"Ripartire da Dio" Dio - Brulichino le acque di una moltitudine di esseri viventi e gli uccelli volino sopra la terra.

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"Ripartire da Dio" Cardinale Martini - Sì, ne sono certo: da Dio occorre ripartire, dall'essenziale, da ciò che unicamente conta, da ciò che dà a tutto essere e senso. Narratore - In principio Dio creò il mondo, ma era ancora informe e deserto. Le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio era sulla superficie delle acque. Dio allora disse: Dio - Vi sia la luce! Narratore - E Dio vide che quella luce era buona. Il secondo giorno Dio separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento e disse alle acque che sono sotto il cielo: Dio - Si raccolgano in un luogo e appaia l'asciutto! Narratore - E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra e alla massa delle acque diede il nome di mare. E Dio vide che ciò era buono. Dio comandò ancora: Dio - La terra faccia germogliare le erbe, le piante che producono seme e gli alberi da frutto, ciascuno secondo la propria specie. Narratore - Poi Dio vide che ciò era buono. Di nuovo Dio ordinò: Dio - Vi siano delle lampade nel firmamento per separare il giorno dalla notte; siano segni per distinguere le stagioni, i giorni e gli anni e diano luce alla terra. Narratore - E Dio vide che ciò era buono. Disse poi Dio: Dio - Brulichino le acque di una moltitudine di esseri viventi e gli uccelli volino sopra la terra. Narratore - E Dio vide che ciò era buono. Allora li benedisse dicendo: Dio - Siate fecondi, moltiplicatevi, riempite le acque dei mari e gli uccelli si moltiplichino sulla terra. Narratore - Di nuovo Dio ordinò: Dio - La terra produca esseri viventi: bestiame e rettili e bestie selvatiche. Narratore - E Dio vide che ciò era buono. Finalmente Dio disse: Dio - Facciamo l'uomo a nostra immagine, come nostra somiglianza, affinché possa

dominare sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame e sulle bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. Narratore - Così Dio creò gli uomini secondo la sua immagine; maschio e femmina li creò. Quindi li benedisse dicendo: Dio - Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela e abbiate il dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su ogni essere vivente che striscia sulla terra. Narratore - Allora Dio vide tutto quello che aveva fatto; ed ecco, era cosa molto buona. Narratore - Il progetto di Dio prevedeva che l'uomo vivesse in armonia con Dio, suo creatore, con la natura e con i suoi simili. L'uomo dunque era fatto per conoscere e lodare il suo creatore, per coltivare e custodire la terra e per amare i propri fratelli. Ma l'uomo pensa di sostituirsi a Dio e di decidere da solo del proprio destino. Dio - Uomo, dove sei? Ricordati di me, io sono il Signore, Dio tuo. Perché menti? Perché rubi? Perché uccidi? Perché cerchi solo il piacere? Perché? Narratore - In principio era il Verbo. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. Viene nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Il Verbo si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi. In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse un censimento di tutta la terra. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Così Giuseppe, dalla città di Nazaret e dalla Galilea, salì in Giudea a Betlemme per farsi registrare insieme con Maria sua sposa che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. Il Signore mandò un angelo per annunziare a tutte le genti che era nato il Messia. L'angelo si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce; ed ecco, l'angelo disse loro: Angelo - Vi annunzio una grande gioia: oggi è nato nella città di Davide un Salvatore che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia. Narratore - Così tutti si recarono senza indugio alla stalla. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme. Essi domandarono: Re Magio - Dov'è il Re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto la sua stella e

siamo venuti per adorarlo! Narratore - Ed ecco, la stella che avevano visto sorgere li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella essi provarono una grandissima gioia; così entrati nella stalla videro il Bambino con Maria sua madre e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Cardinale Martini - Il Dio con noi è il Dio che può aiutarci a trovare le vere ragioni per vivere e vivere insieme. Rispetto alle acque basse in cui sembra stagnare oggi la vita civile, sociale e politica del nostro Paese, partire da Dio significa trovare senso, slancio, motivazione per rischiare e per amare. Quando ami, non dire: "Ho Dio nel cuore". Dì piuttosto: "Sono nel cuore di Dio". Ripartire da Dio significa riconoscere di essere nati per imparare ad amare di più, a osare di più, ad andare oltre i limiti delle nostre comodità e dei nostri piccoli traguardi. Buon Natale a tutti! Tratto da www.presepiovenegono.it Testo Guida 1995-24ª edizione

Uomo tra gli uomini Meditazione sul mistero dell incarnazione E una notte fredda, una notte come tutte le altre. Bethlemme è in subbuglio. Carovane di profughi stanno invadendo la città di Davide. Non ci sono più letti, stanno finendo le provviste, ognuno si accampa dove può e come può. Anche Maria e Giuseppe, cercano un angolo riparato. Maria lo sa, lo sente. Come tutte le madri sa che suo figlio sta per venire alla luce. Ma per loro, nella locanda, non c è posto e si devono accampare in una stalla. La vita del piccolo Gesù inizia nel segno del rifiuto. Altre porte, per Lui e per i suoi discepoli di ogni tempo, saranno chiuse. Altre stalle metropolitane verranno occupate da chi nella vita non ha trovato altro che porte chiuse. In una notte così, riempita di freddo e di rifiuto, nasce il Figlio di Dio. Pronti o non pronti, desiderosi o indifferenti, sereni o indaffarati, Gesù è nato! Dio è entrato nella storia. L eterno abita il tempo. Dio si è fatto uomo tra gli uomini. Non potremo più arrabbiarci con Lui, addossargli colpe che non ha e puntare il dito contro il cielo accusandolo d essere lontano. No, Lui è qui. Lui è presente. Lui è in mezzo a noi. Mi stupisce e mi affascina questo Dio così innamorato dell uomo da diventare uno di noi per rivelarsi e farsi conoscere. Dio non ha trovato luogo più affascinate e amabile della nostra carne e ha deciso di abitarla e trasfigurarla. Dio abita la nostra umanità senza sovvertirla, senza addolcirla o levigarla. Dio si fa uomo in tutto e per tutto: il mal di testa è odioso anche per Gesù, il freddo è pungente anche per il Figlio di Dio, la morte di un amico è straziante anche per il Rabbì di Nazareth. Tutto questo è bellissimo perché ci svela che il Natale non è solo una rivelazione su Dio, ma anche sull uomo e sull umanità! Devo prendermi cura di me e dei miei fratelli, perché questa carne e questa umanità è stata scelta da Dio fin dall eternità per essere il luogo della sua rivelazione. La nostra carne, con tutte le sue finitudini e debolezze, brilla di una potenza e di una dignità indicibile perché è creata da Dio e abitata da Dio. Non solo la nostra umanità esce dalle sue mani, ma diventa le sue mani che proseguono e portano a compimento l opera della creazione. Tutto questo è fantastico e a pensarci bene toglie davvero il fiato. Ma non basta. Dobbiamo fare ancora un passo.

Dio decide di farsi uomo e la cosa strepitosa è il come. L eterno Dio ha davanti ha sé una infinità incalcolabile di possibilità per portare a termine il suo progetto di incarnazione: un paese in pace e con un economia florida, un popolo potente, autonomo e in espansione, una città moderna e attrezzata, un padre primario di qualche importante clinica ospedaliera, una madre figlia di uomo potente e ricco, una clinica moderna e un equipe specializzata, un servizio in diretta per dare grande risalto su tutti i quotidiani del globo della nascita dell atteso messia. Invece no, lo sappiamo bene, Dio ha scelto un'altra strada. Dio ha un altro stile. Stupendo e incredibile. Dio sceglie la tredicenne Maria e il falegname Giuseppe, entrambi esuli per la follia di un imperatore che decide di trascrivere nei suoi cataloghi il popolo di Dio. Dio sceglie un piccolo popolo schiacciato dalla dominazione romana. Dio sceglie la città di Betlemme, patria del re Davide. Dio sceglie la piccolezza, il nascondimento, l irrilevanza. Dio sceglie una stalla. È così che l Eterno entra dentro la nostra storia. È così che Dio viene ad abitare tra gli uomini. È così che l Infinito decide di piantare la sua tenda in mezzo alle nostre. L immensità che neppure i cieli possono contenere, ora è stretta tra le braccia tremanti di Maria. Dio è lì, in quel cucciolo di messia infreddolito e indifeso, che deve essere allattato al seno di sua madre, cambiato, coccolato e curato. Quel bimbo è il nostro Dio. Quel bimbo con i pugni serrati e le guance rosse è l incarnazione del Verbo eterno di Dio. Lui è il festeggiato! Lui è la festa! Allora buon Natale a tutti! A te che lo senti vicino, perché come Lui abiti la periferia della storia, hai trovato porte chiuse e mastichi solitudine ogni giorno. A te che hai smesso di mangiare pur di avere qualcuno che si accorga di te. A te che stai cercando di fare un passo verso di Lui e non riesci a vedere che Lui ne ha già fatti cento verso di te. A te che dopo anni farai Natale senza il tuo amato marito.

A te che dopo tanta solitudine hai trovato l amore. A te che ogni giorno ti chiedi come hai fatto a non capire ciò che stava accadendo a tuo figlio. A te che ancora non trovi la forza per guarire. A te che stai rivoluzionando la tua vita e provi a fidarti fino in fondo della Sua Parola. A te che sei sprofondato nel silenzio e dopo che tua moglie ti ha abbandonato affoghi il tuo dolore nell alcol. A te che finalmente stringi tra le braccia un figlio tanto desiderato ed amato. Auguri a te, che hai atteso e invocato la venuta del Signore e auguri anche a te che da tutto questo non ti sei lasciato nemmeno sfiorare. Forse ancora non lo sai, ma Dio per te si è fatto uomo. Don Roberto Seregni http://sullatuaparola.wordpress.com/