Accesso stradale: autostrada MI-VE, a VR prendere per il Brennero e poi uscire a Rovereto sud. Seguire per Mori-Arco di Trento e proseguire sulla Statale Arco-Trento. Superato il paese di Dro individuare a sx un cartello per "Lago Bagattoli". Seguire l'indicazione e parcheggiare prima della sbarra di una strada forestale, fuori dal parcheggio privato del laghetto. Avvicinamento: seguire la strada forestale che va oltre la sbarra e continuare lungamente, passando visivamente "sotto" la parete, fino a trovare un evidente ometto a dx con sentiero (verso la parete). Seguire il sentiero, che arriva fino alla parte sx dello zoccolo della parete. Si trova un ometto nel punto in cui occorre traversare verso lo zoccolo roccioso (è uno scivolo roccioso con cengette). Seguire le evidenti tracce che traversano per cengette lo scivolo fino ad una zona con detriti (ancora tracce e ometti). Puntare poi appena possibile alla parte sx delle placche dello scudo, in corrispondenza di un canale. Risalirlo fino al suo termine. (0h40) Attacco: Nel punto più facile dell'avancorpo di rocce rotte ed erbose, sotto la direttiva di una "prua" di roccia che si perde nelle placche compatte, circa 60 metri sopra. Il primo tiro sale una rampa a sx, per poi tornare a dx alla cengia della prua.nel punto più facile dell'avancorpo di rocce rotte ed erbose, sotto la direttiva di una "prua" di roccia che si perde nelle placche compatte, circa 60 metri sopra. Il primo tiro sale una rampa a sx, per poi tornare a dx alla cengia della prua. Discesa: due possibilità: 1. salire e traversare verso sx, puntando alla base di un bel diedro grigio, dove si sosta più in basso in prossimità di un albero con cordone e spit (III). Scendere poi in doppia sulla via a spit sottostante (diverse doppie e diverse vie su queste placche; alcuni tiri sono obliqui e occorre rinviare la corda), fino ad arrivare al canale d'attacco della via e da qui a ritroso fino alla macchina. (1h30) Attenzione nelle prime calate ai sassi che si possono fare cadere; 2. dalla cengia finale traversare a dx per circa 300 metri fino a trovare un albero con cordone e maillon; da qui scendere a doppie sullo Scudo (diverse vie moderne presenti), fino alla base dello Scudo (soluzione non verificata, ma è quella normalmente utilizzata). Difficoltà: VI e A0. Sviluppo: circa 380 metri. Attrezzatura: serie di nut e friend fino al n 3 Camelot, utili martello e chiodi per emergenze. Esposizione: sud-est. Tipo di roccia: calcare/dolomia, di buona-ottima qualità ma con qualche zona friabile e erbosa. Periodo consigliato: primavera e autunno. Tempo salita: 5h00 per l'arrampicata. Primi salitori: C.Paris, M.Pegoretti, E.Degasperi, 1981. Riferimenti bibliografici: Filippi D., Pareti del Sarca, Edizioni Versante Sud Polidori W., Sarca Verticale, Alpine Studio Editore, 2017 Relazione Lunghezza 1, III+, 60 metri: salire per rocce rotte fino ad un alberello, poi proseguire per vago diedro e arrivare così ad una rampa rocciosa che porta a salire verso sx. Si arriva al termine della rampa e si piega a dx, per arrivare ad una cengia dove si trova la sosta su chiodi. Attenzione alla roccia delicata. Lunghezza 2, V+, 25 metri: salire per muretto verticale sopra la sosta, grazie a delle buone lame, continuare leggermente verso dx, per poi traversare a sx (passo delicato) e poi arrivare ad una cengia dove si va a sostare su cordoni su un albero a sx. Tiro con buone protezioni su chiodi. Lunghezza 3, IV, 30 metri: traversare a dx su cengia (chiodo), al termine della cengia salire leggermente (chiodo), non arrivare ad una sosta con cordini poco sopra, ma traversare ancora a dx (chiodo) fino ad arrivare ad una sosta. Lunghezza 4, VI e A0, 35 metri: tornare a sx per qualche metro, fino ad un chiodo sotto la verticale di una fessurina (altro chiodo visibile poco sopra). Salire per la fessurina erbosa che incide una placconata compatta e che obliqua verso sx (chiodi). Traversare a sx ad un'altre fessurina e salire per questa. Si trova una sosta per calata da evitare, fino ad arrivare ad un'altra sosta poco dopo (chiodi). Qui con passo delicato andare leggermente a dx, dove si sale in A0 (tre chiodi, di cui due accoppiati) e infine con passo delicato salire sopra una grossa lista rocciosa, dove si sosta. Lunghezza 5, V, 35 metri: salire un vago diedro erboso sopra la sosta, fino ad arrivare ad una cengia. Traversare una decina di metri a dx e fare sosta su albero. Lunghezza 6, IV+, 35 metri: traversare a dx su cengia, fino a trovare il punto debole della parete, una zona con roccia articolata da salire cercando i punti migliori. Si tende poi verso sx, per arrivare ad una cengia dove si sosta. Attenzione, roccia delicata e poco proteggibile. Lunghezza 7, VI, 35 metri: salire un placca svasata e abbastanza liscia (chiodo iniziale a dx), puntando ad un chiodo visibile molto più in alto. Attenzione, tratto delicato e non facile, con proteggibilità nulla per diversi metri. Dal chiodo si continua per fessurine fino ad altri chiodi poco visibili, che permettono di uscire a sx rispetto all'evidente tetto sovrastante. Si continua facilmente fino alla sosta su due chiodi sopra il tetto. Lunghezza 8, V+, 30 metri: salire per bel diedro con fessura e il suo il "naso", quindi ancora per diedro articolato, fino ad uscire su cengetta ghiaiosa dove la sosta, poco
visibile, si trova di fronte e a dx di un diedrino. Lunghezza 9, V-, 40 metri: salire per diedro friabile e poi erboso (chiodo). Continuare fino ad un secondo chiodo e da qui uscire dal diedro verso sx, su rocce rotte. Salire fino a sostare su albero con cordone (40m, V-); Lunghezza 10, III, 50 metri: salire per roccette facili ghiaiose ed erba, fino ad arrivare alla grande cengia. Sostare su albero. Da qui la via originale continua per circa 150m in un camino friabile, ma questa uscita è stata abbandonata per la cattiva qualità della roccia. Note: la lunghezza dei tiri è indicativa. Via da non sottovalutare, soprattutto il settimo tiro, dove occorre padroneggiare il VI grado con chiodatura inizialmente distante. Nel complesso una bella via, se si apprezzano anche i tiri con roccia delicata. Aggiornamento: relazione a cura di Walter Pres Polidori, da una ripetizione con Emanule Nughi Nugara del 28 febbraio 2015.
Schizzo della via
Cima alle Coste
Tracciato indicativo
Arrivando all'attacco
Attacco Prima lunghezza
Terza lunghezza
Quarta lunghezza Quinta lunghezza
Settima lunghezza
Ottava lunghezza
Il libro contiene la narrazione del Raid Scialpinistico svoltosi nel 2015 per celebrare i 40 anni della Scuola Guido Della Torre. Maggiori informazioni su http://www.nomosedizioni.it/spaziobianco