Piano Triennale delle azioni positive
|
|
- Onorato Castelli
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Piano Triennale delle azioni positive (Art. 48 D.Lgs n. 198 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell art. 6 della L. 28 novembre 2005, n. 246) Il tema delle pari opportunità costituisce un elemento di fondamentale importanza nell ottica dello sviluppo delle risorse umane, destinato all incremento delle performance di qualsiasi tipo di organizzazione e ancor più nelle pubbliche amministrazioni, dove si caratterizza come elemento trasversale per il perseguimento della missione e dei valori che guidano le attività ed i processi decisionali, sia di carattere strategico che operativo (Delibera Civit n. 22/2011). Le amministrazioni pubbliche, infatti, sono tenute, come disposto dal Codice delle pari opportunità (D. lgs. 198/2006) e dal D. Lgs. 165/2001, ad adottare il Piano Triennale per le azioni positive per assicurare la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne. La Direttiva sulle misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche, emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per la Funzione Pubblica, del 23 maggio 2007, individua le linee di azione a cui si devono attenere le amministrazione pubbliche per la promozione ed attuazione concreta del principio delle pari opportunità e della valorizzazione delle differenze nelle politiche del personale. La predisposizione di un piano per le azioni positive richiede da un lato l implementazione di specifiche azioni di intervento sotto il profilo dell organizzazione del lavoro, delle politiche di reclutamento e gestione del personale e della formazione e cultura organizzativa; dall altro lato lo sviluppo, nell ambito del processo di pianificazione degli obiettivi, delle dimensioni delle pari opportunità, attraverso l individuazione di precisi indicatori sia in una prospettiva interna (input) che in una esterna (outcome). Partendo dunque dall analisi del contesto attuale e di quanto è stato realizzato fino ad adesso, dovranno essere individuati gli obiettivi da perseguire e gli interventi da attuare per un miglioramento concreto della situazione in essere. 1
2 ANALISI DEL CONTESTO POLITICHE DI RECLUTAMENTO E GESTIONE DEL PERSONALE Nella CCIAA di Livorno lavorano 57 dipendenti, tra cui 15 uomini e 42 donne, con una predominanza a vantaggio delle seconde, che rappresentano oltre il 73% di tutto il personale, evidenziando così la sostanziale assenza di ostacoli di genere nell accesso al lavoro. Non si rilevano inoltre eventuali preclusioni allo sviluppo di carriera delle donne; infatti analizzando la distribuzione del personale nelle diverse categorie si nota che le donne si trovano in un rapporto di 2,8 : 1 rispetto ai colleghi maschi: la categoria più bassa (A) è a predominanza maschile, nelle categorie medie (B e C) si rispecchia più o meno la superiorità numerica (2,6 : 1; 3,2:1), mentre nella categoria più alta, ovverosia la D, il vantaggio a favore della componente femminile aumenta ulteriormente (6,5 : 1). E da notare che i quattro funzionari titolari di posizione organizzativa sono tutte donne. Il rapporto peraltro si inverte ai massimi livelli, cioè per quanto riguarda la dirigenza, in quanto il Dirigente ed il Segretario Generale sono entrambi di sesso maschile. L Ente ha altresì rispettato la normativa in materia di composizione delle commissioni di concorso (art. 57 D.Lgs. 165/2001), riservando alle donne almeno un terzo dei posti di componente delle commissioni in tutte le procedure concorsuali espletate nel corso degli anni, in particolare nel
3 Organizzazione del lavoro Per quanto riguarda la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli familiari, è da menzionare l adozione da parte dell Ente, con determinazione SG n.62/2010, del documento sui Criteri Generali delle Politiche dell orario di lavoro, successivamente integrato, con il quale nella distinzione fra orario di lavoro e orario di servizio è stata estesa la fascia di orario cd. flessibile a disposizione del dipendente, ampliando, in particolare, la possibilità di effettuare recuperi orari: rileva sottolineare che tale prerogativa si è rivelata estremamente utile nella conciliazione del lavoro con le esigenze familiari che gravano in particolar modo sulle donne, e specialmente, sulle lavoratrici madri. Del resto la Camera di Commercio aveva già provveduto a regolamentare, tramite il Contratto Decentrato Integrativo, l istituto della banca ore previsto dal CCNL 14/9/2000, che alla luce della Riforma Brunetta, in quanto inerente all organizzazione del lavoro, è stato inserito nel suddetto documento Criteri delle Politiche dell orario di lavoro e che consente di accumulare fino a 24 ore di riposi compensativi, usufruibili entro l anno successivo a quello di maturazione, per i quali viene comunque erogato il differenziale economico tra ora ordinaria e ora di lavoro straordinario. Ancora in tema di flessibilità, appare subito evidente che la concessione dei part time nell Ente si è svolta tutta a favore della componente femminile: dei 12 contratti a tempo parziale esistenti, su un totale di 55 dipendenti non dirigenti, due sono attribuiti a lavoratori maschi. In corso d anno, inoltre, due lavoratrici hanno ottenuto una diversa articolazione dell orario di lavoro riuscendo così a conciliarlo con le necessità familiari senza dover ricorrere al part time. Rileva sottolineare la particolare attenzione dell Amministrazione alle motivazioni, perlopiù inerenti la necessità di conciliare le esigenze della vita familiare con quelle professionali, nella concessione dei part time. Telelavoro Di recente (provvedimento n. 34 del ) è stato poi adottato il Piano triennale per l utilizzo del telelavoro, (art. 9, comma 7, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito con legge n. 221 del 17 dicembre 2012 Decreto sviluppo-bis ), con il quale l Ente ha programmato di effettuare un analisi di contesto volta a verificare l effettiva applicabilità di tale modalità di lavoro al proprio interno, anche se si evidenzia che non sono state avanzate richieste in tal senso dalle lavoratrici, né dai lavoratori. Benessere Organizzativo Un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo e all'assenza di ogni forma di discriminazione è funzionale alla garanzia di condizioni di sicurezza sul lavoro: si richiama l'attenzione sulla circolare sulla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato, emanata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e sulle successive eventuali integrazioni (lettera circolare 18 novembre 2010 n. 5) in ordine alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. Meritano inoltre specifico richiamo la Legge 3 agosto 2007, n 123 ed il D.Lgs. 9 aprile 2008, n 81. L Ente ha rispettato le indicazioni sopra indicate, adottando un proprio Codice di Condotta, redatto in modalità congiunta dai Comitati Paritetici delle Pari Opportunità e sul Fenomeno del Mobbing, costituiti in data 23 maggio 2008 con provvedimenti della Giunta Camerale, il CODICE DI CONDOTTA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI, LE MOLESTIE MORALI E QUELLE SESSUALI, che è stato aggiornato e implementato in concomitanza con l uscita di nuove previsioni normative (vedi ad es. le variazioni apportate dal D. Lgs. 25 3
4 gennaio 2010, n. 5 al cd. Codice della Pari Opportunità tra uomo e donna, D. Lgs. 11 aprile 2006, n.198) e puntualmente distribuito a tutti i dipendenti. Inoltre, in accordo con l art.5 del suddetto Codice di Condotta, è stato individuato l incaricato, nel caso specifico una dipendente donna, che ha il compito di vigilare su eventuali violazioni del Codice con la massima riservatezza e libertà d azione ed alla quale, a quanto risulta fino ad oggi, non è giunta alcuna segnalazione. Le funzioni che la legge, i contratti collettivi e altre disposizioni attribuivano poi ai suddetti Comitati paritetici per le Pari Opportunità e Sul fenomeno del mobbing sono state attribuite, unificandole e razionalizzandole, al Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni, costituito con provvedimento del Segretario Generale n.124 del 21/03/2011 ai sensi dell art.57 del D. Lgs. 165 del 30 marzo 2001, così come modificato dall art.21 della Legge 183 del 4 novembre Il CUG ha provveduto a dotarsi di proprio Regolamento ed è composto, secondo le previsioni di legge, dal Segretario Generale dell Ente, che riveste la funzione di Presidente, e da altri tre membri, di cui uno in rappresentanza dell Ente e gli altri due delle Organizzazioni Sindacali rappresentative: dei quattro membri che lo compongono, due sono donne. Per quando riguarda poi il benessere collegato all assenza di stress da lavoro, la Camera ha proceduto ad effettuare, nell anno 2011, una specifica valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell accordo europeo dell 8 ottobre 2004, alle differenze di genere, all età, alla provenienza da altri paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione (D.Lgs. 9 aprile 2008, n 81 art. 28). La suddetta analisi, effettuata da una società di specialisti del settore esterna alla Camera, ha preso in considerazione indicatori aziendali sia negativi (quali l incidenza delle assenze sul lavoro -escludendo alcune tipologie quali ad es. la maternità e i permessi matrimoniali, il numero di richieste di trasferimento dall ufficio presentate, il numero dei procedimenti disciplinari, le istanze pervenute da parte dei lavoratori per demansionamento o per violenze morali o sessuali subite), che positivi (come la diffusione delle procedure e degli obiettivi aziendali ai lavoratori, presenza di un sistema di comunicazione interno - bacheca, intranet ecc., presenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori, l esistenza di un codice etico e di condotta, possibilità di comunicare facilmente con i superiori ed i dirigenti, autonomia decisionale nei limiti delle proprie mansioni, flessibilità dell orario e concessione dei part-time). Dall analisi dei suddetti indicatori non si evidenziano particolari condizioni organizzative che possano determinare la presenza di stress correlato al lavoro, con un profilo di pericolo basso. La valutazione verrà comunque ripetuta con frequenza biennale. A proposito di valutazione di rischi, si rileva anche la formazione specifica, all interno dell Ente delle figure della sicurezza, come previsto dalla vigente normativa, nonché lo svolgimento di corsi di formazione in materia per tutto il personale. Nel 2012 è stata altresì realizzata per la prima volta, in collaborazione con l OIV, un indagine di benessere organizzativo, che ha visto la partecipazione della totalità dei dipendenti (96%), come importante momento di diagnosi organizzativa, che permette di misurare il livello di soddisfacimento dei bisogni e delle aspettative delle risorse umane all interno dell organizzazione, nell ottica di un miglioramento della qualità organizzativa dell Ente. 4
5 Comitato per l imprenditoria femminile All interno della Camera di Commercio opera poi il Comitato per lo sviluppo dell imprenditoria femminile di Livorno, istituito con deliberazione della Giunta camerale n. 244 del 15 novembre 2000, con il compito di promuovere iniziative per lo sviluppo dell imprenditoria femminile e della qualificazione della presenza femminile nel mondo del lavoro, effettuando indagini conoscitive per la determinazione delle cause che ostacolano l accesso delle donne al mondo del lavoro e dell imprenditoria in particolare ed occupandosi di attività inerenti la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche tramite collaborazioni sinergiche con gli enti pubblici che sul territorio sono impegnati nella promozione delle pari opportunità. Tra le iniziative programmate dal CIF per l anno 2012 spicca il bando Premio Impresa femminile ed occupazione, volto a premiare le imprese femminili del territorio provinciale che nell ultimo triennio si sono distinte per aver aumentato i livelli occupazionali, nonostante il persistere della crisi economica e della crescita dei livelli di disoccupazione. 5
6 PIANO DELLE AZIONI POSITIVE Obiettivi generali Tutelare e riconoscere come fondamentale ed irrinunciabile il diritto alla pari dignità e libertà della persona dei lavoratori e delle lavoratrici, favorendo il cambiamento nella P.A. con la realizzazione di interventi specifici di innovazione in un ottica di valorizzazione di genere verso forme di sviluppo delle competenze e del potenziale professionale di donne ed uomini; Garantire il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori ad un ambiente di lavoro sicuro, sereno e caratterizzato da relazioni interpersonali improntate al rispetto della persona ed alla correttezza dei comportamenti; Tutelare la qualità della vita lavorativa, il benessere psificofisico delle lavoratrici e dei lavoratori garantendo condizioni di lavoro prive di comportamenti molesti; Favorire le pari opportunità nello sviluppo della crescita professionale del proprio personale, tenendo conto delle specifiche condizioni di uomini e donne; Favorire le politiche di conciliazione tra esigenze di vita familiare, personale e professionale, attraverso azioni che prendano in considerazione le diversità all interno dell Ente, armonizzandole con le esigenze dell organizzazione. Obiettivi specifici 1. Obiettivo: diffondere con semplicità ed immediatezza tra i dipendenti notizie ed informazioni relativi alla realtà camerale utili ad accrescere la consapevolezza sulle tematiche delle pari opportunità, anche in collaborazione con il CUG. Interventi da realizzare: uso costante dei mezzi di comunicazione disponibili, come la posta elettronica ed il sito web istituzionale, implementando, in particolare, l uso dell intranet camerale, invitando anche i dipendenti ad esprimere opinioni e suggerimenti che potranno a loro volta costituire obiettivi da realizzare. Indicatori di risultato: n di comunicazioni trasmesse ai dipendenti > 1 n di comunicazioni ricevute 2. Obiettivo: sviluppo di iniziative di formazione rivolte a tutti i dipendenti, con particolare attenzione alla partecipazione della componente femminile, per assicurare al personale uguali opportunità di crescita professionale, ivi compreso il personale delle categorie più basse. Interventi da realizzare: approvazione del piano annuale della formazione, con attenzione allo sviluppo delle competenze professionali dei dipendenti, nonché organizzazione prioritariamente di corsi di formazione in loco, con docenti sia esterni che interni; possibilità di partecipare a corsi di formazione con modalità web conference o video conference, in modo da ridurre le necessità di allontanamento dalla propria abitazione/sede. 6
7 Indicatori di risultato: n unità di personale che hanno partecipato ad almeno due corsi di formazione = 90% n unità di personale corsi di formazione partecipati dai dipendenti = 100% corsi di formazione previsti 3. Obiettivo: individuare le soluzioni possibili per consentire la conciliazioni degli orari di lavoro con gli impegni di famiglia e di vita. Interventi da realizzare: gestione flessibile dell orario di lavoro, tenendo conto di eventuali specificità delle situazioni rappresentate dal singolo dipendente, tramite ad. esempio, personalizzazione dell orario e concessione di part-time anche per un periodo definito (ove compatibile con il Regolamento e le previsioni di legge). Attuazione del Piano triennale per l utilizzo del telelavoro. Favorire il reinserimento delle/dei dipendenti in caso di congedi ed aspettative di lunga durata. Indicatori di risultato: n di richieste avanzate dai dipendenti = 1 n di soluzioni individuate Stato di attuazione degli interventi previsti nel Piano triennale per l utilizzo del telelavoro: 100% 4. Obiettivo: ricognizione sull attuale livello di benessere organizzativo per individuare eventuali inteventi migliorativi. Interventi da realizzare: realizzazione di indagine sul benessere organizzativo all interno dell Ente, in collaborazione con l OIV. Indicatori di risultato: realizzazione dell indagine entro il termine previsto; stato di attuazione del piano di miglioramento in tema di benessere organizzativo: 100% 5. Obiettivo: diffondere una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità, prendendo a riferimento un quadro di valori che conduca alla realizzazione di un ambiente di lavoro tale da assicurare a tutti pari opportunità e il riconoscimento di potenziale e competenze individuali, e nel contempo, contribuire alla competitività e al successo dell impresa. Interventi da realizzare: adozione della Carta per le Pari Opportunità e l uguaglianza sul lavoro. Indicatori di risultato: realizzazione degli interventi entro il termine del Obiettivo: consolidare l operatività del Comitato per l imprenditoria femminile, attraverso una particolare attenzione alle iniziative intraprese ed alla loro piena divulgazione. Interventi da realizzare: implementare azioni per lo sviluppo dell imprenditoria femminile sul territorio. 7
8 Indicatori di risultato: n seminari sull imprenditoria femminile = 2 8
COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015
COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015 Approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 64 del 18/10/2013 Fonti Normative: La parità tra donne e uomini
DettagliPROVINCIA DI LIVORNO PIANO DELLE AZIONI POSITIVE 2013-2015
PROVINCIA DI LIVORNO PIANO DELLE AZIONI POSITIVE 2013-2015 1. Premessa L art. 48 del D.Lgs. 11 aprile 2006 n 198 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell articolo 6 della Legge 28 novembre
DettagliSALUTE SUL LAVORO E BENESSERE ORGANIZZATIVO: OBBLIGHI ED OPPORTUNITÀ PER LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. IL RUOLO DEI CUG
SALUTE SUL LAVORO E BENESSERE ORGANIZZATIVO: OBBLIGHI ED OPPORTUNITÀ PER LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE. IL RUOLO DEI CUG Aldo Monea Avvocato e professore univers. a contratto Brescia, 23 settembre 2011
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico
DettagliPIANO DI AZIONI POSITIVE
PIANO DI AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2013-2015 PIANO DI AZIONI POSITIVE (ART. 48, COMMA 1, D. LGS. 11/04/2006 N. 198) PREMESSA Le azioni positive sono misure temporanee speciali che, in deroga al principio
DettagliAnalisi dati del Personale
Allegato A Analisi dati del Personale L analisi dell attuale situazione del personale dipendente in servizio, presenta il seguente quadro di raffronto tra la situazione di uomini e donne lavoratori: FOTOGRAFIA
DettagliPiano triennale 2013-2015 di azioni positive per la realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra donne e uomini
Piano triennale 2013-2015 di azioni positive per la realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra donne e uomini PREMESSA Il presente Piano di Azione Positive per il triennio 2013/2015,
DettagliAppunti sull Orario di lavoro/e il Disegno di Legge n. 1167/B. Il tema dell orario di lavoro è un tema molto complesso per le ricadute che ha:
Appunti sull Orario di lavoro/e il Disegno di Legge n. 1167/B Premessa Il tema dell orario di lavoro è un tema molto complesso per le ricadute che ha: Sull o.d.l. Sulla qualità della vita Sulla competitività
DettagliPIANO AZIONI POSITIVE (P.A.P) TRIENNIO 2015/2017 DEFINITIVO
Allegato A) delibera G.C. n. 62 del 16/09/2015 Il Segretario Comunale F.to dott.ssa Maria Teresa Vella PIANO AZIONI POSITIVE (P.A.P) TRIENNIO 2015/2017 DEFINITIVO ai sensi dell art. 48 del D. Lgs. n. 198/2006
DettagliCOMUNE DI COLOGNO AL SERIO
COMUNE DI COLOGNO AL SERIO Provincia di Bergamo PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE PER LE PARI OPPORTUNITA TRIENNIO 2015/2017 (Art. 48 del D.Lgs. 198/2006) Approvato con deliberazione della Giunta comunale
DettagliDELIBERA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DELIBERA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE N. 20 DEL 25.06.2014 Anno 2014 giorno 25 mese giugno alle ore 8.30 sede di Via dell'artigliere n. 9 a seguito di regolare convocazione si è riunito il C.d.A. dell'esu
DettagliCOMUNE DI CASELETTE Provincia di Torino P.A.P. - PIANO DI AZIONI POSITIVE - TRIENNIO 2013/2015
COMUNE DI CASELETTE Provincia di Torino P.A.P. - PIANO DI AZIONI POSITIVE - TRIENNIO 2013/2015 (ART. 48, COMMA 1, D. LGS. 11/04/2006 N. 198) Premessa: Le azioni positive sono misure temporanee speciali
DettagliPiano triennale delle azioni positive per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne 2011 2013
Piano triennale delle azioni positive per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne 2011 2013 - Direzione centrale personale e organizzazione - Sommario 1. Premessa... 3 2. I presupposti del
DettagliCOMUNE DI PAGLIETA Provincia di Chieti
COMUNE DI PAGLIETA Provincia di Chieti PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna 2010/2012 PIANO TRIENNALE AZIONI POSITIVE 2010 2012 Fonti normative:
DettagliPIANO POSITIVE 2014-2016. in collaborazione con il Comitato Unico di Garanzia
comune di trieste piazza Unità d Italia 4 34121 Trieste tel 040 6751 www.comune.trieste.it partita iva 00210240321 AREA RISORSE UMANE E SERVIZI AL CITTADINO PIANO DI AZIONI POSITIVE 2014-2016 a cura della
DettagliCOMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.
COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI
DettagliREGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO
COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
DettagliPIANO TRIENNALE 2014-2016 DELLE AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI JESI
PIANO TRIENNALE 2014-2016 DELLE AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI JESI Il presente Piano di Azioni Positive si inserisce nell'ambito delle iniziative promosse dal Comune di Jesi per dare attuazione agli obiettivi
DettagliAZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO
AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali
DettagliPiano triennale di azioni positive del Comune di Lecco 2013/2015
Servizio apicale Segreteria del Sindaco - Politiche di Sviluppo dell'organizzazione Piano triennale di azioni positive del Comune di Lecco 2013/2015 1. IL CONTESTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il contesto
DettagliACCORDO DI COOPERAZIONE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA ACCORDO DI COOPERAZIONE tra COMITATO UNICO DI GARANZIA e CONSIGLIERA DI PARITÀ REGIONALE ACCORDO DI COOPERAZIONE tra Il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità,
DettagliAllegato A COMUNE DI ALANO DI PIAVE Provincia di Belluno PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE PER LE PARI OPPORTUNITÀ 2015-2017 (ART. 48, COMMA 1, D.LGS. 11/04/2006 N. 198) Il Decreto Legislativo 11 aprile
DettagliComune di Como REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITÀ FRA UOMO E DONNA
Comune di Como REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITÀ FRA UOMO E DONNA INDICE Art. 1 Istituzione della Commissione Art. 2 Finalità Art. 3 Compiti Art. 4 Composizione Art. 5 Funzionamento
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ
Premessa PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma della P.A. impongono agli Enti Locali il controllo e la
DettagliPIANO ANNUALE DI AZIONI POSITIVE dell ISPRA ANNO 2010
PIANO ANNUALE DI AZIONI POSITIVE dell ISPRA ANNO 2010 Con il presente piano si definiscono le modalità operative di dettaglio, i soggetti coinvolti e le responsabilità individuate per l attuazione del
DettagliCITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvato con deliberazione C.C. n. 30 del 23/02/2011 1 INDICE Titolo I Programmazione e valutazione
DettagliAzienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione
DettagliREGOLAMENTO SUL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
CITTA' DI VARAZZE REGOLAMENTO SUL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE approvato con deliberazione Giunta comunale n. 147 del 9 agosto 2012 1 SOMMARIO CAPO I MISURAZIONE E VALUTAZIONE
DettagliREGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
COMUNE DI GAGGIO MONTANO Provin cia di Bologn a REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvat o c on De libe raz ione Giunt a Munic ipale n. 1 5 6 in dat
DettagliCOMUNE DI ISTRANA AREA AMMINISTRATIVA
COMUNE DI ISTRANA AREA AMMINISTRATIVA TEL: 0422/831825 Via S. Pio X n. 15/17 31036 ISTRANA (TV) C.F. 80008050264 FAX 0422/831890 P.I. 00389970260 --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------www.comune.istrana..tv.it
DettagliCOMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)
COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) REGOLAMENTO di ISTITUZIONE e FUNZIONAMENTO del COMITATO UNICO di GARANZIA (CUG) per le PARI OPPORTUNITA, la VALORIZZAZIONE del BENESSERE di CHI LAVORA e CONTRO le DISCRIMINAZIONI
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell
DettagliREGOLAMENTO DEL PART-TIME
REGOLAMENTO DEL PART-TIME (approvato con deliberazione di Giunta comunale n. 279 del 14/11/2012, integrato con deliberazione di Giunta comunale n. 311 del 17/12/2013 e, da ultimo, modificato con deliberazione
DettagliCOMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo
COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 Premessa Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma
DettagliPolicy. Le nostre persone
Policy Le nostre persone Approvato dal Consiglio di Amministrazione di eni spa il 28 luglio 2010 LE NOSTRE PERSONE 1. L importanza del fattore umano 3 2. La cultura della pluralità 4 3. La valorizzazione
DettagliPiano di Azioni Positive della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA COMITATO UNICO DI GARANZIA Piano di Azioni Positive della Provincia di Matera Triennio 2011-2014 1 PIANO DI AZIONI POSITIVE DELLA PROVINCIA DI MATERA (ART. 48 D.LGS. 198/06) PREMESSA
DettagliPIANO AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2013-2015
COMITATO UNICO DI GARANZIA Per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni PIANO AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2013-2015 RELAZIONE INTRODUTTIVA La legge n.
DettagliCOMUNE DI POLLENA TROCCHIA
COMUNE DI POLLENA TROCCHIA PIANO DI AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2015-2017 i (Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 13 del 26.02.2015) PREMESSA Le azioni positive sono misure temporanee speciali
DettagliLa violenza sulle donne nei luoghi di lavoro. Proposta di Intesa
La violenza sulle donne nei luoghi di lavoro Proposta di Intesa 27 novembre 2012 LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CGIL, CISL, UIL PREMESSO - che l espressione violenza nei confronti delle donne designa ogni
DettagliDelega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.
DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia
DettagliPIANO DELLE AZIONI POSITIVE - PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMO E DONNA TRIENNIO 2015/2017 (art. 48 del D.Lgs. 11.04.2006 n 198)
813830 COMUNE DI BONASSOLA Provincia della Spezia Via Beverino 1 cap 19011 tel 0187 81381 fax 0187 PIANO DELLE AZIONI POSITIVE - PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMO E DONNA TRIENNIO 2015/2017 (art. 48 del D.Lgs.
DettagliUNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016
Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliCAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI PISA
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI PISA Piano per l utilizzo del telelavoro 2013-2015 (art. 9, comma 7, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito con legge n. 221 del
DettagliPiano di azioni positive per il triennio 2013/2015
COMUNE DI VANZAGHELLO PROVINCIA DI MILANO Piano di azioni positive per il triennio 2013/2015 Il Decreto Legislativo 11 aprile 2006 n. 198 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell art.
DettagliProgramma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR
Programma triennale per la trasparenza e l integrità ANVUR 2012-2014 1 1. PREMESSA L art. 2, comma 138, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre
DettagliPIANO AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2014-2015-2016 (approvato con atto di G.C. n. 117/2013)
CITTA DI CAIAZZO Provincia di Caserta Piazzetta Martiri Caiatini, n. 1 C.A.P. 81013 CAIAZZO Tel. 0823.61.57.28 Fax 0823.86.80.00 info@comune.caiazzo.ce.it www.caiazzo.gov.it PIANO AZIONI POSITIVE TRIENNIO
DettagliAutorità Garante della Concorrenza e del Mercato
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie
DettagliPIANO DI AZIONI POSITIVE PER IL TRIENNIO 2012 2014. Premessa
PIANO DI AZIONI POSITIVE PER IL TRIENNIO 2012 2014 Premessa Nell ambito delle finalità espresse dalla L. 125/1991 e successive modificazioni ed integrazioni, ossia favorire l occupazione femminile e realizzare
DettagliPotenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI
Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di
Dettagli1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA
INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO
DettagliCOMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.
COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.it Approvato con deliberazione G.C. n. 103/29.12.2010 INDICE
DettagliLa Regione Molise. L Ufficio scolastico Regionale per il Molise
Accordo Territoriale per la realizzazione nell anno scolastico 2011/2012 di percorsi di IeFP di durata triennale,in regime di sussidiarietà,da parte degli Istituti Professionali Statali della Regione Molise,
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
DettagliProgramma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)
Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.) 2014 2016 Predisposto dal Responsabile per la trasparenza e l integrità Adottato in data 28 gennaio 2014 con deliberazione n. 4 del Consiglio
Dettagli1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013
I s t i t u t o P r o f e s s i o n a l e d i S t a t o p e r l I n d u s t r i a e l A r t i g i a n a t o CAVOUR-MARCONI Loc. Piscille Via Assisana, 40/d-06154 PERUGIA Tel. 075/5838322 Fax 075/32371
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015 Via Mario Angeloni, 80/A 06124 Perugia Posta certificata aur@postacert.it Sito web: www.aur-umbria.it INDICE n. pagina Premessa 3 Parte I
DettagliComune di SOVERE Provincia di BERGAMO CRITERI. gestione ed aggiornamento Sito Web Istituzionale
Comune di SOVERE Provincia di BERGAMO CRITERI gestione ed aggiornamento Sito Web Istituzionale Approvati con deliberazione della Giunta Comunale n. 126 del 7.12.2010 1 Indice Articolo 1 Istituzione sito
DettagliInail cosa fa / Contrasto delle discriminazioni e benessere lavorativo. Salute e sicurezza sul lavoro: una questione anche di genere
Piano triennale delle azioni positive 2011/2013 Il Piano triennale di azioni positive nasce dal lavoro svolto dal Comitato per le pari opportunità e è stato in seguito ratificato dal Comitato unico di
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliArt. 1 Oggetto del Regolamento
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente
DettagliPIANO AZIONI POSITIVE (P.A.P) TRIENNIO 2013/2015 Definitivo
CO M U N E D I S A N V I T O Provincia di Cagliari Allegato A) alla delibera di Giunta Comunale N. 67 del 30/06/2014 Il Segretario Comunale F.to dott.ssa Maria Teresa Vella PIANO AZIONI POSITIVE (P.A.P)
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliL UFFICIO PARI OPPORTUNITA LA CONSIGLIERA DI PARITA PROVINCIALE IL CUG DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO PRESENTANO IL
L UFFICIO PARI OPPORTUNITA LA CONSIGLIERA DI PARITA PROVINCIALE IL CUG DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO PRESENTANO IL PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2015-2017 DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO
DettagliDECRETO DEL SEGRETARIO GENERALE N. 17 DI DATA 27 MARZO 2015
DECRETO DEL SEGRETARIO GENERALE N. 17 DI DATA 27 MARZO 2015 OGGETTO: Approvazione del Piano per la prevenzione della corruzione e del Programma per la Trasparenza e l Integrità 2015-2017 dell Autorità
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA. Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n.
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 1. PREMESSA In attuazione della Legge n. 190/2012 Disposizioni
DettagliComune di Cimolais. Provincia di Pordenone VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
Comune di Cimolais Provincia di Pordenone VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE COPIA ANNO 2014 N. 42 del Reg. Delibere OGGETTO: APPROVAZIONE PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE A FAVORE DELLE
DettagliVISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;
Oggetto: LEGGE 12.03.1999 N. 68 - APPROVAZIONE CONVENZIONE PROGRAMMATICA PER L ASSUNZIONE DI 1 UNITÀ DI PERSONALE APPARTENENTE ALLE LISTE EX ART. 8 L. 68/1999. ASSICURAZIONI GENERALI SPA. VISTA la legge
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO
DELIBERAZIONE 14 MAGGIO 2015 213/2015/A MODIFICHE E INTEGRAZIONI AL REGOLAMENTO SUGLI OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ, TRASPARENZA E DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI DELL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL
DettagliDeliberazione di Giunta Comunale n 135 del 23/07/2015
COMUNE DI TODI PROVINCIA DI PERUGIA Deliberazione di Giunta Comunale n 135 del 23/07/2015 Oggetto: ORIGINALE APPROVAZIONE PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2015-2017 L anno duemilaquindici, addì ventitre
DettagliIPOTESI DI PIATTAFORMA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO AZIENDALE. DI BANCA FIDEURAM S.p.A.
FABI / FIBA-CISL / FISAC-CGIL / SINDIRIGENTICREDITO / SINFUB / UIL.CA IPOTESI DI PIATTAFORMA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO AZIENDALE DI BANCA FIDEURAM S.p.A. Ottobre 2000 PREMESSA Sottoponiamo a colleghe
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 (Art. 11 comma 1 e comma 8) lettera a) del D.Lgs. n. 150/2009) ENTE PARCO REGIONALE DELLA MAREMMA via del Bersagliere, 7/9-58100 Alberese
Dettagli154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363
154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014
COMUNE DI BORORE Provincia di Nuoro PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 (Art. 11, comma 2, del D. Lgs. 27.10.2009, n. 150) Allegato alla Deliberazione Giunta Comunale
DettagliUNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA
r MOD~LARIO MAF. - ex 60 ex ("'od. ~~ ~~~ 6J UNIONCAMERE Unione Italiana dene Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE, di seguito
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO
REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2
DettagliProgetti di azione positiva
Programma obiettivo 2012 del Comitato Nazionale di Parità per l incremento e la qualificazione dell occupazione femminile, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la
DettagliCRITERI DI RIFERIMENTO PER L ACCESSO AL BUONO SOCIALE 2015 PER PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE O NON AUTOSUFFICIENTI
CRITERI DI RIFERIMENTO PER L ACCESSO AL BUONO SOCIALE 2015 PER PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE O NON AUTOSUFFICIENTI 1. PRINCIPI GENERALI I seguenti criteri disciplinano, all interno di un sistema integrato
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015
Comune di Neive Provincia di Cuneo PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Premessa La trasparenza è intesa come accessibilità totale, delle informazioni concernenti ogni aspetto
DettagliComune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale
Comune di Bracciano Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale (approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. del ) Indice Art. 1 Oggetto...
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 14 gennaio
5428 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 19 del 12 02 2014 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 14 gennaio 2014, n. 8 Azione di sistema Welfare to Work Aggiornamento delle indicazioni operative,
DettagliCODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA
Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il
DettagliUniversità degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo
NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione
DettagliCOMUNE DI BITONTO Provincia di Bari
COMUNE DI BITONTO Provincia di Bari COPIA DELIBERAZIONE GIUNTA COMUNALE N 191 del 20/06/2014 OGGETTO APPROVAZIONE PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE GIUGNO 2014 - MAGGIO 2016 AI SENSI DELL' ART.48 DEL
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (P.T.T.I.) 2015 2017 1. Introduzione: organizzazione e funzioni dell amministrazione. La trasparenza costituisce strumento di prevenzione e contrasto
DettagliAllegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015
Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliGli accordi definiscono la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere.
Torino, 24 gennaio 2012 Oggetto: Accordo Stato Regioni per la formazione dei lavoratori ai sensi dell articolo 37, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n*81 NOTA INFORMATIVA Dopo quasi tre anni
DettagliREGOLAMENTO PER LA MOBILITA DEL PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO A TEMPO INDETERMINATO
REGOLAMENTO PER LA MOBILITA DEL PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO A TEMPO INDETERMINATO I PRINCIPI GENERALI Art.1 (Premesse) 1. Ai fini del presente regolamento si intende: a) Per mobilità interna: i processi
DettagliCittà di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013
Città di Minerbio Provincia di Bologna CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 78 del 27/07/2011 Premessa Le amministrazioni pubbliche
DettagliREGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI
REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei
DettagliVigilanza bancaria e finanziaria
Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
DettagliSCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N
SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di
DettagliREGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE
Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,
DettagliSOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi
Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni
Dettagli