I GIOVANI, LA RICERCA

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1 Via Alessandro Torlonia, 15/A Roma Tel. (+39) Telefax (+39) Fondazione CERBA I GIOVANI, LA RICERCA E LA MEDICINA DEL FUTURO Indagine sulla conoscenza scientifica dei 15-24enni dell area milanese Roma, aprile 2008

2 SOMMARIO Prefazione Pag. 4 Introduzione 5 1. La conoscenza della medicina molecolare 1.1. Il richiamo forte del DNA La relativa minor percezione del GENOMA L interesse per la medicina molecolare Le possibili conseguenze sulla salute delle persone 2.1. Una buona percezione delle potenzialità future I canali privilegiati di informazione La parallela sottovalutazione della crescita delle potenzialità di cura nella medicina La conoscenza delle istituzioni scientifiche milanesi 3.1. Il livello relativo di notorietà Le fonti informative da utilizzare per far conoscere meglio le diverse istituzioni La percezione delle iniziative della Fondazione CERBA L importanza di investire sulla medicina molecolare nell area milanese La notorietà dei grandi testimonial Gli orientamenti personali dei giovani 4.1. L interesse per gli studi scientifici nel campo del DNA e del GENOMA Il giudizio sugli studi scientifici e sulle relative opportunità professionali 40 2

3 4.3. La domanda insoddisfatta di informazione sui temi della medicina molecolare Pag Allegati 5.1. La metodologia dell indagine Le tabelle di dettaglio 52 3

4 Prefazione (Da predisporre) 4

5 INTRODUZIONE Guardare alla conoscenza e all attenzione dei giovani milanesi verso la cultura scientifica e in particolare verso i temi della medicina molecolare può generare più di qualche sorpresa. L indagine ha passato in rassegna, in una sorta di progressione, la percezione della cultura giovanile nei confronti del DNA e del GENOMA, l impatto del continuo aumento di conoscenze nel campo della medicina molecolare sulla salute della popolazione, la notorietà delle più importanti istituzioni scientifiche di Milano ed infine gli orientamenti personali degli intervistati sui temi della formazione scientifica, nonché sulla domanda di una migliore informazione sugli argomenti specifici della medicina molecolare. I risultati mostrano in primo luogo un livello di attenzione elevato e diffuso, colto soprattutto attraverso alcuni temi-bandiera: a) l 81,9% degli intervistati ha sentito parlare più volte del DNA, tema che si è insediato nella cultura collettiva in maniera profonda ed evidente: si pensi che un ulteriore 17,5% di persone ne ha sentito parlare almeno qualche volta, raggiungendo con ciò la quasi totalità della percezione giovanile sull argomento, almeno a livello generale 1 ; b) ma anche se si compie un passo ulteriore come ad esempio quello legato alla scelta della definizione precisa del DNA tra alcune proposte offerte al giudizio degli intervistati in un apposita domanda, i risultati appaiono essere consistenti, visto che il 76,0% delle persone fornisce la riposta corretta ( Il DNA è un acido nucleico che compone i geni ) 2 ; c) il più recente tema del GENOMA ha avuto meno tempo per penetrare nella cultura collettiva rispetto al DNA e tuttavia 1 giovane su 4 (26,5%) ne ha sentito parlare più volte e 4 giovani su 10 (41,0%) almeno qualche 1 Cfr. tabella 1, pag Cfr. tabella 2, pag

6 volta: col risultato che i 2/3 degli intervistati hanno registrato uno dei concetti-chiave della nuova medicina 3 ; d) qualora si passi a verificare la capacità di definire il GENOMA si ottiene nuovamente un buon livello di risposte esatte: il 69,1% riconosce che Il GENOMA è l insieme dei geni di un organismo vivente 4 ; e) un fenomeno di analoga conoscenza si manifesta per il tema della medicina molecolare preso nel suo insieme, considerato che sempre 2/3 dei giovani (66%) ne ha sentito parlare e ben l 87,2% sa scegliere la giusta definizione tra le tre proposte contenute nell apposita domanda ( La medicina molecolare si occupa del funzionamento delle molecole, presenti nelle cellule che compongono gli organi degli essere viventi ) 5 ; f) se poi si esaminano le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini, tenendo conto dei progressi via via raggiunti sul GENOMA, il livello di interesse degli intervistati non appare essere banale ed anzi rivela un attenzione elevata per i singoli aspetti considerati: per la prevenzione, per la patogenesi e per le nuove cure innanzitutto; ma anche per la possibilità di fare predizione, personalizzazione delle cure e in genere per comprendere in maniera più profonda le funzioni dei sistemi viventi 6. Si può dunque affermare che l impatto della scienza della vita come nuova frontiera e delle relative applicazioni sembra aver messo chiare radici nella cultura dei giovani, evidenziando livelli di sensibilità elevati e perché no inaspettati, se si tengono presenti le considerazioni sovente critiche sulla curiosità e sulla voglia di conoscenza delle giovani generazioni in tema di materie scientifiche. Ci si può poi chiedere quali siano i canali informativi privilegiati attraverso cui gli intervistati ricevono informazioni proprio sul GENOMA e sulle conseguenze possibili in tema di miglioramento della salute collettiva. Ebbene scuola/università e trasmissioni Tv costituiscono le modalità più 3 Cfr. tabella 3, pag Cfr. tabella 4, pag Cfr. tabelle 5 e 6, pag Cfr. tabella 7, pag

7 importanti in assoluto, ma la formazione resta di gran lunga la più gettonata 7. È peraltro evidente che ci sono delle differenze nelle valutazioni degli intervistati, che si manifestano con dei valori superiori alla media del campione qualora si sia uomo piuttosto che donna, si abbia un età più matura (20-24 anni rispetto ai anni), si sia in possesso di un livello di istruzione più elevato già conseguito (come la laurea o addirittura la postlaurea), qualora ci si trovi in una situazione di un livello di conoscenza più elevata, riuscendo a dare una definizione precisa del DNA e del GENOMA. E tuttavia se si manifesta un interesse pronunciato per i temi della medicina molecolare, si tende a trascurare il fatto che l insieme della medicina è destinato in realtà a trasformare le proprie basi di conoscenza nel giro dei prossimi 10 anni: esiste infatti un ampia sottovalutazione in proposito, visto che solo il 5% degli intervistati ritiene che più dell 80% di tali conoscenze odierne saranno profondamente mutate in questo lasso di tempo (come sostengono molti esperti in proposito) 8. Non c è ancora in altri termini il senso del collegamento profondo che esiste tra la medicina molecolare e la medicina in generale, quasi che dovesse esistere una distinzione significativa tra ricerca e successive applicazioni, trascurando invece le dinamiche di integrazione accelerata in atto oggi e ancor più in prospettiva. Se poi si passano a considerare, in secondo luogo, le conoscenze delle istituzioni scientifiche presenti nell area di Milano, è possibile rilevare come il soggetto di gran lunga più noto sia l Ospedale San Raffaele, seguito (con un intensità più o meno analoga) dall Istituto Nazionale Tumori e quindi dall Istituto Clinico Humanitas. Più a distanza arriva l Istituto Europeo di Oncologia, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l Istituto Mario Negri. Naturalmente il Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata (Fondazione CERBA) essendo di troppo recente costituzione viene registrato, nel quadro del panorama milanese, solo dal 5,0% dei giovani: proporzione peraltro non trascurabile se si considera il cammino sostanzialmente appena intrapreso 9. 7 Cfr. tabella 9, pag Cfr. tabella 10, pag Cfr. tabella 11, pag

8 Quanto alle modalità con si è venuti a conoscenza delle istituzioni scientifiche milanesi, la scuola e l università unitamente alle trasmissioni televisive occupano la testa di lista dei canali informativi, integrati tuttavia da Internet e, a distanza, dai giornali quotidiani e dalle riviste periodiche specializzate 10. Il valore dell investimento su un centro specializzato nelle cure e nella ricerca nel campo della medicina molecolare viene poi attivamente sostenuto dalla quasi totalità degli intervistati (94,7%) 11, mentre viene sottolineato e questo appare essere importante il valore di tale iniziativa sul piano non solamente locale bensì anche su quello nazionale 12 : con ciò si manifesterebbe una tendenza ad un chiaro supporting da parte dei giovani alle istituzioni scientifiche, con una conferma della sensibilità di questi ultimi verso lo sviluppo della scienza e delle relative applicazioni (in questo caso nel campo della tutela e della promozione della salute). Sostenere lo sviluppo delle istituzioni ha bisogno anche di avere dei buoni testimonial. E a questo proposito i nomi del professor Umberto Veronesi e del professor Renato Dulbecco sono stati recepiti significativamente dalle persone intervistate, naturalmente con qualche differenza tra loro. Il professor Umberto Veronesi costituisce un testimonial di cui si è sentito parlare da ben 8 giovani su 10 intervistati 13, mentre il professor Renato Dulbecco, meno presente in Italia, si è tuttavia radicato nella percezione di 3 giovani su Anche per questa seconda serie di fenomeni, relativi alla conoscenza delle istituzioni e dei protagonisti scientifici, vale il principio che avere un età relativamente più matura (20-24 anni), possedere un livello di istruzione più elevato, avere alle spalle una condizione sociale migliore da parte della famiglia di origine e soprattutto essere un po più preparati in tema di DNA e di GENOMA costituiscono altrettanti fattori che aiutano ad alzare la media dell attenzione e del riconoscimento delle tematiche da parte degli intervistati rispetto alla media del campione. 10 Cfr. tabella 12, pag Cfr. tabella 14, pag Cfr. tabella 15, pag Cfr. tabella 17, pag Cfr. tabella 16, pag

9 In terzo luogo sono stati presi in considerazione gli orientamenti personali dei giovani per quanto riguarda l interesse nei confronti degli studi scientifici e delle relative difficoltà ed opportunità. A questo proposito è emerso che: a) il 28,5% del totale del campione intervistato mostra di avere un interesse per la frequenza ad eventuali corsi di studio di tipo scientifico che siano legati ai temi del DNA e del GENOMA, con una proporzione dunque che non appare affatto trascurabile ed anzi costituisce un indicatore della sensibilità del campione per i temi della scienza della vita 15 ; b) più della metà del precedente 28,5% ha preso o intende prendere decisioni coerenti sul piano dell impegno nel campo degli studi scientifici, coerentemente con l interesse precedentemente dichiarato 16 ; c) ed infine esiste un 15,9% dell intero campione che mostra un interesse esplicito al fine di ottenere eventuali Borse di Studio destinate a seguire una specifica formazione nel campo della medicina molecolare 17 ; d) quanto agli orientamenti dei giovani sugli studi scientifici in generale e sulle conseguenti opportunità professionali, va detto che esiste un elevato livello di accordo (oltre il 60% ma fino ad arrivare quasi all 80% in qualche caso) che mette in evidenza: come debba esistere una centralità della vocazione per poter affrontare con successo studi di tipo scientifico da parte dei giovani; come esista nei fatti una difficoltà di trovare in Italia un lavoro adeguato una volta completato il corso di studi; e come sia presente una chiara percezione circa le retribuzioni che in Italia non risulterebbero adeguate rispetto alla difficoltà e all importanza degli studi scientifici. A questi orientamenti vengono poi ad aggiungersi (sia pure con intensità minore) considerazioni relative alle difficoltà maggiori dei corsi di tipo scientifico rispetto agli altri, all esigenza di intraprendere un percorso di lunga durata poiché diventano essenziali gli studi di specializzazione 15 Cfr. tabella 18, pag Cfr. tabella 19, pag Cfr. tabella 20, pag

10 dopo la laurea (e questo può non essere alla portata facilmente di tutte le famiglie) oppure ancora all esigenza di dover andare obbligatoriamente all estero per poter trovare uno sbocco professionale adeguato 18 ; e) va anche sottolineato come dal quadro sin qui descritto emerga una esplicita e significativa domanda di una migliore informazione sui temi della medicina molecolare, visto che il 62% degli intervistati ritiene che oggi quest ultima non sia sufficiente o comunque che risulti difficile scegliere quella effettivamente buona rispetto all altra 19 ; mentre in parallelo una proporzione analoga (60,9%) si dichiara chiaramente interessato ad essere più informato sui temi del GENOMA e del DNA, manifestando con ciò una domanda ancora inevasa che andrebbe presa chiaramente in considerazione da parte delle istituzioni scientifiche presenti nell area milanese 20. Va anche sottolineato che la domanda di buona informazione emerge soprattutto dalla componente femminile rispetto a quella maschile, dai giovani ormai più maturi (in età anni), nonché da quelli che hanno già avuto un esperienza formativa elevata essendo già laureati o possedendo addirittura un livello di post-laurea. In conclusione si può affermare che l indagine ha messo abbastanza chiaramente in evidenza un livello di attenzione e di sensibilità elevata da parte dei giovani nei confronti delle scienze della vita, in cui giocano elementi di comunicazione-chiave come alcuni concetti fondamentali di riferimento (il DNA, il GENOMA) come pure alcuni protagonisti di riferimento che operano in funzione di testimonial efficaci (come il professor Umberto Veronesi e il professor Renato Dulbecco). Ma parallelamente è emersa anche una domanda insoddisfatta di informazione sui temi in oggetto che andrebbe attivamente promossa attraverso un legame più stretto da attivare su più livelli: quello della scuola e dell università certamente, ma anche quello della comunicazione allargata attraverso la Tv e Internet, terreno quest ultimo di esplorazione spontanea da parte della curiosità giovanile. 18 Cfr. tabella 21, pag Cfr. tabella 22, pag Cfr. tabella 23, pag

11 Infine resta aperto il problema di fornire un orientamento, una guida e una promozione attiva nei confronti della scelta degli studi scientifici da parte dei giovani, i quali mantengono una certa riserva nei confronti di questi ultimi: in parte giustificata (ragionevolmente) da problemi connessi con lo sbocco professionale, ma in parte connessa ad antichi timori nei confronti della presunta difficoltà di un percorso che può essere invece fascinoso e motivante, a patto di rompere la barriera psicologica che in parte ancora esiste verso tali studi, attraverso il trascinamento generato dall entusiasmo, dalla conoscenza più approfondita, dal fascino di alcuni testimoni-chiave. 11

12 1. LA CONOSCENZA DELLA MEDICINA MOLECO- LARE 1.1. Il richiamo forte del DNA Il DNA costituisce ormai un acronimo, anzi un concetto che è penetrato a fondo nella conoscenza collettiva: l 81,9% dei giovani intervistati infatti dichiara di averne sentito parlare più volte e un ulteriore 17,5% almeno qualche volta. Si può dire dunque che la pressoché totalità delle persone coinvolte nell indagine reagiscono positivamente rispetto a un minimo almeno di conoscenza del termine stesso (sul piano quantomeno del sentito dire ). Naturalmente questi rappresentano dei dati medi, poiché sono i 20-24enni a mostrare un livello conoscitivo minimo più elevato rispetto ai 15-19enni (84,0% contro 79,2%), gli studenti rispetto alle persone già al lavoro o a quelle pensionate, ma soprattutto i giovani già laureati o addirittura in possesso di post-laurea (89,5% contro il 77,7% dei diplomati di scuola secondaria e il 75,0% di quelli in possesso di sola licenza media, cfr. Tabella A1 dell Allegato statistico). Analogamente sono i giovani relativamente più informati sulla medicina molecolare che presentano anche una qualche conoscenza del GENOMA ad avere, ovviamente, maggiore familiarità col DNA. Ma non solo di conoscenza generica si tratta, se si considerano i dati presenti nella tabella 2. Infatti il 76,0% degli intervistati riesce a scegliere la definizione esatta di DNA: segno ulteriore questo che il tema è abbastanza presente e radicato nella cultura del segmento di popolazione esaminato. Anche in questo caso sono soprattutto i maschi rispetto alle femmine, le persone comprese tra i 20 e 24 anni rispetto a quelle più giovani, i soggetti in possesso di laurea e/o di post-laurea e quelle ancora in condizione di studente ad individuare la definizione esatta in maniera più pronunciata rispetto alla media del campione (cfr. Tabella A2 dell Allegato statistico). Mentre un attività professionale più elevata del capofamiglia, nonché la conoscenza parallela del GENOMA costituiscono altri due parametri 12

13 discriminanti in favore di un esatta definizione del DNA (cfr. Tabella B2 dell Allegato statistico). Tab. 1 L intervistato ha sentito parlare o meno del DNA (val. %) Risposta % Sì, più volte 81,9 Sì, qualche volta 17,5 No, mai 0,6 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata, 2008 Tab. 2 La definizione più esatta del DNA, secondo l intervistato (val. %) Risposta % Il DNA è la componente base del sangue 13,0 Il DNA è l'anima delle cellule 9,5 Il DNA è un acido nucleico che compone i geni 76,0 Non so 1,5 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

14 1.2. La relativa minor percezione del GENOMA Insieme alla conoscenza sul DNA si è voluto anche esplorare quale sia la natura della percezione del GENOMA. In tal caso la proporzione di conoscenza generica ( ne ho sentito parlare ) diminuisce molto rispetto a quella del DNA: 26,5% contro 81,9% (cfr. tabella 3 rispetto a tabella 1). Anche in tal caso tuttavia ci sono le persone che ne hanno sentito parlare almeno qualche volta e in tal caso si sale, per il caso del GENOMA, al 41,0% contro il 17,5% del DNA. Se poi si sommano le percentuali di sentito dire più volte insieme a qualche volta è possibile verificare come: il 67,5% dei giovani abbiano almeno una qualche conoscenza generica del GENOMA; a fronte del 99,4% di intervistati che presentano un analoga conoscenza del DNA. Anche in tal caso le variabili che maggiormente selezionano verso l alto la conoscenza (generica) sul GENOMA coincidono con quelle precedentemente ricordate: sono cioè prevalentemente i maschi rispetto alle femmine, i 20-24enni, i laureati e/o post-laureati, gli studenti, nonché i giovani appartenenti a famiglie a media e/o a medio/alta condizione sociale e con una buona conoscenza già del DNA a collocarsi in posizione migliore rispetto agli altri (cfr. Tabelle A3 e B3 dell Allegato statistico). Se poi si passa alla verifica di una conoscenza più precisa (tab. 4) si vede come: da un lato, il GENOMA venga correttamente individuato da una percentuale per nulla trascurabile (69,1% degli intervistati); e dall altro, non si possa non prender nota che tale percentuale risulta più bassa rispetto alla conoscenza del DNA che era del 76,0%, come ricordavano i dati della precedente tabella 2. È quasi superfluo a questo punto ricordare la correlazione delle variabili appena richiamate, con riferimento alle diverse componenti del campione che tendono in linea di massima a ripetere quelle precedenti: essere maschio, avere anni, essere in possesso di istruzione più elevata, 14

15 trovarsi in una condizione di studente, conoscere già la definizione corretta del DNA). Tab. 3 L intervistato ha sentito o meno parlare del GENOMA (val. %) Risposta % Sì, più volte 26,5 Sì, qualche volta 41,0 No, mai 32,5 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata, 2008 Tab. 4 La definizione più esatta del GENOMA secondo l intervistato (val. %) Risposta % Il GENOMA è una molecola 13,4 Il GENOMA è l'insieme dei geni di un organismo vivente 69,1 Il GENOMA è la stessa cosa del DNA 3,6 Non so 13,9 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

16 1.3. L interesse per la medicina molecolare I giovani intervistati ritengono di aver sentito parlare di medicina molecolare nel 66,0% dei casi: il 15,9% più volte e il 50,1% solo qualche volta (tab. 5). Ci si viene così a collocare in posizione intermedia tra conoscenza generica del DNA (99,4%) e conoscenza generica sul GENOMA (67,5%) come ricordano le tabelle precedenti 1 e 3. Tuttavia se si prende in considerazione la scelta della definizione esatta (ancorché più facile rispetto ai due casi precedenti) non si può non rilevare come l 87,2% dei giovani individui l item corretto presente nella tabella 6 (contro il 76,0% che riguardava il DNA e il 69,1% che riguardava il GENOMA). Va detto subito che le differenziazioni interne al campione possono subire qualche lieve mutamento rispetto ai casi precedenti, con una discriminante più forte ed evidente, rappresentata dal fatto che si conosca o meno la definizione esatta di DNA e di GENOMA: in questo caso esiste una evidente correlazione positiva tra tale conoscenza e una certa maggior familiarità con l argomento della medicina molecolare (cfr. Tabella B5 dell Allegato statistico). 16

17 Tab. 5 L intervistato ha sentito parlare o meno di medicina molecolare (val. %) Risposta % Sì, più volte 15,9 Sì, qualche volta 50,1 No, mai 34,0 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata, 2008 Tab. 6 Il campo di attività della medicina molecolare, secondo l intervistato (val. %) Risposta % La medicina molecolare si occupa dell'infinitamente piccolo 4,3 La medicina molecolare si occupa degli atomi che compongono gli 8,5 esseri viventi La medicina molecolare si occupa del funzionamento delle molecole, presenti nelle cellule che compongono gli organi degli esseri viventi 87,2 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

18 2. LE POSSIBILI CONSEGUENZE SULLA SALUTE DELLE PERSONE 2.1. Una buona percezione delle potenzialità future Qual è la percezione dei giovani circa le conseguenze che possono derivare dalle aumentate conoscenze nel campo del GENOMA nei confronti della promozione della salute delle persone? La tabella 7 mostra un livello di attenzione e di conoscenza (almeno dichiarata) assai significativa tra i giovani. Infatti: una percentuale che si aggira tra il 5% e il 6% dichiara di interessarsi all argomento e di conoscere bene tali conseguenze; una percentuale variabile tra l 11% e il 14% afferma di interessarsi all argomento e di conoscerlo almeno un po ; non va poi trascurata una percentuale più consistente che può variare dal 38% al 52% riguardante coloro che dichiarano di interessarsi all argomento e di averne almeno sentito parlare qualche volta. Si può andare dunque da un 3/4 (come massimo) ad un minimo di poco più della metà degli intervistati che costituiscono un area sensibile alle diverse, possibili, conseguenze sulla salute delle persone, derivanti dall aumento di conoscenza nel campo del GENOMA. Più esattamente si può dire che è maggiormente percepita la possibilità di fare una prevenzione più accurata ed efficace delle malattie (74,6%) seguita dalla possibilità di predisporre cure genetiche, avendo compreso i meccanismi in base ai quali si sviluppano le malattie (66,1%). Seguono poi (con percentuali lievemente minori) le possibilità di fare terapie personalizzate e di fare predizione (valutando le probabilità che si sviluppino certe malattie piuttosto che altre). 18

19 Nel complesso si può dunque affermare che c è un area non solo di attenzione generica, bensì anche di attenzione specifica rispetto alle possibili conseguenze cui studi sul GENOMA possono condurre. Essere donna piuttosto che uomo, avere un età relativamente più matura (20-24 anni), disporre già di una laurea o di una post-laurea oppure essere studente, nonché provenire da una famiglia socialmente più solida e soprattutto avere conoscenze abbastanza precise sul significato del DNA e del GENOMA sono tutte caratteristiche che, come di consueto, spostano verso l alto la consapevolezza degli intervistati circa i vantaggi che la Genomica può apportare alla salute delle persone (cfr. Tabelle A7 e B7 dell Allegato statistico). 19

20 Tab. 7 L opinione dell intervistato circa le conseguenze sulla salute delle persone, a seguito delle conoscenze nel campo del GENOMA (val. %) Ci sarà la possibilità di fare prevenzione delle malattie più accurata ed efficace Ci sarà la possibilità di predisporre nuove cure, intervenendo a livello dei geni e dei loro derivati molecolari Ci sarà la possibilità di comprendere i meccanismi di patogenesi cioè di come si sviluppano le malattie Ci sarà la possibilità di fare predizione cioè di valutare la probabilità che si sviluppino certe malattie Ci sarà la possibilità di giungere a nuove terapie a misura della singola persona (personalizzazione delle cure) Ci sarà la possibilità di comprendere i meccanismi di funzionamento degli organi e dei sistemi viventi Mi interessa l'argomento e lo conosco bene Mi interessa l'argomento e lo conosco un po' Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata, 2008 Mi interessa l'argomento e ne ho sentito parlare qualche volta Totale Mi interessa l'argomento, ma non ne ho sentito parlare Non presto attenzione a questo argomento Totale v.a. 8,3 13,9 52,4 74,6 16,8 8,6 100, ,6 12,6 44,9 66,1 21,4 12,5 100, ,9 12,4 45,7 64,0 23,9 12,1 100, ,5 13,3 38,7 57,5 26,7 15,8 100, ,6 11,1 38,7 56,4 29,5 14,1 100, ,4 11,0 38,3 54,7 27,3 18,0 100,

21 2.2. I canali privilegiati di informazione Ma quali sono le modalità attraverso cui i giovani hanno avuto occasione di ottenere informazioni più precise in merito al GENOMA e alle conseguenze in termini di benessere e di buona salute? Le tabelle 8 e 9 mettono in evidenza (sia pure con due modalità diverse: le tre modalità più importanti, la prima e la modalità più importante in assoluto, la seconda) come un ruolo-chiave sia giocato dalla formazione da un lato e dalla televisione dall altro (1 e 2 posto rispettivamente). A distanza maggiormente significativa arrivano i giornali quotidiani e Internet, che costituiscono un ulteriore abbinamento di modalità importanti dopo le prime due (3 e 4 posto); mentre successivamente vengono segnalate le riviste settimanali di informazione e le riviste specializzate in genere (5 e 6 posto). Molto meno importanti risultano infine essere i convegni e i seminari oppure le stesse trasmissioni via radio. È evidente che le informazioni sono state acquisite soprattutto a livello di scuola e/o di università, tanto più gli intervistati sono giovani e quindi sono ancora studenti. Mentre, viceversa, la televisione tende ad aumentare in termini relativi la propria importanza per le persone che ormai lavorano (cfr. Tabelle A8 e A9 dell Allegato statistico). Anche perché la conoscenza specifica e precisa del significato di DNA e di GENOMA si acquisisce essenzialmente durante la permanenza nei canali formativi piuttosto che dalla Tv (cfr. Tabelle B8 e B9 dell Allegato statistico). 21

22 Tab. 8 Le tre modalità più importanti in assoluto attraverso cui l intervistato ha ottenuto informazioni sul GENOMA e sulle relative conseguenze in termini di salute delle persone (val. %) Risposta % A scuola/all'università 1 61,6 Attraverso la Tv 2 50,8 Attraverso i giornali quotidiani 3 25,6 Attraverso Internet 4 23,2 Attraverso le riviste settimanali di informazione 5 11,3 Attraverso riviste specializzate 5 11,3 In occasione di convegni e seminari 6 3,2 Attraverso la radio 7 2,5 Altro 5,4 v.a. 727 Il totale non è uguale a 100 perché erano possibili più risposte Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata, 2008 Tab. 9 La modalità più importante in assoluto attraverso cui l intervistato ha ottenuto informazione sul GENOMA e sulle relative conseguenze (val. %) Risposta % A scuola/all'università 1 49,7 Attraverso la Tv 2 23,4 Attraverso Internet 3 8,8 Attraverso i giornali quotidiani 4 7,8 Attraverso riviste specializzate 5 2,6 Attraverso le riviste settimanali di informazione 6 2,5 In occasione di convegni e seminari 7 1,2 Attraverso la radio 8 0,1 Altro 3,9 Totale 100,0 v.a. 727 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

23 2.3. La parallela sottovalutazione della crescita delle potenzialità di cura nella medicina in generale Ci si è poi chiesti quanto sia percepita dai giovani la forza di trasformazione impressa dallo sviluppo delle conoscenze nei prossimi 10 anni, nell ambito della medicina in generale e non solo in quello della medicina molecolare. La tabella 10 mostra una chiara sottovalutazione dell ondata dei mutamenti prevedibili: solo il 5,0% degli intervistati infatti ritiene che nel lasso di due lustri oltre l 80% delle conoscenze saranno probabilmente cambiate (risposta questa ritenuta corretta dagli esperti del settore). Si tende, in altre parole, a ritenere che ci sia un accrescimento graduale piuttosto che accelerato nel tempo: anche se non va trascurato che la stima di un mutamento abbastanza consistente non è affatto così lontana nei giudizi degli intervistati, visto che un 26,6% ipotizza una trasformazione delle conoscenze tra il 50% e l 80% e un ulteriore 45,7% valuta tale cambiamento tra il 20% e il 50%. Le componenti del campione maggiormente propense a stimare mutamenti consistenti di conoscenza (almeno oltre il 50% rispetto al know-how attuale) tendono a ripetere lo schema già conosciuto: si tratta di maschi piuttosto che femmine, di giovani in età tra i 20 e i 24 anni rispetto agli altri, di persone maggiormente istruite, di soggetti ancora in condizione di studente, di intervistati con alle spalle una famiglia socialmente più solida, ma soprattutto in possesso di un livello di conoscenza maggiormente esplicito nel campo del DNA e del GENOMA (cfr. Tabelle A10 e B10 dell Allegato statistico). 23

24 Tab. 10 Quanto cambierà nei prossimi 10 anni, secondo l intervistato, l insieme delle conoscenze e delle relative applicazioni nel campo della medicina in generale (val. %) Risposta % Fino al 20% 16,8 Oltre il 20% e fino al 50% 45,7 Oltre il 50% e fino all'80% 26,6 Oltre l'80% 5,0 Non so 5,9 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

25 3. LA CONOSCENZA DELLE ISTITUZIONI SCIEN- TIFICHE MILANESI 3.1. Il livello relativo di notorietà Aver sentito parlare o meno di istituzioni scientifiche legate alla ricerca nel campo della medicina e della medicina molecolare in particolare significa stabilire una sorta di indice di notorietà relativa. La tabella 11 mette in graduatoria decrescente tale indice, da cui emerge come: al 1 posto (e di gran lunga) venga collocato l Ospedale San Raffaele (73,3%); al 2 posto e relativamente vicino nelle rispettive valutazioni vengano posti l Istituto Nazionale Tumori (37,4%) e l Istituto Clinico Humanitas (33,6%); al 4 posto arriva l Istituto Europeo di Oncologia (23,9%); al 5 posto venga a collocarsi il Consiglio Nazionale delle Ricerche (17,5%); al 6 posto l Istituto Mario Negri (11,2%); e infine, all ultimo posto (stante ovviamente la sua vita ancora troppo recente), la Fondazione CERBA Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata (5,0%). Va da sé che essere un po più maturi (cioè avere un età compresa tra i 20 e i 24 anni), possedere un elevato livello di istruzione, avere una famiglia relativamente più solida alle spalle dal punto di vista sociale, nonché aver già maturato delle conoscenze nel campo del DNA e del GENOMA sono tutte caratteristiche che finiscono col privilegiare il livello percepito di informazione sulle istituzioni scientifiche milanesi (cfr. Tabelle A11 e B11 dell Allegato statistico). Tuttavia va da sé che le istituzioni specificamente 25

26 di cura interessano maggiormente le persone che sono già attivamente inserite nel mondo del lavoro e della vita più adulta e che, presumibilmente, hanno avuto esperienze dirette (in famiglia) o indirette circa eventuali ricoveri di parenti, amici e conoscenti. 26

27 Tab. 11 L intervistato ha sentito parlare e/o conosce le seguenti istituzioni scientifiche milanesi (val. %) Sì, la conosco bene Sì, la conosco un po' Sì, la conosco bene + Sì, la conosco un po' Sì, mi pare di averne sentito parlare No, per nulla Totale v.a. Ospedale San Raffaele 42,4 30,9 73,3 24,1 2,6 100,0 800 Istituto Nazionale Tumori 12,8 24,6 37,4 51,8 10,8 100,0 800 Istituto Clinico Humanitas 15,1 18,5 33,6 27,0 39,4 100,0 800 IEO - Istituto Europeo di Oncologia 7,0 16,9 23,9 41,2 34,9 100,0 800 CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche 4,5 13,0 17,5 26,4 56,1 100,0 800 Istituto Mario Negri 4,1 7,1 11,2 15,5 73,3 100,0 800 Fondazione CERBA (Centro Europeo di Ricerca 1,0 4,0 5,0 9,5 85,5 100,0 800 Biomedica Avanzata) Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

28 3.2. Le fonti informative da utilizzare per far conoscere meglio le diverse istituzioni Scuola secondaria e Università (1 posto), trasmissioni Tv e utilizzo di Internet (2 e 3 posto) costituiscono le tre modalità ritenute in assoluto più importanti dagli intervistati (tab. 12). Seguono, ma molto a distanza, i giornali quotidiani (4 posto), le riviste periodiche specializzate (5 posto), le trasmissioni radio (6 posto) quindi tutto il resto. Inoltre va anche ribadito che solo una assoluta minoranza (2,1%) ritiene che non sarebbe utile affatto migliorare le informazioni sulle attività delle diverse istituzioni scientifiche milanesi. L opzione informativa attraverso la scuola e/o l università sembra essere soprattutto traguardata con favore dagli studenti, dalle donne, dai soggetti di età più giovane (tra i 15 e i 19 anni). L utilizzo invece delle trasmissioni via Tv coincide più facilmente con la fascia di età più bassa e con i soggetti in possesso di un minor livello di istruzione. Mentre lo strumento di Internet interessa soprattutto le persone tra i 20 e i 24 anni, i soggetti con elevato livello di istruzione, ma anche i soggetti con livello di istruzione più basso e in posizione professionale più modesta: ormai operai, pensionati e persone che meno conoscono gli aspetti della medicina molecolare sembrano voler aver accesso informativo via Internet agli argomenti oggetto della presente indagine (cfr. Tabelle A12 e B12 dell Allegato statistico). 28

29 Tab. 12 Le due modalità più importanti attraverso cui sarebbe utile che le istituzioni milanese promuovessero una buona informazione diretta ai giovani (val. %) Risposta % Attraverso la scuola/l'università 1 60,3 Attraverso trasmissioni Tv 2 57,5 Attraverso Internet 3 43,9 Attraverso giornali quotidiani 4 17,6 Attraverso riviste periodiche specializzate 5 8,5 Attraverso trasmissioni radio 6 4,3 Altro 3,8 No, non sarebbe utile 2,1 v.a. 800 Il totale non è uguale a 100 perché erano possibili più risposte Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

30 3.3. La percezione delle iniziative della Fondazione CERBA La conoscenza del progetto che prevede di realizzare a Milano un grande centro specializzato nel campo della medicina molecolare, promosso dalla Fondazione CERBA (Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata) è per ora ancora modesta: solo un 4,5% sembra averne sentito parlare, mentre un ulteriore 3,3% dichiara di conoscerlo almeno un po. Stante la relativa novità dell iniziativa e il non avvio operativo delle realizzazioni fisiche, il risultato sembra non essere poi così scadente. Segnali di maggior conoscenza dell iniziativa legata alla Fondazione CERBA sembrano manifestarsi soprattutto per i maschi, per le persone intervistate più mature (20-24 anni), per quelle più istruite, nonché per i giovani la cui famiglia di origine si trova in posizione sociale relativamente più solida, ma soprattutto per coloro che presentano una conoscenza più precisa del DNA e del GENOMA e quindi posseggono un livello di attenzione sicuramente più pronunciato sui temi scientifici (cfr. Tabelle A13 e B13 dell Allegato statistico). 30

31 Tab. 13 Conoscenza o meno del progetto che prevede di realizzare a Milano un grande centro specializzato promosso dalla Fondazione CERBA (Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata) nel campo della ricerca sul GENOMA e delle cure avanzate nel campo della medicina molecolare (val. %) Risposta % Sì, mi sembra di averne sentito parlare 4,5 Sì, conosco un po' 2,9 Sì, conosco bene 0,4 No, per nulla 92,2 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

32 3.4. L importanza di investire sulla medicina molecolare nell area milanese Al di là del fatto che si conoscano più o meno bene i temi della medicina molecolare, la quasi totalità degli intervistati (94,7%) ritiene che sia importante l avvio a Milano di un centro specializzato nella cura e nella ricerca che hanno a che fare con la medicina molecolare (tab. 14). Il dato più evidente è che in questo la differenza di opinione tra le diverse componenti del campione tende ad attenuarsi, visto che arricchire il proprio territorio con istituzioni di prestigio dal punto di vista della ricerca costituisce comunque un atout significativo da perseguire. Anche se non ci si può dimenticare che le consuete variabili come età più matura, livello elevato di titolo di studio oppure l attuale condizione di studente, unitamente a caratteristiche sociali più solide della famiglia di origine e soprattutto l attenzione da parte degli intervistati verso i temi del DNA e del GENOMA favoriscono un adesione più elevata, rispetto alla media del campione, all orientamento positivo verso la costituzione di tale centro specializzato. Va anche sottolineato come tra le ragioni che militerebbero in favore della realizzazione a Milano di tale centro vengano scelte soprattutto dagli intervistati: quella della promozione della cultura scientifica in Italia (e non solo a Milano) che viene collocata al 1 posto; e quella di permettere a ricercatori italiani di non andare all estero, bensì di trovare collocazione lavorativa nel nostro Paese (al 2 posto). Tali affermazioni sono contenute nella tabella 15 e mostrano come Milano sia sì importante, ma solo al 3 posto, mentre quello che conta per i giovani coinvolti nell indagine è il rafforzamento della cultura e dell immagine dell intero Paese. 32

33 Tab. 14 Stima dell importanza da parte dell intervistato circa la costituzione a Milano di un centro specializzato nelle cure e nella ricerca nel campo della medicina molecolare (val. %) Risposta % Sì, è importante 94,7 No, non è importante 3,0 Non saprei 2,3 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata, 2008 Tab. 15 Ragioni dell importanza della costituzione a Milano di un centro specializzato nelle cure e nella ricerca nel campo della medicina molecolare(val. %) Risposta % Contribuirebbe allo sviluppo della cultura scientifica in Italia 69,5 Permetterebbe ai ricercatori italiani di non andare all'estero 55,9 Permetterebbe a Milano di diventare una capitale dell'eccellenza 17,5 medica Migliorerebbe l'immagine dell'italia 16,1 Altro v.a. 758 Il totale non è uguale a 100 perché erano possibili più risposte (max 2) Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

34 3.5. La notorietà dei grandi testimonial Parlare di medicina molecolare e di ricerca nel campo del DNA e del GENOMA implica di evocare personaggi significativi che a questo proposito hanno svolto e svolgono un ruolo fondamentale come il professor Renato Dulbecco e il professor Umberto Veronesi. Quanti giovani hanno sentito parlare di tali soggetti? Come si vede quasi l 80% dei giovani ha presente il professor Umberto Veronesi e il 30% il professor Renato Dulbecco. Addirittura se si va più a fondo si vede come il primo abbia fatto parlare di sé, nel ricordo degli intervistati, addirittura più volte nel 52,2%, a cui corrisponde un 12,4% per quanto riguarda il professor Dulbecco (cfr. tabelle 16 e 17). E anche per la notorietà dei grandi protagonisti l età relativamente più matura (20-24 anni) e il livello di istruzione elevato (laurea e/o post-laurea), nonché condizioni sociali della famiglia di origine e soprattutto l attenzione verso questi temi (dimostrati dalla definizione corretta di DNA e di GENOMA) contribuiscono ad alzare la media dell attenzione e del riconoscimento di notorietà del professor Dulbecco e del professor Veronesi da parte dei giovani intervistati. 34

35 Tab. 16 Hai mai sentito parlare del prof. Renato Dulbecco, promotore del progetto mondiale sul Genoma? (val. %) Risposta % Sì, più volte 12,4 Sì, qualche volta 17,3 No, mai 70,3 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata, 2008 Tab. 17 Hai mai sentito parlare del prof. Umberto Veronesi? (val. %) Risposta % Sì, più volte 52,2 Sì, qualche volta 25,9 No, mai 21,9 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

36 4. GLI ORIENTAMENTI PERSONALI DEI GIOVANI 4.1. L interesse per gli studi scientifici nel campo del DNA e del GENOMA Una certa vocazione dei giovani per il settore della medicina molecolare sembra manifestarsi per il 22,4% degli intervistati: di essi il 12,8% ci ha pensato qualche volta e un ulteriore 9,6% ci pensa con attenzione perché interessa l argomento (tab. 18). In realtà alla suddetta percentuale bisognerebbe forse aggiungere un 6,1% di giovani che non ci ha mai pensato, anche se il tema interessa. Si sarebbe dunque davanti ad un 28,5% di intervistati (percentuale che non è affatto trascurabile), i quali manifestano un orientamento positivo, sia pure con intensità diverse, verso i temi del GENOMA e del DNA. Le componenti del campione che mostrano maggior interesse sono, rispetto alla media complessiva, le donne più che gli uomini, i ragazzi più giovani (tra i 15 e i 19 anni), le persone già in possesso di laurea o addirittura di post-laurea, coloro che sono ancora in posizione di studente e quindi non hanno ancora affrontato la vita lavorativa (cfr. Tabella A18 dell Allegato statistico); come pure quegli intervistati che hanno alle spalle una famiglia socialmente più robusta e soprattutto coloro che riescono a dare una buona definizione sia del DNA sia del GENOMA, mostrando con ciò un attenzione in qualche modo più operativa e non solo teorica rispetto all argomento (cfr. Tabella B18 dell Allegato statistico). Se poi si considera nello specifico quel 22,4% che mostra maggiore interesse è possibile verificare come (tab. 19): il 54,1% di essi abbia seguito uno specifico corso di laurea sugli argomenti della medicina molecolare, dando seguito concreto perciò alle proprie opzioni di interesse (di tale percentuale va tenuto presente che il 30,6% sta ancora svolgendo gli studi, il 17,9% li ha appena iniziati, l 1,1% ha già concluso un corso di laurea su questi 36

37 temi e un ultimo 4,5% ha interrotto il corso di laurea che aveva inizialmente intrapreso); un ulteriore 29,1% ha scelto un altro indirizzo di studi rispetto a quelli scientifici pur essendo interessato (24,6%), un altra quota (0,6%) ha deciso di non proseguire gli studi dopo la scuola secondaria e un ulteriore quota ha cominciato a lavorare oppure sta cercando lavoro in settori diversi (3,9%). Va ricordato che l interesse per i temi del DNA e del GENOMA è abbastanza diffuso tra le diverse componenti del campione, ma certamente coloro che non sono riusciti a continuare il corso di studi nel campo della medicina molecolare sono soprattutto i giovani appartenenti a famiglie relativamente più fragili socialmente parlando e soprattutto le persone che meno sono in grado di definire DNA e GENOMA (cfr. Tabella B19 dell Allegato statistico). Il richiamo da parte di un eventuale programma di Borse di Studio attira l attenzione del 15,9% degli intervistati (tab. 20). In tal caso si tratta soprattutto dei giovani che ancora sono in età di scuola secondaria (15-19 anni) o che si sono diplomati da poco, di coloro che provengono da una famiglia socialmente meglio dotata, ma soprattutto delle persone che già conoscono più della media del campione qualcosa di più preciso circa il DNA e il GENOMA (cfr. Tabelle A20 e B20 dell Allegato statistico). In sintesi dunque la situazione appare essere la seguente: Area di interesse per la frequenza eventuale a corsi di studio di tipo scientifico, legati al DNA e al GENOMA Area di decisioni coerenti con l interesse dichiarato Area di interesse per ottenere eventuali Borse di Studio 28,5% del totale del campione 54,1% del precedente 28,5% 15,9% dell intero campione 37

38 Tab. 18 L intervistato ha pensato o meno di seguire, dopo la scuola secondaria, un corso di studi di tipo scientifico che abbia a che fare con i temi del GENOMA e del DNA (val. %) Risposta % Sì, ci ho pensato qualche volta 12,8 Sì, ci penso con attenzione perché mi interessa 9,6 No, non ci ho mai pensato, anche se mi interessa 6,1 No, non ci ho mai pensato perché non mi interessa 17,9 No, non ci ho pensato perché mi dedico/mi sono dedicato ad altro tipo 44,0 di studi No, perché lavoro e intendo lavorare in settori diversi 8,8 Altro 0,8 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata, 2008 Tab. 19 Ulteriori specificazioni circa le decisioni o gli orientamenti adottati dagli intervistati, qualora ci sia un atteggiamento positivo nei confronti degli studi di tipo scientifico (val. %) Risposta % Ho già deciso di seguire uno specifico corso di laurea che tratti questi 30,6 argomenti Ho già iniziato a seguire un corso di laurea che tratta questi argomenti 17,9 Ho già concluso un corso di laurea che tratta questi argomenti 1,1 Ho iniziato un corso di laurea e poi ho interrotto/cambiato l'indirizzo 4,5 degli studi Ho scelto un altro indirizzo di studi rispetto a quelli scientifici 24,6 Ho deciso di non proseguire gli studi dopo la scuola secondaria 0,6 Ho cominciato a lavorare e/o sto cercando lavoro in settori diversi 3,9 Altro 16,8 Totale 100,0 v.a. 179 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

39 Tab. 20 Interesse dell intervistato a partecipare ad un eventuale concorso per borse di studio, allo scopo di seguire una specifica formazione nel campo della medicina molecolare (val. %) Risposta % Sì, forse potrei essere interessato 12,8 Sì, sono decisamente interessato 3,1 No, non sono interessato 75,8 Al momento non saprei dare un giudizio in proposito 8,3 Totale 100,0 v.a. 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

40 4.2. Il giudizio sugli studi scientifici e sulle relative opportunità professionali Uno sguardo alla tabella 21 permette di cogliere gli umori dei giovani nei confronti degli studi scientifici. Innanzitutto emergono una serie di percentuali consistenti (oltre il 60% ma anche fino a quasi l 80%) che mettono in evidenza quali siano i problemi maggiormente percepiti e cioè: la centralità della vocazione per poter affrontare da parte di un giovane studi di tipo scientifico (79,0% di accordo); la difficoltà di trovare in Italia un lavoro adeguato una volta completato il corso di studi (71,4% di accordo); ed infine la percezione che le retribuzioni in Italia non risultano adeguate rispetto alla difficoltà e all importanza degli studi seguiti (64,1% di accordo). Ci sono poi una serie di opinioni che tendono a bilanciarsi tra gli intervistati (spezzando il campione in due parti più o meno equivalenti). E a questo proposito basti ricordare come si affermi che: affrontare corsi di tipo scientifico all università sia più difficile rispetto ad altri tipi di corsi (59,4% di accordo); una volta raggiunta la laurea servano ulteriori studi di specializzazione e questo può non essere alla portata delle famiglie (58,2% di accordo); ed infine una volta completato questo tipo di studi serva andare obbligatoriamente all estero per poter trovare lavoro (50,5% di accordo). Ad esprimere le opinioni maggiormente in favore di quanto appena richiamato, in entrambi i casi, sono soprattutto: le donne rispetto agli uomini, i giovani in età più matura (tra i 20 e 24 anni), le persone che hanno un basso livello di istruzione, salvo in qualche caso i laureati, specie per quanto riguarda la necessità di 40

41 possedere a monte una propria precisa vocazione per gli studi scientifici (cfr. Tabella A21 dell Allegato statistico); ma anche i giovani provenienti da famiglie socialmente più deboli e coloro che conoscono meno il significato del DNA e del GENOMA; salvo il caso delle retribuzioni sulle quali risultano particolarmente sensibili i giovani più attenti a questi argomenti, i quali sanno evidentemente che la loro potenziale passione dovrà scontrarsi con retribuzioni non particolarmente appropriate (cfr. Tabella B21 dell Allegato statistico). Una notazione particolare merita infine la convinzione che affrontare corsi di tipo scientifico all università sia più difficile rispetto ad altri corsi, su cui convergono con più o meno la stessa intensità le opinioni di tutte le componenti del campione (cfr. Tabella A21 dell Allegato statistico). 41

42 Tab. 21 Valutazione sui corsi di studi scientifici e sulle relative opportunità professionali (val. %) Molto d'accordo Abbastanza d'accordo Molto + Abbastanza d'accordo Poco d'accordo Per niente d'accordo Non saprei dare un giudizio Totale v.a. Per affrontare attività di studio di questo tipo bisogna avere una precisa vocazione 41,5 37,5 79,0 10,4 9,8 0,8 100,0 800 È difficile in Italia trovare un lavoro adeguato una volta completato un corso di studi di questo genere 35,6 35,8 71,4 10,6 7,4 10,6 100,0 800 Una volta completato un corso di studi di questo tipo le retribuzioni in Italia non sono adeguate 31,9 32,2 64,1 11,0 5,6 19,3 100,0 800 Affrontare corsi di tipo scientifico all'università è più difficile rispetto ad altri corsi 20,7 38,7 59,4 17,5 15,3 7,8 100,0 800 Una volta raggiunta la laurea servono ulteriori studi di specializzazione e io non posso permettermi di prolungare troppo gli studi 23,4 34,8 58,2 17,9 16,0 7,9 100,0 800 Una volta completato un corso di studi di questo tipo bisogna andare forzatamente all'estero per lavorare 13,5 37,0 50,5 23,9 19,3 6,3 100,0 800 Fonte: Indagine Ermeneia/Fondazione CERBA - Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata,

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