METTERSI IN GIOCO : ESPERIENZE DI LABORATORIO NEL GRUPPO DI LAVORO CON I DOCENTI PER ACQUISIRE UNA MAGGIORE EFFICACIA RELAZIONALE NEL GRUPPO CLASSE



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METTERSI IN GIOCO : ESPERIENZE DI LABORATORIO NEL GRUPPO DI LAVORO CON I DOCENTI PER ACQUISIRE UNA MAGGIORE EFFICACIA RELAZIONALE NEL GRUPPO CLASSE Dr.ssa Arianna Pomero

Aspetto centrale dell essere essere insegnante: coniugare la dimensione didattica con la dimensione relazionale Essere insegnanti significa: essere educatori, sviluppare le proprie capacità di stabilire rapporti di comprensione ed empatia

RICHIESTA Riflessione alunni sui comportamenti di gruppo: atteggiamenti che violano la dignità e il rispetto della persona sviluppare atteggiamenti positivi e pratiche di collaborazione

FINALITA PREVENZIONE PRIMARIA DEL DISAGIO aumentare la capacità di utilizzo di alcune Life Skills Education (abilità di base per l OMS) l da parte dei docenti: Ascolto attivo Immagine di sés Autoconsapevolezza Autostima Corporeità

METTERSI IN GIOCO

METODOLOGIA LABORATORI in cui sperimentare e allenare le competenze relazionali efficaci in ambito scolastico. Le abilità affettive-relazionali non possono essere trasmesse agli studenti come un contenuto cognitivo. Il modo in cui un insegnante gestisce la classe è,, in se stesso, un modello e una lezione di competenza relazionale ed emozionale trasmesso ed insegnato agli alunni.

METODOLOGIA AUTOSPERIMENTAZIONE delle attività prima di proporle alla classe. Provare su di sé cosa ogni gioco può suscitare, a livello di intensità emotiva e di vissuti, al fine di potenziare l empatia che si dovrà utilizzare con i propri alunni PARTECIPAZIONE ATTIVA giochi che permettono l esperienza di ciò che si vuole imparare

INTERVENTO DI RETE Attivazione di momenti formativi con insegnanti, genitori e collaboratori scolastici con il fine di: potenziare e facilitare i collegamenti esistenti fra queste realtà per renderli più efficaci e più integrati

ITINERARI FORMATIVI ATTIVATI

PROGETTAZIONE COMPARTECIPATA Psicologia Scolastica si è posta in costante interazione con il contesto in cui si trovava ad operare e ha seguito i bisogni dei partecipanti

OBIETTIVI Rafforzare nel bambino il livello di autostima Aumentare la consapevolezza delle emozioni provatep SAPER FORMULARE DEI PENSIERI NELLE SITUAZIONI DI FRONTE AD EMOZIONI ANCHE NEGATIVE RINFORZARE PRATICHE DI COLLABORAZIONE RISPETTARE E VALORIZZARE IL PROPRIO CORPO E QUELLO DEGLI ALTRI RICONOSCERE E SPERIMENTARE ALCUNI MODI DI ENTRARE IN CONTATTO CON I PROPRI COMPAGNI CAPIRE LE DIFFERENZE TRA IL TOCCO POSITIVO E IL TOCCO NEGATIVO PERCEZIONE DELLA DIFFERENZA FRA SCHERZO E PREPOTENZA NELLA RELAZIONE FRA COMPAGNI

Rafforzare nel bambino il livello di autostima ognuno di noi è bello e tutti, a turno, abbiamo occupato il posto d onore A me non piacciono i miei denti, ma ho scoperto che gli altri li trovano simpatici Thomas

Aumentare la consapevolezza delle emozioni provate

Aumentare la consapevolezza delle emozioni provate

Rinforzare pratiche di collaborazione

RISPETTARE E VALORIZZARE IL PROPRIO CORPO E QUELLO DEGLI ALTRI RICONOSCERE E SPERIMENTARE ALCUNI MODI DI ENTRARE IN CONTATTO CON I PROPRI COMPAGNI CAPIRE LE DIFFERENZE TRA IL TOCCO POSITIVO E IL TOCCO NEGATIVO

Abbiamo giocato al semaforo impazzito in cui abbiamo sperimentato modi diversi di contatto fisico ed abbiamo visto come a volte il medesimo modo suscita sensazioni diverse.

La Direzione Didattica Cabrini si è messa in gioco Attraverso i laboratori sono fluite storie professionali e personali, esperienze individuali e di gruppo Ciascuno ha messo in gioco se stesso nel suo ruolo e nella sua persona

Mettersi in gioco è rischioso, è divertente, è faticoso emotivamente ma crea legami

UN ALTRA STORIA Genitori e insegnanti sono nello stesso cerchio, comunicano, sperimentano e apprendono insieme. Attraverso la Psicologia Scolastica abbiamo creato un gruppo di riflessione e azione in cui sia docenti sia genitori possono trovare un clima di accoglienza e di ricerca di mezzi efficaci per promuovere il benessere a scuola.

METTERSI IN GIOCO 2 2 GENITORI e DOCENTI

FINALITA

ORGANIZZAZIONE e METODOLOGIA

STAR BENE A SCUOLA SIGNIFICA

STAR BENE A SCUOLA SIGNIFICA

STAR BENE A SCUOLA SIGNIFICA

STAR BENE A SCUOLA SIGNIFICA

STAR BENE A SCUOLA SIGNIFICA

COMPETENZE e AZIONI di genitori e insegnanti per promuovere il benessere a scuola RISPETTO DEI RECIPROCI RUOLI EVITANDO DISCONFERME DI FRONTE AI BAMBINI IL PROBLEMA DEL SINGOLO È UN PROBLEMA DELLA CLASSE CREAZIONE DI STRUMENTI EFFICACI ESPERIENZE OLTRE LA DIDATTICA TRADIZIONALE ASSEMBLEE DI CLASSE PIÙ CALOROSE DISTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI DEL RAPPRESENTANTE DI CLASSE FORMAZIONE GENITORI COLLEGAMENTI CON IL TERRITORIO

SERVIZI ASL

IL CIRCLE TIME I membri della classe, seduti in cerchio, si riuniscono per discutere di un argomento OBIETTIVI Favorire la conoscenza reciproca, la comunicazione e la cooperazione Creare un clima di reciproco rispetto Imparare a discutere insieme accettando le opinioni degli altri e risolvendo eventuali conflitti Insegnante come facilitatore della comunicazione

COSTRUZIONE DEL GRUPPO CLASSE 1. Come ti senti nella tua classe? 2. Il termometro della classe 3. Il gruppo classe 4. I pregi e i difetti della nostra classe 5. Io e i miei compagni di classe

1. COSTRUZIONE DEL GRUPPO CLASSE OBIETTIVO Aumentare la consapevolezza individuale su come si sta in classe

2. COSTRUZIONE DEL GRUPPO CLASSE OBIETTIVI Conoscere il clima relazionale della classe Aumentare la consapevolezza su come i bambini stanno in classe

3. COSTRUZIONE DEL GRUPPO CLASSE OBIETTIVI Aumentare nei bambini la consapevolezza di come stanno all interno della classe e di come si svolgono le dinamiche all interno del gruppo

4. COSTRUZIONE DEL GRUPPO CLASSE OBIETTIVO Aumentare la consapevolezza dei punti forti e dei punti deboli della classe

5. COSTRUZIONE DEL GRUPPO CLASSE OBIETTIVO Aumentare la consapevolezza delle relazioni che intercorrono tra i membri del gruppo classe nei bambini, nei docenti, nei genitori

COSTRUZIONE DEL GRUPPO CLASSE I BAMBINI DIREBBERO GLI ASPETTI PIÙ BELLI DEL NOSTRO GRUPPO Amicizia, allegria, divertimento I NOSTRI PRINCIPALI PROBLEMI Rispetto delle regole Rispetto degli altri (dispetti, prepotenze) VORREMMO CHE IL NOSTRO GRUPPO Fosse più unito e coeso Avesse maggiori occasioni per stare insieme (scuola ed extrascuola) ABBIAMO TUTTI BISOGNO DI Essere valorizzati e apprezzati Non essere esclusi Tranquillità,, raccontare, essere ascoltati VOGLIAMO SUGGERIRE Maggiori lavori di gruppo

COSTRUZIONE DEL GRUPPO CLASSE GENITORI E INSEGNANTI POTREBBERO COLLABORARE E AVERE PIU DIALOGO RISPETTO A: Temperatura del gruppo classe (come si relazionano i bambini) Tempi di apprendimento (ansia da prestazione)

PREPOTENZE A FUMETTI OBIETTIVI Decodificare vissuti e sentimenti dei personaggi nelle diverse scene Affinare la capacità di mettersi nei panni degli altri Promuovere il confronto in gruppo su situazioni personali e collettive

PREPOTENZE A FUMETTI CONTENUTI - Bisogno di emergere attraverso la prepotenza - Esclusione tra bambine - Esclusione maschile - Esclusione sociale - Scherzi pesanti - Danneggiamento di oggetti personali - Desiderio di vendetta della vittima e possibilità di trovare un accordo

IL BULLISMO Prendere in giro ripetutamente Diffondere pettegolezzi e dicerie Escludere continuamente qualcuno dai giochi o dai discorsi Esigere oggetti, cibo o denaro ottenendo il silenzio di chi osserva Umiliare, sottomettere, impaurire al punto da provocare un serio disagio e un malessere evidente in chi ne è vittima

Forma di comportamento aggressivo caratterizzato dalla presenza di 3 fattori che ne permettono la discriminazione da altre forme di prepotenza: 1. Intenzionalità IL BULLISMO 2. Sistematicità e ricorsività nel tempo 3. Asimmetria di potere

I PROTAGONISTI DEL BULLISMO Il bullo dominante I bulli gregari La vittima I difensori della vittima I sostenitori del bullo Gli spettatori silenziosi

Se mi dici una cosa Posso dimenticarla. Se me la mostri anche Può darsi che Me la ricordi. Ma se mi coinvolgi Non la dimenticherò più. Tagore