LEZIONE N. 1. Progetti e Project Management. Aspetti Introduttivi. Alessandro De Nisco. Università del Sannio
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1 LEZIONE N. 1 Progetti e Project Management. Aspetti Introduttivi Alessandro De Nisco Università del Sannio
2 Il Progetto LE DEFINIZIONI PIU DIFFUSE DI PROGETTO Uno sforzo complessivo, di regola di durata inferiore a tre anni, comportante compiti interrelati eseguiti da varie organizzazioni, con obiettivi, schedulazioni e budget ben definiti (Archibald, 1994) Un insieme di sforzi coordinati nel tempo (molto più breve che nei programmi (Kerzner, 1995) Un insieme di persone e e di altre risorse temporaneamente riunite per raggiungere uno specifico obiettivo, di solito con un budget predeterminato ed entro un periodo stabilito (Graham, 1990)
3 Il Progetto SI TRATTA DUNQUE DI. ATTIVITA COMPIUTA E NON RIPETITIVA FINALIZZATA AL RAGGIUNGIMENTO DI UN OBIETTIVO IN UN CERTO PERIODO DI TEMPO UTILIZZANDO LO SFORZO CONGIUNTO DI UN POOL DI RISORSE
4 Il Progetto IL POOL DI RISORSE CON LE QUALI SI SVOLGE IL PROGETTO: 1. LE PERSONE, IL TEAM DI PROGETTO E TUTTI COLORO CHE PER UNA RAGIONE QUALSIASI HANNO A CHE FARE CON IL PROGETTO STESSO 2. LE RISORSE FISICO-TECNICHE, GLI STRUMENTI E I MEZZI A DISPOSIZIONE 3. LE RISORSE ECONOMICHE 4. IL TEMPO: UN ATTENTA PIANIFICAZIONE DELL USO DEL TEMPO CONSENTE DI OTTENERE IL MASSIMO RISULTATO POSSIBILE IN RELAZIONE ALLA SUA DISPONIBILITA
5 Il Progetto COSA E E UN PROGETTO E COSA NON LO E E E UN PROGETTO Costruire una casa Pianificare il lancio di un nuovo prodotto Invadere un territorio nemico, con una task force Organizzare un evento teatrale NON È UN PROGETTO Abitarci Modificare il prezzo di un prodotto esistente Organizzare il trasporto delle truppe e dei mezzi Gestire un teatro
6 Il Progetto TIPOLOGIE DI PROGETTI: ELEMENTI DISTINTIVI PROGETTI INTERNI O SU COMMESSA PROGETTI MONODISCIPLINARI O PLURIDISCIPLINARI PROGETTI MONOAZIENDALI O PLURIAZIENDALI PROGETTI AUTONOMI O PROGETTI NEI PROCESSI
7 Il Progetto TIPOLOGIE DI PROGETTI: ELEMENTI DISTINTIVI TIPI DI PROGETTO SU COMMESSA INTERNI PLURI- DISCIPLINARI MONO- DISCIPLINARI PLURI- AZIENDALI NEI PROCESSI FINALITA INCREMENTO FATTURATO R&S, RINNOVO, MIGLIORAM. PROCESSI, MANAGEMENT INTEGRAZ. FRA PARTI INTERNE MIGLIORAM. SINGOLA FUNZIONE INTEGRAZ. CON AMBIENTE ESTERNO MIGLIORAM. PROCESSI IN ESSERE TASSO DI INNOVAZIONE RIPETITIVITA MOLTO ELEVATO MOLTO ELEVATO ELEVATO MOLTO ELEVATO SE INVESTIM. BASSO DEFINIBILITA OBIETTIVI ELEVATA (DA CONTRATTO) COMPLESSA COMPLESSA ELEVATA COMPLESSA ELEVATA AMPIEZZA TEMPORALE. VARIABILE VARIABILE VARIABILE RIDOTTA VARIABILE MOLTO BREVE GESTIONE DEI CONFINI NATURALE PER PROGETTO PER PROGETTO CONFINI FUNZIONALI PRECISI DIPENDE DALLA NATURA DEL PROGETTO GUIDATI DA NORME E REGOLE DEL PROCESSO COMPLESSITA MEDIA (SE RIPETITIVI) ELEVATA (RELAZIONI) ELEVATA (RELAZIONI) TECNICA ELEVATA (RELAZIONI) BASSA (PRASSI)
8 Il Project Management COSA E E IL PROJECT MANAGEMENT Il project management è la pianificazione, organizzazione, direzione e controllo delle risorse di un impresa per il raggiungimento di un obiettivo normalmente di breve termine, definito per soddisfare determinate finalità
9 Il Project Management SI TRATTA DUNQUE DI UNA FILOSOFIA MANAGERIALE CHE CONSENTE DI: DEFINIRE UN OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE DEFINIRE LE RISORSE NECESSARIE/DISPONIBILI PER RAGGIUNGERE IL RISULTATO PIANIFICARE IL MODO IN CUI OTTENERE IL RISULTATO PREDEFINIRE I CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISULTATO CONTROLLARE PERIODICAMENTE IL LAVORO CORREGGENDO EVENTUALI GAP RISPETTO A QUANTO PIANIFICATO VALUTARE IL RISULTATO RAGGIUNTO (in termini di qualità, rispetto dei tempi previsti, grado di utilizzo delle risorse, grado di soddisfazione dei partecipanti
10 Il Project Management IL PROJECT MANAGEMENT: UNA VISIONE D INSIEME Tempi PIANIFICAZIONE OBIETTIVI ESECUZIONE PERFORMANCE CONTROLLO PROGETTO Risorse Costi
11 Il Project Management FASE 1. LA PIANIFICAZIONE DEL PROGETTO E il punto di partenza di ogni progetto. In questa fase a partire dalle informazioni fornite dal committente (esterno o interno), vengono prese decisioni riguardanti gli obiettivi da raggiungere, cosa deve essere consegnato (deliverables), le attività da svolgere e i relativi tempi, le risorse da impiegare e il budget disponibile
12 Il Project Management FASE 2. L ESECUZIONE L DEL PROGETTO Durante questa fase il project manager deve garantire il buon funzionamento del team di progetto e la corretta esecuzione delle attività e dei compiti previsti nella fase di pianificazione. Affinchè il team di progetto sia in grado di lavorare con efficacia devono essere rispettate le seguenti condizioni: Individuazione esplicita dei membri, con la definizione del ruolo e delle responsabilità di ciascuno Obiettivi di progetto chiari e ben compresi Piano di lavoro realistico, con scadenze ben chiare Regole ben ragionate in merito al flusso delle informazioni, alla comunicazione, alle riunioni del team, etc. Leadership del project manager
13 Il Project Management FASE 3. IL CONTROLLO DEI RISULTATI La valutazione del progetto è un processo a tre fasi, ripetute a intervalli regolari: 1. Stabilire per l intero progetto la situazione per quanto riguarda: il lavoro effettivamente eseguito i risultati tecnici ottenuti e previsti le risorse utilizzate (tempo, personale, denaro) 2. Raffrontare la situazione di piano per quanto riguarda: le schedulazioni i costi budgetati e quelli attualmente previsti le specifiche tecniche da soddisfare, sia al momento del raffronto sia al completamento del progetto 3. Identificare gli scostamenti tra i costi, la schedulazione o la performance tecnica attuali o futuri e adottare i relativi interventi correttivi
14 Il Project Management ATTENZIONE AI RISCHI. Le fonti di rischio di un progetto possono essere raggruppate in due categorie: RISCHI ESTERNI: sono scarsamente controllabili e prevedibili in quanto hanno origine nell ambiente esterno. Ne sono esempi il ritardo dei fornitori, la errata comunicazione delle specifiche dal parte del cliente, eventi naturali catastrofici RISCHI INTERNI: provengono dall interno del progetto per cui è più facile predisporre misure correttive. Possono essere dovuti ad esempio alla scarsa qualità delle attrezzature utilizzati, alla carenza di preparazione del personale, a una errata impostazione dei canali di comunicazione all interno del team, etc.
15 Il Project Management PREVENIRE E E MEGLIO CHE CURARE COME VALUTARE I RISCHI Alto PROBABILITA Medio Basso Alto Rischio elevato IMPATTO Medio Rischio medio Basso Rischio ridotto
16 ESEMPIO LA PROGETTAZIONE DI UN CORSO UNIVERSITARIO TITOLO DEL CORSO: Tecniche di Gestione dei Progetti Complessi DOCENTE: Alessandro De Nisco CORSO DI LAUREA: Organizzazione e Gestione della Sicurezza PERIODO DI SVOLGIMENTO: 24 settembre 23 novembre 2007 IL BUDGET:
17 ESEMPIO GLI OBIETTIVI Fornire agli studenti conoscenze e competenze su: Cosa è un progetto Come si gestisce un progetto Quali sono gli elementi costitutivi di un piano di progetto Quali sono e come si utilizzano le tecniche di gestione dei progetti Come si lavora in gruppo su progetti
18 ESEMPIO COSA DEVE ESSERE CONSEGNATO (DELIVERABLES) Lezioni frontali ed esercitazioni: 36 ore Didattica integrativa Benevento Ponticelli (NA) Ricevimento e tutorato: 4 ore settimanali Esami di valutazione: n. 8 sessioni all anno
19 ESEMPIO ANALISI E STRUTTURAZIONE DELLE ATTIVITA Corso Preparazione del corso Svolgimento del corso Esami di valutazione Definizione del programma Definizione del calendario Didattica SEA Didattica integrativa Tutorato Prova intercorso Esame finale Scelta del libro di testo Lezioni ed esercitazioni Lezioni Benevento Scritto Preparazione dei lucidi Didattica SEA Esercitazioni Lezioni Orale Preparazione delle esercitazioni Didattica integrativa BN Esercitazioni Didattica Integrativa NA Ponticelli (NA) Ricevimento e tuorato Lezioni Esami finali Esercitazioni Sessione 1 Sessione N
20 ESEMPIO CHI FA COSA.. FASI ATTIVITA Dott. De Nisco Dott. Bascetta Studenti Presidente C.l. OGS Segreteria Preparazione O Co I Def. Programma D/O Co/I I I I Def. Calendario C/D D I Co/I D Svolgimento C/D/O Co/I I Co/I Co/D/I Didattica SEA D/O I O I I Didattica integrativa C/Co O O I Tutorato C/O O O I Valutazione C/D/O Co/O I I Co/I Intercorso D/O O O Finale D/O O O C= Coordina D= Decide O= Opera Co= Viene Consultato I= Viene Informato
21 ESEMPIO LA PIANIFICAZIONE DEI TEMPI - 1 AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DIC ATTIVITA 1. PREPARAZIONE DEL CORSO Programma Calendario 2. SVOLGIMENTO DEL CORSO Didattica SEA Didattica integrativa Tutorato 3. ESAMI DI VALUTAZIONE Prova intercorso Esame finale
22 ESEMPIO LA PIANIFICAZIONE DEI TEMPI - 2 Lezioni frontali: Lunedì: (Aula ) Giovedì: (Aula) Ricevimento e tutorato: Martedì: (stanza Ricercatori) Giovedì: (stanza Ricercatori) Previo appuntamento via mail (denisco@unisannio.it) Prove di valutazione Prova intercorso: martedì 23 ottobre Esame finale: da stabilire
23 ESEMPIO LE RISORSE A DISPOSIZIONE DEGLI STUDENTI LUCIDI ED ESERCITAZIONI: disponibili on-line prima delle lezioni sul sito LIBRI DI TESTO: viene proposto un libro di riferimento e un testo di approfondimento (vedere programma sul sito). MATERIALE INTEGRATIVO: articoli e casi scelti dal docente e distribuiti di volta in volta in aula SITO WEB: oltre al materiale didattico, verranno inseriti anche avvisi e informazioni relativi alle lezioni e agli esami
24 ESEMPIO QUALI RISCHI. Alto Alto PROBABILITA Medio INADEGUATEZZA DEL MATERIALE DIDATTICO Basso INADEGUATEZZA DELLE AULE IMPATTO Medio SCARSA FREQUENZA DEGLI STUDENTI Basso
25 ESEMPIO LA VERIFICA DEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI PROVA INTERCORSO (29 ottobre test scritto): fino a 12 punti PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITÀ DI AULA (80%): fino a 2 punti ESERCITAZIONI INDIVIDUALI E DI GRUPPO: fino a 4 punti ESAME FINALE (data da definire test scritto + verifica orale): fino a 12 punti
26 ASSEGNO COSA FARE A CASA LUCIDI E APPUNTI: studia i lucidi integrandoli con gli appunti presi in aula ESEMPIO: analizza più volte l esempio per capire quali sono gli elementi di base per la definizione e la gestione di un progetto LIBRO DI TESTO: puoi trovare molti dei concetti visti in aula sul libro di testo Organizzare e Gestire Progetti Cap. 1 pagg. 1-14
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