DA RIMINI ALLA VERNA A PIEDI IN CINQUE TAPPE



Documenti analoghi
Sul cammino di Francesco partendo dalla Valmarecchia

Itinerario n La Valnerina fra Arrone e la Cascata delle Marmore

Itinerario n Dal lago di Bolsena a Tuscania lungo il fiume Marta

Tappa TO02 Da Pontremoli ad Aulla

Itinerario n Il Santuario di M.Tranquillo e la Macchiarvana

Percorso, Marcellise giro delle contrade (lungo)

Itinerario 13. Orgia, Itinerari del Museo del Bosco: La passeggiata del Conte, Il fiume, il Romitorio, le carbonaie

5 PERCORSI NORDIC IN MUGELLO solo per associati della Modern Nordic Walking Academy (FI)

La Via Francigena. Tappa TO11 Da Monteriggioni a Siena

TORNIMPARTE CAMPO FELICE RIFUGIO SEBASTIANI

ULTRATRAIL 50 Km m dislivello positivo

Itinerario n Fra Rocca Calascio e Campo Imperatore

La Via Francigena. Tappa LA02 Da Bolsena a Montefiascone

Trek Valgrisenche. Percorso "soft"

INDIRIZZO: ASSOCIAZIONE CULTURALE FORZA VITALE - Regione Castignolio 6/A Netro (BI)

MI-01 Il Mincio dal Garda a Mantova

Fig. 1 : La piazzetta di San Costantino,punto di partenza e di arrivo dell anello 7. Ref. : ap-2217.

La Via Francigena. Tappa TO04 Da Avenza a Pietrasanta

21-22/03 ALTA VIA DELLE 5 TERRE

CLUB ALPINO ITALIANO Sezione U.L.E. Genova

Viterbo. A Viterbo un viaggio nell 800 a 150 anni dall unità d Italia

Itinerario n La Via Francigena, da Bolsena a Viterbo

Il programma escursionistico del 2012 ha inizio lungo i sentieri del "Cammino di S.Carlo"

DA VARESE, CITTÀ GIARDINO, un escursione sulle vie della Fede

1 Vernuer Kalmtal Matatz Ulfas I. Obere Obisellalm. Gita nella valle alta e solitaria alla malga pittoresca al lago. percorso

Massa. SAPER D ITALIA - Le nostre radici all ombra del tricolore

Sabato 02 Domenica 03 Aprile 2011

Azzerare il contachilometri

LA VALLE DI PALANFRÈ

Mezzanino Vecchio gattile STRADELLA Montù Beccaria Nuovo gattile Dove siamo

MONTE GREGORIO - MONTE PENNA DEL GESSO Il Sentiero delle Cenge

TREKKING E MOUNTAIN BIKE

TI04 - L'Ipposidra, la ex-ferrovia a cavallo

LE TRE CIME DI LAVAREDO Le regine delle Dolomiti

AD OGNI PILONE E CHIESETTA DEL PERCORSO, UNA PREGHIERA ALLA MADONNA, IN MEMORIA DEL GRANDE PAPA : "KAROL WOJTYLA".

La Via Francigena. Tappa TO09 Da Gambassi a S. Gimignano

In questa foto si vede l antica chiesa di Creola che si trovava nel vecchio borgo del paese. La strada non è asfaltata e ci sono delle persone che vi

FL-01. Sulle orme dei pellegrini in Lomellina. PROVINCIA DI PAVIA Assessorato al Turismo e Attività Termali

Passeggiandoinbicicletta.it

TI-01 Il Parco del Ticino

PV-01 La Lomellina tra Pavia e Vigevano

Urbino. Dalla città risorgimentale alla città contemporanea

Sci alpinismo nel gruppo di Puez

Tempi di percorrenza 5:00 ore se si va all attacco del sentiero in auto. Aggiungere 40 minuti se si usa il treno

Club Alpino Italiano. Monte Rotondo dal Santuario di Macereto. Monti Sibillini. Ussita m 15 km. 5 h (senza soste)

Anello nel bosco di conifere, attorno ai prati di Margherita dei Boschi (1.100 m.). Lunghezza itinerario 3,6 km; tempo di percorrenza 1h e 30.

: RONDANINA-MONTE SOPRA PROPATA(pendici)-CASA DEL ROMANO-CAPANNE DI CARREGA-MONTE CARMO-CAPAN NE DI CARREGA-CASA DEL ROMANO-CAPRILE

LA VIA FRANCESCANA 2016 tra Marche e Umbria Un appuntamento imperdibile per un trek itinerante di 6 giorni e 5 notti dal 05/09 al 10/09/2016

Percorso Zona Orientale

SENTIERO DEGLI ALPINI e BALCONI DI MARTA - Alpi Liguri

Arezzo. TERRA D AREZZO - parla di te la storia

visita il nostro sito

Pratolungo-Sentiero 299-C. Praga-Sent E1-Sant. Montaldero-Arquata Scrivia. : Arquata Scrivia-Sentiero E1-C. Lavaggi- :

Trento. TREKKING PAESAGGI AMENI Vico mezzano-gazzadina Gardolo di Mezzo- Meano

PV-04 Lomellina, tra il Po e la pianura

1. Schenna Riffianerweg Saltaus St. Leonhard ritorno. 2. Schenna Castel Goyen Castel Labers Fragsburg Greiterhof ritorno

DA VARESE, CITTA GIARDINO, un escursione sulle Vie della fede

Attraverso la valle del Cogena- Comunalie interessate : Gorro. Lunghezza: Durata media:4 ore e 30 minuti Livello di difficoltà: Medio

IN BICICLETTA IN GARFAGNANA

C.A.I. PONTE S. PIETRO

La Via Francigena. Tappa LA06 Da Sutri a Campagnano

DESCRIZIONE PERCORSO. Pizzegoro. Montagnole alte

Esperti di passi e di sentieri

PERCORSO DIFFICILE - N. 2 VERSO PRATO DELLA VALLE - CENTRO CITTÀ - RIVIERE

Classe 2 N Ha adottato il Colombario Costantiniano Con il progetto: Adotta un monumento I professori: Susanna Arganelli Alessandra Primicieli Michele

La notte è ormai prossima e, a metà percorso, occorre accendere le luci.

Associazione di Volontariato SI PUÒ FARE onlus PROGETTO PIEDIBUS

PRO LOCO DI BOLCA Via S. Giovanni Battista Bolca VRwww.bolca.it

ISTRUZIONI STRADALI INDIRIZZI:

17 Luglio Monte Croce con traversata val d Ayas Valtournenche

Escursione dei sette laghi in Val Ridanna

SCHEDA INFORMATIVA : TREKKING, MOUNTAIN-BIKE E YOGA A POZZI MONACI

PROGRAMMA ESCURSIONI BIKE HOTEL ESTATE 2013 AREA COMMERCIALE APT VAL DI FASSA

Dal rifugio Baranci verso Val Campo di Dentro

Totes Gebirge - Austria

VA-01 Il Sentiero Valtellina - I tappa

Rifugio Paolo Barrasso a Monte Rapina

Dolci Ricordi. Bed. Breckfast. Itinerario Partenza Arrivo Descrizione Difficoltà

CARTA DEI SENTIERI DEI MONTI PICENTINI

Sistemi Informativi Territoriali. Paolo Mogorovich

Itinerario storico-naturalistico

Come arrivare a Canovella B&B

WEEK END FUORI PORTA Soave Padova e Verona

AD01 - L'Adda e il naviglio di Paderno

DESCRIZIONE PERCORSO Lago Maggiore International Trail (Km 52,6 D /D )

Salerno. Salerno: i Luoghi del Risorgimento

SCOPRENDO MINERBIO CLASSE 4 D SCUOLA PRIMARIA MINERBIO

MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE VOLUME 1 CAPITOLO

Le Vie Francigene del Sud

DOVE DORMIRE A PIEVE S. STEFANO E DINTORNI

COMPRENSORIO ALPINO PENISOLA LARIANA CONSUNTIVO ISTITUTI A REGOLAMENTAZIONE SPECIALE

Come arrivare all Area51 A cura di Left 3ye

Come arrivare al FlightSimCenter di Milano in Automobile

PERCORSI IN BICI. Percorso No. 1 CHIANTI - Radda e Volpaia

SV02 - La ciclovia dei Parchi

Peschiera Borromeo - Via Trieste 39 c/o Il Truciolo Bar Caffetteria OSSERVAZIONI E PROPOSTE

Ancona. TREKKING TRICOLORE - E il camminar mi è dolce in questo mare

BE-01 Il Naviglio di Bereguardo

Val Graveglia. Lunghezza totale Itinerario Km: 71 circa. Partenza itinerario da: Bargonasco (GE)

VIA PAPA GIOVANNI XXIII E VIA PASCOLI. Studio della VIABILITÀ LENTA percorsi pedonali e ciclabili

Transcript:

DA RIMINI ALLA VERNA A PIEDI IN CINQUE TAPPE Dopo il passaggio di San Francesco a Rimini furono fondati due conventi francescani il convento di San Francesco in centro e successivamente quello della Madonna delle Grazie sul colle di Covignano. La chiesa del convento di San Francesco venne utilizzata per la sepoltura dei signori di Rimini, i Malatesta; successivamente Sigismondo Pandolfo Malatesta, per farne il suo mausoleo, fece trasformare la chiesa dal grande architetto Leon Battista Alberti nel Tempio Malatestiano poi diventato Duomo di Rimini. Il tempio Malatestiano, gravemente danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale che rasero al suolo Rimini si mostra ora in tutta la sua bellezza ed eleganza, arricchito anche da un crocifisso Giottesco. La presenza francescana a Rimini in quel periodo è fortemente testimoniata anche dal passaggio di Sant Antonio da Padova del quale si menzionano parecchi miracoli fra cui quello della mula inginocchiata in adorazione davanti al SS Sacramento, ricordato da un tempietto nella vicina piazza Tre Martiri. Prima tappa Rimini Villa Verucchio Tappa con sviluppo prevalente in piano tranne la breve salita al colle di Covignano, su fondo asfaltato la prima parte, pista bianca poi pista ciclabile asfaltata negli ultimi due km (Km 22,5 5,5 ore) Il punto di partenza è il sagrato del Duomo, in breve si raggiunge piazza Tre Martiri che si attraversa, imboccando poi la via Garibaldi. La piazza Tre Martiri è l antico foro della Rimini romana, alcuni tratti dell antico selciato sono visibili in qualche scavo archeologico lasciato a cielo aperto; in piazza Tre Martiri un cippo ricorda il discorso di Giulio Cesare alle truppe dopo aver attraversato il Rubicone e prima di intraprendere la marcia di ritorno a Roma. Si percorre per intero la via Garibaldi fino all arco, anch esso romano, di porta Montanara all uscita della cinta muraria che circonda il centro storico; si attraversano le due strade di circonvallazione interna ed esterna alle mura, si attraversa piazza Mazzini tenendo la Rimini - Tempio Malatestiano sinistra rispetto alla chiesa per imboccare la via Saffi. Si continua sempre dritto passando da via Saffi a via Covignano fino alla rotonda sulla statale; si supera la rotonda proseguendo dritto; siamo in prossimità dell autostrada A14, la strada comincia a salire verso il colle di Covignano; si giunge ad una rotonda costruita sopra la galleria dell autostrada, si tiene la strada in salita sul lato sinistro; all incrocio con via Leoni si prosegue dritto, dopo qualche centinaio di metri si raggiunge la scalinata con le stazioni della Via Crucis che sale al santuario francescano RImini - l'arco Romano di Porta Montanara

di Santa Maria delle Grazie; purtroppo il passaggio su via Covignano non è fra i più agevoli perché nell ultima parte la strada è scarsa di marciapiedi e la banchina è sempre occupata dalle auto in sosta, oltre la circonvallazione la banchina è completamente invasa da alta erba e non c è marciapiede, il disagio sarà però compensato dalla bellezza del Santuario. Il santuario di Santa Maria delle Grazie sorge su un complesso francescano edificato alla fine del 1300 e dopo il convento di san Francesco su cui sorge ora il Tempio Malatestiano è una delle più antiche testimonianze francescane di Rimini. Lasciato il Santuario si procede su via Vasari salendo fino ad uno stop in cui si incrocia via delle Fonti (Romane). Si svolta a destra percorrendo tutta la via che presenta tratti carrabili ed altri a sentiero con diverse sbarre; all incrocio di via della Carletta, caratterizzato da una bella edicola votiva, si procede dritto; la strada si trasforma ancora in sentiero poi ancora strada fino ad incrociare la via Santa Cristina, in prossimità del Carcere Circondariale. Si svolta a sinistra e si percorre Via Santa Cristina fino alla grande Santuario di Santa Maria delle Grazie Quercia di San Lorenzo (l Arvura) dove si imbocca a destra via Montese, strada con diverse curve; la si percorre per intero tralasciando le deviazioni, si attraversa l Autostrada A14, si attraversa dritto una piccola rotatoria e dopo circa duecento metri e si raggiunge un altra rotonda all incrocio con la SP258 Marecchiese. Si imbocca a sinistra la pista ciclabile che affianca la strada provinciale molto trafficata, si riattraversa l autostrada e si raggiunge la frazione di Spadarolo (bar, negozio). Si prosegue verso monte sulla pista ciclabile e dopo un paio di km si raggiunge la frazione di Vergiano (bar, negozio, ristorante) dove con semaforo pedonale la pista ciclabile passa sul lato opposto della strada. Poco dopo, in prossimità di una celletta in cattivo stato di conservazione, si svolta a destra sulla via Pergola e la si lascia dopo circa 500 metri proseguendo dritto su strada bianca che porta alla pista storico naturalistica che segue il corso del Marecchia; l incrocio con questa avviene in prossimità di una pista per il volo di aeromodelli. Prima di lasciare la strada provinciale, di fronte alla celletta sopra menzionata, notare a sinistra una vecchia casa in cattivo stato di conservazione che si intravvede in fondo a un filare di cipressi; la tradizione popolare tramanda il ricordo della presenza di San Francesco in quella casa e nella chiesina al suo interno. Raggiunta la pista nel fiume la si imbocca a sinistra seguendola senza deviazioni; si passa di fianco alla struttura d imbocco del vecchio ponte sul Marecchia, caduto negli anni 50, si passa sotto il ponte della strada provinciale per Santarcangelo; poco dopo si costeggia un ampio lago formato dalle attività di escavazione che hanno devastato il letto Marecchia negli anni 60. Si passa fra campi lavorati e vigne poi, più avanti, canneti e laghetti di cacciatori. In prossimità di un grandissimo campo da golf si apre un ampia vista sul panorama dei monti che circondano la Valmarecchia, San Marino, Carpegna, i tre colli di Torriana, il Pincio e l Aquilone sullo sfondo. Si prosegue costeggiando con un ampio giro il campo da golf, fino ad arrivare al parco di Villa Verucchio, una volta amena zona ricreativa ora devastata da impianti sportivi, coperti nel periodo invernale con strutture gonfiabili i cui motori riempiono la zona di rumore.

Si lascia la pista aggirando a sinistra detti impianti fino al parcheggio e risalendo sulla strada asfaltata sovrastante; inizia a sinistra una pista ciclabile che costeggia la Via di Mezzo e che va seguita fino al centro di Villa Verucchio senza deviazioni. Nel centro di Villa Verucchio (bar, negozi, ristoranti, B&B) si incrocia la SP258 Marecchiese (via Casale) che si attraversa imboccando, di fronte, la via Mondaini; poco dopo, in salita, iniziano le cellette della via Crucis che ci accompagnano fino al convento Francescano di Santa Croce. In cima alla salita, davanti ad un asilo, si gira a destra in via Convento; poco dopo inizia il muro del convento e si raggiunge il sagrato della chiesa. All interno, nel chiostro, svetta il cipresso centenario che Francesco piantò nel 1213 dopo aver Chiostro del convento di Santa Croce col cipresso centenario prelevato un ramo di cipresso dal fuoco. Per la possibilità di pernottamento chiedere ai frati.

Seconda tappa Villa Verucchio San Leo Tappa con tracciato ondulato. Partenza su asfalto poi su sterrato in salita fino a Verucchio. Discesa a Ponte Verucchio e risalita su asfalto fino a Tausano; sempre in salita sentiero e strada bianca fino a poca distanza da San Leo, poi asfaltata in arrivo. (Km 23 6 ore) Si lascia il convento di Santa Croce ripartendo in direzione monte, la strada scende verso il cimitero di Villa Verucchio; di fronte a noi un magnifico panorama su Verucchio e sulla vallata del Marecchia. Raggiunto il cimitero si costeggia il muro di cinta sotto maestose querce e si segue un rettilineo su una pista ciclabile segnata con una striscia sull asfalto; dopo un centinaio di metri si incontra la strada provinciale per Verucchio; all incrocio si svolta a sinistra e prima dell inizio della salita si svolta a destra su una stradina sterrata che sale a mezza costa verso Verucchio; all inizio della stradina un cartello indica Verucchio 1000 metri anche se la distanza è un po superiore. In caso di pioggia la stradina, nella parte alta, può presentare qualche tratto fangoso; in alternativa si può seguire la strada asfaltata che si imbocca pochi metri più avanti. La stradina sale con ampie vedute sulla vallata del Marecchia, fino ad incrociare la strada asfaltata che sale dalla pieve di Rafaneto, bella chiesa con campanile, restaurata, che si vede in basso fra gli olivi; all incrocio si prosegue dritto sulla strada un leggera salita fino ad arrivare al Borgo di Sant Antonio sotto le mura di Verucchio in prossimità La salita a Verucchio di un vecchio lavatoio ben conservato; fra le case del Borgo si procede fino ad una chiesetta del XIII sec. con fonte; di fronte, a sinistra, una strada selciata (via Borgo Sant Antonio) sale, in ripida ascesa, passando a scalini fra le case del Borgo, fino alla stradina superiore, sempre selciata; si continua a destra, in salita, arrivando ad un tratto a scalini che in un paio di tornanti porta al convento degli Agostiniani. Il convento è in posizione molto panoramica, è stato perfettamente ristrutturato e al suo interno è stato collocato un magnifico, anche se piccolo, museo della civiltà Villanoviana di cui a Verucchio sono state trovate le tracce più importanti e meglio conservate. La civiltà Villanoviana risale al periodo pre-etrusco e nel museo, basandosi sul ricco patrimonio di reperti in ottimo stato di conservazione, sono state ricostruite scene della vita e dei riti di sepoltura di questi antichi abitanti che già a quei tempi intrattenevano rapporti commerciali con le popolazioni del nord Europa, come testimoniano i molti oggetti di ambra finemente lavorati. La particolare composizione chimica del terreno ha inoltre favorito la buona conservazione delle parti in legno e dei tessuti, pertanto all interno del museo sono conservati pezzi di eccezione come un trono ligneo e tessuti dell epoca; una visita vale veramente la pena! Il cammino continua in salita fino ad una porta nella vecchia cinta muraria (porta S. Agostino) e poco dopo arriva in piazza sede del palazzo comunale; qui ci sono bar, negozio alimentare e fonte.

Sul lato mare il paese è sovrastato dalla Rocca Malatestiana, vale la pena con una piccola digressione, salire fino al castello dal cui belvedere si può godere di una magnifica veduta che spazia sulla vallata fino al mare, da Ravenna fino al promontorio di Gabicce. Si riprende il cammino sul lato basso della piazza, sulla strada asfaltata in direzione San Leo; si esce dalla cinta muraria in corrispondenza di una porta di cui resta solo la lapide a ricordo (porta Dell Acqua); poco più avanti sulla sinistra c è una bella fonte romana oggetto di recente recupero. La strada scende con diverse curve con panorami mozzafiato sulla media Valmarecchia e sulle principali emergenze storiche e naturalistiche della vallata; dopo un tratto affiancato da grandi pini, in corrispondenza di una casa recentemente ristrutturata, si incrociano a destra due strade in discesa; tralasciare la prima e imboccare la seconda (Via Erta) seguirla fino al fondovalle; in vista della strada provinciale una breve scalinata porta rapidamente alla sottostante rotonda. In uscita dalla rotonda, a sinistra inizia un tratto della vecchia strada Marecchiese che è stata superata dal nuovo tracciato e pertanto è pochissimo trafficata; imboccare questa strada che scorre in posizione un poco elevata rispetto alla nuova Marecchiese e raggiunge in poco tempo la località Torello dove, su una rotonda, confluisce anche la strada proveniente da San Marino, la cui inconfondibile mole incombe sulla vallata. Alla rotonda proseguire dritto attraversando il rio San Marino sul ponte della SP258. Subito dopo il ponte svoltare a sinistra su ampia strada asfaltata (bar) e poco dopo girare a destra salendo seguendo il vecchio tracciato della Marecchiese; il percorso è leggermente ondulato, passa vicino ai ruderi di un vecchio ponte ferroviario distrutto dai bombardamenti e porta all ingresso del paese di Pietracuta; si attraversa la SP258 e si percorre tutto il tratto all interno di Pietracuta (bar negozi, ristoranti), in uscita si riattraversa la provinciale, tenendo la direzione San Leo. Poco più avanti, dopo il ponte sul rio Mazzocco, c è un distributore di benzina ed un negozio alimentare; si lascia la strada che svolta a sinistra e si procede dritto, sempre sul tracciato della vecchia Marecchiese; dopo circa mezzo km, ad una biforcazione, mantenersi a sinistra sulla strada asfaltata che comincia a salire più ripida. Nella parte alta la strada è segnata anche come sentiero 95 CAI; giunti all incrocio con la strada che sale da Monte Fotogno si continua a salire seguendo l indicazione Tausano; dopo qualche stretto tornante si arriva al gruppo di case con la chiesa di Tausano; subito dopo, a sinistra, prendere lo stradino che sale al cimitero (segnavia CAI); si gira attorno al muro del cimitero e si continua su sentiero in salita, prima a mezza costa, poi sul crinale. Dopo un paio di tratti in forte salita, un tratto in leggera discesa ci porta alle roccette dei monti Tausani, scogli di roccia viva, meta di scalatori; il sentiero prosegue in discesa lasciando a sinistra le roccette, diventa poi stradina fino ad incrociare (cancello e tabella) una più ampia strada bianca; dopo poche decine di metri, in corrispondenza di una casa, svoltare a destra in altra strada bianca (tabella del parco) e proseguire su questa fino al convento francescano Convento Francescano di Sant'Igne di Sant Igne, magnifica costruzione, ristrutturata in parte, purtroppo quasi sempre chiusa. Tornare sulla strada e proseguire dritto, tralasciando la strada che scende a destra, si arriva su un poggetto da cui si gode magnifica vista sul sasso di San Leo e sulla fortezza.

Si scende fino ad incrociare una strada asfaltata che si imbocca in salita a sinistra, ancora qualche centinaio di metri e si giunge ad un gruppetto di case (negozio alimentari) in mezzo alle quali, a destra, inizia la strada di accesso a San Leo; questa aggira il masso a picco ed entra dalla porta delle antiche mura portandoci in pochi minuti sulla piazza centrale con accanto la magnifica pieve, il duomo, il campanile; sulla facciata di un palazzo una lapide ricorda la donazione del monte della Verna a San Francesco da San Leo visto da S.Igne parte del conte di Chiusi Orlando Catani, qui avvenuta nell anno 1213. Dalla piazza parte la strada che sale alla rocca, ben conservata e visitabile, già carcere di Cagliostro. A San Leo si può pernottare e si trovano bar, negozi e ristoranti. La lapide ricordo della donazione Nel tratto Torello-Tausano si può seguire un percorso alternativo sulla pista ciclabile che costeggia il fiume Marecchia; questa scelta evita circa 6 km di percorso su asfalto, ma comporta un allungamento di quasi 4 k; segue la descrizione di questa alternativa: In località Torello, dopo aver oltrepassato il ponte sul Rio San Marino, a destra, un ampia strada asfaltata scende verso il Marecchia; dopo qualche centinaio di metri la strada piega a sinistra, passa di fianco ad un lago di prelievo dell acqua di un acquedotto e si dirige verso un impianto di lavorazione della ghiaia; prima del cancello d ingresso, a destra, inizia la pista ciclabile, con fondo inghiaiato, che costeggia il Marecchia; proseguire sulla pista fino ad incrociare una carrabile, in parte bianca in parte asfalto ammalorato, e su questa proseguire verso monte; dopo poco si costeggia il paese di Pietracuta e sulla destra, oltre il fiume, si vede il masso su cui sorge la chiesa della Madonna di Saiano affiancata dalla caratteristica torre rotonda.

La strada aggira Pietracuta e, in prossimità del rio Mazzocco, affluente del Marecchia, piega a sinistra costeggiandone l argine, passa fra alcune case di periferia di Pietracuta fino ad un ponticello in ferro che consente di attraversare il suddetto rio. Oltre il ponte si svolta subito a destra riprendendo la pista ciclabile che scende lungo l argine del rio Mazzocco ritornando verso il Marecchia; la pista fa un largo giro, aggirando uno stabilimento industriale fatiscente, con ampio panorama sui castelli di Montebello e Torriana e raggiunge dopo alcuni km Ponte Santa Maria Maddalena; la pista ciclabile risale fino a raggiungere la SP258 che si attraversa a ridosso del ponte; a sinistra iniziano due strade, prendere, in salita, la direzione di Monte Fotogno. Continuare sulla strada asfaltata, dopo aver attraversato il gruppo di case di Monte Fotogno la strada prosegue con qualche saliscendi, evitare deviazioni; un po più avanti, ad uno stop, si incrocia la strada descritta nella prima alternativa; sull incrocio un cartello indica la direzione Tausano a destra e si continua con le indicazioni già descritte.

Terza tappa San Leo Sant Agata Feltria La tappa si sviluppa in discesa nella prima metà fino al fiume Marecchia per la maggior parte su strada bianca e carraie; risale poi, prevalentemente su strada bianca, fino alla Botticella per poi scendere, su asfalto e sentiero fino a Sant Agata. (km 21 ore 5,5) San Leo Da San Leo si torna sulla strada provinciale, all incrocio si gira a destra e si continua per poco meno di un km; si lascia la provinciale imboccando a destra una strada con indicazione LE IOLE prima asfaltata poi bianca, tralasciare la deviazione per Boscara, e proseguire fino a Sant Apollinare; qui in prossimità di una celletta con a fianco una fonte ed un tavolo, lasciare la strada e svoltare a destra passando fra le case della frazione, in fondo la strada diventa prima carraia e poi sentiero e passa su uno stretto crinale, molto caratteristico e panoramico, fra due spoglie vallette calanchive; davanti a noi si staglia la mole conica del Maioletto con sulla cima la rocca tagliata a metà da una frana che nell anno 1700 col suo crollo investì il paese di Maiolo e causò la morte di molte persone; sul sentiero un cippo ricorda questo fatto. Si raggiunge la base del Maioletto, qui, in prossimità di una casa, inizia una stradina bianca in discesa che va seguita fino alla provinciale che scende da Maiolo a Novafeltria; all incrocio si gira a destra La stele che ricorda la tragedia del Maioletto continuando sulla strada asfaltata fino al ponte sul Marecchia. Attraversato il ponte si svolta a sinistra sulla ciclabile che si segue fino ad recinto in pali di legno; si lascia la pista, salendo si passa davanti alla sede di Tanaliberatutti, subito dopo una piccola carraia a destra ci porta in leggera salita fino alla SP258, in prossimità dell incrocio per Torricella, in località Cà del Vento. Si prosegue per Torricella, poi per Libiano; in vista della chiesa di Libiano si gira a destra imboccando una strada bianca su cui è segnato il sentiero CAI 98; fare attenzione ad una bivio in cui la strada continua dritto in piano e a destra sale con una stretta curva, prendere a destra. Salendo, in

prossimità di una casa recentemente ristrutturata seguire la pista sterrata a sinistra; di qui in avanti la strada diventa carraia fino in prossimità dell azienda agricola di San Patrignano, poco dopo si entra in Botticella. Sul crinale, si incrocia la strada proveniente da Perticara e si gira a sinistra continuando a salire fino a Poggio Rimini; dopo lo scollinamento si scende su strada asfaltata fino ad un bivio a destra per San Donato, poco dopo, all altezza della Madonna del Soccorso, si scende per sentiero CAI fino a Sant Agata, in cui si trovano diverse possibilità di pernottamento, approvvigionamento e ristoro. In questa prima soluzione non si passa per il caratteristico paese di Talamello; è possibile un alternativa col passaggio per Talamello; la tappa si allunga di quasi due km e si sviluppa per la maggior parte su strada asfaltata. Da San Leo si torna sulla strada provinciale, all incrocio si gira a sinistra tornando verso Sant Igne, al bivio per il convento si continua dritto in discesa fino al ponte sul Marecchia; attraversato il ponte, a sinistra, si imbocca la pista ciclabile che si segue fino alla zona artigianale di Talamello; qui, dopo un ponticello si lascia la pista e si entra su una strada asfaltata che porta sulla SP258 in prossimità dell incrocio con la strada che sale a Talamello che si imbocca salendo in tornanti fino al bivio con un altra strada asfaltata; svoltando a destra si entra in Talamello dalla strada, a sinistra si scende per un centinaio di metri e a destra ci si trova all imbocco delle scalette, caratteristico percorso che attraversa le stradine del borgo e porta direttamente sulla piazza della fontana, di fronte alla chiesa. Si attraversa il borgo e si continua fino all incrocio della strada che sale da Novafeltria; si svolta a destra Panorama di Talamello e si sale fino all incrocio con la strada di crinale che porta a Perticara; svoltare a sinistra in direzione Sant Agata e continuare sulla strada asfaltata fino alla Botticella. Qui si incrocia il sentiero descritto nella prima alternativa e si continua con le stesse indicazioni.

Quarta tappa Sant Agata Feltria Eremo di Sant alberico Questa tappa è quasi per intero su strada asfaltata, anche se in alcuni tratti con asfalto sconnesso e parti bianche; lo sviluppo è prevalentemente in salita senza tuttavia presentare tratti particolarmente impegnativi. (km 21 ore 5,5) Dal parcheggio immediatamente fuori del centro storico si parte in salita, in direzione San Benedetto, per riguadagnare il crinale in circa tre km. Si segue la strada di crinale molto panoramica passando vicino a Pereto (trattoria); al bivio di Pereto tenere la destra; si arriva a Palazzo (ristorante) dove la strada inizia a salire più ripidamente; il fondo diventa via via più dissestato ma si allarga il panorama con ampie vedute sulle vallate del Marecchia e dell Uso; in Sant'Agata Feltria lontananza sull altro versante del Marecchia, spiccano San Marino e San Leo oltre al monte Carpegna ed alle emergenze del Sasso Simone e Simoncello. Sullo sfondo, verso l Appennino, l inconfondibile sagoma dell Alpe della Luna che si attraversa nelle tappe dalla Verna a Sansepolcro del cammini verso Assisi. Di fronte il Fumaiolo il monte da cui sgorga il Tevere, il fiume sacro ai destini di Roma come recita un cippo collocato alla sorgente. Già da lontano è ben visibile l incisione in cui si colloca l eremo di Sant Alberico. Sempre in leggera salita sul crinale si supera la deviazione per il paese di Fragheto poco sotto a sinistra, per arrivare alla chiesetta della Madonna del Piano. In lontananza appaiono inconfondibili le sagome dei monti Nerone e Catria. Madonna del Piano

La strada continua in salita fra ampi pascoli fino ad incrociare, già in vista dei costoni che caratterizzano le Balze di Verghereto, la strada asfaltata che scende verso Capanne. Si svolta a destra in discesa, poco più avanti in un ampia curva, la deviazione a sinistra per l eremo di Sant Alberico. Poco meno di un km e si raggiunge l ampio parcheggio di una zona da pic nic con attrezzature per cuocere. In fondo al parcheggio inizia, su comoda mulattiera L'eremo di Sant'Alberico segnalata CAI, la salita all Eremo che si raggiunge dopo un quarto d ora. Qui si può decidere di fermarsi oppure di continuare per circa altre due ore di cammino fino a Montecoronaro, accorciando la tappa successiva di arrivo alla Verna e dedicare più tempo alla visita del Santuario.

Quinta tappa Eremo di Sant alberico Verna Tolto qualche tratto di asfalto in prossimità di Montecoronaro e dopo l omonimo valico, il tracciato si sviluppa su sentiero o carraia, tutti col segnavia CAI; il profilo è ondulato fino al bivio per Montione, poi sale con tratto impegnativo, ma non molto lungo, fino a Poggio Bastione. Poi ancora ondulato fino alla Verna. Fare attenzione per l acqua perché fra Montecoronaro e la Verna non c è alcuna possibilità di approvvigionamento. (km 30 ore 8) Di fianco all eremo si imbocca il sentiero CAI 133 che in leggera salita porta all incrocio col sentiero 125, si svolta a destra su questo sentiero fino a raggiungere il Cancello del Faggio Scritto (50 ) ampia radura da cui si scende per larga strada fino alla asfaltata proveniente dalla cima del Fumaiolo; all incrocio si svolta a destra fino all uscita dal bosco, in prossimità di una fonte; nella curva, di fronte, parte uno stradello contrassegnato dal numero CAI 00 che dopo poco arriva ad un cancello; si prosegue diritto su sentiero in leggera pendenza nel bosco che poi diventa stradina inghiaiata. Fare attenzione quando si esce vicino a grandi prati, qui la stradina piega a sinistra scendendo, bisogna mantenersi in quota, andando dritto sui prati verso alcuni grandi alberi, qui si ritrovano i segni del sentiero che si segue fino all incrocio con una strada asfaltata; all incrocio si svolta a sinistra e si continua a seguire i segni biancorossi; il sentiero incrocia diverse volte la strada; giunti ad un bivio che manda alla Madonnina del Crestone mantenere lo 00 a destra seguendo l antica mulattiera che arriva direttamente a Montecoronaro (bar, trattoria, affittacamere). Si esce dal paese vicino alla chiesa seguendo il sentiero CAI 00, in meno di un km si giunge al valico di Montecoronaro che si attraversa continuando sulla strada asfaltata segnata col segno biancorosso. Dopo un paio di km, al bivio per Montione e Celle, si lascia la strada continuando su pista segnata CAI 00 in salita nel bosco; a Poggio Bastione si svolta a destra continuando in direzione del poggio 3 Vescovi, sempre sul sentiero CAI 00. Il sentiero segue un crinale con diversi saliscendi fino alla base un costone dove piega a destra per aggirarlo in direzione poggio 3 Vescovi; qui fare attenzione alla bretella a sinistra (segno CAI 093a) che porta sul sentiero CAI 093, una pista forestale che si intravvede poco più in basso. Raggiunto il sentiero CAI 093 si svolta a destra e, praticamente in piano, in I prati del monte Calvano meno di un ora si arriva ad incrociare il sentiero CAI 50. Si svolta a sinistra scendendo in pochi minuti al passo delle Gualanciole; di qui la strada risale leggermente per circa un ora fino al passo delle Pratelle.

Inizia il tratto comune con la prima tappa del cammino di San Francesco e chi proseguirà per Assisi dovrà percorrerlo all indietro il giorno successivo. Seguendo sempre il segnavia CAI del sentiero 50, prima per strada forestale poi per sentiero si sale ai magnifici prati del monte Calvano, per poi scendere alla base del sasso della Verna e in poco tempo arrivare al Santuario, un ora e mezzo dal passo delle Pratelle. Alla base del sasso della Verna Note Questo percorso è stato verificato personalmente sul territorio, non è segnato salvo nei tratti che si sovrappongono a sentieri CAI che, di volta in volta, sono stati precisati nel testo, tuttavia non presenta particolari difficoltà di orientamento; nel tracciare il percorso mi sono posto l obiettivo di semplificare al massimo la percorribilità e di minimizzare le distanze evitando, ove possibile, inutili giri, ma cercando di privilegiare i tracciati fuori da strade asfaltate o molto trafficate non affiancate da piste ciclabili, che consentissero adeguata sicurezza per il pellegrino. Le carte utilizzate sono: - Per la bassa valle la carta Colline di Rimini (nr 124), per la media valle la carta Alta Val Marecchia (nr 126) ; sono in scala 1:50000, ma presentano un buon livello di dettaglio, e coprono da Rimini fino al Monte Fumaiolo; - Per l alta valle fino alla Verna la carta M. Fumaiolo Alto Tevere (nr 18) scala 1:25000. Il percorso si raccorda perfettamente con quello descritto nella guida Di qui passò Francesco con cui si sovrappone solo per il breve tratto Passo delle Pratelle-Verna. Il passaggio di San Francesco nella vallata del Marecchia è legato ai conventi tuttora presenti, ed alla memoria che la tradizione popolare tramanda nei secoli, a testimonianza del profondo legame della nostra popolazione con la vita ed il mondo francescano, il percorso tocca questi luoghi, senza la pretesa di seguire esattamente le orme di Francesco. E ovvio che le strade di oggi non sono quelle dei tempi di san Francesco, tuttavia la solitudine e l asprezza di alcuni tratti del percorso mi hanno dato l illusione di camminare fuori dal tempo e di vedere attorno a me quello che Francesco stava vedendo. Buon cammino Ermeti Giuseppe g.ermeti@alice.it 14 novembre 2012