Dicembre - Gennaio OBIETTIVO

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PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO PER GLI ORATORI -ANNO 2018/19 Dicembre - Gennaio Pietro Fare rete, costruire alleanze: in gioco c è la credibilità. OBIETTIVO Pietro è l Apostolo pescato e colui che è invitato a pescare; è anche colui al quale il Signore affida il gruppo degli Apostoli e la Chiesa tutta. È importante rimarcare la necessità di essere una comunità che si mette in dialogo, che costruisce alleanze, che non teme di uscire per cercare semi di bene nella vita delle persone e negli altri contesti educativi. Fare rete non significare fare riunioni insieme, ma coltivare la logica del dialogo e della collaborazione per il bene dei più piccoli, senza perdere di vista ciò che veramente conta. NEL PERSONAGGIO Lo sapete: dopo un po di tempo di vita comune con i miei cari amici, ho voluto chiedere loro che cosa hanno capito di me! Un bel giorno me ne uscii con questa domanda pazzesca: Chi sono io per la gente e per voi? Inizialmente c è stata un po di confusione; ma Pietro con il suo grande cuore aveva fatto centro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Aveva capito non perché aveva studiato la mia storia, ma perché aveva avuto il coraggio, nonostante i suoi limiti, di seguirmi e di vivere con me. Ci aveva visto molto bene! Ed è proprio per questo che al mio amico Pietro ho voluto affidare le chiavi della mia casa, perché dopo aver vissuto con me la sua vita, potesse invitare altri amici a conoscermi da vicino. Ho detto loro di non fare grandi riunioni per dire questa verità, ma di condividere la vita. Solo così mi potrete conoscere.

BRANO BIBLICO Matteo 16,13-20 Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». 14Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. NEL PROGETTO D ORATORIO L azione educativa dell oratorio si esplica mettendo in atto alcune azioni direttamente con i ragazzi, ma anche diventando stimolo di altre agenzie educative con cui entra in contatto. È importante avere due attenzioni: focalizzare il modo con cui l oratorio attiva al suo interno percorsi e situazioni educative e il modo con cui può intrecciare alleanze educative significative all esterno. Questa duplice attenzione risulta strategica e necessaria nel nostro contesto: non basta semplicemente agire bene al proprio interno perché i ragazzi, oggi più che mai, incrociano continuamente più contesti e cercano altre esperienze. Il fatto che l oratorio pensi la sua azione non soltanto su di sé ma anche in una relazione con altre istituzioni permette ai ragazzi di incontrare la sua azione educativa e di riconoscerla come lievito presente ovunque, significativo e raggiungibile: c è un oratorio che coincide con il confine delle proprie strutture, ma c è un oratorio ben più vasto che coincide con lo stile educativo da portare in ogni situazione potenzialmente educativa che si può incontrare o costruire. ( ) Creare e conservare una sana e robusta rete fra oratori vicini, è di sicuro un passaggio significativo e aperto ad uno sviluppo intelligente ed efficace rispetto ad alcune scelte che si possono attuare tutti insieme. Per evitare che i singoli problemi e le singole situazioni uccidano in senso di efficacia di un oratorio è necessario respirare un po' più di ossigeno M. Mori Un oratorio per educare o E io? Sono capace ad essere il primo che esce o preferisco stare nel mio piccolo? Nel mio porto sicuro? o A volte superare i confini dell oratorio è molto più difficile di quanto si pensi: perché ho paura di quello che mi aspetta là fuori? Oppure, forse, non c è nessuno disposto a dialogare con me? o Per essere un oratorio efficace significa andare oltre, significa respirare ossigeno attraverso quello che mi circonda. Ma a volte ci si sente incapaci, non pronti, ad affrontare quello che c è al di fuori. Perché a volte collaborare con l esterno mette in difficoltà? o Le tradizioni, i vecchi sistemi, influenzano l oratorio del futuro?

LAVORO DI COMUNITA Obiettivo specifico Fare rete non significa solo fare riunioni insieme, ma coltivare la logica del dialogo e della collaborazione per il bene dei più piccoli, senza perdere di vista ciò che veramente conta. Nessuno Riprendere e rilanciare il progetto di Avvento (disponibile sul sito www.caritascrema.it). La comunità potrebbe farsi promotrice del progetto e mettersi in rete con le altre realtà presenti nella parrocchia per attivare proposte per contribuire e riflettere sulle tematiche attinenti al progetto e creare momenti di condivisione. Chiave di lettura Camminare insieme, pregare insieme, lavorare insieme: ecco la nostra strada maestra. Questa strada ha una meta precisa: l unità. La strada contraria, quella della divisione, porta a guerre e distruzioni. Il Signore ci chiede di imboccare continuamente la via della comunione, che conduce alla pace. La divisione, infatti, «si oppone apertamente alla volontà di Cristo, ma è anche di scandalo al mondo e danneggia la più santa delle cause: la predicazione del Vangelo ad ogni creatura». Il Signore ci chiede unità; il mondo, dilaniato da troppe divisioni che colpiscono soprattutto i più deboli, invoca unità. (Papa Francesco) O Signore, manda a noi il tuo Spirito perchè illumini le nostre menti e le renda disponibili alla verità. Così sapremo ascoltare gli altri con attenzione, simpatia, fiducia e umiltà, e rispondere con rispetto, con calma e sincerità. Ti preghiamo, fa che la divergenza di opinioni non intacchi la stima e l'amore vicendevoli. ATTIVITA BAMBINI Obiettivo specifico Oratorio come luogo del NOI come arricchimento dell IO Oggetti per la staffetta, puzzle scomposto. Si propone di creare una staffetta. Prima di ultimare il percorso si posiziona una cesta contenete un puzzle di grandi dimensioni scomposto. Ogni partecipante ne prenderà un pezzo. Quando tutti i bambini/ragazzi saranno arrivati al traguardo e avranno recuperato le varie parti del puzzle insieme potranno procedere alla composizione. Ognuno è importante perché ha contribuito a recuperare un pezzo di puzzle ma solo insieme l opera può essere conclusa.

Chiave di lettura Lettura del racconto il filo di cotone di Bruno Ferrero. Sarà importante evidenziare come le differenze possono diventare arricchimento reciproco. Ognuno affida a Gesù una persona che ci sta particolarmente a cuore e una persona che sta vivendo un momento di difficoltà. 1 ATTIVITA EDUCATORI Obiettivo Specifico Nella comunità dono la mia presenza svolgendo un ruolo educativo. Cartellone con disegnato una piantina dell oratorio, bigliettini di due colori diversi (consigliamo post-it), biro. Viene disegnata su un cartellone una piantina immaginaria di un oratorio in cui ci sono aule, bar, campi sportivi, zone comuni, ecc. Tutte le persone scriveranno su un foglietto un proprio talento e su un altro foglietto di diverso colore una fatica. Si prendono in considerazione tutti i pregi: uno alla volta vengono collocati nel luogo dove più utile (per esempio la pazienza può essere messa nell aula di catechismo, la precisione nel bar e così via). A questo punto si prenderanno i foglietti con le fatiche e si proverà a vedere come rispondere a queste attraverso i talenti già presenti (per esempio non sopporto i ritardi lo posso posizionare vicino al bigliettino della pazienza, ecc.). Da ultimo si potrebbe fare una condivisione sui diversi modi di rispondere agli altri partendo dalla possibilità di bene che posso fare rispetto alla semplice correzione del comportamento. Chiave di Lettura Condividere le mie capacità o fatiche e ascoltare ciò che anche gli altri possono offrire, aiuta me e la comunità a crescere in modo sano. La presenza di ciascuno mentre svolge il ruolo educativo è un dono per chi sta di fronte. : di don Tonino Bello Chiamato ad annunciare la tua Parola, aiutami, Signore, a vivere di Te, e a essere strumento della tua pace. Assistimi con la tua luce, perché i ragazzi che la comunità mi ha affidato trovino in me un testimone credibile del Vangelo. Toccami il cuore e rendimi trasparente la vita, perché le parole, quando veicolano la tua, non suonino false sulle mie labbra. Esercita su di me un fascino così potente, che, prima ancora dei miei ragazzi, io abbia a pensare come Te, ad amare la gente come Te a giudicare la storia come Te. Ho paura, Signore, della mia povertà. Regalami, perciò, il conforto di veder crescere i miei ragazzi nella conoscenza e nel servizio di Te. Infondi in me una grande passione per la Verità, e impediscimi di parlare in tuo nome se prima non ti ho consultato con lo studio e non ho tribolato nella ricerca. Salvami dalla presunzione di sapere tutto,

dall arroganza di chi non ammette dubbi; dalla durezza di chi non tollera ritardi; dal rigore di chi non perdona debolezze; dall ipocrisia di chi salva i principi e uccide le persone. Affidami a tua Madre. Dammi la gioia di custodire i miei ragazzi come Lei custodì Giovanni. E quando, come Lei, anch io sarò provato dal martirio, fa che ogni tanto possa trovare riposo reclinando il capo sulla sua spalla. Amen 2 Obiettivo Specifico Fare rete, per una comunità aperta al mondo esterno, in uscita. Cartoncini colorati, biro, pennarelli, fogli. Creare dei gruppi di 5 persone massimo. Ogni gruppo avrà a disposizione del materiale per realizzare una presentazione della realtà educativa che si offre. Si può pensare che questa presentazione possa essere una bozza di un progetto per collaborare con persone / realtà extra oratorio. Sarebbe bello trovare punti di unione tra le diverse realtà e proporre efficaci e attuabili soluzioni di collaborazione anche con realtà lontane (per esempio società sportive, la scuola, paesi vicini, ma anche genitori o nonni). Queste presentazioni possono poi essere condivise all interno de gruppo più grande e sarebbe bello poi che almeno alcune venissero realizzate per creare rete. Chiave di Lettura Il mettersi a pensare a come allargare la propria cerchia è utile per ripensare anche alle caratteristiche che ci differenziano dagli altri e ci rendono unici; fare rete con chi è extra dal nostro quotidiano, a volte rivela aspetti che non conosciamo nella nostra realtà. Apri il mio cuore, Signore, perché impari ad amare gli altri come tu hai amato me. Apri i miei occhi, Signore, perché possa vedere te in tutti i fratelli e le sorelle. Apri le mie orecchie, Signore, perché possa udire le invocazioni di chi soffre nella solitudine, di chi ha fame di pane e di affetto. Effondi il tuo Spirito, Signore, su tutti coloro che si professano cristiani, perché diventino, come tu vuoi, un cuor solo e un'anima sola.

ATTIVITA FAMIGLIE Obiettivo specifico Riconoscere lo stile dell Oratorio come una proposta aperta al dialogo e alla collaborazione Cartellone, penne o pennarelli. Lo scopo dell attività è quello di scoprire la possibilità di relazioni che il nostro gruppo può avere nel contesto oratoriano. Si chiede al gruppo di elencare tutte le realtà e le figure che abitano l Oratorio. Una volta emerse si presenta un cartellone con al centro un cerchio con scritto famiglia dal quale si aprono cerchi concentrici. Si chiede al gruppo di posizionare ogni realtà o figura individuata precedentemente a seconda del tipo di relazione che hanno con essa. Al termine si può riflettere con alcune domande: Con le realtà che ho collocato più vicino in che modo concretamente mi relaziono? Con quelle più distanti da cosa posso partire per creare una relazione? Chiave di lettura Al termine dell incontro si suggerisce di consegnare un passo tratto dalla nota pastorale Il laboratorio dei talenti (numero 22) per una rielaborazione dal punto di vista del Magistero. Gesù, Maria e Giuseppe a voi, Santa Famiglia di Nazareth, oggi, volgiamo lo sguardo con ammirazione e confidenza; in voi contempliamo la bellezza della comunione nell'amore vero; a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie, perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia. Santa Famiglia di Nazareth, scuola attraente del santo Vangelo: insegnaci a imitare le tue virtù con una saggia disciplina spirituale, donaci lo sguardo limpido che sa riconoscere l'opera della Provvidenza nelle realtà quotidiane della vita. Santa Famiglia di Nazareth, custode fedele del mistero della salvezza: fa' rinascere in noi la stima del silenzio, rendi le nostre famiglie cenacoli di preghiera e trasformale in piccole Chiese domestiche, rinnova il desiderio della santità, sostieni la nobile fatica del lavoro, dell'educazione, dell'ascolto, della reciproca comprensione e del perdono. Santa Famiglia di Nazareth, ridesta nella nostra società la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, bene inestimabile e insostituibile. Ogni famiglia sia dimora accogliente di bontà e di pace per i bambini e per gli anziani, per chi è malato e solo, per chi è povero e bisognoso. Gesù, Maria e Giuseppe voi con fiducia preghiamo, a voi con gioia ci affidiamo.