Variante tratta 13A Passo Bocchetta Orero Righi - Genova Bigo



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Transcript:

Variante tratta 13A Passo Bocchetta Orero Righi - Genova Bigo Lunghezza complessiva 33,9 km Tempo di percorrenza 10 h 00 Dislivello totale 1064 m Percentuale percorso in salita 31 % Percentuale percorso in discesa 69 % Percentuale sentiero su fondo naturale 89 % Percentuale sentiero su asfalto 9 % Percentuale sentiero su selciato 1% Percentuale sentiero su altro tipo di fondo 1% Descrizione generale: La tappa13 del Sentiero Liguria, che da Acquasanta giunge al Porto Antico, può anche essere effettuata con la Variante Alta che, rispetto al percorso principale, risulta essere certamente più impegnativa ma anche molto interessante dal punto di vista escursionistico, naturalistico, paesaggistico e storicoculturale; data la lunghezza del percorso la tratta può essere suddivisa in due parti distinte tappe (V13- A e V13-B). La prima tappa (V13 A)parte dal Passo della Bocchetta, dove si incrocia anche l importante Sentiero Europeo E1 che da Capo Nord, transitando anche per questi crinali, scende sino a Capo Passero in Sicilia. L itinerario segue l Alta Via dei Monti Liguri (AVML) verso est, fra selle erbose e boschi misti, per giungere e superare le località di Passo dei Giovi, Santuario della Vittoria e Crocetta d Orero. Giunti in prossimità del Monte Carossino si abbandona l Alta Via per scendere verso gli abitati di Pino e Trensasco. Infine raggiunge il centro storico del capoluogo ligure, percorrendo il panoramico crinale che separa la Val Bisagno dalla Valle Polcevera e porta in loc. Righi, tra i forti e le mura antiche che proteggevano alle spalle la città di Genova.

Descrizione del percorso Il primo tratto della variante 13-A del Sentiero Liguria, percorre interamente la tappa 24 dell Alta Via dei Monti Liguri (AVML). Si tratta di un ampia strada sterrata lunga circa 6 km che, con un dislivello in discesa di circa 450 metri, conduce in un ora e mezza al Passo dei Giovi. Dal Passo della Bocchetta si prosegue l Alta Via dei Monti Liguri in direzione est che in breve porta ad una panoramica area attrezzata per il pic-nic. L itinerario si svolge lungo un ampia strada sterrata indicata con la bandierina bianco-rossa e la scritta AV e da picchetti chilometrici che marcano la distanza da Ventimiglia. Nei pressi del crinale (pannello informativo) incontriamo, trascurandolo, un sentiero che proviene da Pietralavezzara. Si prosegue verso levante lungo la strada bianca con panorami sull alta val Polcevera e, aggirato il Monte Calvo, si scende a destra, sempre su strada sterrata, giungendo in breve al picchetto km 218 AVML. Siamo ai confini con la regione Piemonte ed un cippo in roccia indica che, a breve distanza sulla destra, si trovano le sorgenti del torrente Lemme; il primo bacino di pertinenza padana è già in territorio del Parco Regionale piemontese di Capanne di Marcarolo. Siamo giunti ai 791 metri del Pian di Reste dove, si abbandona il sentiero E1 che avevamo iniziato a seguire dal Monte Pennello. Si prosegue in discesa nel bosco con scorci panoramici, verso ovest, sulla Val Polcevera e sulle zone dei Piani di Praglia e al Monte Pennello, coperto talvolta dalla Sagoma del Monte Figogna con l inconfondibile sagoma del Santuario della Madonna della Guardia di Genova. Raggiunte le pendici del Bric Montaldo (595 mt) si incontra il bivio con un sentiero di collegamento per Busalla che trascuriamo proseguendo sempre lungo lo sterrato principale seguendo le bandierine rosse-bianche. Il percorso continua a scendere nel bosco prevalentemente a castagni (km 222 AVML) e in breve la strada diventa asfaltata (loc. Case de Geo). Percorrendo la via comunale E. Rapallo, in direzione nordest tra case e villini, giungiamo alla Strada Provinciale SP35 Dei Giovi in corrispondenza del passo. Il percorso è agevole e poco faticoso, in questo tratto lo spartiacque si mantiene a quote piuttosto basse, con forme dolci e dislivelli modesti. Lungo il percorso incontriamo bei castagneti e selle erbose che offrono notevoli panorami. Transitati sull importante valico del Passo dei Giovi (472 mt) ci dirigiamo per cento metri verso nord sino ad imboccare la strada verso est che porta al Santuario della Vittoria. In breve si giunge alla Strada Provinciale SP 47 e alla Sella della Cappelletta del Perdono. In salita si giunge al km 226 della AVML per abbandonare dopo poco la strada principale salendo a sinistra lungo una strada asfaltata comunale che porta ad un poggio di 613 metri di quota. Lo aggiriamo a destra quindi si prosegue in discesa con una piccola stradina tra le prime case del borgo di Vittoria dove incontriamo il picchetto del km 227. Pochi metri e alla nostra destra, dopo l ostello, si apre il panoramico piazzale del Santuario della Vittoria (591 mt).

Santuario della Vittoria Il santuario di Nostra Signora della Vittoria è situato in via al Santuario nel comune di Mignanego. Il santuario sorge sul passo del Pertuso, in posizione dominante sulla Val Polcevera, ad un'altitudine di 650 m, nei pressi del luogo dove il 10 maggio 1625 pochi soldati della Repubblica di Genova, affiancati da volontari della Valpolcevera guidati dal parroco di Montanesi, sconfissero il forte esercito franco-savoiardo comandato dal Duca Carlo Emanuele I di Savoia. A causa di questa sconfitta, il Duca dovette rinunciare alle sue mire sulla città di Genova. Sul luogo della battaglia (passo del Pertuso), in segno di ringraziamento per l'intercessione della Madonna, fu eretto questo santuario, e la città di Genova fu consacrata alla "Madonna Regina della Vittoria". Dal piazzale si ha un'ampia vista sulla Valpolcevera, dal passo dei Giovi fino al mare. Scendiamo una bella crêuza che ci porta alle ultime case del borgo di Vittoria per iniziare a risalire un sentiero tra boschi di roveri e castagni. Si alternano zone aperte con arbusti di ginestra e si arriva nei pressi del Pian delle Barche. Presso la sella della Costa Fontanina, alle pendici nord-ovest del Monte Capanna, troviamo un bivio, sulla destra, con un sentiero di collegamento (segnavia tre bolli gialli disposti a triangolo ) che porta a Casella; lo trascuriamo e proseguiamo lungo l Alta Via in direzione est. La morfologia dolce, quasi collinare demarca il passaggio dalle rocce relativamente resistenti e dure dei Calcari dell Antola ai più teneri Flysch della Val Polcevera. Giunti sul versante della val Polcevera, si giunge su estese praterie sommitali che offrono interessanti scorci panoramici. All ombra dei castagni giungiamo al picchetto km 228 dell AVML. Proseguiamo nel bosco in discesa che, poco dopo, diventa molto più dolce per giungere ad un quadrivio alla quota di circa 580 metri; svoltiamo a sinistra lungo un sentiero in direzione levante. Il percorso diviene una ripida discesa nel bosco (km 229) e in breve porta al Passo di Crocetta di Orero (468 mt) all altezza di una piccola rotatoria, dove ha termine la tappa n 25 dell AVML. La Crocetta d Orero è il valico più basso dello spartiacque principale dell Appennino. Un tempo vi passava un importante Via del Sale che, proseguendo per Crocefieschi, Vobbia e Salata, collegava Genova alla Pianura Padana. Il nome Crocetta fa riferimento ad un incrocio di strade. Sul lato di levante del passo seguiamo una strada asfaltata che ci porta in salita tra le case della frazione. Dopo pochi metri si imbocca un sentiero sulla sinistra, su fondo naturale, che taglia alcune curve della strada. Giungiamo alla Cappelletta della Madonna della Guardia di Orero da dove il percorso diviene una strada sterrata e proseguiamo la salita tra prati, arbusti spontanei e roverelle sino a giungere, poco dopo, al km 231 dell AVML. Attraversiamo tratti di zone aperte e prative dai quali il panorama spazia sull intera vallata di Sant Olcese mentre, sotto di noi, la ferrovia Genova Casella si snoda parallela al nostro itinerario. Ora percorriamo il sentiero in salita nel bosco di castagni e roveri lungo un sentiero di crinale dove, tra un albero e l altro, affiorano i calcari dell Antola con le sue stratificazioni. Notevoli sono alcuni esemplari di roveri con dimensioni ragguardevoli che incontriamo lungo il percorso. Seguendo sempre il segnavia del sentiero AVML, si risale sino a giungere sulla sommità (803 mt) erbosa e panoramica sul Lago Val Noci, Montoggio e Sant Olcese. Scendiamo ora in direzione sud alla base di una pala eolica (km 233) ed in breve raggiungiamo la loc. Sella nei pressi di una cappelletta ed alcuni tavoli da pic nic. Entriamo in un bosco di castagni e percorriamo il sentiero in direzione sud ovest, al fresco di un sottobosco. Ad ovest del Monte Carossino (838 mt) il Sentiero Liguria abbandona il percorso dell Alta

Via dei Monti Liguri che sale a sinistra; si scende invece su un prato acclive con il sentiero con segnavia X rossa. Scesi nel bosco, tra castagni e roveri, si giunge ad una sella erbosa tra la val Bisagno e la val Polcevara, dove il sentiero con la X rossa si connette con il percorso che proviene da Creto con segnavia bollo rosso. Si scende tra felci e zone prative sino ad arrivare su un crinale erboso e roccioso sul quale gli strati dei calcari quasi diventano degli scalini. Si tagliano a sud le pendici del Monte Alpe tra le fioriture primaverili, ciuffi erbosi ed i chiari affioramenti dei calcari, e si scende ancora il crinale, in direzione ovest, del Monte Mezzano (637 mt) dove si aprono, verso est, ampi panorami sull alta val Geirato e la località di Creto. Prati Casarili Osservando la boscosa parte alta del bacino del Rio Geirato possiamo notare sullo spartiacque di ponente alcune case dell abitato di Creto. In fondo alla valle, invece di vedere un torrente o il suo letto notiamo un ampia area prativa pianeggiante. Si tratta di un antico lago, oggi naturalmente riempito di sedimenti, che si è generato a seguito dello sbarramento del corso d acqua. Dal versante di Creto si staccò una enorme frana che oggi osserviamo come una grande collina boscata a valle del prato sulla sponda sinistra, sotto le case di Creto (zona di distacco) anch essa ricoperta da boschi. Si incontra a sinistra una zona prativa e, dopo un breve tratto, scendendo tra le roverelle, si giunge ad un ampio e pianeggiante sentiero sotto il quale scorrono condutture interrate dell acquedotto Val Noci. Svoltiamo a sinistra e seguiamo lo sterrato per due km con interessanti panorami sulla media Val Bisagno. Si prosegue sulla sponda destra idrografica del Torrente Bisagno, a mezza costa, tra pini, eriche, frassini e acacie. Si prosegue su un ampia strada bianca che segue in leggerissima discesa sino a raggiungere la Crociera di Pino (358 mt) o Colla di Torrazza, nelle vicinanze di una piccola stazione della linea ferroviaria Genova-Casella. L itinerario prosegue attraversando la strada asfaltata sul versante della Val Polcevera che, dopo circa un km di dolce salita tra boschi di pini e castagni, riporta sul versante della val Bisagno al Valico di Trensasco (391 mt)dove, dopo pochi metri, si imbocca a sinistra, una strada secondaria sempre asfaltata. Attraversata la strada asfaltata provinciale SP80, nei pressi di un bar/ristorante, si abbandona il sentiero che prosegue in piano con segnavia X rossa e si prende sulla destra il sentiero denominato la direttissima del Diamante che sale ripidamente tra arbusti e ginestre sino ad una erbosa e panoramica sella. Dal Colle il Sentiero Liguria prosegue lungo il percorso marcato con tre bolli rossi che, tra i prati, porta ad osservare una delle tante neviere presenti nella zona ed utilizzate nel corso dei secoli passati per i bisogni della città di Genova. Da qui, in breve, si giunge alla Colla del Diamante (555 mt). Una bella strada militare con tornanti a zig zag, in parte ancora lastricata, risale la ripida erta del Forte Diamante che, imponente, si erge sull omonimo monte a sovrastare il territorio.

Parco della Mura e Forti di Genova L Area Naturale Protetta d interesse locale Parco delle Mura deve il suo nome alle Mura Nuove, erette nel Seicento a maggior difesa della città e del suo bacino portuale; queste sono ancora ben conservate e circondano Genova in un abbraccio alto e quasi invisibile per chi vive e si muove giù in basso, nelle vie del centro. Il Parco dal 2008 tutela 617 ettari di colline a cavallo fra la val Bisagno e la val Polcevera. Oltre alle Mura seicentesche il Parco comprende alcuni forti militari costruiti fra il XVII e il XIX secolo e tutela i valori naturalistici di quest area in cui vivono alcune specie animali e vegetali protette. Tornati alla colla si percorre un sentiero in piano e dopo poco si incontra sulla destra un ben evidente affioramento di rocce dette calcari nel monte Antola, dove poter osservare le tracce fossili, dall aspetto di precisissimi labirinti curvilinei, lasciate milioni di anni fa da piccoli animali dal nome scientifico di Helmintoidea labirintica. Continuiamo in piano seguendo ora il segnavia cerchio rosso vuoto Si supera, tralasciandolo, il bivio per raggiungere il forte Fratello Minore e si mantiene la sinistra del versante della Val Bisagno, con un bel sentiero che si fa in discesa lungo il crinale erboso e piccoli boschi di roverella che a poco a poco stanno ricoprendo i versanti. Si prosegue verso sud lungo una carrareccia seguendo il panoramico crinale erboso; la vista spazia verso la Val Bisagno e Portofino a est e, a ovest, verso i quartieri di ponente di Genova ed il savonese. In breve si giunge al Forte Puin, uno dei forti più piccoli di Genova, ancora ben conservato con la sua cinta muraria a forma stellata ed una torre a base quadrata all interno. Si scende ancora lungo la sterrata e giunti in breve al bivio si abbandona il segnavia cerchio rosso vuoto per svoltare a sinistra e scendere lungo il sentiero che scende ripido seguendo ora il segnavia rombo rosso vuoto. Superata poco dopo una trattoria scendiamo in direzione sud seguendo la strada cementata sino a giungere alle pendici sud-est del Forte Sperone, il più imponente dei forti genovesi. Seguiamo ora nuovamente il sentiero con la X rossa che costeggia il perimetro esterno delle mura seicentesche. Superata un area adibita alla pratica del tiro con l arco, la strada diventa asfaltata ma, dopo breve, la si lascia per prendere la strada sterrata che prosegue a sinistra. Ci troviamo all inizio del crinale che divide le due valli della citta : a levante la Val Bisagno e a ponente la val Polcevera. La zona che si percorre, per le sue caratteristiche morfologiche, è da sempre un sito strategico per proteggere la Superba da eventuali attacchi da nord; un ripido e panoramico spartiacque su cui sono stati edificati fortificazioni e mura a protezione della città. Proseguendo in discesa raggiungiamo piazzale del Righi (286 mt) con il sentiero che passa all esterno delle imponenti mura all ombra di imponenti lecci e a fianco di un osservatorio astronomico. La zona del Righi è una rinomata zona residenziale di Genova nota anche per i panorami sull intero arco portuale della città e sul suo centro storico. Qui arriva la stazione superiore dello storico impianto di risalita a fune che da oltre 100 anni collega Genova con Righi. L impianto gestito dall azienda trasporti pubblici (www.amtgenova.it) permette di entrare nel cuore storico di Genova con una ripidissima e panoramica discesa, fatta comodamente a bordo di un tipico vagoncino inclinato della funicolare. Usciti dalla stazione di arrivo ci troviamo in Largo Zecca. Si attraversa la strada per imboccare Via Cairoli che si segue sino a giungere in Piazza della Meridiana e da qui in breve nella storica via Garibaldi. Si transita lungo via Garibaldi, già detta Strada Nuova, dove possiamo ammirare imponenti e severi palazzi nobili ora annoverati nel Patrimonio Storico Culturale dell UNESCO che nascondono al loro

interno importanti pezzi di storia della città. Tra gli splendidi palazzi della via da segnalare Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, e Palazzo Rosso e Palazzo Bianco che ospitano oggi due dei più importanti musei cittadini. Percorsa via Garibaldi si sbuca in piazza delle Fontane Marose dalla quale si accede, tenendo la destra, alla centralissima Via 25 Aprile. Pochi passi e si arriva in Piazza De Ferrari con una moderna fontana al centro, il teatro dell opera Carlo Felice a sinistra e i palazzi della Borsa e della Regione Liguria di fronte e Palazzo Ducale a destra. Entrati nel porticato del Palazzo Ducale, oggi sede di mostre e cuore culturale della città, ne usciamo sul lato rivolto alla Piazza Matteotti una delle poche e ampie piazze del centro storico genovese. Si scende quindi a destra per la pedonale Via San Lorenzo, per giungere in breve davanti alla magnifica facciata gotica della Cattedrale di San Lorenzo con la caratteristica colorazione bicolore. In fondo alla via si svolta a destra, in direzione ponente, per transitare nei caratteristici portici di Sottoripa. Si supera il Palazzo San Giorgio, sede del potere politico ed economico della Repubblica di Genova e si giunge in Piazza Caricamento e da qui nel cuore del Porto Antico; si procede verso mare per giungere alla zona dell Acquario e dell ascensore panoramico BIGO termine della tappa 14B Variante Alta del Sentiero Liguria.