Provincia di Bologna. Servizio Pianificazione Ambientale. Comune di San Pietro in Casale
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1 DOC 18 Provincia di Bologna Servizio Pianificazione Ambientale Comune di San Pietro in Casale RAPPORTO IMPATTI DELLA VIABILITÀ SUGLI STANDARD DI QUALITÀ DELL ARIA (SQA) Relazione Tecnica allegata alla Domanda di Autorizzazione Unica per la costruzione e l'esercizio di un impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile; art. 12 D.Lgs. 387/2003 e D.M. Sviluppo Economico del 10/09/2010. Fonte rinnovabile: biogas da digestione anaerobica Data: - 13 febbraio 2012 Il Tecnico Il Tecnico coordinatore del Progetto di cui alla Domanda in oggetto: Alberghini Marco nato il 31/07/1967 a Pieve di Cento (BO), residente in Comune di Pieve di Cento (BO) in via del Fosso n. 17, codice fiscale numero LBR MRC 67L31 G643S, Partita Iva numero , iscritto all' Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Bologna al numero 818 d' Albo. Telefono: , ugcargile@libero.it 1
2 INDICE PREMESSA VALUTAZIONE PRELIMINARE DELL INCREMENTO DEI VALORI DI PM10 E NO METODOLOGIA E RISULTATI DEL CALCOLO DELLE EMISSIONI LEGATE ALLA VIABILITÀ Emissioni da traffico veicolare indotto Emissioni da traffico veicolare Stato ante-operam Emissioni da traffico veicolare Stato post-operam Valutazione dell impatto CONCLUSIONI PREMESSA In questi giorni sono in discussione in ambito regionale i Criteri per l elaborazione del computo emissivo per gli impianti di produzione di energia a biomasse che si applicano agli impianti per la produzione di energia da biomasse aventi potenza termica nominale superiore a 250 kwt. Tali criteri sono previsti dalla deliberazione dell Assemblea legislativa regionale n. 51 del 26 luglio 2011 che stabilisce i criteri generali di localizzazione per l installazione di impianti di produzione di energia. Il territorio del comune di San Pietro in Casale ricade nelle cosiddette zone di colore verde, ovvero nelle quali sono rispettati gli Standard di Qualità dell Aria (SQA), in base alla zonizzazione territoriale di riferimento per i PM10 e gli NO 2. Ciò significa che nelle zone verdi si deve utilizzare un criterio cautelativo per mantenere la qualità dell aria ambiente. A tal fine, nelle aree dove non sussistono rischi attuali di superamento dei limiti di legge (zone verdi) è stata predisposta una metodologia che può essere utilizzata dal proponente o dall autorità competente per stimare il possibile incremento di concentrazioni di PM10 e NO 2 determinato dalla realizzazione dell impianto e valutare se tale incremento può determinare il superamento dei limiti di legge e quindi la transizione dell area a zona a rischio. 2
3 Tale metodologia si basa su una procedura semplificata per il calcolo ex ante dei contributi alla qualità dell aria locale, determinati dalle emissioni dell impianto e dai relativi trasporti della biomassa in entrata e in uscita, che andrebbero a sommarsi ai valori misurati oggi. Lo strumento è costituito da un abaco che attraverso l inserimento di alcune informazioni sostanziali consente di valutare il rischio di superamento dei limiti di legge previsti dalla normativa vigente nell area di realizzazione del nuovo impianto (1 Km 2 ) e nella zona limitrofa (4 Km 2 ) (media annua di 40 µg/m 3 di NO 2 e PM10 e 35 giorni anno di superamento del limite giornaliero di 50 µg/m 3 di PM10). È possibile inoltre eseguire la stima del cumulo di più impianti collocati nelle vicinanze, indicando il numero complessivo e sommando la potenza e il numero dei trasporti. Nel caso di impianti distanti più di 1 km la ricaduta va valutata solo sull'area di 4 km 2. Il software richiede all utente l inserimento dei seguenti parametri: coordinate geografiche dell impianto; posizione topografica (pianura, fondovalle, crinale); tipo di impiego della biomassa (biogas o combustione); potenza dell impianto (compresa tra 250 kwt e 10 MWt); numero di viaggi annui per il trasporto della biomassa. Questo strumento di valutazione preliminare sarà disponibile ad accesso libero sul sito web unitamente alla descrizione della metodologia utilizzata per la sua realizzazione ed ai parametri e fattori di emissione di riferimento (nel momento in cui si scrive il sito è accessibile al seguente indirizzo 1. VALUTAZIONE PRELIMINARE DELL INCREMENTO DEI VALORI DI PM10 E NO 2 Sulla base di quanto sopra descritto, entrando nel sito dell Arpa sono stati immessi i parametri relativi all impianto biogas oggetto della presente richiesta di Autorizzazione Unica. Per valutare gli eventuali impatti cumulati con impianti similari nelle vicinanze (come l impianto biogas già autorizzato della Società Agricola Mascherino 2 di Castello d Argile, che dista 1,7 km in linea d aria e che ha caratteristiche del tutto analoghe all impianto che si sta proponendo) sono stati raddoppiati sia i valori di potenza termica (3 MWt per impianto) che del numero di viaggi annui per il trasporto della biomassa. Per quest ultimo parametro è stato utilizzato il numero totale di viaggi annui per il trasporto riportato nel Documento 5 Rapporto Nuovo Piano del Traffico ovvero circa
4 In Figura 1 è riportato, così come appare sul sito internet dell Arpa, il risultato dell elaborazione eseguita dal software, da cui risulta che in nessun caso vengono superati gli indicatori della qualità dell aria (SQA). Ciò significa che i due impianti biogas non modificano la situazione dell area interessata che rimane nella cosiddetta zona di colore verde, dove cioè sono rispettati gli Standard di Qualità dell Aria. Figura 1: risultati della valutazione preliminare degli impatti cumulati dei 2 impianti biogas nelle vicinanze Nonostante i risultati della valutazione preliminare siano chiaramente negativi, per maggiore chiarezza e trasparenza si è proceduto comunque al calcolo delle emissioni legate alla viabilità del 4
5 presente progetto, seguendo la metodologia indicata dai Criteri per l elaborazione del computo emissivo per gli impianti di produzione di energia a biomasse che sono attualmente in discussione in ambito regionale. 2. METODOLOGIA E RISULTATI DEL CALCOLO DELLE EMISSIONI LEGATE ALLA VIABILITÀ In particolare la formula adottata è la seguente: Ei = ini x Li x FEi Dove N = numero di mezzi utilizzati per il trasporto del materiale per tipologia di veicolo; L = lunghezza del viaggio effettivo [km] dai punti di approvvigionamento delle biomasse che ha impatto sulle aree dove è richiesto il saldo zero; FE = fattore di emissione per tipologia di veicolo [g/km]. I fattori di emissione dei veicoli di trasporto su strada sono riportati in Tabella 1. Tali fattori sono stati calcolati a partire dai dati stimati nell Inventario delle emissioni INEMAR Tabella 1 FATTORI EMISSIONE PER VEICOLI COMMERCIALI PESANTI (> 3,5 T) ATT_NOME COMBUST TIPO LEGISLATIVO VEICOLO CO CO2 COV NH3 NOx PM10 comb PM10 usura SO2 SOV Strade extraurbane diesel Euro I 91/542/EEC Stage I 2,575 0,968 0,861 0,002 10,209 0,497 0,142 0,216 0,969 Strade extraurbane diesel Euro II - 91/542/EEC Stage II 2,114 0,928 0,558 0,003 10,919 0,199 0,142 0,207 0,628 Strade extraurbane diesel Euro III /96/EC 2,491 0,949 0,495 0,003 8,866 0,22 0,142 0,211 0,557 I veicoli che la cooperativa intende utilizzare sono stati caratterizzati nel Documento 5 Rapporto Nuovo Piano del Traffico allegato alla domanda di autorizzazione. In particolare, con riferimento al trasporto della biomassa in entrata all Impianto, sono stati considerati i seguenti mezzi: - mezzo pesante semplice mps - cioè una macchina motrice (camion) oppure un carro tipo dumper trainabile da trattrice: tonnellate 17; - mezzo pesante doppio mpd - cioè una macchina motrice (camion) con rimorchio al traino: tonnellate 29. Si ipotizza di realizzare il trasporto della biomassa in entrata per 2/3 con un mezzo pesante semplice e per 1/3 con un mezzo pesante doppio. 5
6 Per il trasporto del digestato invece si è ipotizzato di utilizzare: - mezzi semplici come carro botte da 25 t (per la frazione liquida) o dumper da 17 t (per la frazione palabile) accoppiati a trattori. - mezzi doppi (mpd) come camion e rimorchio (per la frazione palabile). Al fine di mantenere un approccio conservativo, per il calcolo delle emissioni si è ipotizzato che i mezzi semplici (mps) siano ripartiti egualmente al 50% tra veicoli EURO 1 e EURO 2, mentre per i mezzi doppi (mpd) si è ipotizzato di eseguirlo con veicoli tipo EURO 3 (si tenga conto che il parco macchine in circolazione di questa categoria è ormai quasi interamente EURO 4 se non EURO 5). 2.1 Emissioni da traffico veicolare indotto Al fine di realizzare una completa e oggettiva analisi degli effettivi impatti sulla mobilità e viabilità stradale pubblica correlati all iniziativa in oggetto, si è tenuto conto dei mezzi pesanti (viaggi di andata e ritorno) che trasportano le derrate agricole attualmente prodotte dai soci della cooperativa ai tradizionali centri di stoccaggio, conservazione e lavorazione (situazione ante-operam) e quelli generati dalla gestione delle biomasse in entrata ed in uscita dall impianto di digestione anaerobica (situazione post-operam) Emissioni da traffico veicolare Stato ante-operam Come si evince dal paragrafo 7 del Documento 5 Rapporto Nuovo Piano del Traffico, allegato alla presente domanda di autorizzazione unica, nella situazione attuale (ante operam) i soci della cooperativa conducono e coltivano i circa 586 ha necessari alla produzione annuale di biomassa per alimentare il digestore secondo la seguente ripartizione media: 30% grano tenero o duro; 40% mais da granella, 15% sorgo e 15% barbabietola da zucchero. In Tabella 2 sono riepilogate le produzioni stimate e i relativi mezzi di trasporto pesanti coinvolti. Tabella 2. Criteri di calcolo dei viaggi per il conferimento dei prodotti agricoli (situazione ante-operam) % Ettari Resa t/ha Tonnellate totali Numero mps Numero mpd Km percorsi mps (a/r) Km percorsi mpd (a/r) grano 30% mais 40% sorgo 15% bietola 15% paglia e stocchi totale
7 Per i calcolo delle emissione del traffico veicolare si è ipotizzato un percorso di lunghezza media di 5 km (5 x 2 = 10 Km per viaggi di andata e ritorno). La tabella 3 riporta il calcolo delle emissioni diffuse dovute a tale traffico. Tabella 3. Emissioni (tonnellate/anno) dovute al conferimento prodotti agricoli a centri di stoccaggio CO CO2 COV NH3 NOx PM10-comb PM10-usura SO2 SOV 0, , , , , , , , , Emissioni da traffico veicolare Stato post-operam La biomassa necessaria ad alimentare annualmente l impianto è stimata in tonnellate e si ipotizza di realizzare i 2/3 del trasporto di biomassa con un mezzo pesante semplice (macchina o carro dumper) ed 1/3 con un mezzo pesante doppio. La tabella 4 riporta le distanze tra l impianto e i centri aziendali dei soci della cooperativa nonché dei fornitori di sottoprodotti (liquame zootecnico e polpe surpressate di barbabietola da zucchero), la percentuale di biomassa che ciascun socio conferirà al digestore, i numeri di viaggi che si eseguiranno e i km percorsi (andata/ritorno). Tabella 4. Criteri di calcolo dei viaggi per il conferimento biomassa in entrata numero di viaggi Km percorsi a/r AZIENDE biomassa biomassa distanze conferita totale dall'impianto in % sul conferita (Km) totale* (t) mps mpd mps mpd Marco Caliceti 20 17,5 3587, Daniele Boselli 10 27,5 5637, Raffaella Cavicchi extra impianto** 8 32,5 6662, Masetti Calzolari SS 10 17,5 3587, Cavicchi SS** F.lli Grassilli liquame Zuccherificio COPROB per le Polpe surpressate da bietola TOTALE *in questa colonna è stata ripartita in % solo la biomassa da insilati prodotti direttamente dai soci. **Nei calcoli riportati nella tabella si è tenuto conto che circa 79 ettari sono posti in fregio al sito dell impianto biogas in oggetto e originano un traffico che si può definire intra-aziendale che non è stato quindi computato. Di questi 79 ha una parte è in conduzione a Cavicchi SS e la restante a Raffella Cavicchi. Per quest ultima quindi sono stati computati solo i trasporti originati extra-impianto, cioè dal centro aziendale di Raffella Cavicchi a San Matteo della Decima. 7
8 Gli itinerari utilizzati per tale calcolo sono riportati nell Allegato B del Documento 5 Rapporto Nuovo Piano del Traffico In totale i km percorsi saranno con mezzi semplici (mps) e con mezzi doppi (mpd). Le emissioni diffuse da traffico veicolare pesante dovute al trasporto della biomassa per alimentare il digestore sono riportate nella tabella 5. Tabella 5. Emissioni (tonnellate/anno) calcolate per il trasporto della BIOMASSA IN INGRESSO CO CO2 COV NH3 NOx PM10-comb PM10-usura SO2 SOV 0, , , , , , , , ,01959 In tabella 6 sono riportati i parametri per i calcoli riferiti al trasporto del digestato verso le aziende dei soci della cooperativa, i relativi numeri di viaggi da realizzare con carrobotte (frazione liquida del digestato), i viaggi da eseguire con i mezzi pesanti semplici e i mezzi pesanti doppi (frazione solida o palabile) nonché i km da percorrere da per ciascuna tipologia di veicolo. È stata considerata la produzione di m 3 di frazione liquida e m 3 di frazione solida palabile. Tabella 6. Criteri di calcolo dei viaggi per il conferimento del digestato distanze dall'impianto (Km) digestato in % per socio Numero viaggi carrobotte (frazione liquida) Numero viaggi mps (frazione solida) Numero viaggi mpd (frazione solida) Km percorsi carrobotte Km percorsi mps Km percorsi mpd AZIENDE Marco Caliceti 20 17, ,2 25,7 5075,0 609,0 1029,0 Daniele Boselli 10 27, ,9 40,4 3987,5 478,5 808,5 Raffaella Cavicchi * 8 32, ,3 47,8 3770,0 452,4 764,4 Masetti Calzolari SS 10 17, ,2 25,7 2537,5 304,5 514,5 Cavicchi SS * ,4 7,4 0,0 0,0 0,0 TOTALE , *Nei calcoli riportati nella tabella si è tenuto conto che circa 79 ettari sono posti in fregio al sito dell impianto biogas in oggetto e originano un traffico che si può definire intra-aziendale che non è stato quindi computato. Di questi 79 ha una parte è in conduzione a Cavicchi SS e la restante a Raffella Cavicchi. Per quest ultima quindi sono stati computati solo i trasporti extra-impianto, cioè verso il centro aziendale di Raffella Cavicchi a San Matteo della Decima. Sulla base dei fattori emissivi riportati in tabella 1 e dei km stimati è stato eseguito il calcolo delle emissioni diffuse per il trasporto del digestato. La tabella 7 riporta i risultati. 8
9 Tab. 7: Emissioni (tonnellate/anno) calcolate per il trasporto del DIGESTATO CO CO2 COV NH3 NOx PM10-comb PM10-usura SO2 SOV 0, , , , , , , , ,01959 Infine, nella tabella 8 sono riepilogate le emissioni totali (post-operam) dovute alla gestione delle biomassa in entrata e al digestato in uscita dall impianto. Tab. 8: Riepilogo emissioni (tonnellate/anno) calcolate per il trasporto della biomassa e del digestato CO CO 2 COV NH 3 NOx PM10-comb PM10-usura SO 2 SOV 0, , , , , , , , , Valutazione dell impatto Per comprendere l entità delle emissioni calcolate nella presente relazione, a titolo di confronto si riportano le stime delle emissioni da traffico veicolare desumibile dal Piano di Gestione della Qualità dell Aria della Provincia di Bologna Tabella 9. Confronto tra emissioni (tonnellate/anno) da traffico veicolare della provincia di Bologna e gli scenari pre e post operam dell iniziativa Dimir Gas CO CO2 COV NH3 NOx PM10 SO2 SOV Provincia di Bologna 15075, ,36 466, Scenario ante-operam Scenario post-operam 0, , , , , , , , , , , , , , , ,27153 Dall analisi della tabella si evince come le emissioni di inquinanti dal traffico veicolare indotto dall opera in progetto risultino trascurabili rispetto allo scenario emissivo provinciale. Inoltre si riscontra come nello scenario post-operam vi sia un incremento ridottissimo nei flussi di inquinanti legati all incremento dei transiti dei mezzi adibiti al trasporto delle biomasse in entrata ed in uscita dall impianto. Si sottolinea che le emissioni sono compresi tra 0,6 (NO x ) e 0,00015 (NH 3 ) tonnellate per anno ovvero sono da ritenersi trascurabili. 3. CONCLUSIONI L iniziativa DimirGas in oggetto si collocherebbe in un territorio come quello di San Pietro in Casale classificato nella normativa regionale in materia come area verde, cioè che non presenta superamenti degli Standard di Qualità dell Aria (SQA). 9
10 I risultati della simulazione eseguita con l algoritmo (Abaco) disponibile sul sito web dell ARPA Emilia Romagna confermano che l impianto biogas in oggetto non determina nessun superamento degli Standard di Qualità dell Aria sia nell area di installazione dell impianto (1 km 2 ), sia nell area prossima all impianto (4 km 2 ). Tale risultato è stato confermato anche considerando l effetto cumulato con l impianto biogas già autorizzato della Società Agricola Mascherino 2 distante 1,7 km in linea d aria. Il calcolo delle emissioni riconducibili al traffico generato dall iniziativa Dimirgas, così come descritto nella presente relazione, permette di affermare che tali emissioni risultano trascurabili rispetto allo scenario emissivo provinciale. 10
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