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VADEMECUM DEL PRATICANTE Al fine di poter ottenere il rilascio del certificato di compiuta pratica, è necessario che il praticante avvocato sia iscritto nel Registro Praticanti e svolga, continuativamente, assiduamente e con profitto la pratica per un periodo minimo di 18 mesi, salvo le deroghe di cui appresso. Il periodo di pratica decorre dalla data in cui il Consiglio dell'ordine adotta la delibera di iscrizione e non dalla data di notifica della stessa o dalla data di consegna del libretto. Per la verifica della effettività della pratica, dovrà essere compilato il libretto (che verrà consegnato dopo l'avvenuta iscrizione nel registro dei praticanti). Al momento della consegna del libretto al praticante verranno comunicati i nomi dei componenti della commissione praticanti, ai quali lo stesso potrà rivolgersi per avere per qualsiasi chiarimento in merito alla pratica che si appresta a svolgere e durante lo svolgimento della pratica stessa. Il libretto è diviso in 3 semestri e ciascun semestre ha tre sezioni: una per l'indicazione delle udienze, una per l'indicazione degli atti processuali e delle attività stragiudiziali ed una per e la trattazione, per iscritto, delle questioni giuridiche trattate. Alla fine di ogni semestre uno dei componenti della commissione dovrà vidimare, previo esame, il libretto, che dovrà essere presentato correttamente compilato e firmato dal magister. Alla fine dei primi 12 mesi ed al termine dell ultimo semestre della pratica dovranno essere consegnate alla commissione, in tempo utile per la lettura e vidimazione, dopo essere state firmate dal praticante e dal magister, anche le relazioni di cui si dirà appresso. La vidimazione del libretto da parte della commissione sarà effettuata

entro i 30 giorni successivi alla scadenza di ciascun semestre. REDAZIONE DEL LIBRETTO PER UN SEMESTRE UDIENZE 1) deve essere indicato un numero minimo di 20 udienze distribuite nell'arco dell'intero semestre; 2) dovranno essere riportati i dati della causa, così come indicati nel libretto e, sinteticamente, l'attività espletata in udienza; 3) non sono ammesse e riconosciute valide le udienze di mero rinvio; non sono ammesse e riconosciute le udienze che siano unicamente autocertificate dal praticante (ovvero quelle prive della sottoscrizione del magister) ovvero quelle udienze a cui il praticante abbia assistito senza la presenza di un avvocato, salvo quanto si dirà in seguito per i praticanti abilitati; 4) sarà consentito assistere a 2 udienze nella stessa giornata per non più di due volte a semestre a condizione che siano davanti a Giudici diversi o, se davanti allo stesso Giudice, che abbiano oggetto diverso; al di fuori di questi casi sarà possibile indicare nel libretto una sola udienza al giorno; 5) le udienze dovranno essere tanto di cause civili 1 quanto di cause penali, con un numero minimo di 5 per il genere di materia meno praticato; se il praticante si trova in uno studio di soli civilisti o soli penalisti, l'attestazione delle cause di genere diverso può essere fatta dal civilista o penalista, diverso dal magister, con cui il praticante farà nel semestre le relative udienze; in tale evenienza sul libretto, oltre alla firma del magister, dovrà essere apposta anche la firma dell'avvocato con cui il praticante ha seguito le udienze dell'altro genere, con l'accortezza di evidenziare queste con asterisco; il praticante che svolge la pratica in uno studio legale associato, ovvero nel quale svolgono stabilmente attività più avvocati, potrà riportare nel libretto anche le udienze di cause degli altri avvocati, fermo restando che la sua partecipazione a tali udienze sarà attestata comunque dal magister; 1 ricomprendendovi in tale genere anche quelle davanti al TAR, alle Commissioni Tributarie ed ai Collegi Arbitrali

6) il praticante dovrà fare annotare la sua presenza, ai fini della pratica forense, sul verbale di udienza a cui partecipa; ciò è necessario poiché la commissione, in sede di verifica e vidimazione del libretto, può chiedere, a campione, di avere copia dei verbali di udienza cui il praticante afferma aver partecipato. ATTI PROCESSUALI ED ATTIVITÀ STRAGIUDIZIALI In tale sezione andranno indicati gli atti, alla cui redazione il praticante ha partecipato, nonché le attività stragiudiziali compiute. Oltre agli atti tipicamente giudiziari, potranno essere indicati, a titolo esemplificativo, anche le ricerche, i pareri, i contratti, le diffide, le raccomandate contenenti particolari intimazioni e qualche accesso agli uffici per il compimento di attività particolarmente rilevanti. Potrà essere indicata, come attività stragiudiziale, anche la partecipazione a procedimenti di mediazione e di negoziazione assistita. Tali atti e attività andranno indicati nel numero di 20 a semestre, avendo cura di garantire la diversificazione della tipologia degli atti. QUESTIONI GIURIDICHE In tale sezione il praticante dovrà indicare le questioni che ha avuto modo di studiare ed approfondire nel corso del semestre per una causa in corso o per un parere da fornire. Dovranno essere indicate nel numero di 10 a semestre, avendo cura di garantire la diversificazione della tipologia delle questioni. Nel libretto andrà indicato sinteticamente l'oggetto della questione studiata con il riferimento normativo. RELAZIONI Alla scadenza del primo semestre, il praticante dovrà presentare alla commissione le relazioni che dovranno essere frutto di personale elaborazione e saranno:

1) 1 sulle cause civili seguite nel corso dell'anno, con l'indicazione 2) 1 sulle cause penali seguite nel corso dell'anno, con l'indicazione Alla scadenza dei primi 12 mesi, il praticante dovrà presentare alla commissione le relazioni che dovranno essere frutto di personale elaborazione e saranno: 3) 2 sulle cause civili seguite nel corso dell'anno, con l'indicazione 4) 2 sulle cause penali seguite nel corso dell'anno, con l'indicazione Alla scadenza dell ultimo (terzo) semestre di pratica dovranno essere presentate alla commissione le relazioni che dovranno essere frutto di personale elaborazione e saranno: 5) 2 sulle cause civili seguite nel corso dell'anno, con l'indicazione 6) 2 sulle cause penali seguite nel corso dell'anno, con l'indicazione 7) 1 su questioni di deontologia; Le relazioni dovranno essere esaurienti per l'argomento trattato. Almeno tre relazioni (due alla fine dei primi 12 mesi e 1 alla fine del terzo semestre) devono essere manoscritte.

Alla consegna del certificato di compiuta pratica verranno restituite al praticante le relazioni cartacee. PATROCINIO SOSTITUTIVO Dopo i primi 6 mesi di pratica può essere presentata domanda per ottenere l'abilitazione al patrocinio sostitutivo ex art. 41 comma 12 Legge 247/2012. Si precisa che la durata massima del patrocinio sostitutivo è di 5 anni decorrenti dalla fine del primo semestre di pratica e ciò a prescindere da quando ne venga fatta richiesta. L abilitazione può essere richiesta anche dopo l ottenimento del certificato di compiuta pratica ma, in tale caso, il praticante, se già cancellato dal Registro tenuto presso l Ordine, dovrà chiedere la reiscrizione nel Registro stesso. Si ricorda che il patrocinio è consentito solo in sostituzione del proprio avvocato che dovrà delegare per scritto il praticante a presenziare alla udienza. Le udienze a cui il praticante partecipa in sostituzione del proprio avvocato potranno essere riportate nel libretto della pratica tra quelle da indicare nel secondo e terzo semestre. La pratica deve essere svolta, senza soluzione di continuità, per diciotto mesi. Sono ammesse interruzioni del periodo di pratica purché nel rispetto di quanto previsto dall art. 7 del DM n. 70 del 17.3.2016. Si rimanda, per le ulteriori indicazioni sulle modalità di svolgimento del tirocinio, alle norme contenute nella legge professionale 247/2012 e nel regolamento ministeriale n. 70/2016

TIROCINIO EX ART. 73 D.L 69/2013 Si fa presente che i laureati in legge che richiederanno l'iscrizione al Registro dei Praticanti, solo all'esito, con profitto, del tirocinio giudiziario ex art. 73 DL 69/2013, potranno iscriversi al suddetto registro e richiedere il certificato di compiuta pratica una volta terminato, con esito positivo, un semestre di pratica forense presso lo studio di un avvocato, avvalendosi, pertanto, delle disposizioni di cui al comma 13 del suddetto art. 73, DL 69/2013. Si precisa, tuttavia, che al termine dell'unico semestre di pratica forense svolto, il praticante dovrà presentare le questioni così come previste per il terzo semestre. Il Tirocinio ex art. 73 DL 69/2013, tuttavia, potrà essere svolto, anche, in contemporanea con la pratica forense. ******** Si ricorda infine anche la partecipazione obbligatoria ai corsi di formazione di cui all art. 43 legge 247/2012.