Battesimo del Signore B -

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Transcript:

Battesimo del Signore B - Antifona d'ingresso Dopo il battesimo di Gesù si aprirono i cieli, e come colomba lo Spirito di Dio si fermò su di lui, e la voce del Padre disse: "Questo è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". Colletta Padre onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli, rinati dall'acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Prima Lettura Is 55, 1-11 Dal libro del profeta Isaia. Così dice il Signore: "O voi tutti assetati, venite all'acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un'alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l'ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d'israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata". Salmo Da Is 12, 1-6 Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza. Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, non avrò timore, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza. Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere, fate ricordare che il suo nome è sublime. Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse, le conosca tutta la terra. Canta ed esulta, tu che abiti in Sion, perché grande in mezzo a te è il Santo d'israele.

Seconda Lettura 1 Gv 5, 1-9 Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo. Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio. Alleluia, alleluia. Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!". Alleluia. Vangelo Mc 1, 7-11 In quel tempo, Giovanni proclamava: "Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo". Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere sopra di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento". Sulle Offerte Ricevi, o Padre, i doni che la Chiesa ti offre, celebrando la manifestazione del Cristo tuo diletto Figlio, e trasformali per noi nel sacrificio perfetto, che ha lavato il mondo da ogni colpa. Per Cristo nostro Signore. Comunione Questa è la testimonianza di Giovanni: "Io l'ho visto, e ho attestato che egli è il Figlio di Dio". Dopo la Comunione Dio misericordioso, che ci hai nutriti alla tua mensa, concedi a noi tuoi fedeli di ascoltare come discepoli il tuo Cristo, per chiamarci ed essere realmente tuoi figli. Per Cristo nostro Signore.

Lo squarcio nei cieli Terminiamo oggi il tempo di Natale, con la celebriamo della festa del battesimo del Signore, con una nuova manifestazione di Gesù non più in una mangiatoia, ma ora tra coloro che nel popolo di Israele sono alla ricerca di una rinascita spirituale, che dietro al Battista stanno cercando la salvezza. Gesù, che con questo evento fa il suo ingresso nel vangelo di Marco, ci viene presentato in un atteggiamento di accoglienza, potremmo dire quasi di passività, di sottomissione alla storia e alla missione per cui è inviato. Egli accoglie il battesimo da parte di Giovanni e vede e ascolta qualcosa che viene dal cielo. È uno che riceve. L unica sua attività è presentarsi sulle rive del Giordano, atto con cui rivela il suo desiderio di un rinnovamento spirituale per entrare nel nuovo ordine che la venuta di Dio avrebbe inaugurato. Proprio allora Gesù è destinatario di una manifestazione divina che è per lui una esperienza di rinascita nelle parole del Padre che lo mettono poi in cammino: è il figlio amato dal Padre e riceve lo Spirito promesso nei giorni ultimi, una rivelazione che lo strappa dalla vita nascosta che fino ad ora ha vissuto. Gesù nasce a qualcosa che forse non è nemmeno chiaro per lui. Forse è la sua stessa esperienza che risuona quando nel Vangelo di Giovanni dirà a Nicodemo In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall alto, non può vedere il regno di Dio (Gv 3,1-21). C è un nesso fra la nascita di Gesù all essere il figlio amato e la nostra nascita a essere figli di Dio in virtù del battesimo che ci ha inseriti nel corpo di Cristo e che diventa il fondamento spirituale di ogni altra possibile rinascita nella nostra vita. Questo rinascere ha come suo attore primo Dio che si mostra come Padre. Questo volto del Padre ci rivelerà proprio Gesù rendendoci partecipi della sua stessa esperienza. Tutto questo passa attraverso l ascolto di quella voce del Padre che ci guida e ci dona la rivelazione della nostra vera identità, quella di figli. In quel che è detto di e a Gesù in questo brano evangelico non solo vediamo il principio della sua rinascita ma anche il fondamento della nostra. Proprio qui, all inizio, Gesù fa un esperienza dell amore del Padre o meglio scopre che Dio è un Padre che ama in maniera unica la creatura umana che non ha alcun merito da esibire nei suoi confronti ma tutto riceve. Essa può solo presentare il desiderio condiviso con altri e altre di una rinascita, questo mettersi in cammino con tutta quell umanità che si riconosce bisognosa di una

salvezza. Gesù è li non perché ha bisogno di essere purificato, ma perché ha bisogno di condividere la purificazione degli altri. Se Giovanni ci appare come quello che annuncia agli altri il perdono, Gesù è lì quasi per tenere per mano quell umanità che viene perdonata. Ed è in questa condivisione che comincia il perdono: in fondo, cosa vuol dire perdono se non esperienza di comunione da parte di colui che quel perdono potrà rendere possibile? Proprio in questo sta forse si rende particolarmente l essere l Emmanuele, l essere il Dio con, che non ci abbandona nemmeno nell esperienza del nostro peccato, ma ci è accanto e guida il nostro cammino di ritorno a lui. Gesù comunica con questo atto di condivisione ed è curioso che proprio mentre Gesù sta facendo questa discesa nell acqua del perdono, ecco che il Battista lo presenta come il più forte di me. Proprio nel momento in cui Gesù è in una situazione di abbassamento il Battista in questo riconosce la forza di Gesù, riconosce il suo essere il Messia e forse ci rivela che la vera forza di Gesù è stata proprio nella sua capacità di scendere anche in una situazione che non era sua, ma che ha voluto condividere, fino ad abbracciare la croce, evento dove sarà nuovamente riconosciuto come figlio di Dio proprio da una peccatore, da un pagano. E, subito, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere sopra di lui come una colomba. Lo Spirito santo domina l inizio della vita di Gesù: sulle labbra del Battista (1,8); scende in lui (1,10); lo spinge nel deserto per essere messo alla prova (1,12). Gesù diventa colui che è abitato dallo Spirito in vista di una missione, di un servizio da compiere. Quello che lui vivrà e annuncerà e che ci viene narrato nei Vangeli, sappiamo che è mosso dallo Spirito che Dio ha mandato su di lui. Questo dono dello Spirito passa attraverso uno squarcio, attraverso questi cieli che si aprono e nel simbolo della colomba. Per poter rinascere in primo luogo occorre attraversare uno squarcio che ci permette di vedere la verità profonda di noi, ma soprattutto di Dio che dentro quello squarcio ci parla. Nel Vangelo di Marco il verbo appare solo un altra volta in Mc 15,38: Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: "Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!" Si squarcia il velo del tempio nel momento in cui Gesù muore nudo sulla croce e la presenza di Dio non si manifesta più nel Santo dei Santi ma in quel corpo del Figlio amato che muore per la salvezza di ogni uomo, anche di chi non si incammina sulla via della conversione. Come al battesimo la discesa dello Spirito dai cieli aperti rivela Gesù come figlio, così lo squarciarsi del velo da parte di Dio manifesta il crocifisso come luogo in cui ora incontrare Dio. In un corpo spezzato per amore, che alla violenza non ha risposto con la violenza e dalla cui bocca sono uscite parole di perdono, compassione e giustizia, Dio si è reso presente. L umanità di Gesù, che è in fila in mezzo ad altri umani desiderosi e bisognosi di salvezza e che muore fra due malfattori, in compagnia di due criminali, è il luogo dello Spirito, della comunione di Dio con gli umani. Lì un uomo che muore, qui un uomo che scende nel peccato degli altri: è questo che c è da contemplare. Tu sei il figlio mio, l amato, in te ho posto il mio compiacimento. Tutta la Scrittura, la sapienza, la profezia e la legge, è come abbreviata e condensata in una dichiarazione divina di amore per la sua creatura. E questo amore del Padre ha un volto e un nome precisi: Gesù di Nazaret. È la conferma del Padre che quello che sta facendo è ciò che è gradito al Padre. C è stata la conferma del Battista, è più forte di me, e ora c è la conferma del Padre, tu sei il mio figlio amato in te ho posto il mio compiacimento. Giovanni lo aveva detto più forte di lui, il Padre lo chiama amato. Sono le due prime parole su Gesù. A

Gesù non viene data dal Padre una missione o un mandato, ma la radice della sua identità di essere figlio amato: da questo scaturiranno tutti i gesti della sua vita. Gesù è chiamato ad approfondire questa parola ascoltata e a vivere e morire in base a essa. In Gesù l attività pubblica, il suo essere per gli umani, è impensabile senza il suo essere nel segreto davanti al Padre. Questo è il principio che permette a Gesù di rinascere nelle varie fasi della sua vita. Chiediamo al Padre la grazia di ascoltare da lui la rivelazione della nostra identità profonda per poter rispondere con la vita a quell amore che ci fa suoi e che solo ci dona di poter rinascere sempre dall alto.