IM _IM_E. Art. n. 38 STAZIONE APPALTANTE NUOVI IMPIANTI IN 11 ALLOGGI - MANUALE MANUTENZIONE IMPIANTI

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Ing. David Zilioli COORDINAMENTO DEL PROGRAMMA Via Emilia S.Pietro, 12 4 2 1 2 1 R e g g i o E m i l i a te l + 39 05 22 45 6 38 2 f ax + 39 0522 456382 Arch. Agnese Gemma Barbieri SUPPORTO AL COORDINAMENTO DEL PROGRAMMA Via Costituzione,6 42100 Reggio Emilia tel +39 0522 236611 fax +39 0522 236699 info@acer.re.it-www.acer.re.it Geom. Francesco Barbieri RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO STAZIONE APPALTANTE Geom. Francesco Barbieri Geom. Eleana Panciroli Geom. Elena Quadri GRUPPO RIPRISTINO ALLOGGI P.I. Davide Malusardi IMPIANTI ELETTRICI Ing. Luigi Guerra IMPIANTI MECCANICI Ing. Ornella Restani COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE ENERGETICA 2318 E BANDO REGIONALE "PROGRAMMA INTEGRATO DI PROMOZIONE DI EDILIZIA RESIDENZIALE SOCIALE E DI RIQUALIFICAZIONE URBANA". D.P.C.M. 16 LUGLIO 2009. PROGRAMMA DI RIQUALIFICAZIONE URBANA COMPAGNONI-FENULLI V - VI STRALCIO - PROGETTO ESECUTIVO NUOVI IMPIANTI IN 11 ALLOGGI - MANUALE MANUTENZIONE IMPIANTI Art. n. 38. 2318_IM_E IM18

_ Comune di Reggio Emilia _ Provincia di Reggio Emilia _ PIANO DI MANUTENZIONE _ MANUALE DI _ MANUTENZIONE _ OGGETTO: _ PIANO DI MANUTENZIONE RELATIVO AI LAVORI DI NUOVA _ INSTALLAZIONE DI IMPIANTO TERMICO _ COMMITTENTE : _ Comune di Reggio Emilia _ Reggio Emilia, IL TECNICO _Pagina 1

Comune di: Provincia di: Oggetto: Reggio Emilia Reggio Emilia PIANO DI MANUTENZIONE RELATIVO AI LAVORI DI NUOVA INSTALLAZIONE DI IMPIANTO TERMICO INTRODUZIONE Il presente documento, denominato Piano di Manutenzione, è complementare al progetto esecutivo redatto dall' UFFICIO TECNICO ACER REGGIO EMILIA e definisce la metodologia operativa e le attività necessarie alla programmazione della manutenzione prevista per i lavori di nuova installazione di impianto termico negli alloggi seguenti: Alloggio via compagnoni 3, piano 3 interno 6 Alloggio via compagnoni 9, piano 4 interno 7 Alloggio via compagnoni 13, piano 3 interno 7 Alloggio via compagnoni 15, piano 1 interno 2 Alloggio via compagnoni 17, piano 1 interno 1 Alloggio via compagnoni 19, piano 1 interno 2 Alloggio via compagnoni 19, piano 2 interno 3 Alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno 5 Alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno 6 Alloggio via compagnoni 23, piano 2 interno 3 Alloggio via compagnoni 23, piano 3 interno 5 facenti parte del PROGRAMMA INNOVATIVO IN AMBITO URBANO - P.R.U. QUARTIERE COMPAGNONI - FENULLI - V - VI STRALCIO ATTUATIVO. PIANO DI MANUTENZIONE Obiettivo del Piano di Manutenzione, pianificato sulla base delle scelte tecniche effettuate in fase progettuale, è il mantenimento nel tempo delle caratteristiche di funzionalità, qualità, efficienza e del valore economico del bene. Tale piano comprende i seguenti documenti che rivestono carattere operativo: - Manuale d'uso - - Programma di Manutenzione Schema dei contenuti e delle caratteristiche dei documenti sopracitati: - Nel Manuale d'uso sono contenute le seguenti informazioni: 1.Descrizione dell'opera 2.Riferimenti alle tavole grafiche del progetto esecutivo per l'inquadramento dell'opera e l'individuazione degli elementi manutenibili analizzati. Agli elementi non direttamente, immediatamente identificabili verrà associata, tra parentesi dopo "Rif.", una sigla che permette di identificarli nelle tavole grafiche. 3.Descrizione degli elementi suddivisi per Unità Tecnologiche, a loro volta suddivise in Elementi Manutenibili. 4.Modalità di uso corretto 5.Controlli eseguibili dall'utente e modalità degli stessi 6.Interventi eseguibili dall'utente e modalità degli stessi Pagina 2

- Nel sono contenute le seguenti informazioni: 1.Descrizione dell'opera 2.Riferimenti alle tavole grafiche del progetto esecutivo per l'inquadramento dell'opera e l'individuazione degli elementi manutenibili analizzati. Agli elementi non direttamente, immediatamente identificabili verrà associata, tra parentesi dopo "Rif.", una sigla che permette di identificarli nelle tavole grafiche. 3.Descrizione degli elementi suddivisi per Unità Tecnologiche, a loro volta suddivise in Elementi Manutenibili. 4.Requisiti, prestazioni e livelli minimi prestazionali degli Elementi Manutenibili 5.Descrizione delle anomalie riscontrabili 6.Controlli eseguibili dall'utente o dal manutentore e modalità degli stessi 7.Interventi eseguibili dall'utente o dal manutentore e modalità degli stessi 8.Analisi previsionale delle risorse necessarie per la manutenzione delle opere di urbanizzazione nel loro ciclo di vita (sono stati ipotizzati 50 anni). - Il Programma di Manutenzione è a sua volta sudiviso in: - Sottoprogramma delle in cui vengono descritti per categoria i requisiti delle Unità Manutenibili, i livelli minimi prestazionali e elencate le normative di riferimento. - Sottoprogramma dei Controlli: suddiviso per Unità Manutenibili - Sottoprogramma degli Interventi: suddiviso per Unità Manutenibili Tutti questi elaborati sono parte integrante del presente piano di manutenzione. Al termine della realizzazione dell'intervento i contenuti dovranno essere sottoposti al controllo ed alla verifica di validità, di completezza e congruenza, compresi gli eventuali aggiornamenti resi necessari dai problemi emersi durante l'esecuzione dei lavori. Elenco dei Corpi d'opera: 01 PIANO DI MANUTENZIONE RELATIVO AI LAVORI DI NUOVA INSTALLAZIONE DI IMPIANTO TERMICO Pagina 3

Corpo d'opera: 01 PIANO DI MANUTENZIONE RELATIVO AI LAVORI DI NUOVA INSTALLAZIONE DI IMPIANTO TERMICO Il presente piano di manutenzione si riferisce agli interventi previsti nel progetto esecutivo. Descrizione generale dei principali interventi previsti: Nell'ambito delle attività di riqualificazione, è stata prevista la nuova installazione di impianti termici per gli alloggi attualmente sprovvisti di impianto di riscaldamento. Di seguito si riporta l'elenco degli alloggi interessati: Alloggio via compagnoni 3, piano 3 interno 6 Alloggio via compagnoni 9, piano 4 interno 7 Alloggio via compagnoni 13, piano 3 interno 7 Alloggio via compagnoni 15, piano 1 interno 2 Alloggio via compagnoni 17, piano 1 interno 1 Alloggio via compagnoni 19, piano 1 interno 2 Alloggio via compagnoni 19, piano 2 interno 3 Alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno 5 Alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno 6 Alloggio via compagnoni 23, piano 2 interno 3 Alloggio via compagnoni 23, piano 3 interno 5 L'intervento prevede l'installazione di: - un sistema di generazione del calore costituito da una caldaia a condensazione, - una distribuzione ramificata del fluido termovettore con tubazioni in rame preisolato e giunzioni a pressare installate in canaletta a vista, - un sistema di emissione dell'energia con radiatori realizzati con tubolare di acciaio smaltato ; - una regolazione composta da valvole termostatiche per ogni radiatore e cronotermostato con programmazione settimanale degli orari di funzionamento. Riferimenti agli elaborati e alle tavole grafiche del progetto esecutivo. Di seguito si riporta l'elenco del progetto esecutivo utili alla valutazione degli interventi: pratica elaborato fase oggetto 2318 IM04 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 3, piano 3 interno 6 2318 IM05 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 9, piano 4 interno 7 2318 IM06 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 13, piano 3 interno 7 2318 IM07 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 15, piano 1 interno 2 2318 IM08 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 17, piano 1 interno 1 2318 IM09 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 19, piano 1 interno 2 2318 IM10 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 19, piano 2 interno 3 Pagina 4

2318 IM11 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno 5 2318 IM12 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 19, piano 3 interno 6 2318 IM13 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 23, piano 2 interno 3 2318 IM14 IM_E Impianto termico - alloggio via compagnoni 23, piano 3 interno 5 NOTA: A opere ultimate sarà cura del Direttore dei Lavori allegare al Manuale d'uso e al Manuale di manutenzione una copia delle tavole precedentemente elencate, aggiornate sulla bese delle lavorazioni effettivamente realizzate (as build) e delle eventuali varianti in cordo d'opera. Unità Tecnologiche: 01.01 Impianto di riscaldamento Pagina 5

Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di riscaldamento L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori, provenienti dalle centrali termiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolare il loro funzionamento. A secondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in materiale plastico per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengono usate tubazioni in acciaio o in rame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno la funzione di realizzare lo scambio termico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono: a) radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno; b) piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio; c) pannelli radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massetto del pavimento; d) termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di un involucro di lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta; e) unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore di tipo assiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai condotti d'aria con i relativi filtri; f) aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata; g) sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori o di piastre radianti per ottimizzare le prestazioni è opportuno che: a) la distanza tra il pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm; b) la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm; c) la distanza tra la superficie dei radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm. Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in opera le batterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria. Nel caso si utilizzano serpentine radianti a pavimento è opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli di polietilene per evitare infiltrazioni della gettata soprastante. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti. I terminali di erogazione degli impianti di riscaldamento devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata dei fluidi non inferiore a quella di progetto. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. 01.01.R02 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere I fluidi termovettori dell'impianto di riscaldamento devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento dell'impianto assicurando nello stesso momento un benessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici. Le temperature dei fluidi termovettori devono garantire i valori minimi richiesti dalla normativa e sotto riportati; inoltre è consentita Pagina 6

un'escursione termica media non superiore ai 5 C negli impianti a circolazione forzata e non superiore ai 25 C negli impianti a circolazione naturale. Tipo di terminale radiatore: - temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 70-80 C; - temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 60-70 C. Tipo di terminale termoconvettore: - temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 75-85 C; - temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 65-75 C. Tipo di terminale ventilconvettore: - temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 50-55 C, raffreddamento pari a 7 C; - temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 45-50 C, raffreddamento pari a 12 C. Tipo di terminale pannelli radianti: - temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 35-40 C; - temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a: 25-30 C. Tipo di terminale centrale di termoventilazine - temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 80-85 C; - temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 70-75 C, raffreddamento pari a 12 C. La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previste dalle vigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essere paragonati ai valori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell'impianto così come prescritto dalla normativa UNI vigente. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. 01.01.R03 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe dei fluidi termovettori nonché dei combustibili di alimentazione. I materiali e componenti devono garantire la tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio. I componenti degli impianti di riscaldamento possono essere verificati per accertarne la capacità al controllo della tenuta secondo le prove indicate dalla normativa UNI vigente. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. 01.01.R04 Affidabilità Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le proprie qualità così da garantire la funzionalità dell'impianto. Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; Pagina 7

-UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. 01.01.R05 Attitudine a limitare i rischi di esplosione Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza Gli impianti di riscaldamento devono garantire processi di combustione con il massimo del rendimento evitando i rischi di esplosione. Gli impianti di riscaldamento devono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto e nel rispetto della normativa vigente. Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. 01.01.R06 Efficienza Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le proprie capacità di rendimento così da garantire la funzionalità dell'impianto. Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Pertanto gli impianti di riscaldamento devono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto e nel rispetto della normativa vigente. L'efficienza degli elementi costituenti l'impianto viene verificata misurando alcuni parametri quali: - i generatori di calore di potenza termica utile nominale Pn superiore a 4 kw, devono possedere un rendimento termico utile non inferiore al 90%; - il rendimento dei gruppi elettropompe non deve essere interiore al 70%; - il coefficiente di prestazione (COP) delle pompe di calore non deve essere inferiore a 2,65; - il rendimento di elettropompe ed elettroventilatori non deve essere interiore al 70%. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. 01.01.R07 (Attitudine al) controllo delle dispersioni di calore Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati e posti in opera in modo da evitare perdite di calore che possono verificarsi durante il normale funzionamento e dovute a fenomeni di conduzione, convezione o irraggiamento. Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono assicurare un rendimento termico non inferiore a quello minimo richiesto dalla normativa e quindi dal progetto. I generatori di calore devono essere verificati effettuando misurazioni delle temperature dei fumi e dell aria comburente unitamente alla percentuale di anidride carbonica presente nei fumi di combustione; inoltre le tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori devono essere isolate termicamente con materiali isolanti idonei. Pagina 8

-D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. 01.01.R08 (Attitudine al) controllo della combustione Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I gruppi termici degli impianti di riscaldamento devono garantire processi di combustione a massimo rendimento e nello stesso tempo produrre quantità minime di scorie e di sostanze inquinanti. Per un controllo dei parametri della combustione i gruppi termici devono essere dotati delle seguenti apparecchiature di misura e controllo della combustione: - termometro indicatore della temperatura dei fumi (che deve essere installato alla base di ciascun camino); - presso-deprimometri per la misura della pressione atmosferica della camera di combustione e della base del relativo camino; - misuratori della quantità di anidride carbonica e di ossido di carbonio e idrogeno. Per tali impianti si deve procedere, durante il normale funzionamento, anche al rilievo di alcuni parametri utilizzando la strumentazione e seguendo la metodologia previste dalla Legge 9 gennaio 1991: - la temperatura dei fumi di combustione; - la temperatura dell'aria comburente; - la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui della combustione e rilevata all'uscita del gruppo termico; - l'indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido). Tali misurazioni devono essere annotate sul libretto di centrale insieme a tutte le successive operazioni di manutenzione e controllo da effettuare secondo quanto riportato nel sottoprogramma dei controlli. In particolare, nel caso di generatori di calore con potenza nominale del focolare superiore a 34.8 kw si deve avere che la percentuale di aria comburente necessaria per la combustione deve essere : - per combustibile solido > 80%; - per combustibile liquido 15-20%; - per combustibile gassoso 10-15%; - il contenuto di ossido di carbonio (CO) nei fumi di combustione non deve superare lo 0.1% del volume dei fumi secchi e senza aria; - l'indice di fumosità Bacharach deve rispettare i limiti di legge. Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. 01.01.R09 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Gli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. I componenti degli impianti di riscaldamento devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. In particolare l altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0.40 e 1.40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi). -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. Pagina 9

01.01.R10 Attitudine a limitare i rischi di incendio Classe di Requisiti: Protezione antincendio Classe di Esigenza: Sicurezza I gruppi termici dell'impianto di riscaldamento devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi. Per limitare i rischi di probabili incendi i generatori di calore devono essere installati e funzionare nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti. Nel caso si utilizzano generatori di calore con potenza termica nominale complessiva superiore ai 116 kw (100000 kcal/h) è necessario sottoporre i progetti degli impianti alla preventiva approvazione da parte del locale Comando Provinciale dei VV.F. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. 01.01.R11 Assenza dell'emissione di sostanze nocive Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi degli impianti di riscaldamento devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salute degli utenti. Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. 01.01.R12 Resistenza agli agenti aggressivi chimici Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza L'impianto di riscaldamento deve essere realizzato con materiali e componenti idonei a non subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto se sottoposti all'azione di agenti aggressivi chimici. La capacità dei materiali e dei componenti degli impianti di riscaldamento a conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale deve essere dichiarata dal produttore di detti materiali. Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle norme UNI. Per garantire i livelli minimi possono essere utilizzati eventuali rivestimenti di protezione esterna (smalti, prodotti vernicianti, ecc.) che devono essere compatibili con i supporti su cui vengono applicati. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 264; -UNI EN 378-1; -UNI EN 1264; -UNI EN 1861; -UNI 8061; -UNI 8065; -UNI 8211; -UNI 8364; -UNI 8477-1/2; -UNI 8852; -UNI 8854; -UNI 8855; -UNI 8884; -UNI 9317; -UNI 9511-1; -UNI 9711; -UNI 10199; -UNI 10200; -UNI 10202; -UNI 10339; -UNI 10347; -UNI 10348; -UNI 10412; -UNI 10847. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.01.01 Caldaia murale a gas 01.01.02 Radiatori Pagina 10

01.01.03 Valvole termostatiche per radiatori 01.01.04 Scaldacqua a pompa di calore Pagina 11

Elemento Manutenibile: 01.01.01 Caldaia murale a gas Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di riscaldamento Per la produzione di calore concentrata a livello di singola unità abitativa può essere utilizzata una caldaia di piccola potenzialità del tipo murale alimentata a gas. Tali caldaie, realizzate con componenti in rame, alluminio o acciaio inox, contengono al loro interno tutti i dispositivi necessari alla produzione del calore (bruciatore, sistema di accensione, sistema di sicurezza, sistema di controllo) e alla distribuzione del calore nella rete (serpentina di scambio termico, pompa di circolazione, vaso di espansione). Il trasferimento del calore prodotto dalla caldaia (sotto forma di acqua calda, di acqua surriscaldata o vapore) avviene, mediante una rete di tubazioni, ai sistemi di utilizzazione del calore. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.01.01.R01 (Attitudine al) controllo del rumore prodotto Classe di Requisiti: Acustici Classe di Esigenza: Benessere I gruppi termici degli impianti di riscaldamento devono garantire un livello di rumore nell ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti prescritti dal D.P.C.M. 1 marzo 1991. Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr nei limiti indicati dalla normativa Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impianti funzionanti che con gli impianti fermi. I valori di emissione acustica possono essere verificati in situ, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI 7137; -UNI 7138; -UNI 7139; -UNI 7271; -UNI 9893; -UNI 10436. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Difetti ai termostati ed alle valvole Difetti di funzionamento ai termostati ed alle valvole. 01.01.01.A02 Difetti delle pompe Difetti di funzionamento delle pompe. 01.01.01.A03 Difetti di regolazione Difetti ai dispositivi di taratura e controllo dei gruppi termici. 01.01.01.A04 Difetti di ventilazione Difetti di ventilazione che possano causare danni per la cattiva combustione. 01.01.01.A05 Durezza dell'acqua Pagina 12

Eccessivi valori della durezza dell'acqua per cui si verificano incrostazioni. 01.01.01.A06 Perdite alle tubazioni gas Fughe di gas dovute a difetti di tenuta delle tubazioni o a cattivo serraggio delle stesse. 01.01.01.A07 Pressione insufficiente Valori della pressione di esercizio dei fluidi differenti da quelli nominali di progetto. 01.01.01.A08 Rumorosità Eccessivo livello del rumore prodotto dai bruciatori. 01.01.01.A09 Sbalzi di temperatura Differenza di temperatura tra quella nominale di progetto e quella effettiva di esercizio. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.C01 Analisi acqua dell impianto Cadenza: ogni 3 anni Tipologia: Ispezione strumentale Verificare i valori delle principali caratteristiche dell acqua, quali durezza ed acidità, onde evitare incrostazioni o corrosioni dei gruppi termici. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi. Ditte specializzate: Conduttore caldaie, Analisti di laboratorio. Risorse necessarie unità Nr D E S C R I Z I O N E di misura Quantità UNITARIO TOTALE 1 Ispezione corpo 1,00 20,00 20,00 Importo Totale 20,00 01.01.01.C02 Controllo pompa del bruciatore Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione strumentale Controllo della pompa del bruciatore, da eseguirsi verificando la pressione di alimentazione e quella di aspirazione del combustibile a bruciatore funzionante. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Affidabilità; 4) Attitudine a limitare i rischi di esplosione; 5) Efficienza. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti delle pompe; 2) Difetti di regolazione. Ditte specializzate: Conduttore caldaie. Risorse necessarie unità Nr D E S C R I Z I O N E di misura Quantità UNITARIO TOTALE 1 Ispezione corpo 1,00 10,00 10,00 Importo Totale 10,00 Pagina 13

01.01.01.C03 Controllo temperatura acqua in caldaia Cadenza: ogni anno Tipologia: Ispezione a vista Verificare che la temperatura dell'acqua di mandata corrisponda al valore di taratura del termostato e della temperatura dell'acqua di ritorno. Verificare inoltre che la temperatura non sia inferiore mai a 56 C. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni di calore. Anomalie riscontrabili: 1) Sbalzi di temperatura. Ditte specializzate: Conduttore caldaie. Risorse necessarie unità Nr D E S C R I Z I O N E di misura Quantità UNITARIO TOTALE 1 Ispezione corpo 1,00 10,00 10,00 Importo Totale 10,00 01.01.01.C04 Controllo tenuta elettropompe dei bruciatori Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione strumentale Controllare che l'accensione avvenga senza difficoltà, che la combustione avvenga regolarmente, che non ci siano perdite di combustibile e che interponendo un ostacolo davanti al controllo di fiamma il bruciatore vada in blocco nel tempo prestabilito. Verificare inoltre che le elettrovalvole, in caso di blocco, non consentano il passaggio di combustibile. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della combustione; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 4) Affidabilità; 5) Attitudine a limitare i rischi di esplosione; 6) Efficienza. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai termostati ed alle valvole; 2) Difetti delle pompe; 3) Difetti di regolazione; 4) Difetti di ventilazione; 5) Perdite alle tubazioni gas; 6) Sbalzi di temperatura. Ditte specializzate: Conduttore caldaie. Risorse necessarie unità Nr D E S C R I Z I O N E di misura Quantità UNITARIO TOTALE 1 Ispezione corpo 1,00 10,00 10,00 Importo Totale 10,00 01.01.01.C05 Controllo tenuta elettrovalvole dei bruciatori Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare la tenuta delle elettrovalvole dei bruciatori, controllando che non fuoriesca combustibile dall'ugello durante la fase di prelavaggio. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Affidabilità; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Efficienza. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai termostati ed alle valvole. Ditte specializzate: Conduttore caldaie. Risorse necessarie unità Nr D E S C R I Z I O N E di misura Quantità UNITARIO TOTALE 1 Ispezione corpo 1,00 10,00 10,00 Pagina 14

Importo Totale 10,00 01.01.01.C06 Controllo termostati, pressostati, valvole Cadenza: ogni anno Tipologia: Ispezione a vista Verificare la funzionalità e la corretta taratura dei termostati e dei pressostati di blocco installati sui generatori. Verificare inoltre che le valvole di sicurezza siano funzionanti sia ad impianto spento che funzionante. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Affidabilità; 4) Attitudine a limitare i rischi di esplosione; 5) Efficienza. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai termostati ed alle valvole. Ditte specializzate: Conduttore caldaie. Risorse necessarie unità Nr D E S C R I Z I O N E di misura Quantità UNITARIO TOTALE 1 Ispezione corpo 1,00 10,00 10,00 Importo Totale 10,00 01.01.01.C07 Verifica aperture di ventilazione Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Effettuare una verifica generale delle aperture di ventilazione e dei canali di scarico dei gruppi termici. Verificare che le aperture di ventilazione non siano ostruite e che le dimensioni siano conformi a quanto disposto dalle norme UNI; verificare, inoltre, l'efficienza dei dispositivi di smaltimento dei prodotti della combustione e la loro rispondenza alla normativa vigente. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della combustione; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Affidabilità; 4) Attitudine a limitare i rischi di incendio. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di ventilazione. Ditte specializzate: Termoidraulico. Risorse necessarie unità Nr D E S C R I Z I O N E di misura Quantità UNITARIO TOTALE 1 Ispezione cm3 1,00 10,00 10,00 Importo Totale 10,00 MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.I01 Pulizia bruciatori Cadenza: ogni 12 mesi Effettuare la pulizia dei seguenti componenti dei bruciatori: -filtro di linea; -fotocellula; -ugelli; -elettrodi di accensione. Ditte specializzate: Conduttore caldaie. Risorse necessarie unità Nr D E S C R I Z I O N E di misura Quantità UNITARIO TOTALE Pagina 15

1 Pulizia corpo 1,00 15,00 15,00 Importo Totale 15,00 01.01.01.I02 Pulizia organi di regolazione Cadenza: ogni 12 mesi Pulire e verificare gli organi di regolazione del sistema di sicurezza, effettuando gli interventi necessari per il buon funzionamento quali: -smontaggio e sostituzione dei pistoni che non funzionano; -rabbocco negli ingranaggi a bagno d'olio; -pulizia dei filtri. Ditte specializzate: Conduttore caldaie. Risorse necessarie unità Nr D E S C R I Z I O N E di misura Quantità UNITARIO TOTALE 1 Pulizia corpo 1,00 15,00 15,00 Importo Totale 15,00 01.01.01.I03 Sostituzione ugelli del bruciatore Cadenza: quando occorre Sostituzione degli ugelli del bruciatore dei gruppi termici. Ditte specializzate: Conduttore caldaie. Pagina 16

Elemento Manutenibile: 01.01.02 Radiatori Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di riscaldamento I radiatori sono costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno con l interposizione di due valvole di regolazione. La prima valvola serve per la taratura del circuito nella fase di equilibratura dell impianto; la seconda rende possibile la diminuzione ulteriore della portata in funzione delle esigenze di riscaldamento, può anche essere di tipo automatico (valvola termostatica). La resa termica di questi componenti è fornita dal costruttore, espressa per elemento e per numero di colonne. Il radiatore in ghisa ha la più alta capacità termica. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.01.02.R01 Attitudine a limitare le temperature superficiali Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici Classe di Esigenza: Benessere I componenti direttamente accessibili dagli utenti devono essere in grado di contrastare in modo efficace le variazioni di temperatura superficiali. Per garantire sicurezza agli utenti nei confronti di sbalzi di temperatura la stessa non deve superare i 60 C con una tolleranza di 5 C; nel caso ciò non fosse possibile si può ricorrere a rivestimenti di materiale isolante. La temperatura superficiale dei componenti degli impianti di riscaldamento non coibentati deve essere controllata per accertare che non superi i 75 C. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 215; -UNI EN 442; -UNI 8464. 01.01.02.R02 Comodità di uso e manovra Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità I radiatori degli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. I componenti dei radiatori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. In particolare l altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0.40 e 1.40 m ed è opportuno rispettare alcune distanze minime per un corretto funzionamento dei radiatori ed in particolare: - la distanza tra il pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia minore di 11 cm; - la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm; - la distanza tra la superficie dei radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 215; -UNI EN 442; -UNI 8464. 01.01.02.R03 Resistenza meccanica Pagina 17

Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza I radiatori degli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. Gli elementi costituenti i radiatori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti. Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e per accertare la resistenza meccanica i radiatori devono essere sottoposti ad una prova di rottura ad una pressione di 1,3 volte la pressione usata per la prova di tenuta. -D.M. 22.1.2008 n.37 "nuovo Regolamento Impianti"; -UNI EN 215; -UNI EN 442; -UNI 8464. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.02.A01 Corrosione e ruggine Corrosione e presenza di fenomeni di ruggine sulla superficie dei radiatori dovuti alla scarsa efficacia dello strato di protezione. 01.01.02.A02 Difetti di regolazione Difetti di regolazione del rubinetto di comando o del rubinetto termostatico se è presente. 01.01.02.A03 Difetti di tenuta Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido termovettore dagli elementi del radiatore che si riscontrano in prossimità delle valvole o tra i vari elementi. 01.01.02.A04 Sbalzi di temperatura Differenza di temperatura verificata sulla superficie esterna dei radiatori e quella nominale di progetto dovuta alla presenza di sacche di aria all'interno dei radiatori stessi. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.01.02.C01 Controllo generale dei radiatori Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Prima dell'avvio dell'impianto verificare la tenuta all'acqua con l'eliminazione delle eventuali perdite, verificare lo stato di protezione esterna eliminando, se presente, lo stato di ruggine. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 3) (Attitudine al) controllo della tenuta; 4) Assenza dell'emissione di sostanze nocive; 5) Attitudine a limitare le temperature superficiali; 6) Comodità di uso e manovra; 7) Resistenza agli agenti aggressivi chimici; 8) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione e ruggine; 2) Difetti di regolazione; 3) Difetti di tenuta; 4) Sbalzi di temperatura. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.02.C02 Controllo scambio termico dei radiatori Pagina 18

Cadenza: quando occorre Tipologia: Ispezione a vista Controllare che la temperatura (superficiale di progetto) sia regolare su tutta la superficie degli elementi radianti. In caso contrario eliminare le sacche di aria presenti all'interno dei corpi scaldanti aprendo l'apposita valvola di spurgo. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi. Anomalie riscontrabili: 1) Sbalzi di temperatura. Ditte specializzate: Termoidraulico. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.02.I01 Sostituzione Cadenza: ogni 25 anni Sostituzione del radiatore e dei suoi accessori quali rubinetti e valvole quando necessario. Ditte specializzate: Termoidraulico. 01.01.02.I02 Spurgo Cadenza: quando occorre Quando si verificano delle sostanziali differenze di temperatura sulla superficie esterna dei radiatori o si è in presenza di sacche d'aria all'interno o si è in presenza di difetti di regolazione, spurgare il radiatore e se necessario smontarlo e procedere ad una disincrostazione interna. Ditte specializzate: Termoidraulico. Pagina 19

Elemento Manutenibile: 01.01.03 Valvole termostatiche per radiatori Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di riscaldamento Per consentire l'interruzione sia parziale sia completa del flusso e per regolare la temperatura di esercizio vengono installate in prossimità di ogni radiatore delle valvole dette appunto termostatiche. Queste valvole sono dotate di dispositivi denominati selettori di temperatura che consentono di regolare la temperatura degli ambienti nei quali sono installati i radiatori. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.01.03.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità d'uso Classe di Esigenza: Funzionalità Le valvole devono garantire la tenuta ad una pressione d acqua interna uguale alla pressione di esercizio ammissibile (PFA). Le valvole ed i relativi accessori oltre a garantire la tenuta alla pressione interna devono garantire la tenuta all entrata dall esterno di aria, acqua e ogni corpo estraneo. Per verificare questo requisito una valvola viene sottoposta a prova con pressione d'acqua secondo quanto indicato dalla norma UNI EN 215. Al termine della prova non devono verificarsi perdite. -UNI EN 215. 01.01.03.R02 Resistenza a manovre e sforzi d'uso Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le valvole devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo. Sotto l azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d uso, le valvole ed i relativi dispositivi di regolazione devono conservare inalterate le caratteristiche funzionali assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica. La resistenza delle valvole termostatiche viene accertata eseguendo la prova indicata dalla norma UNI EN 215 nel rispetto dei parametri indicati. -UNI EN 215. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.03.A01 Anomalie dell'otturatore Difetti di funzionamento dell'otturatore a cuneo della valvola. Pagina 20

01.01.03.A02 Anomalie del selettore Difetti di manovrabilità del selettore della temperatura. 01.01.03.A03 Anomalie dello stelo Difetti di funzionamento dello stelo della valvola. 01.01.03.A04 Anomalie del trasduttore Difetti di funzionamento del trasduttore per cui non si riesce a regolare la temperatura del radiatore. 01.01.03.A05 Difetti del sensore Difetti di funzionamento del sensore che misura la temperatura. 01.01.03.A06 Difetti di tenuta Difetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido. 01.01.03.A07 Difetti di serraggio Difetti di serraggio dei bulloni della camera a stoppa o dei bulloni del premistoppa che causano perdite di pressione del fluido. 01.01.03.A08 Incrostazioni Depositi di materiale di varia natura (polveri, grassi, terreno) che provoca malfunzionamenti degli organi di manovra delle saracinesche. 01.01.03.A09 Sbalzi della temperatura Sbalzi della temperatura dovuti a difetti di funzionamento del sensore. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.01.03.C01 Controllo selettore Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Verifica Verificare la funzionalità del selettore della temperatura effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura. Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso. Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del selettore; 2) Anomalie dello stelo; 3) Difetti del sensore; 4) Incrostazioni; 5) Sbalzi della temperatura. MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.03.I01 Sostituzione valvole Cadenza: quando occorre Effettuare la sostituzione delle valvole quando deteriorate con valvole dello stesso tipo ed idonee alle pressioni previste per il funzionamento. Ditte specializzate: Idraulico. Pagina 21

Elemento Manutenibile: 01.01.04 Scaldacqua a pompa di calore Unità Tecnologica: 01.01 Impianto di riscaldamento In questi apparecchi l'energia elettrica non viene utilizzata direttamente per il riscaldamento dell'acqua sanitaria, ma per azionare la pompa di calore. Tale dispositivo preleva calore dall'ambiente in cui è installato e lo cede all'acqua che è contenuta nell'accumulo. Pertanto per garantire un buon rendimento delle pompe di calore è necessario che la temperatura ambiente del locale ove l'apparecchio è installato si mantenga a valori superiori a 10-15 C. Tale valore della temperatura può scendere fino a 6 C (per pompe di calore ad aria interna) al di sotto dei quali un dispositivo automatico inserisce una resistenza elettrica ausiliare. La temperatura massima dell'acqua calda fornita dall'apparecchio non è superiore a 50-55 C, tuttavia, in caso di necessità, un serpentino permette di integrare il valore utilizzando direttamente il fluido termovettore prodotto dalla caldaia per il riscaldamento ambiente. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.01.04.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi Classe di Requisiti: Di funzionamento Classe di Esigenza: Gestione Gli scaldacqua a pompa di calore devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi. La portata degli scaldacqua a pompa di calore viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI 8064. La quantità di acqua erogata durante la prova deve essere raccolta in apposita vasca; i valori dei volumi registrati non devono essere inferiori a quelli riportati nella norma UNI 8064. -UNI 8064. 01.01.04.R02 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche Classe di Requisiti: Protezione elettrica Classe di Esigenza: Sicurezza Gli scaldacqua a pompa di calore devono essere protetti da un morsetto di terra (contro la formazione di cariche positive) che deve essere collegato direttamente ad un conduttore di terra. L alimentazione di energia elettrica degli scaldacqua deve avvenire tramite accorgimenti necessari per garantire l isolamento della pompa dall alimentazione elettrica stessa. L apparecchiatura elettrica deve funzionare in modo sicuro nell ambiente e nelle condizioni di lavoro specificate ed alle caratteristiche e tolleranze di alimentazione elettrica dichiarate, tenendo conto delle disfunzioni prevedibili. -CEI 64-8. ANOMALIE RISCONTRABILI Pagina 22

01.01.04.A01 Corrosione Corrosione della struttura dello scaldacqua evidenziata dal cambio di colore in prossimità dell'azione corrosiva. 01.01.04.A02 Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. 01.01.04.A03 Difetti della coibentazione Difetti di tenuta della coibentazione per cui non si ha il raggiungimento della temperatura richiesta. 01.01.04.A04 Difetti di tenuta Perdite di fluido che si verificano per mancanza di tenuta dello strato isolante. 01.01.04.A05 Perdite di carico Valori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio. 01.01.04.A06 Rumorosità Presenza di rumori anomali o livello di rumorosità non nei valori di norma. 01.01.04.A07 Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto ad ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.04.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare, ad inizio stagione, lo stato della pompa, che l'aria sia spurgata e che il senso di rotazione sia corretto. Verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non vi siano perdite eccessive e che il premitraccia non lasci passare l'acqua. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti della coibentazione; 3) Rumorosità. Ditte specializzate: Idraulico. Risorse necessarie unità Nr D E S C R I Z I O N E di misura Quantità UNITARIO TOTALE 1 Ispezione corpo 1,00 30,00 30,00 Importo Totale 30,00 01.01.04.C02 Controllo prevalenza Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Ispezione a vista Verificare che i valori della pressione di mandata e di aspirazione siano conformi ai valori di collaudo effettuando una serie di misurazioni strumentali. Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche. Anomalie riscontrabili: 1) Surriscaldamento. Pagina 23