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Transcript:

Pietro invia Marco Cripta della basilica (Aquileia) 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 1

Corso biblico zonale Zona XXI S. Maria degli angeli IL VANGELO DI MARCO 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 2

ANDARE DIETRO A GESÙ alla scoperta del vangelo di Marco 1. Da discepolo a discepolo. Conoscere Marco e il suo racconto. 2. Un messia nascosto. La narrazione della manifestazione di Gesù come messia (capp. 1,1-8,26+27-30). 3. Seguire il maestro. Crisi dei discepoli e condizioni per la sequela (capp. 8,27-10,52, con particolare attenzione all approccio narrativo). 4. Riconoscere il figlio di Dio. Il racconto della passione, morte e resurrezione di Gesù (capp. 11,1-16,8). Prof.ssa Marialaura Mino 3

Vangelo di Marco Bibliografia di riferimento (analisi di tipo narrativo): Vangelo di Marco - C. MAZZUCCO, Lettura del vangelo di Marco, Zamorani Ed.,Torino 1999. - M. VIRONDA, Gesù nel vangelo di Marco. Narratologia e cristologia, EDB, Bologna 2003. - E. MANICARDI, Il cammino di Gesù nel Vangelo di Marco (Analecta Biblica 96), Editrice PIB, Roma 2003. - AA. VV., La catechesi kerygmatica di Marco, in «CredereOggi» 22/5-6 (2002) 131-132 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 4

Ricorda: Nel Vangelo di Marco è possibile, a livello strutturale, evidenziare 2 tappe, contrassegnate da 2 inclusioni importanti: tra Mc 1,1 e 8,29b tra Mc 1,1 e 15,39. L'intento teologico del redattore è teso a svelare l'identità profonda di Gesù che è riconosciuta prima da Pietro (8,29b) e poi dal centurione ai piedi della croce (15,39). Allo stesso tempo il vangelo pone l accento sulla figura del discepolo (cfr Mc 8,34-38), come colui che, per andare dietro a Gesù, rinnega sé stesso, prende la propria croce e lo segue. 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 5

I racconti della passione, morte e resurrezione di Gesù SECONDA TAPPA (8,31-15,39) E' possibile in questa seconda tappa individuare abbastanza chiaramente 3 sezioni: 1. Una prima sezione, in 8,31-10,52, è caratterizzata da un modo di comporre tipicamente marciano in cui si susseguono: insegnamento di Gesù + incomprensione dei discepoli-rimprovero di Gesù + ulteriore istruzione di Gesù. Oltre che dal modo di comporre, la sezione è contrassegnata dalla indicazione geografica ricorrente della strada (in greco, odòs: 9,33.34; 10,17.32.46.52). Da 10,32 questa strada ha come méta Gerusalemme. 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 6

2. Una seconda sezione in 11,1-13,37 trova la sua unità formale negli elementi spaziotemporali. Il punto di riferimento spaziale ricorrente è il tempio (cf. 11,11.15.27; 12,35; 13,1.3) dove Gesù discute e insegna in pubblico. Dal punto di vista temporale l'azione si sviluppa in tre giorni: Nel primo giorno l'inizio è lasciato aperto, mentre viene annotata accuratamente la chiusura (11,11). Il secondo giorno è ben delimitato dall'indicazione dell'inizio (11,12) e della fine (11,19). Del terzo giorno è segnalato l'inizio (11,20) ed è lasciata aperto la chiusura: esso occupa lo spazio e la rilevanza maggiore. 2015 Prof.ssa Marialaura Mino 7

3. Una terza sezione in 14,1-15,39 presenta la narrazione continua della passione e inizia (14,1-2) con una significativa indicazione di tempo e con il proposito, poi attuato, di mettere a morte Gesù: «Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire. Dicevano infatti: Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo». 2014 Prof.ssa Marialaura Mino 8

Un epilogo (15,40-16,8), dominato in modo inatteso dalle donne che hanno seguito Gesù e dal kerigma pasquale (16,6-7), porta al culmine la narrazione evangelica. In conclusione, possiamo individuare nella seconda parte del vangelo 3 sezioni: I.8,31-10,52 - II.11,1-13,37 - III.14,1-15,39 culminanti in un epilogo (15,40-16,8). 2014 Prof.ssa Marialaura Mino 9

L ingresso di Gesù a Gerusalemme (Mc 11,1-11) 1 Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli 2 e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. 3 E se qualcuno vi dirà: «Perché fate questo?», rispondete: «Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito»». 4 Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. 5 Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». 6 Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. 7 Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. 8 Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. 9 Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! 10 Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!». 11 Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània. 2014 Prof.ssa Marialaura Mino 10

Due insegnamenti ai discepoli nel tempio: L offerta della vedova (Mc 12,41-44) 41 Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. 42 Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. 43 Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44 Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». Il tempo delle tribolazioni (Mc 13,3-5.9-11) 3Mentre stava sul monte degli Ulivi, seduto di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte: 4 «Di' a noi: quando accadranno queste cose e quale sarà il segno quando tutte queste cose staranno per compiersi?». 5 Gesù si mise a dire loro: «Badate che nessuno v'inganni! 6 Molti verranno nel mio nome, dicendo: «Sono io», e trarranno molti in inganno. 7 E quando sentirete di guerre e di rumori di guerre, non allarmatevi; deve avvenire, ma non è ancora la fine. ( ) Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. 10 Ma prima è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. 11 E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell'ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 11

L unzione di Betania (Mc 14,3-9) 3 Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4 Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? 5 Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. 6 Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un'azione buona verso di me. 7 I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. 8 Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto» 2014 Prof.ssa Marialaura Mino 12

L unzione di Betania in sintesi: Il racconto dell unzione fa da introduzione alla passione di Gesù: «...ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura». Il tema portante è di tipo sponsale (cfr il nardo, che rimanda al Cantico dei cantici): la donna senza nome rappresenta tutti coloro che riconoscono Gesù come il Kyrios e a lui offrono tutto ciò che possiedono, in un gesto d amore. Come il cieco Bartimeo, anche lei non tiene per sé, ma offre, abbandona i suoi beni. Inoltre il suo gesto è specialmente dedicato a Gesù, che dice infatti: «ella ha compiuto verso di me un opera bella/buona i poveri li avrete sempre», a significare che l amore verso il Cristo è «l opera» che viene prima di ogni opera di carità e ad essa dà significato. Nella donna possiamo vedere raffigurata la Chiesa che riconosce il Cristo come suo sposo e lo adora. Come la donna dona tutto ciò che ha, in un gesto d amore, così il Cristo sta ora per entrare nella piena donazione di sé, attraverso la sua passione, che culmina nella morte di croce, climax del Vangelo di Mc. NB La donna dunque anticipa profeticamente il dono che Gesù fa della sua intera vita, corrispondendo al suo amore nel gesto dell unzione. 2014 Prof.ssa Marialaura Mino 13

Unzione di Betania (M.I.Rupnik) Cappella della «Casa incontri cristiani» (Capiago) 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 14

L ultima cena di Gesù con i suoi discepoli 12 Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». 13 Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. 14 Là dove entrerà, dite al padrone di casa: «Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?». 15 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». 16 I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. 17 Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. 18 Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». 19 Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l'altro: «Sono forse io?». 20 Egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto. 21 Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo, dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». 22 E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23 Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24 E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. 25 In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». 26 Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. 27 Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse. 28 Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea» 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 15

Le scene ai piedi della croce (Mc 15,16-39) 16 Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. 17 Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. 18 Poi presero a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». 19 E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. 20 Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. 1 Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. 22 Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», 23 e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. 24 Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. 25 Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. 26 La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». 27 Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra. 29 Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, 30 salva te stesso scendendo dalla croce!». 31 Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di lui e dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! 32 Il Cristo, il re d'israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano. 33 Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 34 Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». 35 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». 36 Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». 37 Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. 38 Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. 39 Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest'uomo era Figlio di 16 Dio!».

Scene di donne attorno al sepolcro: Gesù nel sepolcro 40 Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, 41 le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme. 42 Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, 43 Giuseppe d'arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch'egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. 44 Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. 45 Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46 Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all'entrata del sepolcro. 47 Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto. Il sepolcro vuoto 1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2 Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3 Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?». 4 Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5 Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. 6 Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. 7 Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: «Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto»». 8 Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite. 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 17

I capitoli 11-16 in sintesi: A partire dal cap. 11 notiamo come gli avvenimenti che riguardano il compiersi del destino di passione e morte di Gesù appaiano come «preordinati» secondo un disegno superiore. Tutto si realizza come previsto. Per quanto riguarda i discepoli, si insiste ancora sul dono totale di sé, nell abbandono fiducioso in Dio e nella sequela del Cristo (vedova, donna di Betania). Inoltre essi sono chiamati a dare testimonianza, secondo lo Spirito, e ad annunciare il vangelo (cap. 13). Nonostante questi esempi positivi ed i richiami di Gesù, essi si allontanano man mano dal maestro, fino a scomparire negli ultimi due capitoli. Emerge la figura del centurione, che porta a compimento il riconoscimento di Gesù in 15,39 (climax dell intero vangelo), proprio nel momento in cui Gesù porta a compimento la sua missione, col donare la sua vita sulla croce. Le uniche parole pronunciate da Gesù sulla croce sono tratte dal Sal 22, quello del «giusto ingiustamente perseguitato». Tuttavia la confessione del centurione romano supera di gran lunga la categorizzazione vetero testamentaria. Le donne sono protagoniste indiscusse delle ultime scene, a partire da 15,40 (epilogo). 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 18

Epilogo (15,40-16,8) Nelle ultime scene le donne sono protagoniste, quasi a svolgere un inatteso ruolo di «mediazione» tra i discepoli, sempre più assenti, e Gesù, anche lui scomparso dalla scena. Con i loro comportamenti rappresentano un punto di vista insolito, infatti «stavano a guardare da lontano», cercano il corpo di Gesù per l unzione rituale, ma fuggono quando viene chiesto loro di annunciare la sua resurrezione. In questo modo il finale del racconto rimane aperto, come un punto di domanda rivolto dal narratore al lettore. Come sarai tu, lettore e uditore del vangelo? Sarai come le donne, che fuggono via senza aver detto niente a nessuno, per paura? Come il giovinetto di Mc 14, 51-52 (Marco stesso?) e i discepoli? Oppure come il cieco Bartimeo o il centurione ai piedi della croce? Un finale aperto tuttavia al lettore attento non sfugge un indizio positivo, un segnale pieno di speranza: «Andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro Egli vi precede in Galilea, Là lo vedrete come vi ha detto» (Mc 16,7). Si tratta della ripresa di Mc 14,27-28: Gesù aveva previsto il fallimento dei discepoli ma anche predisposto il rimedio! Come a dire che il maestro e Signore Gesù ci attende sempre dietro ad ogni nostro fallimento, ci invita a riprendere ogni volta il cammino, ad andare «dietro a lui», facendo quello che lui ha fatto, per incontrarlo ancora oggi vivo ed annunciare che lui è il Cristo e il Figlio di Dio. 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 19

Dipinto di A. Arrivabene Copertina da «I luoghi dell infinito», suppl. ad Avvenire 2017 Prof.ssa Marialaura Mino 20