Collana Sussidi Liturgici. LA SANTA COMUNIONE AGLI INFERMI data dal ministro straordinario



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Collana Sussidi Liturgici LA SANTA COMUNIONE AGLI INFERMI data dal ministro straordinario

Introduzione Questa pubblicazione vuole essere un utile sussidio per il servizio pastorale del Ministro straordinario della santa comunione nei confronti delle persone ammalate, servizio prezioso di collaborazione al ministro ordinario dell Eucaristia Vescovo, sacerdote e diacono al quale spetta la responsabilità della cura pastorale. Il sussidio riporta il rito per La santa comunione e il viatico agli infermi dati dal ministro straordinario (cfr. CEI, Rito della comunione fuori della Messa e culto eucaristico, 1979). Per praticità sono presentati alcuni schemi: Il primo e il secondo schema riportano il rito ordinario della comunione agli ammalati. Il terzo schema, nel quale si suggerisce un piccolo ampliamento al rito, è proposto specialmente per la domenica. Il quarto schema è il rito breve, che si può utilizzare quando ci sono più malati nella stessa casa (ospedali, cliniche, case di riposo...). Il quinto schema è per il viatico, quando, in caso di necessità o con licenza almeno presunta del parroco, il ministro straordinario è chiamato a portare l Eucaristia ad un malato in pericolo di morte. In appendice vengono proposti alcuni testi per aiutare il malato nella preghiera di ringraziamento e altri testi per la raccomandazione dei moribondi. Nell uso di questo sussidio si tengano sempre presenti la situazione delle persone ammalate e l impegno a svolgere con fede ed amore questo servizio di comunione ecclesiale. 5

Schema n. 1 RITO ORDINARIO RITI INIZIALI Il ministro straordinario della comunione, entrando dal malato, rivolge a lui e a tutti i presenti un fraterno saluto. Lo può fare con queste parole: Pace a questa casa e a quanti vi abitano. Poi, deposto il Santissimo su una mensa opportunamente preparata, lo adora con i presenti. Lo può fare con una delle seguenti antifone, osservando però sempre un breve silenzio. O sacro convito, in cui Cristo è nostro cibo, si perpetua il memoriale della sua Pasqua, l anima nostra è colmata di grazia, e ci è dato il pegno della gloria futura. Adoriamo, o Cristo, il tuo corpo glorioso, nato dalla Vergine Maria; per noi hai voluto soffrire, per noi ti sei offerto vittima sulla croce e dal tuo fianco squarciato hai versato l acqua e il sangue del nostro riscatto. Sii nostro conforto nell ultimo passaggio e accoglici benigno nella casa del Padre: o Gesù dolce, o Gesù pio, o Gesù, Figlio di Maria. Il ministro invita tutti a fare l atto penitenziale: Fratelli, riconosciamo i nostri peccati e chiediamo perdono al Signore per essere degni di partecipare a questo santo rito insieme al nostro fratello infermo. 7

Si fa una breve pausa di silenzio. Poi tutti insieme fanno la confessione: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, (battendosi il petto) per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Il ministro conclude: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati, e ci conduca alla vita eterna. 8 LETTURA DELLA PAROLA DI DIO A questo punto, secondo l opportunità, uno dei presenti o lo stesso ministro può leggere un brano della sacra Scrittura, come per esempio uno dei seguenti. Lo può introdurre con brevi parole. Dice il Signore: «Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6,51). Dice il Signore: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14,6).

Dice il Signore: «Io sono la vite e voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla» (Gv 15,5). RITI DI COMUNIONE Il ministro introduce la preghiera del Signore con queste parole o con altre simili: E ora, tutti insieme, rivolgiamo al Padre la preghiera che Gesù ci ha insegnato: E tutti insieme dicono: Padre nostro... Il ministro fa l ostensione del santissimo Sacramento dicendo: Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo. L infermo e gli altri che desiderano comunicarsi dicono: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di soltanto una parola e io sarò salvato. Il ministro si accosta all infermo e gli presenta il Sacramento dicendo: Il Corpo di Cristo. L infermo risponde: E riceve la comunione. L infermo può essere aiutato con un po d acqua a deglutire la particola. Gli altri comunicandi ricevono il Sacramento nel modo solito. Secondo l opportunità, si può fare una pausa di sacro silenzio o pregare con il malato usando una delle preghiere in Appendice. 9

Poi il ministro dice l orazione conclusiva: Preghiamo. Signore, Padre santo, la comunione al Corpo del tuo Figlio protegga e conforti questo nostro fratello, gli rechi sollievo nel corpo e nello spirito e sia per lui pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Oppure, nel Tempo Pasquale: Infondi, Signore, nei tuoi fedeli lo Spirito del tuo amore, perché vivano concordi nel vincolo della tua carità coloro che hai saziato con i sacramenti pasquali. Per Cristo nostro Signore. Quindi il ministro, invocando la benedizione di Dio e facendo su se stesso il segno della croce, dice: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Ci benedica e ci custodisca il Signore onnipotente e misericordioso, Padre e Figlio e Spirito Santo. 10

Schema n. 2 RITO ORDINARIO RITI INIZIALI Il ministro straordinario della comunione, entrando dal malato, rivolge a lui e a tutti i presenti un fraterno saluto. Lo può fare con queste parole: Pace a questa casa e a quanti vi abitano. Poi, deposto il Santissimo su una mensa opportunamente preparata, lo adora con i presenti. Lo può fare con la seguente antifona, osservando però sempre un breve silenzio. Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli. Buon Pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi: nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi. Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi. Il ministro invita poi l infermo e i presenti a fare l atto penitenziale: Fratelli, riconosciamo i nostri peccati e chiediamo perdono al Signore per essere degni di partecipare a questo santo rito insieme al nostro fratello infermo. 11

Si fa una breve pausa di silenzio. Poi il ministro dice: Pietà di noi, Signore. R. Contro di te abbiamo peccato. Mostraci, Signore, la tua misericordia. R. E donaci la tua salvezza. Oppure (2ª formula): Signore, che nel tuo mistero pasquale ci hai meritato la salvezza, abbi pietà di noi. R. Signore, pietà. Cristo, che nelle nostre sofferenze rinnovi sempre le meraviglie della tua passione, abbi pietà di noi. R. Cristo, pietà. Signore, che con la comunione al tuo Corpo ci rendi partecipi del tuo sacrificio, abbi pietà di noi. R. Signore, pietà. Il ministro conclude: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati, e ci conduca alla vita eterna. 12 LETTURA DELLA PAROLA DI DIO A questo punto, secondo l opportunità, uno dei presenti o lo stesso ministro può leggere un brano della sacra Scrittura, come per esempio uno dei seguenti. Lo può introdurre con brevi parole. Così dice il Signore: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell ultimo giorno.

Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane, vivrà in eterno» (Gv 6, 54-58). Così dice il Signore: «Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me» (Gv 15,4). Così dice il Signore: «Noi abbiamo riconosciuto e creduto all amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell amore dimora in Dio e Dio dimora in lui» (1Gv 4,16). RITI DI COMUNIONE Il ministro introduce la preghiera del Signore con queste parole o con altre simili: E ora, tutti insieme, rivolgiamo al Padre la preghiera che Gesù ci ha insegnato: E tutti insieme dicono: Padre nostro... 13

Il ministro fa l ostensione del santissimo Sacramento dicendo: 14 Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo. L infermo e gli altri che desiderano comunicarsi dicono: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di soltanto una parola e io sarò salvato. Il ministro si accosta all infermo e gli presenta il sacramento dicendo: Il Corpo di Cristo. L infermo risponde: E riceve la comunione. L infermo può essere aiutato con un po d acqua a deglutire la particola. Gli altri comunicandi ricevono il Sacramento nel modo solito. Secondo l opportunità, si può fare una pausa di sacro silenzio o pregare con il malato usando una delle preghiere in Appendice. Poi il ministro dice l orazione conclusiva: Preghiamo. Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre: la forza dello Spirito Santo, che ci hai comunicato in questo sacramento, rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Dio, che ci hai nutriti con il pane della vita, insegnaci a valutare con sapienza

i beni della terra, nella continua ricerca dei beni del cielo. Per Cristo nostro Signore. Oppure, nel Tempo pasquale: O Dio, nostro Padre, questa partecipazione al mistero pasquale del tuo Figlio ci liberi dai fermenti dell antico peccato e ci trasformi in nuove creature. Per Cristo nostro Signore. Quindi il ministro, invocando la benedizione di Dio e facendo su se stesso il segno della croce, dice: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Ci benedica e ci custodisca il Signore onnipotente e misericordioso, Padre e Figlio e Spirito Santo. 15

Schema n. 3 (specialmente per la Domenica) RITO ORDINARIO 16 RITI INIZIALI Il ministro straordinario della comunione, entrando dal malato, rivolge a lui e a tutti i presenti un fraterno saluto. Lo può fare con queste parole: Pace a questa casa e a quanti vi abitano. Poi, deposto il Santissimo su una mensa opportunamente preparata, lo adora con i presenti. Lo può fare con una delle seguenti antifone, osservando però sempre un breve silenzio. O sacro convito, in cui Cristo è nostro cibo, si perpetua il memoriale della sua Pasqua, l anima nostra è colmata di grazia, e ci è dato il pegno della gloria futura. Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli. Buon Pastore, vero pane, o Gesù pietà di noi: nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi. Tu che tutto sai e puoi. che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi.

Il ministro invita poi l infermo e i presenti a fare l atto penitenziale: Fratelli, riconosciamo i nostri peccati e chiediamo perdono al Signore per essere degni di partecipare a questo santo rito insieme al nostro fratello infermo. Si fa una breve pausa di silenzio. Poi tutti insieme fanno la confessione: Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, (battendosi il petto) per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Si può usare anche l atto penitenziale del foglietto domenicale della Messa. Il ministro conclude: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati, e ci conduca alla vita eterna. LETTURA DELLA PAROLA DI DIO A questo punto, se è Domenica e lo si ritiene opportuno, si possono leggere la prima lettura e il Vangelo della Messa festiva con il relativo Salmo responsoriale, oppure solamente il Vangelo o uno dei brani riportati qui sotto. Dopo la lettura si possono dire alcune parole di commento o riferire ai presenti una sintesi dell omelia ascoltata in chiesa. Dice il Signore: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14, 6). 17

Dice il Signore: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23). Dice il Signore: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore» (Gv 14,27). Dopo l ascolto della Parola e un conveniente momento di silenzio si può recitare il Credo e proporre alcune intenzioni della Preghiera dei fedeli che si possono prendere anche dal foglietto della Messa festiva. PROFESSIONE DI FEDE Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli ìnferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen. 18

RITI DI COMUNIONE Il ministro introduce la preghiera del Signore con queste parole o con altre simili: E ora, tutti insieme, rivolgiamo al Padre la preghiera che Gesù ci ha insegnato: E tutti insieme dicono: Padre nostro... Il ministro fa l ostensione del santissimo Sacramento dicendo: Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. L infermo e gli altri che desiderano comunicarsi dicono: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di soltanto una parola e io sarò salvato. Il ministro si accosta all infermo e gli presenta il sacramento dicendo: Il Corpo di Cristo. L infermo risponde: E riceve la comunione. L infermo può essere aiutato con un po d acqua a deglutire la particola. Gli altri comunicandi ricevono il Sacramento nel modo solito. Secondo l opportunità, si può fare una pausa di sacro silenzio o pregare con il malato usando una delle preghiere in Appendice. Poi il ministro dice l orazione conclusiva: Preghiamo. O Padre, che hai portato a compimento l opera della nostra redenzione nel mistero pasquale del tuo Figlio, 19

fa che, annunziando con fede nei segni sacramentali la sua morte e risurrezione, sperimentiamo sempre più i doni della salvezza. Per Cristo nostro Signore. O Padre, che in questo sacro convito ci rendi partecipi del corpo e sangue del Cristo santifica la famiglia dei credenti e rafforzala nel vincolo della carità fraterna. Per Cristo nostro Signore. Quindi il ministro, invocando la benedizione di Dio e facendo su se stesso il segno della croce, dice: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Ci benedica e ci custodisca il Signore onnipotente e misericordioso, Padre e Figlio e Spirito Santo. 20

Schema n. 4 RITO BREVE Questo rito si può usare quando si deve distribuire la santa comunione a più infermi degenti in diversi ambienti di una stessa casa, come avviene per esempio, in un ospedale, in una clinica o in una casa di riposo. Il rito breve può essere eventualmente ampliato con l aggiunta di elementi tratti dagli schemi precedenti. Il rito può avere inizio in chiesa o in una cappella o nella prima stanza. Il ministro dice l antifona seguente o un altra come quelle riportate nei precedenti schemi. O sacro convito, in cui Cristo è nostro cibo, si perpetua il memoriale della sua Pasqua, l anima nostra è colmata di grazia, e ci è dato il pegno della gloria futura. Poi il ministro, accompagnato, secondo l opportunità, da qualcuno con un cero in mano, si avvicina agli infermi e dice o una volta sola per tutti gli infermi che si trovano nella stanza, o presso i singoli comunicandi: Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo. Ogni comunicando dice: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di soltanto una parola e io sarò salvato. E riceve la comunione al modo solito. L orazione conclusiva si può dire in chiesa o nella cappella o nell ultima stanza. Si possono usare le preghiere degli schemi precedenti. 21

Schema n. 5 IL VIATICO Il «Codice di Diritto canonico» così prescrive circa il viatico: Can. 911-1. Hanno il dovere e il diritto di portare l Eucaristia sotto forma di Viatico agli infermi, il parroco e i vicari parrocchiali, i cappellani, come pure il Superiore della comunità negli istituti religiosi clericali o nelle società di vita apostolica, nei riguardi di tutti coloro che si trovano nella casa. 2. Ciò deve fare qualsiasi sacerdote o un altro ministro della sacra comunione, in caso di necessità o con la licenza almeno presunta del parroco, del cappellano o del Superiore, i quali debbono poi essere informati. In riferimento a queste indicazioni, il ministro straordinario è tenuto ad avvertire il parroco o gli altri sacerdoti della sua parrocchia qualora si riscontrasse la necessità di portare a qualche infermo, in pericolo di morte, il Viatico. Il ministro straordinario può portare l Eucaristia sotto forma di Viatico solo in caso di vera necessità (ad es. se il parroco fosse assente e vi è urgenza) e solo su licenza del parroco, che è necessario chiedere quando si inizia il servizio di ministri. 22 RITI INIZIALI Il ministro straordinario della comunione, entrando dal malato, rivolge a lui e a tutti i presenti un fraterno saluto. Lo può fare con queste parole: Pace a questa casa e a quanti vi abitano. Poi, deposto il Santissimo su una mensa opportunamente preparata, lo adora con i presenti. Lo può fare con una delle seguenti antifone, osservando però sempre un breve silenzio. O sacro convito, in cui Cristo è nostro cibo, si perpetua il memoriale della sua Pasqua, l anima nostra è colmata di grazia, e ci è dato il pegno della gloria futura.

Ecco il pane degli angeli, pane dei pellegrini, vero pane dei figli. Buon Pastore, vero pane, o Gesù pietà di noi: nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi. Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi. Adoriamo, o Cristo, il tuo corpo glorioso, nato dalla Vergine Maria; per noi hai voluto soffrire, per noi ti sei offerto vittima sulla croce e dal tuo fianco squarciato hai versato l acqua e il sangue del nostro riscatto. Sii nostro conforto nell ultimo passaggio e accoglici benigno nella casa del Padre: o Gesù dolce, o Gesù pio, o Gesù, Figlio di Maria. Il ministro rivolge all infermo e ai presenti questa monizione o un altra simile, meglio adatta alla situazione: Fratelli carissimi, il Signore Gesù Cristo, prima di passare da questo mondo al Padre, 23

24 ci ha lasciato il sacramento del suo corpo e del suo sangue. Nell ora del nostro passaggio da questa vita a lui, noi riceviamo questo sacramento come viatico per la vita eterna e pegno della resurrezione. Uniti nell amore di Cristo, preghiamo per il nostro fratello. E tutti pregano per qualche tempo in silenzio. Poi il ministro invita l infermo e i presenti a fare l atto penitenziale con queste parole o con altre simili. Fratelli, riconosciamo i nostri peccati e chiediamo perdono al Signore per essere degni di partecipare a questo santo rito. Si fa una breve pausa di silenzio. Poi tutti insieme fanno la confessione: Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, (battendosi il petto) per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Si possono usare anche le altre formule negli schemi precedenti. Poi il ministro conclude: Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati, e ci conduca alla vita eterna.

LETTURA DELLA PAROLA DI DIO A questo punto, secondo l opportunità, uno dei presenti o lo stesso ministro può leggere un brano della sacra Scrittura, come per esempio uno dei seguenti. Lo può introdurre con brevi parole. Dice il Signore: «Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Gv 6,51). Così dice il Signore: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda» (Gv 6,54-55). Dice il Signore: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14,6). Dice il Signore: «Io sono la vite e voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla» (Gv 15,5). 25

PROFESSIONE DI FEDE È bene che l infermo, prima di ricevere il Viatico, rinnovi la professione di fede del suo Battesimo. Il ministro pronuncia brevi ed opportune parole di introduzione, e poi rivolge all infermo le domande rituali: Credi in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? R. Credo. Credi in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? R. Credo. Credi nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? R. Credo. 26 PREGHIERA LITANICA Quindi, se le condizioni dell infermo lo permettono, ha luogo una breve litania con queste parole o altre simili. Alle invocazioni risponde, per quanto è possibile, l infermo e con lui tutti i presenti. Fratelli carissimi, uniti in un sol cuore invochiamo il Signore Gesù Cristo per il nostro fratello N. Preghiamo dicendo insieme: R. Assistilo, Signore.

Signore Gesù, che ci hai amato sino alla fine e ti sei consegnato alla morte per ridarci la vita, noi ti preghiamo. R. Assistilo, Signore. Signore Gesù, che hai detto: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna», noi ti preghiamo. R. Assistilo, Signore. Signore Gesù, che ci inviti al banchetto del cielo dove non ci sarà più né dolore né pianto né tristezza né separazione, noi ti preghiamo. R. Assistilo, Signore. VIATICO Il ministro invita i presenti a dire la preghiera del Signore, introducendola con queste parole o con altre simili: E ora, tutti insieme, rivolgiamo al Padre la preghiera che Gesù Cristo, nostro Signore, ci ha insegnato: E tutti insieme dicono: R. Padre nostro... Il ministro fa l ostensione del santissimo Sacramento dicendo: Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. 27

L infermo, se può, e gli altri che desiderano comunicarsi dicono: 28 O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di soltanto una parola e io sarò salvato. Il ministro si accosta all infermo e gli presenta il Sacramento dicendo: Il Corpo di Cristo. L infermo risponde: E subito il ministro soggiunge: Egli ti custodisca e ti conduca alla vita eterna. L infermo risponde: E riceve la comunione. L infermo può essere aiutato con un po d acqua a deglutire la particola. Gli altri comunicandi ricevono il Sacramento nel modo solito. Secondo l opportunità, si può fare una pausa di sacro silenzio oppure pregare con il malato usando una delle preghiere in Appendice. Poi il ministro dice l orazione conclusiva: Preghiamo. Guarda, o Padre, questo nostro fratello che si affida alla tua promessa nella fede in Cristo, via, verità e vita e fa che, fortificato dal corpo [sangue] del tuo Figlio, possa giungere alla pace del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.

O Dio, salvezza eterna di chi crede in te, fa che il nostro fratello N., sostenuto da questo sacramento, viatico per la vita eterna, giunga senza timore nella luce della tua casa. Per Cristo nostro Signore. Signore, Padre santo, la comunione al corpo [sangue] del tuo Figlio protegga e conforti questo nostro fratello, gli rechi sollievo nel corpo e nello spirito, e sia per lui pegno sicuro di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. RITO DI CONCLUSIONE Quindi il ministro dice: II Signore sia sempre con te, ti fortifichi con la sua potenza e ti custodisca nella sua pace. 29

Appendice n. 1 PREGHIERE DI RINGRAZIAMENTO In questa Appendice sono raccolte alcune invocazioni e preghiere che possono essere utilizzate come ringraziamento dopo la comunione, anche per aiutare il malato e i presenti a vivere nella fede il dono ricevuto. Alcune di queste preghiere, specialmente quelle in forma responsoriale, possono essere usate anche come intercessioni dopo l ascolto della Parola di Dio. GIACULATORIE ED INVOCAZIONI Signore, noi ti adoriamo! Signore, noi crediamo in te! Signore, noi speriamo in te! Signore, noi ti amiamo! Signore, noi ti lodiamo! Signore, noi ti benediciamo! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Signore, noi crediamo, ma aumenta la nostra fede! Signore, aumenta il nostro amore! Ti adoro, Signore Gesù, per il quale sono state create tutte le cose. Ti adoro, Signore Gesù, che ti sei fatto uomo per la mia salvezza. Ti adoro, Signore Gesù, che hai annunciato il Vangelo di verità. 31

32 Ti adoro, Signore Gesù, che ti sei annientato, facendoti obbediente fino alla morte sulla croce. Ti adoro, Signore Gesù, che sei risorto glorioso dalla morte e sei asceso al cielo. Ti adoro, Signore Gesù, che ti sei fatto cibo e conforto dell anima mia nel Sacramento dell altare. Signore, insegnami a pregare. Signore Gesù, apri il mio cuore perché possa riconoscerti presente. Credo in te, spero in te, amo te, Signore Gesù. Signore, sei per me via, verità e vita. Dio sia benedetto. Benedetto il suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il nome di Gesù. Benedetto il suo sacratissimo Cuore. Benedetto il suo preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel SS. Sacramento dell altare. Benedetto lo Spirito Santo Paràclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria SS.ma. Benedetta la sua Santa e Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre. Benedetto S. Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.

Anima di Cristo, santificami. Corpo di Cristo, salvami. Sangue di Cristo, inebriami. Acqua del costato di Cristo, lavami. Passione di Cristo, confortami. O buon Gesù esaudiscimi. Dentro le tue piaghe nascondimi. Non permettere che io mi separi da te. Dal nemico maligno difendimi. Nell ora della mia morte chiamami: e comanda che io venga a te, affinché ti lodi con i tuoi santi, nei secoli dei secoli. Amen. Tu hai detto: «Io sono il Pane di vita». R. Signore, io credo in te! Tu hai detto: «Io sono la risurrezione». R. Signore, io credo in te! Tu hai detto: «Chi crede in me vivrà». R. Signore, io credo in te! Il tuo corpo ci dona la vita. R. Signore, io credo in te! La tua parola ci libera. R. Signore, io credo in te! La tua parola ci conforta. R. Signore, io credo in te! Con la tua Eucaristia tu ci hai dato tutto: R. Signore, noi ti ringraziamo. Con la tua Eucaristia tu ci doni la vita: R. Signore, noi ti ringraziamo. 33

Con la tua Eucaristia tu ci doni l amore: R. Signore, noi ti ringraziamo. Il tuo amore è la nostra legge: R. Signore, noi ti amiamo. II tuo amore è la nostra speranza: R. Signore, noi ti amiamo. II tuo amore è verità: R. Signore, noi ti amiamo. Per la tua Eucaristia sorgente di vita: R. Signore, noi ti benediciamo. Per la tua Eucaristia sorgente di gioia: R. Signore, noi ti benediciamo. Per la tua Eucaristia sorgente di speranza: R. Signore, noi ti benediciamo. Perché tu sei la nostra lode e il nostro ringraziamento al Padre. R. Grazie, Signore Gesù! Perché tu ci doni incessantemente la luce della tua Parola. R. Grazie, Signore Gesù! Perché continuamente ci elargisci il tuo perdono. R. Grazie, Signore Gesù! Perché ci hai raccolto nella comunità ecclesiale dei fratelli. R. Grazie, Signore Gesù! Perché ci sostieni nei nostri quotidiani scoraggiamenti. R. Grazie, Signore Gesù! Perché dai un senso anche al nostro soffrire. R. Grazie, Signore Gesù! 34

Perché ci doni una patria cui tendere dopo la nostra morte. R. Grazie, Signore Gesù! Con la nostra vita che in te trova un Pane che la nutre. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. Con la nostra parola che in te trova la concretezza di un cammino. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. Con la nostra povertà che in te trova la ricchezza di un cuore beato. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. Con la nostra gioia che in te trova la stabilità di una pace vera. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. Con la nostra carità che in te trova il suo vero significato per un dono di condivisione. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. Con la nostra offerta quotidiana che nella tua croce riceve la forza della radicalità. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. Con i nostri sacrifici e le nostre sofferenze che nella tua risurrezione trovano motivo di purificazione e di conforto. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. Con le nostre speranze ed aspirazioni che in te trovano la certezza di un mondo futuro rinnovato. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. Con le nostre Eucaristie nelle quali in te, vivo e presente, riviviamo il dono della redenzione. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. 35

Con le nostre preghiere che ci fanno scoprire ogni giorno la forza del tuo amore. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. Con la nostra morte che sarà in te una vittoria nella festa del tuo Regno. R. Noi ti lodiamo e ti adoriamo, Signore Gesù. Medico del corpo e dello spirito, che sei venuto a guarire le nostre infermità. R. Soccorri quanti soffrono, Signore. Uomo dei dolori, che hai portato le nostre debolezze e hai preso su di te le nostre sofferenze. R. Soccorri quanti soffrono, Signore. Tu che hai voluto essere in tutto simile a noi per rivelarci la tua misericordia. R. Soccorri quanti soffrono, Signore. Tu che hai sperimentato i limiti della nostra condizione umana, per liberarci dal male. R. Soccorri quanti soffrono, Signore. 36 PREGHIERE Credo in te, Signore Gesù: chi accoglie te accoglie il Padre. Spero in te, Signore Gesù: tu sei la mia vita. Ti amo, Signore Gesù: tu mi hai amato fino alla fine, hai dato la tua vita per me. Per aderire pienamente a te, o Cristo, voglio concentrare in te in un atto di adorazione la fede, la speranza e la carità che lo Spirito ha infuso in me nel battesimo: Mio Signore e mio Dio.

Eccomi, o mio amato buon Gesù, che alla santissima tua presenza, prostrato, ti prego con fervore più vivo di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati e di proponimento di non più offenderti; mentre io con tutto l amore e con tutta la mia compassione vado considerando le tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa. O Signore, tu mi conosci per nome e vedi la mia solitudine, la mia sofferenza, il mio dolore. Io non posso nulla! Accetta questa mia povertà e trasformala in grazia e benedizioni per il bene dei miei cari, per la pace nel mondo, per i missionari messaggeri del vangelo. Suscita abbondanti vocazioni sacerdotali, religiose e missionarie, affinché venga il tuo regno di pace e di amore tra tutti i popoli della terra. Signore, sono ammalato, sono solo e povero, con un cuore stanco e abbattuto. Salgo con fatica il mio Calvario. Ridonami, se a te piace, la salute del corpo, 37

donami forza e pace nel cuore. Unisco la mia sofferenza alla tua sofferenza sulla croce e a quella dei popoli emarginati, dei bambini oltraggiati, dei poveri abbandonati, E tu, Maria, Madre di Dio e salute degli infermi, stammi vicina e prega per me. Amen. 38 PREGHIERE MARIANE Tu hai fatto di Maria il modello dei credenti. R. Signore, noi ti benediciamo. Tu hai associato Maria alla tua opera di salvezza. R. Signore, noi ti benediciamo. Tu hai fatto di Maria la Madre della Chiesa. R. Signore, noi ti benediciamo. Con Maria, tua Madre. R. Signore, noi ti preghiamo. Con Maria, nostra Madre. R. Signore, noi ti preghiamo. Con Maria, immagine della Chiesa. R. Signore, noi ti preghiamo. La Beata Vergine, quale madre del Cristo Salvatore dell uomo e madre dei credenti, è premurosa e tenera nel soccorrere i suoi figli che si trovano nel dolore. Vergine Santissima, che sei venerata con il dolce titolo di Madonna della Salute,

perché in ogni tempo hai lenito le umane infermità: ti prego di ottenere a me e ai miei cari la sanità del corpo o almeno la forza di sopportare le sofferenze in unione ai patimenti di Cristo Redentore. R. Ave, Maria... Vergine Santissima, che sai risanare non solo le infermità corporali, ma anche quelle spirituali, ti prego di liberare l anima mia e quella dei miei cari da ogni colpa, per poter essere sempre degni dell amicizia e della grazia di Dio. R. Ave, Maria... Vergine santissima, che concedi la salute eterna, prendi nelle tue mani la causa dell anima mia e di tutti i miei cari e fa che possiamo raggiungere con te la gioia e la luce del cielo. R. Ave, Maria... 39

Appendice n. 2 RACCOMANDAZIONE DEI MORIBONDI In questa Appendice vengono riportati alcuni testi della Raccomandazione dei moribondi, per eventuali casi di assistenza a chi sta morendo e desidera vivere nella fede e nella preghiera gli ultimi istanti della vita. FORMULE BREVI, PAROLE DI GESÙ, GIACULATORIE Chi ci separerà dall amore di Cristo? Rm 8,35 Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Rm 14,8 Riceveremo una dimora eterna nei cieli. 2Cor 5,1 Saremo sempre con il Signore. 1Ts 4,17 Vedremo Dio così come egli è. 1Gv 3, 2 Siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. 1Gv 3,14 A te, Signore, innalzo l anima mia. Sal 24,1 Il Signore è la mia luce e la mia salvezza. Sal 26,1 Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Sal 26,13 L anima mia ha sete del Dio vivente. Sal 41,3 Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Sal 22,4 «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi». Mt 25,34 «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». Lc 23,43 41

«Nella casa del Padre mio vi sono molti posti». Gv 14,2 «Io vado a prepararvi un posto, e vi prenderò con me». Gv 14,2-3 «Voglio che siano con me dove sono io». Gv 17, 24 «Chiunque crede nel Figlio ha la vita eterna». Gv 6,40 Mi affido alle tue mani, Signore. Sal 30,6a «Signore Gesù, accogli il mio spirito». At 7,59 Santa Maria, prega per me. San Giuseppe, prega per me. Gesù, Giuseppe, Maria, assistetemi nell ultima agonia. 42 ORAZIONI Quando sembra ormai imminente il momento della morte, il ministro o uno dei presenti può recitare, secondo le disposizioni spirituali del moribondo, qualcuna delle orazioni seguenti: Parti, anima cristiana, da questo mondo, nel nome di Dio Padre onnipotente, che ti ha creato, nel nome di Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che è morto per te sulla croce, nel nome dello Spirito Santo, che ti è stato dato in dono; la tua dimora sia oggi nella pace della santa Gerusalemme, con la Vergine Maria, Madre di Dio, con san Giuseppe, con tutti gli angeli e i santi. Ti raccomando, fratello carissimo, a Dio onnipotente:

ti affido a lui come a sua creatura perché tu possa tornare al tuo creatore, che ti ha formato dalla polvere della terra. Quando lascerai questa vita, ti venga incontro la Vergine Maria con gli angeli e i santi. Venga a liberarti Cristo Signore, che per te ha dato la sua vita; venga a liberarti Cristo Signore, che per te è morto sulla croce; ti accolga in paradiso Cristo Signore, Figlio del Dio vivo. Egli, divino Pastore, ti riconosca tra le pecorelle del suo gregge, ti assolva tutti i tuoi peccati e ti riceva tra gli eletti nel suo regno. Mite e festoso ti appaia il volto di Cristo e possa tu contemplarlo per tutti i secoli in eterno. Ti raccomandiamo, o Padre, il nostro fratello N.: se nella sua vita ha peccato, egli ha conservato la sua fede in te, Padre e Figlio e Spirito Santo, creatore e Signore di tutte le cose. Gesù Salvatore del mondo, che nel tuo amore per lui sei disceso sulla terra, accoglilo nella gioia del tuo regno. Si può anche dire la seguente antifona: Salve, Regina, Madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. 43

Orsù, dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Appena il morente avrà esalato l ultimo respiro, si dice: Venite, santi di Dio, accorrete, angeli del Signore. R. Accogliete la sua anima e presentatela al trono dell Altissimo. Ti accolga Cristo, che ti ha chiamato, e gli angeli ti conducano con Abramo in paradiso. R. Accogliete la sua anima e presentatela al trono dell Altissimo. L eterno riposo donagli, o Signore, e splenda a lui la luce perpetua. R. Accogliete la sua anima e presentatela al trono dell Altissimo. Preghiamo. Ti raccomandiamo, Signore, l anima fedele del nostro fratello N., perché, lasciato questo mondo, viva in te, e in tutto ciò che ha peccato per la fragilità della condizione umana, ottenga dalla tua clemenza il perdono e la pace. Per Cristo nostro Signore. 44

Indice Introduzione...5 Schema n. 1 Rito ordinario...7 Schema n. 2 Rito ordinario... 11 Schema n. 3 Rito ordinario (specialmente per la Domenica)... 16 Schema n. 4 Rito breve... 21 Schema n. 5 Il Viatico... 22 Appendice n. 1 Preghiere di ringraziamento... 31 Giaculatorie ed invocazioni... 31 Preghiere... 36 Preghiere mariane... 38 Appendice n. 2 Raccomandazione dei moribondi... 41 Formule brevi, parole di Gesù, giaculatorie... 41 Orazioni... 42 45