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Transcript:

WEBB SENTENZA DELLA CORTE 17 maggio 1994 * Nel procedimento C-294/92, avente ad oggetto la domanda di pronuncia pregiudiziale proposta alla Corte, a norma dell'art. 3 del Protocollo 3 giugno 1971 relativo all'interpretazione da parte della Corte di giustizia della Convenzione 27 settembre 1968, concernente la competenza giurisdizionale e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale, dalla Court of Appeal a Londra nella causa dinanzi ad essa pendente tra George Lawrence Webb e Lawrence Desmond Webb, domanda vertente sull'interpretazione dell'art. 16, punto 1, della Convenzione di Bruxelles 27 settembre 1968 concernente la competenza giurisdizionale e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale (GU 1972, L 299, pag. 32) LA CORTE, composta dai signori O. Due, presidente, J. C. Moitinho de Almeida, M. Diez de Velasco, D. A. O. Edward, presidenti di sezione, C. N. Kakouris, R. Joliét (relatore), G. C. Rodríguez Iglesias, M. Zuleeg e P. J. G. Kapteyn, giudici, * Lingua processuale: l'inglese. I - 1733

avvocato generale: M. Darmon SENTENZA 17. 5. 1994 CAUSA C-294/92 cancelliere: signora L. Hewlett, amministratore viste le osservazioni scritte presentate: per il signor George Lawrence Webb, dal signor Michael Briggs, barrister; per il signor Lawrence Desmond Webb, dal signor Mark Blackett-Ord, barrister; per il governo del Regno Unito, dalla signora Sue Cochrane, del Treasury Solicitor's Department, in qualità di agente; per la Commissione delle Comunità europee, dai signori Xavier Lewis e Pieter Van Nuffel, membri del servizio giuridico, in qualità di agenti; vista la relazione d'udienza, sentite le osservazioni orali del signor George Lawrence Webb, rappresentato dai signori Michael Briggs e Philip Moser, barristers, del signor Lawrence Desmond Webb, del governo del Regno Unito, rappresentato dai signori John D. Colahan, del Treasury Solicitor's Department, in qualità d'agente, e David Lloyd Jones, barrister, e della Commissione all'udienza del 16 novembre 1993, sentite le conclusioni dell'avvocato generale, presentate all'udienza dell'8 febbraio 1994, I - 1734

WEBB ha pronunciato la seguente Sentenza 1 Con ordinanza 27 febbraio 1992, pervenuta in cancelleria il 3 luglio successivo, la Court of Appeal a Londra ha sottoposto alla Corte, in forza dell'art. 3 del Protocollo 3 giugno 1971 relativo all'interpretazione da parte della Corte di giustizia della Convenzione 27 settembre 1968, concernente la competenza giurisdizionale e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale (GU 1972, L 299, pag. 32, in prosieguo: la «convenzione»), una questione pregiudiziale relativa all'interpretazione dell'art. 16, punto 1, di detta convenzione. 2 La questione è stata sollevata nel contesto di una controversia sorta tra il signor George Lawrence Webb (in prosieguo: «Webb padre») e il di lui figlio, Lawrence Desmond Webb (in prosieguo: «Webb figlio»), con riferimento ad un immobile sito in Francia. 3 Nel 1971 Webb padre stipulava un contratto di compravendita per l'acquisto di un appartamento sito a Antibes, raccogliendo i fondi necessari in Inghilterra. 4 Le autorizzazioni della Bank of England prescritte dalla normativa britannica sul controllo dei cambi venivano concesse sulla base dell'indicazione che il bene sarebbe stato acquistato a nome di Webb figlio. I fondi necessari venivano in seguito trasferiti dal conto bancario del padre in Inghilterra su quello aperto dal figlio a Antibes. Nell'ottobre 1971 il venditore trasferiva la proprietà dell'appartamento a Webb figlio. I - 1735

SENTENZA 17. 5. 1994 CAUSA C-294/92 5 Da allora, sia il padre, con la moglie, sia il figlio hanno utilizzato l'immobile come residenza per le vacanze. Le spese di manutenzione sono sempre state sostenute in misura sostanziale dal padre. 6 II 26 marzo 1990, Webb padre promuoveva dinanzi alla High Court of Justice un'azione contro il figlio volta, a titolo principale, ad ottenere la declaratoria che il figlio deteneva il bene in qualità di trustee ed a far pronunciare a suo carico l'ingiunzione di compiere gli atti necessari per intestare al padre la legal ownership. 7 Webb figlio contestava la competenza dei giudici inglesi, affermando che, poiché l'azione riguardava un diritto reale immobiliare, i giudici francesi avevano competenza esclusiva. Invocava a questo proposito l'art. 16, punto 1, della convenzione, a tenore del quale: «Indipendentemente dal domicilio, hanno competenza esclusiva: 1) a) in materia di diritti reali immobiliari e di contratti di affitto d'immobili, i giudici dello Stato contraente in cui l'immobile è situato; (...)». 8 Nella sua pronuncia 23 maggio 1991, la High Court ha rilevato, da una parte, che Webb padre aveva basato la sua domanda su un rapporto fiduciario tra lui e suo figlio e, dall'altra, che egli non chiedeva né l'accertamento della sua qualità di proprietario, né l'immissione in possesso, né la rettifica delle iscrizioni nei registri immobiliari, bensì voleva ottenere che si ingiungesse al figlio di compiere gli atti necessari per trasferire al padre la proprietà dell'appartamento. La High Court ne ha dedotto che la domanda non verteva su diritti reali immobiliari ai sensi dell'art. 16, punto 1, della convenzione e ha respinto l'eccezione di incompetenza. I -1736

WEBB 9 Nel merito la High Court ha ritenuto che Webb figlio deteneva l'appartamento in forza di un trust implicito (resulting trust). Nel diritto inglese, si presume che chi finanzia l'acquisto di un bene a nome di un'altra persona senza che sia certa l'intenzione di compiere un atto di liberalità conservi la proprietà effettiva del bene, e che l'intestatario di quest'ultimo assuma, per quanto lo riguarda, la qualità di trustee. Per superare tale presunzione, Webb figlio ha sostenuto che l'appartamento gli era stato dato in donazione come anticipo dell'eredità (presumption of advancement). Questo argomento non ha tuttavia convinto la High Court, la quale ha dedotto dal fatto che Webb padre utilizzava l'appartamento la di lui intenzione di conservare il bene per sé. io Webb figlio ha interposto appello, deducendo come unico motivo che ingiustamente la High Court aveva ritenuto l'art. 16, punto 1, della convenzione inapplicabile alla controversia. Con ordinanza 27 febbraio 1992 la Court of Appeal a Londra ha chiesto alla Corte di pronunciarsi in via pregiudiziale sulla seguente questione: «Se l'articolo 16, punto 1, della Convenzione di Bruxelles debba essere interpretato nel senso che la causa registrata presso la High Court of Justice, Chancery Division, come Webb contro Webb 1990, W. n. 2827, rientra nella competenza esclusiva del giudice francese». 1 1 Con tale questione, il giudice nazionale vuole in sostanza sapere se l'azione volta a far constatare che una persona detiene un bene immobile in qualità di trustee ed a fare emettere a suo carico l'ingiunzione di compiere gli atti necessari affinché l'attore divenga titolare della legal ownership sia un'azione reale ai sensi dell'art. 16, punto 1, della convenzione. i2 Ritenendo che il criterio di applicazione dell'art. 16, punto 1, sia dato dall'obiettivo in sostanza perseguito dall'attore e che Webb padre con la sua azione miri, in ultima analisi, a ottenere la proprietà dall'appartamento, Webb figlio e la Commissione sostengono che la controversia di cui alla causa principale rientra nell'art. 16, punto 1. I - 1737

SENTENZA 17. 5. 1994 CAUSA C-294/92 i3 Questo argomento non può essere accolto. i4 L'art. 16 attribuisce una competenza esclusiva in materia di diritti reali immobiliari ai giudici dello Stato contraente dove si trova l'immobile. Dalla sentenza 10 gennaio 1990, causa C-I 15/88, Reichert e Kockler (Race. pag. 1-27), sull'applicabilità di detta competenza esclusiva ad un'azione intentata da un creditore al fine di far dichiarare che non poteva essergli opposto un atto di disposizione su un immobile che il creditore stesso asseriva essere stato compiuto dal debitore in frode ai suoi diritti, risulta che non è sufficiente, affinché trovi applicazione l'art. 16, punto 1, che l'azione riguardi un diritto reale immobiliare o che abbia un nesso con un immobile. Occorre che l'azione sia fondata su un diritto reale, e non su un diritto personale, salvo l'eccezione prevista per la locazione di immobili. is L'azione per la quale è stato adito, nella specie, il giudice a quo è intesa a far riconoscere che Webb figlio detiene l'appartamento a beneficio esclusivo del padre e che, in tale qualità, egli ha il dovere di compiere gli atti necessari per trasferirgli la proprietà dell'appartamento. Il padre non pretende di essere già fin da ora titolare di prerogative concernenti direttamente l'immobile ed opponibili erga omnes, ma invoca solo dei diritti nei confronti del figlio. Pertanto, la sua azione non è un'azione reale ai sensi dell'art. 16, punto 1, della convenzione, bensì un'azione personale. i6 Del resto, le considerazioni di buona amministrazione della giustizia che sottostanno all'art. 16, punto 1, della convenzione non sono di applicazione nella specie. íľ Come deciso dalla Corte, la competenza esclusiva in materia di diritti reali immobiliari dei giudici dello Stato in cui si trova l'immobile si giustifica con il fatto che le controversie relative ai diritti reali immobiliari spesso comportano contestazioni che implicano di frequente accertamenti, inchieste e perizie che dovranno effettuarsi sul posto (v. sentenza 14 dicembre 1977, causa 73/77, Sanders, pag. 2383, punto 13). I - 1738

WEBB is Orbene, come giustamente rilevato da Webb padre e dal governo del Regno Unito, la natura immobiliare e la posizione del bene detenuto in trust non incidono sulla configurazione della controversia di cui alla causa principale: questa si sarebbe presentata nei medesimi termini se avesse avuto ad oggetto un appartamento situato nel Regno Unito o un battello da diporto. i9 La questione pregiudiziale sollevata deve pertanto essere risolta nel senso che l'azione volta a far constatare che una persona detiene un bene immobile in qualità di trustee e ad ottenere che le sia ingiunto di compiere gli atti necessari affinché l'attore diventi titolare della legal ownership non è un'azione reale ai sensi dell'art. 16, punto 1, della convenzione. Sulle spese 20 Le spese sostenute dal governo del Regno Unito e dalla Commissione delle Comunità europee, che hanno presentato osservazioni alla Corte, non possono dar luogo a rifusione. Nei confronti delle parti nella causa principale il presente procedimento costituisce un incidente sollevato dinanzi al giudice nazionale, cui spetta quindi statuire sulle spese. Per questi motivi, LA CORTE, pronunciandosi sulla questione sottopostale dalla Court of Appeal a Londra con ordinanza 27 settembre 1992, dichiara: I - 1739

SENTENZA 17. 5. 1994 CAUSA C-294/92 L'azione volta a far constatare che una persona detiene un bene immobile in qualità di trustee e ad ottenere che le sia ingiunto di compiere gli atti necessari affinché l'attore diventi titolare della legal ownership non è un'azione reale ai sensi dell'art. 16, punto 1, della Convenzione 27 settembre 1968 concernente la competenza giurisdizionale e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale. Due Moitinho de Almeida Diez de Velasco Edward Kakouris Joliét Rodríguez Iglesias Zuleeg Kapteyn Così deciso e pronunciato a Lussemburgo il 17 maggio 1994. Il cancelliere R. Grass Il presidente O. Due I - 1740