LAMPADINE RISPARMIO ENERGETICO 20 watt = lampadina a filamento da 100 Watt! Usualmente trovi quelle a luce fredda a 6500K e quelle a luce calda a 2700K. Non ricordo quando e con che lampadine feci il confronto, comunque tieni presente che il luxmetro misura la luce in maniera lineare, mentre l'occhio è più sensibile al centro della banda visibile che al rossiccio dei 2700 K. Si trovano tuttavia versioni 3000K e 4200K senza problemi. Generalmente sono denominate a luce calda quelle a 2700k e a luce fredda quelle da 4000k o 6500k Esistono quelle a 2700 K, ma fanno meno luce di quelle a temperatura colore più alta. Un buon compromesso è 4000 K. Philips Tornado io sto usando delle philips softone (2700K) e devo dire che quasi non si nota la differenza rispetto ad una lampada ad incandescenza ----------------------------------------------------------------------- indica una t di 865 Dovrebbero essere 6500k quindi luce fredda.
Solitamente è racchiusa in un codice di 3 cifre. la prima indica la classe di CRI della lampada e solitamente è 8 o 9. La seconda indica le migliaia del valore in K, e la terza le centinaia. Quindi ad esempio 827 è una CRI di classe 8x con luce a 2700K una 940 è una lampada con CRI di classe 9x con luce a 4000K Color Rendering Index. Una sorta di indice di fedeltà cromatica alla luce solare. Più è alto, meglio è!! DANNOSE? L elettrosmog causato da queste lampade supera persino i limiti fissati dalle norme TCO a tutela dei lavoratori al videoterminale Chi possiede un monitor a bassa emissione elettromagnetica (recante solitamente l etichetta TCO) e decide di illuminare la scrivania con una lampada a risparmio energetico annulla tutti gli sforzi fatti per garantirsi un luogo di lavoro poco inquinato. I campi elettrici ad alta frequenza emessi da tale tipo di lampade superano di molto il valore di 1 V/m fissato quale limite dalle norme TCO da 10 a 40 volte, a seconda del modello di lampada Ebbene, pare che l'elettrosmog causato da queste lampade superi da 10 a 40 volte i limiti fissati dalle norme TCO. La fluorescenza funziona infatti come un piccolo trasmettitore radio ad onde lunghe, inviando un segnale alla frequenza di 100 Hertz per tutto il tempo che rimane accesa. Le stress elettrico conseguente è maggiore nei soggetti elettrosensibili ma comunque dannoso anche per l'organismo sano che non percepisce queste radiazioni. Ne deriva che è meglio evitare l'impiego di tali lampadine in locali che prevedono l'illuminazione nelle vicinanze della testa (scrivania, comodino ecc.) e mantenere una distanza di sicurezza non inferiore ad 1 metro e mezzo! Credo che con le giuste precauzioni si possa comunque continuare a sfruttare questa soluzione d'illuminazione maggiormente sostenibile!
Le lampadine a risparmio energetico non sono altro che una versione compatta dei tubi fluorescenti al neon, e come questi necessitano di un reattore, responsabile dell emissione di forti campi elettrici alternati. La frequenza emessa (a seconda del modello di lampada considerato) va dai 27 ai 52 Kilohertz, ed il campo viene sottoposto a pulsazioni con la frequenza di 100 Hertz proprio come avviene nei telefoni cordless, altro grosso problema nelle nostre case. In realtà ogni lampada a basso consumo si comporta come un piccolo trasmettitore radio ad onde lunghe, inviando un segnale alla frequenza di 100 Hertz per tutto il tempo in cui rimane accesa. Le misurazioni effettuate in Svizzera da tecnici professionisti su incarico delle testate giornalistiche K- Tipp e Kassensturz nel settembre 2007 hanno evidenziato come tutte le lampade a risparmio energetico analizzate nel test superassero in modo massiccio i limiti di emissione di 1 V/m fissati dalle norme TCO per il campo elettrico nella frequenza 2-400 Kilohertz. Tutte le misurazioni sono state effettuate impiegando le sonde prescritte dalle stesse norme TCO. Le normali lampadine a incandescenza, invece, non emettono alcuna radiazione di alta frequenza. Le persone elettrosensibili sanno per esperienza di non riuscire a sopportare lampade a basso consumo nella propria abitazione, sottolinea Francesco Imbesi, consulente del CTCU in materia di elettrosmog; normalmente però l organismo di una persona sana non percepisce queste radiazioni, pur venendo sottoposto ad un rilevante stress elettrico. Questo si somma comunque a tutte le altre fonti di radiazioni artificiali elettriche e magnetiche, andando a compromettere nel medio-lungo periodo la salute di ampie fasce della popolazione. Per tale ragione vogliamo proporre alcune precauzioni: è bene evitare l impiego di tali lampadine in situazioni che prevedono un illuminazione nelle vicinanze della testa, vale a dire nelle lampade da scrivania, da lavoro, a sospensione, piantane e in quelle da comodino. Va mantenuta una distanza di sicurezza dal corpo illuminante di almeno un metro e mezzo. In presenza di più lampadine il disturbo radioelettrico aumenta di molto; sconsigliamo quindi di impiegare tale tipo di lampadine per l illuminazione diretta di sale e locali che non siano di semplice passaggio. Sconsigliabile anche l illuminazione a soffitto ottenuta con l impiego di numerose lampade a risparmio energetico, nonostante il rispetto di un ampia distanza dalle persone. Le lampadine a basso consumo possono essere tollerate come forma di illuminazione duratura in corridoi, cantine e all aperto. Si tratta degli impieghi che garantiscono anche la migliore resa in termini di consumi. LED BLU dannosi?
il blu dei led sara' sui 420-450 nm. Se scende ancora al pelo della visibilita' fino ai 400 nm e va nell'ultravioletto, e' comunque UVA. Gli UVC delle eprom sono a 254 nm, ossia hanno lunghezza d'onda nettamente piu' corta. UV-A. I più performanti arrivano alla Near-UV (350nm) ma niente di più... il punto dove i raggi si incrociano, è il piano focale per quella lunghezza d'onda. Ora, per il blu il piano focale all'accomodazione massima è davanti alla retina. Come conseguenza, tutto quello che è blu, risulta sfocato.