Itinerario 8. Piemonte, la Val Borbera



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Transcript:

Itinerario 8 Piemonte, la Val Borbera Una piacevole scoperta della nostra Ragazza Trekking alla ricerca di Borghi abbandonati e curiosità sulle nostre montagne. Una Valle meta ideale per le vacanze familiari e per gradevoli fine settimana. Due suggerimenti della nostra protagonista e quattro itinerari scelti tra le numerose possibilità in questa autentica palestra del trekking. Testo e foto di Pierluigi Arcidiacono Elaborazione, digitalizzazione e distribuzione a cura di Adagio.it Copyright 2000 La Rivista del Trekking Tutti i diritti sono riservati La riproduzione anche parziale, su carta o supporto informatico, senza l autorizzazione della Rivista del Trekking è vietata. La distribuzione degli itinerari on-line viene effettuata a cura di Adagio, portale dell escursionismo, sul sito internet www.adagio.it

UNA PALESTRA PER IL TREKKING Quanto si dilata il tempo camminando a piedi? Forse nulla come percorrere le vie che solitamente si "divorano" in auto o in treno, può rendere bene l'idea. Infatti, per chi proviene da Milano o da Genova, la Val Borbera è vicinissima e la si raggiunge in poco meno di un'ora dal capoluogo lombardo e in circa trenta minuti dall'antica Repubblica Marinara. Ma la Val Borbera, provenendo da queste due città, sarebbe vicina anche se ipoteticamente si decidesse di raggiungerla a piedi. Talvolta si rinuncia ad uscire perché il tempo a nostra disposizione non ce lo permette, eppure, proprio a due passi da noi, possono esistere piccoli gioielli naturali poco conosciuti dove i motivi di interesse sono innumerevoli. Basta solo un po di volontà per andarli a scoprire. Questa valle, in Provincia di Alessandria, si sviluppa a sudest del Torrente Scrivia sino a giungere, verso sud, al confine con la Liguria e verso est a quello con l'emilia Romagna. La Val Borbera è una autentica palestra di trekking dove chi si avvicina per le prime volte a questo tipo di attività, può sperimentare differenti tipi di percorso: strade sterrate e stretti sentieri immersi nel verde, mulattiere e percorsi sassosi, lunghi itinerari In quota per allenarsi e testare la propria resistenza, Infine, la piacevole esperienza di un'escursione lungo il torrente che dà il nome alla valle, in uno scenario reso fiabesco dalla particolare conformazione dei conglomerati dì Savignone che occupano una larga fascia del territorio e sono attraversati, secondo l'immersione, dal Torrente Borbera. VAL BORBERA: UN ESEMPIO EMBLEMATICO Quando si attraversa un territorio e lo si percorre lungo i suoi sentieri il pensiero, sovente, va a chi, su quelle stesse vie, viveva e lavorava. La montagna si presta in modo particolare ad immaginare anche i popoli più antichi, come le primitive tribù liguri che mille anni prima di Cristo, abitavano questa valle in modeste capanne raggruppate in piccoli villaggi aperti e si dedicavano alla pastorizia. Ma più facile ancora è soffermarsi sulle rovine di abitazioni vicine al nostro tempo e, ogni volta che se ne incontra una, sono in molti a pensare che "si potrebbe risistemarle". Qui in Val Borbera, oltre alla presenza di tante di queste testimonianze, lo stesso territorio illustra agli occhi del forestiero quanto florida fosse ancora non molti anni fa l'attività della valle. L'immagine più evidente è forse data dai territorio che incornicia Agneto, in Alta Val Borbera: una moltitudine di terrazze che ricordano le risaie nelle Filippine e mostrano quale poteva essere l'attività agricola del paese, un tempo saturo di popolazione e oggi con pochi abitanti. Il fenomeno dell'urbanesimo prosegue il suo cammino, nonostante l'inversione di pensiero che tende a riportare l'uomo verso una vita più consona alla propria natura, eppure si continua a scappare dalle campagne verso le grandi metropoli che crescono a vista d'occhio. Nell'Archivio Storico del Museo della Cultura Popolare di Carrega Ligure vi è una testimonianza (Maria Gamba, 1925): -"Lassù, cosa vuole, si tenevano tre o quattro mucche e ci davano da vivere appena... allora c'era tanta gente, c'erano anche famiglie grosse e tutti tenevano da conto quel pezzettino... tagliavano erba da tutte le parti, fin nelle rive. Delle volte rischiavano il collo per prendere una manciata d'erba... Le terre erano seminate a grano, meliga e patate. Seminavano da tutte le parti". Questo passo è emblematico di quello che può essere l'amore per la propria terra e per la propria comunità, sentimenti che solo in certe zone possono arricchire l'uomo, seppur nella semplicità, sviluppando l'esistenza in armonia con l'ambiente in cui si vive. Forse, la riscoperta di luoghi come la Val Borbera, può essere l'inizio per tornare ad uno stile di vita che la cultura di oggi rende troppo difficoltoso; bisognerebbe però che qualcuno si decidesse a favorire coloro che credono ancora che si possa vivere lavorando nella natura servendosi di essa, rispettandola e servendola a nostra volta. VAL BORBERA E VALLE SPINTI La Comunità Montana Val Borbera e Valle Spinti, costituita da undici comuni, è un ampio territorio che prendendo avvio dalla piana di Vignole e Borghetto giunge sino alle colme del Giarolo, dell'ebro, del Chiappo, del Cavalmurone, del Carmo e dell'antola. Luogo di incontro di quattro regioni, Piemonte, Liguria, Emilia e Lombardia, possiede un carattere vario ed 2

articolato, ad economia fortemente diseguale, ma con tradizioni comuni, nelle quali prevale l'influenza ligure. Dall'antica Precipiano, di fronte agli scavi archeologici di Libarna, il passato ha tramandato testimonianze rilevanti che vanno dalla romanità (l'ara delle Matrone di roccaforte), al Medioevo (i resti di abbazie e monasteri, le chiesette romaniche di Borghetto e di Grondona, le numerose torri, i castelli di Torre Ratti e di Borgo Adorno), al Seicento (i palazzi di Rocchetta e di Cabella) sino ai giorni nostri con i monumenti a ricordo della lotta partigiana (la stele di Pertuso). La civiltà contadina è evocata da molti agglomerati che conservano i tradizionali selciati e le tipiche costruzioni in pietra a vista. Dei mulini, un tempo numerosi, alcuni sono tuttora funzionanti. Il carattere distintivo delle Valli consiste nella presenza di una natura ancora a tratti selvaggia. Vi si riscontrano rilievi fortemente modellati e coperti di un ricco manto vegetale: faggete e praterie al disopra degli 800 metri, bosco misto di castagno, rovere, maggiociondolo ai livelli inferiori. Straordinaria la fioritura: in primavera primule, genziane, ranuncoli, narcisi e una grande quantità di orchidacee, in piena estate il giglio rosso di San Giovanni, mirtilli e lamponi. Falconidi, gufi e civette, la rara pernice rossa e l'allodola trovano qui l'habitat naturale, unitamente ad altra avifauna. Ricci, tassi, ghiri e scoiattoli sono presenti in buon numero. Ai rilievi fa nettissimo contrasto, nel fondovalle, una gigantesca gola, ricca di anse e di meandri, scavata dal Borbera nel corso dei millenni; le "Strette". E questa la zona più suggestiva del territorio. GLI ITINERARI 1 Itinerario DA CAMPASSI A RENEUZZI Dislivello: + 366 m; - 566 m Tempo di percorrenza: 3 ore Difficoltà: E Da Vignole Borbera segue la SP. 140 sino ad oltrepassare Cabella Ligure. Poco dopo si trova, sulla destra, il bivio verso Carrega Ligure (SP. 147). Prima di passare il ponte sul Torrente Agnellasca si trova una altro bivio, a destra, in direzione Agneto. Si prosegue su una strada molto stretta sino a Campassi. Da Campassi (951 m) si scende lungo la strada sino a raggiungere il bivio che, a sinistra, porta verso Boglianca. Giunti alle case, sempre a sinistra, parte uno stretto sentiero che immergendosi nel verde, dopo un breve tratto pianeggiante con leggeri sali e scendi, prosegue, sempre in discesa, su strada (mulattiera) sassosa e a tratti sterrata. Successivamente si incontra un solo bivio e, senza possibilità di errore, prendendo a sinistra, si affronta una discesa leggermente più ripida sulla quale bisogna fare particolare attenzione a non scivolare soprattutto in presenza di acqua, che scorre lungo la strada. Poco dopo, sulla destra, appare una fontana e mimetizzati nel verde, i resti del Mulino dei Gatti. Prima di proseguire verso Reneuzzi, sul torrente, davanti al Mulino dei Gatti, c'è un ponticello in legno che attraversa il corso d'acqua e quindi, oltrepassatolo, prendendo a sinistra, un breve tratto di sentiero conduce alle spalle del Mulino Gelato. In alternativa, si può percorrere il sentiero che parte proprio davanti all'ingresso del Mulino dei Gatti e che, sulla nostra riva, in leggera discesa conduce a un laghetto, qui, passando su alcune pietre si arriva proprio sotto al Mulino Gelato. Ritornati alla fontana si riprende il cammino in salita nel bosco. Poco dopo il sentiero si ricongiunge con il torrente e per il guado bisogna fare particolare attenzione a causa di rami e spine che nascondono il punto più idoneo per il passaggio. Il sentiero è comunque ben visibile sulla sponda opposta. Lungo tutto questo percorso ci si può anche aiutare nell'orientamento con le frecce in legno MTB (mountain-bike) poste sui tronchi a circa 1,60 m di altezza e quindi, in molte occasioni, più visibili. Dopo avere passato il torrente, il percorso prosegue agevolmente e ben visibile con una serie di tornanti in mezzo al bosco. Nell'ultimo tratto prima di giungere a Reneuzzi (1075 m), il sentiero diviene molto stretto e coperto da vegetazione rigogliosa tra cui anche alcuni rami di spine è pertanto consigliato l'uso di un machete o almeno di un robusto bastone per farsi largo e soprattutto fare molta attenzione in alcuni tratti a piccoli cedimenti del terreno verso valle. L'emozione di giungere tra le case "fantasma" di Reneuzzi ci induce a visitarle silenziosamente, una per 3

una, con riverente rispetto. Questo itinerario può proseguire sino al Monte Antola (1597 m), congiungendosi così all'itinerario n 2 consigliato nelle pagine successive dalla Comunità Montana Valli Borbera e Spinti. 2 itinerario DA PERTUSO (FRAZIONE DI CANTALUPO LIGURE), LUNGO IL TORRENTE, VERSO BORGHETTO DI LUNGO IL TORRENTE, VERSO BORGHETTO DI BORBERA SINO A PERSI GLI ITINERARI CONSIGLIATI DALLA COMUNITÀ MONTANA VALLI BORBERA E SPINTI 1 itinerario DA CAPANNE DI COSOLA A CAPANNE DI CARREGA Tempo di percorrenza: 2 ore Difficoltà: M Segnavia: un quadrato azzurro (Via del Mare) Dislivello: - 51 m; + 51 se si compie l'intero tratto sino a Persi e ritorno Tempo di percorrenza: a seconda del tratto percorso e delle soste effettuate Difficoltà: I Nel tratto precedente Cantalupo Ligure la strada costeggia la forra nella quale scorre il Torrente Borbera. Giunti alla frazione Pertuso, sulla sinistra, si trova un piccolo parcheggio di fianco al Monumento Partigiano. Proprio lì davanti una strada sterrata immette nel greto del Borbera (351m). Scendendo per la strada sterrata, giunti sul greto del torrente, sulla nostra destra si apre la forra che Il Torrente Borbera attraversa a seconda dell'immersione. Il percorso si snoda sino a Persi (300 m), seguendo il corso d'acqua per circa 5 km. Per godere della bellezza dl questo scenario naturale non è necessario compiere l'intero tratto. Il Borbera accarezza i caratteristici Conglomerati di Savignone allargandosi e stringendosi, dando vita a profonde pozze in cui fare il bagno e ad ampi tratti in cui scorre luccicando a modeste profondità sfiorando soltanto lievemente le caviglie. In questi particolari tratti bisogna porre la necessaria attenzione alle pozze più profonde celate nel gorgoglio delle acque soprattutto in prossimità di alcuni attraversamenti caratterizzati da piccole cascatelle, dove comunque si rischia di immergersi, in pochi passi, dai polpacci sino all'altezza della vita. Da Vignole Borbera si segue la S.P.140 che dopo avere attraversato Cabella Ligure, giunge sino a Capanne di Cosola. Nei pressi del ristorante Capanne di Cosola (1496m), prende avvio il sentiero che risale le pendici ovest del Monte Cavalmurone, sino ad arrivare al passo omonimo (1600 m.). Segue una breve discesa sino al passo del Legnà (1466 m). Quindi si percorre il versante ovest del Poggio Rondino (1630 m) passando prima sul crinale ed aggirando ad est il Monte Carmo, si raggiunge la strada sterrata che conduce all'osteria (attualmente chiusa) di Capanne di Carrega (1365m). Da qui si può proseguire sino al Monte Antola come indicato nel successivo itinerario. 2 itinerario DA CAPANNE DI CARREGA AL MONTE ANTOLA Tempo di percorrenza: 1,30 ore Difficoltà: M Segnavia: due cerchi gialli (Via del Mare) Per chi non ha percorso l'itinerario precedente e arriva dall'autostrada: da Vignole Borbera, si segue la S.P. 140 fino a Cabella Ligure e da qui si prende la S.P. 147 fino a Capanne di Carrega. Dall'Osteria di Capanne di Carrega (1365 m) si raggiunge la trattoria di Casa del Romano, dove si prende a destra la mulattiera che sale gradatamente. 4

Superati il Monte Pio di Brigneto (1512m) ed il Monte Tre Croci (1559m), procedendo sul crinale con vista panoramica sulla Val Borbera, a destra, e sulla Val Trebbia, a sinistra, si arriva alle Case Antola (1549 m) e quindi al Monte Antola (1598 m). Segnavia: due cerchi gialli Da Vignole Borbera si segue la SP. 140 fino a Cantalupo Ligure. Il percorso inizia presso la piazza del Municipio di Cantalupo Ligure (375 m) sede della Comunità Montana. Per un breve tratto si prosegue sulla S.P 140, poi si prende, sulla sinistra, un sentiero che porta alla Cascina Bisio (514 m). Si prosegue su una mulattiera che salendo decisamente, prima in ambiente prativo e poi boschivo, giunge nei pressi di V Fontana del Sale (956 m). Oltrepassato il bivio (1180 m), si sale ancora e si esce dal bosco. Procedendo in mezzo ai prati si giunge al Monte Giarolo (1473 m). 4 itinerario DA VIGNOLE BORBERA ALLA MADONNA DELLA MERCEDE Questo itinerario può congiungersi con quello proposto dalla Ragazza Trekking:scendendo sino a Reneuzzi e percorrendo al contrario il sentiero che porta al Mulino Celato e al Mulino dei Gatti per poi risalire sino a Campassi. 3 itinerario DA CANTALUPO LIGURE AL MONTE GIAROLO Tempo di percorrenza: ore 3,30 Difficoltà: EE Tempo di Percorrenza: 2 ore Difficoltà: T Segnavia: un quadrato giallo Giunti a Vignole Borbera si procede verse la piazza del Municipio. Dalla piazza del Municipio di Vignole Borbera (243 m) si raggiunge la S.P 140 e, dopo averla attraversata, si prende lo sterrato che porta alla località Cascina Fornacetta (280 m) da dove si continua dolcemente a salire, sino a raggiungere il Santuario di N.S. della Mercede (441 m). 5

COME ARRIVARE NOTIZIE UTILI 1/2 La VaI Borbera si raggiunge facilmente in meno di un'ora da Milano e in 30 minuti da Genova, con I autostrada MI GE uscita di Arquata Scrivia - Vignole Borbera (in alternativa con la S.S.. 35 dei Giovi). Passato il casello del pedaggio autostradale, sulla destra, inizia la S.S.. n 140 che percorre tutta la valle attraversando le località principali sino a Capanne di Cosola sul confine della Valle. QUANDO ANDARE - Da marzo a ottobre. CARTOGRAFIA Valli Borbera e Spinti (1:50.000) pubblicata da Studio Cartografico Italiano - Genova - a cura della Comunità Montana Valli Borbera e Spinti. Distribuita nelle edicole ed in alcuni esercizi commerciali della valle e allegata al N 130 de LA RIVISTA DEL TREKKING. DOVE ALLOGGIARE - In tutta la valle sono presenti alberghi da una a tre stelle. INDIRIZZI UTILI Comunità Montana Valli Borbera e Spinti - via Umberto I,1-15060 Cantalupo Ligure (AL) - tel. 0143/90954-90960 - fax0143/90951. Ufficio Turistico - via Roma, 14-15060 Vignole Borbera (AL) - tel. e fax 0143/630026. Antincendio boschivo - tel. 1515. Rifugio San Lorenzo (1160 m) - Cantalupo Ligure (frazione Pallavicino) - tel. 0143/93222. Gruppo Sportivo Quattrovalli ONLUS - Associazione di genitori sensibili ai problemi dei giovani che agisce al fine di promuovere la pratica delle attività sportive in ambienti sereni ove trovare il giusto equilibrio tra aspetti agonistici, sociali ed educativi. - Loc. Fornaceta, 6 15060 Vignole Borbera (AL) - tel. 0143/67151-677885. - via Libarna, 132/3 Arquata Scrivia (AL) - tel. 0143/666588. - via Giovanni XXIII, 20 - Serravalle Scrivia (AL) - tel. 0143/62206. MUNICIPI - Albera Ligure - 15060 - via Roma, 1 - tel. e fax 0143/90051. - Borghetto Borbera - 15060 pzza Europa - tel. 0143/69101; fax 0143/697298. - Cabella Ligure - 15060 via Martiri della Libertà, 5/A - tel. 0143/99430; fax 0143/919557. - Cantalupo Ligure - 15060 p.zza Umberto 1,1 - tel. 0143/90946. - Carrega Ligure - 15060 via Capoluogo - tel. 0143/97115. - Grondona 15060 via Municipio, 1 - tel. e fax 0143/632821. - Mongiardino Ligure - 15060 Località Lago Patrono, 7 - tel. 0143/98110. - Roccaforte Ligure - 15060 via Capoluogo, 1 - tel. e fax 014394162. - Rocchetta Ligure - 15060 via Umberto I, 26 - tel. 0143/90004; fax 0143/90478. - Stazzano 15060 p.zza Risorgimento, 6 - tel. e fax 0143/65303; fax 0143/62890. - Vignole Borbera - 15060 viale Vochieri, 7 - tel. e fax 0143/67301; fax 0143/67302. 6

NOTIZIE UTILI - 2/2 MUSEI IN VAL BORBERA A Carrega Ligure: Museo Contadino AIta VaI Borbera". Orario visite: sabato pomeriggio e domenica - luglio e agosto apertura giornaliera. A Rocchetta Ligure: Museo della Resistenza e della Vita Sociale in Valborbera. Per le visite rivolgersi presso il Municipio Via Umberto I, 26-15060 Rocchetta Ligure - tel. 0143/90004; fax 0143/90478. A Stazzano: Museo di Storia Naturale - Villa Gardella - Orario visite: sabato dalle 15.00 alle 18.00; negli altri giorni rivolgersi presso il Municipio - p.zza Risorgimento, 6-15060 Stazzano - tel. e fax 0143/65303; fax 0143/62890. MANIFESTAZIONI DI FINE 1999 Cabella Ligure - 17 Ottobre: Castagnata - 8 Dicembre: Tavolata dell'amicizia - 24 Dicembre: Fiaccolata e brindisi di auguri. Grondona - 24 Dicembre: Festa di Babbo Natale con doni per i più piccini. Mongiardino Ligure - 9/10 Ottobre: Sagra del Cinghiale (ore 20.30 Località Rovello). Vignole Borbera - 24 Ottobre: Castagnata - 24 Dicembre: dopo la S. Messa di mezzanotte vin brulé e cioccolata calda. PIANI DI SAN LORENZO DA OGGI TUTTI CI POSSONO ARRIVARE - PROVINCIA ALESSANDRIA Piani di San Lorenzo è un'area verde attrezzata, priva di barriere architettoniche e si trova a 1160 m, ai piedi del Monte Giarolo, immersa nel verde dei boschi di faggi e di conifere. Si raggiunge da Cantalupo Ligure percorrendo la strada che porta a Pallavicino e al vivaio regionale di Noceto; e da San Sebastiano Curone percorrendo la strada che conduce a Giarolo e poi a Pallavicino. Si tratta di un pianoro erboso privo di pendenze superiori al 7%. Una stradina ne permette l'accesso anche a persone con difficoltà di deambulazione o in carrozzina. Dall'area partono vari percorsi escursionistici segnalati per la vetta del Monte Giarolo (1473 m), ma all'interno della faggeta sono stati segnalati alcuni percorsi di diversa lunghezza percorribili in mountain-bike e a piedi, oltre che dai disabili motori e da persone in carrozzina. 7