Politiche della Regione Piemonte per la logistica e il riequilibrio modale
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1 Politiche della Regione Piemonte per la logistica e il riequilibrio modale Intervento di Daniele Borioli, Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, nel corso della riunione del 21 novembre 2007, dedicato agli sviluppi della programmazione e delle politiche della Regione per un riassetto del sistema dei trasporti e il riequilibrio modale, durante la quale è stato reso noto anche il quadro delle strutture intermodali in Piemonte elaborato dalle Ferrovie dello Stato, a supporto di un Protocollo d intesa per il disegno del sistema logistico regionale Premessa. Mario Virano ricorda che l'intervento dell'assessore Daniele Borioli si inserisce in una una giornata di lavoro molto ricca di interventi, tutta dedicata al tema dell intermodalità e dei centri intermodali, e in particolare permette un raffronto immediato della situazione e delle strategie fra le due regioni interessate dal collegamento ferroviario Torino-Lione, cioè Piemonte e Rhône-Alpes. Inoltre, l'intervento consente di aggiornare l'osservatorio sui risultati dei contatti in corso fra Regione e Ferrovie dello Stato, per la definizione del sistema logistico piemontese. 170
2 Politiche della Regione Piemonte per la logistica il riequilibrio modale La programmazione generale. Daniele Borioli ricorda innanzitutto che la Regione Piemonte sta lavorando da diverso tempo a Piani di programmazione per tutto ciò che riguarda le infrastrutture, i trasporti, l intermodalità e la logistica, con l'intenzione di razionalizzare il sistema dei trasporti, specie quello del trasporto delle merci. In particolare, per la costruzione del grande sistema dell intermodalità e della logistica, sono stati fissati alcuni nodi strategici: l'alessandrino, come retroporto del sistema portuale ligure, specie Genova e Savona; il Novarese, quale intersezione delle due grandi direttrici internazionali est-ovest nord-sud; il Torinese, a supporto del collegamento Torino-Lione, soprattutto con il rilancio funzionale e logistico dell area di Orbassano. Futuro di Orbassano. Orbassano oggi dispone di un nuovo Piano industriale, finalizzato proprio al suo rilancio; ma oltre a questo, un altra novità riguarda il dialogo aperto con il gruppo Ferrovie dello Stato, che si è fatto avanti in modo diretto proponendosi anche come operatore di logistica. Nei giorni scorsi è stato raggiunto un accordo preliminare che prevede una serie di passaggi operativi concreti, a partire dalla stesura di una bozza Protocollo d'intesa, da definire con il coinvolgimento della Regione e delle amministrazioni locali e poi firmare nei primi mesi del 2008, che porti le Ferrovie dello Stato a investire sullo sviluppo dell interporto di Orbassano, ridisegnandone le funzioni e le destinazioni d uso e coinvolgendo anche la Società Interporto di Torino (SITO). Uno degli elementi più interessanti emersi nel corso di questi mesi, che purtroppo non hanno ancora trovato concreta attivazione ma potranno essere sciolti nell ambito di questo disegno industriale, è la manifestazione di interesse pervenuta da alcuni importanti operatori del trasporto merci, come Ambrogio Trasporti, che da tempo ha individuato l area di Orbassano come punto di riferimento per la ricollocazione in un area più idonea rispetto a quella attuale sita a Candiolo. Incentivi al trasferimento modale. Il rilancio di Orbassano si colloca nel contesto più ampio di un tavolo di confronto avviato prima dell'estate con il Ministero dei Trasporti, un progetto sperimentale che dispone di risorse economiche confermate dalla Finanziaria 2008, per incentivare sin da subito il trasferimento modale tra Torino e la Francia, utilizzando le potenzialità esistenti sulla Linea Storica. E un progetto basato su incentivi e disincentivi, nel quadro di una vera e completa politica di trasferimento modale che a regime dovrebbe farsi forte del nuovo collegamento ferroviario. L'Autostrada ferroviaria alpina. Per quanto riguarda l AFA, gli sviluppi futuri sono legati a una gara di prossima attuazione per individuare i nuovi gestori. E opinione degli operatori ferroviari, in primis delle Ferrovie dello Stato, che ci sia un problema di attestamento e di lunghezza del tragitto perché questa modalità di trasporto possa dispiegare tutto il suo potenziale, come del resto risulta dagli stessi lavori dell'osservatorio. Mario Virano sottolinea un'interessante sintonia a livello regionale con quanto già esposto dai colleghi francesi, in particolare da Bernard Simon, della Direzione Trasporti della Regione Rhône-Alpes (pubblicati in questo Quaderno 04). I problemi che si stanno affrontando sono molto affini e ciò rappresenta un dato molto interessante perché il messaggio acquisito dall'osservatorio è che la discussione, polarizzata undici mesi fa su un opera fisica tra Torino e Lione, in realtà non può prescindere dal nodo di Lione e dal nodo di Torino, da una politica dei trasporti, dall'intermodalità, dal riequilibrio modale, dal rapporto con il territorio. Quindi oggi non esiste una discussione che prescinda da questi temi. Intermodalità Centri logistici e Autostrade ferroviarie 171
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