27 dicembre 2015 GIUBILEO DELLA FAMIGLIA



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Transcript:

PONTIFICIUM CONSILIUM PRO FAMILIA 27 dicembre 2015 GIUBILEO DELLA FAMIGLIA Cammino di preparazione alla S. Messa presieduta da Papa Francesco

Indicazioni Pratiche Ognuno di noi ha compiuto un piccolo o grande viaggio per essere qui quest oggi e celebrare insieme il Giubileo delle Famiglie. Le pagine che seguono vogliono aiutare ogni famiglia a vivere spiritualmente il camino di ingresso in Basilica e l attesa della S. Messa, offrendo qualche semplice esercizio spirituale familiare per il tempo dell attesa in piazza e la traccia del S. Rosario che sarà pregato in basilica. A seconda della composizione del gruppo familiare si può affidare la lettura dei testi del Papa a uno dei figli più grandi, La conduzione è invece chiaramente demandata ai genitori. 2

Introduzione Dalla Bolla di Indizione del Giubileo straordinario della misericordia Misericordia Vultus Il pellegrinaggio è un segno peculiare nell Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza. La vita è un pellegrinaggio e l essere umano è viator, un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio. Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Il pellegrinaggio, quindi, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi. (MV 14) Piccolo momento di raccoglimento davanti al Presepe in piazza S. Pietro. Segno della croce I genitori ricordano ai figli le tappe che li hanno condotti a questo momento di grazia e, soprattutto se piccoli, spiegano loro il senso del Giubileo e il significato della giornata. 3

Confessio Laudis Dalla Bolla di Indizione del Giubileo straordinario della misericordia Misericordia Vultus : è il ritornello che viene riportato ad ogni versetto del Salmo 136 mentre si narra la storia della rivelazione di Dio. In forza della misericordia, tutte le vicende dell antico testamento sono cariche di un profondo valore salvifico. La misericordia rende la storia di Dio con Israele una storia di salvezza. Ripetere continuamente: Eterna è la sua misericordia, come fa il Salmo, sembra voler spezzare il cerchio dello spazio e del tempo per inserire tutto nel mistero eterno dell amore. È come se si volesse dire che non solo nella storia, ma per l eternità l uomo sarà sempre sotto lo sguardo misericordioso del Padre. Non è un caso che il popolo di Israele abbia voluto inserire questo Salmo, il Grande hallel come viene chiamato, nelle feste liturgiche più importanti. Prima della Passione Gesù ha pregato con questo Salmo della misericordia. Sapere che Gesù stesso ha pregato con questo Salmo, lo rende per noi cristiani ancora più importante e ci impegna ad assumerne il ritornello nella nostra quotidiana preghiera di lode:. (MV7) 4

In questo giorno così importante proviamo a scrivere il Grande Hallel della nostra famiglia. Come Israele ha elencato i fatti più importanti della sua storia e per ognuno di essi ha aggiunto il ritornello così facciamo anche noi quest oggi, aiutandoci reciprocamente a riconoscere gli eventi più belli e importanti della nostra famiglia. Scriviamo in ogni rigo quello che il Signore ha fatto per noi (le prime due sono suggerite quali esempio); alla fine possiamo pregare insieme il testo che abbiamo scritto. Ci ha fatto incontrare e innamorare Ha benedetto la nostra famiglia 5

6

Settanta volte sette Confessio Vitae Dalla Bolla di Indizione del Giubileo straordinario della misericordia Misericordia Vultus Nelle parabole dedicate alla misericordia, Gesù rivela la natura di Dio come quella di un Padre che non si dà mai per vinto fino a quando non ha dissolto il peccato e vinto il rifiuto, con la compassione e la misericordia. Conosciamo queste parabole, tre in particolare: quelle della pecora smarrita e della moneta perduta, e quella del padre e i due figli (cfr Lc 15,1-32). In queste parabole, Dio viene sempre presentato come colmo di gioia, soprattutto quando perdona. In esse troviamo il nucleo del Vangelo e della nostra fede, perché la misericordia è presentata come la forza che tutto vince, che riempie il cuore di amore e che consola con il perdono. Da un altra parabola, inoltre, ricaviamo un insegnamento per il nostro stile di vita cristiano. Provocato dalla domanda di Pietro su quante volte fosse necessario perdonare, Gesù rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette» (Mt 18,22), e raccontò la parabola del servo spietato. Gesù afferma che la misericordia non è solo l agire del Padre, ma diventa il criterio per capire chi sono i suoi veri figli. Insomma, siamo chiamati a vivere di misericordia, perché a noi 7

per primi è stata usata misericordia. Il perdono delle offese diventa l espressione più evidente dell amore misericordioso e per noi cristiani è un imperativo da cui non possiamo prescindere. Come sembra difficile tante volte perdonare! Eppure, il perdono è lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici. (MV 9) Di cosa dobbiamo perdonarci reciprocamente? Facciamo qualche istante di silenzio in cui ognuno si interroga: a chi, in famiglia, e per cosa, devo oggi offrire il mio perdono? A chi, in famiglia, e per cosa, devo chiedere scusa? A questo punto, in un breve dialogo familiare, chiediamoci reciprocamente scusa e offriamo il nostro perdono agli altri. In cosa dobbiamo lasciarci perdonare da Dio? Di cosa dobbiamo chiedergli perdono? Se non si è celebrato recentemente il Sacramento della Riconciliazione, è questa l occasione propizia per farlo (in Basilica, fino all inizio della S. Messa, saranno presenti diversi sacerdoti disponibili per le confessioni). 8

Ingresso in Basilica Come il Padre celeste Confessio Fidei Dalla Bolla di Indizione del Giubileo straordinario della misericordia Misericordia Vultus Misericordiosi come il Padre è il motto dell Anno Santo. Nella misericordia abbiamo la prova di come Dio ama. Egli dà tutto se stesso, per sempre, gratuitamente, e senza nulla chiedere in cambio. Viene in nostro aiuto quando lo invochiamo. Egli viene a salvarci dalla condizione di debolezza in cui viviamo. E il suo aiuto consiste nel farci cogliere la sua presenza e la sua vicinanza. Giorno per giorno, toccati dalla sua compassione, possiamo anche noi diventare compassionevoli verso tutti. In questo Anno Santo, potremo fare l esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, che spesso il mondo moderno crea in maniera drammatica. Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell indifferenza dei popoli ricchi. Non cadiamo nell indifferenza che umilia, nell abitudinarietà che anestetizza l animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le 9

miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l ipocrisia e l egoismo. (MV 14-15) Dopo l ingresso in chiesa, guardiamo insieme per qualche istante il crocifisso più vicino a noi: è il volto della misericordia di Dio che ci accoglie e ci abbraccia! A questo punto possiamo abbracciamoci reciprocamente in segno di riconciliazione e gratitudine. I genitori, come hanno fatto il giorno del Battesimo, segnano con il segno della croce la fronte dei loro figli. In un ultimo momento di dialogo familiare, accogliendo l invito di Papa Francesco, decidiamo un gesto di attenzione nei confronti dei più poveri da vivere al ritorno a casa. Ecco la nostra decisione: 10

S. Rosario (in Basilica) Introduzione. O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre Primo Mistero Gaudioso. L'Annunciazione dell'angelo a Maria Vergine. dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38) Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E l'angelo si allontanò da lei. 11

Riflessione Maria è una ragazza come tutte, e vive la vita ordinaria del suo villaggio. Eppure su di lei si è posato lo sguardo del Signore; fin dal concepimento è stata scelta per essere la madre di Gesù. Quel giorno, di fronte alle parole dell angelo, resta turbata. La Parola di Dio non lascia mai indifferenti quando la si ascolta. Maria vince la diffidenza e si fida totalmente dell angelo: accoglie la Parola e diventa madre. Da quel giorno cambiò non solo la sua vita ma anche la storia del mondo. Sono passati duemila anni da quando "la Parola si è fatta carne". Maria, una mamma, sta davanti a noi per indicarci la via della fede. Padre Nostro, 10 Ave Maria (meditando il mistero), Gloria al Padre. Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia. 12

Secondo Mistero Gaudioso. La Visita di Maria Vergine a Santa Elisabetta. dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,39-45.56) In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto". Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. Riflessione Maria, dopo aver ascoltato la parola dell angelo, va in fretta dalla parente Elisabetta. Il Vangelo non fa mai restare fermi dove si è; fa alzare dall egocentrismo e spinge ad andare in fretta verso gli altri, soprattutto verso chi soffre e chi ha bisogno, come l'anziana Elisabetta che stava affrontando una difficile maternità. Ella, appena vede Maria venire nella sua casa, gioisce profondamente. E' la gioia dei deboli e dei poveri nel sentirsi visitati dai fratelli e dalle sorelle, nella vita e nella fede. Se ascoltiamo la Parola di Dio siamo spinti a creare una alleanza nuova, a dare un volto familiare e carico di affetto al mondo intero. Padre Nostro, 10 Ave Maria (meditando il mistero), Gloria al Padre. Gesù mio. 13

Terzo Mistero Gaudioso. La Nascita di Gesù. dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,1-14) In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio. C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia". E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama". 14

Riflessione Ecco il cuore del Natale: una mamma, Maria, un padre, Giuseppe, con il bambino, Gesù, deposto in una mangiatoia. Questo mistero, questa famiglia, ha cambiato il corso della storia; l ha divisa in prima e dopo Cristo. E il mistero del Natale: un Dio bambino. I pastori, dopo aver ascoltato l angelo, obbediscono alla sua parola, trovano Gesù e sono pieni di gioia. Non lo trovano nei palazzi dell'autosufficienza, né in quelli dell'egoismo o della ricchezza, ma fuori della città, in una grotta: "non c'era posto per loro nell'albergo". Troppo spesso, ancora oggi, nelle nostre città e nei nostri paesi non c è posto per chi è bambino, per chi è piccolo e ultimo. A noi, come a quei pastori, è chiesto di continuare ad ascoltare le parole dell'angelo: "vi è nato un salvatore, un bambino avvolto in fasce". Alziamoci dalla nostra autosufficienza e uniamoci a quei pastori: vedremo anche noi un bambino e saremo pieni di gioia. Padre Nostro, 10 Ave Maria (meditando il mistero), Gloria al Padre. Gesù mio. 15

Quarto Mistero Gaudioso. La Presentazione di Gesù al Tempio. dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,22.25.27-32.36-38) Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: "Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele". C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Riflessione Gesù viene portato al tempio. Due anziani, Simeone ed Anna, lo accolgono. Nella nostra società gli anziani sono spesso 16

messi da parte e comunque non considerati degni di attenzione e di rispetto. Nel Vangelo accade il contrario, sono tra i primi ad accogliere Gesù. E lo fanno a nome di tutti gli anziani. Simeone è consolato dalla presenza di quel bambino, e lascia ai credenti di tutti i tempi uno degli inni di lode a Dio più belli. E Anna, con i suoi 84 anni, diviene la prima predicatrice del Vangelo. Anche da anziani si può incontrare il Signore e ricevere una nuova amicizia e un nuovo vigore. E la vita, da anziani, può anche essere più intensa e più importante di quella già vissuta. E il miracolo che accade a chi ascolta il Vangelo. Padre Nostro, 10 Ave Maria (meditando il mistero), Gloria al Padre. Gesù mio. 17

Quinto Mistero Gaudioso. Il Ritrovamento di Gesù nel Tempio. dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,41-50) I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: "Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo". Ed egli rispose loro: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Riflessione Gesù, in quella prima Pasqua, rivela che egli è tutto del Padre. Maria e Giuseppe, pur essendo i più vicini, non lo hanno ancora capito. Sarà così anche nell'ultima sua Pasqua, quando anche i discepoli non lo comprenderanno e lo lasceranno solo. "Perché mi cercate?" dice Gesù ai genitori. Eppure è un'angoscia bella, quella di Maria e Giuseppe, tutta carica di una preoccupazione per la vita e il futuro del figlio. Lo perdono, si mettono a cercarlo, lo ritrovano. Ma non dove essi 18

pensavano. Lo trovarono nel luogo della preghiera, dove Gesù pone domande e intuisce nelle cose del Padre ciò di cui deve davvero occuparsi. Padre Nostro, 10 Ave Maria (meditando il mistero), Gloria al Padre. Gesù mio. Salve Regina Litanie Lauretane Preghiamo: Concedi a noi tuoi servi, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito, e, per la gloriosa intercessione di Maria Santissima, sempre Vergine, liberaci dalle sofferenze della vita presente e donaci le gioie della vita del cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen Conclusione 19

Per ottenere l indulgenza giubilare Così ha scritto Papa Francesco: Per vivere e ottenere l indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione. Ugualmente dispongo che nei Santuari dove si è aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese che tradizionalmente sono identificate come Giubilari si possa ottenere l indulgenza. È importante che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede e con la preghiera per me e per le intenzioni che porto nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero. Raccontiamo il nostro giubileo Possiamo condividere quanto vissuto oggi con altre famiglie del mondo, inviando pensieri foto e disegni su questa giornata all indirizzo mail pcf@family.va o postandoli sul profilo Facebook Pontificium Consilium pro Familia. I materiali raccolti saranno pubblicati sul sito www.famiglia.va. 20