La politica aziendale per la prevenzione e il contrasto delle dipendenze nei luoghi di lavoro
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1 SEMINARI TECNICI SCUOLA EDILE BRESCIANA 27 Marzo 2010 La politica aziendale per la prevenzione e il contrasto delle dipendenze nei luoghi di lavoro Paola Paglierini Laura Benedetti Servizio PSAL
2 POLITICA: definizione l insieme degli obiettivi e degli indirizzi generali di una organizzazione espressi in modo formale dalla Direzione Obiettivo per sostanze e lavoro : Luoghi di lavoro Drug and Alcohol Free ovvero quando si lavora non si deve essere sotto l effetto di sostanze stupefacenti e alcol
3 Uso/abuso/dipendenza sostanze stupefacenti e alcol nei luoghi lavoro Consumi occasionali/moderati Abuso Dipendenza
4 Paradosso della prevenzione Secondo l OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) E più probabile che siano i forti bevitori, piuttosto che i bevitori moderati, ad andare incontro a problemi gravi legati al consumo di alcol, ma i problemi che i bevitori moderati affrontano sono più numerosi, perché ci sono molti più bevitori moderati che forti bevitori. Quindi, per ridurre i problemi connessi al consumo di alcol, ci si deve porre l obiettivo di raggiungere sia i forti bevitori che quelli moderati
5 Rapporto Osservasalute 2010 consumi di alcol sono la nota dolente degli italiani consumatori a rischio sono il 16,8% della popolazione di eta' > 11 anni 26,4% uomini 7,8% donne
6 Alcol: il necessario cambiamento culturale E proprio ai consumatori moderati che si devono rivolgere i programmi di prevenzione se ci si pone l obiettivo di ridurre gli incidenti. Molte ricerche infatti dimostrano che una evidente alterazione delle performance individuali consegue anche a bassi consumi di alcol
7 Caratteristiche del lavoro che condizionano i consumi di bevande alcoliche: - settori lavorativi caratterizzati da rischi fisici, quali ad esempio l edilizia, e nei quali sono occupati principalmente uomini; - condizioni lavorative caratterizzate da: lavoro noioso, stressante, in isolamento, bassa autonomia, mancanza di complessità, mancanza di controllo sulle condizioni di lavoro e sulla produzione, conflittualità, aggressioni fisiche e verbali; - accettazione del bere e disponibilità di alcol sul luogo di lavoro, assenza di politiche aziendali legate al consumo di bevande alcoliche. (dati National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism)
8 Principali riferimenti per un approccio globale: Codice ILO (International Labour Office) sulla gestione dei problemi di dipendenza da alcol e da stupefacenti nei luoghi di lavoro Linee guida dei programmi preventivi statunitensi Affrontare in maniera integrata prevenzione, individuazione, assistenza e successivo reinserimento dei lavoratori con problemi legati all uso di sostanze
9 Stati Uniti Per lavoratori pubblici normativa obbligatoria per contrasto dipendenze del 1986 Nel privato la pratica degli accertamenti è ancora precedente (oltre l 80% delle aziende di grosse dimensioni effettua da molti anni indagini tossicologiche sui lavoratori) Filosofia alla base è drasticamente mutata negli anni: - anni 80: test per identificare lavoratori positivi e licenziarli - attualmente: consentire al lavoratore opportunità di trattamento e possibilità di recupero del lavoro.
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12 Il programma aziendale dovrebbe pertanto essere articolato in almeno 4 fasi: 1. Politica aziendale scritta e condivisa con RLS/RLST, con esplicito divieto di assunzione di sostanze durante l attività lavorativa e al di fuori dell orario qualora gli effetti possano persistere sul lavoro; 2. Informazione, formazione e promozione della salute che coinvolga dirigenti, preposti, lavoratori e personale sanitario; 3. Test (stupefacenti e alcol), dettagliata nei diversi aspetti sensibili (consenso informato, riservatezza, ecc.) e nei requisiti tecnici dei test che devono essere effettuati solo dove previsto dalla norma; 4. Programma di assistenza e reinserimento dei lavoratori con problemi. Tutti questi interventi devono essere fatti nel rispetto della libertà dell individuo nella sua sfera privata.
13 1) Politica chiara, scritta e condivisa: PUNTI PRINCIPALI 1. motivazioni per intraprendere il programma di prevenzione (norme, obiettivi aziendali, responsabilità sociale ect.); 2. comportamenti correlati all uso di sostanze non ammessi in ambito lavorativo (assunzione di quali sostanze, da parte di chi, dove e quando); 3. programmi di prevenzione (informazione, formazione, promozione della salute) e assistenza offerti (counselling, intervento breve, risorse territoriali etc.); 4. conseguenze della non adesione del lavoratore ai divieti di assunzione (procedura aziendale per gestione casi di assunzione acuta, idoneità lavorativa etc.).
14 Il Codice ILO 1) La politica aziendale raccomanda di: dare priorità alla prevenzione piuttosto che all identificazione di singoli lavoratori problematici; affrontare i problemi relativi alle dipendenze come ogni altro problema di salute nei luoghi di lavoro; non distinguere tra personale direttivo, quadri, impiegati, operai nell applicazione di norme restrittive in materia di sostanze, in modo che la linea aziendale risulti chiara; stabilire procedure che garantiscano la riservatezza delle informazioni personali; preferire iniziative di sostegno, terapia, riabilitazione alle azioni disciplinari attenzione alle questioni morali, etiche e legali connesse alla somministrazione di test collettivi.
15 2) Informazione, formazione e promozione della salute - coinvolgere l intera organizzazione (datori di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori) su politica aziendale e obiettivi del programma; - sviluppare motivazioni, consapevolezza e responsabilizzazione, non solo divulgare informazioni; - inserire all interno di più ampi programmi formativi in materia di igiene e sicurezza del lavoro e, per la dirigenza, anche di gestione delle risorse umane. E stato dimostrato che i lavoratori coinvolti in piani educativi specifici riportano percentuali inferiori di consumo di sostanze illegali e di abuso di alcolici.
16 2) Informazione, formazione, promozione salute Contenuti minimi: pericoli connessi all uso di sostanze ed effetti negativi sull individuo, sulla sua famiglia e sulla comunità; modalità di auto identificazione consumatori a rischio ; effetti dell uso di sostanze sulla salute e sicurezza nel lavoro e sulla produttività; contenuti principali del programma e della politica aziendale (comportamenti non consentiti e conseguenze degli stessi; responsabilità di ogni figura aziendale); interventi di aiuto, di presa in carico e modalità di accesso ai servizi disponibili nella comunità.
17 2) Informazione, formazione, promozione salute LA SALUTE E DETERMINATA DA:
18 2) Informazione, formazione, promozione salute La Promozione della salute Definizione: processo che consente alle persone di esercitare un maggior controllo sui fattori determinanti della salute e, di conseguenza, di migliorare la propria salute. Rafforza l abilità e le capacità: degli individui di adottare comportamenti salubri dei gruppi o comunità di agire collettivamente per esercitare un controllo sui determinanti della salute.
19 2) Informazione, formazione, promozione salute La Promozione della salute nel D.Lgs 81/08: Fra i compiti del medico competente definiti dall art. 25 del D.Lgs 81/2008, è prevista per la prima volta la collaborazione alla attuazione e valorizzazione di programmi volontari di promozione della salute, secondo i principi della responsabilità sociale.
20 2) Informazione, formazione, promozione salute La Promozione della salute Le comunità di lavoratori rappresentano popolazioni ideali sulle quali intervenire in quanto: si instaura un rapporto duraturo; si raggiunge circa il 60% della popolazione adulta che non si reca spesso da un medico nell arco di un anno; gli interventi condotti sul luogo di lavoro influenzano significativamente anche i comportamenti extra-lavorativi
21 3) I test: quali test ammessi dalla normativa sono effettuati in azienda (screening per quali sostanze stupefacenti); per quali mansioni; quando (a seguito di infortunio, in fase di assunzione in azienda, test periodico, su segnalazione dei supervisori etc.); per post-infortunio è utile identificare a priori per quali tipologie; modalità di esecuzione;
22 3) I test moduli e documenti necessari (convocazione lavoratore, verbale prelievo, comunicazione GdI etc). modalità per invio all accertamento periodico con garanzia di non prevedibilità della data e individuazione casuale del lavoratore misure in caso di rifiuto o di positività ai test (inidoneità temporanea alla mansione, invio a servizi territoriali competenti, etc.) mansioni alternative in caso di positività ai test procedure adottate per la tutela dei diritti, della dignità e della privacy dei lavoratori.
23 GARANTE DELLA PRIVACY Parere del 15 dicembre ) I test
24 3) I test Per tutela privacy è opportuno - coinvolgere il minor numero possibile di persone; - richiedere estrema attenzione alla riservatezza in particolar modo nelle piccole aziende (sottoscrizione impegno formale); - il materiale cartaceo e informatico relativo a tali procedure gestito sotto la diretta responsabilità del datore di lavoro e/o suo delegato e del medico competente.
25 4) Programma di assistenza e reinserimento lavorativo Individuare a quali figure aziendali e come i lavoratori con problemi legati a sostanze possono rivolgersi Il medico competente dovrà essere la principale figura di riferimento Divulgazione informazioni su risorse territoriali disponibili quali SERT, NOA e gruppi del privato sociale (CAT, AA )
26 4) Programma di assistenza e reinserimento Il ruolo centrale del medico competente In particolare per l ALCOLl ALCOL, è acquisisca competenze per: necessario che il MC individuare il livello di rischio dei consumatori, anche attraverso la somministrazione di specifici questionari validati (AUDIT, CAGE, MAST, MALT 1 e 2) fare un primo intervento breve di educazione alla salute (colloquio di minuti); individuare i casi da indirizzate ad interventi specialistici presso gli appositi servizi territoriali.
27 4) Programma di assistenza e reinserimento BS: bicchieri standard
28 4) Programma di assistenza e reinserimento
29 PROCEDURA PER LA GESTIONE DEI CASI DI ASSUNZIONE ACUTA DI SOSTANZE definita a priori e concordata con RLS e RLST; prevede quando e con quali modalità il lavoratore debba essere immediatamente allontanato dalla mansione a rischio e quali provvedimenti devono essere assunti; - Se e la lavorazione è compresa nell allegato 1 dell accordo Stato Regioni del 2006, il MC potrà effettuare il controllo alcolimetrico; - Se e la lavorazione è compresa nelle mansioni individuate dall Intesa del 30 ottobre 2007, potrà effettuare i test di screening per stupefacenti; -Negli Negli altri casi il DL, sentito il MC, potrà ricorrere al percorso previsto dall art. 5 della L. 300/70 per la valutazione dell idoneità del lavoratore.
30 Circolare regionale del 22 gennaio FAQ in considerazione del contenuto della misura generale di tutela di cui all art. 15, comma 1, lett. m): allontanamento del lavoratore dall esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e adibizione, ove possibile, ad altra mansione, oltre all impiego da parte del datore di lavoro dell art. 5 della L. 300/70, si ritiene altrettanto possibile l espletamento di accertamenti specifici, prescritti dal Medico Competente, quali ad esempio le valutazioni inerenti la sfera relazionale e comportamentale e la determinazione della CDT; si insiste, tale possibilità è da riferire solamente a quelle specifiche situazioni in cui a seguito di visita medica (dati anamnestici, ematochimici ecc.) si evincano concreti sospetti di assunzione cronica di alcol da parte di un lavoratore addetto allo svolgimento di una mansione in cui il consumo di alcol rappresenti un rischio aggiuntivo rilevante per la sua salute e sicurezza..
31 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI - oggetto della valutazione dei rischi devono essere anche gli effetti acuti e/o cronici dell alcol e degli stupefacenti poiché causa di incidenti e infortuni sul lavoro; - due aspetti connotano il rapporto tra sostanze e lavoro: 1) effetto sul sistema nervoso centrale dovuto al consumo anche di modeste quantità di sostanze, 2) condizioni lavorative fonte di stress per le quali molti soggetti modificano i loro stili di vita Valutazione dei rischi psico-sociali comma 1 dell art. 28 D.Lgs 81/08
32 CONCLUSIONI:
33 Grazie per l attenzione e BUON LAVORO!!
DI SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE
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