CATASTO DELLE FONTI DI PRESSIONE ACUSTICHE DA INFRASTRUTTURE EXTRAURBANE DI TRASPORTO NELLA REGIONE DEL VENETO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CATASTO DELLE FONTI DI PRESSIONE ACUSTICHE DA INFRASTRUTTURE EXTRAURBANE DI TRASPORTO NELLA REGIONE DEL VENETO"

Transcript

1 CATASTO DELLE FONTI DI PRESSIONE ACUSTICHE DA INFRASTRUTTURE EXTRAURBANE DI TRASPORTO NELLA REGIONE DEL VENETO A cura di A.R.P.A.V. Direzione Area Tecnico-Scientifica OSSERVATORIO AGENTI FISICI ANNO 2002

2 ARPAV Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Direzione Area Tecnica Scientifica Catasto delle fonti di pressione acustiche da infrastrutture extraurbane di trasporto nelle Regione del Veneto Autore: Tommaso Gabrieli Coautori: Franco Andolfato, Francesca Predicatori, Daniele Suman, Giampaolo Fusato Direttore Generale: Paolo Cadrobbi Direzione Area Tecnico Scientifica: Sandro Boato Direzione Osservatorio Agenti Fisici: Pierluigi Mozzo, Flavio Trotti Task Osservatorio Agenti Fisici: II

3 INDICE 1. PREMESSA INQUADRAMENTO NORMATIVO NAZIONALE DESCRITTORI ACUSTICI PREVISTI DAL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE RUMORE GENERATO DALLE INFRASTRUTTURE STRADALI SCELTA DEI PARAMETRI DA MONITORARE E INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI DATI SCELTA DEL MODELLO DI SIMULAZIONE Stima dell'emissione del traffico veicolare come dato di ingresso dei modelli di simulazione Stima dei livelli sonori prodotti dalla viabilità ELABORAZIONE DEI DATI Dati di traffico e cartografici per le strade statali e provinciali Elaborazione dei dati di traffico autostradale RISULTATI Distribuzione dei livelli sonori Estensione della rete stradale statale e provinciale Criticità acustiche dei comuni III

4 1. PREMESSA Come evidenziato nel Libro Verde della Commissione Europea (1996) sulle politiche future in materia di inquinamento acustico, il rumore nell ambiente di vita è la quinta causa di preoccupazione per l ambiente, e soprattutto è l unica per la quale dal 1992 ad oggi si registra una crescente sensibilità e un aumento di proteste da parte della popolazione. Dai dati recenti che compaiono nel Libro Verde emerge che circa il 20% della popolazione dell Unione (80 milioni di persone) è esposto a livelli di rumore diurni superiori a 65 decibel e che oltre 170 milioni di persone risiedono in aree con livelli compresi fra 55 e 65 decibel. Secondo quanto riportato nella Direttiva Europea sul rumore ambientale (2002), il risultato di questa diffusione dell inquinamento acustico è che una percentuale di popolazione europea pari almeno al 25% sperimenta un peggioramento della qualità di vita a causa degli effetti diretti o indiretti provocati dall esposizione al rumore, e una percentuale fino al 15% soffre di disturbi del sonno. Su scala internazionale, l OCSE e l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono fra i principali organismi che hanno raccolto dati e svolto studi sugli effetti dell esposizione a rumore nell ambiente esterno. Nonostante i problemi dovuti alla variabilità delle risposte dovuta alle diverse sensibilità individuali, il disturbo da rumore rimane comunque una nozione utile al fine di proporre delle soglie limite di ammissibilità, in particolare quando si tratta di rumore da traffico stradale. Esaminando le risposte medie di gruppi di popolazione con la stessa esposizione, le correlazioni che si trovano tra il campione di popolazione indagato e i livelli sonori misurati sono in genere buone. Svariati studi hanno evidenziato che, sia in periodo diurno che notturno, il disturbo comincia a manifestarsi per livelli superiori a decibel. La percentuale di disturbati diviene rapidamente significativa per valori superiori a 65 decibel. L OMS ha fissato come valore limite di riferimento diurno 65 decibel e 55 decibel notturni. I sistemi di trasporto contribuiscono considerevolmente al rumore nell ambiente di vita ed è assai frequente che essi costituiscano la sorgente di rumore predominante. Nell ambito delle tre modalità di trasporto (strada, ferrovia, aerea) il traffico stradale è sicuramente la sorgente di rumore più diffusa sul territorio. Benché negli ultimi quindici anni i livelli di emissione sonora dei veicoli siano sicuramente diminuiti, non si sono avuti sviluppi significativi nell esposizione al rumore; in particolare la crescita continua dei volumi di traffico per tutti i nodi di trasporto, unita allo sviluppo delle aree suburbane, ha comportato la tendenza del rumore ad estendersi sia nel tempo (periodo notturno), sia nello spazio (aree rurali e suburbane). Recenti studi condotti a livello nazionale sull esposizione al rumore da traffico stradale (in contesto urbano) hanno mostrato che oltre il 30% della popolazione è esposta a livelli diurno maggiori di 65 decibel. Nel periodo notturno la percentuale di popolazione esposta a livelli superiori a 55 decibel non scenda mai sotto il 30%. Le misure attuate dalla Comunità Europea in materia di inquinamento acustico consistono in una attività normativa intesa a disciplinare l accesso al mercato dei veicoli in base a prove di conformità, ovvero fissare livelli sonori ammissibili per veicoli, aerei e macchine comunque rumorose. Gli stati membri, dal canto loro, hanno emanato norme e misure contenitive che hanno, fra l altro, consentito una riduzione dei livelli di rumore nelle zone critiche più preoccupanti riferiti al periodo notturno. Mancando fino ad oggi una strategia generale per la prevenzione e il contenimento dell inquinamento acustico la Commissione Europea ha recentemente emanato la Direttiva 1

5 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alla determinazione e la gestione del rumore ambientale (2002/49/CE del 25 giugno 2002). La direttiva si prefigge di armonizzare i descrittori e i metodi di determinazione del rumore ambientale e mira ad ottenere dati sull esposizione al rumore della popolazione comunitaria. Pur non fissando valori limite per il rumore prodotto, la direttiva prevede tuttavia una distinzione del rumore ambientale in funzione della sorgente sonora (rumore stradale, ferroviario, aereo, industriale). In particolare, la direttiva impone di tracciare mappe acustiche relative alle strade principali allo scopo di pervenire, attraverso la stima delle pressioni acustiche, alla costruzione di specifici indicatori di esposizione codificati a livelli europeo nell ambito del meccanismo di notifica sui trasporti e l ambiente (TERM), mentre in ambito nazionale il Sistema Informativo Nazionale Ambientale dell ANPA attraverso l attività del Centro Tematico Nazionale Agenti Fisici fornisce linee guida per il popolamento dei suddetti indicatori. Nell ottica di sviluppare rapporti tra programmi e strategie sull integrazione dell ambiente nella politica dei trasporti la Regione Veneto predisponendo il Piano Regionale dei Trasporti ha previsto una sezione relativa all inquinamento acustico ad integrazione della parte relativa alla componente aria. 2. INQUADRAMENTO NORMATIVO NAZIONALE Con l emanazione della Legge Quadro sull inquinamento acustico n. 447 del 26 ottobre 1995 (LQ) si sono stabiliti i principi fondamentali in materia di tutela dell ambiente esterno ed abitativo dall inquinamento acustico. La LQ individua, in un sistema pubblico - privato, il soggetto deputato all attuazione della strategia di prevenzione e tutela definendo in dettaglio le competenze in materia dei vari enti (Stato, Regioni, Province, Comuni ed enti privati). In attuazione dell art. 3 della LQ è stato emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/11/1997 sulla determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore, che stabilisce l obbligo per i comuni di adottare la zonizzazione acustica. Tale operazione, generalmente denominata classificazione acustica, consiste nell assegnare, a ciascuna porzione omogenea di territorio, una delle sei classi individuate dal decreto, sulla base della prevalenza ed effettiva destinazione d uso del territorio stesso. Le amministrazioni comunali recependo quanto disposto dal DPCM 14/11/1997 e dalla Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto (DGR n 4313 del 21 settembre 1993 classificano il territorio di competenza nelle sei classi acusticamente omogenee fissando per ognuna di esse diversi limiti di ammissibilità di rumore ambientale (Tabella 1). I livelli di rumore devono essere verificati sia nel periodo diurno che in quello notturno. Classi di destinazione d uso del territorio Tempi di riferimento Diurno Notturno Classe I Aree particolarmente protette Classe II Aree prevalentemente residenziali Classe III Aree di tipo misto Classe IV Aree di intensa attività umana Classe V Aree prevalentemente industriali Classe VI Aree esclusivamente industriali Tabella 1: Valori limite assoluti di immissione L Aeq in decibel; art. 2 DPCM 14/11/1997 2

6 Il traffico stradale è uno degli elementi che concorre a definire la classificazione di una zona; in particolare la DGR n 4313/93 stabilisce che nell intorno di strade ad alto scorrimento deve essere prevista una fascia di pertinenza da inserire in classe quattro. Secondo quanto previsto dalla LQ spetta a specifici decreti attuativi la regolamentazione dell inquinamento acustico avente origine dalle infrastrutture di trasporto. Per quel che concerne il traffico veicolare non è ancora stato emanato il regolamento che deve definire l ampiezza delle fasce di rispetto. Tali fasce costituiscono elementi sussidiari alla zonizzazione acustica, esse si sovrappongono alla classificazione acustica andando a costituire delle fasce di esenzione relative alla sola rumorosità prodotta dall infrastruttura stradale rispetto al limite di zona locale. Ad oggi quindi le strade non hanno limiti di rumorosità. 3. DESCRITTORI ACUSTICI PREVISTI DAL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE Sono stati individuati diversi indicatori numerici atti a rappresentare efficacemente il livello di rumorosità ambientale con un unico valore, che tenga conto sia dei fattori fisici che caratterizzano l emissione sonora, che della risposta soggettiva legata alle condizioni ambientali e alla modalità di esposizione. Essendo la risposta degli individui esposti al rumore correlata all energia acustica totale ricevuta durante un determinato periodo di tempo, l indice a cui ci si deve riferire è il Livello continuo equivalente di rumore ponderato A (L Aeq ) misurato in decibel. Tale livello corrisponde al livello di un virtuale rumore costante che nello stesso periodo di tempo (T) del rumore (più o meno variabile) in esame presenta il medesimo contenuto energetico sonoro; il livello equivalente costituisce quindi il livello medio in termini energetici del rumore considerato. Poiché, al variare della frequenza, uno stesso livello sonoro non produce la stessa sensazione sonora, è stato necessario costruire una curva di risposta detta curva di ponderazione A per descrivere il comportamento dell orecchio umano. Gli strumenti di misura e di calcolo sono in grado di riprodurre questo andamento e i livelli di rumore ottenuti in questo modo sono detti ponderati A. L unità di misura in questo caso è il decibel A. La regolamentazione attuativa della LQ (DM 16/03/1998) prevede che il livello equivalente debba essere stimato su tempi significativi del fenomeno sonoro in esame. Sono individuati due tempi di riferimento all interno della giornata su cui basare le valutazioni del livello equivalente da confrontare con i valori limite: quello diurno ( ) e quello notturno ( ). La valutazione specifica del rumore dell infrastruttura stradale deve essere condotta considerando il complesso di fattori che caratterizzano la dinamica dell emissione sonora del flusso di veicoli. Dato che la dinamica dei flussi veicolari è in genere suscettibile di variazioni (si pensi alla diversità dei flussi notturni e di quelli presenti il sabato e la domenica rispetto ai normali flussi diurni), la valutazione di questo tipo di rumore deve essere estesa per almeno una settimana. I livelli equivalenti vanno stimati su base oraria; i relativi valori saranno poi elaborati al fine di ottenere i livelli diurni e notturni per ogni giorno della settimana nonché i livelli medi diurni e notturni settimanali. 3

7 4. RUMORE GENERATO DALLE INFRASTRUTTURE STRADALI Il traffico veicolare è considerato una sorgente lineare che emette rumore a partire dall asse stradale. Tale emissione può essere messa in relazione con i parametri caratteristici del flusso veicolare e con le proprietà acustico-fisiche del terreno attorno al manto stradale. La rumorosità prodotta dai veicoli è originata da diverse componenti: motore e sistema di scappamento (rumore meccanico), interazione pneumatico e fondo stradale (rumore di rotolamento) e dall intersezione con l aria (rumore aerodinamico). Il rumore prodotto dal contatto pneumatico-fondo stradale cresce rapidamente con l aumento della velocità e nei veicoli leggeri il rumore dei pneumatici diventa la principale sorgente di inquinamento acustico per velocità superiori a 60 Km/h. Diversamente, per quanto riguarda i mezzi pesanti, la componente motore predomina sempre (a qualunque velocità) sulla componente pneumatici. Che tutti i veicoli non producano gli stessi livelli sonori è cosa ovvia, non è però semplice quantificare le differenze esistenze in condizione di traffico reale. Le norme di omologazione europee definiscono le procedure di misura e stabiliscono i parametri acustici da valutare. La tabella seguente riporta l evoluzione dei livelli di potenza acustica ammessi per i veicoli a motore nel corso degli anni a seguito dei suddetti interventi normativi (Tabella 2). CATEGORIA Autovetture 82 dba 80 dba 77 dba 74 dba Autobus 89 dba 82 dba 80 dba 78 dba Autocarri 91 dba 88 dba 84 dba 80 dba Tabella 2: Evoluzione dei livelli CE di potenza sonora ammessi per gli autoveicoli a motore Sebbene non sia problematico valutare l incidenza degli autocarri e delle autovetture in termini di impatto acustico, è difficile suddividere gli effetti fra queste due sorgenti sonore. Tuttavia diversi studi hanno mostrato che a livello percettivo il rumore di un autocarro equivale a quello di 8-10 autoveicoli. Nella seguente tabella sono riportati i risultati di alcune indagini effettuate a livello locale su diverse strade interessate da un traffico veicolare eterogeneo (Tabella 3). I valori si riferiscono a livelli medi calcolati a 25 metri di distanza dall asse stradale per le categorie di veicoli specificate. Nel leggere i dati, il valore del rapporto indica quanta energia sonora in più una classe ha rispetto a quella più silenziosa (che è quella delle automobili). Se ad esempio il rapporto è 2, significa il doppio dell energia sonora che in termini logaritmici significano 3 decibel in più. VEICOLI LIVELLI SONORI Evento sonoro (decibel A) Rapporto rispetto alle Auto Ciclomotori Autovetture Autocarri Tabella 3: Livelli di rumore prodotti dalle varie classi di veicolari Da quanto detto appare chiaro come il livello di rumore stradale sia influenzato in modo rilevante dalla categoria dei veicoli che formano il flusso totale. Un altro parametro che influisce sui livelli di emissione sonora è la velocità del flusso veicolare; oltre i 50 Km/h tale variabile influisce in maniera determinante fino a circa

8 Km/h, valore oltre il quale si instaura un fenomeno di saturazione dei livelli che aumentano più lentamente. I principali fattori che concorrono a definire i livelli sonori a bordo strada sono: Il volume totale di traffico; La velocità media dei veicoli; La composizione dei veicoli; Pavimentazione stradale. I parametri che definiscono l intorno topografico del nastro stradale influiscono sulla propagazione dei livelli sonori generati dal flusso di traffico. I principali fattori che intervengono nella riduzione dei livelli all aumentare della distanza dalla strada sono: Schermature prodotte da ostacoli; Assorbimento acustico del terreno; Assorbimento atmosferico. 5. SCELTA DEI PARAMETRI DA MONITORARE E INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI DATI I criteri adottati per la scelta dei parametri da monitorare fanno riferimento alle indicazioni riportate nella normativa nazionale e comunitaria. In particolare: Gli indici descrittori del rumore sono quelli definiti dai decreti attuativi della Legge Quadro 447/95; L analisi dei dati è stata condotta per mezzo di valutazioni previsionali che fanno riferimento a modelli deterministici standardizzati in ambito UE; Il recupero delle informazioni è stato condotto attraverso la Direzione Infrastrutture di Trasporto della Regione Veneto che ha fornito i dati relativi ai flussi di traffico per le strade statali e provinciali nonché la cartografia vettoriale riportante il grafo della viabilità extraurbana della Regione. Lo standard informativo impiegato per la classificazione dei veicoli è lo stesso utilizzato per il modello COPERT scelto dalla Regione come riferimento per la valutazione della componente aria. La stima dei livelli sonori autostradali è stata realizzata a partire dai flussi teorici medi giornalieri recuperati da fonte AISCAT. Parte delle elaborazioni necessarie allo sviluppo dell output cartografico sono state condotte in collaborazione con l Osservatorio Regionale Aria dell ARPAV. 6. SCELTA DEL MODELLO DI SIMULAZIONE Per le strade, il calcolo dei livelli sonori può essere affrontato con un grado di accuratezza diversificato, a seconda degli obiettivi e dell'estensione di territorio (dettaglio o vasta scala) che ci si prefigge di raggiungere e di esaminare con la mappatura acustica. Col termine di mappatura acustica si intende una rappresentazione di dati relativi ad una situazione acustica prevista in termini di un descrittore acustico o di un superamento di un limite (fonte: Direttiva Europea 2002/49/CE). Per quanto concerne i livelli sonori attesi nei pressi dell'infrastruttura stradale, l approccio metodologico scelto, assume che il campo acustico venga stimato in modo deterministico, 5

9 mediante l applicazione di algoritmi di calcolo definiti e riconosciuti come standard internazionali. Questo comporta in primo luogo la disponibilità di dati relativi all emissione sonora della sorgente (linea di traffico) da utilizzare come dati di input per il modello acustico. Da questo dato è possibile sviluppare il calcolo vero e proprio del livello sonoro ovvero simulare la propagazione del campo sonoro nello spazio circostante l infrastruttura. Ciò si ottiene attraverso l implementazione software degli algoritmi previsti dagli standard. Il grado di approssimazione dipende principalmente da due elementi; da un lato, l'algoritmo utilizzato, dall'altro, la possibilità di tenere adeguatamente conto nella stima degli elementi territoriali (ostacoli, superfici riflettenti, orografia, ecc.) capaci di modificare la libera propagazione del campo sonoro. Per quanto riguarda gli algoritmi dedicati alla modellizzazione del rumore da traffico, se ne registrano numerosi largamente diffusi. L emanazione della direttiva europea riduce le scelte a due sole opportunità. Il metodo raccomandato è quello adottato come metodo ufficiale in Francia NMPB-96 in alternativa, per questo lavoro (valutazioni strategiche di aree vaste), è stato utilizzato il metodo descritto nella norma ISO con alcuni adattamenti, che di fatto coincide con una versione semplificata (si trascurano gli effetti metereologici sfavorevoli alla propagazione) dell algoritmo di propagazione usato dal modello francese. 6.1 Stima dell'emissione del traffico veicolare come dato di ingresso dei modelli di simulazione La mappatura acustica di un infrastruttura stradale estesa, necessita in genere che questa venga suddivisa in tratti omogenei ovvero archi di tracciato connotati dalle stesse condizioni di emissione sonora. A rigore questo necessita di dividere il percorso ogni volta che vari una delle quattro variabili che determinano la rumorosità del traffico: Volume dei transiti per categoria di veicoli; Velocità media di scorrimento per categoria di veicoli; Pendenza della strada; Tipo di pavimentazione stradale. Il volume di traffico e la velocità media costituiscono, in prima approssimazione, i parametri principali per la stima delle emissioni sonore definite per i tratti omogenei di strada. 6.2 Stima dei livelli sonori prodotti dalla viabilità La determinazioni dei livelli sonori in prossimità dell infrastruttura viene effettuata mediante l applicazione di modelli in grado di simulare la propagazione del campo acustico nell ambiente esterno. Allo scopo, è necessario schematizzare la sorgente come lineare, e tenere conto, nell'equazione fondamentale di propagazione del campo sonoro, dei fattori di attenuazione dovuti alla divergenza geometrica, all'effetto suolo ed alla attenuazione dell aria. Il metodo adottato assume, in via cautelativa, che non vi siano discontinuità morfologiche, edifici in fila, o altri elementi e fattori schermanti; in altre parole, viene assunta una condizione di libera propagazione del campo sonoro. Il risultato di un tale calcolo numerico conduce alla determinazione di fasce centrate sui tratti omogenei di linea stradale ai bordi delle quali i livelli sonori calcolati si mantengono costanti. Il risultato ottenuto dal calcolo è affetto da una incertezza di ± 2 dba. 6

10 Il ciclo di calcolo con cui il modello stima i livelli sonori è suddiviso in più fasi: La strada viene schematizzata come una sorgente lineare che emette onde sonore cilindriche; La linea sorgente emette un livello di potenza sonora correlato con i parametri che caratterizzano il traffico veicolare e la pavimentazione stradale; La linea viene discretizzata in un insieme di punti ad ognuno dei quali è associato un livello di emissione sonora; Il livello sonoro ad una certa distanza dall asse stradale è calcolato dalla somma dei contributi di tutti i punti sorgente; Il calcolo dei livelli è condotto considerando il comportamento acustico del terreno (più o meno riflettente), l assorbimento atmosferico (alcune frequenza vengono assorbite maggiorente di altre) e le condizioni atmosferiche standard della norma ISO ; 7. ELABORAZIONE DEI DATI 7.1 Dati di traffico e cartografici per le strade statali e provinciali I dati disponibili di traffico riguardano 142 sezioni stradali rappresentativi dei flussi veicolari che interessano le principali strutture viarie extraurbane. Per ogni sezione è stato effettuato un conteggio dei veicoli suddivisi per tipologia e velocità, e riferito ad almeno una settimana. Per adeguare le informazioni fornite all input modellistico è stata eseguita un operazione di aggregazione dei dati relativamente alla suddivisione in classi di lunghezza (LU01-LU02- - LU07) e di velocità (V01-V02- -V07) dei flussi monitorati. In particolare è stato effettuato il raggruppamento in veicoli leggeri (autoveicoli: LU01) e pesanti (LU02- -LU07). Il termine di velocità per ogni veicolo è stato considerato pari al 50 -esimo percentile delle velocità monitorate relative alla sezione. In base alla esigenza di ottenere degli indici acustici diurni e notturni costruiti sui livelli sonori orari è stato necessario basare il calcolo dei livelli sulle caratteristiche orarie di traffico per ogni sezione. Si sono quindi ricavate le distribuzioni sulle 24 ore giornaliere dei flussi di traffico. Dai singoli dati di livello continuo orario equivalente ponderato A si è calcolato: Per ogni giorno della settimana i livelli equivalenti diurni e notturni; I valori medi settimanali diurni e notturni. L associazione del dato puntuale (relativo alla sezione) alla cartografia stradale permette di attribuire ad ogni segmento stradale un valore di traffico e quindi di livello sonoro. La definizione del livello di accuratezza complessivo sulla stima dei livelli sonori consente di definire il livello di tolleranza che possiamo adottare in questa segmentazione stradale. A tale scopo è stata condotta una analisi dell intero percorso stradale sulla base dei fattori che posso determinare una diversa emissione dell infrastruttura. Per valutazione su larga scala sono largamente accettabili (ed in buona parte inevitabili) incertezze dell ordine di ± 2 3 db. Ciò comporta che, per questo livello di incertezza, siano trascurabili tutte le intersezioni che non drenano o immettono almeno il 15 % del traffico totale, mentre per le simulazioni sono omogenei tratti che non presentano variazioni dei volumi di traffico superiori a %. Perciò relativamente ai principali parametri determinanti il rumore stradale (flusso e composizione del traffico veicolare), l analisi 7

11 cartografica tiene conto della presenza di svincoli di immissioni di traffico importanti e di attraversamenti di centri abitati di grandi dimensioni. La valutazione dei livelli sonori è stata condotta a 30 metri dal centro carreggiata. 7.2 Elaborazione dei dati di traffico autostradale La rete autostradale che interessa la regione è stata suddivisa in otto archi omogenei per valori di traffico. I dati utilizzati si riferiscono ai veicoli teorici medi giornalieri (suddivisi in leggeri e pesanti) relativi all anno Questo dato rappresenta il numero di unità che idealmente, percorrendo l intero arco autostradale, danno luogo nel complesso a percorrenze pari a quelle ottenute realmente. In questo modo il calcolo dei livelli sonori non è basato sui flussi reali di traffico bensì su valori di flusso medi caratteristici dei tratti autostradali. Il termine di velocità attribuito ad ogni veicolo è stato considerato pari a 130 km/h. La valutazione dei livelli sonori è stata condotta a 60 metri dal centro carreggiata. 8. RISULTATI L elaborazione eseguita fornisce una descrizione riguardante: La distribuzione dei livelli sonori associati alle diverse tipologie di strada; La distribuzione delle pressioni acustiche in termini di estensione stradale in funzione delle classi acustiche di appartenenza; La distribuzione territoriale delle criticità acustiche in termini di numero di comuni coinvolti dall attraversamento di uno o più archi stradali con specifici livelli di emissione. Le modalità di calcolo impiegate consentono una descrizione su vasta scala della distribuzione dei livelli sonori ma non sono adatte a descrivere col necessario dettaglio le situazioni puntuali del campo sonoro attorno alle infrastrutture stradali. Una analisi di questo tipo si presta quindi ad una valutazione strategica fornendo una prima stima, seppur approssimata, dei livelli sonori emessi dalle strade. Tutti i risultati riportati nella mappe si intendo espressi in termini di livello equivalente L Aeq di pressione sonora medio settimanale diurno e notturno. 8.1 Distribuzione dei livelli sonori I grafici seguenti riportano la distribuzione in frequenza dei livelli equivalenti di rumore calcolati per le sezioni stradali (Figure 1, 2, 3 e 4). Ad ogni distribuzione è stata associata la curva gaussiana che meglio si adatta all istogramma dei dati; queste curve sono state confrontate (Figura 5, 6 e 7) per evidenziare lo scostamento dei livelli medi fra le strade statali e delle provinciali. 8

12 30 25 frequenza Leq(A) diurno Figura 1: Distribuzione dei valori medi settimanali del livello equivalente diurno per le strade statali frequenza Leq(A) notturno Figura 2: Distribuzione dei valori medi settimanali del livello equivalente notturno per le strade statali 40 frequenza Leq(A) diurno Figura 3: Distribuzione dei valori medi settimanali del livello equivalente diurno per le strade provinciali 9

13 40 frequenza Leq(A) notturno Figura 4: Distribuzione dei valori medi settimanali del livello equivalente notturno per le strade provinciali densità di conteggi Leq(A) diurni Statali Provinciali Figura 5: Confronto fra le distribuzioni dei livelli equivalenti medi settimanali diurni fra statali e provinciali densità di conteggi Leq(A) notturni Statali Provinciali Figura 6: Confronto fra le distribuzioni dei livelli equivalenti medi settimanali notturni fra statali e provinciali 10

14 80,0 70,0 60,0 64,1 71,6 58,9 66,0 64,6 50,0 56,6 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 autostrade statali provinciali diurno notturno Autostrade Strade Statali Strade Provinciali Diurno 71.6 dba 66.0 dba 64.6 dba Notturno 64.1 dba 58.9 dba 56.6 dba Figura 7: Valori medi dei livelli equivalenti medi settimanali L Aeq diurni e notturni per le strade statali e provinciali. La deviazione standard dei livelli è inferiore a 3 dba, mentre l errore standard da associare ai valori medi è di 0.3 dba. 8.2 Estensione della rete stradale statale e provinciale E stata condotta una analisi su base provinciale della distribuzione della rete stradale in funzione delle classi acustiche di appartenenza. La lunghezza complessiva delle strade statali e provinciali soggette a questa elaborazione è stato di circa 3600 km corrispondente, rispettivamente, all 88 % delle strade statali e al 18 % delle strade provinciali (fonte: Regione Veneto Direzione Infrastrutture di Trasporto). Di seguito (Figure 8 e 9) viene riportata l estensione totale (assoluta e in percentuale rispetto al totale provinciale) per provincia delle strade statali e provinciali che mostrano livelli sonori L Aeq diurni e notturni superiori rispettivamente a 67 dba e 61 dba. 11

15 situazione diurna % rispetto al totale provinciale km assoluti di statali e provinciali tv ve vi pd vr ro 2 bl km assoluti di statali e provinciali % rispetto al totale provinciale Figura 8: Estensione della rete stradale statale e provinciale suddivisa per provincia che presenta livelli L Aeq di emissione diurni medi settimanali superiori a 67 dba. situazione notturna % rispetto al totale provinciale km assoluti di statali e provinciali tv vr pd province ve vi ro 0 bl 0 km assoluti di statali e provinciali % rispetto al totale provinciale Figura 9: Estensione della rete stradale statale e provinciale suddivisa per provincia che presenta livelli L Aeq di emissione notturni medi settimanali superiori a 61 dba. 12

16 Valori a 60 metri dall asse stradale. Le soglie sono state identificate in base ai valori modali ricavati dalla distribuzione e dalla numerosità dei casi riscontrati. Il DPCM 14/11/1997 fissa valori di immissione diurni e notturni pari rispettivamente a 65 dba e 55 dba per la Classe acustica IV in prossimità di strade di grande comunicazione. 13

17 Valori a 60 metri dall asse stradale. Le soglie sono state identificate in base ai valori modali ricavati dalla distribuzione e dalla numerosità dei casi riscontrati. Il DPCM 14/11/1997 fissa valori di immissione diurni e notturni pari rispettivamente a 65 dba e 55 dba per la Classe acustica IV in prossimità di strade di grande comunicazione. 14

18 Valori a 30 metri dall asse stradale. Le soglie sono state identificate in base ai valori modali ricavati dalla distribuzione e dalla numerosità dei casi riscontrati. Il DPCM 14/11/1997 fissa valori di immissione diurni e notturni pari rispettivamente a 65 dba e 55 dba per la Classe acustica IV in prossimità di strade di grande comunicazione. 15

19 Valori a 30 metri dall asse stradale. Le soglie sono state identificate in base ai valori modali ricavati dalla distribuzione e dalla numerosità dei casi riscontrati. Il DPCM 14/11/1997 fissa valori di immissione diurni e notturni pari rispettivamente a 65 dba e 55 dba per la Classe acustica IV in prossimità di strade di grande comunicazione. 16

20 8.3 Criticità acustiche dei comuni Intersecando il grafo stradale (statali e provinciali) con il layer cartografico contenente i confini comunali si è costruito un primo indicatore di criticità acustica; si è operata una classificazione dei comuni in funzione dell attraversamento di infrastrutture con valori di emissione specificati. La stratificazione del campione è stata realizzata attraverso uno schema decisionale discreto secondo il seguente schema (Tabella 4). La combinazione sulla presenza o meno delle strade aventi un certo livello sonoro determina il livello di criticità. Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Tabella 4: Strade con emissioni > 67 dba (> 61 dba) Strade con emissioni > 65 dba ma < 67 dba (> 58dBA ma < 61 dba) Strade con emissioni < 65 dba (< 58 dba) X X X X X X X X X Schema utilizzato per la scelta del livello di criticità. Tra parentesi i valori di L Aeq riferiti al periodo notturno. La presenza combinata delle varie tipologie di strade determina il livello. X X X Provincia Periodo Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 VR diurno notturno VI diurno notturno PD diurno notturno VE diurno notturno RO diurno notturno BL diurno notturno TV diurno notturno Tabella 5: Percentuale di comuni con i livelli di criticità specificati suddivisi per provincia. Situazione diurna e notturna (livello 1: alta criticità, livello 4: bassa criticità) Dalla somma delle percentuali relative al livello 1 e il livello 2 si ottiene la percentuale dei comuni che presenta almeno un strada con livello L Aeq di emissione sonoro diurno maggiore di 65 dba (livello L Aeq di emissione sonora notturno maggiore di 61 dba) (Figura 10). 17

21 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 VE-RO TV-VR PD-TV RO-VI VI-VE VR-PD BL-BL provincie situazione diurna situazione notturna Figura 10: Percentuale di comuni suddivisi per provincia interessati dal passaggio di strade statali e provinciali con livelli di emissione diurni maggiori di 65 dba e livelli di emissione notturni maggiori di 61 dba 18

22 Criticità acustica Alta: Comuni interessati da strade che presentano livelli di emissione diurni > 67 dba Criticità acustica Bassa: Comuni non interessati da strade che presentano livelli di emissione diurni > 65 dba 19

23 Criticità acustica Alta: Comuni interessati da strade che presentano livelli di emissione notturni > 61 dba Criticità acustica Bassa: Comuni non interessati da strade che presentano livelli di emissione notturni > 58 dba 20

14 INQUINAMENTO ACUSTICO

14 INQUINAMENTO ACUSTICO 14 INQUINAMENTO ACUSTICO 14.1 Premessa Come evidenziato nel Libro Verde della Commissione Europea (1996) sulle politiche future in materia di inquinamento acustico, il rumore nell ambiente di vita è la

Dettagli

Norme Tecniche di Attuazione

Norme Tecniche di Attuazione COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO SETTORE SVILUPPO DEL TERRITORIO SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale

Dettagli

D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.

D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge quadro sull'inquinamento

Dettagli

Isolamento acustico. Dicembre 2005. I Farinelli srl Cenni sull isolamento acustico. Pagina 1 di 7

Isolamento acustico. Dicembre 2005. I Farinelli srl Cenni sull isolamento acustico. Pagina 1 di 7 Isolamento acustico Dicembre 2005 I Farinelli srl Cenni sull isolamento acustico. Pagina 1 di 7 Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 Marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore

Dettagli

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO Roberto Malatesta. William Marcone Ufficio Tecnico (giugno 2008) LA PROTEZIONE DAL RUMORE DEGLI EDIFICI, LA NORMATIVA NAZIONALE La maggior sensibilità delle persone

Dettagli

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ/INFRASTRUTTURE DELLE SORGENTI CONTROLLATE NEL LAZIO Anno 2014 Inquadramento del tema Il rumore è fra le principali cause del peggioramento della qualità

Dettagli

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO

PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO VIII Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE Roma, 5 novembre 2003 PROGRESS: UN CODICE PER IL CALCOLO DELLE EMISSIONI DA VEICOLI STRADALI IN AMBITO URBANO Massimo Capobianco, Giorgio Zamboni

Dettagli

ACUSTICA E INQUINAMENTO DA RUMORE

ACUSTICA E INQUINAMENTO DA RUMORE ACUSTICA E INQUINAMENTO DA RUMORE IL SUONO Propagarsi di onde meccaniche in un mezzo. Le onde fanno vibrare la membrana del timpano dando la sensazione sonora. La frequenza del suono è data dal numero

Dettagli

PERCENTUALE DEI SUPERAMENTI DEI LIMITI NORMATIVI RISPETTO AL NUMERO DEI CONTROLLI EFFETTUATI

PERCENTUALE DEI SUPERAMENTI DEI LIMITI NORMATIVI RISPETTO AL NUMERO DEI CONTROLLI EFFETTUATI PERCENTUALE DEI SUPERAMENTI DEI LIMITI NORMATIVI RISPETTO AL NUMERO DEI CONTROLLI EFFETTUATI Anno 2012 Inquadramento del tema L inquinamento acustico nelle aree urbane rappresenta una delle principali

Dettagli

Corso di. http://www.uniroma2.it/didattica/ta_2009 ing. Antonio Comi novembre 2009. ing. A. Comi - Corso di Trasporti e Ambiente

Corso di. http://www.uniroma2.it/didattica/ta_2009 ing. Antonio Comi novembre 2009. ing. A. Comi - Corso di Trasporti e Ambiente Corso di Trasporti e Ambiente http://www.uniroma2.it/didattica/ta_2009 ing. Antonio Comi novembre 2009 Inquinamento acustico da traffico 1 Introduzione Il funzionamento di un sistema di trasporto produce

Dettagli

Zonizzazione Acustica

Zonizzazione Acustica Zonizzazione Acustica Relazione POLO SCIENTIFICO TECNOLOGICO LOMBARDO Consulenti: dott. arch. Luca Bertagnon dott. arch. Claudio Scillieri 0 introduzione La zonizzazione acustica è la classificazione del

Dettagli

Valutazione degli impatti locali del traffico stradale nell'area di Dignano (S.R. 464)

Valutazione degli impatti locali del traffico stradale nell'area di Dignano (S.R. 464) Valutazione degli impatti locali del traffico stradale nell'area di Dignano (S.R. 464) Palmanova 10/06/2013 Introduzione La stima degli impatti locali delle strade nella città di Palmanova è stata effettuata

Dettagli

Appendice III. Criteri per l utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi

Appendice III. Criteri per l utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi Appendice III (articolo 5, comma 1 e art. 22 commi 5 e 7) Criteri per l utilizzo dei metodi di valutazione diversi dalle misurazioni in siti fissi 1. Tecniche di modellizzazione 1.1 Introduzione. In generale,

Dettagli

P.S.C. Allegato 8 VALUTAZIONE PREVENTIVA RISCHIO RUMORE

P.S.C. Allegato 8 VALUTAZIONE PREVENTIVA RISCHIO RUMORE ELABORATO P.S.C. Allegato 8 VALUTAZIONE PREVENTIVA RISCHIO RUMORE Pagina 1 di 10 1. BIBLIOGRAFIA... 3 2. VALUTAZIONE PREVENTIVA DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AL RUMORE. 4 2.1 PREMESSA... 4 2.2 FASCE DI ESPOSIZIONE...

Dettagli

IL RUMORE DA TRAFFICO STRADALE

IL RUMORE DA TRAFFICO STRADALE INDICE ARGOMENTI 1) Sorgenti di rumore di un veicolo a motore 2) Misura dell emissione sonora di un veicolo 3) Livelli di emissione sonora e velocità 4) Livelli di emissione sonora e categorie di veicoli

Dettagli

S.S. 4 SALARIA ADEGUAMENTO DEL TRATTO TRISUNGO-ACQUASANTA TERME 1 LOTTO 2 STRALCIO DAL KM 151+000 AL KM 153+780 PROGETTO DEFINITIVO

S.S. 4 SALARIA ADEGUAMENTO DEL TRATTO TRISUNGO-ACQUASANTA TERME 1 LOTTO 2 STRALCIO DAL KM 151+000 AL KM 153+780 PROGETTO DEFINITIVO S.S. 4 SALARIA ADEGUAMENTO DEL TRATTO TRISUNGO-ACQUASANTA TERME 1 LOTTO 2 STRALCIO DAL KM 151+000 AL KM 153+780 PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE IMPATTO ACUSTICO 1 INDICE 1. PREMESSA...3 2. ANALISI DELLA

Dettagli

Corso di TEORIA DEI SISTEMI DI TRASPORTO 2. Prof. Ing. Umberto Crisalli

Corso di TEORIA DEI SISTEMI DI TRASPORTO 2. Prof. Ing. Umberto Crisalli Corso di TEORIA DEI SISTEMI DI TRASPORTO 2 Prof. Ing. Umberto Crisalli Modelli per la simulazione dell inquinamento acustico da traffico Introduzione Il funzionamento di un sistema di trasporto produce

Dettagli

STRUMENTI LEGISLATIVI PER LA TUTELA DEL CITTADINO E DELL AMBIENTE

STRUMENTI LEGISLATIVI PER LA TUTELA DEL CITTADINO E DELL AMBIENTE nell ambiente esterno STRUMENTI LEGISLATIVI PER LA TUTELA DEL CITTADINO E DELL AMBIENTE La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce

Dettagli

Modelli di simulazione acustica

Modelli di simulazione acustica Modelli di simulazione acustica rappresentano il metodo più veloce per condurre un analisi previsionale e permettono di simulare tutte le sorgenti sonore, tenendo in considerazione i parametri che influenzano

Dettagli

S.P. 58 MAPPATURA ACUSTICA RETE STRADALE PROVINCIALE. (D.Lgs. 194/2005)

S.P. 58 MAPPATURA ACUSTICA RETE STRADALE PROVINCIALE. (D.Lgs. 194/2005) ettore Infrastrutture, Interventi trategici e Mobilità Gruppo di Lavoro: Direttore Arch. Antonio Infosini, Arch. Laura Casini, Geom. Antonino Marfia MAPPATURA ACUTICA RETE TRADALE PROVINCIALE.P. 58 AI

Dettagli

IL PIANO DI RISANAMENTO ACUSTICO DEL COMUNE DI GENOVA: FASE OPERATIVA, METODOLOGIA DI ANALISI D.C.C. 140/2010.

IL PIANO DI RISANAMENTO ACUSTICO DEL COMUNE DI GENOVA: FASE OPERATIVA, METODOLOGIA DI ANALISI D.C.C. 140/2010. IL PIANO DI RISANAMENTO ACUSTICO DEL COMUNE DI GENOVA: FASE OPERATIVA, METODOLOGIA DI ANALISI D.C.C. 140/2010. Grazia Mangili 1, Eliana Botti 2, Cecilia Maggi 3 1 Comune di Genova/Direzione Ambiente Igiene

Dettagli

8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST

8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST Tavola 8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST - Flussi di traffico sulla rete viaria locale. Fascia oraria 7:30 8:30. Veicoli equivalenti Pagina 135/145 Tavola 8.11: CONFRONTO SCENARIO

Dettagli

CATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA

CATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA 1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99

Dettagli

Confronto tra i fattori di emissione utilizzati in Copert, Artemis e Progress e delle relative stime di emissioni da flotte circolanti in area urbana

Confronto tra i fattori di emissione utilizzati in Copert, Artemis e Progress e delle relative stime di emissioni da flotte circolanti in area urbana XV Incontro EXPERT PANEL EMISSIONI DA TRASPORTO STRADALE ENEA Roma, 29 aprile 2010 Confronto tra i fattori di emissione utilizzati in Copert, Artemis e Progress e delle relative stime di emissioni da flotte

Dettagli

PREVISIONE E COSTO DELLA MITIGAZIONE DEL TRAFFICO: COMPARAZIONE TRA I MODELLI

PREVISIONE E COSTO DELLA MITIGAZIONE DEL TRAFFICO: COMPARAZIONE TRA I MODELLI STUDIO DI INGEGNERIA ACUSTICA ing. Raffaele PISANI Via A. Manzoni, 6-10090 Sangano (TO) Tel. / Fax 011-9561261 - Email: sia.pisani@tin.it PREVISIONE E COSTO DELLA MITIGAZIONE DEL TRAFFICO: COMPARAZIONE

Dettagli

Determinazione delle fasce di rispetto per la prevenzione e la riduzione dell inquinamento luminoso per osservatori astronomici

Determinazione delle fasce di rispetto per la prevenzione e la riduzione dell inquinamento luminoso per osservatori astronomici Prevenzione inqunamento luminoso Determinazione delle fasce di rispetto per la prevenzione e la riduzione dell inquinamento luminoso per osservatori astronomici Giuliano Lanzarini*, Franco Pocher* e Paolo

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI DI CONTENIMENTO E ABBATTIMENTO DEL RUMORE AI SENSI DELLA LEGGE QUADRO N. 447/95 E DEL D.M. 29 NOVEMBRE 2000

PIANO DEGLI INTERVENTI DI CONTENIMENTO E ABBATTIMENTO DEL RUMORE AI SENSI DELLA LEGGE QUADRO N. 447/95 E DEL D.M. 29 NOVEMBRE 2000 PIANO DEGLI INTERVENTI DI CONTENIMENTO E ABBATTIMENTO DEL RUMORE AI SENSI DELLA LEGGE QUADRO N. 447/95 E DEL D.M. 29 NOVEMBRE 2000 dott.ing.carlo Costa Direttore Tecnico Generale Autostrada del Brennero

Dettagli

Zonizzazione acustica comunale Regione Piemonte

Zonizzazione acustica comunale Regione Piemonte Zonizzazione acustica comunale Regione Piemonte Preparato da Fulvio Bartolucci Area Sicurezza&Ambiente Data 11 Giugno 2002 Sommario 1. Premessa 2 2. Riferimenti normativi 2 3. Definizioni 4 3.1 Le Zone

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

«VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA»

«VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA» «VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA» SISTEMI DI INFORMAZIONE I sistemi di informazione sono apparati costituiti da strumentazione connessa

Dettagli

5 - Indicatori di stato: la valutazione del rumore da traffico

5 - Indicatori di stato: la valutazione del rumore da traffico 5 - Indicatori di stato: la valutazione del rumore da traffico Conformemente a quanto riportato nella proposta di Direttiva Europea sulla valutazione e gestione del rumore ambientale, il rumore ambientale

Dettagli

Metodi di realizzazione di una stazione radio base compatibile con i limiti di esposizione Vallone Laura

Metodi di realizzazione di una stazione radio base compatibile con i limiti di esposizione Vallone Laura Metodi di realizzazione di una stazione radio base compatibile con i limiti di esposizione Vallone Laura 01/06/2007 dei Campi Elettromagnetici 1 Normativa tecnica di riferimento Guida CEI 211-10: Guida

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012

Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012 Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012 Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

D.Lgs.194/05 - MAPPATURA ACUSTICA STRATEGICA AGGLOMERATO DI MILANO

D.Lgs.194/05 - MAPPATURA ACUSTICA STRATEGICA AGGLOMERATO DI MILANO RIF. NORMATIVO OBIETTIVO DEL LAVORO D.Lgs.194/05 - MAPPATURA ACUSTICA STRATEGICA AGGLOMERATO DI MILANO NAZIONE ITALIA note TIPOLOGIA DI LAVORO Mappatura Acustica x Piano d'azione Pino di Risanamento DM

Dettagli

DITE LA VOSTRA NELLA SCELTA DEI PNEUMATICI: CHIEDETE PNEUMATICI SICURI, A BASSO CONSUMO ENERGETICO E SILENZIOSI! www.etichetta-pneumatici.

DITE LA VOSTRA NELLA SCELTA DEI PNEUMATICI: CHIEDETE PNEUMATICI SICURI, A BASSO CONSUMO ENERGETICO E SILENZIOSI! www.etichetta-pneumatici. DITE LA VOSTRA NELLA SCELTA DEI PNEUMATICI: CHIEDETE PNEUMATICI SICURI, A BASSO CONSUMO ENERGETICO E SILENZIOSI! PNEUMATICI MIGLIORI SULLE STRADE SVIZZERE Dire la propria nella scelta dei pneumatici? Dare

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato

Dettagli

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO (articolo 70 della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22 articolo 64 della

Dettagli

6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000

6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000 pag. 217 6. Risultati Di seguito si riportano i risultati relativi alle diverse simulazioni di diffusione atmosferica degli inquinanti effettuate. In particolare sono riportati i risultati sotto forma

Dettagli

INQUINAMENTO ACUSTICO

INQUINAMENTO ACUSTICO Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria INQUINAMENTO ACUSTICO Ing. Giorgio Baldinelli RIFERIMENTI NORMATIVI NAZIONALI: D.P.C.M. 01/03/91 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti

Dettagli

6 - Interventi e indicatori di risposta

6 - Interventi e indicatori di risposta 6 - Interventi e indicatori di risposta 6.1 Gli adempimenti previsti dalla legislazione Tra le azioni attuate dal Comune di Padova in risposta a precise disposizioni di legge in materia di inquinamento

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

2 ESPOSIZIONE AL RUMORE URBANO GENERATO DAL TRAFFICO STRADALE PER LA CITTA DI VERONA

2 ESPOSIZIONE AL RUMORE URBANO GENERATO DAL TRAFFICO STRADALE PER LA CITTA DI VERONA 2 ESPOSIZIONE AL RUMORE URBANO GENERATO DAL TRAFFICO STRADALE PER LA CITTA DI VERONA 2.1 Presentazione La conoscenza dei livelli di rumore che caratterizzano un determinato territorio costituisce un passo

Dettagli

VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO

VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO CENTRO DI RECUPERO DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI Zona Industriale Brindisi IN PROCEDURA SEMPLIFICATA AI SENSI DELL ART. 216 DEL D.Lgs 152/2006 E ss.mm.ii.

Dettagli

VALUTAZIONE DI CLIMA ACUSTICO DELL AREA DESTINATA ALL INSEDIAMENTO DELL ISTITUTO NEUROLOGICO C. BESTA DI MILANO

VALUTAZIONE DI CLIMA ACUSTICO DELL AREA DESTINATA ALL INSEDIAMENTO DELL ISTITUTO NEUROLOGICO C. BESTA DI MILANO VALUTAZIONE DI CLIMA ACUSTICO DELL AREA DESTINATA ALL INSEDIAMENTO DELL ISTITUTO NEUROLOGICO C. BESTA DI MILANO Giovanni Zambon, Alessandro Bisceglie, Filippo Beltramini, Elio Sindoni DISAT Dipartimento

Dettagli

1. OGGETTO E SCOPO DELLA RELAZIONE 2 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 3. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 2 3.1 LINEA MT 2

1. OGGETTO E SCOPO DELLA RELAZIONE 2 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 3. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 2 3.1 LINEA MT 2 Sommario 1. OGGETTO E SCOPO DELLA RELAZIONE 2 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 3. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 2 3.1 LINEA MT 2 4. MISURE ADOTTATE CONTRO L INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO 2 4.1 PREMESSA 2 4.1.1

Dettagli

TECNICHE DI SIMULAZIONE

TECNICHE DI SIMULAZIONE TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione

Dettagli

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE 1.Premessa Gli interventi finalizzati alla gestione delle emergenze che interessano il sistema viario autostradale

Dettagli

Report Monitoraggio Traffico

Report Monitoraggio Traffico 2012 Campagna di Monitoraggio presso il Comune di Berlingo nel periodo da 26/06/2012 al 28/06/2012 Redatta Giovanni Santoro Verificata e Approvata Prof. Ing. Maurizio Tira Sommario Premessa... 3 Obiettivo

Dettagli

- la circonvallazione Nord (asse Viale 1 Maggio, Via Cafiero, Viale di Vittorio); - Via Gramsci e viale dei Mille.

- la circonvallazione Nord (asse Viale 1 Maggio, Via Cafiero, Viale di Vittorio); - Via Gramsci e viale dei Mille. 33. Sistema AMBIENTE Sub sistema: Rumore La Regione Toscana ha emanato a più riprese norme che incidono sistematicamente sulle varie fonti potenziali e sui requisiti per le opere di mitigazione e/o limitazione

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Caratterizzazione acustica di alcune tipologie di dossi

Caratterizzazione acustica di alcune tipologie di dossi Caratterizzazione acustica di alcune tipologie di dossi P. Cicoira a, P. Miori b, P. Simonetti c a Libero professionista - Trento b Comune di Trento c Provincia autonoma di Trento Fra gli interventi di

Dettagli

COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto)

COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) - 1 - Milano, giugno 2004 1) Leggi e classificazione italiana ed europea di comportamento al fuoco dei pavimenti resilienti

Dettagli

Corso di Formazione per TEC ICO COMPETE TE I ACUSTICA AMBIE TALE - Anno 2011 -

Corso di Formazione per TEC ICO COMPETE TE I ACUSTICA AMBIE TALE - Anno 2011 - Corso di Formazione per TEC ICO COMPETE TE I ACUSTICA AMBIE TALE - Anno 2011 - Modulo 1 Ore 8 Elementi di fisica acustica - 25 e 26 marzo 2011 - Suono: formazione, propagazione lunghezza d onda e frequenze

Dettagli

Simulazioni acustiche in esterno Andrea Cerniglia hilbert@venus.it

Simulazioni acustiche in esterno Andrea Cerniglia hilbert@venus.it Simulazioni acustiche in esterno Andrea Cerniglia hilbert@venus.it (Estratto da RCI, anno XXV N. 10, ottobre 1998, Tecniche Nuove) Una panoramica sulle opportunità offerte dai programmi di simulazione

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

(Esercizi Tratti da Temi d esame degli ordinamenti precedenti)

(Esercizi Tratti da Temi d esame degli ordinamenti precedenti) (Esercizi Tratti da Temi d esame degli ordinamenti precedenti) Esercizio 1 L'agenzia viaggi GV - Grandi Viaggi vi commissiona l'implementazione della funzione AssegnaVolo. Tale funzione riceve due liste

Dettagli

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Osservatorio Regionale sui Trasporti, la logistica e le infrastrutture in Molise Progetto promosso e finanziato dalla Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Rapporto finale Gennaio 2008

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA

1 - QUADRO NORMATIVO: COMPETENZE IN MERITO AL RICONOSCIMENTO DELLA RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DI TECNICO COMPETENTE IN ACUSTICA AMBIENTALE ART. 2, COMMI SESTO, SETTIMO ED OTTAVO DELLA LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447 A cura dell Osservatorio Regionale Agenti Fisici Direzione

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Obiettivi e metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio

Obiettivi e metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio Profili di rischio Obiettivi e metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio Progettazione della sicurezza antincendio Progettare la sicurezza antincendio di una attività significa

Dettagli

Ditta : Società "I.M. s.r.l. Ubicazione intervento: Via I Maggio loc. Terrafino Comune di Empoli (FI)

Ditta : Società I.M. s.r.l. Ubicazione intervento: Via I Maggio loc. Terrafino Comune di Empoli (FI) Ditta : Società "I.M. s.r.l. Ubicazione intervento: Via I Maggio loc. Terrafino Comune di Empoli (FI) Indice Premessa................................................................................ 3 1.

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

SCENARIO ESPLORATIVO DOMENICHE A PIEDI

SCENARIO ESPLORATIVO DOMENICHE A PIEDI MISURE DI RIDUZIONE DELL INQUINAMENTO ATMOSFERICO SCENARIO ESPLORATIVO DOMENICHE A PIEDI Elementi di sintesi ARPA PIEMONTE DIPARTIMENTO TEMATICO SISTEMI PREVISIONALI - Struttura Semplice Qualità dell Aria

Dettagli

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi)

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi) Classificazione dei Sensori (raccolta di lucidi) 1 Le grandezze fisiche da rilevare nei processi industriali possono essere di varia natura; generalmente queste quantità sono difficili da trasmettere e

Dettagli

Indice 1. PREMESSA... 3 3.2 INTERVENTO DI PROGETTO... 5 5. DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO... 7 5.1 RISULTATI... 7

Indice 1. PREMESSA... 3 3.2 INTERVENTO DI PROGETTO... 5 5. DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO... 7 5.1 RISULTATI... 7 Pag. 2 di 10 Indice 1. PREMESSA... 3 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 3 3. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO... 4 3.1 INQUADRAMENTO GENERALE... 4 3.2 INTERVENTO DI PROGETTO... 5 4. LIMITI DI RUMOROSITÀ... 6 5.

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 397/2013 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 397/2013 DELLA COMMISSIONE L 120/4 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 1.5.2013 REGOLAMENTO (UE) N. 397/2013 DELLA COMMISSIONE del 30 aprile 2013 che modifica il regolamento (CE) n. 443/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio

Dettagli

Certificazione acustica degli edifici

Certificazione acustica degli edifici ANIT - Associazione Nazionale per l Isolamento Termico e acustico Certificazione acustica degli edifici PREMESSA Il comfort acustico abitativo è uno dei requisiti che caratterizza la qualità ed il valore

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

Per dimostrare i benefici della citylogistics in presenza di condizioni favorevoli per farla decollare, abbiamo deciso di costruire un modello di

Per dimostrare i benefici della citylogistics in presenza di condizioni favorevoli per farla decollare, abbiamo deciso di costruire un modello di Per dimostrare i benefici della citylogistics in presenza di condizioni favorevoli per farla decollare, abbiamo deciso di costruire un modello di simulazione con l aiuto della società Flexcon di Torino

Dettagli

VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO

VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO EVENTO TEMPORANEO n. 22 Festa Paesana con musica Località Tre Gobbi (Gavello) Via Valli, 360 Città di Mirandola COMUNE DI MIRANDOLA Provincia di Modena 1. Premessa

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

2.2 Inquinamento acustico

2.2 Inquinamento acustico Relazione ambiente 2 8-09-2011 14:36 Pagina 49 RELAZIONE SULLO STATO DELL AMBIENTE 2011 2.2 Inquinamento acustico L'inquinamento acustico è dovuto a un'eccessiva esposizione a suoni e rumori di elevata

Dettagli

IL DIRETTORE DELL AGENZIA. In base alle attribuzioni conferitegli dalle norme riportate nel seguito del presente provvedimento, Dispone:

IL DIRETTORE DELL AGENZIA. In base alle attribuzioni conferitegli dalle norme riportate nel seguito del presente provvedimento, Dispone: N. 2007/120811 Disposizioni in materia di individuazione dei criteri utili per la determinazione del valore normale dei fabbricati di cui all articolo 1, comma 307 della legge 27 dicembre 2006, n. 296

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

La valutazione del rumore ambientale: quale ruolo per i modelli di calcolo?

La valutazione del rumore ambientale: quale ruolo per i modelli di calcolo? La valutazione del rumore ambientale: quale ruolo per i modelli di calcolo? Giuseppe Elia La scelta del modello Caso a) valutazione del clima acustico in pochi punti, soprattutto se l ambiente l e le sorgenti

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Ing. RICCARDO THIELLA Via Roma 33-36016 THIENE (VI) tel. 0445-361027 fax 0445-379832 @mail : info@studiothiella.com C.F. THL RCR 79L18 L840T

Ing. RICCARDO THIELLA Via Roma 33-36016 THIENE (VI) tel. 0445-361027 fax 0445-379832 @mail : info@studiothiella.com C.F. THL RCR 79L18 L840T STUDIO TECNICO Ing. RICCARDO THIELLA Via Roma 33-36016 THIENE (VI) tel. 0445-361027 fax 0445-379832 @mail : info@studiothiella.com C.F. THL RCR 79L18 L840T Thiene, 09-02-2015 OGGETTO: Realizzazione di

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

SCHEMA RIASSUNTIVO CIRCA I CONTENUTI MINIMI DELLE INDAGINI DI CARATTERE ACUSTICO

SCHEMA RIASSUNTIVO CIRCA I CONTENUTI MINIMI DELLE INDAGINI DI CARATTERE ACUSTICO SCHEMA RIASSUNTIVO CIRCA I CONTENUTI MINIMI DELLE INDAGINI DI CARATTERE ACUSTICO CARATERISTICHE DELLA STRUMENTAZIONE DI MISURA Per la redazione della documentazione di valutazione del clima e dell impatto

Dettagli

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, IL PERSONALE ED I SERVIZI GENERALI

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, IL PERSONALE ED I SERVIZI GENERALI Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, IL PERSONALE ED I SERVIZI GENERALI 1. Introduzione I PIANI URBANI DELLA MOBILITA (PUM) Linee

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Lezione 18 1. Introduzione

Lezione 18 1. Introduzione Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto

Dettagli

REGIONANDO 2001. Regione Veneto Area Tecnico Scientifica-Servizio Prevenzione Industriale Censimento Industrie a Rischio di incidente Rilevante

REGIONANDO 2001. Regione Veneto Area Tecnico Scientifica-Servizio Prevenzione Industriale Censimento Industrie a Rischio di incidente Rilevante REGIONANDO 2001 Regione Veneto Area Tecnico Scientifica-Servizio Prevenzione Industriale Censimento Industrie a Rischio di incidente Rilevante Parte 1: Anagrafica Titolo del Progetto: Censimento Industrie

Dettagli

PROGRAMMA AMBIENTALE TERRITORIALE DISTRETTO TESSILE DI PRATO

PROGRAMMA AMBIENTALE TERRITORIALE DISTRETTO TESSILE DI PRATO PROGRAMMA AMBIENTALE TERRITORIALE DISTRETTO TESSILE DI PRATO ISTRUZIONI ALLA COMPILAZIONE PREMESSA Il Programma Ambientale è un documento di grande importanza che il Soggetto Gestore gestisce direttamente

Dettagli

PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco)

PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco) PERCENTUALE LAGHI IN CLASSE DI QUALITÀ BUONA O ELEVATA NELLA REGIONE LAZIO (LTLeco) Classificazione sulla base degli elementi di qualità fisico chimica: LTLeco 100 80 Percentuale 60 40 20 0 2008 2009 2010

Dettagli

GRANDEZZE E UNITÀ DI MISURA

GRANDEZZE E UNITÀ DI MISURA GRANDEZZE E UNITÀ DI MISURA Il suono si propaga attraverso onde elastiche longitudinali, per la cui descrizione fisica le grandezze di base sono, come per tutti i fenomeni ondulatori, frequenza, ampiezza

Dettagli

Documentazione richiesta per il rilascio del parere di compatibilità acustica ambientale (clima/impatto acustico)

Documentazione richiesta per il rilascio del parere di compatibilità acustica ambientale (clima/impatto acustico) l.g. cantieri 04/14 Dipartimento Tutela Ambientale - Protezione Civile U.O. Tutela dagli Inquinamenti Documentazione richiesta per il rilascio del parere di compatibilità acustica ambientale (clima/impatto

Dettagli

Categorie dei fondi assicurativi polizze unit-linked

Categorie dei fondi assicurativi polizze unit-linked Categorie dei fondi assicurativi polizze unit-linked FEBBRAIO 2005 INDICE PREMESSA pag. 3 1. DEFINIZIONE DELLE CATEGORIE pag. 4 1.1 Macro-categorie pag. 4 1.2 Fondi azionari pag. 5 1.3 Fondi bilanciati

Dettagli