Seminatore di speranza..

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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello Anno XIV - n. 714-20 Luglio 2014 - XVI Domenica Tempo Ordinario Seminatore di speranza.. Conquistare anche noi lo sguardo di Dio, che non si posa mai per prima cosa sul male o sul peccato di una persona, ma privilegia il bene. Quel campo seminato di buon seme e assediato dalle erbacce è il nostro cuore. I servi dicono: Andiamo e sradichiamo la zizzania. Il padrone del campo li blocca: No, rischiate di strapparmi anche il buon grano! L'uomo violento che è in noi dice: strappa subito da te tutto ciò che è immaturo, sbagliato, puerile, cattivo. Invece il Signore dice: abbi pazienza, non agire con violenza, perché il tuo spirito è capace di grandi cose solo se ha grandi valori. Quanti difetti sono riuscito a sradicare in tutti questi anni? Neppure uno. La via è un'altra: mettersi sulla strada di come agisce Dio. Per vincere la notte accende il mattino, per far fiorire la steppa sterile semina milioni di semi, per sollevare la pasta immobile immette un pizzico di lievito. Questa è l'attività solare, positiva, vitale da esercitare verso noi stessi: non preoccupiamoci prima di tutto della zizzania, delle debolezze, dei difetti, nessuno è senza zizzania nel cuore; ma preoccupiamoci di coltivare una venerazione profonda per tutte le forze che Dio ci consegna, forze di bontà, di generosità, di bellezza, di libertà. Facciamo che queste erompano in tutta la loro forza, in tutta la loro bellezza, in tutta la loro potenza, e vedremo le tenebre scomparire. Noi dobbiamo conquistare lo sguardo di Dio: una spiga di buon grano conta più di tutta la zizzania del campo, il bene conta più del male; la luce è sempre più forte del buio. Addirittura la spiga futura, il bene possibile domani è più importante del peccato di ieri. Il male di una vita non revoca il bene compiuto, non lo annulla, è invece il bene che revoca il male. La nostra strategia è coprire il male di bene, soffocarlo di bontà, di generosità, di coraggio, di canto, di luce. Ed è il bene, quel pezzetto di Dio in noi, che dice la verità di una persona. Il peccato non è rivelatore, mai: nessun uomo, nessuna donna coincidono con il loro sbaglio o con la zizzania che hanno in cuore. Tu non sei le tue debolezze, ma le tue maturazioni. Tu non sei creato a immagine del nemico e della sua notte, ma a immagine del Creatore e del suo giorno. Allora il nostro vero lavoro religioso è portare a maturazione il buon seme, i talenti, i germi divini che Dio immette in noi con la fiducia del buon seminatore. E far maturare dolcemente e tenacemente, come il grano che matura nel sole, coloro che Dio ci ha affidato. Tu pensa al buon grano, ama i tuoi germi di vita, custodisci ogni germoglio, sii indulgente con tutte le creature, e anche con te. E tutto il tuo essere fiorirà nella luce.

Sulle case di tutti - di Marco Tarquinio (direttore Avvenire) Una «N» per marchiare, per umiliare, per discriminare, per derubare legalmente. La impongono in carattere arabo i fondamentalisti musulmani sunniti dell Isis a Mosul, in Iraq. «N» come «nasara», seguace del Nazareno, cioè cristiano. «N» come marchio di vergogna. Ma vergogna solo e soltanto per coloro che lo usano, che si proclamano credenti in Dio e si dimostrano feroci portatori e servi di odio, sopraffazione e violenza. Quella «N» la portiamo anche noi, con disarmato e dolente orgoglio, con consapevole partecipazione alla sorte delle donne e degli uomini cristiani di Mosul e di ogni altro perseguitato a ragione della propria fede. Questo è il giorno giusto per dirlo, e speriamo non da soli. Perché quella «N» la portiamo nell anima, nel cuore, sulla pelle, e non come una cicatrice amara o una bandiera di guerra, ma come l inizio di una parola di fraternità e di libertà. Vogliamo che si sappia e sogniamo che tutto il mondo trovi la passione e il coraggio necessari per gridarlo che quella «N» è stata tracciata anche sulla soglia delle nostre case, sull uscio delle scuole che frequentano i nostri figli, davanti alle nostre chiese e ai luoghi di culto di chi crede diversamente da noi eppure ci è fratello, sui muri di tutti i civili edifici di città che sogniamo libere, sicure e accoglienti per ogni cittadino, per ogni ospite, per ogni profugo. Vogliamo tutto questo. E vorremmo anche riuscire a dire che quella «N» non è soltanto una ferita profonda. È un eco dura e potente della Croce di Cristo in una terra vicina e lontana, come ormai tutte le terre del mondo, come le tante, troppe terre che per i cristiani continuano a essere, ma mai prima così intensamente, terre di quotidiano martirio. Quella «N» è la conferma di una promessa impressionante e difficile, di una speranza che sfida le logiche e le paure degli uomini e delle donne di ogni tempo. È una frazione esigente e splendente di ciò che Gesù annuncia a chi l incontra e si lascia toccare e cambiare dalla verità dell incontro: «Beati voi sta scritto nel Vangelo di Luca (6,22) quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell uomo». Quella «N» incisa per infamare e per depredare, per umiliare e per esiliare può allora aiutare tutti ma proprio tutti ad aprire gli occhi, a ritrovare la voce, ad agire senza esitazioni, per umanità contro la prevaricazione e la persecuzione degli inermi. Quella «N» vuole essere e, infatti, sembra un sigillo di dominio e di morte, ma può essere convertita nel principio di una frase antica e nuova: nessuno aggredisca il fratello, nessuno su di lui commetta ingiustizia.

XVI Domenica Tempo Ordinario A Antifona d'ingresso Ecco, Dio viene in mio aiuto, il Signore sostiene l anima mia. A te con gioia offrirò sacrifici e loderò il tuo nome, Signore, perché sei buono. (Sal 54,6.8) Colletta Sii propizio a noi tuoi fedeli, Signore, e donaci i tesori della tua grazia, perché, ardenti di speranza, fede e carità, restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Oppure: Ci sostenga sempre, o Padre, la forza e la pazienza del tuo amore; fruttifichi in noi la tua parola, seme e lievito della Chiesa, perché si ravvivi la speranza di veder crescere l umanità nuova, che il Signore al suo ritorno farà splendere come il sole nel tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Sap 12,13.16-19) Dopo i peccati, tu concedi il pentimento. Dal libro della Sapienza Non c è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall accusa di giudice ingiusto. La tua forza infatti è il principio della giustizia, e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti. Mostri la tua forza quando non si crede nella pienezza del tuo potere, e rigetti l insolenza di coloro che pur la conoscono. Padrone della forza, tu giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza, perché, quando vuoi, tu eserciti il potere. Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini, e hai dato ai tuoi figli la buona speranza che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento. Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 85) Rit: Tu sei buono, Signore, e perdoni. Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t invoca. Porgi l orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche. Tutte le genti che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, Signore, per dare gloria al tuo nome. Grande tu sei e compi meraviglie: tu solo sei Dio. Ma tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all ira e ricco di amore e di fedeltà, volgiti a me e abbi pietà. SECONDA LETTURA (Rm 8,26-27) Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio. Parola di Dio Canto al Vangelo (Mt 11,25) Alleluia, alleluia. Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. Alleluia. VANGELO (Mt 13,24-43) Lasciate che l una e l altro crescano insieme fino alla mietitura. + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù espose alla folla un altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?. Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo!. E i servi gli dissero: Vuoi che andiamo a raccoglierla?. No, rispose, perché non succeda che,

raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l una e l altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio». Espose loro un altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo». Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!». Parola del Signore. PREGHIERA DEI FEDELI O Padre, tu sai che il peccato ha confuso la nostra anima a tal punto che non sappiamo neppure ciò che è giusto e bene chiedere. Ma tu ci hai donato lo Spirito, che intercede con insistenza per noi. Per questo osiamo pregarti, affidando le nostre invocazioni a te, che scruti i cuori. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore. - Perché la Chiesa, nata come un piccolo granello di senapa, sappia accogliere sotto i suoi rami tutti gli uomini, annunciando ad essi il Vangelo, con mitezza e sincerità. Preghiamo. - Perché negli uomini lieviti il desiderio di giustizia e di pace, spingendoli ad operare per il bene comune. Preghiamo. - Perché ogni battezzato si apra al dono dello Spirito, impari ad ascoltarlo nel suo cuore e sia pronto a tradurre i suoi insegnamenti in comportamenti coerenti. Preghiamo. - Per i genitori e per tutti coloro che sono impegnati nel servizio educativo, perché abbiano la pazienza di rispettare i tempi e i ritmi di crescita di ogni persona, guidandola ad aprirsi all amore di Dio. Preghiamo.

- Perché i cristiani maturino la convinzione che nel mondo la zizzania non prevarrà sul buon seme e che il Regno si manifesterà in pienezza secondo la volontà di Dio. Preghiamo. La tua forza, Signore è principio di giustizia, tu sei indulgente con tutti. Per questo ti supplichiamo di accogliere le nostre preghiere e di esaudirle, secondo i tuoi disegni provvidenziali. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Preghiera sulle offerte O Dio, che nell unico e perfetto sacrificio del Cristo hai dato valore e compimento alle tante vittime della legge antica, accogli e santifica questa nostra offerta come un giorno benedicesti i doni di Abele, e ciò che ognuno di noi presenta in tuo onore giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore. Antifona di comunione Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: buono è il Signore e misericordioso, egli dà il cibo a coloro che lo temono. (Sal 111,4-5) Preghiera dopo la comunione Assisti, Signore, il tuo popolo, che hai colmato della grazia di questi santi misteri, e fa che passiamo dalla decadenza del peccato alla pienezza della vita nuova. Per Cristo nostro Signore. La parabola del grano di senape e la Chiesa «La tentazione di cercare subito il grande successo, di cercare i grandi numeri. E questo non è il metodo di Dio. Per il regno di Dio [...] vale sempre la parabola del grano di senape (cfr. Mc 4, 31-32). Il Regno di Dio ricomincia sempre di nuovo sotto questo segno. [...] Noi o viviamo troppo nella sicurezza del grande albero già esistente o nell'impazienza di avere un albero più grande, più vitale. Dobbiamo invece accettare il mistero che la Chiesa è nello stesso tempo grande albero e piccolissimo grano». (J. RATZINGER, La nuova evangelizzazione. Studi in onore del Card. Walter Kasper, Roma, Studium, 2001, 506).

Cresce in Italia la povertà assoluta Diffuso il rapporto dell'istat relativo al 2012: 1 milione e 200mila persone in più impossibilitate ad acquistare beni e servizi per una vita dignitosa. Peggiora la condizione di coppie con figli e anziani. Oltre 2 milioni le famiglie in Italia che vivono in condizioni di povertà assoluta, cioè impossibilitati ad acquistare beni e servizi per una vita dignitosa; un dato la cui incidenza aumenta in maniera significativa nel Mezzogiorno, mentre ovunque peggiora, in generale, la condizione delle coppie con figlie. È la fotografia scattata dall Istat nel 2013, con il 12,6% della famiglie in condizione di povertà relativa (3milioni e 230mila) e il 7,9% in povertà assoluta: 2 milioni 28mila, appunto, per un totale di 6 milioni e 20mila persone, vale a dire il 9,9% della popolazione, a fronte del 16,6% che vive in povertà relativa. Tra il 2012 e il 2013, spiegano dall Istat, «l incidenza di povertà relativa tra le famiglie è stabile (dal 12,7 al 12,6%) in tutte le ripartizioni territoriali; la soglia di povertà relativa, pari a 972,52 euro per una famiglia di due componenti, è di circa 18 euro inferiore (-1,9%) al valore della soglia del 2012». Per effetto dell aumento nel Mezzogiorno (dal 9,8 al 12,6%), è aumentata l incidenza di povertà assoluta, «dal 6,8 al 7,9%», coinvolgendo circa 303mila famiglie e 1 milione 206mila persone in più rispetto all anno precedente. «La povertà assoluta - si legge ancora nel rapporto - aumenta tra le famiglie con tre (dal 6,6 all'8,3%), quattro (dall'8,3 all'11,8%) e cinque o più componenti (dal 17,2 al 22,1%). Peggiora la condizione delle coppie con figli: dal 5,9 al 7,5% se il figlio è uno solo, dal 7,8 al 10,9% se sono due e dal 16,2 al 21,3% se i figli sono tre o più, soprattutto se almeno un figlio è minore. Nel 2013, 1 milione 434mila minori sono poveri in termini assoluti (erano 1 milione 58 mila nel 2012)». 888mila i poveri assoluti tra gli over 65, a fronte dei 728mila registrati nel 2012. E l incidenza della povertà assoluta cresce anche tra le coppie di anziani (dal 4 al 6,1%) e tra le famiglie con almeno due anziani (dal 5,1 al 7,4%), così come cresce tra le famiglie «con persona di riferimento con titolo di studio medio-basso (dal 9,3 all'11,1% se con licenza media inferiore, dal 10 al 12,1% se con al massimo la licenza elementare), operaia (dal 9,4 all'11,8%) o in cerca di occupazione (dal 23,6 al 28%)». Nel Sud Italia l Istat conta 725mila poveri in più rispetto all anno precedente, per un totale di 3 milioni e 72mila persone. A questo aumento dell incidenza della povertà assoluta si accompagna anche un aumento dell intensità della povertà relativa, che sale dal 21,4 al 23,5%. E le dinamiche sono le stesse osservare nell ambito della povertà assoluta: «Peggiora la condizione delle famiglie con quattro (dal 18,1 al 21,7%) e cinque o più componenti (dal 30,2 al 34,6%), in particolare quella delle coppie con due figli (dal 17,4 al 20,4%), soprattutto se minori (dal 20,1 al 23,1%)». Di contro, migliora la condizione dei single non anziani nel Nord, specie sotto la soglia dei 35 anni, fra i quali l incidenza della povertà relativa scende dal 2,6 all 1,1%, seppure a seguito del ritorno nella famiglia di origine o della mancata formazione di una nuova famiglia da parte dei giovani in condizioni economiche meno buone. Nel Mezzogiorno, invece, secondo i dati Istat, «migliora la condizione delle coppie con un solo figlio (dal 31,3 al 26,9%), con a capo un dirigente o un impiegato (dal 16,4 al 13,6%), che tuttavia rimangono su livelli di incidenza superiori a quelli osservati nel 2011».

MADONNA PELLEGRINA DI FATIMA 14-21 Settembre 2014 La Madonna "Pellegrina" del Santuario di Fatima presso la nostra parrocchia. giornate: Bambini e scuola - Ammalati - Giovani e Vocazioni- Riconciliazione - Fiaccolata e Adorazione Eucaristica. ORARIO ESTIVO SS. MESSE Nei giorni feriali la Messa é alle ore 19 la Domenica Messe Festive ore 10 e ore 19 **** La Segreteria parrocchiale a Luglio é aperta dal Lun. al Ven. dalle 17 alle 18,45. PIAZZA SALVATORE GALGANO, 100-00173 ROMA TELEFONO 06.72.17.687 FAX 06.72.17.308 E MAIL : parrocchia.mazzarello@virgilio.it - bernardo.dimatteo68@gmail.com SITO PARROCCHIALE: www.santamariadomenicamazzarello.it