Progettare l'intervento. Gli obiettivi terapeutici.

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1 Progettare l'intervento. Gli obiettivi terapeutici.

2 L'obiettivo principale di un buon ipnoterapeuta è la creazione di un rapport ipnotico che costruisca una relazione trasformativa e anche una base sicura per il paziente. La domanda da cui partire per aprire uno spazio terapeutico è: Come potrebbe fare questo paziente a fare qualcosa di diverso da quello che sta facendo ora?.

3 Per capire come strutturare gli obiettivi terapeutici, il primo approccio fa riferimento all'orientamento strategico, obiettivi a breve, concreti, con approccio comportamentale. Il paziente e il terapeuta devono avere ben chiaro in mente fin dalle prime battute della terapia come sarà la vita quotidiana del paziente quando questi sarà, cambiato, senza sintomi. A partire dal quadro che il paziente fa della sua vita futura (a miracolo accaduto) è possibile avere la descrizione concreta e dettagliata dei comportamenti che il paziente metterà in atto quando non ci sarà il problema (o al posto del problema).

4 L'uso del tempo. Facendo riferimento all'uso che Milton Erickson faceva in terapia del tempo passato e futuro, delle modalità d'insegnamento e dell'attenzione dell'inconscio si può considerare il fenomeno della progressione temporale, (ipnosi progressiva), del concetto di minimo cambiamento (procedere per piccoli passi), e degli apprendimenti consci che ostacolerebbero il processo di guarigione (privilegiare il dialogo con l'inconscio come veicolo di trance o apprendimento)

5 Piccoli passi. La ricerca del minimo cambiamento strategico fa riferimento ad un atteggiamento abbastanza tipico di Milton Erickson (1980) che, lavorando alla ricerca di piccoli risultati concreti anziché di grandi cambiamenti profondi, affrontava le resistenze al cambiamento eventualmente mostrate dal paziente spezzettando problemi e soluzioni e rendendo in questo modo i primi più affrontabili e le seconde più concrete e raggiungibili.

6 L'uomo profeta di se stesso. L allucinazione delle sfere di cristallo, utilizzata con lo pseudo orientamento nel tempo ( progressione d età ), serviva a far vivere al paziente realtà ed esperienze senza il problema, all intemo della comice ipnotica, che fossero principalmente emozionali e correttive (Erickson, 1978). Solution oriented hypnosis (O'Hanlon, 1988, 1992; O Hanlon & Weiner-Davis, 1989); questo modello si basa sull'avere una descrizione la più concreta e dettagliata possibile di come sarà la vita del paziente una volta che sia accaduto un miracolo. Come anche l'effetto snow ball, secondo il quale il cambiamento, anche se piccolo o marginale, una volta iniziato avrebbe portato un effetto a cascata.

7 L'idea di Milton Erickson era che il sistema dì controllo conscio delle persone non consentisse alla mente inconscia di accedere in alcune occasioni di vita alle risorse e ad alcuni apprendimenti utili per risolvere con creatività ed elasticità le difficolta inevitabili della vita. Il sistema di controllo conscio imporrebbe da questo punto di vista comportamenti, scelte e soluzioni limitate e (soltanto per questo motivo) disfunzionali. La lettura più utile in campo ericksoniano di questi concetti è stata proposta dal team del Mental Research Institute con il concetto di tentata soluzione": ogni qual volta il paziente interviene sul suo problema senza risolverlo è spinto a reiterare quella soluzione, finisce così a non vederne altre, e mantiene inalterato il problema che così viene mantenuto nel tempo. Interrompere il circolo vizioso creato e mantenuto dalle tentate soluzioni è quindi parte degli obiettivi terapeutici che il Counsellor deve apprendere ad applicare nella sua pratica di relazione d'aiuto.

8 Secondo la metafora proposta da Zeig, la terapia ericksoniana può essere vista come un diamante. Il diamante ericksoniano (Zeig, 1990) è costituito da cinque vertici: - la posizione del terapeuta, che con le sue caratteristiche di persona e di professionista, dà un orientamento unico al processo terapeutico; - il tailoring, e cioè il confezionare su misura, che fa riferimento alla valutazione e utilizzazione della posizione e dei valori del paziente; - impacchettare il regalo, che si riferisce alle molte tecniche con cui viene comunicato al paziente l`obiettivo;

9 - il processing, e cioè tradurre in processo, che si riferisce alla qualità dinamica ed interattiva della prospettiva ericksoniana (il trasformare in gerundio un tratto o uno stato); - gli obiettivi terapeutici, che emergono da tre elementi fondamentali: la valutazione del paziente e del problema; la descrizione concreta e dettagliata di come possa essere la soluzione (e cioè: come fa il paziente, o come potrebbe fare, a fare il contrario del problema); la storia costruttiva del paziente grazie alla quale si scoprono risorse.

10 Le posizioni dell'attenzione (Zeig). Attenzione estremamente focalizzata. Attenzione estremamente diffusa. Attenzione estremamente interna. Attenzione estremamente esterna.

11 Prospettive terapeutiche attraverso il costruttivismo. Struttura, metodo, organizzazione.

12 Le prospettive del costruttivismo L intreccio tra scienze cognitive, psicologia sociale, linguistca, epistemologia, tecnologie dell educazione, intelligenza artificiale e connessionismo (reti neuronali), conoscenza complessa e multidimensionale (Morin, Varela, Prigogine) multipla e distribuita (Gardner, Cole, Bruner) visione sistemica di mente e corpo, emozioni e razionalità Crisi del pensiero Crisi delle gerarchie dei saperi, "forte" (logico-deduttivolineare) contaminazione e trasversalità ha prodotto e continua a produrre un impressionante avanzamento nella conoscenza della nostra mente e condivide un insieme di problemi comuni che riguardano l intelligenza naturale ed artificiale.

13 Le radici del costruttivismo Cibernetica Psicologia Operazionismo Un organismo vivente sceglie gli aspetti da concepire. La comunicazione non trasmette significati ma istruzioni di scelta. Conoscenza come strumento di adattamento all ambiente percepito. Consapevolezza operativa delle specifiche operazioni con cui ognuno crea il suo pensiero. Von Glaserfield Von Foester Maturana Piaget 1936 La costruzione della realtà nel bambino S. Ceccato G. Vaccarino Scuola Operativa Italiana

14 Imperativo etico ed estetico. Se la realtà è costruzione, allora è valido quello che von Foerster chiama imperativo etico: "agisci sempre in maniera che il numero delle possibilità cresca". Per conoscere si deve agire in modo da produrre nuove possibilità percettive, la conoscenza è azione. Heinz von Foerster.

15 Poiché non esiste una verità, ma tante verità quanti sono gli uomini, allora anche il paziente ha una verità da insegnare e non solo il counsollor o lo psicologo. Ciò che va quindi abbandonato è l'idea della terapia a senso unico, che considera il paziente come puro ricettore di una verità esistente già al di fuori di lui. Conseguentemente, anche il ruolo del terapeuta va riconfigurato: esso deve sempre più identificarsi con quello del ricercatore che stimola il paziente a elaborare il suo adattamento al mondo, con esperienze costruttive. L'esperienza e la causa il mondo ne è la conseguenza.

16 Gli oggetti del mondo (Piaget) vengono costruiti attraverso la nostra attività nel mondo, essendo il sistema nervoso e quello motorio strettamente dipendenti. In tale prospettiva non si può neppure affermare che il mondo abbia degli oggetti poiché, nel momento in cui si utilizza il termine "mondo, si sta già compiendo un'inferenza riguardo alla nostra esperienza. Anche le caratteristiche e le proprietà che si crede risiedano nelle cose si rivelano, in ultima analisi, essere proprietà dell'osservatore.

17 Da un punto di vista costruttivista, il concetto di necessità deriva dalla capacità di effettuare deduzioni infallibili (come quelle legate all'uso delle leggi scientifiche), mentre il caso deriva dall'incapacità di effettuare tale tipo di deduzioni (come accade, ad esempio, in tutti i fenomeni in cui è coinvolta una qualche forma di creatività). Ciò significa che caso e necessità riflettono nostre capacità o incapacità, e che esse non appartengono alla natura (Sistemi che osservano) L'osservatore è quindi colui che ordina e organizza un mondo costruito dalla sua esperienza: egli è al tempo stesso il costruttore e l'ordinatore della realtà, colui che stabilisce un ordine tra i tanti possibili; non un ordine qualsiasi, bensì quello a lui più utile e funzionale alle proprie attività.

18 Le correnti: Il costruttivismo radicale Non rappresentazione ma costruzione di ipotesi interpretative della realtà (viabilità). Qualsiasi conoscenza, non può che essere generata dalle attività fisiche e concettuali del soggetto stesso. Si prescinde dalla questione se la conoscenza sia o no una rappresentazione di una realtà indipendente. Bisogna spiegare il modo in cui si conosce e tale spiegazione, comunque la si guardi, dovrà porre in rilievo un processo di costruzione. Ed è proprio il modo in cui la costruzione concettuale viene analizzata che genera una distinzione fra le versioni del costruttivismo contemporaneo. Von Glasersfeld, Von Foerster

19 Le correnti del costruttivismo: L approccio situazionista l apprendimento è una pratica fondamentalmente sociale; la conoscenza è integrata e distribuita nella vita della comunità di pratiche; l apprendimento è un atto di appartenenza alla comunità; l apprendimento è dato dal coinvolgimento nelle sue pratiche; il coinvolgimento è legato alla possibilità di contribuire allo sviluppo della stesa comunità; non si impara quando ci è negatala partecipazione alle pratiche rilevanti della comunità, in quanto non ne accettiamo regole e valori condivisi. M. Cole, P. Eckert

20 Le conseguenze dell'applicazione delle idee di Heinz von foerster in ambito psicoterapeutico sono il passaggio da una visione statica e passiva del paziente a una concezione dinamica che concede il massimo spazio a un dialogo bidirezionale, dove ognuno presta grande attenzione alle parole dell'altro, cercando per quanto possibile di porsi nella prospettiva da cui questi muove. Il terapeuta deve far domande a cui il paziente non aveva mai pensato prima. Più ambigue sono le domande, più esse sono aperte, e meglio è, poiché costringono il paziente a uno sforzo creativo a immaginarsi realtà e contesti del tutto nuovi, a confrontarsi con essi, uscendo dalla situazione attuale.