Quale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe?
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- Edoardo Guidi
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1 Quale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe? Simona Gullace
2 CERTIFICAZIONE Procedura volontaria mediante la quale una terza parte indipendente (detta organismo di certificazione) dichiara che, con ragionevole attendibilità un determinato prodotto, processo, servizio o Sistema di Gestione è conforme a una specifica norma o a un altro documento normativo. DI SISTEMA DI PRODOTTO
3 PERCHE CERTIFICARSI: - RICHIESTA DEL CLIENTE: rispetto dei capitolati/requisiti prodotto - TUTELA DEL CONSUMATORE: rispetto requisiti di sicurezza alimentare e trasparenza - VALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO (origine, sostenibilità ambientale, caratteristiche peculiari) - COMPETITIVITA E RICONOSCIBILITA SUL MERCATO
4 TROPPE?
5 LA SICUREZZA NELLA FILIERA Photo Sistemi di gestione per la sicurezza: ISO Sistema di Gestione Sicurezza Alimentare Applicabile a tutte le organizzazioni direttamente coinvolte in uno o più step della filiera agroalimentare come: agricoltori, raccoglitori, produttori di ingredienti, mangimi, produttori alimentari, distributori, catering, servizi di supporto, trasporto, magazzinaggio e distribuzione Ma anche quelle indirettamente coinvolte comprese le aziende di servizi
6 LA SICUREZZA NELLA FILIERA Photo Sistemi di gestione per la sicurezza: ISO Sistema di Gestione Sicurezza Alimentare Applicabile a tutte le organizzazioni direttamente coinvolte in uno o più step della filiera agroalimentare come: agricoltori, raccoglitori, produttori di ingredienti, mangimi, produttori alimentari, distributori, catering, servizi di supporto, trasporto, magazzinaggio e distribuzione Ma anche quelle indirettamente coinvolte comprese le aziende di servizi
7 LA SICUREZZA NELLA FILIERA Photo ISO Sistema di Gestione Sicurezza Alimentare : Pienamente integrabile con ISO 9001 e con sistema HACCP Gestione efficace delle emergenze di sicurezza alimentare Comunicazione interattiva con le parti interessate (fornitori, autorità, clienti, consumatori, distributori)
8 SCHEMI PER LA GDO/MULTINAZIONALI BRC (British Reatail Consortium) IFS (International Food Standard) FSSC (Food Safety System Certification 22000) GlobalGAP (Good Agriculture Practice)- produttori di alimenti freschi e non trasformati, di origine vegetale e animale Riconosciuti dal GFSI: Global Food Safety Initiative, nato nel maggio del 2000 per volere del Consumer Goods Forum, network globale indipendente che opera, tra l altro, con la finalità di assicurare la distribuzione di beni di consumo idonei (per es. sicuri dal punto di vista igienico sanitario) ai consumatori.
9 SCHEMI PER LA GDO/MULTINAZIONALI FSSC Food Safety System Certification (ISO specifiche tecniche per i programmi di prerequisiti) Applicabile alle organizzazioni facenti parte della filiera alimentare che producono o lavorano prodotti animali, prodotti vegetali deperibili, prodotti con una lunga durata di conservazione e (altri) ingredienti alimentari come additivi, vitamine e colture biologiche e di quelle che si occupano della produzione di imballaggi per alimenti.
10 SCHEMI PER LA GDO/MULTINAZIONALI BRC - IFS FSSC 22000: Implementare e rendere operativo un sistema di gestione che consenta all azienda di controllare il rispetto dei requisiti di qualità, sicurezza e conformità legale con particolare riferimento alle leggi in vigore nei Paesi di destinazione dei prodotti finiti Disporre di uno strumento per migliorare la gestione della sicurezza alimentare, attraverso il controllo e il monitoraggio dei fattori critici
11 SCHEMI PER LA GDO/MULTINAZIONALI GlobalGAP: Sicurezza alimentare Protezione ambientale Salute e sicurezza sul lavoro Benessere degli animali
12 PRODOTTO NO OGM I prodotti certificabili sono: Alimenti zootecnici Alimenti destinati all alimentazione umana Filiera del mais, soia e loro derivati.
13 PRODOTTO NO OGM Certificazione avviene tramite la predisposizione di un Documento Tecnico (basato sui requisiti minimi del RT-11) che contiene le procedure per evitare possibili contaminazioni attraverso: la valutazione delle materie prime a rischio OGM e delle procedure di lavorazione l adozione di azioni volte a garantire l utilizzo di materie prime NO OGM
14 VALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO Photo ISO 22005:2007 Traceability in the feed and food chain garantisce la rintracciabilità del prodotto alimentare in tutti i passaggi del processo produttivo (dalla semente al confezionamento) tutela l origine dei prodotti Facilita eventuali ritiri e richiamo Identifica le responsabilità di ciascun operatore della filiera facilita il controllo di specifiche informazioni che riguardano il prodotto agroalimentare
15 VALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO Photo L EPD Dichiarazione Ambientale di Prodotto (Environmental Product Declaration) è definita, dalla norma ISO 14025, come un documento contenente la quantificazione delle prestazioni ambientali di un prodotto mediante opportune categorie di parametri calcolati con la metodologia dell analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessement, LCA) e quindi seguendo gli standard della serie ISO è convalidata da un ente di terza parte
16 VALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO Photo Attraverso l EPD un Organizzazione può veicolare ai propri clienti informazioni inerenti: informazioni ambientali di tipo quantitativo rispetto al proprio prodotto/i o servizio/i oggetto di convalida; gli impatti ambientali compreso l effetto serra; I rifiuti prodotti e le risorse naturali consumate; informazioni ambientali aggiuntive (es. riciclabilità del materiale, idonee modalità d uso atte a garantire un efficiente uso del prodotto ed una riduzione dei suoi impatti in fase d uso, modalità di corretto smaltimento a fine vita ecc.)
17 SCELTA Photo MERCATO SENSIBILITA AZIENDALE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
18 Photo
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