Il Dirigente Carlo Chiostri

Documenti analoghi
REGIONE TOSCANA - POR

Progetti di Innovazione Urbana (PIU) Avviso per la presentazione di manifestazione di interesse

DIREZIONE GENERALE GOVERNO DEL TERRITORIO SARGENTINI MARIA

DIREZIONE URBANISTICA E POLITICHE ABITATIVE IANNIELLO ALDO

DIREZIONE URBANISTICA E POLITICHE ABITATIVE IANNIELLO ALDO

Regione Toscana POR FESR Asse 6 Urbano

Regione Umbria. DIREZIONE REGIONALE ATTIVITA' PRODUTTIVE. LAVORO, FORMAZIONE E ISTRUZIONE Servizio Apprendimenti, istruzione, formazione

REGIONE TOSCANA - POR

Regione Toscana POR FESR Asse 6 Urbano

Il Dirigente Responsabile/ Il Responsabile di P.O. delegato: Albino Caporale. Decreto N 5026 del 13 Ottobre 2009

DETERMINAZIONE N. 2/AUT.URB./AREA V DEL 31/01/2019 IL COORDINATORE DELL AUTORITA URBANA CITTA DI SAN SEVERO DIRIGENTE AREA V

Il Dirigente Responsabile/ Il Responsabile di P.O. delegato: Aldo Ianniello. Decreto N 5815 del 06 Dicembre 2011

Regione Toscana POR FESR Asse 6 Urbano

REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE

SETTORE POLITICHE DI SOSTEGNO ALLE IMPRESE. Decreto soggetto a controllo di regolarità amministrativa e contabile ai sensi della D.G.R. n.

DIREZIONE URBANISTICA E POLITICHE ABITATIVE

Programma Operativo della Regione Lombardia Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)

PIUSS. Incontro annuale Commissione Europea. Roma, 27 ottobre esperienze di progettazione per lo sviluppo in aree urbane

REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE

Decreto Dirigenziale n. 11 del 05/02/2018

Regione Toscana POR FESR Asse 6 Urbano

DECRETO N Del 20/10/2017

DIREZIONE URBANISTICA E POLITICHE ABITATIVE IANNIELLO ALDO

DECRETO N Del 02/04/2019

DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO TURISMO, COMMERCIO E TERZIARIO

DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO FORMAZIONE, ORIENTAMENTO E LAVORO

REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO, LAVORO, FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI

Decreto Dirigenziale n. 643 del 28/07/2014

Mod. B - copia DECRETO N. 381 DEL 13/07/2017

Decreto soggetto a controllo di regolarità amministrativa e contabile ai sensi della D.G.R. n. 553/2016

Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 43 del

REGIONE TOSCANA LUCIANI ANGELITA. Il Dirigente Responsabile:

REGIONE CALABRIA Giunta Regionale. DIPARTIMENTO Lavoro, Formazione, e Politiche Sociali

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 28/06/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n.

DDG n del 17/07/2018/ Servizio 9

REGIONE CALABRIA Giunta Regionale DIPARTIMENTO N. 7. Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione, e Politiche Sociali

REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E COMUNITARIA SETTORE N. 4 Coordinamento e Attuazione S3

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 51. Didattica I Circolo Ernesto Solvay (C.F )

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 37. di ricerca e innovazione per la Smart Specialisation in Toscana ;

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 53 DELIBERAZIONE 16 dicembre 2013, n. 1135

SETTORE POLITICHE DI SOSTEGNO ALLE IMPRESE. Decreto soggetto a controllo di regolarità amministrativa e contabile ai sensi della D.G.R. n.

lo Statuto Speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione;

Regione Umbria Giunta Regionale

Regione Lazio. DIREZIONE INFRASTRUTTURE E MOBILITA' Atti dirigenziali di Gestione

SETTORE RICERCA INDUSTRIALE, INNOVAZIONE E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

POR FESR Assessorato all Ambiente e all Energia Direzione Generale Politiche Ambientali, Energia e cambiamenti Climatici

DIREZIONE URBANISTICA E POLITICHE ABITATIVE

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E COMUNITARIA (PNC) SETTORE 7 - VERIFICHE PROCEDURE POR, (FERS, FSE), PAC, FSC, PARERI

OGGETTO: POR Calabria FESR-FSE 2014/2020. Approvazione Avviso Pubblico : RETI TERRITORIALI PER LA CONCILIAZIONE TRA I TEMPI DI VITA E DI LAVORO-

REGIONE CALABRIA Giunta Regionale DIPARTIMENTO N. 7. Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione, e Politiche Sociali

Delibera della Giunta Regionale n. 388 del 02/09/2015

DIPARTIMENTO PRESIDENZA (PRES) SETTORE 2 - AGENDA DIGITALE E COORDINAMENTO SISTEMI INFORMATICI REGIONALI

DETERMINAZIONE. Estensore MIRABELLI CRISTINA. Responsabile del procedimento MIRABELLI CRISTINA. Responsabile dell' Area N.

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE LAVORO

REPUBBLICA ITALIANA DELLA. Regione Umbria PARTE PRIMA. Sezione II DETERMINAZIONI DIRIGENZIALI

REGIONE TOSCANA-GIUNTA REGIONALE DIREZIONE GENERALE SVILUPPO ECONOMICO SETTORE PROGRAMMI INTEGRATI E INTERSETTORIALI

Delibera della Giunta Regionale n. 529 del 04/10/2016

!"#!!$%&'("$)& $*&"+#'&%&''# &%,!#%&'

PARTE I. Leggi, Regolamenti, Atti della Regione e dello Stato ATTI DELLA REGIONE DETERMINAZIONI GIUNTA REGIONALE DIRIGENZIALI

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Delibera della Giunta Regionale n. 739 del 27/11/2017

REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E COMUNITARIA Settore 6 Coordinamento e Sorveglianza POR (FESR e FSE 14/20) - PAC, FSC

Mod. B - copia DECRETO N. 162 DEL 3/05/2017

DIREZIONE POLITICHE MOBILITA', INFRASTRUTTURE E TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Decreto Dirigenziale n. 101 del 08/05/2019

SETTORE SERVIZI PUBBLICI LOCALI, ENERGIA E INQUINAMENTI

SETTORE PROGRAMMAZIONE FORMAZIONE STRATEGICA E ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE

Decreto Dirigenziale n. 16 del 23/01/2017

DECRETO N Del 03/10/2017

19/12/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n. 1. Regione Lazio

REGIONE MOLISE GIUNTA REGIONALE

POR CALABRIA FESR FSE CRITERI DI SELEZIONE DELLE OPERAZIONI. Asse IV - Efficienza energetica e mobilità sostenibile

SCHEMA DI PROTOCOLLO D'INTESA

COMUNE DI COLLE DI VAL D'ELSA (Provincia di Siena)

POR FESR Toscana

Visto il Reg. (CE) n.1083/2006 del Consiglio dell 11 luglio 2006 recante disposizioni generali sui Fondi Strutturali;

DECRETO N Del 21/06/2016

REGIONE TOSCANA BALDI SIMONETTA. Il Dirigente Responsabile:

Regione Umbria. Giunta Regionale

DECRETO N Del 15/11/2017

Decreto Dirigenziale n. 229 del 29/06/2016

SETTORE RICERCA INDUSTRIALE, INNOVAZIONE E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO LUCIANI ANGELITA

SETTORE SERVIZI PUBBLICI LOCALI, ENERGIA E INQUINAMENTI

ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 24 )

Decreto Dirigenziale n. 290 del 17/09/2018

Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Lunedì 08 maggio 2017

Regione Umbria Giunta Regionale

lo Statuto Speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione;

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 29

DIPARTIMENTO INFRASTRUTTURE, LAVORI PUBBLICI, MOBILITA' (ILPM) SETTORE 5 - LAVORI PUBBLICI.

SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE DELL INTERVENTO... (inserire il titolo dell intervento 1 )

PRODUZIONI AGRICOLE E ZOOTECNICHE, TRASFORMAZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E STRUMENTI DI SVILUPPO LOCALE DETERMINAZIONE. Estensore PANDOLFI PAOLO

REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E COMUNITARIA

ALLEGATO A2 alla Dgr n. del pag. 1/8

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 05/01/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 1

REGIONE TOSCANA BALDI SIMONETTA. Il Dirigente Responsabile:

Delibera della Giunta Regionale n. 293 del 23/05/2017

Transcript:

delibera di Giunta Regionale 26 gennaio 2015, n. 62. Impegno delle risorse a favore di ARTEA ; 141 presentazione di Progetti di Innovazione Urbana (P.I.U.). Dato atto che il presente provvedimento è soggetto agli obblighi di pubblicità di cui al D.Lgs 33/2013; Ritenuto necessario dover procedere all iscrizione del suddetto contributo nell elenco dei beneficiari ai sensi del DPR n.118 del 7/4/2000; DECRETA 1. di assegnare l importo di euro 3.000,00 a favore del Comune di Montecarlo (Lucca) Via Roma, 56 55015 Montecarlo (LU) -CF 00197620461, quale contributo previsto dalla misura A.2.9 azione a) del PRAF 2012-2015 annualità 2015 e secondo le modalità attuative stabilite dalla stabilite dalle D.G.R. 745/2014, DGR 62/2015, DGR 282/2015 per la realizzazione della manifestazione Via Vinaria, tenutasi a Montecarlo (Lucca) il 23 e 24 maggio 2015; 2. di rinviare a successivo atto la liquidazione del contributo, dopo la presentazione della documentazione prevista dal punto 6.3 delle procedure di attuazione del bando; 3. di stabilire che il contributo di cui trattasi non è soggetto alla ritenuta del 4% di cui all articolo 28 del DPR 29 settembre 1973, n. 600 Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi ; 4. di trasmettere il presente decreto al beneficiario e ad ARTEA; 5. di procedere all iscrizione del suddetto contributo nell elenco dei beneficiari ai sensi del DPR n. 118 del 7/4/2000. Il presente atto è pubblicato integralmente sul BURT ai sensi degli articoli 4, 5 e 5 bis della l.r. 23/2007 e sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta regionale ai sensi dell art. 18 della l.r. 23/2007. REGIONE TOSCANA Direzione Generale Governo del Territorio DECRETO 10 luglio 2015, n. 3197 certificato il 13-07-2015 Il Dirigente Carlo Chiostri POR FESR 2014-2020. Asse Urbano. Approvazione Avviso di manifestazione di interesse per la IL DIRETTORE Vista la legge regionale 8 gennaio 2009, n. 1 Testo Unico in materia di organizzazione e ordinamento del personale e s.m.i.; Vista la DGR n. 230 del 2 aprile 2013, avente per oggetto Riassetto della struttura operativa della Giunta Regionale, con la quale tra l altro viene costituita la Direzione Generale Governo del Territorio ; Visto il decreto del Presidente della Giunta Regionale del 5 aprile 2013 n. 56 con il quale è stato conferito alla sottoscritta l incarico di Direttore Generale della Direzione Generale Governo del Territorio; Richiamati: -il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca; -il Regolamento (UE) n. 1301/2013, del Parlamento Europeo e del Consiglio, relativo al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e a disposizioni specifiche concernenti l obiettivo Investimenti a favore della crescita e dell occupazione ; Vista la Deliberazione G.R. n. 1023 del 18.11.2014, con la quale si approva la proposta di Programma Operativo Regionale POR FESR 2014-2020, Obiettivo Investimenti a favore della crescita e dell occupazione; Considerato che lo stesso Programma Operativo Regionale POR FESR 2014-2020 prevede nell ambito di uno specifico Asse Prioritario 6, Asse Urbano, di perseguire strategie di sviluppo urbano sostenibile attraverso Progetti di Innovazione Urbana, composti da un insieme coordinato ed integrato di azioni finalizzate alla risoluzione di problematiche di ordine sociale, economico e ambientale in ambito urbano; Vista la Deliberazione G.R. n. 180 del 2.3.2015 con la quale la Regione Toscana prende atto della Decisione di esecuzione della Commissione Europea C (2015) n. 930 del 12 febbraio 2015 che sostiene l Asse prioritario 6, Urbano, del Programma Operativo Toscana così come indicato all art 2 rettificato dalla Decisione C(2015)1653 dell 11 marzo 2015;

142 22.7.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 29 Richiamato il Documento Annuale di Programmazione (DAP 2015), approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n.102 del 22.12.2014, che negli indirizzi e obiettivi per il 2015 al paragrafo 2.4 Sviluppo e promozione di politiche territoriali integrate prevede l avvio delle procedure per la selezione di Progetti di Innovazione Urbana (PIU), a valere sul POR FESR 2014-2020, Asse Urbano; Vista la Deliberazione G.R. n. 57 del 26.01.2015 avente ad oggetto: Atto di Indirizzo per interventi in ambito urbano. I Progetti di Innovazione Urbana (PIU) con cui sono stati indicati i criteri di selezione delle aree eligibili ed individuati i 42 Comuni eligibili aggregati per Aree Funzionali Urbane (FUA); Visto inoltre che nella stessa DGR 57/2015 si specifica che la candidatura per la presentazione dei PIU da parte dei comuni individuati come eligibili avviene a seguito dell approvazione da parte del Responsabile del procedimento di un avviso per la manifestazione d interesse; Vista la Deliberazione G.R. n. 492 del 07.04.2015 con la quale è stato approvato il documento che individua gli elementi essenziali per la selezione dei Progetti di Innovazione Urbana (PIU) ai sensi della Decisione di Giunta Regionale n. 4/2014; Dato atto che i contenuti dell avviso per la manifestazione di interesse per la presentazione dei Progetti di Innovazione Urbana sono stati condivisi dal Nucleo di indirizzo e coordinamento dell Asse Urbano, costituito in CTD nella seduta del 19 dicembre 2013 e modificato come da nota di comunicazione della Segreteria del CTD del 19 gennaio 2015; Ritenuto quindi di procedere all approvazione dell avviso per la presentazione di manifestazione di interesse per il cofinanziamento, nell ambito dell Asse prioritario 6 Urbano del POR FESR 2014-2020, di Progetti di Innovazione Urbana (PIU), come riportato nell allegato A al presente atto, del quale costituisce parte integrante e sostanziale; DECRETA di approvare l Avviso per la presentazione di manifestazione di interesse per il cofinanziamento, nell ambito dell Asse prioritario 6 Urbano, del POR FESR 2014-2020, di Progetti di Innovazione Urbana (PIU), come riportato nell allegato A al presente atto, del quale costituisce parte integrante e sostanziale. Il presente atto è pubblicato integralmente sul BURT ai sensi degli articoli 4, 5 e 5 bis della L.R.23/2007 e sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta Regionale ai sensi dell articolo 18 della medesima L.R.23/2007. Il Direttore Generale Maria Sargentini SEGUE ALLEGATO

143 Allegato A POR FESR 2014-2020 Obiettivo Investimenti a favore della crescita e dell occupazione REGIONE TOSCANA Progetti di Innovazione Urbana (PIU) Avviso per la presentazione di manifestazione di interesse Art. 1 Oggetto e finalità dell avviso 1. Il presente avviso di manifestazione d interesse è diretto all individuazione, mediante una procedura valutativa, di proposte relative a Progetti di innovazione urbana (PIU) di cui all Asse 6. Urbano del POR FESR 2014-2020 Obiettivo Investimenti a favore della Crescita e dell Occupazione, secondo le disposizioni previste nella Deliberazione G.R. n. 492 del 7 marzo 2015. 2. Le priorità dell'asse Urbano, che attengono alla dimensione sociale e a quella dell'ambiente urbano, vengono perseguite tramite strategie di sviluppo urbano sostenibile che si attuano, nell'ambito del Programma Operativo Regionale, attraverso i Progetti di innovazione urbana (PIU). I PIU rappresentano, così come indicato nella Deliberazione G.R. n. 57/2015, un insieme coordinato ed integrato di azioni finalizzate alla risoluzione di problematiche di ordine sociale, economico ed ambientale in ambito urbano e sono volti a favorire l inclusione sociale e la riduzione del disagio socio-economico mediante la valorizzazione della struttura insediativa regionale. 3. I PIU devono efficacemente concorrere all'attuazione della strategia del POR CreO FESR 2014-2020 e al conseguimento degli obiettivi di integrazione progettuale e di concentrazione delle risorse in ambito urbano. 4. Le caratteristiche e finalità dei PIU sono definite nell Atto di indirizzo per interventi in ambito urbano di cui alla Deliberazione G.R. n. 57 del 26 gennaio 2015. Art. 2 Soggetti ammessi a presentare le proposte progettuali Comuni eligibili 1. Possono presentare Progetti di Innovazione Urbana (PIU) esclusivamente i 42 Comuni eligibili ricadenti nelle 14 Aree Funzionali Urbane (FUA) di Montecatini Terme, Poggibonsi, Massa, Santa Croce sull Arno, Prato, Carrara, Livorno, Piombino, Cecina, Pontedera, Lucca, Pistoia, Pisa, Empoli così come individuati nella D.G.R. n. 57/2015 (Allegato tecnico La strategia territoriale dell Asse Urbano ). 2. Un PIU può essere presentato, in forma associata, da più Comuni eligibili limitrofi, laddove ricorrano i requisiti di cui all art. 5 comma 4. Art. 3 Risorse finanziarie 1. Le risorse finanziarie del POR FESR 2014-2020 disponibili per il cofinanziamento dei Progetti di Innovazione urbana di cui all art. 1 sono pari a 46.135.710,00.

144 22.7.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 29 2. Le risorse di cui al comma 1 saranno erogate come contributi in conto capitale nella misura massima dell 80% delle spese effettivamente sostenute per la realizzazione delle singole operazioni 1 previste nei PIU ammesse a finanziamento. 3. I PIU dovranno essere composti di operazioni il cui costo totale complessivo, in termini di spesa pubblica ammissibile, deve rispettare i limiti di cui al successivo art. 5 comma 1. Art. 4 Contenuti del PIU 1. Il PIU, costituito da un complesso di operazioni integrate di carattere intersettoriale e plurifunzionale, si configura come uno strumento di sviluppo urbano equilibrato da attuare attraverso interventi integrati di miglioramento dei servizi sociali ed educativi, della fruizione dei luoghi della cultura, dell efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico e della mobilità urbana, concorrendo in tal modo con interventi pubblici integrati alla rigenerazione urbana. 2. I PIU devono prevedere operazioni di rigenerazione e riqualificazione urbana che, in una prospettiva di innovazione, sviluppo sostenibile ed inclusivo, siano volte al recupero funzionale degli spazi e degli immobili in aree in cui risultano dismesse funzioni pubbliche e/o produttive. 3. I PIU dovranno articolarsi in modo integrato e sinergico sulle seguenti linee di azione e sub linee di azione individuate nel POR CreO FESR 2014-2020: Azione 9.3.1. Servizi socio-educativi: sostegno alla realizzazione di nuove infrastrutture o recupero di quelle esistenti per asili nido; Azione 9.3.5 Servizi socio-sanitari: sostegno alla realizzazione di nuove infrastrutture o recupero di quelle esistenti al fine di incrementare l offerta di strutture per anziani e persone con limitazioni nell autonomia, come residenze sociosanitarie, centri diurni, strutture per il dopo di noi 2, sperimentando modalità innovative di coinvolgimento dell utenza in processi e stili di vita non convenzionali (cohousing, condomini solidali); Azione 9.6.6 Recupero funzionale: sostegno ad interventi volti alla riqualificazione di aree urbane mediante il recupero del patrimonio edilizio in condizioni di sotto-utilizzo e/o non più rispondente alle funzioni originarie, tramite l inserimento di attrezzature e servizi per attività di animazione sociale e partecipazione collettiva e per l ampliamento della fruizione del patrimonio culturale, con particolare riferimento ai luoghi della cultura. In tale ambito, possono inserirsi progetti di investimento a sostegno della nuova imprenditorialità start up giovanile e dello sviluppo occupazionale, in collegamento con il Progetto Giovani Sì e Start up. Tale Azione si articola nelle seguenti sub linee di azione: - Sub linea di azione a.1 Funzioni Sociali; - Sub linea di azione a.2 Funzioni sportive; - Sub linea di azione a.3 Funzioni di animazione sociale e partecipazione collettiva (istituti e luoghi della cultura e dello spettacolo). Azione 4.1.1. Eco-efficienza negli edifici: sostegno alla promozione dell ecoefficienza e riduzione dei consumi per il sostegno alla promozione dell eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche, quali interventi di ristrutturazione di singoli edifici pubblici o complessi di edifici pubblici, anche al fine di contribuire alla realizzazione di eco-quartieri, con i principi dell edilizia sostenibile; 1 Per operazione si intende, in coerenza con quanto disposto dal Reg.UE n 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, un progetto o un gruppo di progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi tematici di riferimento dell Asse urbano. 2 Interventi a favore delle persone in condizione di disabilità in riferimento al momento in cui verrà meno la rete familiare di supporto ed assistenza delle stesse.

145 installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici; Azione 4.1.3. Illuminazione pubblica intelligente: sostegno ad interventi di efficientamento energetico del sistema di illuminazione pubblica, sia attraverso interventi di sostituzione delle sorgenti luminose con sistemi improntati al risparmio energetico sia attraverso l installazione di sistemi automatici di regolazione; Azione 4.6.1. Mobilità sostenibile - Asse urbano: sostegno alla realizzazione di infrastrutture e nodi di interscambio finalizzati all incremento della mobilità collettiva e alla distribuzione ecocompatibile delle merci e relativi sistemi di trasporto tramite interventi che favoriscano un utilizzo maggiore del trasporto pubblico e/o sistemi di mobilità alternativa al trasporto privato, gestione integrata delle zone a traffico limitato, arredo urbano e segnaletica con condizioni di luci a basso consumo, realizzazione di parcheggi e recupero di parte di strade dedicate ai parcheggi dei mezzi a favore di viabilità per mobilità dolce. 4. Le tipologie degli interventi finanziabili, per ciascuna Linea/sub-linea di azione, con indicazione delle spese ammissibili, nonché degli eventuali massimali di spesa sono stati approvati, coerentemente da quanto previsto nel POR CreO FESR 2014-2020, con Deliberazione G.R. n. 492/2015. Art. 5 Caratteristiche delle operazioni 1. Il PIU dovrà prevedere più operazioni afferenti ad almeno tre linee e/o sub linee di azione di cui all articolo 4 che dovranno avere complessivamente un costo totale ammissibile non inferiore a 5 Meuro e non superiore a 20 Meuro. 2. Almeno il 70% del costo totale ammissibile del PIU deve essere costituito da operazioni di carattere sociale, ovvero afferenti alle linee d'azione dell'obiettivo Tematico 9: Linee di azione 9.3.1, 9.3.5, 9.6.6 e relative sub linee di azione. 3. Le operazioni afferenti alle tematiche ambientali (Obiettivo Tematico 4: Linee di azione 4.1.1, 4.1.3, 4.6.1), volte a conseguire l eco-efficienza del patrimonio edilizio pubblico, ridurre i consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica e migliorare la mobilità urbana, costituiscono interventi di contesto. 4. Il PIU deve localizzarsi all interno di ambiti urbani circoscritti al fine di garantire la contiguità spaziale e la connessione funzionale degli interventi. 5. L individuazione dell area di riferimento e la localizzazione delle operazioni deve essere sostenuta da una analisi di dettaglio che, anche mediante indicatori pertinenti, dimostri l'effettiva presenza dei fenomeni di disagio socio-economico e di criticità ambientale su cui si basano i criteri di selezione delle aree eligibili di cui alla Deliberazione G.R. n. 57/2015 e che ne giustifichi la perimetrazione proposta. 6. Il complesso di operazioni cofinanziate dal POR deve svolgere una funzione tecnico operativa unitaria e deve essere realizzato secondo una contestualità progettuale attuativa e gestionale tale da dare efficienza ed efficacia al PIU. 7. La progettazione del PIU dovrà essere ispirata ai principi della bioedilizia, di cui al titolo VIII Norme per l edilizia sostenibile della l.r. 65/2014.

146 22.7.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 29 8. Il soggetto proponente potrà integrare gli interventi oggetto di cofinanziamento con progetti di iniziativa privata, nello stesso ambito di intervento del PIU. 9. Tutti gli interventi ammessi a finanziamento devono concludersi entro e non oltre il 31/12/2021 e le relative spese rendicontate entro il 30/10/2022. art. 6 Presentazione candidatura 1. La candidatura per l elaborazione e realizzazione di un Progetto di Innovazione Urbana (PIU) deve contenere i seguenti elaborati: MASTERPLAN DEL PIU 1. STRATEGIA E CONTENUTI PROGETTUALI a) Analisi dell area di intervento Identificazione ed inquadramento territoriale e socio-economico dell'area sub-comunale interessata dal PIU: - analisi del contesto che evidenzi l'effettiva presenza dei fenomeni di disagio socioeconomico e delle criticità ambientali locali, anche attraverso appropriati indicatori; - inquadramento territoriale che contenga un quadro conoscitivo e normativo con particolare riferimento al contenuto del PS e del RU rispetto all area interessata dal PIU, nonché alla presenza di eventuali vincoli ambientali e paesaggistici. b) Descrizione della strategia di intervento del PIU contenente la descrizione di: - priorità strategico programmatiche di sviluppo urbano riferite ai bisogni ed alle specifiche esigenze della popolazione e del territorio interessato; - linee di azione del POR CreO FESR 2014-2020 Asse 6 Urbano che si intendono attivare e relativo peso finanziario. c 1) Analisi di coerenza interna e esterna del PIU, con particolare riferimento al livello di: - Coerenza del PIU con strategia del POR-Asse Urbano - Coerenza del PIU con gli strumenti di programmazione settoriale a livello comunitario, nazionale e regionale - Coerenza del PIU con gli strumenti di pianificazione territoriale regionale e locale - Coerenza del PIU con il Regolamento Urbanistico - Piano Operativo c 2) Livello di integrazione e coerenze con le strategie del POR FESR e del POR FSE, con particolare riferimento alla: - Capacità del PIU di contribuire al raggiungimento di più obiettivi tematici del POR FESR - Capacità del PIU di favorire sinergie e complementarietà con interventi del POR FSE d) Descrizione dei contenuti progettuali del PIU elenco delle operazioni facenti parte del PIU, con indicate per ciascuna operazione: la Linea di azione, l eventuale livello di progettazione esistente, il costo complessivo dell operazione e la relativa quota di cofinanziamento del Comune proponente; integrazione ed interdipendenza delle singole operazioni e quadro di integrazione delle funzioni; eventuale integrazione con progetti di rigenerazione urbana e/o con progetti di edilizia residenziale pubblica che insistono sull ambito di intervento del PIU;

147 eventuali interventi avviati e/o in fase di realizzazione o già realizzati, anche non afferenti alle linee d'azione dell'asse 6 del POR CreO FESR 2014-2020, coerenti con gli obiettivi del PIU e che insistano sull ambito di intervento dello stesso; tali interventi dovranno essere corredati da una breve descrizione (soggetto realizzatore, livello di progettazione/attuazione, il costo totale dell intervento, ecc.); crono-programma attuativo finalizzato ad evidenziare l efficienza dell articolazione progettuale ed attuativa delle operazioni con riferimento agli obiettivi ed alle interrelazioni tra le operazioni previste. e) Elaborati grafici Inquadramento territoriale su CTR in scala 1:5.000 e planimetria in scala non superiore a 1:1000 che rappresentino la zona e gli ambiti di intervento del PIU, con indicazione della localizzazione degli interventi oggetto di richiesta di cofinanziamento da parte del POR, nonché degli eventuali interventi già avviati e/o realizzati e in fase di realizzazione con risorse diverse. Rappresentazione grafica, anche con eventuale rendering, relativa allo stato attuale e allo stato modificato dell ambito di intervento. 2. STUDIO DI FATTIBILITA DEL PIU 2.1 Per Progetto di Innovazione Urbana una relazione generale, coerente con il livello progettuale richiesto (studio di fattibilità) contenente: a) analisi di efficacia e sostenibilità del PIU: capacità del PIU nel suo complesso di raggiungere gli obiettivi prefissati e di incidere sulle variabili e sulle tendenze che si vogliono modificare, con particolare riferimento ai seguenti aspetti: 1. Capacità del PIU di contribuire alla riduzione del disagio socio economico (sostenibilità sul piano occupazionale, del benessere locale e superamento dei fattori di discriminazione); 2. Capacità del PIU di contribuire al miglioramento delle criticità ambientali locali; 3. Capacità del PIU di creare nuove centralità anche attraverso una riorganizzazione funzionale e/o infrastrutturale; 4. Capacità di contribuire al recupero/riconversione di aree dismesse e/o degradate in aree periferiche e/o marginali; 5. Capacità del PIU di assicurare soluzioni progettuali volte al contenimento delle pressioni ambientali e all utilizzo significativo di tecniche costruttive ecocompatibili; 6. Presenza di scelte progettuali in grado di migliorare la qualità dei paesaggi urbani. b) quadro economico-finanziario di sintesi del PIU coerente con il livello progettuale richiesto, comprendente la previsione dell entità e delle modalità di reperimento delle risorse necessarie per la copertura delle spese. 2.2 Per ciascuna operazione uno studio di fattibilità, coerente con il livello progettuale richiesto, contenente: - rappresentazione dello stato di fatto che evidenzi, ove correlate, le componenti architettoniche, geologiche, socio economiche, amministrative; - dimensioni, caratteristiche funzionali e tecniche dell operazione da realizzare; - eventuali misure idonee a garantire un corretto inserimento paesaggistico e a salvaguardare

148 22.7.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 29 l ambiente; - descrizione delle tecniche costruttive che si intendono adottare con riferimento ai principi della bioedilizia; - cronoprogramma con eventuale articolazione dell operazione in stralci funzionali - stima dei costi dell'intervento; - la sintesi delle forme e fonti di finanziamento per la copertura della spesa; - fattibilità economico finanziaria e sostenibilità gestionale dell intervento; - elaborati grafici di sintesi (max 2 elaborati in formato max A1) che consentano l'individuazione di massima delle caratteristiche spaziali, tipologiche, funzionali e tecnologiche dell operazione da realizzare; - quadro degli indicatori di output previsti dal POR FESR 2014-2020. 3. DOCUMENTO DI CONSENSO PARTECIPATO Relazione sulle attività di concertazione e sul processo partecipativo locale contenente: descrizione del percorso concertativo attuato per il coinvolgimento dei seguenti soggetti: - enti pubblici che hanno competenze istituzionali nell'ambito di intervento definito; - autonomie funzionali (università, organismi di ricerca pubblici); - altri soggetti pubblici operanti a livello comunale; - rappresentanze locali delle categorie imprenditoriali e dei lavoratori interessati; - soggetti associativi espressione di interessi diffusi. eventuali atti d'intesa approvati e sottoscritti dai soggetti aderenti al PIU e descrizione del modello di coordinamento tra i vari soggetti che si intende attivare per l'andamento del PIU descrizione e documentazione relativa alle forme di coinvolgimento ed informazione della cittadinanza (processo partecipativo) 4. ESPERIENZA PREGRESSA DEL PROPONENTE Esperienza e performance pregressa nella realizzazione di interventi e nella certificazione delle spese, legate alle politiche europee ed in particolare ai fondi strutturali delle precedenti programmazioni. Esperienze pregresse nell'attuazione di piani, programmi e progetti finalizzate alla riqualificazione ed allo sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, ambientale e sociale di zone urbane. Art. 7 Presentazione della domanda 1. La domanda, composta da una scheda generale del PIU (masterplan e relativi allegati) e da schede progettuali relative alle singole operazioni, dovrà essere presentata esclusivamente on line a partire dal 1 ottobre 2015 alle ore 12.00, previo rilascio delle credenziali di accesso al sistema informatico appositamente creato, all indirizzo web https://www.sviluppo.toscana.it/piu2015. 2. La scadenza di presentazione delle singole schede progettuali è fissata per il giorno 30 dicembre 2015 ore 12.00; la scadenza di presentazione della scheda generale del PIU è fissata per il giorno 13 gennaio 2016 ore 12.00. 3. Entro 15 giorni dalla data di pubblicazione del presente Avviso sul BURT, la modulistica per la presentazione della domanda di cui al comma 1 sarà resa disponibile all indirizzo web https://www.sviluppo.toscana.it/piu2015.

149 4. La domanda è costituita dal documento in formato pdf, generato in automatico dal sistema informatico al momento di chiusura della compilazione, comprensivo di tutte le dichiarazioni/schede presenti on-line, completa di tutta la documentazione di cui all art. 6 del presente Avviso. 5. La domanda dovrà essere sottoscritta digitalmente; la firma digitale dovrà essere apposta utilizzando dispositivi conformi alle Regole tecniche previste in materia di generazione, apposizione e verifica delle firme elettroniche avanzate, qualificate e digitali (per ogni informazione: http://www.digitpa.gov.it/firme-elettroniche-certificatori). 6. La domanda di finanziamento, pena la non accoglibilità della stessa, dovrà essere chiusa con procedura telematica dai soggetti interessati (come risultante dalla registrazione temporale della chiusura on line effettuata sul sistema gestionale e dalla specifica filigrana stampa definitiva lungo il margine destro di ciascun foglio del modulo di domanda). 7. La domanda si considera pervenuta a seguito della registrazione temporale della chiusura on line effettuata sul sistema gestionale. 8. La domanda e gli allegati a corredo della stessa sono resi nella forma dell autocertificazione ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 e con le responsabilità di cui agli artt. 75 e 76 dello stesso. 9. Si precisa che i dati forniti sulla piattaforma potranno essere oggetto di pubblicazione per le finalità del presente Avviso. 10. Non è accoglibile la domanda presentata fuori termine ovvero redatta e/o inviata secondo modalità non previste dal presente Avviso. Art. 8 Ammissibilità, valutazione dei PIU e formazione della graduatoria 1. La selezione delle proposte progettuali dei Progetti di Innovazione Urbana avviene secondo le disposizioni previste dalla DGR 492/2015. 2. Le operazioni di cui si compone il PIU dovranno rispettare i criteri di ammissibilità delle linee/sublinee di azione del POR così come individuati al punto 4 del Documento Elementi essenziali per la selezione dei Progetti di Innovazione Urbana approvato con DGR 492/2015, nonchè i requisiti di ammissibilità dei PIU di cui al punto 5 dello stesso documento Elementi essenziali. 3. L'istruttoria di ammissibilità formale del PIU coordinata dal Responsabile del procedimento dell Asse Urbano è effettuata congiuntamente con i responsabili delle Linee/sub-linee di intervento interessate dal PIU, nonché con l organismo intermedio Sviluppo Toscana; le risultanze dell istruttoria di ammissibilità sono approvate con provvedimento del Responsabile del procedimento. 4. Il PIU può accedere alla successiva fase di valutazione se, a seguito dell istruttoria di ammissibilità formale di cui al comma 3, almeno l 80% del costo totale delle operazioni, di cui si compone il PIU, risulta ammissibile, fermo restando quanto stabilito all art.5 comma 2. In caso contrario, il PIU è da intendersi non ammissibile alla fase di valutazione di merito. 5. La valutazione di merito è effettuata da un Comitato tecnico che sarà nominato con provvedimento del Responsabile del procedimento.

150 22.7.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 29 6. La valutazione del Comitato tecnico è svolta in relazione ai criteri di selezione approvati dal Comitato di sorveglianza, ovvero ai criteri di valutazione e premialità dei PIU così come stabilito con D.G.R. n. 492/2015. 7. Saranno ritenuti ammissibili a finanziamento i PIU che, oltre a soddisfare tutti i requisiti di ammissibilità, raggiungeranno il punteggio minimo di 70 punti per quanto riguarda la valutazione di merito, a cui saranno aggiunti i punteggi riferiti alle premialità. 8. La valutazione da parte del Comitato si conclude con la redazione di una graduatoria dei PIU individuando le proposte da sottoporre alla Giunta Regionale per la successiva fase di coprogettazione di cui all art. 9. 9. In sede di istruttoria di ammissibilità e di valutazione se del caso può essere attivato un confronto con il soggetto proponente, anche al fine di apportare necessarie ed eventuali integrazioni alla proposta di PIU. 10. Il Responsabile del procedimento, previa comunicazione al CTD delle risultanze della valutazione svolta dal Comitato tecnico, approva con proprio provvedimento la graduatoria dei PIU ammissibili alla fase di co-progettazione. Art. 9 Co-progettazione 1. La Giunta Regionale, su proposta del Responsabile del Procedimento, tenuto conto delle risultanze della valutazione effettuata dal Comitato tecnico di valutazione, acquisito il parere del CTD, e sulla base delle risorse finanziarie disponibili, individua le proposte ammissibili con il budget da assegnare alla singola candidatura e le Autorità urbane di riferimento, dando avvio alla fase di co-progettazione. 2. In fase di co-progettazione viene effettuata, nel rispetto di ruolo e competenze delle Autorità Urbane come previste da Regolamento (UE) n. 1303/2013, la selezione delle operazioni sulla base dei progetti preliminari relativi a ciascun PIU. 3. Le Autorità urbane svolgeranno i compiti relativi alla selezione delle operazioni sulla base dei criteri di selezione condivisi con la Giunta regionale. 4. A seguito della progettazione definitiva degli interventi di cui si compone il PIU, viene sottoscritto entro dicembre 2016 un Accordo di programma con le Autorità Urbane ammesse a finanziamento, contenente le obbligazioni legate all attuazione dei PIU, con particolare riferimento all approvazione del progetto esecutivo dei singoli interventi, ai tempi di realizzazione degli interventi ed alle eventuali condizionalità scaturite dalla fase istruttoria e di selezione; all attivazione di premialità e sanzioni connesse all'avanzamento procedurale; all obbligo di alimentazione del sistema di monitoraggio come condizione per la liquidazione della spesa rendicontata; alla rendicontazione ed alle modalità di erogazione del contributo, ad eventuali risorse che dovessero rendersi disponibili, eventuali modifiche progettuali, possibilità di proroghe, revoca/decadenza PIU, alle modalità di intervento sostitutivo da attivare in caso di evidenti e irrecuperabili ritardi nella realizzazione, al rapporto con i Responsabili di Linea di Azione. 5. Le operazioni saranno ammesse definitivamente a finanziamento a seguito della sottoscrizione dell Accordo di programma di cui al comma 4. Sono esclusi gli appalti integrati.

151 6. Laddove in fase di co-progettazione o di attuazione del PIU alcune operazioni dovessero accedere al finanziamento di risorse diverse da quelle del POR (comunitarie, nazionali, regionali), le risorse liberate potranno essere assegnate ad ulteriori operazioni dello stesso PIU dichiarate ammissibili, non finanziate per carenza di risorse. Art. 10 Struttura gestionale del PIU 1. Entro 20 giorni dalla data di pubblicazione della graduatoria PIU, di cui all art. 9 comma 1, l Autorità Urbana dovrà presentare una relazione dettagliata sulla struttura tecnica di gestione del PIU, che dovrà curare sia la fase di co-progettazione sia la fase di attuazione/realizzazione, garantendo altresì il costante monitoraggio delle operazioni. Art. 11 Responsabile del procedimento, informazioni e contatti 1. Ai sensi della l.r. n. 241/1990 e ss.mm.ii il responsabile del procedimento è il Direttore della Direzione Generale Governo del Territorio, dott.ssa Maria Sargentini che si avvale della Società Sviluppo Toscana Spa quale unità di supporto per la gestione dell Avviso. 2. Qualsiasi informazione relativa all Avviso ed agli adempimenti ad esso connessi può essere richiesta al seguente indirizzo di posta elettronica assistenzapiu@sviluppo.toscana.it per l assistenza contenutistica e all indirizzo di posta elettronica supportopiu@sviluppo.toscana.it per l assistenza informatica. Art.12 Impegni finanziari e rapporti con responsabili di Linee di azione 1. Gli atti di impegno e di spesa saranno assunti dai Responsabili di Linea di Azione distintamente per ogni operazione. 2. Gli importi dei contributi sono erogati tramite l Organismo Intermedio Sviluppo Toscana ai Comuni beneficiari e comunicati contestualmente ai Responsabili di Linea di Azione, all Autorità di gestione e all Autorità Urbana di riferimento. 3. L Autorità Urbana può relazionarsi con i singoli responsabili di Attività/Linea di intervento per tutto quanto concerne le problematiche attuative, fermo restando gli adempimenti dei singoli responsabili di Attività/Linea di intervento e dell Organismo Intermedio Sviluppo Toscana in relazione alla gestione delle singole operazioni. Art.13 Decadenza PIU 1. Il PIU decade dal finanziamento se entro i termini previsti dall Accordo di Programma di cui all art.9 comma 4, non risulti appaltato un numero di operazioni il cui costo complessivo sia pari o superiore al 60% del costo complessivo del PIU ammesso a finanziamento. 2. In caso di decadenza, sono revocati tutti i finanziamenti delle operazioni previste dal PIU. 3.La decadenza del PIU è deliberata dalla Giunta Regionale, su proposta dal Responsabile del procedimento, sentita l Autorità Urbana del PIU e i Responsabili di Attività e/o Linea di intervento. Art. 14 Altre disposizioni Per quanto non previsto dal presente avviso, si fa riferimento al POR CreO FESR 2014-2020, alla DGR 57/2014 ed alla DGR 492/2015 e al DAR.