finalizzate al miglioramento delle condizioni di vita del minore in tutti i suoi ambiti (familiare, scolastico, sociale..); Colloqui psicologici, sociali e psicosociali con i genitori, mirati al recupero ed al sostegno dell adeguatezza genitoriale, in cui vengono focalizzati ed affrontati gli aspetti di disfunzionalità emersi; Colloqui psicologici di sostegno al minore; Psicoterapia familiare, counseling singolo o di coppia e psicoterapia individuale quando il disagio lo richieda e soprattutto le condizioni lo consentano;
4 Consulenza alla scuola e collaborazione con altre strutture educativo/pedagogiche, quando ciò è opportuno; Relazioni di aggiornamento per gli Organi Giudiziari; Relazioni per certificazioni L. 104/92; 2. Intervento/trattamento del minore allontanato dal nucleo familiare In generale si può prevedere una fase acuta di intervento intensivo ed una fase di mantenimento con attività dilazionate nel tempo. L intervento/trattamento si articola in: Progettazione condivisa con l Assistente Sociale con attento esame della collocazione più opportuna (affido, gruppo appartamento, comunità educativa, terapeutica, ecc.) ed individuazione dei momenti critici; Individuazione, da parte dell equipe Psicologo-Assistente Sociale, della struttura/famiglia sostitutiva idonea rispetto all età e alle problematiche del minore; Nei casi di allontanamento Si premette che l allontanamento è una situazione critica tanto da rendere indispensabile la presenza di almeno due operatori per gestire la contemporaneità di molteplici dinamiche. Nei casi di allontanamento secondo progettazione condivisa la presenza dello psicologo ha carattere di eccezionalità per preservare il suo ruolo di sostegno terapeutico specifico; Lo psicologo valuta l opportunità della sua presenza quando: ha strutturato in precedenza un rapporto di sostegno con il bambino, quando il bambino conosciuto presenta dei segnali di rischio psicopatologico; Quando vi sono dinamiche conflittuali molto elevate con la famiglia. Mentre nei casi in cui lo psicologo non ha conoscenza diretta del minore la sua partecipazione all allontanamento non è prevista. Anche a seguito di provvedimento con carattere di urgenza ex art. 403 del Codice Civile lo Psicologo valuta l opportunità della sua presenza in questa fase in base alla pregressa conoscenza e alla relazione con il bambino secondo il criterio sopraindicato Verifiche periodiche da parte dell equipe Psicologo-Assistente Sociale nella struttura/famiglia che ha accolto il minore (il Servizio Sociale in qualità di ente affidatario è referente per la struttura in cui è inserito in minore, della regolamentazione dei rapporti con i famigliari e del suo inserimento socio- educativo.) Colloqui psicologici di sostegno al minore si svolgono o presso la struttura ospitante o presso lo studio Psicoterapia individuale, quando il disagio lo richieda, e soprattutto le condizioni lo consentano; questa attività può essere demandata su parere dello psicologo, confermato dal responsabile della S.C. S.M.R.I.A. ad altri professionisti quando circostanze logistiche la rendano più economica senza perdita di efficacia; Visite/incontri protetti dei genitori al minore (richieste dalle Autorità Giudiziarie decise dall equipe Psicologo-A.Sociale) al fine di tutelare il bambino e facilitare le relazioni familiari; nei casi particolarmente complessi (la cui natura va definita se possibile nel corso della predisposizione del programma condiviso) è prevista la compresenza delle due figure professionali, mentre in tutti gli altri casi è presente la sola A.Sociale;
5 Colloqui periodici con la famiglia effettuati in compresenza da Psicologo ed Assistente Sociale per monitorare l evoluzione familiare e tutelare il minore; Collaborazione con l Assistente Sociale in fase di mantenimento, cioè quando la situazione del minore si è stabilizzata; Consulenza alla scuola e collaborazione con altre strutture educativo/pedagogiche, quando ciò è opportuno; Relazioni di aggiornamento per gli Organi Giudiziari; Relazioni per certificazioni L. 104/92; Richiesta da parte del Servizio SMRIA di attività integrata psicosociale Se lo specialista sanitario del Servizio SMRIA, nell espletamento delle proprie funzioni di cura, ravvisi una condizione di rischio per il minore e ritenga necessario l intervento del Servizio Sociale ne segnalerà l esigenza attraverso richiesta scritta indirizzata al Responsabile. (Allegato n.4) N.B. Nei casi in cui non vi è condivisione all interno dell equipe Psicologo-Assistente Sociale sulla complessità del caso e/o sulle modalità di intervento tale criticità andrà segnalata ai Responsabili di moduli semplice o di struttura complessa affinché definiscano il percorso più adeguato.
6 Prot. n. Data Spedizione Data Ricezione F e r r a r a Allo S.M.R.I.A. Portale Unico Via Messidoro 20 All attenzione di Oggetto: Richiesta attività integrata per nuova segnalazione. Cognome e nome del minore: Data e luogo di nascita Residenza Dimora Composizione Familiare Padre nato a il residente a tel Madre nata a il residente a tel Fratelli/sorelle 1) nato a il residente 2) nato a il residente a 3) nato a il residente a Altri conviventi Altri Servizi interessati : NPEE SERT SSM
7 Pediatria di Comunità Ospedale Pediatria di base Altro Richiesta o provvedimento Autorità Giudiziaria: SI NO Se SI: T.M. (valutazione adeguatezza genitoriale, affido ai Servizi Sociali, allontanamento, separazione dei genitori, altro ) Procura Minorile (devianza, conflittualità familiare, maltrattamento, abuso, altro T.O. ( separazioni, modifica accordi di separazione, vigilanza, altro ) Procura ordinaria (maltrattamenti, abusi, altro ) Data di arrivo al protocollo del Servizio Sociale : Eventuale termine entro cui rispondere all Autorità Giudiziaria: Richiesta di consulenza psicologica sull intervento: SI NO Invio per intervento psicologico di valutazione del: Nucleo Minore Brevi note descrittive della situazione Fase dell intervento dell Assistente Sociale Rischio o danno rilevato a carico del minore_ L Assistente Sociale Allegati:
8 DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Struttura Complessa S.M.R.I.A. Il Responsabile Dott. Giovanni Polletta Via Messidoro n Ferrara NOTA SINTETICA SULLA VALUTAZIONE PSICOLOGICA DEL MINORE Diagnosi secondo ICD-10 compreso Asse V Quadro descrittivo allo stato attuale Bambino - Problematicità Genitori - Risorse Madre - Problematicità - Risorse Padre - Problematicità - Risorse Contesto
9 Specificare - Problematicità - Risorse. - Problematicità - Risorse. - Problematicità - Risorse Data Lo Psicologo o NPI Della U.O. SMRIA Struttura Complessa SMRIA Azienda U.S.L. di Ferrara Struttura Semplice - Distretto di Ferrara Via Cassoli, Ferrara Via Messidoro n Ferrara Tel 0532/ Fax 0532/ Tel. 0532/ Fax 0532/ Partita IVA
10 DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Struttura Complessa S.M.R.I.A. Il Responsabile Dott. Giovanni Polletta Via Messidoro n Ferrara Prot. Ferrara, Al Servizio Sociale Oggetto: Minore. RICHIESTA ATTIVITA INTEGRATA PROT. N. DEL OPERATORE RICHIEDENTE PERVENUTA AL SERVIZIO IN DATA ESAMINATA IN DATA OPERATORE INDIVIDUATO IPOTESI APPUNTAMENTO : 1 PER DISCUSSIONE CASO CON A.S. O 2 PER INCONTRO CON UTENTE DIVERSA RISPOSTA LO PSICOLOGO o NPI Dell U. O. SMRIA Struttura Complessa SMRIA Azienda U.S.L. di Ferrara Struttura Semplice - Distretto di Ferrara Via Cassoli, Ferrara Via Messidoro n Ferrara Tel 0532/ Fax 0532/ Tel. 0532/ Fax 0532/ Partita IVA
11 Data Al Servizio Sociale Sede Alla attenzione di N. progressivo registro di servizio Operatore richiedente Situazione rilevata Per nuova segnalazione: Nome e cognome minore, padre, madre Recapito minore, recapito padre, recapito madre Residenza minore, residenza padre, residenza madre Lo psicologo o NPI Dell U.O. SMRIA
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