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Anno XLIX Repubblica Italiana BOLLETTINO UFFICIALE della Regione Toscana Parte Prima n. 45 mercoledì, 10 ottobre 2018 Firenze Bollettino Ufficiale: piazza dell'unità Italiana, 1-50123 Firenze E-mail: redazione@regione.toscana.it Il Bollettino Ufficiale della Regione Toscana è pubblicato esclusivamente in forma digitale, la pubblicazione avviene di norma il mercoledì, o comunque ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità, ed è diviso in tre parti separate. L accesso alle edizioni del B.U.R.T., disponibili sul sito WEB della Regione Toscana, è libero, gratuito e senza limiti di tempo. Nella Parte Prima si pubblicano lo Statuto regionale, le leggi e i regolamenti della Regione, nonché gli eventuali testi coordinati, il P.R.S. e gli atti di programmazione degli Organi politici, atti degli Organi politici relativi all'interpretazione di norme giuridiche, atti relativi ai referendum, nonché atti della Corte Costituzionale e degli Organi giurisdizionali per gli atti normativi coinvolgenti la Regione Toscana, le ordinanze degli organi regionali. Nella Parte Seconda si pubblicano gli atti della Regione, degli Enti Locali, di Enti pubblici o di altri Enti ed Organi la cui pubblicazione sia prevista in leggi e regolamenti dello Stato o della Regione, gli atti della Regione aventi carattere diffusivo generale, atti degli Organi di direzione amministrativa della Regione aventi carattere organizzativo generale. Nella Parte Terza si pubblicano i bandi e gli avvisi di concorso, i bandi e gli avvisi per l attribuzione di borse di studio, incarichi, contributi, sovvenzioni, benefici economici e finanziari e le relative graduatorie della Regione, degli Enti Locali e degli altri Enti pubblici, si pubblicano inoltre ai fini della loro massima conoscibilità, anche i bandi e gli avvisi disciplinati dalla legge regionale 13 luglio 2007, n. 38 (Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro). Ciascuna parte, comprende la stampa di Supplementi, abbinata all edizione ordinaria di riferimento, per la pubblicazione di atti di particolare voluminosità e complessità, o in presenza di specifiche esigenze connesse alla tipologia degli atti.

2 10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 SEZIONE I SOMMARIO DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 2 ottobre 2018, n. 55/R LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI LEGGE REGIONALE 1 ottobre 2018, n. 53 Riapertura dei termini per la regolarizzazione agevolata dell imposta regionale sulle concessioni statali per l occupazione e l uso del demanio e del patrimonio indisponibile dello Stato. Modifiche alla l.r. 57/2017, alla l.r. 77/2016 ed alla l.r. 69/2011. pag. 3 LEGGE REGIONALE 2 ottobre 2018, n. 54 Modifiche alla legge regionale 25 marzo 2015, n. 35 (Disposizioni in materia di cave. Modifiche alla l.r. 104/1995, l.r. 65/1997, l.r. 78/1998, l.r.10/2010 e l.r. 65/2014). 7 Modalità organizzative dei servizi educativi per la prima infanzia. Modifiche al regolamento emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 30 luglio 2013, n. 41/R (Regolamento di attuazione dell articolo 4 bis della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro in materia di servizi educativi per la prima infanzia). 8 Decreto del Presidente della Giunta regionale 30 luglio 2013, n. 41/R (Regolamento di attuazione dell articolo 4 bis della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro in materia di servizi educativi per la prima infanzia). 10

SEZIONE I 10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI LEGGE REGIONALE 1 ottobre 2018, n. 53 CAPO IV Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2011, n. 69 (Istituzione dell autorità idrica toscana e delle autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Modifiche alle leggi regionali 25/1998, 61/2007, 20/2006, 30/2005, 91/1998, 35/2011 e 14/2007) 3 Riapertura dei termini per la regolarizzazione agevolata dell imposta regionale sulle concessioni statali per l occupazione e l uso del demanio e del patrimonio indisponibile dello Stato. Modifiche alla l.r. 57/2017, alla l.r. 77/2016 ed alla l.r. 69/2011. Il Consiglio regionale ha approvato Il Presidente della Giunta promulga la seguente legge: Preambolo SOMMARIO CAPO I Riapertura dei termini per la regolarizzazione agevolata dell imposta regionale sulle concessioni statali per l occupazione e l uso del demanio e del patrimonio indisponibile dello Stato Art. 1 - Riapertura dei termini di cui all articolo 11 della l.r. 57/2017 CAPO II Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 2017, n. 57 (Disposizioni in materia di canoni per l uso del demanio idrico e per l utilizzazione delle acque. Modifiche alla l.r. 77/2016) Art. 2 - Oggetto. Modifiche all articolo 1 della l.r. 57/2017 Art. 3 - Accordi sostitutivi e di semplificazione. Modifiche all articolo 9 della l.r. 57/2017 Art. 4 - Disposizioni per il riordino delle concessioni esistenti ed in corso di rilascio afferenti al servizio idrico integrato. Modifiche all articolo 10 della l.r. 57/2017 Art. 5 - Accorpamento di concessioni di derivazione. Inserimento dell articolo 10 bis nella l.r. 57/2017 CAPO III Modifiche alla legge regionale 11 novembre 2016, n. 77 (Disposizioni urgenti in materia di concessioni del demanio idrico) Art. 6 - Disposizioni transitorie per occupazione e utilizzazione senza titolo dei soggetti che hanno presentato istanza di concessione o hanno regolarmente pagato. Modifiche all articolo 1 della l.r. 77/2016 Art. 7 - Fondo per il finanziamento degli interventi strategici. Modifiche all articolo 25 bis della l.r. 69/2011 CAPO V Disposizioni finali Art. 8 - Disposizione finanziaria Art. 9 - Entrata in vigore PREAMBOLO Il Consiglio regionale Visto l articolo 117, commi terzo e quarto, della Costituzione; Visto l articolo 4 dello Statuto; Visto il decreto legislativo 3 marzo 1998, n.112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59); Vista la legge regionale 30 dicembre 1971, n. 2 (Istituzione dei tributi propri della Regione); Vista la legge regionale 28 dicembre 2011, n. 69 (Istituzione dell autorità idrica toscana e delle autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Modifiche alle leggi regionali 25/1998, 61/2007, 20/2006, 30/2005, 91/1998, 35/2011 e 14/2007); Vista la legge regionale 28 dicembre 2015, n. 80 (Norme in materia di difesa del suolo, tutela delle risorse idriche e tutela della costa e degli abitati costieri); Vista la legge regionale 11 novembre 2016, n. 77 (Disposizioni urgenti in materia di concessioni del demanio idrico); Vista legge regionale 13 ottobre 2017, n. 57 (Dispo sizioni in materia di canoni per l uso del demanio idrico e per l utilizzazione delle acque. Modifiche alla l.r. 77/2016); Vista la legge regionale 21 febbraio 2018, n. 10 (Disposizioni in materia di servizio idrico. Modifiche alla l.r. 69/2011); Considerato quanto segue::

4 10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 1. Tenuto conto delle disposizioni regionali assunte in materia di azzeramento dell aliquota dell imposta sulle concessioni statali dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile dello stato per gli anni 2017 e 2018, si rende necessario favorire la definizione in forma agevolata delle situazioni debitorie pregresse relative al mancato versamento dell imposta regionale, al fine di consentire a tutti i concessionari di beneficiare della aliquota agevolata del 20 per cento. La posticipazione del termine al 31 dicembre 2018 è volta a favorire la massima conoscibilità ai contribuenti circa la possibilità di regolarizzare in maniera agevolata la propria posizione assicurando, soprattutto alle imprese e agli enti pubblici titolati di concessioni, termini più ampi per poter completare gli adempimenti necessari all effettivo versamento dell imposta, nonché ridurre il potenziale ed incerto contenzioso futuro; 2. Al fine di adempiere all impegno assunto con il Governo per evitare l impugnazione della l.r. 10/2018, è necessario procedere ad una riformulazione concordata della disposizione che istituisce il fondo per gli interventi strategici, come introdotta dalla l.r. 10/2018 nella l.r. 69/2011; tale modifica è finalizzata a precisare che il fondo è alimentato nel rispetto della metodologia tariffaria vigente stabilita dall Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA); 3. Al fine di adempiere all impegno assunto con il Governo per evitare l impugnazione della l.r. 57/2017, è necessario procedere all integrazione concordata di alcune norme, volta ad escludere dall ambito di applicazione della legge le concessioni idroelettriche di grande derivazione, nonché a sancire il rispetto delle procedure stabilite dalla normativa nazionale e regionale in materia di concessioni di derivazioni di acque, quale presupposto per la stipula degli accordi di semplificazione e per l attuazione del processo di riordino delle concessioni; in particolare, in caso di accorpamento di più titoli concessori, vengono stabiliti limiti massimi di durata delle concessioni accorpate ed una soglia massima di aggregazione per le concessioni di piccole derivazioni idroelettriche; 4. Tenuto conto delle disposizioni regionali assunte in materia di concessioni statali dei beni del demanio e della particolare situazione a seguito della riordino delle funzioni provinciali ai sensi della l.r. 22/2015 e, in particolare, della l.r. 80/2015, si rende necessario favorire la regolarizzazione dei soggetti che si trovano in situazione particolare e consentire loro di beneficiare della aliquota agevolata del 20 per cento e del rilascio, ove ne sussistano le condizioni di natura tecnica, della concessione demaniale. La posticipazione del termine al 31 dicembre 2018 è volta a favorire la massima conoscibilità ai contribuenti circa la possibilità di regolarizzarsi e, a tal fine, si rende necessario posticipare i termini per provvedere alla regolazione delle annualità pregresse; 5. Al fine di consentire una rapida attivazione degli interventi previsti dalla presente legge, è necessario disporre la sua entrata in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana; Approva la presente legge CAPO I Riapertura dei termini per la regolarizzazione agevolata dell imposta regionale sulle concessioni statali per l occupazione e l uso del demanio e del patrimonio indisponibile dello Stato Art. 1 Riapertura dei termini di cui all articolo 11 della l.r. 57/2017 1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge fino al 31 dicembre 2018, è riaperto il termine, di cui all articolo 11, della legge regionale 13 ottobre 2017, n. 57 (Disposizioni in materia di canoni per l uso del demanio idrico e per l utilizzazione delle acque. Modifiche alla l.r. 77/2016), per la regolarizzazione agevolata dell imposta regionale sulle concessioni statali per l occupazione e l uso del demanio e del patrimonio indisponibile dello Stato non corrisposta, o in corso di accertamento con riferimento agli anni d imposta fino al 2015. 2. Ai fini della regolarizzazione di cui al comma 1, sono fatti salvi i versamenti in forma agevolata dell imposta regionale sulle concessioni statali per l occupazione e l uso del demanio e del patrimonio indisponibile dello Stato effettuati fino alla data di entrata in vigore della presente legge, ai quali non si applica l articolo 1, comma 5, della legge regionale 28 dicembre 2015, n. 81 (Legge di stabilità per l anno 2016). 3. I pagamenti effettuati a titolo di imposta in via ordinaria, ai sensi dell articolo 1, comma 5, della l.r. 81/2015, effettuati a seguito di avviso di accertamento, fino alla data di entrata in vigore della presente legge, sono considerati come eseguiti a titolo di regolarizzazione agevolata, senza possibilità di rimborso di eventuali eccedenze. 4. Per i pagamenti effettuati a titolo di imposta in via ordinaria, ai sensi dell articolo 1, comma 5, della l.r. 81/2015, fino alla data di entrata in vigore della presente legge, viene disposto il rimborso della differenza tra l ammontare dell imposta in via ordinaria e la somma agevolata di cui all articolo 1, comma 3, della l.r. 81/2015, in deroga a quanto disposto dall articolo 1, comma 4, ultimo periodo, della medesima l.r. 81/2015. 5. Il rimborso di cui al comma 4 è effettuato direttamente

10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 dalla Giunta regionale a favore del concessionario, previa verifica del pagamento dell imposta in via ordinaria, anche attraverso la compensazione rispetto all imposta dovuta. 6. Entro il mese di giugno 2019, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale una relazione che illustra le misure adottate in attuazione del presente articolo. CAPO II Modifiche alla legge regionale 13 ottobre 2017, n. 57 (Disposizioni in materia di canoni per l uso del demanio idrico e per l utilizzazione delle acque. Modifiche alla l.r. 77/2016) Art. 2 Oggetto. Modifiche all articolo 1 della l.r. 57/2017 1. Dopo il comma 2 dell articolo 1 della l.r. 57/2017 è aggiunto il seguente: 2 bis. Le disposizioni della presente legge non trovano applicazione per le concessioni idroelettriche di grande derivazione.. Art. 3 Accordi sostitutivi e di semplificazione. Modifiche all articolo 9 della l.r. 57/2017 1. Al comma 1 dell articolo 9 della l.r. 57/2017, dopo le parole: possono essere stipulati, sono inserite le seguenti: ai sensi dell articolo 11 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi),. 2. Dopo il comma 10 dell articolo 9 della l.r. 57/2017 è aggiunto il seguente: 10 bis. Gli accordi di cui al presente articolo aventi ad oggetto le concessioni di derivazione di acque, ivi compresi quelli di cui all articolo 10, sono stipulati nel rispetto delle procedure di rilascio dei relativi titoli concessori e autorizzatori di cui al regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 (Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici) e al regolamento emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 16 agosto 2016, n. 61/R/2016 (Regolamento di attuazione dell articolo 11, commi 1 e 2, della l.r. 80/2015) e delle disposizioni di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale).. Art. 4 Disposizioni per il riordino delle concessioni esistenti ed in corso di rilascio afferenti al servizio idrico integrato. Modifiche all articolo 10 della l.r. 57/2017 1. Dopo il comma 4 dell articolo 10 della l.r. 57/2017 è inserito il seguente: 4 bis. Il processo di riordino dei rapporti concessori di cui ai commi da 1 a 4 è attuato nel rispetto delle procedure di cui al r.d. 1775/1933 e al d.p.g.r. 61/R/2016 e delle disposizioni di cui al d.lgs. 152/2006.. Art. 5 Accorpamento di concessioni di derivazione. Inserimento dell articolo 10 bis nella l.r.57/2017 1. Dopo l articolo 10 della l.r. 57/2017 è inserito il seguente: Art. 10 bis Accorpamento di concessioni di derivazione 1. Qualora la stipula degli accordi ed il processo di riordino di cui, rispettivamente, agli articoli 9 e 10, determini, in capo ad un unico titolare, l accorpamento di più concessioni insistenti sullo stesso corpo idrico sotterraneo oppure, in continuità morfologica, sullo stesso corpo idrico superficiale, tale accorpamento è attuato nel rispetto delle procedure di cui al r.d. 1775/1933 e al d.p.g.r. 61/R/2016 e delle disposizioni di cui al d.lgs. 152/2006, ferme restando: a) la durata di ciascuna singola concessione accorpata o comunque, in caso di prolungamento, la durata massima stabilita dalla legge; b) l aggregazione per una soglia complessivamente non superiore a 3000 kw, in caso di concessioni di piccole derivazioni idroelettriche.. CAPO III Modifiche alla legge regionale 11 novembre 2016, n. 77 (Disposizioni urgenti in materia di concessioni del demanio idrico) Art. 6 Disposizioni transitorie per occupazione e utilizzazione senza titolo dei soggetti che hanno presentato istanza di concessione o hanno regolarmente pagato. Modifiche all articolo 1 della l.r. 77/2016 1. Al comma 1 dell articolo 1 della legge regionale 11 novembre 2016, n. 77 (Disposizioni urgenti in materia di concessioni del demanio idrico), le parole: 31 gennaio 2018 sono sostituite dalle seguenti: 31 gennaio 2019. 2. Al comma 9, dell articolo 1 della l.r. 77/2016 le parole: 31 dicembre 2016 sono sostituite dalle seguenti: 31 dicembre 2018. 3. Al comma 10, dell articolo 1 della l.r. 77/2016 le parole: 31 dicembre 2016 sono sostituite dalle seguenti: 31 dicembre 2018. 5

6 10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 4. Al comma 16 ter dell articolo 1 della l.r. 77/2016 le parole: oltre alle penalità di cui all articolo 2, comma 1, della l.r. 57/2017 sono abrogate. CAPO IV Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2011, n. 69 (Istituzione dell autorità idrica toscana e delle autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Modifiche alle leggi regionali 25/1998, 61/2007, 20/2006, 30/2005, 91/1998, 35/2011 e 14/2007) Art.7 Fondo per il finanziamento degli interventi strategici. Modifiche all articolo 25 bis della l.r. 69/2011 1. Il comma 1 dell articolo 25 bis della legge regionale 28 dicembre 2011, n. 69 (Istituzione dell autorità idrica toscana e delle autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Modifiche alle leggi regionali 25/1998, 61/2007, 20/2006, 30/2005, 91/1998, 35/2011 e 14/2007), è sostituito dal seguente: 1. Per il finanziamento degli interventi, delle opere e delle infrastrutture individuate nel documento operativo di cui all articolo 25, comma 2, l autorità idrica istituisce un apposito fondo, alimentato nel rispetto della metodologia tariffaria vigente fissata dall Autorità nazionale.. CAPO V Disposizioni finali Art. 8 Disposizione finanziaria 1. Agli oneri di cui all articolo 1, comma 4, stimati in euro 30.000,00 per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, si fa fronte con le risorse di cui alla Missione 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione, Programma n. 04 Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali, Titolo 1 spese correnti del bilancio di previsione 2018-2020. 2. Ai fini della copertura degli oneri di cui al comma precedente è autorizzata la seguente variazione al bilancio di previsione 2018-2020, annualità 2019 e 2020, per sola competenza: Anno 2019: - in diminuzione Missione 2 Fondi e accantonamenti, Programma n. 01 Fondo di riserva, Titolo 1 Spese correnti, euro 30.000,00; - in aumento Missione 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione, Programma n. 04 Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali, Titolo 1 Spese correnti, euro 30.000,00. Anno 2020: - in diminuzione Missione 2 Fondi e accantonamenti, Programma n. 01 Fondo di riserva, Titolo 1 Spese correnti, euro 30.000,00; - in aumento Missione 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione, Programma n. 04 Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali, Titolo 1 Spese correnti, euro 30.000,00. 3. Agli oneri per gli esercizi successivi si fa fronte con legge di bilancio. Art. 9 Entrata in vigore 1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana. La presente legge è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione. E fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Toscana. Firenze, 1 ottobre 2018 ROSSI La presente legge è stata approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 25.09.2018. ESTREMI DEI LAVORI PREPARATORI Proposta di legge della Giunta regionale 16 luglio 2018, n. 1 divenuta Proposta di legge del Consiglio regionale 20 luglio 2018, n. 295 Proponenti: Presidente Enrico Rossi Assessore Vittorio Bugli, Federica Fratoni Assegnata alla 1^ Commissione consiliare Messaggio della Commissione in data 21 settembre 2018 Approvata in data 25 settembre 2018 Divenuta legge regionale 38/2018 (atti del Consiglio) AVVERTENZA Si pubblica di seguito, mediante collegamento informatico alla Raccolta normativa della Regione Toscana, il testo della legge regionale 13 ottobre 2017, n. 57 (Disposizioni in materia di canoni per l uso del demanio idrico e per l utilizzazione delle acque. Modifiche alla l.r. 77/2016), della legge regionale 11 novembre 2016, n. 77 (Disposizioni urgenti in materia di concessioni del demanio idrico) e della legge regionale 28 dicembre 2011, n. 69 (Istituzione dell autorità idrica toscana e delle autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Mo-

10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 difiche alle leggi regionali 25/1998, 61/2007, 20/2006, 30/2005, 91/1998, 35/2011 e 14/2007), così come risulta modificato dalla legge regionale sopra riportata. Il testo coordinato è stato redatto a cura degli uffici del Consiglio regionale, ai sensi dell articolo 10 della legge regionale 23 aprile 2007, n. 23 (Nuovo ordinamento del Bollettino Ufficiale della Regione Toscana e norme per la pubblicazione degli atti. Modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1995, n. 9 Disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di accesso agli atti ), al solo fine di facilitare la lettura. Il testo non è ufficiale. Solo la versione del Bollettino Ufficiale ha valore legale. Le modifiche sono stampate con caratteri corsivi e con le note ne sono specificate le fonti. Legge regionale 13 ottobre 2017, n. 57 Legge regionale 11 novembre 2016, n. 77 Legge regionale 28 dicembre 2011, n. 69 LEGGE REGIONALE 2 ottobre 2018, n. 54 2. È emerso che alcuni comuni del distretto apuo versiliese non hanno contestato tali difformità in virtù di un interpretazione estesa del perimetro autorizzato, inteso come complessivo compendio estrattivo, ingenerando l affidamento degli operatori in ordine alla conformità volumetrica dell attività di escavazione; 3. In considerazione della non chiarezza degli atti autorizzatori che hanno dato luogo a tale ambiguità, è necessario che il comune si adegui ad una rigorosa e corretta interpretazione del perimetro estrattivo corrispondente a quello del progetto di coltivazione; al tal fine si prevede un periodo transitorio di adeguamento durante il quale - anche al fine di salvaguardare i livelli occupazionali - è esclusa l immediata applicazione della più grave misura sanzionatoria della decadenza dell autorizzazione; Approva la presente legge Art. 1 Disposizioni transitorie per il sanzionamento di difformità volumetriche sino all approvazione dei piani attuativi dei bacini estrattivi delle Alpi Apuane. Inserimento dell articolo 58 bis nella l.r. 35/2015 7 Modifiche alla legge regionale 25 marzo 2015, n. 35 (Disposizioni in materia di cave. Modifiche alla l.r. 104/1995, l.r. 65/1997, l.r. 78/1998, l.r.10/2010 e l.r. 65/2014). Il Consiglio regionale ha approvato Il Presidente della Giunta promulga la seguente legge: PREAMBOLO Il Consiglio regionale Visto l articolo 117, comma quarto, della Costituzione; Visto l articolo 4, comma 1, lettere n) ed o), dello Statuto; Vista la legge regionale 25 marzo 2015, n. 35 (Disposizioni in materia di cave. Modifiche alla l.r. 104/1995, l.r. 65/1997, l.r. 78/1998, l.r.10/2010 e l.r. 65/2014); Considerato quanto segue: 1. A seguito dei controlli effettuati nelle cave del distretto apuo versiliese, sono state rilevate difformità nell attività di escavazione che potrebbero dar luogo alla decadenza delle autorizzazioni rilasciate e alla conseguente cessazione dell attività; 1. Dopo l articolo 58 della legge regionale 25 marzo 2015, n. 35 (Disposizioni in materia di cave. Modifiche alla l.r. 104/1995, l.r. 65/1997, l.r. 78/1998, l.r.10/2010 e l.r. 65/2014) è inserito il seguente: Art. 58 bis Disposizioni transitorie per il sanzionamento di difformità volumetriche sino all approvazione dei piani attuativi dei bacini estrattivi delle Alpi Apuane. 1. Fino all approvazione dei piani attuativi previsti dall articolo 113 della l.r. 65/2014 e comunque non oltre la data del 5 giugno 2019, qualora il titolare di un autorizzazione in corso di validità abbia realizzato una difformità volumetrica superiore ai 1000 metri cubi rispetto al progetto di coltivazione autorizzato, ma comunque all interno dell area in disponibilità a destinazione estrattiva, il comune ordina la cessazione immediata dell attività nell area oggetto della difformità e la presentazione di una perizia giurata attestante la ricorrenza del presupposto di cui al comma 4 del presente articolo. L ordinanza dispone altresì la presentazione e realizzazione di un progetto di messa in sicurezza e risistemazione ambientale dell area che tenga conto degli impatti complessivi derivanti dalle lavorazioni difformi, nonché l applicazione delle sanzioni amministrative previste dall articolo 52, comma 4. 2. L autorizzazione in essere è sospesa sino all approvazione del progetto di cui al comma 1 ed al completamento delle opere di messa in sicurezza dell area in conformità al medesimo progetto. Il comune, in deroga

8 10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 a quanto disposto dall articolo 19, comma 3, approva il progetto entro sessanta giorni dalla sua presentazione, fermi restando i termini previsti per il rilascio di autorizzazioni o atti di assenso comunque denominati previsti dalla normativa statale di riferimento. 3. Nel caso in cui il titolare non ottemperi agli obblighi stabiliti con l ordinanza di cui al comma 1 nei termini assegnati, e non realizzi le opere di risistemazione ambientale entro centottanta giorni dall approvazione del relativo progetto, nonché nel caso in cui, a seguito di nuovo accertamento, venga rilevata una ulteriore difformità, il comune dispone la decadenza dell autorizzazione ai sensi dell articolo 21, comma 3, e, qualora si tratti di beni appartenenti al patrimonio indisponibile comunale, la conseguente decadenza della concessione ai sensi dell articolo 37, comma 1, lettera f). 4. La presente disposizione si applica esclusivamente alle difformità eseguite sino alla data dell entrata in vigore della legge regionale 2 ottobre 2018, n. 54 (Modifiche alla legge regionale 25 marzo 2015, n. 35 (Disposizioni in materia di cave. Modifiche alla l.r. 104/1995, l.r. 65/1997, l.r. 78/1998, l.r.10/2010 e l.r. 65/2014). 5. Nelle aree di cui al comma 1, ottemperati gli obblighi stabiliti con l ordinanza di cui al medesimo comma 1 nei termini assegnati e realizzate le opere di risistemazione ambientale entro centottanta giorni dall approvazione del progetto, può essere autorizzato un nuovo progetto di coltivazione ai sensi dell articolo 17, nei limiti e alle condizioni previsti nel piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico, approvato con deliberazione del Consiglio regionale 27 marzo 2015, n. 37 (Atto di integrazione del piano di indirizzo territoriale PIT con valenza di piano paesaggistico. Approvazione ai sensi dell articolo 19 della legge regionale 10 novembre 2014, n. 65 Norme per il governo del territorio ). 6. I comuni provvedono, ove necessario, entro e non oltre trenta giorni dalla data di entrata in vigore della l.r. 54/2018, all adeguamento delle autorizzazioni rilasciate, in conformità al progetto di coltivazione autorizzato.. La presente legge è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione. E fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Toscana. Firenze, 2 ottobre 2018 ROSSI La presente legge è stata approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 26.09.2018. ESTREMI DEI LAVORI PREPARATORI Proposta di legge della Giunta regionale 18 settembre 2018, n. 30 divenuta Proposta di legge del Consiglio regionale 21 settembre 2018, n. 311 Proponenti: Presidente Enrico Rossi Assessore Vincenzo Ceccarelli Approvata in data 26 settembre 2018 Divenuta legge regionale 39/2018 (atti del Consiglio) AVVERTENZA Si pubblica di seguito, mediante collegamento informatico alla Raccolta normativa della Regione Toscana, il testo della legge regionale 25 marzo 2015, n. 35 (Disposizioni in materia di cave. Modifiche alla l.r. 104/1995, l.r. 65/1997, l.r. 78/1998, l.r.10/2010 e l.r. 65/2014), così come risulta modificato dalla legge regionale sopra riportata. Il testo coordinato è stato redatto a cura degli uffici del Consiglio regionale, ai sensi dell articolo 10 della legge regionale 23 aprile 2007, n. 23 (Nuovo ordinamento del Bollettino Ufficiale della Regione Toscana e norme per la pubblicazione degli atti. Modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1995, n. 9 Disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di accesso agli atti ), al solo fine di facilitare la lettura. Il testo non è ufficiale. Solo la versione del Bollettino Ufficiale ha valore legale. Le modifiche sono stampate con caratteri corsivi e con le note ne sono specificate le fonti. Legge regionale 25 marzo 2015, n. 35 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 2 ottobre 2018, n. 55/R Modalità organizzative dei servizi educativi per la prima infanzia. Modifiche al regolamento emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 30 luglio 2013, n. 41/R (Regolamento di attuazione dell articolo 4 bis della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro in materia di servizi educativi per la prima infanzia). La Giunta regionale ha approvato Il Presidente della Giunta emana il seguente regolamento:

10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 SOMMARIO Art. 1 - Modifiche all articolo 26 del d.p.g.r. 41/ R/2013 Art. 2 - Modifiche all articolo 33 del d.p.g.r. 41/ R/2013 Art. 3 - Modifiche all articolo 44 del d.p.g.r. 41/ R/2013 Art. 4 - Disposizione finale è opportuno prevedere l adozione di un sistema di rilevazione delle presenze e delle assenze che consenta una migliore progettazione delle attività; 2. Di accogliere la raccomandazione espressa nel parere della seconda commissione consiliare e di adeguare conseguentemente il testo; Si approva il presente regolamento: 9 PREAMBOLO Visto l articolo 117, comma sesto, della Costitu zione; Visto l articolo 42 dello Statuto; Vista la legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro) e in particolare l articolo 4 bis; Visto il regolamento emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 30 luglio 2013, n. 41/R (Regolamento di attuazione dell articolo 4 bis della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro in materia di servizi educativi per la prima infanzia); Visto il parere del Comitato di direzione espresso nella seduta del 12 luglio 2018; Visto il parere della competente struttura di cui all articolo 17, comma 4, del regolamento interno della Giunta regionale 19 luglio 2016, n. 5; Vista la preliminare deliberazione di adozione dello schema di regolamento del 30 luglio 2018; Visto il parere favorevole della seconda commissione consiliare espresso nella seduta del 6 settembre 2018; Visto il parere favorevole del Consiglio delle auto nomie locali espresso nella seduta dell 11 settembre 2018; Visto l ulteriore parere della competente struttura di cui all articolo 17, comma 4 del regolamento interno della Giunta regionale 19 luglio 2016, n. 5; Vista la deliberazione della Giunta regionale 18 settembre 2018, n. 1017; Considerato quanto segue: 1. Al fine di migliorare l organizzazione della giornata educativa dei servizi educativi per la prima infanzia Art. 1 Modifiche all articolo 26 del d.p.g.r. 41/R/2013 1. Dopo il comma 2 dell articolo 26 del regolamento emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale 30 luglio 2013, n. 41/R (Regolamento di attuazione dell articolo 4 bis della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro in materia di servizi educativi per la prima infanzia) è inserito il seguente: 2 bis. Il servizio educativo assicura un sistema di rilevazione delle presenze giornaliere, anche informatizzato, e comunica alle famiglie le assenze che non sono state dalle stesse precedentemente segnalate, con la massima tempestività compatibilmente con le modalità organizzative della struttura.. Art. 2 Modifiche all articolo 33 del d.p.g.r. 41/R/2013 1. Dopo il comma 3 dell articolo 33 del d.p.g.r. 41/ R/2003 è inserito il seguente: 3 bis. Il servizio educativo assicura un sistema di rilevazione delle presenze giornaliere, anche informatizzato, e comunica alle famiglie le assenze che non sono state dalle stesse precedentemente segnalate, con la massima tempestività compatibilmente con le modalità organizzative della struttura.. Art. 3 Modifiche all articolo 44 del d.p.g.r. 41/R/2013 1. Dopo il comma 3 dell articolo 44 del d.p.g.r. 41/ R/2003 è aggiunto il seguente: 3 bis. Il servizio educativo assicura un sistema di rilevazione delle presenze giornaliere, anche informatizzato, e comunica alle famiglie le assenze che non sono state dalle stesse precedentemente segnalate, con la massima tempestività compatibilmente con le modalità organizzative della struttura. Art. 4 Disposizione finale 1. Le disposizioni del presente regolamento si

10 10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 applicano ai servizi educativi già autorizzati e a titolarità comunale a decorrere dal 1 gennaio 2019. Il presente regolamento è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Toscana. E fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare come regolamento della Regione Toscana. Firenze, 2 ottobre 2018 ROSSI Decreto del Presidente della Giunta regionale 30 luglio 2013, n. 41/R (Regolamento di attuazione dell articolo 4 bis della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro in materia di servizi educativi per la prima infanzia). con decreto del Presidente della Giunta regionale 30 luglio 2013, n. 41/R (Regolamento di attuazione dell articolo 4 bis della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro, in materia di servizi educativi per la prima infanzia), coordinato con: - decreto del Presidente della Giunta regionale 2 ottobre 2018 n. 55/R, sopra riportato. Il testo coordinato qui pubblicato è stato redatto a cura degli uffici della Giunta regionale, ai sensi dell articolo 10 della legge regionale 23 aprile 2007, n. 23 (Nuovo ordinamento del Bollettino Ufficiale della Re gione Toscana e norme per la pubblicazione degli atti. Modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1995, n. 9 Disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di accesso agli atti ), al solo fine di facilitare la lettura. Restano invariati il valore e l efficacia degli atti normativi qui richiamati. Le modifiche sono stampate con caratteri corsivi. AVVERTENZA Si pubblica di seguito il testo del regolamento emanato SEGUE ALLEGATO

10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 11 Decreto del Presidente della Giunta regionale 30 luglio 2013, n. 41/R (Regolamento di attuazione dell articolo 4 bis della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro in materia di servizi educativi per la prima infanzia) Sommario Preambolo (omesso) Titolo I Oggetto e disposizioni generali Capo I Ambito di applicazione Art. 1 Oggetto Capo II Caratteristiche generali del sistema integrato dei servizi educativi Art. 2 - Classificazione dei servizi Art. 3 - Forme di gestione dei servizi Art. 4 - Partecipazione delle famiglie Art. 5 - Progetto pedagogico e progetto educativo del servizio Art. 6 Funzioni di coordinamento gestionale e pedagogico dei servizi Art. 7 Funzioni di coordinamento gestionale e pedagogico comunali Art. 8 - Organismi di coordinamento gestionale e pedagogico zonali Art. 9 - Funzioni delle aziende unità sanitarie locali Art. 10 - Criteri di accesso ai servizi educativi e sistemi tariffari Capo III - Personale Art. 11 - Personale dei servizi Art. 12 - Formazione Art. 13 - Titoli di studio degli educatori Art. 14 - Titoli di studio del personale ausiliario Art. 15 - Titoli di studio per lo svolgimento delle funzioni di coordinamento pedagogico Art.16 - Requisiti di onorabilità del personale e contrattualistica di riferimento Capo IV - Strumenti a sostegno della scelta educativa delle famiglie Art. 17 - Carta dei servizi Art. 18 - Elenco comunale degli educatori Capo V Standard e caratteristiche strutturali comuni ai servizi educativi Art. 19 Standard di base e funzionalità degli spazi Art. 20 Caratteristiche degli spazi esterni Titolo II - Nido d'infanzia Capo I Definizione e requisiti strutturali Art. 21 - Nido d'infanzia Art. 22 - Caratteristiche degli spazi interni Art. 23 - Standard dimensionali per gli spazi interni Art. 24 - Organizzazione degli spazi destinati ai bambini Art. 25 - Ricettività e dimensionamento Capo II - Requisiti organizzativi

12 10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 Art. 26 Modalità di offerta del servizio Art. 27 - Rapporto numerico tra educatori e bambini Titolo III - Servizi integrativi Capo I - Spazio gioco Sezione I Definizione e requisiti strutturali Art. 28 - Spazio gioco Art. 29 - Caratteristiche degli spazi interni Art. 30 - Standard dimensionali per gli spazi interni Art. 31 - Organizzazione degli spazi destinati ai bambini Art. 32 - Ricettività e dimensionamento Sezione II - Requisiti organizzativi Art. 33 Modalità di offerta del servizio Art. 34 - Rapporto numerico tra educatori e bambini Capo II Centro per bambini e famiglie Sezione I - Definizione e requisiti strutturali Art. 35 - Centro per bambini e famiglie Art. 36 - Caratteristiche degli spazi interni Art. 37 - Standard dimensionali per gli spazi interni Art. 38 - Organizzazione degli spazi destinati ai bambini e ai genitori Art. 39 - Ricettività e dimensionamento Sezione II - Requisiti organizzativi Art. 40 Modalità di offerta del servizio Art. 41 - Rapporto numerico tra educatori e bambini Capo III - Servizio educativo in contesto domiciliare Sezione I Definizione e requisiti strutturali Art. 42 - Servizio educativo in contesto domiciliare Art. 43 - Spazi interni ed esterni Sezione II - Requisiti organizzativi Art. 44 Modalità di offerta del servizio Art. 45 Disposizioni di carattere organizzativo Titolo IV - Continuità verticale Capo I Continuità verticale Art. 46 - Centri educativi integrati zerosei Art. 47 - Standard generali Art. 48 - Progetto pedagogico ed educativo Titolo V - Autorizzazione al funzionamento, accreditamento e funzioni di vigilanza e controllo Capo I - Autorizzazione al funzionamento e accreditamento

10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 13 Art. 49 - Autorizzazione al funzionamento e accreditamento Art. 50 Requisiti e procedimento di autorizzazione Art. 51 - Requisiti e procedimento per l accreditamento Art. 52 - Convenzioni Capo II - Obblighi informativi e funzioni di vigilanza e controllo Art. 53 - Obblighi informativi dei soggetti titolari e gestori dei servizi educativi Art. 54 - Vigilanza sui servizi educativi Capo III Finanziamenti per gli edifici adibiti a servizi educativi Art. 55 - Destinazione degli edifici adibiti a servizi educativi Titolo VI - Disposizioni transitorie e finali Capo I - Disposizioni transitorie e finali Art. 56 - Disposizioni transitorie relative ai servizi educativi già autorizzati Art. 57 - Disposizioni transitorie relative agli spazi esterni Art. 58 - Abrogazioni Titolo I Oggetto e disposizioni generali Capo I Ambito di applicazione Art. 1 Oggetto 1. Il presente regolamento, in attuazione dell'articolo 4 bis della legge regionale 26 luglio 2002, n. 32 (Testo unico della normativa della Regione Toscana in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro), definisce le disposizioni attuative e organizzative del sistema dei servizi educativi per la prima infanzia, di seguito denominati servizi educativi. Capo II Caratteristiche generali del sistema integrato dei servizi educativi Art. 2 Classificazione dei servizi 1. I servizi educativi di cui all articolo 4 della l.r. 32/2002 costituiscono un sistema integrato e consistono in: a) nido d infanzia; b) servizi integrativi per la prima infanzia, così articolati: 1) spazio gioco; 2) centro per bambini e famiglie; 3) servizio educativo in contesto domiciliare. 2. I servizi educativi di cui al comma 1, lettera a), e lettera b), numeri 1) e 2) possono essere realizzati anche nei luoghi di lavoro pubblici e privati, nonché nelle immediate vicinanze degli stessi, da parte di uno o più soggetti pubblici o privati per accogliere prioritariamente i figli dei lavoratori dipendenti, che hanno diritto alla frequenza, indipendentemente dall'eventuale cessazione del rapporto di lavoro del genitore, fino al passaggio alla scuola dell'infanzia.

14 10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 3. I servizi ricreativi o di custodia, comunque denominati, di cui all articolo 4, comma 5 della l.r. 32/2002, sono disciplinati dal comune territorialmente competente, che assicura il rispetto delle norme vigenti relative alla sicurezza e alla salute dei bambini. Art. 3 Forme di gestione dei servizi 1. Al fine di realizzare un offerta qualificata e diversificata basata sull integrazione fra pubblico e privato, si individuano le seguenti forme di titolarità e gestione dei servizi educativi: a) titolarità e gestione diretta da parte dei comuni; b) titolarità pubblica e gestione indiretta, mediante affidamento a soggetti privati che garantiscono la qualità del servizio educativo attraverso la centralità del progetto pedagogico e del progetto educativo, di cui all articolo 5; c) titolarità e gestione privata. Art. 4 Partecipazione delle famiglie 1. I titolari dei servizi educativi garantiscono la costituzione di organismi di partecipazione delle famiglie che favoriscono la condivisione delle relative strategie di intervento, al fine di implementare la qualità delle esperienze di crescita e formazione realizzate dai bambini durante la frequenza. Art. 5 Progetto pedagogico e progetto educativo del servizio 1. Il progetto pedagogico e il progetto educativo costituiscono i documenti fondamentali di riferimento di ogni servizio educativo. 2. Il progetto pedagogico è il documento generale in cui vengono esplicitati i valori, gli orientamenti e le finalità pedagogiche a cui si riferisce il progetto educativo, organizzativo e gestionale del servizio educativo. 3. Il progetto educativo è il documento che, con riferimento ad ogni anno educativo, attua il progetto pedagogico. In esso vengono definiti: a) l assetto organizzativo del servizio educativo, in particolare il calendario, gli orari, le modalità di iscrizione, l organizzazione dell ambiente, l organizzazione dei gruppi di bambini e i turni del personale; b) gli elementi costitutivi della programmazione educativa, in particolare l organizzazione della giornata educativa, l impiego di strumenti di osservazione e documentazione, l organizzazione del tempo di lavoro non frontale; c) i contesti formali, quali i colloqui individuali, e non formali, quali feste e laboratori, nonché le altre attività e le iniziative per la partecipazione attiva delle famiglie alla vita del servizio educativo; d) le forme di integrazione del servizio educativo nel sistema locale dei servizi educativi, scolastici e sociali. Art. 6 Funzioni di coordinamento gestionale e pedagogico dei servizi 1. I soggetti titolari o gestori pubblici e privati dei servizi educativi garantiscono per gli stessi le funzioni di direzione gestionale e di coordinamento pedagogico al fine di assicurare la qualità, la coerenza e la continuità degli interventi sul piano educativo, nonché l omogeneità e l efficienza sul piano organizzativo e gestionale.

10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 15 2. Per i servizi educativi accreditati le funzioni di coordinamento pedagogico sono svolte da soggetti in possesso dei titoli di studio di cui all articolo 15. 3. Nell ambito delle funzioni di cui al comma 1 vengono realizzate le seguenti attività: a) supervisione sul gruppo degli operatori del singolo servizio; b) monitoraggio e valutazione del progetto pedagogico e del progetto educativo; c) coordinamento delle iniziative di partecipazione delle famiglie; d) aggiornamento e formazione del personale; e) raccordo con il coordinamento gestionale e pedagogico comunale e con i servizi socio-sanitari e promozione della continuità con la scuola dell'infanzia; f) raccordo fra le attività gestionali e le attività pedagogiche. Art. 7 Funzioni di coordinamento gestionale e pedagogico comunali 1. I comuni realizzano il coordinamento gestionale e pedagogico dei servizi educativi al fine di garantire il necessario raccordo tra i servizi pubblici e privati presenti sul territorio e la qualificazione del sistema integrato. 2. Le funzioni di coordinamento pedagogico sono svolte da soggetti in possesso dei titoli di studio di cui all articolo 15. 3. Le funzioni di coordinamento pedagogico e gestionale si realizzano con il concorso dei responsabili dei servizi educativi operanti sul territorio. 4. Nell ambito delle funzioni di cui al comma 3, nel rispetto dell autonomia gestionale dei singoli servizi educativi, vengono realizzate le seguenti attività: a) definizione di indirizzi e criteri di sviluppo e di qualificazione del sistema dei servizi educativi presenti sul territorio; b) supporto nell elaborazione di atti regolamentari del comune; c) elaborazione di materiale informativo sui servizi del territorio; d) promozione della verifica e dell innovazione delle strategie educative, nonché di quelle relative alla partecipazione delle famiglie e ai percorsi di educazione familiare; e) sviluppo e coordinamento dell utilizzo, da parte dei servizi del territorio, degli strumenti per l osservazione, la documentazione e la valutazione delle esperienze educative, nonché dell impiego di strumenti di valutazione della qualità e monitoraggio dei relativi risultati; f) promozione, in accordo con i coordinatori pedagogici dei servizi, del piano della formazione degli operatori e monitoraggio dell attuazione dello stesso; g) analisi dei dati relativi alla gestione amministrativa dei servizi del territorio, in collaborazione con i responsabili dei servizi educativi, nella prospettiva di un raccordo tra funzioni gestionali e pedagogiche; h) raccordo con l azienda unità sanitaria locale (azienda USL) per tutti gli ambiti di competenza; i) promozione di scambi e confronti fra i servizi presenti nel sistema locale; l) promozione della continuità educativa da zero a sei anni anche attraverso il coinvolgimento dei referenti della scuola dell infanzia. Art. 8 Organismi di coordinamento gestionale e pedagogico zonali 1. Al fine di garantire al contempo coerenza e dinamismo progettuale nell ambito del sistema integrato territoriale dei servizi educativi, le Conferenze zonali per l'istruzione costituiscono, al proprio interno, organismi di coordinamento gestionale e pedagogico dei servizi educativi. 2. Negli organismi di cui al comma 1 le funzioni di coordinamento pedagogico sono svolte da soggetti in possesso dei titoli di studio di cui all articolo 15. 3. Gli organismi di cui al comma 1 sono presieduti da un referente individuato dai comuni della

16 10.10.2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 45 zona. In essi trovano rappresentanza i titolari o i gestori pubblici e privati dei servizi educativi attivi in ambito zonale, secondo le modalità previste dalla Conferenza zonale per l istruzione. 4. Gli organismi di cui al comma 1 svolgono le seguenti funzioni, nel rispetto dell autonomia gestionale dei singoli servizi educativi: a) supportano le Conferenze zonali per l'istruzione nella programmazione degli interventi relativi ai servizi educativi, anche attraverso l'analisi di dati sui servizi del territorio; b) promuovono la formazione permanente del personale operante nei servizi; c) definiscono principi omogenei per l adozione dei regolamenti comunali, con particolare riferimento ai criteri di accesso ai servizi e ai sistemi tariffari; d) supportano e promuovono l'innovazione, la sperimentazione e la qualificazione dei servizi, anche attraverso l analisi della documentazione e lo scambio e il confronto fra le esperienze dei diversi territori; e) promuovono la continuità educativa da zero a sei anni assicurando il confronto con operatori e referenti della scuola dell infanzia. Art. 9 Funzioni delle aziende unità sanitarie locali 1. D'intesa con i comuni, le aziende USL, ai sensi della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato Legge finanziaria 2001"), vigilano sul funzionamento dei servizi educativi attivi sul territorio di loro competenza e ne sostengono le attività. In particolare: a) realizzano attività di informazione e prevenzione in tema di salute e benessere nella prima infanzia; b) contribuiscono all elaborazione e al controllo dei menù, nel caso che il servizio preveda la somministrazione di alimenti; c) collaborano ai progetti di intervento nei confronti di bambini portatori di disagio fisico, psicologico e sociale; d) realizzano le attività istruttorie, di vigilanza e controllo ai sensi dell articolo 7 della legge regionale 25 febbraio 2000, n. 16 (Riordino in materia di igiene e sanità pubblica, veterinaria, igiene degli alimenti, medicina legale e farmaceutica). 2. Sulle attività di cui al comma 1 i comuni elaborano, in collaborazione con l azienda USL, appositi protocolli operativi, di cui promuovono l adozione anche da parte delle strutture private autorizzate al funzionamento. Art. 10 Criteri di accesso ai servizi educativi e sistemi tariffari 1. I servizi educativi che rientrano nel sistema pubblico dell offerta, composto dai servizi a titolarità pubblica e da quelli a titolarità privata accreditati e convenzionati ai sensi degli articoli 51 e 52, adottano criteri di accesso predeterminati e pubblici. 2. I criteri di cui al comma 1 prevedono priorità per i casi di: a) disabilità; b) disagio sociale attestato dai servizi sociali territoriali. 3. Nella determinazione della graduatoria di accesso i comuni applicano criteri che tengono conto della composizione della famiglia e delle condizioni di lavoro dei genitori. 4. Nell adozione dei sistemi tariffari i comuni applicano criteri orientati all equità, quali la valutazione della condizione economica della famiglia. Capo III