RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO DIOCESI DI BRESCIA

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RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO DIOCESI DI BRESCIA Istituto Nazionale dei Tumori c/o Cappella San Giovanni XXIII e Beato Card. Ferrari piano 9 Via G. Venezian, 1 - Milano Sabato 21maggio dalle ore 15.00 alle 18.30 EVENTO DI PREGHIERA E DI EVANGELIZZAZIONE Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere» PROGRAMMA (Lc 7) 15.00 Recita del Santo Rosario 15.45 Preghiera comunitaria con salmi e risonanza sulla Parola di Dio 16.15 Adorazione e preghiera d intercessione per i malati 17.30 Santa Messa 18.30 Conclusione

Salmo 90 (91) 1 Chi abita al riparo dell'altissimo riposa all'ombra dell'onnipotente. 2 Io dico al SIGNORE: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!» 3 Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore e dalla peste micidiale. 4 Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. 5 Tu non temerai gli spaventi della notte, né la freccia che vola di giorno, 6 né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno. 7 Mille ne cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma tu non ne sarai colpito. 8 Basta che tu guardi, e con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi. 9 Poiché tu hai detto: «O SIGNORE, tu sei il mio rifugio», e hai fatto dell'altissimo il tuo riparo, 10 nessun male potrà colpirti, né piaga alcuna s'accosterà alla tua tenda. 11 Poiché egli comanderà ai suoi angeli di proteggerti in tutte le tue vie. 12 Essi ti porteranno sulla palma della mano, perché il tuo piede non inciampi in nessuna pietra. 13 Tu camminerai sul leone e sulla vipera, schiaccerai il leoncello e il serpente. 14 Poiché egli ha posto in me il suo affetto, io lo salverò; lo proteggerò, perché conosce il mio nome. 15 Egli m'invocherà, e io gli risponderò; sarò con lui nei momenti difficili; lo libererò, e lo glorificherò. 16 Lo sazierò di lunga vita e gli farò vedere la mia salvezza.

RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO DIOCESI DI BRESCIA Istituto Nazionale dei Tumori c/o Cappella San Giovanni XXIII e Beato Card. Ferrari piano 9 Via Giacomo Venezian, 1 Milano Sabato 21 maggio dalle 15,00 alle 18,00 LA COMPASSIONE Evento di preghiera e di Evangelizzazione Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere» (Lc 7) Dal Vangelo secondo Luca 7,11-17 In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: Non piangere!. E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: Giovinetto, dico a te, alzati!. Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo. La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.

Dal Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale del Malato 2016 La malattia, soprattutto quella grave, mette sempre in crisi l esistenza umana e porta con sé interrogativi che scavano in profondità. Il primo momento può essere a volte di ribellione: perché è capitato proprio a me? Ci si potrebbe sentire disperati, pensare che tutto è perduto, che ormai niente ha più senso... In queste situazioni, la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore, o le domande che ne derivano; ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malattia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù, che cammina al nostro fianco, caricato della Croce. E questa chiave ce la consegna la Madre, Maria, esperta di questa via. Nelle nozze di Cana, Maria è la donna premurosa che si accorge di un problema molto importante per gli sposi: è finito il vino, simbolo della gioia della festa. Maria scopre la difficoltà, in un certo senso la fa sua e, con discrezione, agisce prontamente. Non rimane a guardare, e tanto meno si attarda ad esprimere giudizi, ma si rivolge a Gesù e gli presenta il problema così come è: «Non hanno vino» (Gv 2,3). Nella sollecitudine di Maria si rispecchia la tenerezza di Dio. E quella stessa tenerezza si fa presente nella vita di tante persone che si trovano accanto ai malati e sanno coglierne i bisogni, anche quelli più impercettibili, perché guardano con occhi pieni di amore. Quante volte una mamma al capezzale del figlio malato, o un figlio che si prende cura del genitore anziano, o un nipote che sta vicino al nonno o alla nonna, mette la sua invocazione nelle mani della Madonna! Per i nostri cari che soffrono a causa della malattia domandiamo in primo luogo la salute; Ma l amore animato dalla fede ci fa chiedere per loro qualcosa di più grande della salute fisica: chiediamo una pace, una serenità della vita che parte dal cuore e che è dono di Dio, frutto dello Spirito Santo che il Padre non nega mai a quanti glielo chiedono con fiducia possiamo chiedere a Gesù misericordioso,

attraverso l intercessione di Maria, Madre sua e nostra, che conceda a tutti noi questa disposizione al servizio dei bisognosi, e concretamente dei nostri fratelli e delle nostre sorelle malati. Talvolta questo servizio può risultare faticoso, pesante, ma siamo certi che il Signore non mancherà di trasformare il nostro sforzo umano in qualcosa di divino. Anche noi possiamo essere mani, braccia, cuori che aiutano Dio a compiere i suoi prodigi, spesso nascosti. Anche noi, sani o malati, possiamo offrire le nostre fatiche e sofferenze come quell acqua che riempì le anfore alle nozze di Cana e fu trasformata nel vino più buono. Con l aiuto discreto a chi soffre, così come nella malattia, si prende sulle proprie spalle la croce di ogni giorno e si segue il Maestro (cfr Lc 9,23); e anche se l incontro con la sofferenza sarà sempre un mistero, Gesù ci aiuta a svelarne il senso.ogni ospedale o casa di cura può essere segno visibile e luogo per promuovere la cultura dell incontro e della pace, dove l esperienza della malattia e della sofferenza, come pure l aiuto professionale e fraterno, contribuiscano a superare ogni limite e ogni divisione. Deuteronomio 32, 9-13 9 Porzione del Signore è il suo popolo, Giacobbe è sua eredità. 10 Egli lo trovò in terra deserta, in una landa di ululati solitari. Lo circondò, lo allevò, lo custodì come pupilla del suo occhio. 11 Come un'aquila che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, egli spiegò le ali e lo prese, lo sollevò sulle sue ali, 12 Il Signore lo guidò da solo, non c'era con lui alcun dio straniero. 13 Lo fece montare sulle alture della terra e lo nutrì con i prodotti della campagna; gli fece succhiare miele dalla rupe e olio dai ciottoli della roccia