Il Vescovo di Crema Alla comunità cristiana che è in Ombriano, al parroco, don Bruno Ginoli al vicario, don Francesco Mariani al cappellano, don Giuseppe Maccalli al consiglio pastorale parrocchiale ai diversi gruppi impegnati. 1. Una parrocchia con una chiara vocazione I giorni della visita pastorale, da giovedì 18 a domenica 21 novembre 2010, mi hanno permesso di conoscere più da vicino e con maggior profondità la vostra bella Comunità parrocchiale. Essa si presenta ricca di una secolare tradizione, fecondata dall apporto di numerosi pastori e religiose, e soprattutto da tante famiglie, presenti da generazioni sul territorio e ben radicate nella fede: da qui l immagine di una parrocchia con una esperienza ecclesiale molto ricca. Già la Parola di Dio, proclamata nel corso della s. Messa di giovedì 18, mi offriva l occasione di sottolineare, fin da subito, quella che mi sembra essere oggi la vocazione a cui siete chiamati. Eredi di una storia ecclesiale, che ha innervato il territorio lungo il corso degli anni, voi potete sempre più prendere consapevolezza del grande tesoro della fede, che deve essere custodita, ma che richiede di essere efficacemente trasmessa, secondo i modi che meglio si addicono alla cultura e alla mentalità odierna. Si tratta di aiutare le persone a ravvivare la fede battesimale, sia quelle che vivono all interno della parrocchia, ma anche quelle in cui il Battesimo è rimasto senza risposta, perché vivono lontane dalla Chiesa. Nella vostra Comunità non mancano nemmeno quanti posseggono una fede, mai rinnegata, che è rimasta, però, allo stadio della prima
formazione cristiana e altre persone, non battezzate, a cui deve poter giungere l annuncio del Vangelo di Gesù. E il grande, comune compito che appassiona oggi la Chiesa intera e che si riflette in questi interrogativi: come comunicare il Vangelo in un mondo radicalmente diverso da quello delle generazioni passate? Come fare perché esso sia accolto quale buona notizia dall uomo di oggi? Come testimoniare che anche oggi è possibile, bello buono e giusto vivere l esistenza umana conformemente al Vangelo e, nel nome del Vangelo, contribuire a rendere nuova l intera società? 1 Sono queste sfide che come Chiesa di Crema dobbiamo affrontare, anche in vista dell assemblea ecclesiale del marzo 2011, nella quale attendo che anche la vostra Comunità possa intervenire con un suo contributo significativo. 2. Chiamati a testimoniare il Risorto Molte sono le persone e i gruppi che convergono attorno alla parrocchia e che la rendono centro di interesse, non solo per le proposte direttamente spirituali, catechistiche e liturgiche, ma anche per attività culturali, sportive, ricreative. Rivolgo innanzitutto un doveroso ringraziamento ai molti collaboratori che operano, in comunione con i sacerdoti, all interno della Comunità, a sostegno delle diverse organizzazioni. La parrocchia, nel vostro territorio, è, di fatto, l unico centro di convergenza. Mancano altri punti significativi e perciò necessariamente essa diventa un riferimento essenziale. Questa situazione deve essere considerata una vera e propria opportunità da appoggiare e sviluppare: tutto ciò che facilita aggregazione, dialogo, collaborazione; tutto ciò che aiuta la crescita della persona; tutto ciò che suscita interesse e passione di servizio deve essere promosso, con la consapevolezza che le attività non possono essere fine a loro stesse, ma fatte rientrare in una finalità più ampia, per generare, cioè, sempre più quel clima di famiglia, che si interessa di tutto l uomo nelle sue diverse dimensioni, per offrire a tutti una immagine di parrocchia in cui i singoli battezzati sono chiamati ad essere testimoni di Gesù risorto. Le parrocchie devono lasciarsi interrogare se vogliono essere case accoglienti per ciascuno, senza però smettere di essere aperte a tutti, rifuggendo da processi elitari o esclusivi; se vogliono rispondere sì alle attese del cuore ferito delle persone, ma anche restare luogo in cui si proclama la rivelazione di Dio, la verità assoluta del Risorto 2 1 CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n.1 2 CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n.2
3. Trasmettere la fede: un compito inderogabile Nei diversi incontri, nel corso della visita pastorale, è emersa la consapevolezza che la trasmissione della fede è il compito più impegnativo che la comunità adulta di Ombriano deve assumere; c è una specificità da custodire per non rischiare di offrire genericamente tutto. La parrocchia non può essere considerata alla pari di una stazione di servizio ; essa è, invece, un luogo dove è possibile fare esperienza viva del Risorto, un luogo in cui, attraverso relazioni fraterne e solidali, si vive la vita cristiana, dove l incontro e il confronto con gli altri facilita la maturazione della fede e genera testimonianza; dove l incontro tra le diverse generazioni promuove collaborazione e mutuo scambio, dove è possibile riconoscere germi di vita nuova, convertita e perdonata. La trasmissione della fede nel nostro ambiente è il compito più urgente di ogni comunità cristiana. E il grande interrogativo su cui il consiglio pastorale, ma anche i diversi gruppi parrocchiali, sono chiamati a riflettere e approfondire, interessando innanzitutto le famiglie, soprattutto quelle giovani, primo nucleo in cui si vive (o si dovrebbe vivere!) e trasmettere la fede. Anche le forme associate (quali ad esempio l Azione Cattolica, che a Ombriano è tradizionalmente radicata, e l Oratorio) sono occasioni da promuovere e rivitalizzare, con la preoccupazione di non limitarsi a una serie di attività, ma con l impegno di considerarle strumenti preziosi attraverso cui imparare ad accogliere gli altri e a stabilire con essi forti e durevoli legami di fraternità. 4. Chiesa, mistero di comunione e di missione Varie volte, nel corso della visita pastorale, durante le diverse riunioni per categoria, ho ribadito che la vera urgenza e la grande fatica è oggi quella di passare da una pastorale di conservazione a una pastorale decisamente missionaria, che raggiunga, attraverso linguaggi nuovi, i diversi contesti culturali, presenti nel quartiere, anche quelli che fanno fatica a sentire la vicinanza della Chiesa e che non sentono come primario l incontro con il Signore Gesù quale riferimento per la loro vita. Una pastorale tesa unicamente alla conservazione della fede e alla cura della comunità cristiana non basta più. 3 Certe nostre manifestazioni religiose, significative per le generazioni passate, oggi non raggiungono la sensibilità degli uomini e delle donne di oggi, che pure non possono sottrarsi alle domande fondamentali che danno senso alla esistenza, senza delle quali la vita è diminuita. Metterci in ascolto della cultura del 3 CEI; Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n.1
nostro tempo, ascoltare le attese più intime dei nostri contemporanei, prendere sul serio desideri e ricerche, cercare di capire cosa fa ardere i loro cuori e cosa invece suscita in loro paura e diffidenza, è importante per poterci fare servi della loro gioia e della loro speranza 4 5. La pastorale delle famiglie Sarebbe illusorio impegnarsi nella evangelizzazione dei fanciulli e dei ragazzi senza un coinvolgimento costante, attivo e responsabile delle loro famiglie, nonostante il generoso impegno di tante catechiste. Le famiglie sono, infatti, secondo i casi, un vangelo vivente o un contro vangelo. I coniugi sono i primi responsabili di quella introduzione all esperienza del cristianesimo di cui poi chi è beneficiario ne godrà i frutti per tutta la vita. Alla famiglia deve essere riconosciuto il ruolo primario nella trasmissione dei valori fondamentali della vita e nell educazione alla fede e all amore, sollecitandola a svolgere il proprio compito e integrandolo nella comunità cristiana 5. La parrocchia, quindi, potrà aiutare i genitori a fornire ai figli l alfabeto cristiano, mediante un appropriato cammino di formazione, parallelo a quello dei figli. Nella vostra Comunità parrocchiale esistono le condizioni per incominciare anche nuovi gruppi di spiritualità familiare, coppie cristiane che si aiutino reciprocamente a vivere nella fede e, nello stesso tempo, si impegnano nel consegnarla ai propri figli. Confido che, con l aiuto dei catechisti, sia possibile, in un prossimo futuro, prendere parte al programma diocesano della iniziazione cristiana dei fanciulli, per una sperimentazione in loco delle diverse tappe previste. 6. La cura degli adolescenti e dei giovani Assieme all accompagnamento delle famiglie, assume importanza prioritaria la pastorale giovanile, di cui tutti sono chiamati a sentirsi responsabili. Come la parrocchia può essere sorgente di evangelizzazione anche per quanti, dopo la Cresima, (e sono la maggior parte!) non sono più presenti nell ambiente comunitario o lo frequentano solo in determinati periodi e per qualche circostanza particolare (ad es. il grest estivo?) Come favorire una tensione missionaria nei giovani che ancora 4 CEI, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, n. 34 5 CEI, Rigenerati per una speranza viva, n.12
frequentano, così che essi stessi siano i primi evangelizzatori dei loro coetanei, invitandoli a percorsi di ricerca della verità, alla sequela di Gesù? Come mostrare che la vita cristiana è possibile oggi, è ragionevole, è realizzabile? 6 Sono interrogativi a cui tutti insieme, come Chiesa, cerchiamo di rispondere, mentre abbiamo ben presenti le difficoltà di entrare in dialogo con gli adolescenti e i giovani di oggi e di cogliere, dentro i loro linguaggi, le domande profonde che certamente lo Spirito di Dio suscita nei loro cuori. Sintomatico che l incontro previsto tra i giovani e il vescovo, la prima sera della visita pastorale, abbia avuto così pochi partecipanti! Poiché tradizionalmente, nella vostra parrocchia, l oratorio è frequentato da numerosi adolescenti e giovani, mi sono domandato se esso forse non sia considerato più luogo transitorio di incontri che non espressione di una vita che fa di quell ambiente educativo una casa a cui appartenere, anche affettivamente. Certo è che nella pastorale giovanile appare sempre più indispensabile il coinvolgimento regolare di famiglie giovani, la testimonianza di giovaniadulti, di catechisti, di educatori specializzati, 7 che sappiano, assieme ai sacerdoti, comunicare agli adolescenti e ai giovani, con le loro scelte di vita, che essere discepoli di Cristo non solo è ancora possibile per l uomo di oggi, ma arricchisce e feconda la propria umanità. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, occorre essere certi che il segreto del successo della pastorale giovanile non sta nello sminuire le proposte educative, ma nel sostenere con convinzione la misura alta della vita cristiana ordinaria. Se il Battesimo è un vero ingresso nella santità di Dio attraverso l inserimento in Cristo e l inabitazione dello Spirito Santo, sarebbe un controsenso accontentarsi di una vita mediocre, vissuta all insegna di un etica minimalista e di una religiosità superficiale. 8 Ricordo alcune priorità che caratterizzano la vita di ogni credente e che pure riguardano da vicino la pastorale giovanile: il primato della parola di Dio; l Eucaristia, soprattutto la domenica, la Riconciliazione periodica; l ascesi personale. Insieme è necessario proporre anche il servizio ai poveri, agli anziani, agli ammalati, favorendo l impegno nei diversi spazi del volontariato della Caritas e missionario. Auspico che con la presenza di un novello sacerdote, don Francesco Mariani, disposto a donare tempo, mente e cuore ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani, si possano nuovamente costituire gruppi significativi, presenti e attivi anche ai diversi momenti di comunione e di formazione che la diocesi propone nei diversi tempi dell anno. 6 CEI, Rigenerati per una speranza viva, n.13 7 Stiamo studiando eventuali forme di ministerialità laicali quali operatori permanenti negli oratori o in certi spazi parrocchiali. 8 Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte, n.31
7. Una pastorale aperta al territorio, soprattutto verso i nuovi arrivati Altra occasione per vivere la dimensione missionaria all interno della vostra parrocchia sta nell affrontare con uno sguardo nuovo le diverse persone presenti nel vostro quartiere, con situazioni familiari le più disparate, che finora non hanno alcun riferimento con la parrocchia. Si tratta di tante persone provenienti da diverse parti, spesso in condizioni umane confuse, residenti nei nuovi complessi condominali, anche in forma anonima. Dentro questa realtà, che si presenta come una vera e propria sfida per l evangelizzazione, ci è chiesto un forte impegno nel far nascere e sostenere percorsi che ravvicinino le persone alla fede, promuovendo luoghi di incontro con quanti sono alla ricerca della verità e con chi, pur essendo battezzato, sente il desiderio di scegliere di nuovo il vangelo come orientamento di fondo della propria esistenza. In tale contesto non può sfuggire che l immigrazione si presenta quale nuovo aeropago di evangelizzazione: ne è eloquente conferma il fatto che molti di quelli che si accostano da adulti al fonte battesimale sono di origine straniera 9. Impegnarsi a vantaggio di queste persone, stabilendo laici che si interessino dei diversi settori della parrocchia, e che favoriscano stili di incontro e di comunicazione, attenti a ogni persona, in un clima di ascolto e di reciprocità, significa dare concreta testimonianza all amore di Dio e, nello stesso tempo, mostrare un volto fraterno, accogliente e aperto della vostra Comunità. 8. Ringraziamenti e congedo Come avete potuto notare, la mia preoccupazione principale visitando le parrocchie è che sia garantito il primato della evangelizzazione, nelle forme che oggi la cultura lo richiede, e che la parrocchia si apra missionariamente al territorio, perché il buon profumo di Cristo si dilati nell ambiente dove i cristiani, con il loro stile di vita, testimoniano e mostrano una vera e propria differenza. Ricordo con gratitudine e gioia le diverse persone che ho incontrato nei momenti celebrativi e nel corso degli incontri programmati. Si sente che amate il Signore e avete a cuore la vostra Comunità: lo testimoniate con la vostra presenza orante e con la disponibilità sincera ad operare per il bene comune! Tutti ringrazio vivamente per la generosa e cordiale accoglienza che mi avete dimostrato. 9 CEI, Rigenerati per una speranza viva, n.9
Un particolare ringraziamento vorrei, però, qui riservare per il vostro parroco, don Bruno Ginoli, che con la sua ventennale presenza ha dato un impronta di parrocchia secondo gli orientamenti conciliari, affrontando anche non poche difficoltà. Il Signore Gesù, il grande pastore delle pecore vi conservi docili al suo amore e vi aiuti a costruire la vostra Parrocchia come casa e scuola di Comunione. Tutti benedico con vivo affetto nel Signore: + Oscar Cantoni, vescovo Crema, residenza vescovile 4 dicembre 2010