CONCA DEI RODODENDRI (FIORITURA METÀ MAGGIO-METÀ GIUGNO)

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Transcript:

L'Oasi Zegna nel 2014 ha ottenuto, come esempio di valorizzazione e tutela ambientale, il patrocinio del FAI Fondo Ambiente Italiano, con il quale ha organizzato la prima Giornata del Panorama. 9 e 10 giugno 2018 Balcone fiorito che si protende dalle Alpi biellesi con uno splendido affaccio sulla Pianura Padana, l Oasi Zegna è un parco naturale, ad accesso libero, esteso per circa 100 kmq tra la Valle Cervo e Trivero, dove è ancora il quartier generale del Lanificio Zegna. Ed è proprio al mecenatismo verde di Ermenegildo Zegna ci si deve già negli anni 30 la prima tutela e valorizzazione del distretto. Il passo successivo, nel 1993, è stata la creazione dell Oasi propriamente detta; un area parco che fa della didattica ambientale, tra pannelli dedicati e percorsi tematici, una delle sue caratteristiche vincenti. La connotano tre ambienti montani: c è la via dei Rododendri, la più antica, allestita da paesaggisti quali Pietro Porcinai (anni 50) e in seguito Paolo Pejrone, che esplode con le sue fioriture tra maggio e giugno; c è la via delle Bocchette, che da Bielmonte (la località alpina di maggior sviluppo turistico) si inoltra per la wilderness della Valsessera, tra boschi e sentieri; c è infine rivolta alla valle del Cervo la via della Sienite, dal nome della roccia tipica del luogo, tra paesaggi modellati dal torrente. CONCA DEI RODODENDRI (FIORITURA METÀ MAGGIO-METÀ GIUGNO)

Programma di massima 1 giorno Ritrovo a Pettinengo Livera alle ore 9,30. La pedalata panoramica per antonomasia è quella che attraversa l Oasi Zegna. Chi va in bici sa bene che le grandi vedute si guadagnano facendo i conti con la forza di gravità ; e questa volta ne vale veramente la pena. Il percorso del primo giorno segue la provinciale che si incunea nella valle stretta tra pareti rocciose fino a Rosazza da dove si prosegue con belle vedute sulla valle. Si prosegue fino a giungere a Bielmonte il punto più alto con i suoi 1483 m. Distanza: km 30 circa Dislivello: salita 880 m circa discesa 190 m circa Difficoltà: impegnativo A Bielmonte si farà tappa per la cena e il pernottamento.

2 giorno Dopo colazione si riparte per proseguire il giro lungo la Panoramica Zegna. Si scende a Castagnea da dove ci si inoltra in val Sessera sino al lago delle Mischie o diga del Piancone. Questa parte del percorso è su strada sterrata, poi si ritorna indietro sino a Castagnea. Si prosegue quasi tutto in discesa su strada asfalta fino a raggiungere nuovamente Pettinengo. Distanza: km 56 circa Dislivello: salita 1300 m circa discesa 2030 m circa Il dislivello comprende il percorso in Val Sessera fino al lago delle Mischie (km 27 dislivello 420 m, molto bello e panoramico ma che può essere evitato) Difficoltà: impegnativo

IL PROGRAMMA POTREBBE SUBIRE VARIAZIONI A DISCREZIONE DEGLI ORGANIZZATORI E CAPOGITA PER ESIGENZE CHE SI DOVESSERO PRESENTARE. Costi Quota comprensiva di: Sistemazione in camera doppia o singola con trattamento di mezza pensione presso l Albergo La Pineta ***, situato a Bielmonte Assicurazione infortuni FIAB per 2 giorni Spese organizzative e di segreteria DOPPIA o SINGOLA 72,00 Quota iscrizione Amicinbici bik&motion (se non ancora corrisposta) 25,00 Per altre associazioni Fiab 15,00 La quota non comprende I pranzi, le bevande ai pasti, l eventuale tassa di soggiorno (da pagare direttamente in hotel) COORDINATE BANCARIE Amicinbici-bik&motion IBAN: IT35D0521630651000000099936 Causale: E232018 GITA WE OASI ZEGNA NOME SOCIO AL FINE DI ORGANIZZARE LA LOGISTICA E NECESSARIO DARE UNA PREADESIONE ENTRO VENERDÌ 4 MAGGIO. ULTERIORI ADESIONI SUCCESSIVE A TALE DATA SONO SOGGETTE A VERIFICA DI DISPONIBILITA DA PARTE DELLA STRUTTURA. ALCUNE REGOLE DA SEGUIRE DURANTE I PERCORSI IN BICICLETTA: E VIVAMENTE consigliato a tutti i partecipanti l uso del casco DEBITAMENTE ALLACCIATO per l intera durata dell escursione ad esclusione delle pause segnalare sempre a chi segue la propria necessità di fermarsi, alzando il braccio destro e/o sinistro, ed evitare frenate brusche è buona regola non superare il capogita che segna il percorso e attenersi alle sue indicazioni senza interferire o rivolgersi ai passanti. Poiché il percorso non è stato provato in precedenza è possibile che il capogita possa fare qualche errore di percorso, senza comunque stravolgerlo anche grazie al road-book già testato da alcuni anni e consegnato dall organizzazione. ogni qualvolta ci si ferma per analizzare il percorso è OBBLIGATORIO mantenere la destra rimanendo il più possibile lontano dal centro strada e non fare massa se non al di fuori del percorso stradale. Tutti i partecipante ogni tanto devono verificare che chi lo segue sia ancora a vista, in caso

contrario si deve fermare, segnalandolo possibilmente al successivo: questa somma di effetti genera l arresto della coda e facilita la gestione delle situazioni di emergenza senza perdere alcuno per strada. I due riferimenti importanti sono il capogita e la scopa e ognuno deve poter individuare almeno uno dei due a vista. i consiglia di leggere il regolamento dell associazione pubblicato nel sito www.amicinbici.it. I partecipanti accettano il Regolamento di AmicinBici-bik&motion, pubblicato sul sito, ed in particolare il capitolo Scarico di Responsabilità e Assicurazione, del quale si riporta il testo. SCARICO DI RESPONSABILITA E ASSICURAZIONE Durante la partecipazione ad attività organizzate da AmicinBici-bik&motion l'iscritto alla gita (CHE HA REGOLARMENTE PAGATO LA QUOTA ASSOCIATIVA) è assicurato contro gli infortuni 24h su 24h contro eventuali danni che può causare a terzi (RC). Per l iscrizione alla gita è richiesta la quota di 2,50 che comprende la copertura assicurativa infortuni durante la partecipazione alla gita. AmicinBici-bik&motion, nelle persone dei soci e degli organizzatori, non è in alcun modo responsabile civilmente e penalmente per eventuali danni accidentali o meno arrecati a cose e persone che dovessero verificarsi nel corso delle gite e/o vacanze. Tutti i partecipanti sono tenuti a firmare un modulo di scarico di responsabilità all'atto dell'iscrizione alla associazione, come previsto dal regolamento della stessa. E consentita la partecipazione alle gite ai minori solo se accompagnati da un maggiorenne responsabile, il quale dovrà preventivamente sottoscrivere il modulo citato al paragrafo precedente, in cui si rende garante del minore stesso.

Fra Dolcino un eretico sulle Alpi Biellesi Luca Morino Or dì a Fra Dolcin dunque che s armi s egli non vuole qui tosto seguitarmi. Con le parole pronunciate da Maometto nel canto XXVIII dell Inferno, quello destinato ai seminatori di discordie, Dante trovò il modo di coinvolgere Fra Dolcino in un versetto della Divina Commedia nonostante l eretico a quel tempo fosse ancora in vita. Comprendiamo così l importanza del personaggio, nato tra le montagne del Biellese, e perché ancora oggi venga commemorato alla Bocchetta di Margosio in un angolo sperduto del Piemonte, nel ritrovo annuale di settembre. Verso la fine del 1200, in prevalenza tra le popolazioni dell Italia settentrionale e del Sud della Francia, si diffondono religiosità differenti e trasversali, spesso in contrapposizione con la Chiesa Cattolica: più o meno in quel periodo appaiono Càtari, Apostolici, Valdesi, Fraticelli, Spirituali, Giovannali che predicano l adesione a un «cristianesimo delle origini» basato sui principi della povertà, dell astinenza e del non riconoscimento dell autorità ecclesiastica. L ambientazione storica è esattamente quella raccontata da Umberto Eco nel Nome della Rosa dove alcuni dei frati protagonisti sono proprio dei Dolciniani. La Chiesa disapprova, cerca di ridurre al silenzio questi «evangelizzatori itineranti» che potrebbero creare grossi problemi ai privilegi delle gerarchie ecclesiastiche. Nel 1252, con una bolla dall eloquente titolo Ad Extirpanda, il papa Innocenzo IV autorizza l uso della tortura. Nasce l Inquisizione.

Ieri e oggi La strada per arrivare alla Bocchetta di Margosio è semplicemente strepitosa: da Biella sono ancora circa tre quarti d ora di salite immerse nel verde, tornanti, squarci di orizzonti padani che arrivano finalmente in cresta in un tratto definito Panoramica Zegna. Il monte Rosa appartiene all altro orizzonte, quello alpino, e sembra di essere sul tetto del mondo già a 1300 m di quota. L Oasi Zegna è il risultato di lungimiranti scelte fatte da Ermenegildo Zegna poco meno di un secolo fa con l obiettivo di valorizzare i territori in cui era situato il suo lanificio: strade e sentieri che si inerpicano per l Alta Valsessera e la uniscono alle valli di Mosso, Cervo, Oropa ed Elvo. Gherardino Segalello, fondatore degli Apostolici, viene messo al rogo il 7 luglio del 1300 e da quel momento Fra Dolcino inizia a viaggiare e diffondere il suo pensiero libertario. In Trentino conosce la sua compagna Margherita e con lei e i suoi discepoli procede, a seconda della tolleranza delle autorità locali, in un lento spostamento verso Ovest. Dopo tre anni giunge all imbocco della Valsesia. La Valsessera ricorda un po i Pirenei ed è forse l incisione più selvaggia tra quelle che formano le Alpi Biellesi: boschi e montagne a perdita d occhio che rendono complicato arrivarci ma anche andarsene via. Chi vive qui ha fatto una scelta ben precisa, come Valentina e Nicola per esempio, che gestiscono l agriturismo Alpe Margosio allevando due splendidi bambini e tante capre. Storie di fatica, di polenta concia, di lingue che si incrociano e uomini cocciuti e immensi. Uno di questi è stato sicuramente Gustavo Buratti (da queste parti lo chiamano Tavo Burat) che ha lavorato tutta la vita per valorizzare le radici culturali delle sue valli, ma anche per sostenere e preservare le minoranze linguistiche e tanto altro. Basti pensare che quando è morto nel 2009 ha voluto essere avvolto nella bandiera dei Sinti piemontesi. È stato proprio lui a porre il nuovo cippo dedicato a Fra Dolcino sui ruderi del precedente obelisco: costruito nel 1907 dal popolo biellese e valsesiano fu distrutto solo vent anni più tardi da un gruppo di fascisti che non tolleravano quel simbolo socialista. Alla sua inaugurazione avevano partecipato diecimila persone. Il mito Il cippo invece è stato battezzato nel 1974 da Franca Rame e Dario Fo che proprio in uno dei suoi lavori più famosi, il Mistero Buffo, racconta le gesta dell eretico predicatore. Inverno 1306. A poca distanza dal cippo, più precisamente sul monte Rubello, si svolge l ultima resistenza di Dolcino e dei suoi seguaci assediati e oggetto di una vera e propria crociata da parte di clero, feudatari e truppe mercenarie. Nel marzo del 1307, dopo mesi di stenti, si consuma la resa definitiva: Dolcino viene catturato, torturato e bruciato vivo dopo aver assistito al rogo della sua compagna. Sono passati oltre sette secoli e la sua figura carismatica, che qualcuno è arrivato a definire come antesignana del movimento hippy, riesce ancora a rappresentare ideali di libertà, giustizia e anticonformismo sempre più indeboliti ma sempre più necessari per mantenere un margine di autonomia critica verso il potere. Al ritrovo annuale alla Bocchetta di Margosio partecipa un pubblico molto trasversale, sia dal punto di vista generazionale sia ideologico. Non è quindi un caso che tra le tante bandiere attorno al cippo, mentre la gente canta l Internazionale tradotta in piemontese dall indomabile Tavo, vi sia anche quella dei No Tav della Val di Susa. Non è un caso che un grande eretico del 900, Pier Paolo Pasolini, pochi giorni prima di essere assassinato, avesse

partecipato con il Buratti a un incontro il cui resoconto fu poi inserito nel libro Volgar eloquio. Il punto di partenza era un articolo dello scrittore friulano pubblicato sul Corriere della Sera, dal titolo: «Abolire la scuola dell obbligo e la tv». Chissà cosa ne avrebbe pensato Fra Dolcino.