29 MARZO DOMENICA DELLE PALME Mc 14, 1-15,47

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Transcript:

29 MARZO DOMENICA DELLE PALME Mc 14, 1-15,47 Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11 Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra. Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano. Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno cor- 91

se a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest uomo era Figlio di Dio!». Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme E buio. La terra trema. Il velo del tempio si squarcia. Tutto tace. Il Figlio di Dio sulla croce urla il suo dolore e muore. Tutto sembra perduto e senza senso. Eppure il centurione proprio in quel corpo martoriato sulla croce ed ormai esanime riconosce il Figlio di Dio. E la fede che va oltre ciò che gli occhi vedono, che accende la speranza nella vera vita che supera la morte, che diventa consolazione che vince il buio del tracollo del non-senso con il quale si scontra il nostro esistere quotidiano. Ai piedi di questa croce ci fermiamo attoniti, contempliamo Cristo con il cuore palpitante di innamorati che sentono e comprendono la profondità e la grandezza del suo Amore per noi. Mi soffermo a contemplare Cristo morto in croce e mi immergo con il cuore e lo spirito nel profondo mistero dell Amore che dà la sua vita per me. Sto in silenzio davanti a Lui e mi lascio avvolgere dal Suo amore. 92

O alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda. Dammi, Signore, senno e discernimento per compiere la tua vera e santa volontà. Amen. Preghiera davanti al Crocifisso di S. Francesco 93

30 MARZO LUNEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA Gv 12, 1-11 Il Signore è mia luce e mia salvezza. Is 42, 1-7; Sal 26 Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me». Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù. 94

Continuiamo oggi, iniziata ieri, la grande Settimana Santa. Sono giorni in cui non dobbiamo perderci nulla, ma celebrarli nella caratteristica specifica di ognuno. Il lunedì santo è il giorno dell amicizia, della cena di Bètania: E qui fecero per lui una cena. Sarebbe bello trovarsi in questo giorno con i nostri amici più cari leggendo insieme il brano del Vangelo di oggi. E anche il giorno del profumo, dello spreco d amore. Stiamo attaccati a Gesù, frequentiamolo, perché il suo profumo ci invada e così possiamo spargere il profumo di Cristo nel nostro quotidiano. Sono leale e fedele nell amicizia verso Cristo e verso gli altri? Che cosa significa per me essere vero amico che dà la vita alla stregua di Gesù? Si faccia luminosa in noi la conoscenza di te, affinché possiamo conoscere l ampiezza dei tuoi benefici, l estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la profondità dei tuoi giudizi. San Francesco 95

31 MARZO MARTEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA Gv 13, 21-33.36-38 La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. Is 49, 1-6; Sal 70 In quel tempo Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?». Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose allora Gesù: «E colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto». Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte. Quand egli fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. 96

Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m abbia rinnegato tre volte». Con il tradimento e il rinnegamento ha inizio la Passione di Gesù: è l ora delle tenebre. Oggi e domani dobbiamo pensare ai nostri tradimenti, alle infedeltà, ai rinnegamenti. Ci diciamo cristiani, di Gesù, ma nell attimo presente mi dimostro veramente suo con purezza e sincerità di cuore? So rialzarmi dopo ogni caduta con fiducia, credendo veramente e fermamente nel Suo perdono? Rapisca, ti prego o Signore, l ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo perché io muoia per amore dell amor tuo, come tu ti sei degnato a morire per amore dell amor mio. San Francesco 97

1 APRILE MERCOLEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA Mt 26,14-25 O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi. Is 50, 4-9; Sal 68 In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d argento. Da quel momento cercava l occasione propizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell uomo dal quale il Figlio dell uomo viene tradito! Meglio per quell uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l hai detto». 98

Qualcheduno deve avere aiutato Giuda a diventare il Traditore. C è una parola nel Vangelo, che non spiega il mistero del male di Giuda, ma che ce lo mette davanti in un modo impressionante: Satana lo ha occupato. Ha preso possesso di lui, qualcheduno deve avervelo introdotto. Quanta gente ha il mestiere di Satana: distruggere l opera di Dio, desolare le coscienze, spargere il dubbio, insinuare l incredulità, togliere la fiducia in Dio, cancellare il Dio dai cuori di tante creature. Questa è l opera del male, è l opera di Satana. Ha agito in Giuda e può agire anche dentro di noi se non stiamo attenti. Per questo il Signore aveva detto ai suoi Apostoli là nell orto degli ulivi, quando se li era chiamati vicini: State svegli e pregate per non entrare in tentazione. (don Primo Mazzolari) Sappiamo stare in silenzio mettendo a nudo la nostra coscienza e specchiandoci nell amore paziente e misericordioso di Gesù? Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio, Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità. Tu sei la nostra dolcezza, Tu sei la nostra vita eterna grande ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso salvatore. San Francesco 99

2 APRILE GIOVEDI DELLA SETTIMANA SANTA Gv 13,1-15 Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza. Es. 12, 1-8.11-14, Sal 115; 1Cor 11, 23-26 Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi». Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, 100

ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi». Ecco l inizio di un giorno in cui dobbiamo impiegare tutte le nostre forze spirituali. Lode per il dono dell Eucarestia e per quello del Sacerdozio. Gesù ci consegna la parola più forte della Bibbia, amore e con la lavanda dei piedi ci dice: si ama così! Quale e quanta importanza riveste per me il sacramento dell Eucarestia? Come mi accosto solitamente all Eucarestia? Tutta l umanità trepidi, l universo intero tremi e il cielo esulti, quando sull altare, nella mano del sacerdote, si rende presente Cristo, il Figlio del Dio vivo. San Francesco 101

3 APRILE VENERDÌ DELLA SETTIMANA SANTA Gv 18,1 19,42 Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. Is 52,13 53,12; Sal 30; Eb 4,14-16; 5,7-9; Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all infuori di Cesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei». Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto». I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti 102

e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò Per la tua Passione, Gesù, hai riversato sul mondo lo Spirito Santo che continuamente fa nuove tutte le cose. Per le tue piaghe siamo stati guariti. La sofferenza, questo maledetto assurdo causato dal male del peccato, acquista un misterioso senso che solo agli intimi è rivelato. Abbandoniamoci alla Sua fedeltà e alle Sue promesse. Mi scandalizzo del dolore? O mi fido di Dio che sa scrivere dritto su righe storte? Della morte di un nemico non dobbiamo godere, ma dolerci e piangere. Così ha fatto Gesù sulla croce, quando piangeva sulla umanità uccisa dal peccato: Figlio mio, potessi io morire per te! Giovasse a te la mia morte!. Quasi volendo dire che nessuno vuol 103

concedere a Cristo di morire per lui. Infatti, grande dono reputa il Signore, che il peccatore gli permetta di morire per lui. Sant Antonio da Padova 104

4 APRILE SABATO DELLA SETTIMANA SANTA Veglia Pasquale Silenzio e solitudine Tutto tace: campane, organi, fiori tutto è spoglio, tabernacoli vuoti Giornata di deserto Ma più passano le ore e più mormoriamo nel cuore l Alleluia che non tarderà a risuonare nei nostri cuori e nella nostra vita! Penso a come sarebbe terribile l esistenza senza Gesù e il suo sacrificio di amore per me? Affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te con tutta l anima, sempre desiderando te con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo amore. San Francesco 105

5 APRILE - S. PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE Gv 20, 3-9 Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo, Alleluia! At 10, 34a. 37-43; Sal 117; Col 3, 1-4 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l hanno posto!». Uscì allora Simon Pietro insieme all altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. Sono risorto e sono con te! Pasqua è la festa della vita: attraverso la sua morte Gesù ci ha dato la vita in abbondanza. 106

Maria Maddalena, purificata dall amore, è la prima che ha occhi per vedere il Signore. Il Risorto è visto da chi lo guarda e contempla con amore. Perché solo l amore ha occhi per vedere la luce della verità! La testimonianza gioiosa, frutto dell incontro con il Risorto, è un punto fermo nella mia vita? Come intendo essere annunciatore della Risurrezione di Cristo nella mia vita quotidiana? Questo araldo di Dio, degno di essere amato da Cristo, imitato da noi e ammirato dal mondo, è il servo di Dio Francesco: lo costatiamo con sicurezza indubitabile, se osserviamo come egli raggiunse il vertice della santità più eccelsa, e, vivendo in mezzo agli uomini, imitò la purezza degli angeli, fino a diventare esempio di perfezione per i seguaci di Cristo. Dalla Legenda Maior di San Bonaventura 107