OSSERVATORIO NORD EST. Il Nord Est e l aborto

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Transcript:

OSSERVATORIO NORD EST Il Nord Est e l aborto Il Gazzettino, 15.01.2008

NOTA METODOLOGICA I dati dell'osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 24 e il 27 settembre 2007. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1039 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, Friuli- Venezia Giulia, per area geografica, sesso e fasce d'età. Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti. Documento completo su www.agcom.it 2

ABORTO, NORD EST DIVISO: IL 44% VUOLE CAMBIARE LA LEGGE di Andrea Tagliapietra Benché la maggiorparte delle legislazioni degli stati moderni preveda la depenalizzazione dell'interruzione volontaria di gravidanza, ciò non significa che l'aborto smetta di essere considerato, anche da coloro che ne riconoscono la liceità, un autentico male morale. Infatti, lo spirito con cui le varie legislazioni nazionali ne ammettono la legalità si richiama, in modo più o meno evidente, al laico principio del male minore. Si ritiene, cioè, che l'interruzione di gravidanza sia ammissibile confrontando questa tragica scelta esistenziale in rapporto alle conseguenze psicofisiche che si otterrebbero per la vita della donna qualora non vi si facesse ricorso. Il primo conflitto che la questione controversa dell'aborto sembra porre in evidenza è, cioè, quello fra la vita in quanto tale e la vita in quanto legata a quei progetti, interessi e motivazioni che caratterizzano la biografia di un individuo, nella fattispecie quella della donna che decide di interrompere la gravidanza. Questo stesso conflitto parrebbe riproporsi, nella casistica abortiva, in termini proiettivi, là dove l'interruzione avvenga in presenza di una malformazione del nascituro di tale gravità da non consentirgli di avere una biografia, ovvero di condurre quella che si definisce una vita degna di essere vissuta. Tuttavia, sarebbe un errore modellare le argomentazioni "pro" e "contro" affidandosi alla presunta risposta tecnica della scienza, quale sapere in grado di stabilire differenze e criteri di giudizio validi in modo assoluto. Infatti, è evidente che il conflitto fra "vita in quanto tale" e "vita degna di essere vissuta" viene interpretato in modo diverso dai singoli individui in base alle differenti visioni della moralità e ai contesti storico-sociali in cui essi si trovano a vivere. È un fatto storico, quindi, che le legislazioni abortiste si siano sviluppate, nel corso del Novecento, sull'onda dei movimenti di emancipazione della condizione femminile e che, di conseguenza, appaiano spesso descritte in termini di acquisizione di "diritti" e di analisi politiche e sociali. A questa caratterizzazione dell'aborto sul piano delle libertà civili ha corrisposto, in campo antiabortista e cattolico, l'argomento dei "diritti" del feto come "persona", ovvero come essere umano "in potenza". Oggi, in presenza di mutati orizzonti storico-culturali, non c'è da stupirsi che nuove sensibilità mettano in luce 3

maggiormente altri aspetti della questione, distinguendo più nettamente la depenalizzazione giuridica dell'aborto dal problema morale che esso solleva. E questo non può essere che un bene, soprattutto dal punto di vista liberale di quei laici che non attribuiscono alla legislazione statale un valore di imposizione etica, ma solo di strumento pragmatico limitato e strutturalmente imperfetto nei confronti dell'autonomia e della libertà di coscienza dell'individuo. Laicamente il diritto insegna alla morale l'esercizio della pazienza. Così, dire che, malgrado la sua legittimità nelle modalità previste dalla legge, l'aborto è un male morale, induce a sensibilizzare le coscienze dei cittadini nei confronti di tutte quelle misure culturali e sociali che, nel corso del tempo, hanno contribuito a ridurre statisticamente il ricorso all'interruzione di gravidanza. Se l'aborto è una libera scelta, lo deve essere anche la sua eventuale rinuncia. Insomma, se c'è un'analogia tra la moratoria universale nei confronti della pena di morte e la problematica delle legislazioni abortiste degli stati questa non riguarda fattori sostanziali, ossia l'appello ad una presunta "sacralità" della "vita in quanto tale", ma è di carattere formale negativo, ossia concerne la limitazione dei poteri che lo stato può esercitare sulle biografie degli individui. Lo stato non può uccidere anche colui che si è macchiato dei crimini più orrendi così come non può obbligare una donna a portare a termine una gravidanza contro la sua volontà. 4

LEGGE SULL ABORTO, NORD EST DIVISO SULLA REVISIONE di Fabio Bordignon Rivedere la Legge 194? L opinione pubblica del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia si presenta divisa, di fronte alla prospettiva di rimettere mano alla normativa sull aborto, in Italia. La maggioranza assoluta dei cittadini, secondo il sondaggio periodico dell Osservatorio sul Nord Est, si oppone alle spinte in senso restrittivo: i no raggiungono, infatti, il 56%. Tuttavia, la frattura etica su questo tema attraversa l intera società e sembra dividere lo stesso mondo cattolico. E quanto emerge dal sondaggio realizzato da Demos per Il Gazzettino. A rilanciare il dibattito (e riaccendere lo scontro) in Italia è stato, qualche settimana fa, Giuliano Ferrara. La proposta di una moratoria sull aborto, lanciata dal direttore de Il Foglio, ha subito raccolto significativi consensi all interno del mondo ecclesiale e, soprattutto, ha alimentato le contrapposizioni politiche su una delle questioni più spinose e controverse sotto il profilo etico. La legislazione sull interruzione volontaria di gravidanza è tornata, così, al centro della discussione pubblica, dando luogo ad una molteplicità di posizioni contrapposte, e dai contenuti non sempre ben definiti. Riscrittura, revisione, aggiornamento o piena applicazione della legge attuale: dietro le stesse formule, a volte, possono nascondersi posizioni anche lontane fra loro, a seconda dell orientamento di fondo verso l aborto fatto proprio dal proponente. Il sondaggio di Demos ha sondato il consenso verso uno specifico indirizzo d intervento: rivedere, in senso restrittivo l attuale normativa, al fine di restringere i casi in cui abortire è consentito dalla legge. A quasi trent anni dal suo varo - l anniversario cade fra pochi mesi la 194 sembra ancora essere vista come una buona legge dall opinione pubblica nordestina. La maggioranza dei cittadini, infatti, boccia una sua revisione nel senso suggerito dal sondaggio. I due schieramenti, sul tema, sono tuttavia piuttosto ampi: se il 56% si dice in disaccordo con l affermazione proposta, il complementare 44% vede con favore l ipotesi di circoscrivere (ulteriormente) le fattispecie in cui abortire è lecito. La pratica religiosa conta molto nel determinare le posizioni anti-abortiste, ma va evidenziato come la stessa componente dei cattolici praticanti assidui coloro che vanno in Chiesa tutte le settimane - si presenti sostanzialmente spaccata a metà. Anche la politica, come prevedibile, conta, ma, anche in questo caso, all interno di 5

ogni gruppo è possibile riscontrare una pluralità di visioni. Maggiore omogeneità si osserva presso l elettorato di centro-sinistra: tuttavia, circa un terzo degli intervistati, tra chi destina il proprio voto ai partiti della maggioranza, si dice disponibile a restringere le maglie della 194. Il no più netto proviene dall ala sinistra della coalizione, con oltre l 80% degli elettori di Rifondazione Comunista a difendere l attuale legge. Gli elettori della Casa delle Libertà, per converso, si presentano divisi, con una leggera prevalenza dei favorevoli alla revisione. La punta più elevata, in questo senso, si registra nella componente leghista (60%). Infine, le opinioni di coloro che non prendono posizione, dal punto di vista politico, appaiono in linea con la media nordestina. Se il tema dell aborto incrocia da vicino la questione femminile, è significativo notare come, dal sondaggio, non emergano significative distinzioni di genere: il sottocampione degli uomini e quello delle donne esprimono esattamente la stessa percentuale. Rivelatore è, invece, l andamento per anno di nascita delle opinioni registrate. Le curve disegnate da favorevoli e contrari partono molto distanti nelle classi giovanili: al di sotto dei 35 anni, infatti, prevalgono nettamente i contrari ad un intervento sulla 194. Le due componenti, tuttavia, si avvicinano, progressivamente, al crescere dell età, fino ad equivalersi fra i 55 e i 64 anni. Nella classe successiva, tuttavia, prevalgono i favorevoli, che fra i più anziani raggiungono il 53%. 6

RIVEDERE LA LEGGE SULL ABORTO? Ora le illustrerò alcune opinioni su temi molto attuali. Mi può dire quanto si sente d accordo con esse? Bisogna rivedere la legge sull aborto, per limitare i casi in cui è lecito (valori percentuali Nord Est) Poco 25.6 Molto 34.2 Per niente 30.6 Moltissimo 9.6 Non sa / Non risponde 7.6% Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Settembre 2007 (Base: 1000 casi) 7

GIOVANI PIU CONTRARI ALLE MODIFICHE Ora le illustrerò alcune opinioni su temi molto attuali. Mi può dire quanto si sente d accordo con esse? Bisogna rivedere la legge sull aborto, per limitare i casi in cui è lecito (valori percentuali in base alla classe d età) 61.0 67.1 57.0 58.1 Per niente o poco d'accordo 56.2 Moltissimo o molto d'accordo 43.8 52.5 47.5 53.2 46.8 39.0 43.0 41.9 32.9 15-24 anni 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni 65 anni e più Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Settembre 2007 (Base: 1000 casi) 8

CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA DIVISI Ora le illustrerò alcune opinioni su temi molto attuali. Mi può dire quanto si sente d accordo con esse? Bisogna rivedere la legge sull aborto, per limitare i casi in cui è lecito (valori percentuali di coloro che ripongono Moltissima o Molta fiducia in base all orientamento politico) L'Unione - Centrosinistra 32.7 La Casa delle Libertà - Centrodestra 53.0 Altri Astenuti Reticenti 43.1 Nord Est 43.8 L Unione - Centrosinsitra Rifondazione Comunista Partito Democratico Altre di Centrosinistra La Casa delle Libertà - Centrodestra Udc Forza Italia Alleanza Nazionale Lega Nord Altri Astenuti Reticenti Nordest Bisogna rivedere la legge sull aborto, per limitare i casi in cui è lecito 32.7 17.7 33.6 36.1 53.0 47.2 47.7 55.9 60.9 43.1 43.8 Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Settembre 2007 (Base: 1000 casi) 9

IL FATTORE RELIGIOSO Ora le illustrerò alcune opinioni su temi molto attuali. Mi può dire quanto si sente d accordo con esse? Bisogna rivedere la legge sull aborto, per limitare i casi in cui è lecito (valori percentuali di coloro che ripongono Moltissima o Molta fiducia in base alla pratica religiosa) 48.6 40.5 41.2 43.8 Non Praticanti Saltuari Assidui Nord Est Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Settembre 2007 (Base: 1000 casi) 10

L INFLUENZA DEL LIVELLO DI ISTRUZIONE Ora le illustrerò alcune opinioni su temi molto attuali. Mi può dire quanto si sente d accordo con esse? Bisogna rivedere la legge sull aborto, per limitare i casi in cui è lecito (valori percentuali di coloro che ripongono Moltissima o Molta fiducia in base al livello di istruzione) 54.4 41.0 38.8 43.8 Basso Medio Alto Nord Est Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Settembre 2007 (Base: 1000 casi) 11