N. 04 2018 11 aprile con il Corriere della Sera 2 (Corriere della Sera 1,50 + Living 0,50). Non vendibile separatamente ISSN 2499-4812 (OnLine) spazi fluidi Tende invece dei muri. Luci e colori per creare ambienti dinamici. La nuova casa della designer Sabine Marcelis www.living.corriere.it salone del mobile di milano i protagonisti Antonio Citterio, Carlo Colombo, Studio Job, Massimiliano Locatelli, Ross Lovegrove, Umberto Riva, David Rockwell, Elena Salmistraro, Philippe Starck, Vincent Van Duysen, Bethan Laura Wood
album la dolce vita Gli spazi industriali di un ex darsena a Forte dei Marmi diventano ambienti maestosi, dove l intreccio di calcestruzzo e marmi, fibra di vetro e ottone, materiali ricchi e poveri dà vita a cortocircuiti creativi. «L estetica nei miei progetti ha una forte dimensione artistica», spiega l architetto Vincenzo De Cotiis Testo Susanna Legrenzi Foto Ambroise Tézenas 377
Sotto la scala in cemento, consolle in due marmi differenti. Lo sgabello in resina ricoperto di cuoio è vintage. Le due poltrone Anni 50 rivestite in velluto giallo sono firmate Aldo Morbelli (in questa pagina). La cucina è di ispirazione Art Déco: alterna vani in fibra di vetro riciclato e rivestimenti in ottone. Sui pensili, vaso africano in legno e ceramiche antiche (nella pagina accanto). L ex darsena di mattoni a Forte dei Marmi, trasformata da Vincenzo De Cotiis in casa delle vacanze completa di piscina (nelle pagine precedenti)
Nel living, le pareti conservano i pigmenti originali. Vincenzo De Cotiis ha scelto una lacca bordeaux per il divano, che riprende le tonalità rossastre dei muri. Su disegno anche il grande lampadario verde di vetro e ottone. Il tavolo basso in onice e i vasi acidati sono nel catalogo del suo marchio di design Progetto Domestico. Le dormeuse vintage con struttura in tubolare sono rivestite di velluto bianco. La scultura sulla destra è di Domenico Laterza Una vecchia darsena, immersa nel verde. Nasce da un segno del tempo il progetto firmato dall architetto milanese Vincenzo De Cotiis a Forte dei Marmi, dove un architettura dimenticata è stata trasformata in casa per le vacanze, attraverso un inedita appropriazione di materiali di recupero accostati a nuovi ingredienti preziosi o di natura industriale. «Volevo che lo spazio fosse il più aperto possibile, arioso e fluido. Il grande volume dell edificio mi ha ispirato», racconta De Cotiis. «Anche se si trattava di una semplice costruzione in mattoni, gli ambienti restituivano un atmosfera maestosa». Incaricato di ripensarne i volumi e gli interni, De Cotiis ha dato vita a una narrazione coerente, in dialogo con il passato. «Il contrasto tra le tracce di ieri e gli elementi contemporanei è il perno del mio lavoro», afferma. Il risultato è un intreccio di calcestruzzo grezzo e marmo, fibra di vetro e ottone, materiali ricchi e poveri, accostati con colti cortocircuiti creativi. Stessa filosofia per l interior: «Nel bagno, il volume di marmo verde appoggiato su una base in ghisa ricorda una scrivania più che un lavabo. Nel living, il grande divano laccato rosso evoca gli Anni 70. Il design degli armadi da cucina si rifà a quello degli scrigni Art Déco. Sedie da giardino Anni 50 e ottomani Seventies sono mescolati attorno al tavolo della sala da pranzo. Nella camera da letto al primo piano, volevo inserire il tono caldo del legno per evocare il passato nautico del luogo, sintonizzandolo con il prezioso battiscopa in ottone». E le suggestioni? «Sono costantemente alla ricerca del nuovo e dell inaspettato. Nel progettare gli arredi parto sempre da un impronta artistica: guardo più alla scultura che al design. Qui i mobili disegnati si alternano ai pezzi trovati, spesso di designer anonimi». Nato nel 1958 a Gonzaga, Vincenzo De Cotiis ha 380
Il letto e la scrivania sono pezzi in legno d epoca customizzati da Vincenzo De Cotiis. Lampada Anni 30 e sgabello metallico della collezione Pop Nouveau di Progetto Domestico (in questa foto). Nella stanza da bagno tutto è su disegno: dal mobile lavabo al rivestimento del pavimento, in un antico marmo Calacatta, fino al pannello dipinto, un artwork dell architetto. Lo sgabello è una produzione di Progetto Domestico. Specchio vintage e urna bianca in basalto (nella pagina accanto)
L architetto Vincenzo De Cotiis, autore del progetto, sarà protagonista della mostra De Cotiis Baroquisme alla Carpenters Workshop Gallery di New York, dal 26 aprile al 22 giugno (a sinistra). In sala da pranzo attorno al tavolo su misura, sedie in legno laccato Anni 50, uno sgabello Anni 70 e sedute intrecciate da giardino. La parete in cemento è rivestita da pannelli in fibra di vetro (nella pagina accanto) studiato architettura al Politecnico di Milano. Nel 1997 ha fondato il suo studio, spaziando tra la piccola e la grande scala, da progetti architettonici e di interni per abitazioni private, hotel, ristoranti al design di mobili e oggetti, raccolti sotto l etichetta Progetto Domestico, che ha dato vita a una collezione di pezzi unici e in edizione limitata, spesso realizzati in materiali recuperati, esposti nelle principali fiere e gallerie di design internazionali, da Design Miami / Basel ad Art Paris, alla Carpenters Workshop Gallery di New York, dove dal 26 aprile 22 giugno sarà allestita la mostra De Cotiis Baroquisme. «L arredamento ha quasi sempre una sua autonomia estetica nei miei progetti, una forte dimensione artistica», confida. «Mi piace parlare di linguaggio piuttosto che di stile. La mia dimensione di intervento si articola nell interpretazione di spazi, segni e persone. Ogni progetto è diverso. Coltivo un attenzione ossessiva per i dettagli. Mi piace l artigianalità degli oggetti. I miei progetti arrivano sicuramente dopo un ampia sedimentazione e reinterpretazione di altre cose, e mantengono sempre una regola o una funzione. Uso i colori più brillanti quando devo intervenire in un modo più radicale, altrimenti lavoro con colori naturali, così come uso tutte le sfumature di grigio quando devo confrontarmi con superfici di ampio respiro». Al piano terra dell ex darsena del Forte, Vincenzo De Cotiis ha creato uno spazio aperto punteggiato da grandi finestre che si affacciano sul parco alberato. «Ho scelto un atmosfera diversa per le tre camere da letto e i due bagni al primo piano. Illuminate da lucernari, queste stanze chiuse e intime sono quasi monastiche». Un isola di quiete, un mondo parallelo, nella capitale estiva della Versilia, che ha scritto pagine di storia del costume italiano. decotiis.it il contrasto tra le tracce di ieri ed elementi contemporanei è il perno del mio lavoro 384