CITTA METROPOLITANA E SISTEMA WELFARE UN QUADRO D INSIEME E QUALCHE PROPOSTA

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1 CITTA METROPOLITANA E SISTEMA WELFARE UN QUADRO D INSIEME E QUALCHE PROPOSTA

2 QUALCHE CONSIDERAZIONE SUL RAPPORTO REGIONE COMUNI IN SANITA (vedi pubblicazione ASTRID «La Sanità in Italia») MODELLO LOMBARDO: gestione centralizzata regionale MODELLO EMILIANO: patto di gestione tra regione ed Enti Locali Nel modello lombardo assolutamente negativa la netta separazione tra Aziende Ospedaliere e ASL: compromesso il principio dell integrazione socio-sanitaria nel territorio che era una delle caratteristiche del sistema lombardo Anche nel sistema ospedaliero mentre i privati hanno lavorato per grandi aggregazioni funzionali (S.Donato, S.Raffaele, Humanitas, IEO CERBA) il settore pubblico è stato a guardare privilegiando l accentramento di funzioni gestionali economicistiche (Infrastrutture Lombarde, Centralizzazione acquisti, adesso addirittura Agenzia lombarda del farmaco)

3 Per correggere la deriva: alcune direttrici fondamentali Una nuova centralità della cultura della presa in carico dei cittadini in condizione di bisogno (cuore del progetto di legge PD) L unificazione degli assessorati regionali Un Patto tra Regione ed enti locali per la riorganizzazione del sistema seguendo, in parte, le proposte della Giunta regionale Due possibili sperimentazioni: La sanità di montagna Il governo del sistema nella Città Metropolitana Anche se la Sanità non è indicata tra le competenze primarie della Città Metropolitana, non possiamo trascurare l esigenza che, per uno sviluppo equilibrato di questo territorio, venga assicurato un governo unitario del sistema di welfare di quest area. La tutela della salute è un fattore di sviluppo di una società e quindi la sua organizzazione non può essere estranea alle tematiche di un vero Piano Strategico la cui elaborazione e gestione è compito della Città Metropolitana

4 Da dove partire La proposta da cui potremmo partire è il modello che, in base alla legge 56, consentirà l elezione diretta degli organismi di gestione della Città Metropolitana 9 zone con forte autonomia nel territorio di Milano ( le future Municipalità) 7 zone omogenee nell area metropolitana Nella Città andrebbe superata l attuale divaricazione tra organizzazione della sanità (5 distretti sanitari) e del sociale (9 zone in coincidenza delle future municipalità), cosa auspicata e prevista dal Piano di zona oggi in vigore. Nell area metropolitana l organizzazione dei distretti coincide quasi interamente con quella delle zone omogenee salvo il caso di Paderno Dugnano che nelle zone omogenee è nel nord Milano mentre nell organizzazione distrettuale è nel distretto di Garbagnate Mediamente: 2 distretti in cinque zone omogenee 3 distretti nella zona Sud Ovest 3 distretti più quello del Trezzese nella zona Martesana In alcuni distretti si è sperimentata la formula di gestione di tipo aziendale In altri si sta avviando l esperienza dell Unione dei comuni

5 Coordinamento La normativa dovrebbe incoraggiare il coordinamento dei distretti per ogni zona omogenea Le 3 Aziende Ospedaliere dell area metropolitana vanno inserite nel sistema ASL e i diversi presidi vanno coordinati dagli organismi della zona omogenea nella quale sono collocati (vedi schede successive)

6 ZONA OMOGENEA ALTO MILANESE ASL 1 ABITANTI: DISTRETTI: 2 LEGNANO CASTANO PRIMO LEGNANO CUGGIONO

7 ZONA OMOGENEA NORD OVEST ASL 1 ABITANTI: DISTRETTI: 2 RHO, GARBAGNATE (Paderno Dugnano come zona omogenea è nel Nord Milano mentre come distretto è nel Nord Ovest) RHO, GARBAGNATE BOLLATE, PADERNO DUGNANO

8 ZONA OMOGENEA ADDA MARTESANA ASL 2 ABITANTI: DISTRETTI: 3 +1 PIOLTELLO, CERNUSCO SUL NAVIGLIO, TREZZO, MELZO CERNUSCO SUL NAVIGLIO, VAPRIO D ADDA, CASSANO D ADDA, MELZO, GORGONZOLA

9 ZONA OMOGENEA SUD EST ASL 2 ABITANTI: DISTRETTI: 2 SAN GIULIANO MILANESE PAULLO MELEGNANO, POLICLINICO SAN DONATO MILANESE

10 ZONA OMOGENEA SUD OVEST ASL 2 ABITANTI: DISTRETTI 3 ROZZANO, PIEVE EMANUELE, CORSICO HUMANITAS (ROZZANO)

11 ASL 1 ZONA OMOGENEA ABBIATENSE ABITANTI: DISTRETTI: 2 ABBIATEGRASSO, MAGENTA ABBIATEGRASSO, MAGENTA MAGENTINO

12 ZONA OMOGENEA NORD MILANO ASL MILANO ABITANTI: DISTRETTI: 2 CINISELLO BALSAMO SESTO S. GIOVANNI CINISELLO BALSAMO SESTO S. GIOVANNI MULTIMEDICA CITTA DELLA SALUTE (?)

13 CITTA DI MILANO ASL MILANO ABITANTI: DISTRETTI SANITARI 5 DISTRETTI SOCIALI 9 IRCSS: MAGGIORE POLICLINICO, TUMORI, BESTA SAN CARLO, SACCO, FATEBENEFRATELLI, M.MELLONI, CTO, BUZZI, GAETANO PINI, NIGUARDA, SAN PAOLO

14 Per la rete ospedaliera di Milano va riproposto il progetto di gestione coordinata del sistema lasciando autonomi solo gli IRCSS. Resta il nodo del sistema ottimale di gestione di una realtà complessa come quella della sanità nell area milanese. Fino ad oggi si è andati avanti con 3 ASL 3 Aziende Ospedaliere nell area metropolitana 5 Aziende ospedaliere a Milano 3 IRCCS Mi sembra arrivato il momento di lavorare per la definizione di una holding presieduta dal Sindaco Metropolitano con dentro i rappresentanti di tutte le zone omogenee capace di governare un sistema di poche aziende funzionali a logiche di servizio più che alle esigenze di gruppi di potere. Ovviamente si tratta di un progetto da ponderare seriamente ascoltando tutti quelli che possono dare un contributo ad un serio rilancio del sistema di welfare della Città Metropolitana.

15 IL PUNTO SUL SISTEMA WELFARE IN ZONA DI SIGNIFICATIVE SPERIMENTAZIONI ADDA MARTESANA NEL SETTORE SOCIALE VARATA L UNIONE DEI COMUNI NEL DISTRETTO DI CERNUSCO-GORGONZOLA ANCORA IN ELABORAZIONE L UNIONE NEL DISTRETTO DI MELZO NECESSARIO AVVIARE LA RIFLESSIONE NEL DISTRETTO DI PIOLTELLO DEFINIRE UNA POSIZIONE SERIA SUI COMUNI DELL ADDA NEL SETTORE SANITARIO APERTURA DEL CONFRONTO CON LA REGIONE SUL RIORDINO DELLA RETE OSPEDALIERA APPROVAZIONE DI UN NUOVO DOCUMENTO DI INDIRIZZO DA PARTE DELL ASSEMBLEA DEI SINDACI SUL QUALE BISOGNA OTTENERE RISPOSTE DI MERITO AVVIO DELLA TRASFORMAZIONE DEL PRESIDIO DI VAPRIO D ADDA CHE DEVE AVERE I CONTENUTI DI QUALITA INDICATI DAI SINDACI DEL TERRITORIO NECESSARIO ED URGENTE COLLOCARE LA SEDE AMMINISTRATIVA DELL ASL A GORGONZOLA

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