Rapporto sullo stato dell Ambiente
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- Cipriano Moretti
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1 Rapporto sullo stato dell Ambiente Il contesto socio-economico Alberto Brugnoli Direttore Generale Éupolis Lombardia Rapporto sullo Stato dell Ambiente Venerdì 11 Maggio 2012, Palazzo Lombardia
2 Il contesto socio economico della Lombardia e le relazioni causali con l ambiente Popolazione Agricoltura Industria e Servizi Trasporti e mobilità Settore energetico
3 Popolazione 2010 La popolazione complessiva conferma un trend di aumento ( residenti nell ultimo anno). Ora i lombardi sono quasi 10 milioni di abitanti ( ). Migliaia L apporto maggiore viene dal movimento migratorio, con un saldo costantemente attivo. Lo stock di immigrati è ora pari a abitanti Minore l apporto del saldo naturale, che pur registra un recupero di fecondità (da 1.50 del 2008 a 1.52 del 2011) ,5 Saldo Naturale Saldo Migratorio Popolazione 10 9,75 9,5 9,25 9 8,75 Milioni
4 (segue) Famiglie lombarde Composizione delle famiglie lombarde ( ) 65% 2,6 50% 2,5 2,4 35% 2,3 20% Media componenti Famiglie unipersonali Coppie con figli Coppie senza figli La dimensione media delle famiglie lombarde si è ridotta: da 2,6 componenti nel 1995 a 2,3 nel Il numero delle famiglie residenti è aumentato: a inizio 2010 circa 4 milioni e 300mila, quindi 650mila in più rispetto a quelle rilevate col censimento 2001.
5 (segue) Popolazione e territorio Densità dei residenti per km La distribuzione territoriale della popolazione non è uniforme nei Comuni A Milano e in alcuni Comuni dell hinterland si superano i ab./kmq, mentre circa metà dei Comuni lombardi conta meno di 250 ab/kmq (Comuni piccoli o medio piccoli collocati nella fascia alpina e nelle provincie meridionali).
6 (segue) Popolazione e territorio Aspetti qualitativi La distribuzione della popolazione influenza ed è influenzata dalla delocalizzazione produttiva e dalla crescita dei poli commerciali. E in incremento il pendolarismo, con prevalenza dell uso di auto private (nel 2009 il 71,2% dei lombardi si sposta solo con auto private). Migliora peraltro la qualità del parco autovetture (40% Euro 4 o Euro 5, 4% veicoli a basso impatto ambientale gas o metano -).
7 Agricoltura Caratteristiche Strutturali dell'agricoltura Lombarda Il reddito lordo standard per azienda è quasi quattro volte quello nazionale, testimonianza di un sistema agricolo particolarmente intensivo e professionale. Le produzioni agricole lombarde sono sostanzialmente rimaste stabili in termini quantitativi (+0,02%) rispetto all anno precedente con un aumento dei prezzi del 2,1%. Indicatori Lombardia Italia % Lomb/Italia N aziende agricole con SAU >20 ha ,4% N aziende agricole con reddito lordo >40 UDE ,8% Reddito lordo standard per azienda (in euro) ,2% Produzione di Cereali (in milioni di tonnellate) ,8% Valore Produzione di Vegetali (in milioni di euro) ,7% Produzione di Latte (in milioni di tonnellate) ,1% Produzione di Carni Bovine (in milioni di tonnellate) ,9% Produzione di Carni Suine (in milioni di tonnellate) ,0% Valore Produzione di Animali (in milioni di euro) ,8% Fonte: elaborazione DEPAAA su dati Eurostat - Anni SAU: superficie agricola utilizzabile UDE: base di calcolo della dimensione economica aziendale, una UDE corrisponde ad un reddito lordo standard aziendale di 1200 euro l anno.
8 (segue) Agricoltura Uso dei prodotti fitosanitari (kg) e fertilizzanti (q.li) in agricoltura (Regionale/Provinciale ) Fertilizzanti La Lombardia è la seconda regione del Nord, dopo il Veneto. A livello provinciale: Pavia, Mantova, Milano e Brescia registrano il più alto numero di q.li di fertilizzanti impiegati. Regione/Province Fitosanitari (kg) Fertilizzanti (q.li) Veneto Emilia-Romagna Piemonte Lombardia: Pavia Cremona Prodotti Fitosanitari La Lombardia è la quarta regione del nord Italia (in particolare fungicidi, insetticidi, acaricidi ed erbicidi). - Mantova Milano Brescia ITALIA A livello provinciale, Pavia, Cremona, Mantova, Milano e Brescia registrano il più alto numero di Kg utilizzati di prodotti fitosanitari.
9 (segue) Agricoltura Aspetti evolutivi LOM/ITA N. AZIENDE CENSIM. ISTAT 2010 CENSIM. ISTAT 2000 VAR % LOMBARDIA ITALIA La riduzione del numero di aziende è correlata alla crescita dimensionale delle stesse (aumento del valore medio della superficie agricola utilizzabile) ed al rafforzamento della filiera.
10 Industria e Servizi Imprese attive e percentuale di imprese del settore terziario in Lombardia Imprese attive % terziario Imprese attive % terziario Nel corso del 2009 la crisi economica ha determinato una significativa caduta nel livello di produzione industriale delle imprese (-9,5%) Nel 2010 si è comunque registrato, rispetto all anno precedente, un aumento delle imprese: il numero di imprese iscritte ha superato quello delle cessate di unità con un tasso di natalità pari al 6,9% e di mortalità pari al 5,4%. Le imprese attive nel 2010 sono Nel 2010, il 38,1% delle imprese attive in Lombardia opera nel settore dei servizi, il 23,7% in quello del commercio, il 17,9% in quello delle costruzioni, e il 13,4% nell industria :
11 Industria e Servizi Distribuzione percentuale degli occupati per settore Dal 2005 si è assistito ad una progressiva crescita del ruolo dei servizi nell economia regionale: ad un costante aumento del numero di occupati del settore dei servizi si è accompagnata una parallela riduzione del peso dell industria.
12 (segue) Industria Percentuale valore aggiunto dell industria ( ) Dal 2000 la quota di valore aggiunto regionale generato dall industria si è progressivamente ridotta passando dal 30,6% del 2000 al 25,6% del In Lombardia sono localizzate più di un quinto delle imprese manifatturiere italiane e quasi un quarto degli occupati in questo settore. Le imprese manifatturiere costituiscono più del 97% delle imprese attive nell industria lombarda (c.a. 48% metalmeccanico, 13% tessile, 11% settore legno mobilio, 6% settore chimico farmaceutico e gomma plastica, 5% alimentare).
13 (segue) Commercio Un ruolo di primaria importanza è svolto dal settore della distribuzione che raccoglie il 23% delle imprese attive lombarde e circa il 18% degli occupati regionali La crescita, nel settore, della grande distribuzione organizzata e la diffusione dei centri commerciali ha modificato gli impatti ambientali imputabili al settore distributivo
14 Turismo Distribuzione delle presenze nei Sistemi turistici regionali lombardi nel 2010 Si evidenziano aree in cui il turismo è prevalentemente di soggiorno (es. zona montana della Valtellina sponda lombarda del lago di Garda), e aree in cui il turismo è prevalentemente business o diffuso (area metropolitana milanese e le zone della pianura bresciana, bergamasca, comasca e varesina). Negli ultimi anni si registra la crescita della domanda turistica, con una graduale riduzione della durata media del soggiorno (nel 2010, il numero di arrivi aumentato del 7,8% e le presenze del 5,7% rispetto al 2009). Il principale contributo all aumento della domanda turistica viene dalla componente straniera della clientela che, nel 2010, ha registrato incrementi considerevoli sia degli arrivi (12,0%) che delle presenze (9,0%).
15 Trasporti e mobilità In Lombardia, non si sono registrate diminuzioni dei dati riferiti alla mobilità, caratterizzata da un modello consolidatosi nel tempo che poggia su caratteristiche strutturali come l elevata dispersione dei centri abitativi e la frammentazione della maglia produttiva e delle filiere produttive, difficilmente modificabili nel breve periodo. Rapporto tra popolazione residente e autovetture per provincia PROVINCIE POPOLAZIONE SU AUTOVETTURE Bergamo 1,77 Brescia 1,69 Como 1,63 Cremona 1,74 Lecco 1,66 Lodi 1,77 Mantova 1,64 Milano 1,78 Monza e Brianza 1,64 Pavia 1,67 Sondrio 1,71 Varese 1,60 LOMBARDIA 1,71 Conseguentemente il numero di autovetture immatricolate continua ad aumentare. Nel 2010 risultano iscritte al PRA autovetture con un aumento di quasi 60 mila unità rispetto al Il rapporto tra popolazione e autovetture rimane sostanzialmente invariato rispetto all anno precedente pari a 1,71. Le province di Milano Bergamo e Lodi presentano gli indici più alti di questo rapporto, mentre i territori di Como e Varese presentano indici più contenuti.
16 Settore energetico Domanda di energia Consumi di energia negli usi finali in Lombardia nel 2009: per settore La Lombardia detiene il primato nazionale di consumi energetici - con un valore pari a 23.5 Mtep-equivalenti a circa il 20% del consumo energetico totale nazionale (dati CESTEC riferiti all anno 2009) ripartiti tra i diversi settori, con le percentuali sopra evidenziate.
17 Settore energetico Consumi di energia negli usi finali in Lombardia nel 2009: per vettore energetico Negli ultimi anni è continuata in Lombardia la tendenza del decennio precedente, in particolare la graduale sostituzione dei prodotti petroliferi con il gas naturale.
18 Settore energetico Offerta di energia La Lombardia è la regione che contribuisce maggiormente, in termini assoluti, alla produzione elettrica complessiva, con una quota che nel 2010 raggiunge circa il 16%. Produzione lorda di generazione elettrica in Lombardia, in GWh ( ) 70000, , , , ,0 Fotovoltaica Idroelettrica Termoelettrica 20000, ,0 0, In termini di produzione lorda, nel 2010 sono stati prodotti complessivamente circa GWh, in leggera ripresa rispetto al valore dell anno precedente ( GWh)
19 Settore energetico Potenza lorda di generazione elettrica in Lombardia, in mw ( ) Fotovoltaico Idroelettrico Termoelettrico L incremento della potenza installata in Lombardia nel periodo è stato di MW con una crescita di oltre il 40%, quasi interamente legata alla realizzazione di grandi centrali termoelettriche a ciclo combinato (alimentate a gas naturale).
20 Rapporto sullo stato dell Ambiente Le Policy regionali Alberto Brugnoli Direttore Generale Éupolis Lombardia Rapporto sullo Stato dell Ambiente Venerdì 11 Maggio 2012, Palazzo Lombardia
21 Originalità dell approccio lombardo Superare il modello di pianificazione per singolo settore Sviluppare politiche ambientali nelle politiche di settore Considerare i temi ambientali come integrati e trasversali
22 Policy regionali: ambiti e obiettivi strategici Settore energetico Settore idrico Valorizzazione del Territorio Sviluppo sostenibile Efficienza di sistema Qualità dell aria Sviluppo del territorio e gestione rifiuti
23 Qualità dell aria OBIETTIVO Riduzione agenti atmosferici inquinanti (obiettivi Dir. Europea 2008/50/CE) LINEE DI AZIONE Traffico su strada: incentivi per la sostituzione di veicoli inquinanti (bandi e servizio Mobility Card); inasprimento divieti (potenziamento controlli, ampliamento della Low Emission Zone) Mobilità integrata e sostenibile: attuazione Libro verde sulla mobilità urbana (sviluppo del bike sharing; sviluppo autovetture metano/idrogne con il progetto delle city car) Settore agricolo: regolamentazione del settore (linee guida di comparto)
24 Sviluppo del territorio OBIETTIVO Promuovere uno sviluppo sostenibile e sostenere una governance integrata del territorio LINEE DI AZIONE Approvazione del Piano Territoriale Regionale Elaborazione dei Piani d area e supporto ai Comuni per i Piani di governo del Territorio Predisposizione di linee guida per la redazione dei Piani Urbani dei Servizi del sottosuolo Avvio definizione del Piano per le infrastrutture critiche (PIC) Redazione linee guida in materia di bonifica dei siti contaminati Prosecuzione attività di regolamentazione delle attività estrattive
25 Gestione dei rifiuti OBIETTIVO Coordinamento territoriale finalizzato al perseguimento degli obiettivi comunitari (dir. 2008/98/CE) di riduzione della produzione di rifiuti LINEE DI AZIONE Conclusione della prima fase della pianificazione regionale e provinciale con l approvazione degli ultimi due Piani provinciali- di gestione dei rifiuti Attuazione del Piano di Azione di Riduzione dei Rifiuti Urbani (primi risultati della sperimentazione di Brescia e replica sul territorio) Sostegno alle attività di ricerca (progetto sulla fattibilità tecnico-economica del landfill mining)
26 Settore idrico OBIETTIVO Migliorare la gestione e la regolamentazione del settore LINEE DI AZIONE Avviato colloquio ministeriale per gli aspetti normativi di settore Attuazione dei Contratti Fiume e definizione della Carta nazionale dei Contratti Fiume (in raccordo con Regione Piemonte, Autorità di Bacino del Po, Coordinamento nazionale Agende 21 e Parchi Fluviali) Approvazione dei Piani di Gestione Distrettuali Razionalizzazione del reticolo idrografico principale con la revisione delle competenze in capo a Regione e AIPO Prevenzione dei dissesti idraulici e idrogeologici
27 Settore energetico OBIETTIVO Migliorare l efficienza energetica Riduzione consumo energia e Incremento uso FER LINEE DI AZIONE Bandi di incentivo Attività di coordinamento e regolamentazione Interventi operativi di settore (es. settore geotermico approvazione r.r. 7/2010; catasto delle sonde geotermiche, Consorzio Distretto Agro Energetico (primo distretto in Italia) Sostegno attività di ricerca (sfruttamento biomasse, filiera boscolegna-energia) Supporto sperimentazioni di settore (es. bando sperimentale in provincia di Cremona per la sostituzione di tetti in amianto con impianti fotovoltaici o di coibentazione)
28 Altre azioni regionali a sostegno della qualità ambientale Semplificazione normativa Attività di cooperazione e partenariato europeo ed internazionale Sostegno e promozione della Green Economy Acquisti verdi Iniziative di educazione e comunicazione ambientale
29 Rapporto sullo stato dell Ambiente Le Policy regionali Alberto Brugnoli Direttore Generale Éupolis Lombardia Rapporto sullo Stato dell Ambiente Venerdì 11 Maggio 2012, Palazzo Lombardia
30 Originalità dell approccio lombardo Superare il modello di pianificazione per singolo settore Sviluppare politiche ambientali nelle politiche di settore Considerare i temi ambientali come integrati e trasversali
31 Policy regionali: ambiti e obiettivi strategici Settore energetico Settore idrico Valorizzazione del Territorio Sviluppo sostenibile Efficienza di sistema Qualità dell aria Sviluppo del territorio e gestione rifiuti
32 Qualità dell aria OBIETTIVO Riduzione agenti atmosferici inquinanti (obiettivi Dir. Europea 2008/50/CE) LINEE DI AZIONE Traffico su strada: incentivi per la sostituzione di veicoli inquinanti (bandi e servizio Mobility Card); inasprimento divieti (potenziamento controlli, ampliamento della Low Emission Zone) Mobilità integrata e sostenibile: attuazione Libro verde sulla mobilità urbana (sviluppo del bike sharing; sviluppo autovetture metano/idrogne con il progetto delle city car) Settore agricolo: regolamentazione del settore (linee guida di comparto)
33 Sviluppo del territorio OBIETTIVO Promuovere uno sviluppo sostenibile e sostenere una governance integrata del territorio LINEE DI AZIONE Approvazione del Piano Territoriale Regionale Elaborazione dei Piani d area e supporto ai Comuni per i Piani di governo del Territorio Predisposizione di linee guida per la redazione dei Piani Urbani dei Servizi del sottosuolo Avvio definizione del Piano per le infrastrutture critiche (PIC) Redazione linee guida in materia di bonifica dei siti contaminati Prosecuzione attività di regolamentazione delle attività estrattive
34 Gestione dei rifiuti OBIETTIVO Coordinamento territoriale finalizzato al perseguimento degli obiettivi comunitari (dir. 2008/98/CE) di riduzione della produzione di rifiuti LINEE DI AZIONE Conclusione della prima fase della pianificazione regionale e provinciale con l approvazione degli ultimi due Piani provinciali- di gestione dei rifiuti Attuazione del Piano di Azione di Riduzione dei Rifiuti Urbani (primi risultati della sperimentazione di Brescia e replica sul territorio) Sostegno alle attività di ricerca (progetto sulla fattibilità tecnico-economica del landfill mining)
35 Settore idrico OBIETTIVO Migliorare la gestione e la regolamentazione del settore LINEE DI AZIONE Avviato colloquio ministeriale per gli aspetti normativi di settore Attuazione dei Contratti Fiume e definizione della Carta nazionale dei Contratti Fiume (in raccordo con Regione Piemonte, Autorità di Bacino del Po, Coordinamento nazionale Agende 21 e Parchi Fluviali) Approvazione dei Piani di Gestione Distrettuali Razionalizzazione del reticolo idrografico principale con la revisione delle competenze in capo a Regione e AIPO Prevenzione dei dissesti idraulici e idrogeologici
36 Settore energetico OBIETTIVO Migliorare l efficienza energetica Riduzione consumo energia e Incremento uso FER LINEE DI AZIONE Bandi di incentivo Attività di coordinamento e regolamentazione Interventi operativi di settore (es. settore geotermico approvazione r.r. 7/2010; catasto delle sonde geotermiche, Consorzio Distretto Agro Energetico (primo distretto in Italia) Sostegno attività di ricerca (sfruttamento biomasse, filiera boscolegna-energia) Supporto sperimentazioni di settore (es. bando sperimentale in provincia di Cremona per la sostituzione di tetti in amianto con impianti fotovoltaici o di coibentazione)
37 Altre azioni regionali a sostegno della qualità ambientale Semplificazione normativa Attività di cooperazione e partenariato europeo ed internazionale Sostegno e promozione della Green Economy Acquisti verdi Iniziative di educazione e comunicazione ambientale
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