Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri del Regno dei Paesi Bassi e Presidente in carica del Consiglio

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1 Bruxelles, 24 febbraio /97 (Presse 50) C/97/50 Accordo euromediterraneo interinale di associazione sugli scambi e la cooperazione tra la Comunità europea e l'organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) - Bruxelles, 24 febbraio 1997 Nel corso di una cerimonia tenutasi a Bruxelles il 24 febbraio 1997, è stato firmato l'accordo euromediterraneo interinale di associazione sugli scambi e la cooperazione tra la Comunità europea, da una parte e l'organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) a beneficio dell'autorità palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, dall'altra, per le Comunità europee da: Hans VAN MIERLO Manuel MARIN Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri del Regno dei Paesi Bassi e Presidente in carica del Consiglio Vicepresidente della Commissione per l'olp da: Sig. Yasser ARAFAT Presidente dell'autorità palestinese In tale occasione sono stati pronunciati dei discorsi da parte del Presidente del Consiglio, del Presidente della Commissione europea, sig. Jacques SANTER, nonché dal Presidente ARAFAT. Alla cerimonia hanno inoltre assistito i ministri degli Affari esteri degli Stati membri ed il Sig. Nabil SHAAT, ministro della Cooperazione internazionale e della Pianificazione dell'autorità palestinese. L'Unione europea e l'olp hanno altresì adottato una dichiarazione congiunta sul dialogo politico (cfr. Allegato).

2 In occasione della firma, il Presidente del Consiglio si è compiaciuto a nome del Consiglio per la firma dell'accordo euromediterraneo interinale di associazione sugli scambi e la cooperazione tra la Comunità europea, da una parte e l'organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) a beneficio dell'autorità palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, dall'altra. Il Consiglio considera tale accordo uno strumento importante per lo sviluppo economico palestinese, conformemente ai termini dell'accordo interinale Israele/OLP concluso il 28 settembre 1995, incluso il protocollo di Parigi sulle relazioni economiche, e fermi restando i risultati dei negoziati sullo status definitivo. L'accordo costituisce una parte fondamentale del partenariato euromediterraneo e il Consiglio ne auspica una rapida attuazione. La struttura e il contenuto dell'accordo interinale - siglato lo scorso 10 dicembre - rispecchiano quelli degli altri accordi euromediterranei; sono tuttavia stabilite delle disposizioni speciali per tener conto dello statuto speciale dell'olp. L'accordo prevede in tal senso che entro e non oltre il 4 maggio 1999 inizieranno i negoziati per la conclusione di un accordo euromediterraneo di associazione che sostituirà l'accordo interinale. Più precisamente, il presente accordo interinale mira alla realizzazione dei seguenti obiettivi: - istituire un contesto adeguato per un ampio dialogo che consenta lo sviluppo di strette relazioni tra le Parti; - creare le condizioni necessarie per una progressiva liberalizzazione degli scambi; - promuovere lo sviluppo di relazioni economiche e sociali equilibrate tra le Parti tramite il dialogo e la cooperazione; - contribuire allo sviluppo socioeconomico della Cisgiordania e della Striscia di Gaza; - incentivare la cooperazione regionale al fine di consolidare la pacifica coesistenza e la stabilità politica ed economica; - promuovere la cooperazione in altri campi di reciproco interesse.

3 L'accordo prevede che tra la Comunità e l Autorità palestinese sia istituita progressivamente una zona di libero scambio nel corso di un periodo transitorio, che non potrà protrarsi oltre il 31 dicembre Tale liberalizzazione completerà e formalizzerà il regime commerciale già esistente in forma di concessioni autonome accordate in passato dalla Comunità nei settori agricolo e industriale. Le parti dell'accordo procederanno ad una revisione del regime relativo ai prodotti agricoli tra due anni, a decorrere dal 1º gennaio L'Accordo prevede una cooperazione in una vasta serie di settori: circolazione dei capitali, concorrenza, proprietà intellettuale, appalti pubblici, promozione degli investimenti, trasporti, telecomunicazioni, infrastrutture informatiche, energia, cooperazione scientifica e tecnologica, ambiente, turismo, audiovisivi, affari culturali, informazione e comunicazione e sviluppo sociale. Sarà istituito un Comitato misto per gli scambi e la cooperazione tra la Comunità europea e l'autorità palestinese. Per quanto riguarda la cooperazione finanziaria, le due parti firmatarie dell'accordo elaboreranno un programma d'insieme. L'Accordo stabilisce che tutte le disposizioni in esso contenute si fondano sul rispetto dei principi democratici e dei diritti umani fondamentali, rispetto che costituisce un suo elemento essenziale. Anche in questo, come negli altri accordi euromediterranei, si prevede che una delle Parti, qualora ritenga che l'altra Parte non abbia adempiuto a un obbligo previsto dall'accordo, possa adottare le misure adeguate.

4 ALLEGATO Dichiarazione congiunta dell'unione europea e dell'organizzazione per la liberazione della Palestina sul dialogo politico 1. L'Unione europea e l'olp istituiscono con la presente dichiarazione un dialogo politico regolare nel quadro della politica dell'unione europea un cui principio chiave è l'autodeterminazione del popolo palestinese, con tutte le sue implicazioni. 2. Il dialogo politico è volto in particolare a: a) favorire il rafforzamento delle relazioni tramite lo sviluppo di una migliore comprensione reciproca ed un coordinamento regolare su questioni di interesse comune, in particolare quelle che potrebbero avere effetti sostanziali su una delle due parti; b) permettere ai partecipanti al dialogo di tenere conto delle posizioni e degli interessi reciproci; c) rafforzare la stabilità e la sicurezza regionale, in particolare per quanto riguarda il processo di pace in Medio Oriente ed il partenariato euro-mediterraneo. Il dialogo contribuirà alla stabilità, alla sicurezza ed alla prosperità nell'area mediterranea e promuoverà un clima di comprensione e tolleranza tra i popoli, le culture e le religioni; d) renderà possibile un ampio scambio di informazioni. 3. Il dialogo politico comprenderà tutte le questioni di comune interesse, in particolare le condizioni necessarie per garantire la pace, la sicurezza e lo sviluppo regionale, la democrazia ed il rispetto dei diritti dell'uomo nell'area mediterranea. Esso costituirà una base per future iniziative ed una cornice per gli sforzi volti allo sviluppo della cooperazione nell'intera regione. 4. Il dialogo politico si svolgerà: a) a livello ministeriale o equivalente; b) al livello di alti funzionari in rappresentanza dell'olp, da un lato, e della Presidenza del Consiglio dell'unione europea e della Commissione, dall'altro;

5 c) sfruttando appieno tutti i canali di comunicazione appropriati, comprese regolari sessioni di informazione, consultazioni in occasione di incontri internazionali ed altri contatti; d) fornendo regolari informazioni all'olp in merito a questioni relative alla Politica estera e di sicurezza comune e, da parte dell'olp, fornendo regolari informazioni all'ue su questioni relative alla sua politica; e) se del caso, con qualsiasi altro mezzo capace di contribuire al consolidamento del dialogo ed all'aumento della sua efficacia. 5. I partecipanti al dialogo invitano il Parlamento europeo ed il Consiglio palestinese ad istituire a loro volta un dialogo politico.